Avrei dovuto parlarvi di una giovane azienda e invece mi sono perso nei dintorni dell’insipienza umana, ovvero della mia inesperienza. Avrei potuto spiegarvi le gioie di un asse elettrico, ma per questa volta dovrete rimandare la vostra curiosità ad altra occasione, perché, perdonatemi, ho sofferto di distrazioni. Una cosa però mi è rimasta in testa dal mio incontro bolognese, ed è che la vita è improvvise accelerazioni: basta essere nel posto giusto, con le persone giuste, nel momento giusto. Questo, ricordo, è quello che ha centrato l’Elau.
Stefano Lavorini
Note a margine
(1) Elau AG – Fondata in Germania nel 1978, specializzata nell’automazione delle macchine per i settori packaging, alimentare, tissue, farmaceutico etc.
(2) Elau Systems Italia Srl – Filiale della Elau AG, con sede a Bologna, nata nel 1996, con l’obiettivo di stabilire una presenza permanente sul mercato italiano e fornire applicazioni, assistenza altamente specializzata e informazioni in loco ai clienti.
(3) Fatturato in Italia 2001: 7 Miliardi
Numero addetti: 15
Numero clienti: 29
Referenze fra gli End-User: Barilla, Bayer, Ferrero, Kimberly & Clark, Parmalat, Philip Morris, Procter & Gamble, Unilever etc.
Referenze fra i costruttori: ACMA, ICA, Mazzetti, MG-2, SIG Beverage, TMC.
(4) PacDrive è un sistema di controllo e azionamento totalmente digitale, in cui un’unità centrale di controllo basata su PC svolge le funzioni PLC e fornisce i valori di riferimento per il posizionamento dei singoli azionamenti.
Il PacController Max-4, un PC industriale, svolge la funzione di completa automazione della macchina. La programmazione del Soft-PLC e del flessibile sistema di Motion Control multiasse integrato avviene con i 5 linguaggi standardizzati IEC 1131. La gestione degli I/O avviene attraverso moduli decentralizzati con collegamento Profibus, Can, DeviceNet o ControlNet. Per la gestione della HMI possono essere utilizzate le diverse HMI di uso corrente.
Lo scambio dei dati avviene via Ethernet (OPC o TCP/IP) oppure mediante Protocollo ModBus. Attraverso il bus digitale a tempo reale Sercos, realizzato con tecnologia a fibra ottica, il PacController Max-4 controlla a oggi fino a 40 servoazionamenti in 4mS. L’interfaccia Ethernet con protocollo TCP/IP rende possibile una comoda diagnosi a distanza mediante modem telefonico o internet. Controllare gli stati della macchina o addirittura rappresentare graficamente le correnti del motore come funzione del tempo diventa semplicissimo.
In un bollettino in b/n di qualche mese fa, diffuso dalla Elau (1) ai dipendenti, il presidente e amministratore delegato dell’azienda tedesca, Erwin Fertig annunciava la completa operatività del nuovo centro logistico, concludendo con un appello diretto allo staff operativo: “… good luck working with the new technology”. Complice la traduzione in inglese nella nostra lingua, e viziati dalla nostra cultura provinciale, il monito ci è suonato almeno bizzarro, non fosse altro per il fatto che a pronunciarlo sia stato proprio qualcuno che produce e vende, a importanti costruttori di macchine per l’imballaggio, sofisticati sistemi di automazione: assi elettrici, PLC, servomotori e altre diavolerie che hanno trasformato gli armonici torniti macchinari ferrosi di un tempo, in essenziali unità produttive di gran rango, in quanto a flessibilità e affidabilità.
L’equivoco è però presto risolto - e occasionalmente - durante un cordiale incontro svoltosi nella sede della Elau Systems Italia Srl (2), con i responsabili della filiale, Andrea Barbolini e Carla Ortolani. In realtà non si è discusso del senso della frase, perché avviata la conversazione mi sono subito convinto che la giusta interpretazione non potesse essere altro che: “… buona fortuna a coloro che hanno la possibilità di avvantaggiarsi delle nuove tecnologie, provandosi prima di tutto, a migliorarle”.
Lo spirito che si respira in azienda è, infatti, quello di chi crede in ciò che fa, senza fanatismi, solo per semplice convincimento. Il gusto per la sfida si mescola, in casi come questo, con il senso del dover far bene i compiti, scelti o assegnati che siano.
Sensazioni. Solo impressioni di contingenza, forse, se non fosse per il concreto realizzarsi di cifre e risultati (3), che segnano il passo di questa realtà, ancora giovane nel nostro paese. Pochi anni di attività ed ecco la soddisfazione di essere entrati con i propri prodotti “elettroteutonici” in casa dei meccanici italiani, ovvero di quella agguerrita e imprevedibile schiatta di “eterni secondi”.
Ditemi voi se questa non è globalizzazione, se non è lungimiranza strategica in vista della crescente competizione mondiale…
Sta di fatto che, da quando si parla di meccatronica, molto è cambiato e sta cambiando. I sistemi di azionamento e di controllo elettronici non conoscono ostacoli al loro inarrestabile processo di perfezionamento e la meccanica arranca, schiacciata sotto il peso delle sue ferree leggi che parlano - poesia di altri tempi - di moto armonico. Nel mentre, sono nate vere e proprie scuole di pensiero, che si dividono su dettagli indistricabili per le umani capacità cognitive (4).
Eppure, la differenza a volte c’è e si vede.
Se non per quanto riguarda i prodotti almeno nel comportamento più espressivo proprio degli individui (senza esagerare). E questo nonostante sia evidente che le ragioni vere che muovono una persona a fare una scelta restino per lo più indecifrabili. Lo stesso interessato è disposto il più delle volte ad accampare spiegazioni che, nella loro razionalità, celano un riposto motivo di tranquillità (affidabilità) e gratificazione (considerazione). Sarà per il supporto operativo ottenuto in fase di progettazione, o per la disponibilità espressa in occasione delle prove, o ancora per le garanzie in termini di rapidità di intervento del servizio di assistenza tecnica, certo è che si finisce per orientare le proprie preferenze all’obiettivo di avere il meglio.
In fondo chi è in buona fede, e non viene beffato, si fa per gratitudine primo nell’adoperarsi a costruire qualcosa di buono, diventando così motore di un profittevole scambio di conoscenze. E possedere la consapevolezza dei mezzi che si usano, e delle loro potenzialità, è oggi, in ogni caso, un significativo vantaggio (competitivo, naturalmente).
Nella sostanza ineccepibile, ciò che fa diversa la Elau mi appare ancora viziato di orpelli tecnicistici, buoni per addetti ai lavori, che sono per altro tanti e meritevoli, e degni della massima attenzione. Ma per uno come me, che fatica a migliorare il gergo, a familiarizzare con astrazioni, a capire la logica - seppur sia disposto per stupore ad ascoltare un’intera lezione sugli algoritmi - potreste forse fare di più: “Siate cortesi, datemi un asse elettrico da poter toccare…!”. | | Electronic bewilderment
I originally wanted to speak to you about a young firm, but instead I got lost in a labyrinth of human ignorance, i.e., my inexperience. I should be explaining the joys of an electric axis, but will have to put your curiosity off to another time because - forgive me - I got totally distracted. However, one thing from my meeting in Bologna stayed in my head, and that is that life consists of sudden accelerations: just to be in the right place, with the right people, at the right time. This, I remember, is what Elau managed to do.
Notes
(1) Elau AG – Founded in Germany in 1978, specialising in machinery automation for the packaging, foood, tissue and pharmaceutical sectors.
(2) Elau Systems Italia Srl – Italian branch of Elau AG, based in Bologna, set up in 1996 with the goal of establishing a permanent presence on the Italian market and supplying applications, highly specialised assistance and on site information for customers.
(3) Turnover (Italy, 2001): 7 billion
Employees: 15
Customers: 29
References (end-user): Barilla, Bayer, Ferrero, Kimberly & Clark, Parmalat, Philip Morris, Procter & Gamble, Unilever etc.
References (constructors): ACMA, ICA, Mazzetti, MG-2, SIG Beverage, TMC.
(4) PacDrive is a fully digital control and drive solution. A centralized PC control takes over the PLC and drive functions of the machine and supplies the decentralized servo drives with set values.
The Max-4 PacController, an industrial PC, takes over the complete automation of the machine.
The integrated Soft-PLC and flexible multi-axis MotionControl software are programmed in five IEC 1131 standardized languages. The I/O level of the PLC is realized by means of field bus master switch-ons for Profibus, Can, DeviceNet or ControlNet and commercially available decentralized I/O field bus modules.
For HMI tasks, a variety of commercially available HMIs are used. Data are exchanged via Ethernet or via ModBus Protocol. Via the digital real-time bus Sercos, executed in fiber oplic technology, up to now the MAx-4 PacController controls up to 40 servo drives in 4mS.
The built-in Ethernet interface with TCP/IP protocol enables a comfortable remote diagnosis via telephone, modem or Internet.
With the fully digital PacDrive, checking machine states or showing a graphic display of motor currents are no problem.
In a plain black and white memo a few months ago, sent out by Elau (1) to its employees, the chairman and managing director of this German firm, Erwin Fertig, announced that the new logistic centre was up-and-running, concluding with a direct appeal to operative staff: “… good luck working with the new technology”. Due to the translation from English into Italian, and spoilt by our provincial culture, this admonition sounded a bit strange to us, if not for the fact that the person giving it were someone who produces and sells to important packaging machinery constructors some very sophisticated automation systems: electronic gears, PLCs, servomotors and other wizardry responsible for transforming the harmonious, rounded iron machinery of past times into essential broad-ranging production units, offering flexibility and reliability.
However, the riddle was soon solved - and by chance - during a pleasant meeting with the branch management (Andrea Barbolini and Carla Ortolani) at the Elau Systems Italia (2) offices. In fact, we never actually discussed the meaning of the phrase, as it was enough for them to start talking to convince me that the right interpretation could only be “good luck to those who have the chance to take advantage of the new technologies, trying before anything else to improve them”.
In fact, the spirit we met in this company is that of the person who believes in what he does, through pure conviction, without being fanatical about it. This taste for a challenge is mixed, in such cases, with the sense of carrying out the tasks to perfection, whether these be chosen or assigned.
Sensations. Perhaps only impressions of contingency, if it weren’t for the actual figures and results (3) that act as landmarks for this still young reality in Italy. After just a few years of activity, there’s the satisfaction of being, with its own “electro-Teutonic” products, up there with the Italian mechanics, i.e., with the tough, unpredictable “eternal second best”.
Tell me if this isn’t globalisation, or strategic far-sightedness in view of growing world competition…
Whatever the case, there’s no denying that when one talks of mechanotronics, a lot has changed and is still changing. The drive and electronic control systems admit no obstacles to their unstoppable process of perfecting, while purely mechanical solutions are now limping, crushed under the weight of those strict laws that speak - poetry in other times - of harmonic motion.
Meanwhile, some real schools of thought have developed, split over the details that are impossible for human cognitive ability to disentangle (4).
And yet the difference can sometimes be seen.
If not in the products, at least in the more expressive behaviour of the individuals (I’m not exaggerating). And this despite the fact that the real reasons that make a person take a given decision are still mostly incomprehensible.
The very person himself is forced to make explanations most of the time that, when looked at rationally, hide a response that leads to peace of mind (reliability) and gratification (consideration). This may be due to the practical support during the design stage or to the willingness shown during tests or, again, to the guarantees in terms of fast customer service - whatever the reason, one thing’s certain: one tends to direct one’s preferences to achieve the goal of getting the best. When all’s said and done, when a person acts in good faith and isn’t exploited, he/she takes a leading role in building something of value, thus becoming a driving force in a profitable exchange of knowledge. And to have the awareness of the means he/she uses, and their potential, is today, in many cases, a singular advantage (competitive, of course). In the exemplary case of Elau, what makes it different is that, in my opinion, it is still spoilt by technical frills - great for the experts - many in number and worthy of merit and max attention. But from the point of view of one such as myself, who finds it hard to grasp the jargon, to become familiar with abstract concepts, to understand the logic - although, through awe, willing to listen to an entire lesson on the algorithms involved - you all could well do more: “Be kind and just give me an electric axis…!”. |
