January - February 2002

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Luxury: a state of the mind

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Statistics and trends in Italian packaging


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Bilancio più che positivo
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Attenzione puntata sui materiali del confezionamento e alle possibilità di sviluppo del mercato globale. Nell’ultimo triennio, in Italia, il settore imballaggio si è sviluppato a un tasso medio annuo del 3,4%, con riferimento alla produzione espressa in peso, e del 4,2% in relazione al fatturato.
Plinio Iascone


In Italia, come in altri paesi ad alto tasso di industrializzazione, l’industria dell’imballaggio ha raggiunto un peso ragguardevole.
Le potenzialità di sviluppo a livello mondiale sono ancora buone, con notevoli e ovvie differenze a seconda delle diverse aree: più contenute in quelle altamente industrializzate, sensibili nei paesi emergenti dove, all’alta concentrazione di abitanti fa da contraltare una limitata diffusione del confezionamento delle merci, se rapportata agli standard dei paesi più industrializzati.
Nel nostro Paese l’imballaggio rappresenta attualmente il 3% del fatturato della produzione industriale e l’1,7% del Pil, valori sostanzialmente allineati alle realtà nazionali più industrializzate.
Nel 2000 (secondo i dati consolidati più recenti) il fatturato mondiale del comparto imballaggi è stato valutato in circa 910.000 miliardi di lire (470.000 milioni di Euro), +5% rispetto al 1999. Gli Stati Uniti d’America restano la principale area, per offerta e di impiego, con una quota del 30% del mercato, seguiti da Europa occidentale (27%) e Giappone, che con uno share del 17%, si conferma al terzo posto.
In particolare in ambito europeo, all’Italia spetta il secondo posto con una produzione di circa 34.896 miliardi di lire (18.022 milioni di Euro), insieme alla Francia e dopo la Germania. La produzione italiana di imballaggi equivale al 4% circa di quella mondiale, sempre con riferimento al fatturato.
La produzione espressa in tonnellate ha raggiunto nel 2000 15.382 t/000.
In sintonia con le ipotesi di rallentamento dell’economia italiana e internazionale, anche le filiere dell’imballaggio nel 2002 potranno subire qualche contraccolpo.

Il sistema imballaggio in Italia
Oltre che dai numeri espressi, l’importanza del “Sistema Imballaggio” in Italia viene enfatizzata anche dal numero di aziende coinvolte nell’attività: oltre 6.446 con poco meno di 99.000 addetti, sia il numero di aziende che il numero di dipendenti risulta in aumento rispetto al 1999, segno innegabile di vitalità.
L’offerta continua a presentarsi frazionata; i primi dieci operatori, in base al fatturato, rappresentano infatti una quota di mercato che non supera globalmente il 20%.
Nell’ultimo triennio il settore degli imballaggi si è sviluppato a un tasso del 3,4% medio annuo, riferito alla produzione espressa in peso, e del 4,2% in relazione al fatturato.
Per quanto concerne l’evoluzione della produzione espressa in peso è importante rilevare che, da alcuni anni, il tasso di crescita dell’utilizzo di imballaggi, con riferimento al numero di confezioni, risulta lievemente superiore.
Tale discrepanza deriva dal processo di alleggerimento dei materiali e dall’eliminazione dell’overpackaging in atto nella maggioranza dei settori, fenomeni di cui si prevede una continuità.
Sempre analizzando il periodo dal 1997 al 2000, in merito all’andamento del fatturato si rileva che, a fronte della già citata crescita media annua del 4,2% (unitamente al tasso di sviluppo della produzione espressa in peso e del tasso medio annuo dell’inflazione del 2,2%) la dinamica dei prezzi medi degli imballaggi non è riuscita a recuperare per intero l’inflazione.
Le esportazioni di imballaggi rappresentano il 13,6% della produzione e evidenziano un interessante trend di sviluppo.
La corrente di esportazioni interessa in particolare alcuni comparti degli imballaggi plastici (flessibili e chiusure), alcuni settori degli imballaggi metallici (chiusure e contenitori per prodotti tecnici), flaconeria di vetro e imballaggi poliaccoppiati flessibili, per i quali lo share delle vendite all’estero rappresenta il 46%.

I settori d’uso dell’imballaggio
Per quanto riguarda i settori di utilizzo dell’imballaggio, viene attuata una prima distinzione tra area agro-alimentare (food) e quella genericamente definita “non food”.
La prima (che comprende anche i liquidi alimentari) è la più importante in termini di quantità di imballaggi utilizzati, con una quota del 57,5% (di cui 25% bevande). Alla seconda area (non agro alimentare) è ascrivibile il restante 42,5% circa.

Le funzioni d’uso dell’imballaggio
Un’ulteriore possibile suddivisione del mercato degli imballaggi è quella relativa alle funzioni d’uso, riconducibile in percentuali alle seguenti due categorie:
- imballaggi primari e imballaggi con funzione di confezione destinata alla vendita, che rappresentano il 50% circa del mercato (compresi anche gli imballaggi di presentazione);
- imballaggi per il trasporto, con il 50%, dove predomina la presenza del cartone ondulato, dei film plastici da trasporto e gli accessori di protezione.

Le filiere dell’imballaggio
Trend evolutivo del recente passato e previsioni
Il 2001, secondo un primo pre consuntivo, si è concluso con una crescita dell’attività produttiva espressa in peso non superiore al 2% e una prima ipotesi relativa al 2002 evidenzia una possibilità di sviluppo limitata all’1,5-1,7%.
L’analisi delle principali filiere degli imballaggi consente di tratteggiare una panoramica sul futuro del settore.

Imballaggi di acciaio
Nell’ultimo triennio il settore ha evidenziato un trend di crescita del 3% medio annuo. Gli imballaggi di acciaio, nel corso del 2001, hanno vissuto una crescita dell’1% (dato che dovrebbe essere confermato dalla chiusura dell’esercizio 2001). Lievemente migliore appare il trend relativo agli imballaggi leggeri, ossia contenitori sino a 40-50 kg di capacità e chiusure. Lo sviluppo produttivo trae origine sia dalla dinamica delle esportazioni (22% della produzione) sia dalla domanda interna.
Il settore si colloca in una fase di decisa maturità ma presenta possibilità di rivitalizzazione, a seguito dei progressi tecnologici in atto relativi al processo di alleggerimento, ai continui miglioramenti dal punto di vista dell’immagine e della funzionalità, oltre all’incisiva azione intrapresa per risolvere il problema della raccolta e del riciclo.

Imballaggi di alluminio
Gli imballaggi di alluminio hanno legato il proprio sviluppo, sino all’inizio degli anni novanta, all’affermazione della lattina nel comparto delle bevande. Oggi i risultati più promettenti, per lo sviluppo futuro, provengono dall’area del foglio sottile, accoppiato ad altri materiali o semplicemente verniciato.
Dal 1997 al 2000 il settore ha espresso una crescita dal 4% medio annuo, con uno sviluppo che ha interessato in particolare le vaschette e le chiusure. Si ritiene che il 2001 si sia concluso con un incremento dell’attività produttiva contenuto all’1,5%. La crescita è stata guidata essenzialmente ancora dagli imballaggi da foglio sottile (vaschette e foglio da incarto industriale e per famiglie, chiusure).

Imballaggi cellulosici
Il trend di sviluppo degli ultimi anni si è attestato attorno al 4,5% medio annuo. L’attività produttiva dell’area degli imballaggi cellulosici nel corso del secondo e del terzo trimestre, ha evidenziato un progressivo rallentamento dell’attività produttiva.
In base alla situazione rilevata, si ritiene che il 2001 si sia concluso, secondo un primo pre consuntivo, con una crescita non superiore al 3%. Rispetto alla crescita media dell’intera area si risconta una migliore prestazione degli imballaggi di cartone ondulato, mentre previsioni più contenute valgono per gli altri settori.
Il cartone ondulato resta senz’altro uno dei materiali a maggiore diffusione, in stretta relazione alla sua funzione di imballaggio da trasporto. In anni recenti ne va registrata l’affermazione significativa nel segmento cassette per ortofrutta e nelle casse con funzione di trasporto ed esposizione.
Gli astucci pieghevoli di cartoncino sembrano avere raggiunto la fase di maturità, contraddistinta da tassi di sviluppo contenuti. Stessa sorte per gli imballaggi di cartoncino teso, in sensibile sviluppo sino alla fine degli anni ottanta.
Sia il comparto degli astucci pieghevoli che quello delle scatole in cartoncino teso sono interessati da evoluzioni tecnologiche di rilievo: riduzione della grammatura (a parità di prestazioni), abbinamento con polietilene o alluminio, eccetera.
Sacchi in carta (di grande e bassa capacità) e carta da incarto risultano settori con un elevato grado di maturità.

Contenitori rigidi in carta poliaccoppiata
Questa tipologia di imballaggi è stata interessata da un trend evolutivo negativo dal 1997 al 2000, dove il calo dipendeva essenzialmente dalla sensibile riduzione del peso medio. Oggi, la progressiva diminuzione della quota di mercato va ascritta anche a un impiego ridotto nel confezionamento del latte. Gli aumenti di partecipazione che si riscontrano in altri settori di impiego consentono, al momento, di compensare i cali nel principale settore di utilizzo, ma non a determinare una crescita.
Gli eventuali sviluppi futuri sono legati a una possibile affermazione nell’area dei liquidi non alimentari o nell’area del food.

Imballaggi poliaccoppiati flessibili
Nell’ultimo triennio il settore ha evidenziato un trend di crescita del 2,2% medio annuo, in riferimento ai valori espressi in peso. Prendendo in esame i valori espressi in m2, il tasso risulta lievemente superiore, in seguito alla riduzione del peso medio per m2 dei materiali.
Nel 2001, in base a un primo pre consuntivo, non si ritiene si sia verificata una crescita. Questa situazione sconta il calo in atto nelle esportazioni (che rappresentano il 48% della produzione) e una moderata crescita delle vendite all’interno. Le potenzialità di sviluppo restano comunque sempre buone a seguito della elevata versatilità del loro impiego.

Imballaggi di plastica
Il trend evolutivo degli ultimi 3 anni esprime una crescita del 6,5% medio annuo e gli sviluppi più sostanziosi hanno riguardato gli imballaggi flessibili e le bottiglie. Nel corso del primo semestre del 2001 il mercato degli imballaggi di plastica ha continuato a presentare un trend sostanzialmente positivo ma, a partire dall’estate, lo sviluppo ha subito un rallentamento. I motivi sono da ricercarsi oltre che nel contrarsi della domanda in alcuni settori di impiego, nel netto orientamento alla riduzione delle scorte di alcuni manufatti.
Il 2001 sembra essersi concluso con uno sviluppo contenuto entro il 2-3%, nettamente inferiore a quello registrato nel recente passato. Tuttavia, gli imballaggi di plastica, nel complesso, continuano ad evidenziare buone potenzialità di sviluppo, grazie anche ai loro punti di forza: buon rapporto qualità/servizio/prezzo, leggerezza, flessibilità nell’adeguarsi a un’ampia gamma di tipologie di confezionamento.

Vetro
Gli imballaggi di vetro, tra gli anni ’70 e ’80, hanno subito una forte pressione concorrenziale da parte di imballaggi alternativi, al punto da fare imboccare al settore una fase di stasi. Attualmente sembrano vivere un momento di rivitalizzazione grazie al rilancio dell’immagine, sia per effetto dell’azione intrapresa per il recupero e riciclo del vetro usato sia per effetto di un processo di alleggerimento in atto, tanto per le bottiglie quanto per i vasi.
Tra il 1997e il 2000 quest’area di mercato ha evidenziato un tasso di sviluppo del 3,3% medio annuo.
Per quanto riguarda la produzione di imballaggi di vetro (bottiglie, vasetti e flaconeria), sulla base dell’andamento dei principali settori di utilizzo, si può ipotizzare che il 2001 si sia concluso con una crescita contenuta entro il 2%. I punti di forza sono rappresentati dalla crescita delle bottiglie per il vino e gli spirit, grazie all’attività esportativa legata ai due prodotti, ma anche dal positivo andamento dei vasi per le conserve di pomodoro.
Le aspettative per il 2002, al pari delle altre filiere, si inseriscono in un quadro generale dell’economia molto riflessivo.

Legno
Il trend del settore degli imballaggi di legno nel triennio 1997-2000 (progressiva flessione sino al 1999 e aumento nel 2000) è il risultato di un sensibile calo delle cassette per ortofrutta, di una sostanziale tenuta degli imballaggi industriali e da un sensibile aumento dei pallet.
Per il 2001 si ipotizza globalmente uno sviluppo contenuto (1%), imputabile quasi esclusivamente alla crescita dei pallet. E se la fase di maturità interessa sostanzialmente le cassette per ortofrutta, il settore dei pallet e delle grosse casse industriali segue sostanzialmente l’evoluzione dell’indice della produzione industriale.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio


Statistics and trends in Italian packaging
The focus is on packing materials and opportunities for development in a global market. Over the last three years the packaging sector in Italy has grown at an annual rate of 3.4% in terms of production and of 4.2% in terms of turnover.

In Italy, as in other countries with a high industrialization rate, the packaging industry has reached marked levels. What’s more, potential for growth in global terms is still good, although there are noteworthy and obvious differences in potential according to different sectors: it is more contained in highly industrialized countries and appreciable in emerging countries, where high population densities counterbalance a more limited diffusion of packaging goods when compared to standards in the more industrialized countries.
In Italy packaging accounts for 3% of turnover in industrial production and 1.7% of the gross national product. These values are essentially consistent with those of the more highly industrialized countries.
In 2000 (according to the most recent consolidated data), global turnover in the packaging sector was estimated at approximately 910 billion lire (470 million Euros), which represents an increase of 5% over 1999. The United States of America leads both in terms of supply and demand, with a 30% share of the market. Western Europe is next with 27%, while Japan ranks third with 17%.
Specific to the European environment, Italy and France hold second place with a production of approximately 34,896 billion lire (18,022 million Euro), trailing Germany. Italian packaging production is equivalent to approximately 4% of worldwide production, again seen in terms of turnover.
Production, expressed in tons, reached 15,382 thousand tons in 2000. In concert with forecasts that the Italian and global economies will experience a slowdown, the packaging firms may suffer a backlash in 2002.

The Italian packaging system
Apart from what the numbers indicate, the importance of the “Packaging System” in Italy is highlighted by the number of companies active in the sector: there are more than 6,446 and a little less than 99,000 workers. Both the number of companies and the number of employees have increased since 1999, all of which is an undeniable earmark of economic vitality.
Supply is still multifaceted; based on turnover, the top ten players put together represent a market share that does not exceed 20%. Over the last three years the packaging sector has developed at an average rate of 3.4% annually, in terms of production expressed as weight, and 4.2% in terms of turnover.
Regarding development in production expressed in terms of weight, it is important to note that, for some years now, the rate of growth in the use of packaging, seen in reference to the number of packages, is a little higher.
This discrepancy derives from the process of making materials lighter and the elimination of over-packaging, two tendencies now occurring in most sectors, which are expected to continue.
Returning to the period 1997 - 2000, as regards turnover trends, indications are that (in the context of the already mentioned average annual growth of 4.2%, linked to the rate of production expressed as weight and an average 2.2% annual inflation rate) the dynamic of medium-size packaging pricing has not been able to make up for inflation.
Exporting packaging represents 13.6% of production and marks an interesting development trend.
Export tendencies are particularly significant in the plastics packaging sector (flexible wraps and fastenings), some metal packaging areas (fastenings and containers for technical products), glass flasks
and flexible multi-paired packaging, which have a sales share of 46% abroad.

Packaging user sectors
Packaging sectors are divided into two main categories, food and “non-food.”
The former (which also includes drinks) is the most important in quantitative packaging terms, with a share of 57.5% (of which 25% are drinks). The non-food area comprises the remaining approximate 42.5%

Functions of use of packaging
A further sub-division within the packaging market can be made in terms of how the packaging is used, classifiable by percentages expressed in the following two categories:
- Primary packaging and packaging intended for sales, which represent approximately 50% of the market (including presentation packaging);
-Packaging for transport, with 50% of it mainly in corrugated cardboard, plastic film for transport and protective accessories.

Packaging sectors
Recent trends and forecasts
According to initial budget estimates, the year 2001 closed with an increase in production, expressed as weight, of approximately 2%. Initial forecasts for 2002 indicate expectations for growth limited to 1.5-1.7%.
Analysis of the main packaging companies permits sketching an overview of the future of the sector.

Steel packaging
The sector records growth averaging 3% annually over the past three years. In 2001, steel packaging grew by 1% (a figure that still needs to be verified once the 2001 financial year has ended). Trends in light packaging, meaning containers up to 40-50 kilograms of capacity and fastening, are up slightly. Production development is derived from both exports (22% of production) and domestic demand.
The sector now is clearly at a stable level, though prospects for revitalization exist, thanks to recent technological developments underway to lighten products, efforts to improve product image and functionality and measures targeted towards addressing problems connected to collection and recycling.

Aluminium packaging
Since the early 1990s, aluminium packaging has grown due to the success of cans in the beverage sector. Today, however, the most promising signs for future development come from the sector of thin sheets, combined with other materials or painted. The sector had an average annual growth of 4% between 1997 and 2000, with particular development in the small tab and fastenings areas. The year 2001 is forecast to end with a respectable increase in production of 1.5%. Growth has been driven mostly by thin sheet packaging (small tubs, industrial and domestic use sheets for wrapping and fastenings.

Cellulose-based packaging
Growth in recent years has average around 4.5% annually. Production in the cellulose packaging area during the second and third quarters progressively slowed.
Given the promising situation, first estimates are that 2001 will close with a maximum growth rate of 3%. In comparison to average growth rates for the entire sector, one finds improved results in corrugated cardboard packaging, while more reserved forecasts hold for the other sectors.
Without doubt, corrugated cardboard remains one of the most widely used materials, due to its use for packaging for transport. Data in recent years also indicate meaningful growth in the fruit and vegetable crate sector and in cases used for transport and showcasing.
Indications are that demand for foldable cardboard boxes has leveled off as the sector is marked by modest growth rates. It’s the same for the area of solid cardboard packaging, which had a significant level of development until the end of the 1980s.
Both foldable boxes and solid cardboard boxes have changed with new technologies: a weight reduction in grams (without performance loss), combinations with polyethylene or aluminium, etc.
Paper bags (large and small capacity) and wrapping paper are sectors with a high level of maturity.

Stiff containers in multilayer paper
This type of packaging had negative tendencies between 1997 and 2000, when the decline was mostly due to a marked reduction in average weight. Today, the continued loss in market share is also attributable to reductions in packaging for milk. Increases in other sectors allow, for now, to compensate for the decline in this main use sector, but not to the point that they can determine growth.
Possible future developments are connected to activity in the non-food liquids and food areas.

Flexible multilaminate packaging
This sector has grown an average of 2.2% annually, on a weight standard, over the last three years.
Instead, considering values expressed in a standard of square meters, the rate is slightly higher, as a reduction in average weight for every square meter of material occurs. In 2001, based on initial estimates, there has not been any growth. This fact is due to the drop in exports now underway (representing 48% of production) and a moderate level of domestic growth. Potential for growth, however, appears good given the high number of uses.

Plastic packaging
There has been an average annual growth of 6.5% over the last three years in this sector, with the largest growth in flexible packaging and bottles. During the first half of 2001 the plastic packaging market had substantial growth, but, with starting with the summer season, it slowed. Reasons are connected both to declines in demand in some use sectors and to a marked reduction in storage supplies of certain goods. The year 2001 likely will close with growth up to 2-3%, which is decidedly less than that of recent years. However, plastic packing does show good growth potential, this thanks to its principal virtues: a good quality/service/price ratio, light weight, flexibility of use and a wide range of confection types.

Glass
Between the 1970s and 1980s, the glass-packaging sector experienced so much competitive pressure from alternative packaging as to cause stagnation in the sector. It now appears to be experiencing a revitalization, this due to re-defining its image in terms of the benefits associated with the collection and recycling of used glass and also for the influence of trends towards lighter bottles and vases.
Between 1997 and 2000 this market sector indicated a 3.3% average annual growth rate.
As for the production of glass packaging (bottles, small vases and flasks), 2001 hypothetically closed with growth within 2%, calculated according to trends in the principal use sectors. Wine and spirits bottles represented the strongest areas, though there also was a positive trend in jars to preserve tomatoes.
Expectations for 2002, in the opinion of other packaging firms, must be understood within the general framework of a very reflective economy.

Wood
The trend in the wood packaging sector between 1997 and 2000 (continued ups and downs until 1999 and an increase in 2000) is due to a marked drop in demand for fruit and vegetable crates, by substantial tenacity in industrial packaging and by a notable increase in use of pallets.
Moderate growth (1%) is forecast for 2001, this based almost entirely on increased sales of pallets. And even if the maturation phase concerns substantially crates for fruits and vegetables, the pallet sector and the large industrial cases essentially follow the tendencies of the industrial production index.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio