January - February 2002

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Aggiornamenti sul recupero del cartone per liquidi alimentari. Da Tetra Pak il punto sulla situazione italiana e alcuni dati sugli orientamenti e i costi di raccolta e valorizzazione in altri paesi europei.

Irene Ivoi
Nel 2000 Comieco, in collaborazione con Tetra Pak Italia, ha avviato in tre aree italiane un progetto pilota di recupero e riciclo degli imballaggi di cartone poliaccoppiato per bevande (si veda ItaliaImballaggio 1-2/01, pag. 97). Obiettivo dell’operazione: ricavare dati utili a valutare l’impegno economico e organizzativo che comporta la valorizzazione di questa tipologia di rifiuto, premesso che in Italia ogni anno vengono immesse al consumo circa 122.000 t di poliaccoppiati (figura 1).
In quattro Comuni dislocati in aree diverse del Nord, Centro e Sud Italia - Abbiategrasso (Lombardia), Pistoia (Toscana), Ginosa e Castellaneta (Puglia) - sono stati sperimentati tre diversi sistemi di recupero e di selezione. Più precisamente, ad Abbiategrasso si è avviata una raccolta monomateriale porta a porta; a Pistoia si fa ricorso a campane su strada per una raccolta multimateriale (poliaccoppiati, vetro e lattine), cui segue una selezione manuale; in Puglia i poliaccoppiati vengono raccolti insieme alla carta.
Da una prima sperimentazione, che ha coinvolto poco meno di 200.000 abitanti, è emerso che il sistema più vantaggioso sia dal punto di vista economico che organizzativo è quello della raccolta mista poliaccoppiati-carta-cartone, che permette di evitare la selezione manuale dei materiali e i costi di un recupero porta a porta.

Le possibili strade della valorizzazione - L’attenzione ora è focalizzata sulle fasi successive di riciclo meccanico e recupero di materia dei poliaccoppiati. Quattro le soluzioni attualmente individuate, all’esame di un apposito gruppo di lavoro Comieco che si mostra particolarmente interessato alle prime due:
- il riciclo dedicato, che avviene cioè in un impianto ad hoc. Nella fattispecie, si parla della Cartiera di Santarcangelo (situata a S. Arcangelo di Romagna), che da oltre trent’anni ricicla gli scarti pre consumo delle diverse fabbriche Tetra Pak e che presenta un potenziale ulteriore, sfruttabile per i poliaccoppiati post consumo;
- il riciclaggio congiunto, cioè dei poliaccoppiati in questione insieme ad altre frazioni cartacee, da effettuare in cartiera. Questa possibilità è, fra l’altro, sostenuta dai risultati di una ricerca recente, secondo cui una presenza di poliaccoppiato fino al 3% del totale non creerebbe problemi in fase di riciclo. Di contro, questa soluzione potrebbe far lievitare i costi di smaltimento del pulper;
- il compostaggio, che in Europa rappresenta una novità e che sarebbe consentito - secondo una recente scoperta - dalla delaminazione che si verificherebbe nel tempo fra i vari strati di plastica, alluminio e carta;
- il recupero energetico, che i preconsuntivi di fine 2001 stimano interessare 26.500 t di materiale, pari al 21% dell’immesso a consumo. A seguito di un accordo stipulato fra Conai e Tetra Pak, sarà possibile quantificare con maggiore precisione le quote di poliaccoppiato destinate a incenerimento, basandosi su analisi merceologiche effettuate nei 28 impianti di termovalorizzazione già operativi in Italia e in quelli relativi al CDR.

Suggestioni dall’Europa - Negli altri paesi europei - dove il recupero dei cartoni per bevande è in una fase più avanzata che in Italia - l’organizzazione della raccolta e le modalità di recupero variano sensibilmente. Varia pure, e di moltissimo (tabelle 1 e 2) l’entità del contributo ambientale, anche a seconda che esista o meno un Consorzio specifico per questa tipologia di imballaggi: è molto più alto in Austria, Belgio e Germania, dove il cartone per bevande ha un circuito proprio, e molto più basso in Italia, Svezia e Portogallo, dove questo materiale è equiparato agli altri della filiera cellulosica. Secondo i dati resi pubblici all’ultimo Ricicla da Tetra Pak (tabella 3), il miglior rapporto costi/benefici è stato raggiunto in Svezia che ha adottato un sistema di raccolta differenziata e di riciclo di tipo “congiunto”. La Svezia presenta infatti un immesso al consumo di poliaccoppiati pari a 40.000 t/anno e, considerato che i suoi abitanti sono solo 8.856.000, ne risulta un consumo procapite fra i più considerevoli d’Europa (tabella 4). Il contributo ambientale che viene versato su questa quota di imballaggi, però, non è particolarmente elevato rispetto agli altri paesi, soprattutto del centro-Nord Europa; il suo ammontare complessivo è poco superiore a quello dell’Italia che tuttavia presenta un immesso al consumo triplo rispetto alla Svezia (tabella 5). Di contro, le quantità riciclate in cartiera con “riciclo congiunto” ammontano a ben 11.000 t/anno e quelle avviate a recupero energetico sono altrettante (11.020 t). In tutto viene quindi recuperato, considerando sia il recupero energetico sia il riciclo meccanico, il 55% del volume di materiali in circolazione sul mercato interno.
Recovery of polylaminates: work in progress
Updates on the recovery of cardboard for liquid foodstuffs. Tetra Pak reviews the Italian situation and gives figures on trends regarding collection and exploitation costs in other European countries. Irene Ivoi

In the year 2000 Comieco, in cooperation with Tetra Pak Italia, started up a recovery and recycling project of polylaminate cardboard beverage packaging in three zones in Italy (see ItaliaImballaggio 1-2/01, p. 97). Objective of the operation: to gather data in order to rate the economic and organisational commitment involved in exploiting this type of waste, given that each year in Italy some 122,000 t of polylaminates are placed on the market for consumption (figure 1).
In four municipalities in three different areas of the North, Centre and South of Italy - Abbiategrasso (Lombardy), Pistoia (Tuscany), Ginosa e Castellaneta (Puglia) - three different recovery and selection systems are being experimented. More precisely, at Abbiategrasso a door-to-door monomaterial collection system has been instituted; at Pistoia material banks are being used for multimaterial collection (polylaminates, glass and cans), followed by selection by hand; In Puglia polylaminates are being collected together along with paper.
From a first experiment, that involved just under 200,000 inhabitants, it emerged that the most advantageous system both from an economic and an organisational point of view was that of mixed polylaminate-paper-cardboard collection, that enables one to avoid the manual selection of the materials and the costs of door-to-door recovery.

Possible ways of exploitation - Attention is now focused on the subsequent phases of mechanical recycling and recovery of polylaminate materials. Four solutions chosen at the moment, are under examination under the Comieco work group, that is particularly interested in the first two:
- dedicated recycling, that is recycling carried out in special systems. In actual fact here we allude to the Cartiera di Santarcangelo (situated at S. Arcangelo di Romagna), that for over thirty years now has been recycling pre consumption waste from the various Tetra Pak works and that presents a further potential, exploitable for post consumption polylaminates;
- joint recycling, that is of the polylaminates concerned along with other paper-based categories, to be carried out at the papermill. This possibility has what is more been supported by a recent study, according to which a presence of polylaminates of up to 3% of the total would not create problems in the recycling phase. Against this, this solution could considerably raise the disposal costs of pulper;
- composting, that in Europe stands as a new feature and that is enabled - thanks to a recent discovery - by the delamination that in time occurs between the various layers of plastic, aluminium and paper;
- regeneration, that the prebalances for the end of 2001 estimate as involving 26,500 t of material, standing at 21% of that placed on the market for consumption.
Following an agreement stipulated between Conai and Tetra Pak, a more precise estimate of the quota of polylaminates earmarked for incineration will be possible, basing this on the analysis on merchandise carried out in the 28 thermal regeneration plants already operating in Italy and those covered by the CDRs.

Suggestions from Europe - In the other European countries - where the recovery of beverage cartons is in a more advanced phase than in Italy - the organisation of the collection and the mode of recovery vary considerably. The environmental contribution rate (tables 1 and 2) also varies to a great degree, and this according to whether a specific consortium for this type of packaging exists ore not: it is a lot higher in Austria, Belgium and Germany, where cardboard used in beverage cartons has its own circuit, and a lot lower in Italy, Sweden and Portugal, where this material is considered on a par with the others of the cellulose section. According to data published at the last Ricicla meeting by Tetra Pak
(table 3), the best cost/benefit ratio has been achieved in Sweden, that has adopted a “joint” segregated collection and selection system. In fact Sweden places some 40,000 t/year of polylaminates on the market for consumption, and considering its inhabitants are only 8,856,000, one has a per capita consumption that is among the highest in Europe
(table 4). The environmental contribution deposited on this packaging quota is not though particularly high compared to other countries, aboveall in central North Europe; its overall amount is a little above that of Italy that though places three times as much material on the market for consumption (table 5). Against this, the quantities recycled at the papermill with “joint recycling” amount to as much as 11,000 t/year roughly the same amount being sent for regeneration (11,020 t). All in all, considering both regeneration and mechanical recycling, 55% of the volume of material placed in circulation on the domestic market is recovered.