January - February 2002

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A Bologna, lo scorso novembre, si è svolto un incontro teso a sottolineare l’importanza della ricerca, della progettazione e dell’innovazione tecnologica, nonché ad introdurre la prima edizione della fiera MCS (Motion Control & Factory Automation).

D.B.

Estremamente interessanti gli spunti di riflessione offerti dalla ricerca dal titolo “Innovazione tecnologica volano dell’impresa - Il valore dell’investimento tecnologico quale generatore di ricchezza”, realizzata su incarico di BolognaFiere da Almaweb (Graduate School of Information Technology management and communication).
L’Unione europea ha collocato l’Emilia Romagna tra le 15 regioni di eccellenza dell’Europa, assieme a Milano, Torino, Cambridge, Oxford, il sud della Svezia, Stoccolma, Barcellona, Madrid, Helsinki, Karlsruhe, Stoccarda, Monaco di Baviera, Alpes-Maritimes e la regione di Lyon-Grenoble. Queste regioni, in genere, evidenziano un’ottima combinazione di fattori determinanti, tra cui la proficua presenza di istituzioni accademiche, di unità di ricerca di società multinazionali, investitori in capitali di rischio, diffuso spirito imprenditoriale. Proprio sulla base di questi dati, Almaweb ha condotto una ricerca comparativa tra l’Emilia Romagna e le altre regioni d’eccellenza.

Crescita economica e vantaggi competitivi
Numerose ricerche mostrano come il contributo dell’innovazione tecnologica alla crescita economica sia collegato a un insieme di attori diversi, pubblici e privati, di piccole e grandi dimensioni.
In particolare, da un’analisi condotta su 17 paesi dell’Ocse emerge come la capacità di introdurre innovazione sia fortemente correlata a:
- fattori infrastrutturali (impiego di personale qualificato, spese in R&S, apertura alla competizione internazionale, tutela brevettuale, ricerca universitaria);
- fattori strategici (presenza di clienti locali con esigenze evolute, di fornitori qualificati, di gruppi significativi di imprese).
Rispetto ad altri paesi europei, l’Italia appare per certi versi ancora un po’ indietro, dato che:
- il nostro Paese investe in ricerca complessivamente l’1,08% del PIL (contro una media europea dell’1,9%);
- gli investimenti in capitale di rischio ammontano allo 0,02% del PIL (un terzo rispetto alla media europea);
- la capitalizzazione delle imprese quotate al nuovo mercato è pari all’1,1% del PIL (la media europea è del 3,4%);
- il numero di brevetti per abitanti in aree high tech è circa 3,5 volte inferiore alla media europea (4,2 contro 14,9).
Va sottolineato però che l’innovazione tecnologica genera ritorni positivi non solo per il contesto economico generale, ma anche per i singoli attori coinvolti, siano essi pubblici o privati.
Infatti, da numerose indagini condotte dal ‘70 ad oggi - che mettevano in relazione gli investimenti in R&S con il valore di mercato delle imprese - sul mercato azionario statunitense è emerso come ogni dollaro investito abbia aumentato il valore di mercato delle imprese di oltre un dollaro. Questi dati sono stati confermati da rilevazioni più recenti svolte in Inghilterra, Francia, Germania e Italia.

Conoscenze, risorse e capitali
L’innovazione è dunque fondamentale per creare valore. La buona riuscita di questo processo è determinata da alcuni fattori, ovvero le conoscenze, le risorse, il capitale.
Le conoscenze devono essere adeguatamente strutturate per trasformare un’invenzione in innovazione e a questo proposito risulta fondamentale il ruolo delle imprese. Per supportare l’ingegnerizzazione della conoscenza, tuttavia, è necessario disporre di risorse finanziarie. Diversi studi in questo ambito hanno dimostrato che l’innovazione viene finanziata con maggiore efficacia con capitale piuttosto che con debito. Per questo motivo la presenza di operatori disposti a investire in capitali di rischio è di importanza fondamentale.

Cosa accade in Emilia Romagna Ricerca pubblica
Nelle università dell’Emilia Romagna lavorano circa 5.100 docenti e ricercatori, che rappresentano il 10% circa del totale nazionale. Nella regione si realizza il 15% della produzione scientifica del paese, condotta principalmente in aree di avanguardia, senza contare che, dal ‘96 al 2000, le università dell’Emilia Romagna hanno realizzato circa il 13% dei brevetti universitari italiani. Ma, nonostante questo potenziale, l’interazione con il sistema produttivo regionale risulta ancora limitata (la percentuale di imprese oscilla tra il 10 e il 20%).
Non va dimenticato, infine, che nella regione è da tempo attiva l’Agenzia regionale per lo sviluppo tecnologico dell’Emilia Romagna (ASTER), che si è recentemente trasformata con la firma del protocollo di Intenti tra Regione, Università, CNR ed Enea.

Ricerca privata
Le circa 400.000 imprese dell’Emilia Romagna contribuiscono per l’8,5% al PIL nazionale e investono in R&S rispetto al PIL lo 0,8%.
Indipendentemente dalla dimensione, le imprese della regione che investono nella formazione dei propri dipendenti sono più numerose della media nazionale e della media delle regioni del Nord-Est e del Nord-Ovest.
Negli ultimi dieci anni, ogni anno, in media, circa 8 aziende su 10 hanno investito in processi produttivi e 2 su 10 hanno fatto investimenti in risorse dedicate a progetti di R&S a carattere pluriennale. Accanto alla ricerca, tuttavia, molta attenzione è dedicata alle attività di sviluppo tecnologico e progettazione, che a livello di singola impresa attrae in media il 50% degli investimenti innovativi.
Alcuni settori di eccellenza mondiale come le macchine per il confezionamento e l’imballaggio e la filiera ceramica agiscono poi da polo di attrazione per investimenti esteri in unità di sviluppo tecnologico. Infine, va notato che le imprese con oltre dieci addetti che investono in informatica sono più numerose della media nazionale e della media delle regioni del Nord-Est e del Nord-Ovest.

Finanziamento all’innovazione
L’attenzione degli operatori di credito tradizionale per il finanziamento di progetti innovativi e l’operatività di quelli specializzati nella gestione di capitali di rischio è aumentata significativamente anche in Emilia Romagna (va ricordato che il 60% degli investimenti in capitali di rischio si è concentrato nel nord Italia).
Le imprese della regione hanno fatto ricorso, in circa 30 casi (per un valore di 400 miliardi di Lire) a finanziamenti in conto capitale per sostenere la crescita attraverso operatori specializzati. Inoltre le imprese impegnate nella raccolta di fondi di Venture Capital (focalizzata su start-up) sono state circa 20, con un valore delle operazioni di circa 40-50 miliardi di Lire.

Prospettive future
Quali conclusioni si possono trarre da questa ricerca? Sicuramente, a livello di singole componenti del sistema, è innegabile che esistano ancora divari, in alcuni casi anche marcati, rispetto ad altre regioni di eccellenza europee e mondiali.
Ancora limitata, infatti, risulta essere l’attività di ricerca privata e di nuove iniziative in settori ad alta intensità tecnologica. Sul fronte della ricerca pubblica, la capacità di trasferire tecnologie al mondo produttivo risente di alcune inerzie strutturali. Infine, anche se in forte evoluzione, il settore creditizio locale è ancora principalmente legato a operazioni sul debito piuttosto che sul capitale di rischio.
È tuttavia lecito avere forti aspettative sulle capacità dell’intero sistema regionale e delle singole componenti di giocare un ruolo determinante nella sfida per lo sviluppo tecnologico del futuro, ponendosi anche come credibile area di riferimento per l’intero paese.
The thrust of technological innovation
At Bologna, last November, a meeting was held to underline the importance of study, design and technical innovation, as well as to introduce the first edition of the MCS (Motion Control & Factory Automation). D.B.

Extremely interesting the points for reflection offered by the study entitled “Technological innovation the driving force of companies - the value of technological investment as generator of riches”, commissioned by BolognaFiere and carried out by Almaweb (Graduate School of Information Technology management and communication).
The EU has placed Emilia Romagna among the 15 regions of excellence in Europe, along with Milan, Turin, Cambridge, Oxford, the south of Sweden, Stockholm, Barcelona, Madrid, Helsinki, Karlsruhe, Stuttgart, Munich, The Maritime Alps and the Lyon-Grenoble area. In general these regions show an excellent combination of some decisive factor, among which the presence of academic institutes, of multinational research units, investors in risk capital as well as a broadscale entrepreneurial spirit. On this basis, Almaweb conducted a comparative study between Emilia Romagna and the other regions on the list.

Economic growth and competitive advantages
Numerous studies show how the contribution of technological innovation to the economic growth is connected to a system of different small-to-largescale public and private actors.
In particular, from an analysis carried out on the main 17 Ocse countries it emerges that the capacity to introduce innovation is strongly linked to:
- infrastructural factors (use of qualified personnel, R&D expenditure, opening to international competition, protection of patents, university research);
- strategic factors (presence of local customers with evolved needs, of qualified suppliers, of important entrepreneurial groups).
Compared to the situation present in the other European countries Italy is still lagging somewhat behind on certain counts: looking at the facts:
- Italy invests an overall 1,08% of its GNP against a European average of 1.9%;
- investments in risk capital total 0.02% of the GNP, a third compared to the European average;
- the capitalisation of the companies quoted on the new market stands at 1.1% of the GNP, a third compared to the European average of 3.4%;
- the number of patents per inhabitant in high tech areas is around 3.5 less that the European average (4.2 against 14.9).
It should though be underlined that technical innovation generates positive returns not only in the general economic context, but also for the single actors involved, be these public or private.
In actual fact, from numerous studies carried out since the seventies up to today on the US share market - that related investments in R&D with the market value of the businesses - it emerged that every dollar invested has increased the market value of the companies by more than a dollar. These figures have been confirmed by more recent studies carried out in the UK, France, Germany and Italy.

Knowhow, resources and capitals
Innovation is fundamental for creating value. The main factors involved in this process are: knowhow, resources, capital.
Knowhow has to be adequately structure to convert an invention into an innovation and on this count the role of the enterprise is fundamental. To support the engineering of knowhow, all the same, one needs to have financial resources. Different studies in this field have shown that innovation is financed more effectively with capital rather than with debt. For this reason the presence of operators prepared to invest in risk capital is of fundamental importance.

What happens in Emilia Romagna Public research
In the universities of Emilia Romagna around 5,100 lecturers and research workers are employed, that represent around 10% of the national total. In the region one creates around 15% of the country’s scientific output, carried out for the most in technology advanced areas, without counting though that, from ‘96 to 2000, the Universities of Emilia Romagna have achieved around 13% of Italian University patents. But despite this potential, interaction with the regional system of production is still limited (the enterprise percentage oscillates between 10 and 20%) .
It should not be forgotten in the end that the regional agency for the technological development of Emilia Romagna (ASTER) , recently transformed with the signing of the protocol of intent between Region, University, CNR and Enea, has been active in the region for some time now.

Private research
The around 400,000 enterprises in Emilia Romagna contribute 8.5% to the national GNP and invest 0.8% of the GNP in R&D.
Independently from size, the companies of the region that invest in the training of the employees are greater in number than the national average and the average of the regions of the northwest and northeast of Italy.
In the last ten year, every year on average around 8 companies out of 10 have invested in production processes and 2 out of 10 have made investments in resources dedicated to multi-year R&D projects.
Alongside research all the same, a lot of attention is dedicated to the activity of technological development and planning, that at the level of single concerns attracts an average 50% of innovatory investments.
Some sectors of world excellence like packaging and wrapping machines and the ceramics sector go on to act as a pole of attraction for foreign investments in units of technological development.
Finally, it should be noted that enterprises with a staff of over ten that invest in data processing are more numerous than the national average and the average of the northeast and northwest of Italy.

Financing innovation
The attention of the operators of traditional credit for financing of innovatory projects and the operations of those specialise in the management of risk capital have increased significantly in Emilia Romagna (one should note that 60% of investments in risk capital are concentrated in northern Italy).
The enterprises in the region have in about 30 instances resorted to capital account financing (to a value of 400 billion lire) in order to support growth by way of specialised operators. As well as that around 20 companies are involved in collecting funds in the form of Venture Capital (focussed on start-up), the value of the operations standing at around 40-50 billion Lire.

The future
But let us see the conclusions that can be drawn from the study.
Surely at the level of the single components of the system it cannot be denied that gaps still exist, in some cases yawning gaps, compared to the other European and world regions of excellence. In fact the activity of private research and new undertakings in sectors of a high technological intensity are still limited in the region. on the public research front, the capacity to transfer technology to the world of production appears to be affected by some structural inertia.
Finally, even if strongly evolving, the local credit sector is still principally linked to debt operations rather than risk capital.
It is however right to have strong expectations as to the capacity of the entire regional system and of its single components to play a decisive role in the challenge for technological development of the future, setting themselves as a credible area of reference for the entire country.


La fiera delle tecnologie integrate
Dal 20 al 22 febbraio 2002, a Bologna, si svolge la prima edizione di MCS, Mostra convegno sui sistemi di motion e force control e factory automation.
Più di 200 aziende espositrici propongono novità di prodotto e soluzioni di automazione e controllo utili ai progettisti e ai buyer dell’industria manifatturiera per integrare le tecnologie, capaci di assicurare la produttività dei macchinari industriali.
MCS 2002, manifestazione unica nel suo genere, è stata ideata per l’intero team della progettazione dei sistemi di factory automation e motion control, e ha una parte espositiva che copre tutti i comparti dell’automazione di fabbrica: dallo stato dell’arte dei controlli elettronici e dei drive alle tradizionali tecnologie elettromeccaniche.

Informazione su misura
L’evoluzione della tecnologia e dei sistemi di produzione sta determinando il cambiamento delle logiche di progettazione e di utilizzo dei macchinari industriali. I responsabili dell’automazione di fabbrica, i progettisti industriali, gli OEM e i system integrator che hanno l’esigenza di risolvere le problematiche legate all’integrazione delle soluzioni di factory automation e ai sistemi di motion control, ai motori, agli azionamenti e alla meccatronica, con MCS 2002 hanno la possibilità, attraverso la combinazione di espositori, dimostrazioni e convegni, di conoscere l’interdisciplinarità delle varie tecnologie.
I convegni di MCS 2002 sono stati pensati per segnalare ai visitatori le innovazioni del futuro.
Mcs 2002 è stata ideata per offrire, in un’unica soluzione, un approccio integrato alla richiesta di informazione su una materia vasta e complessa come quella legata all’integrazione delle soluzioni di factory automation e ai sistemi di motion e force control. Aperto a tutti i visitatori, il Forum di Mcs 2002 affronterà i temi dedicati a: controlli PC based, Internet, SERCOS, SoftMotion, linguaggi di programmazione, motori lineari e switched, architetture aperte, attuatori intelligenti, auto-tuning.



The fair of integrated technology
From 20th to 22nd of February 2001, at Bologna, the first edition of MCS, Show-convention on motion and force control and factory automation systems will be held.
More than 200 exhibiting companies will propose new products, automation solutions and control units useful to designers and buyers of the manufacturing industry for integrating the technologies capable of ensuring the productivity of industrial machines. MCS 2002, a show unique in its kind, has been created for the entire design team of the factory automation and motion control system, with an exhibition part that covers all factory automation segments: from the state-of-the-art of electronic controls and drives to traditional electromechanical technologies.

Made-to-measure information
The evolution of the technologies and the production systems is determining a change in the production logic and in the use of industrial machinery. The heads of factory automation, industrial designers, the OEMs and the system integrators that are required to solve the problems linked to the integration of factory automation solutions and to the systems of motion control, to motors, drives and meccatronics, with MCS 2002 by way of the combination of exhibitors, demonstrations and conventions, of becoming acquainted with the interdisciplinary nature of the various technologies. The MCS 2002 conventions have been devised to point out future innovations to the visitor. MCS 2002 has been created in order to offer, in a sole solution, an integrated approach to the request for information on a vast and complex subject such as that linked to the integration of factory automation solutions and to systems of motion and force control. Open to all visitors, the MCS Forum 2002 tackles subjects covering: PC based controls, Internet, SERCOS, SoftMotion, language programming, linear and switched motors, open architecture, intelligent actuators, auto-tuning.