November-December 2001
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In una tersa mattinata di fine settembre, a pochi passi dalla severa e magnifica Bergamo Alta, Nordcontenitori ha festeggiato i 20 anni con clienti e fornitori, dipendenti e amici. Storia di un successo a più mani, segnato da scelte imprenditoriali coraggiose e dalla fiducia nella modernità.
E.P., L.G.

Festa in famiglia, quella organizzata da Nordcontenitori in occasione del suo ventesimo compleanno. Per celebrare la ricorrenza, il dinamico produttore bergamasco di pallet e contenitori industriali di plastica ha organizzato un convegno dove fornitori e clienti, dipendenti e consulenti hanno contribuito a ricomporre il mosaico della memoria, raccontando uno sviluppo che ha seguito percorsi inusuali.
Il “tono” della mattinata era coerente con la comunicazione e l’immagine istituzionale che l’azienda di Medolago sta costruendo con cura da tempo, esprimendo una professionalità fuori dagli schemi. Quella professionalità che padroneggia tutti gli strumenti di una cultura imprenditoriale avanzata, senza dimenticare o, peggio, rinnegare la propria natura storica - e meno male, perché globale non è necessariamente sinonimo di omologato! - né i sentimenti che, in ultima analisi, sostengono scelte e decisioni.
Con l’abituale e sereno understatement, ma con sentimento, il co-fondatore e procuratore della società Edoardo Bertoli ha presentato la “sua” azienda, rivivendo le forti convinzioni, i contrasti appassionati, le curiosità inesauribili dei primi anni (condivisi con l’amico Maurizio Pavoni scomparso prematuramente e ricordato con commosso pudore dalla moglie, in un ritratto delicato delle idee e del sentire).

Innovazione innanzitutto
È l’originalità la caratteristica che emerge con maggiore evidenza ripassando la storia di Nordcontenitori.
Originale e coraggiosa, oltre che vincente, è stata la scelta di trasformare una commodity - il pallet - in un prodotto a elevato valore estetico e funzionale. Fuori dal solco, anche gli indirizzi che hanno impresso carattere di modernità alla cultura imprenditoriale, all’approccio gestionale e al know-how specifico.
Lo hanno testimoniato direttamente gli interventi dei rappresentanti di Servitec del Polo Tecnologico di Dalmine (consulenza su vari aspetti di gestione e tecnologia), Simco (progettazione di magazzini) e Corepla, il consorzio per il riciclo degli imballaggi di plastica, con cui Nordcontenitori intrattiene un fruttuoso rapporto anche in veste di cliente-utilizzatore. Lo ha ribadito Oreste Pasquarelli, in veste di esperto di materiali, che ha regalato ai presenti un vivace excursus sulle tecnologie della trasformazione, mostrando l’impegno dell’azienda bergamasca anche sul fronte R&S.
Ma, soprattutto, lo testimonia lo sviluppo dell’impresa, nata nell’81 a Osio Sopra, che oggi può vantare un fatturato di ca 20 miliardi di lire, con una cinquantina di addetti in buona parte giovani («e i risultati si vedono: c’è più passione in azienda!») e tre grandi linee di prodotto. Si tratta di contenitori, pallet e rivestimenti per il suolo, che trovano applicazione nei settori più diversi, in primis il lattiero-caseario, delle carni e delle conserve, seguiti da ristorazione collettiva, pharma, igiene, tessile, plastica e gomma, meccanica, elettrodomestici, elettronica... Nordcontenitori li realizza nello stabilimento di Chignolo d’Isola, su 3.000 m2 e, dal 1998, in un impianto dislocato in Grecia, dedicato esclusivamente a una produzione per il mercato locale.

Dal commercio all’industria, con il pallino della qualità
«Nei primi anni la produzione era affidata a terzisti - ha ricordato Bertoli - poi abbiamo iniziato a investire in stampi e, in un secondo tempo, in presse, cambiando natura da azienda commerciale a impresa industriale». Ulteriori e importanti momenti di crescita sono seguiti, nel corso del tempo, al processo di informatizzazione (che ha avuto come ultima tappa l’apertura di un sito Internet concepito come strumento di comunicazione e di servizio), all’avanzata logica di budgeting adottata con l’aiuto di un consulente certificato, alla promozione di corsi interni di aggiornamento «che hanno palesemente migliorato la professionalità delle maestranze».
Ma è quello dei prodotti, il piano dove Nordcontenitori ha messo in campo tutta la sua fantasia. Un anno particolarmente fortunato, al riguardo, è stato il 1999, che ha visto la nascita del pallet Boomerang premiato con un Oscar dell’Imballaggio e, soprattutto, dal mercato e del pallet Modulare, composto di barre di PET riciclato. Sempre nel ‘99 Nordcontenitori ha avviato, in collaborazione con un partner tedesco, la produzione dell’innovativo contenitore pieghevole Euro R, nonché l’industrializzazione dei prodotti della linea “Sicurezza”: rivestimenti specifici per la pavimentazione in ambienti industriali, impianti sportivi e attività commerciali.
Infine, quest’anno, in un’area dedicata è stato installato un estrusore sperimentale per il PET riciclato, così da realizzare imballaggi e pallet a regola d’arte (e di legge) con i materiali di recupero. E sono stati lanciati altri due prodotti: il pallet monomateriale Iridium-Pal® e il contenitore L2 dedicato al trasporto di carne.
In questo fermento di crescita e di creazione, per Nordcontenitori la collaborazione con consulenti e partner è una costante e un riferimento certo. Interessanti i contatti più recenti con il Polo Tecnologico di Dalmine (BG), che la assiste nel cammino verso la certificazione di qualità oltre che nei test sui prodotti e di impatto ambientale. Quali saranno i prossimi passi non è dato di sapere.
Ma intanto si inizia a considerare la possibilità di accesso a forme differenziate di finanziamento, a verificare le potenzialità ulteriori sui mercati esteri (l’export rappresenta già oggi il 30% del fatturato della società), a “giocare” sui diversi piani della comunicazione, con un nuovo logo, nuove immagini per la campagna pubblicitaria ed excursus nel mondo dell’arte.
Come nel caso del “Roseto” di Corrado Bonomi (Ndr. dello stesso artista ItaliaImballaggio ha ospitato sulla copertina del fascicolo di settembre l’opera “Mare 1987/2001”) esposto alla mostra Ecofficina di Torino, e realizzato con materiali riciclati. Della Nordcontenitori.
Works in plastic and culture
On a clear morning in late September, a short distance from the severe magnificence of Bergamo Alta, Nordcontenitori celebrated its 20th anniversary with customers and suppliers, staff and friends. It is a success story with many strands, marked by daring entrepreneurial decisions and faith in modernity.

A family party, organised by Nordcontenitori to mark its twentieth anniversary. To celebrate the event, the dynamic Bergamo manufacturer of pallets and plastic industrial containers organised a meeting at which suppliers and customers, staff and consultants contributed to putting together a kaleidoscope of memories, telling the story of a development which has followed an unusual route.
The tone of the morning was in line with the communication and institutional image which the Medolago company has carefully built up over the years, expressing a professionalism beyond normal values - a professionalism which permeates every facet of an advanced entrepreneurial culture without forgetting, or worse ignoring, its historical nature or those feelings which, in the final analysis, support choices and decisions. This is just as well, since “global” is not necessarily the same as "accepted".
With his usual calm understatement, but with feeling, the co-founder and company lawyer Edoardo Bertoli presented “his” company, reliving the strong convictions, the stark contrasts and the inexhaustible curiosity of the early years (shared with his friend Maurizio Pavoni, who died prematurely and was remembered with touching modesty by his wife, in a delicate portrait of ideas and feelings).

Innovation above all
When looking back on the history of Nordcontenitori, it is originality which is the most obvious feature of the company.
Original and daring, as well as successful. That was the decision to transform a commodity - the pallet - into a product with high aesthetic and functional value. The directions taken to stamp the character of modernity on the entrepreneurial culture, on the approach to management and on specific know-how, are also outside the normal run of things.
This fact was emphasised by contributions from representatives of Servitec, of the Technological Park at Dalmine (consultants on various aspects of management and technology), Simco (warehouse design) and Corepla, the consortium concerned with the recycling of plastic packaging, with whom Nordcontenitori has a fruitful relationship as client-user. It was further confirmed by Oreste Pasquarelli, in his role as a materials expert, who treated those present to a lively discourse on the technologies of transformation, emphasising the Bergamo company’s commitment on the R&D front.
But above all this is born witness to by the development of the company, founded in 1981 in Osio Sopra, which today can boast a turnover of 20 billion lire and has a staff of fifty, for the most part young (“you can see the results: there’s more enthusiasm in the company!”) and three large production lines. The company produces containers, pallets and flooring, which are used in a wide variety of applications, mainly in the sectors of milk and dairy products, meat and preserves, followed by catering, pharmacy, hygiene, textiles, rubber and plastics, mechanical engineering, domestic appliances, electronics, etc. etc.. Nordcontenitori’s production is carried out in the premises at Chignolo d'Isola with an area of 3000 m2 and, since 1998, in a separate plant in Greece devoted exclusively to production for the local market.

From commerce to industry, with a zest for quality
Mr. Bertoli remembers, «In the early years, production was entrusted to third parties. Then we began to invest in moulds, and later in presses, changing the nature of the company from commercial to industrial». Further important stages of growth followed over the years, leading to computerisation (the latest stage in this process has been the opening of a website conceived as a tool for communication and service), the advanced logic of budgeting carried out by a qualified consultant, and the development of internal training courses «which have noticeably improved the professionalism of the workforce».
But it is into its products that Nordcontenitori has poured all its imagination. In this respect, 1999 was a particularly fortunate year, as it saw the introduction of the Boomerang pallet, which won an Oscar dell'Imballaggio (Packaging Oscar) and especially the Modular pallet, made of bars of recycled PET. Also in 1999 Nordcontenitori, in association with a German partner, began production of the innovative Euro R folding container, as well as the industrialisation of products in its "Safety" line: coverings for floors specifically designed for industrial environments, sports facilities and commercial premises.
Finally, this year an experimental extrusion machine for recycled PET was installed in a dedicated area, for making packaging and pallets in line with the state-of-the-art (and the law) from waste materials. Two other products have been launched: the single-material Iridium-Pal® pallet and the L2 container for transporting meat.
In this ferment of growth and creation, cooperation with consultants and partners is a constant and major concern for Nordcontenitori. Important contacts have recently been made with the Technological Park at Dalmine (BG), which is giving assistance on the route towards certification of quality, as well as tests on products and their environmental impact.
It is not known what the next developments will be. But in the meantime, the company is beginning to consider the possibilities of access to various forms of finance, examining the further potentials of foreign markets (exports already account for 30% of the company’s turnover), “playing” with various levels of communication, with a new logo, new images for a publicity campaign, and excursions into the world of art. An example of this is "Roseto", a work created from recycled materials by Corrado Bonomi (Editor’s note: ItaliaImballaggio used his work "Mare 1987/2001" on the cover of the September issue) which was displayed at the Ecofficina exhibition in Turin.