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| |  | |  | | Chi entra nel mondo Krones rimane “travolto” dalle novità, che nascono da mezzo secolo di esperienza. Nel corso degli anni, l’azienda ha arricchito la propria offerta, grazie anche a numerose acquisizioni ma, quel che più conta, non sembra intenzionata a fermarsi.
D.B.
| | | |  | | | | | Non passava certo inosservata l’area occupata da Krones all’ultima edizione di Drinktec-Interbrau: uno stand di 6.000 m2, suddiviso in aree geografiche per agevolare i rapporti con clienti e visitatori, dove sono state presentate macchine per il confezionamento e l’imbottigliamento (dalla birra agli analcolici, dai succhi all’acqua minerale), nonché soluzioni per l’etichettatura, l’ispezione e il controllo, l’automazione, il lavaggio, la palettizzazione e per il software. Inoltre, per festeggiare il 50° compleanno e intrattenere gli ospiti è stato allestito anche un apposito spazio dove concedersi una pausa, magari davanti a un boccale di birra rigorosamente tedesca!
Tecnologia al servizio del mercato
I risultati di fatturato ottenuti nel 2001, che fanno registrare una crescita a due cifre, confermano che Krones ha imboccato la strada giusta. Lo testimoniano anche i molti impianti e i sistemi esposti in fiera, in alcuni casi “solo” migliorati, in altri progettati ex novo. Tutti, comunque, improntati a criteri di flessibilità e modularità.
Non va dimenticato infatti che il packaging, nel suo complesso, sta diventando sempre più elaborato e che i costruttori di macchine sono chiamati a far fronte a esigenze particolari e in continuo divenire: lo spazio dedicato alle informazioni sul lotto continua a ridursi, le linee di imbottigliamento devono gestire cambi di formato sempre più frequenti, l’impatto visivo di un imballaggio è elemento fondamentale per il successo di un prodotto (non a caso le etichette autoadesive e le no-label look stanno riscuotendo molto successo)...
Accanto alle macchine per l’imbottigliamento, l’etichettatura e il fine linea, le novità Krones hanno interessato la tecnica d’ispezione (che ora utilizza telecamere ad alta risoluzione con una precisione di ispezione, sia del prodotto che del recipiente, mai raggiunta prima) e il procedimento di lavaggio di casse e bottiglie (dove è stata modificata la conduzione della lisciva e aumentata l’efficacia della rimozione delle etichette, prevedendo anche il lavaggio automatico della testata). Ma vediamo in dettaglio le principali innovazioni proposte dall’azienda tedesca nelle diverse aree di riferimento.
Riempimento
Per rispondere alle esigenze di velocità e accuratezza di riempimento, nonché di flessibilità sia nel cambio formato che nella tecnica di riempimento (a caldo o a freddo), Krones ha messo a punto la riempitrice “short tube” Mecafill VKP-V, che utilizza un sistema a funzionamento elettro-pneumatico per il controllo della pressione in ogni singola camera. Questo consente di modificare velocemente le diverse fasi del processo di riempimento e, ad esempio, nel caso delle bottiglie di vetro, è possibile raggiungere un basso tenore di ossigeno in due fasi distinte prima del riempimento vero e proprio.
Krones ha anche sviluppato un innovativo concetto di “linea” nel riempimento di bottiglie di PET. Queste vengono prodotte con la macchina stretch blow-moulding Contiform, immediatamente riempite con il nuovo impianto VG per acqua minerale piatta e succhi, e successivamente tappate. A questo bloc può essere collegata anche l’etichettatrice Canmatic. Si tratta di una configurazione estremamente compatta, che consente di evitare l’impiego di trasportatori ad aria e soffiatrici, ma soprattutto di eliminare le possibili contaminazioni delle bottiglie tra la fase di soffiaggio e quella di riempimento, che in genere è molto più lunga. Inoltre questa soluzione consente di evitare anche l’utilizzo di una sciacquatrice, con ovvie ripercussioni sui costi sia della linea che del personale addetto alla sua supervisione, visto che così strutturata è controllabile da un solo operatore.
Inoltre, per soddisfare una specifica esigenza dell’industria delle bevande, è stata progettata Contiform H, per il riempimento asettico a caldo di bevande sensibili in contenitori di PET. Poiché le bottiglie devono resistere a temperature di 85-95 °C è necessario procedere con una speciale stabilizzazione termica: lo stampo viene portato ad una temperatura di 160 °C, qui le bottiglie vengono raffreddate attraverso un flusso di aria ad alta pressione e, solo una volta raggiunta la temperatura ottimale, vengono rimosse dallo stampo.
La nuova riempitrice Sensometic VP-L è stata invece ideata per il riempimento di succhi non gasati con o senza polpa, sia con tecnica a caldo che a freddo. Ma tramite il sistema di riempimento controllato pneumaticamente è possibile trattare anche bevande gasate. Il livello della bevanda può essere modificato a piacere, persino durante il processo, grazie ad un sensore integrato nel tubo di riempimento.
Infine, la VO-DM-PET è stata pensata per imbottigliare soft drinks, sia piatti che gasati, in contenitori di PET a perdere, con sistema a flussimetri induttivi. La velocità raggiunge le 60.000 b/h.
Etichettatura
Si chiama Solomodul, ed è un rivoluzionario concetto di etichettatura che consente di combinare differenti tecniche come ad esempio colla a freddo, hot melt, autoadesivo ed etichettatura tubolare partendo da bobina. Nel sistema modulare Solomodul le stazioni di etichettatura autoadesiva e quelle a colla sono facilmente intercambiabili. Ma l’utilizzatore può anche decidere di utilizzarle in parallelo: le spalle e il corpo di un prodotto particolare, ad esempio, possono essere decorate con un’etichetta no-label look, mentre una classica etichetta a colla può essere applicata attorno al collo della bottiglia. Con questa soluzione l’utilizzatore può disporre di una macchina in grado di soddisfare esigenze specifiche e con la massima flessibilità.
La combinazione dell’etichettatura a colla con quella autoadesiva su una singola macchina può essere impiegata sia per le basse che le medie cadenze nell’industria vinicola e delle acque minerali e nelle versioni ad alta velocità (fino a 60.000 contenitori/ora) nell’industria della birra.
Un’altra novità riguarda l’etichettatrice Contiroll che in futuro “potrà fare a meno” delle stazioni hotmelt, grazie all’impiego di etichette preadesivizzate, create da Irplast. Questa invenzione si traduce in una serie di vantaggi per l’utilizzatore sia in termini di costi, sia di semplificazione del processo, visto che grazie all’eliminazione della colla non è più necessario effettuare le tradizionali operazioni di pulizia.
L’azienda tedesca naturalmente è anche in grado di fornire sistemi per l’applicazione di etichette sleeve su contenitori di plastica o di vetro. I modelli rotativi completamente automatici Sleevematic AF e DS utilizzano film tubolare estensibile, che si adatta perfettamente a qualsiasi forma di contenitore. Entrambe le macchine possono essere utilizzate sia a monte che a valle della riempitrice e raggiungono cadenze orarie comprese tra i 3.000 e i 42.000 contenitori.
Fine linea
Per rispondere alle sempre più elevate velocità di confezionamento, Kettner, una delle aziende del gruppo, ha messo a punto per la prima volta, un bloc per la palettizzazione. Il Pressant PalBloc è costituito da una stazione di raggruppamento in linea, da un modulo di palettizzazione e da un sistema integrato per il trasporto delle palette. Il rendimento è di 500 strati l’ora, con la possibilità di lavorare numerose configurazioni, tra cui confezioni di bottiglie avvolte con film termoretraibile, pad e vassoi con avvolgimento in film termoretraibile, nonché vassoi senza film e scatole di cartone.
Sempre per gli alti rendimenti Kettner ha proposto l’incassettatrice/decassettatrice Linapac II, basata sul principio della colonna portante unica, già applicato con successo per i robot. Si tratta di un impianto che offre una notevole riduzione degli ingombri e che raggiunge i 500 cicli/ora. Può svolgere operazioni anche combinate d’incassettamento e decassettamento, nonché operazioni di cernita.
La versione Linapac II PA, inoltre, è dotata di dispositivi giracasse e stelle d’espulsione e, nella versione a due vie, consente di eseguire il decassettamento completamente automatico delle bottiglie di PET.
Infine, citiamo la nuova confezionatrice Variopac 70 che, grazie alla sua modularità, può integrare unità per il confezionamento con vassoi, pad e/o film, in modo da rispondere rapidamente alle diverse esigenze del mercato. La produzione raggiunge i 70 cicli/min.
Guardare avanti
Molto si è scritto e detto degli ultimi 50 anni. Ma cosa riserva il futuro?
Con l’aumento della popolazione crescerà di pari passo il consumo mondiale di bevande, che attualmente è di circa 1,22 trilioni di litri (pari a un consumo pro capite di 208 l). A livello globale si prevede infatti un incremento annuo del 3%, anche se va tenuto presente che, a differenza dei mercati europei e americani, che sono perlopiù maturi, in Asia il consumo di bevande cresce ad un ritmo del 10% circa.
E poiché, come noto, è attraverso il packaging che sarà possibile fruire di acqua, bevande e altri prodotti alimentari, aumenterà di conseguenza anche l’impiego degli imballaggi, che sempre meno ricoprono un mero ruolo di protezione dei prodotti.
Sarà quindi interessante scoprire come l’industria delle bevande si evolverà in futuro. Da parte sua Krones farà del suo meglio per trovarsi, in ogni caso, sempre un passo avanti rispetto alle innovazioni future. | | Everything, more but well
Everyone who enters the Krones world is overwhelmed by the innovations which are the result of fifty years of experience. Over the years, the company has constantly augmented its range, thanks to many acquisitions but, and this is most important, it shows no signs of stopping here.
The area occupied by Krones at the last Drinktec-Interbrau exhibition could not go unnoticed: a 6,000 sq. ms stand, sub-divided into geographical areas to simplify its dealings with customers and visitors. The stand displayed machines for packaging and bottling (from beer to soft drinks, from fruit juices to mineral water), as well as equipment for labeling, inspection and control, automation, washing, palletisation and software. Moreover, to celebrate its 50th birthday and entertain its guests, a space was set out where people could take a break, possibly with a mug of beer, German of course!
Technology to serve the market
The results illustrated by 2001’s turnover, which show growth in the two areas, confirm that Krones is on the right road. This is borne out by the large amount of equipment and systems exhibited at fairs, in some cases ‘only’ improved products, in others brand new designs. All of them, however, bearing the stamp of flexibility and modularity.
It should be noted that packaging, generally speaking, is becoming more and more elaborate and that equipment manufacturers are being called upon to meet special and continually changing needs: the space devoted to information on the batch is becoming ever smaller, while bottling lines have to cope with more and more frequent changes of shape, the visual impact of the packaging is a fundamental element in a product’s success (it is no coincidence that the self-adhesive label and the no-label look are enjoying such success)...
Alongside machines for bottling, labeling and end-of-line, Krones’ new products are also aimed at inspection techniques (which nowadays use high resolution television cameras with a precision, both for the product and its container, never achieved before) and the procedure for washing crates and bottles (where the guidance of the washing-bath has been modified and the efficiency of label removal increased, anticipating automatic washing of the heads).
But let us look in more detail at the main innovations offered by the German company in the various areas it is concerned with.
Filling
In response to the need for speed and accuracy of filling, as well as flexibility both in change of format and filling technique (hot or cold), Krones has produced the Mecafill VKP-V ‘short-tube’ filling machine, which works on an electro-pneumatic principle to control the pressure in each individual chamber. This allows rapid modification of the various process stages and, for example in the case of glass bottles, it is possible to achieve a low level of oxygen in two distinct stages before the actual filling stage.
Krones has also developed an innovative ‘line’ concept for the filling of PET bottles. These are produced by the Contiform stretch blow-moulding machine, immediately filled with the new VG equipment for still mineral water and fruit juices, and then capped. The Canmatic labeling machine can also be added to this bloc. This results in an extremely compact configuration, which avoids the need for transportation by air and blowers, but above all it eliminates any possible contamination of the bottles between the blow-drying and filling stages, which is normally very protracted. In addition, this system avoids the need for a rinsing machine, with clear consequences in costs, both for the line itself and of staff required for supervision, since the set-up can be controlled by a single operator.
Furthermore, to satisfy the special needs of the soft drinks industry, Contiform H has been designed, for the aseptic hot filling of sensitive drinks in PET containers. Because the bottles have to withstand a temperature of 85-95 °C it is necessary to introduce special thermal stabilisation: the mould is taken to a temperature of 160 °C, then the bottles are cooled thanks to a high pressure jet of air and then, only when they have reached the optimum temperature, they are removed from the mould.
The new Sensometic VP-L filing machine has been designed for filling with non-carbonated fruit juices, with or without fruit pulp, using both hot and cold techniques. But through this pneumatically controlled filling system it is also possible to deal with carbonated drinks. The quantity of drink can by changed at will, even during the process, thanks to a sensor incorporated in the filling tube.
Finally, the VO-DM-PET has been designed for bottling soft drinks, both still and carbonated, in no-return PET bottles, using an inductive flowmeter system. Speed can reach 60,000 bottles per hour.
Labeling
Solomodul is a revolutionary labeling concept which allows different techniques to be combined, for example cold gluing, hot melt, self-adhesive and wrap-around labeling from a reel. In the Solomodul modular system, the self-adhesive and gluing stations are easily interchangeable. But the operator can also choose to use them in parallel: the shoulders and body of a particular product, for example, can be decorated with a ‘no label look’ label, while a classic glued label can be applied to the neck of the bottle. With this solution, it is possible to use a machine which can satisfy specific needs with maximum flexibility.
The combination of glued and self-adhesive labeling in a single machine can be used in both the lower and medium levels of the wine and mineral water industries, and the high speed versions (up to 60,000 containers per hour) in the beer industry.
Another new development concerns the Contiroll labeling machine, which in future ‘will be able to do without’ the hotmelt station, thanks to the use of pre-glued labels created by Irplast. This invention translates into a series of advantages for the user both in terms of costs and simplification of the process, since due to the elimination of glue it is no longer necessary to carry out the traditional cleaning operations.
Of course, the German company can supply systems for applying sleeve labels onto plastic or glass containers. The completely automatic Sleevematic AF and DS rotary models use extendible tubular film which is perfectly adapted to any shape of container. Both machines can be used either at the upstream or downstream stage of the filling machine and achieve hourly rates of between 3,000 and 42,000 containers.
End of line
In response to higher and higher packaging speeds Kettner, one of Krones AG’s companies, has for the first time designed a bloc for palletisation. The Pressant PalBloc is made up of an in-line grouping station, a palletisation module and an integrated system for the transportation of pallets. The output is 500 layers per hour, with the possibility of working many configurations, including the packaging of bottles wrapped in heatshrink film, pads or trays with heatshrink film, trays without film and cardboard boxes.
Also aimed at high efficiency, Kettner produces the Linapac II packer/unpacker, based on the principle of a single column and already successfully applied to robot systems. This is a machine which offers a significant reduction in size and can reach 500 cycles per hour. It can also carry out combined packing and unpacking operations, as well as sorting operations.
The Linapac II PA version is equipped with a crate inverter and ejector bolts and the two-way version allows the completely automatic unpacking of PET bottles. Finally, mention should be made of the Variopac 70 packaging machine which, thanks to its modular construction, can integrate components for packaging with trays, pads and/or film, thus responding rapidly to the differing requirements of the market. Production reaches 70 cycles/min.
Looking ahead
Much has been written and said about the last 50 years. But what does the future hold?
With the increase in population, there will be a parallel growth in the worldwide consumption of drinks, which at present is about 1.22 trillion litres (a per capita consumption of 208 litres per annum). In fact, at a global level annual growth of 3% is forecast, taking into account the fact that unlike the European and American markets which are for the most part mature, in Asia drinks consumption is rising at a rate of about 10%.
And because, as well known, it is through packaging that it will be possible to enjoy mineral water, drinks and other products, as a consequence the importance of packaging will also increase, as it takes on a role which is more than that of merely protecting the product.
It will be interesting to see how the drinks industry evolves in the future. For its own part, Krones will do its best to keep a step ahead with regard to future innovations. | |
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Agli inizi era un laboratorio
Krones ha percorso i suoi primi cinquant’anni di storia nel segno della continuità: il nome è rimasto infatti invariato per tutti questi anni, così come la proprietà, che è riuscita quindi a trasmettere l’immagine di una azienda solida ed affidabile. Tra l’altro, non poteva presentarsi migliore occasione del Drinktec-Interbrau per realizzare un’edizione speciale del Krones Magazine, ricca di immagini estremamente suggestive, in cui parlare di progetti futuri e mercati del domani. Ma accanto alle novità di prodotto vale la pena spendere qualche parola per raccontare come tutto è cominciato in Krones. «Mio padre - racconta Volker Kronseder, presidente dell’Executive Board - ha fondato l’azienda il 1° ottobre 1951. A quei tempi lo stabilimento copriva un’area di 100 m2 e l’ufficio progettazione, in cui è stata disegnata la prima etichettatrice semiautomatica, coincideva con il tavolo da cucina del suo appartamento di due locali». Da allora sono stati compiuti passi da gigante, basti pensare che, oggi, una bottiglia su cinque a livello mondiale e una ogni due in Germania e Europa è riempita, etichettata e confezionata su macchine Krones. Da un modesto esordio si è sviluppato infatti un gruppo attivo a livello mondiale nella costruzione di macchine per l’imbottigliamento, inscatolamento e l’imballaggio, che impiega 8.000 persone e fattura più di 1,1 miliardi di Euro. «Se mi guardo attorno - spiega Hermann Kronseder, fondatore della compagnia - e osservo i risultati del lavoro di una vita, la società Krones appunto, non posso che esserne orgoglioso. Il mio motto è sempre stato: “Impossibile? Questa parola non esiste”. Grazie alla forte determinazione, al grande impegno personale, mio e del mio staff, nonché all’istinto nel prendere la decisione giusta è nato ciò che era destinato a diventare la Krones AG. Nel 1995, raggiunti i 70 anni di età, ho deciso di passare il testimone a mio figlio: la compagnia aveva allora raggiunto un fatturato di circa 1,6 miliardi di DM e un organico di 7.800 persone. È stata la decisione più difficile che avessi mai preso: stavo mettendo il frutto della mia vita di lavoro nelle mani di qualcun altro. Scetticismo iniziale a parte, oggi so però di aver fatto la cosa giusta».
Nel 2001, infatti, Krones ha registrato i risultati migliori della sua storia, sia in termini di fatturato che di profitti: un bel regalo per festeggiare il 50° anniversario! Nel corso del primo semestre 2001 il fatturato è cresciuto del 15,4%, rispetto al 2000, raggiungendo i 578,4 milioni di Euro (il 74% proviene dall’estero) e il risultato d’esercizio, dopo le imposte, è aumentato del 33%, attestandosi a 25,1 milioni di Euro. Per stare sempre sulla cresta dell’onda e sostenere una posizione di leadership è importante puntare anche sull’innovazione. Non a caso ogni anno Krones investe circa il 6% del fatturato in ricerca e sviluppo. Nel primo semestre dell’anno in corso, ad esempio, ha investito 32 milioni di Euro nell’ampliamento delle proprie capacità e, in particolare, in un centro per il servizio di assistenza e di ricambi.
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In the beginning there was a workshop
Krones’s first fifty years is marked by continuity: their name has in fact stayed the same for all these years, the same going for the ownership, something that has hence managed to transmit the image of a company that is solid and reliable. There could be no better occasion than Drinktec-Interbrau for bringing out a special edition of the Krones Magazine, full of wonderful illustrations, in which to speak of future projects and tomorrow’s markets. But alongside the new product features it would be worthwhile saying a few words to describe how Krones began. As Volker Kronseder, Chairman of the Executive Board explains, “My father founded the company on 1 October 1951. At that time the premises covered an area of 100 sq. ms., and the planning office, in which the first semi-automatic labeling machine was designed, was the kitchen table of his two-roomed apartment”.
Since then the company had made giant strides. Suffice to say that today one bottle in five at an international level and one in two in Germany is filled, labeled and packed by a Krones machine.
From these modest beginnings there has developed a group which operates on an international level in the manufacture of machines for bottling and packing, employing 8,000 people and having a turnover of 1.1 billion Euro.
“If I look around,” says Hermann Kronseder, the founder of the company, “and see the outcome of a life’s work, that is the Krones company, I can only feel pride. My motto has always been: ‘Impossible? The word does not exist.’ Thanks to great determination and deep commitment from me and my staff, as well as an instinct for making the right decision, a company was created which was to become Krones AG. In 1995, having reached 70 years of age, I decided to hand the legacy on to my son: by then the company had achieved a turnover of 1.6 billion DM and employed 7,800. It was the most difficult decision I had ever taken: I was placing the fruits of my life’s work into the hands of someone else. My initial scepticism over, I now know that it was the right decision”. In fact, in 2001 Krones recorded the best results in its history, in terms of both turnover and profits: a great present to celebrate its 50th anniversary! In the first six months of 2001, turnover rose by 15.4% compared with 2000, reaching 578.4 million Euro (74% of which came from abroad) and the trading profit, after taxes, grew by 33%, reaching 25.1 million Euro. To continue to ride the crest of the wave and maintain its leading position, it is important to concentrate on innovation. It is no accident that every year Krones invests 6% of its turnover in R&D. For example, in the first six months of the current year it invested 32 million Euro on increasing capacity and, especially, in a centre to service assistance and spare parts.
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