July-August 2001
L’Oscar, Internet e la Mostra
The Oscar, the Internet and the Show


Bellezza: think positive
Beauty: think positive

Una bellezza molto italiana
A very Italian beauty

M&D News
Full immersion nel cartoncino
Full immersion in cardboard board

Gli imballaggi cellulosici
Cellulose-based packaging


E l’ondulato cresce ancora
Corrugated cardboard on the rise again

Fiducia e passione
Faith and passion

La sfida dell’automazione
The challenge of automation

F&F News
Macfrut
Assemblea annuale Gifasp
Gifasp annual meeting

Sulla cresta dell’onda
On the crest of the wave


Cosmesi “tecnologica”
“Technological”cosmetics


I&M News

Carta e cartone sotto “esame”
Paper and cardboard under “examination”


Converter: il momento
della politica
Converters: the moment of politics


Informatore legislativo
Leggi, proposte parlamentari, interpretazioni
Laws and Decrees

Laws, parliamentary bills, Interpretations

E&L News
Gli inchiostri, i “metalli pesanti”
e il decreto Ronchi
Inks, “heavy metals” and the Ronchi decree


Cambiare per crescere
Change in order to grow

Niente più alberi meccanici
No more mechanical shafts

M&M News


Nel 2000 il consumo di cartone ondulato ha superato i 3 milioni e mezzo di t, in crescita per il diciottesimo anno consecutivo (+5,2% in superficie e +7,4% in peso). I dati Gifco su produzione, consumi, commercio e utilizzo di un materiale che viene da sempre considerato un indicatore fedele della salute dell’economia.
S.L.
Tutto come da copione. L’ultima assemblea/convegno del Gifco (Gruppo italiano fabbricanti cartone ondulato) si è svolta compostamente, a fine maggio ad Assisi, nel solco della tradizione, eccezion fatta per la novità rappresentata dall’elezione del nuovo presidente Piero Attoma, dopo 16 anni di reggenza da parte di Silvio Sanguinazzi.
L’evento è tutt’altro che trascurabile non foss’altro perché l’avvicendamento, a lungo rimandato per ragioni di continuità, segna l’epilogo di un lungo e costante periodo di crescita per il settore della produzione e trasformazione del cartone ondulato.
Cartina al tornasole dell’andamento generale dell’economia (a livello continentale piuttosto che nazionale), questo materiale, o meglio gli imballaggi da trasporto che così efficacemente proteggono le merci consentendone la distribuzione, non ha mai conosciuto recessione e con passo costante - lo dicono i dati - promette anche in futuro di macinare nuove cifre da record. E questo, nonostante si continui a dibattere sulla necessità di avviare a soluzione i problemi endemici del comparto, riconducibili all’andamento schizofrenico dei prezzi delle materie prime (cellulosa e maceri), alla frammentazione delle imprese e alla sovracapacità produttiva. I “colonizzatori” stranieri, le multinazionali scandinave e nord americane, nonostante abbiano in questi anni ridisegnato radicalmente in Italia la mappa del settore hanno, in questo senso, potuto e voluto fare ben poco, scegliendo piuttosto di scendere a patti con la cultura nostrana e con la moltitudine di piccole imprese che animano - qualcuno dice uccidono - il mercato.
Ma veniamo, ora, ai fatti.

La produzione
A fine gennaio 2000 era già chiaro che le ottimistiche previsioni per l’anno appena iniziato avrebbero trovato effettivo riscontro. L’economia godeva buona salute anche in Italia e il consumo di cartone ondulato ha continuato la sua crescita fino a raggiungere le 3.540.594 t, segnando il diciottesimo record consecutivo. Così il Centro Studi del Gifco (il gruppo di specializzazione che, in seno ad Assografici, segue questo comparto) compendia il bilancio dell’anno passato, che chiude con un aumento complessivo del 5,2% in superficie e del 7,4% in peso ed evidenzia prestazioni al di sopra della media del PIL.
In Italia la produzione totale nel 2000 è stata di 5.716.509 m2/000 e, in peso, di 3.540.593 t. Distinguendo fra cartone e casse, vediamo che il primo ha chiuso l’anno con un incremento dello 0,2% sia in superficie che in peso, mentre le casse sono aumentate del 9,4% in superficie e del 13,1% in peso. La produzione annua di cartone e casse è così ripartita: fogli 43,5% in m2 e 41,5% in peso; casse 56,5% in m2 e 58,5% in peso, in entrambi i casi con il picco di maggior produzione nel primo semestre.
Per quanto riguarda la grammatura media, inclusa la micro – onda, nelle scatole si registra un calo di 2 g/m2 (605 contro i 607 del ’99), mentre il peso medio si attesta sui 616 g/m2, ovvero il più basso raggiunto in assoluto. Il cartone in fogli, invece, è rimasto sugli stessi valori del ’99, ossia 591 g/m2.

La struttura del mercato
Nell’anno in esame, gli stabilimenti che hanno registrato decrementi produttivi sono diminuiti di un terzo (18 contro 26), che diventa metà se consideriamo la produzione in quantità (26% contro 12,9%). In altre parole, sono aumentate le aziende - da 63 a 73 - che hanno fabbricato più metri quadri. Considerando invece il tipo di produzione, e premesso che una distinzione netta fra aziende “pure” e “integrate” non è semplice, Gifco conta 33 imprese che producono casse per almeno metà della produzione, con un incremento di volumi del 5,6% ovvero 4 punti sotto la media percentuale dell’intero comparto. I produttori di fogli sono invece 16, realizzano i tre quinti della produzione globale e hanno conseguito un ragguardevole aumento di volume (+ 6,4%), di gran lunga superiore a quello dell’intero comparto.
Per due anni consecutivi nell’Italia del cartone ondulato non sono avvenute significative acquisizioni, tuttavia nelle Marche è nata la Nuova Sifa e i due stabilimenti Mauro Benedetti e Ondapack Sud, entrambi in provincia di Bari, hanno consolidato la loro presenza sul mercato dopo l’avvio di fine ‘99. Sul fronte delle dismissioni, si registra la cessazione delle attività dell’ondulatore del Gruppo Serra (ex Ond. Lucchese).
La maggior resa complessiva del settore si deve in buona parte anche alle migliorie tecniche apportate agli impianti per velocizzare la tiratura e aumentare il rendimento. Questo, peraltro, contribuisce a consolidare quell’endemica sovracapacità produttiva, valutata da anni intorno al 30% ma sempre più difficile da stimare, che fra l’altro erode i margini di redditività delle aziende ed esaspera la competitività.

La materia prima
L’elaborazione dei dati forniti dalle aziende contattate dal Centro Studi Gifco per studiare i consumi di materia prima (le imprese che hanno risposto rappresentano l’82% della produzione nazionale) mostra che l’aumento maggiore riguarda le carte per ondulare (+ 8,1%), mentre la crescita delle carte per copertine si attesta sul 6,7%. La percentuale d’impiego relativa delle due famiglie di materiali è più o meno simile all’anno precedente: copertine 51,6% (era il 51,9 nel 1999) e ondulazioni 48,4% (48,1 nel ‘99).
Analizzando i consumi delle singole carte, si evidenzia l’abbandono del Camoscio bianco per le copertine e per le ondulazioni la grande prestazione delle semichimiche che, nel loro insieme, coprono l’intero incremento della categoria ondulato. Entrambi questi dati vengono interpretati come segnali evidenti della tendenza verso una sempre maggiore qualità dell’imballaggio.
Cercando invece di determinare i valori relativi all’import di carte kraft avana, bianco e semichimica, si rileva ancora una notevole differenza fra quanto dichiarato dalle aziende e i dati di importazione ufficiale, con un saldo negativo per tutte le tipologie di materiale.
L’approvvigionamento della materia prima ha avuto nel corso dell’anno un andamento diverso in funzione dei vari tipi di carta. Nel corso del primo semestre è proseguito per tutte le carte il rialzo dei listini già avviato nel ’99, con periodici ritocchi che hanno creato difficoltà a trasferire i relativi aggravi di costo al mercato finale. Nel secondo semestre, invece, si è avuta in generale un’inversione di tendenza, con una flessione anche del macero, mentre kraftliner e semichimica si sono attestati sui livelli raggiunti.

Le prospettive per il 2001
Rispetto alle proiezioni formulate a dicembre, le stime sull’andamento dell’economia nell’anno in corso sono state riviste al ribasso da tutti i principali centri studi, che tuttavia confermano le previsioni di crescita, quantificata in circa 2 punti percentuali (sia dell’Italia sia dell’area dell’euro). Considerato che storicamente la produzione di cartone ondulato è sempre stata superiore all’aumento del PIL, sembra dunque ragionevole prevedere un altro anno positivo.
Per questo il Centro Studi Gifco esprime al riguardo un “cauto ottimismo”, sempre che il quadro generale resti connotato da maggiore stabilità, soprattutto nei prezzi delle materie prime. Confortanti, al riguardo, i dati relativi al primo trimestre dell’anno, che indicano una crescita della produzione pari circa al 4% sia in superficie che in peso.
Più in dettaglio, durante i primi due mesi dell’anno si è registrata una crescita nei fogli del 3,1% in peso e del 3,9% in volume, mentre per le casse si è attestata al 10,9% in peso e all’11,1% in volume.
Corrugated cardboard on the rise again
Consumption of corrugated cardboard in 2000 exceeded the 3.5 million ton mark, a rise for the eighteenth year in a row (+5.2% in terms of surface and +7.4% in weight). Gifco data on production, consumption, trade and usage of a material that has always been seen as a trusty indicator of the health of the economy.

Everything going according to plan. The last Gifco (Group of Italian corrugated cardboard manufacturers) assembly/convention took place as scheduled, at the end of May at Assisi. The real new feature this year, after Silvio Sanuinazzi’s 16 years in office, was the election of the new president Piero Attoma.
The event as an important one if only because the changeover, postponed for a long period for reasons of continuity, marks the epilogue of a long and constant period of growth for the corrugated cardboard production and converting sector.
Indicator of the general run of the economy (at continental more than national level), corrugated cardboard, or rather the transport packaging that so effectively protects our goods, enabling their distribution, has yet to see a recession and at the current rate - you only have to look at the figures - promises to break new records in the future. And this, despite the fact that the debate is still on as to how to solve the problems endemic to the segment, that can be put down to the schizofrenic run of raw material prices (cellulose and waste pulp), to the fragmentary nature of the companies and to production overcapacity. Despite the fact that they have radically redrawn the sector map in Italy in these years, The foreign “colonizers”, the north American and Scandinavian multinationals, havn’t been able or havn’t wished to do much about the situatoin, choosing rather to come to terms with the Italian approach and with the multitude of small firms that animate - but some would say that are killing off - the market.
But let’s take a look at the facts.

Output
By the end of January 2000 it was already clear that the optimistic forecasts for the year just begun were actually going to be met. The economy was booming in Italy too and consumption of corrugated cardboard continued increasing to reach 3,540,594 t, record results for the eighteenth year running. Thus the Gifco Study Centre (the specialist group within Assografici that keeps an eye on this sector) sums up the balance for last year, a year that closed with an overall rise of 5.2% in terms of surface and 7.4% in weight, with performance well beyond Italy’s mean GDP.
Total Italian output in 2000 came to 5,716,509 m2/000 (3,540,593 t in weight). If one makes a distinction between cardboard and boxes, one sees there was an increase of 0.2% in both surface and weight for cardboard, while the use of boxes increased by 9.4% in surface and 13.1% in weight. Annual output of cardboard and boxes can be split as follows: sheet cardboard 43.5% in m2 and 41.5% in weight; boxes 56.5% in m2 and 58.5% in weight. In both cases production peaked in the first six months of the year.
In terms of average basic weight (including micro-corrugated cardboard), there was a drop of 2 g/m2 in the case of boxes (605 compared to 607 in 1999), while the mean weight came to 616 g/m2, i.e., the lowest ever. Sheet cardboard, on the other hand, remained at the same level as in 1999, i.e., 591 g/m2.

The structure of the market
In the year in question, the number of factories affected by a drop in production fell by a third (18 against 26), a figure that is halved when one considers the production in terms of quantity (26% against 12.9%). In other words, the number of companies who produced more square metres has actually increased, from 63 to 73. However, when one considers the type of production (and given that it is no easy matter to make a net distinction between “pure” and “integrated” companies), Gifco has 33 members that produce boxes for at least half of their total output, marking a growth in volume of 5.6% (i.e., 4 points below the mean percentage for the entire sector). Meanwhile there are 16 sheet producers, responsible for three fifths of global production. These companies have enjoyed considerable growth in volume (+ 6.4%), far greater than that for the entire sector.
There have been no major acquisitions in the Italian corrugated cardboard sector for two years running, although the Marche Region has seen the setting up of Nuova Sifa and the province of Bari now has two new factories belonging to Mauro Benedetti and Ondapack Sud, consolidating their presence in the marketplace after commissioning at the end of 1999. As to departures, the Serra Group (formerly Ond. Lucchese) has ceased production.
The greater overall performance of the sector is due to a great extent to technical improvements made to plant in order to speed up production rates and increase performance. This has also helped consolidate the endemic over-capacity production, for years estimated about 30%, though it is becoming increasingly difficult to put a precise figure on this, and this obviously eats away at the profit margins of the companies and means that competition is fierce.

Raw materials
The results emerging from the data supplied by the companies contacted by Gifco’s Study Centre in order to study the consumption of raw materials (those answering represent 82% of Italian production) show that the biggest increase concerns paper for fluting (+ 8.1%), while growth in the use of paper for lining came to 6.7%. The percentage of use for the two families of materials is more or less the same as last year: lining paper 51.6% (51.9 in 1999) and fluting paper 48.4% (48.1 in 1999).
On analysing the consumption figures for the individual paper types, one finds that “white chamois paper” has been abandoned for lining and semichemicals are widely favoured for fluting, which overall account for the entire increase in the category of corrugated cardboard. Both these data can be interpreted as clear signals of the trend for ever greater quality of packaging.
Meanwhile, if one wants to determine the values for imports of light brown Kraft, white Kraft and semichemicals, there is still a great difference between what the companies state and official import data, with a negative balance of trade for all types of material.
Purchasing of raw materials differed over the course of last year depending on the type of paper. During the first six months, all types of paper saw a rise in the list prices already introduced in 1999, with regular adjustments that created a certain amount of difficulty in transferring the corresponding rise in costs to the final market.
During the second half of the year, however, there was a general reversal, with a drop in prices even for pulp paper, while the cost of Kraftliner and semichemicals flattened out.

The outlook for 2001
Compared to the forecasts made in December of last year, the estimates as to the economic trend for this year have been lowered by all the main study centres, though they still confirm their predictions of growth, now given as 2% (for both Italy and the Euro Zone). Considering the fact that, historically, the production of corrugated cardboard has always been greater than the actual increase in GDP, it would appear quite reasonable to predict another positive year. For this reason, Gifco’s Study Centre expresses “cautious optimism”, always providing that the general economy continues to enjoy greater stability, especially in terms of the cost of raw materials. Here the data for the first quarter of 2001 bring some reassurance: these indicate growth in output of about 4% in both surface and weight.
On a more detailed level, there was a 3.1% rise in weight (3.9% in volume) in the output of sheet cardboard in the first two months of the year, while growth in the output of boxes came to 10.9% in weight and 11.1% in volume.


Critiche costruttive: i consigli di Barilla
All’assemblea annuale del Gifco sono intervenuti diversi ospiti di riguardo, partner a vario titolo dei produttori italiani di cartone ondulato. Fra questi, Luigi Ganazzoli, dirigente acquisti packaging di Barilla, ha fatto un regalo da vero amico: saltati a piè pari convenevoli e complimenti, ha esposto con garbo e spirito costruttivo una serie di critiche che, a parer suo, molti trasformatori potrebbero considerare stimolanti in vista di ulteriori e possibili progressi.
• Il settore è troppo speculativo - In primo luogo, e in estrema sintesi, il comparto del cartone ondulato è “ondivago” e ha bisogno di maggiore stabilità. Fattore critico per eccellenza il prezzo - “troppo variabile” - che complica la gestione dei budget e genera nell’end user la sensazione che il fornitore sia incapace di prevedere le dinamiche del mercato, non assuma logiche di lungo respiro e abbia difficoltà a intrattenere rapporti di partnership col cliente (lavorando con lui per sviluppare soluzioni innovative o dedicate). Poco credibile, commenta al riguardo Ganazzoli, l’argomentazione tipica - che la causa di tutto questo risieda nella variabilità dei listini della materia prima - visto l’alto grado di integrazione delle aziende del comparto.
• Il settore ha bisogno di qualità - In pillole, il buyer di Barilla ritiene che, paragonato ad altri comparti, nel cartone ondulato la qualità “non è sempre percepita come prioritaria”. L’attenzione deve essere puntata sulla costanza (“incostanza”) delle prestazioni, per esempio in termini di BCT e macchinabilità, e sulla correlata necessità che il fornitore si faccia carico di “gestire con rigore le carte in entrata”, garantendone l’adeguatezza rispetto alle prestazioni concordate col cliente e rifiutando le partite non conformi. Una nota, infine, sulla crescente automazione delle macchine di imballaggio dell’end user: la derivata maggior velocità di riempimento richiede casse formate e sigillate con molta maggior cura (e costanza qualitativa), pena frequenti e onerosi intoppi sulla linea.
• Standard più precisi - Ganazzoli ritiene prioritaria una standardizzazione chiara delle carte, in termini di tipologie, grammature e prestazioni, accompagnata dall’autocertificazione di conformità agli standard. Imprescindibile, a riguardo, il rispetto dei requisiti HACCP, AIB e ISO 14000.
• Innovazione, arma vincente - Quattro i punti salienti: il cliente ha bisogno di fornitori propositivi; il tempo speso a riprogettare specifiche esistenti, offrendo al cliente vantaggi d’acquisto e/o logistici, non è mai perso; è importante calarsi nei progetti del cliente con tempestività ed efficacia; è apprezzata la capacità di supportare con campionature l’area tecnica del cliente.
• Servizio in primo piano - Le esigenze degli utilizzatori crescono soprattutto sul piano del servizio dove le aree di miglioramento, stima il relatore, riguardano soprattutto l’ottimizzazione dei tempi di filiera, la riduzione del lead time verso il just in time, la crescente esigenza di flessibilità a fronte di sempre più frequenti variazioni di programma e l’impellente necessità di strutture e persone in grado di attuare un’integrazione con il cliente tramite EDI e/o Internet.
• E l’associazione di categoria? Determinante! - Cosa può fare Gifco-Assografici in più o meglio per aiutare i propri associati ad intraprendere la strada segnata da Ganazzoli? Assumere un atteggiamento di maggior apertura verso l’esterno, suggerisce lo stesso manager, che indica due priorità: promuovere una maggior integrazione con gli end user sul piano tecnico e qualitativo (il riferimento d’obbligo è ancora a specifiche e capitolati) e valorizzare il marchio Gifco come garanzia di caratteristiche e prestazioni.



Constructive criticism: Barilla’s advice
At the Gifco annual assembly witnessed the intervention of a series of guests of considerable standing, partners to various degrees of the Italian producers of corrugated cardboard. Among these, Luigi Ganazzoli, head of packaging purchases at Barilla, made a heartfelt contribution: skipping the preliminaries and compliments he went on to courteously and wittily expound a series of criticisms, that in his opinion, many converters might find stimulating in aiding their efforts towards overall enhancement.
• There’s too much speculation in the sector - In first place, and in extreme synthesis, the corrugated cardboard segment is too “wavy” and needs more stability. The critical factor par excellence is the price - “it varies too much”, a feature that complicates budget administration and in the end fosters the suspicion that the supplier is unable to foresee the market’s dynamics (suppliers tend to go beyond set prices), they don’t adopt longterm logic in their approaches and have difficulty in setting up partnership-type relations with the customer (working with them in order to develop innovatory or dedicated solutions). The typical excuse, Ganazzoli goes on to say, that the cause of all this lies in the variability of the raw material price list is not very credible on this count - this given the high degree of integration of sector companies.
• The sector needs quality - When it gets down to it Barilla’s buyer considers that, seen against other segments, in corrugated cardboard quality “is not always perceived as the main priority”, attention is on constancy (“inconstancy”) of performance, for example in terms of BCT and machineability. Here one also has the related need for the supplier to take on the task of “rigorously vetting the incoming paper”, guaranteeing its suitability in line with the performance agreed on with the customer and refusing batches that do not conform. A note, in the end on the growing automaton of the packaging machines used by the end user: the derived greater filling speed requires cases that are formed and sealed with a lot more care (and constancy in terms of quality), the price to pay being costly hitches and stoppages down the line.
• More precise standards - Ganazzoli sees a clear standardisation of paper as being a priority feature, this in terms of type, basis weight and performance, accompanied by auto certification of conformity to standards. Respect for HACCP, AIB and ISO 14000 requisites is a must on this count.
• Innovation, the winning weapon - Four salient features: the customer needs for suppliers who put forward ideas; the time spent redesigning existing specifications, offering the customer purchasing and/or logistic advantages is never lost; immediate identification with the customer’s project; the capacity to back up the technical area of the customer with samples is appreciated.
• Service first and foremost - The users’ needs are aboveall growing on the service side of things, Ganazzoli estimates, where the area of improvement are seen to be the optimisation of times along the chain, the reduction of lead time going towards just-in-time, the growing need for flexibility to face up to the evermore frequent changes in program and the impelling need for structure and persons capable of creating and integrating with the customer by way of EDI and/or Internet.
• And the trade association? Indeed a key feature! - What can Gifco-Assografici do to further help its associates to take the direction indicated by Ganazzoli? Adopt a more open stance to the outside, Ganazzoli replies, indicating two priorities: promote a greater integration with the end user on a technical and quality level (here once again specifications and work contracts are refereed to) and valorise the Gifco brand as a guarantee of characteristics and performance.