May 2003





Confezioni "salutari"
"Healthy" packaging

Ortofrutta nuovo modello
Fruit & vegetable: new model

Una, 100, mille… troppo uguali
One, 100, thousand… all too much the same

M&D News







Plastica: crescita contenuta
Plastic: modest growth

Prospettive di automazione
Automation prospects

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Together for lightness

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More special more digital

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Regole per il biopackaging
Rules for biopackaging

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2002: avventura nel nylon biorientato
2002: a biaxially oriented nylon odyssey

M&M News









Farmaci per uso umano. Valori di mercato e "numeri" dell'imballaggio dedicato a un comparto in crescita tendenziale anche in Italia. Sempre più evidente la stretta correlazione tra forma farmaceutica e tipologia di packaging adottata. Plinio Iascone

Se esaminiamo l’andamento del 2001 e del 2002, il settore farmaceutico mostra dati in crescita, rispettivamente, del 9,5% e 3,3% a fronte di decrementi (nello stesso periodo) del -0,4% e -0,8% registrati dall’industria manifatturiera. Il trend è dunque positivo, nonostante il comparto “farma” si muova in un contesto nazionale caratterizzato, appunto, dal progressivo rallentamento dell’industria manifatturiera nella sua globalità. Questa tendenza è stata evidenziata anche da Prometeia, le cui elaborazioni fanno riferimento a variazioni medie a prezzi costanti. Il commercio estero gioca un ruolo importante, ma è necessario tenere presente che i flussi riguardano essenzialmente scambi intracompany.
Anche i consumi interni del 2001 e del 2002 risultano tendenzialmente in aumento, anche se a tassi lievemente inferiori rispetto alla media del biennio 1999-2000.
In questo caso, il ridimensionamento dipende dalle manovre di contenimento delle spese sanitarie messe in atto dalle Regioni.
Resta il fatto che, in prospettiva, la domanda potenziale di farmaci continuerà a crescere, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione e della maggiore attenzione verso il benessere psicofisico.
Si stima che nel 2002 il fatturato espresso dal settore farmaceutico si sia aggirato intorno ai 10.000 milioni di Euro, per un totale di 1.700 milioni di confezioni commercializzate. Rispetto al 2001 si è evidenzia quindi una crescita dell’1% circa a valore e dell’1,2% in quantità (numero confezioni).
Le confezioni commercializzate sono ripartite nel modo seguente: 86% circa prodotti etici delle classi A, B e C (secondo la ripartizione del Ministero della Sanità), 4,5% circa altri prodotti etici venduti senza prescrizione medica e 9,5% farmaci da banco (O.T.C.)
Tale valutazione si riferisce soltanto all’area dei farmaci per uso umano, con l’esclusione degli “ospedalieri”.
A partire dal 2003, in questo settore, la domanda potrebbe attestarsi su un tasso di crescita del 3-4% medio annuo e, fermo restando che il packaging globale subirà variazioni analoghe, il mix potrà variare a seconda delle prescrizioni mediche relative all'adozione di specialità farmaceutiche.

Confezionamento: trend e dati
Per le caratteristiche richieste agli imballaggi, data la natura dei prodotti da contenere e proteggere, il settore farmaceutico offre spunti di approfondimento interessanti, sia dal punto di vista tecnico che economico/produttivo.
Nel 2002, le confezioni vendute hanno raggiunto un totale di 1.701 milioni, ripartite secondo le diverse tipologie di prodotti:
• forme farmaceutiche liquide (iniettabili, orali, oftalmici, ecc.): 525,5;
• forme farmaceutiche solide (compresse, capsule, polveri, ecc.): 1.042;
• altre forme (pomate, gel, spray, ecc.): 133,5.
Rispetto al 2001, per quanto concerne le forme farmaceutiche liquide, si evidenzia un lieve calo dei prodotti iniettabili e dei prodotti per uso oftalmico e otologico, mentre crescono i bevibili.
Nelle forme farmaceutiche solide sono in crescita i prodotti per uso rettale e vaginale, mentre flettono i prodotti per uso orale.
In relazione alle altre specialità farmaceutiche sono in lieve flessione le forme spray, pomate e creme sono stabili, in aumento i transdermici.
Le tendenze risentono, ovviamente, dell’andamento delle necessità sanitarie della popolazione e delle scelte degli operatori sanitari.
L'imballaggio per il confezionamento dei farmaci deve anzitutto soddisfare le funzioni primarie di protezione, assicurando che non ci siano interazioni negative tra contenitore e farmaco, renderne facile e funzionale l’uso ma, al contempo, il packaging deve garantire la massima sicurezza (assicurando che non intervengano manomissioni di sorta e un uso improprio, magari da parte dei bambini). Da qualche tempo, è interpretato anche nel settore pharma come uno strumento di marketing.
Per la natura dei farmaci stessi, i cambiamenti nel mix del packaging destinati alle diverse specialità medicali non sono molto frequenti, dato che ogni eventuale modifica deve essere autorizzata dal Ministero della Sanità.
In questo senso, tuttavia, l'eccezione che conferma la regola sono i cambiamenti che seguono di pari passo l'evoluzione delle diverse forme farmaceutiche: liquidi bevibili, iniettabili, forme farmaceutiche solide.

I materiali impiegati
Per meglio evidenziare le tendenze in atto in merito alle diverse tipologie di confezionamento è opportuno procedere ad un'analisi che tenga conto della equazione "tipo di confezioni-famiglie di farmaci".
Nel 2002, con riferimento agli imballaggi relativi alle unità di vendita (come già anticipato si tratta di 1.701 milioni di confezioni) si può ipotizzare la seguente ripartizione:
- il 58% circa è costituito da imballaggi pluri-materiale, ovvero blister, bustine poliaccoppiate, strip ecc.; nel 2001 erano il 56%;
- il 22% circa è costituito da contenitori di vetro, cioè fiale, flaconcini, bottiglie, ecc., la cui quota, nel 2001, era il 23%;
- il 14% è costituito da imballaggi di plastica (flaconcini, fiale, bottiglie, boccette, tubetti flessibili, ecc.); lo share risulta in lieve aumento dato che, nel 2001, era infatti il 13,5%;
- il 4,5% è costituito da contenitori metallici (tubetti flessibili e bombolette spray, ecc.); la quota è in diminuzione rispetto al 2001, quando si era attestata intorno al 6%;
- il restante 1,5%, costituito da altre tipologie di imballaggi come i contenitori in cartoncino spiralato o gli incarti, risulta sostanzialmente stabile.

Carta e cartoncino
Sempre con riferimento alle confezioni destinate alla vendita, gli imballaggi cellulosici sono presenti essenzialmente in qualità di imballaggio di presentazione sotto forma di astuccio. Quest'ultimo, oltre a proteggere una o più confezioni primarie, deve contenere il foglio informativo. Ma non vanno dimenticate le scatole di cartone ondulato, impiegate come imballaggio da trasporto.

Blister e strip
Si tratta di famiglie di imballaggi utilizzate per le forme farmaceutiche solide (orali, per uso esterno e per uso rettale/vaginale) e per i transdermici.
Nel 2002 l'area ha evidenziato un tasso di crescita dell’1,8%.
L’impiego di blister e strip cresce in media del 3%, beneficiando sia dello sviluppo specifico della tipologia di farmaci sia della preferenza espressa dall'industria rispetto ad altre soluzioni di imballaggio (boccette di vetro o plastica).
In particolare, è il blister a crescere in misura più consistente, offrendo una soluzione economica e ideale per prodotti "piccoli" e difficili da confezionare. Garantisce inoltre una migliore conservazione del prodotto, poiché la somministrazione avviene per singola unità di farmaco.
Si stima che, dal 1999 al 2002, il numero di confezioni di farmaci "blisterati" sia cresciuto del 12% circa, arrivando a circa 930 milioni di unità.

Imballaggi di vetro
Gli imballaggi in vetro vengono usati per i farmaci iniettabili (fiale e boccette), i farmaci per uso oftalmico e otologico (boccette), per i bevibili (boccette e flaconi) e per i prodotti solidi orali (ancora boccette).
Nel 2002 le prime due famiglie di farmaci sono risultate in calo, in special modo gli iniettabili, a cui ha fatto seguito un calo percentuale di fiale e flaconcini di vetro pari al 4% circa. E se i bevibili hanno sostanzialmente confermato i valori del 2001, i farmaci solidi orali sono risultati in crescita: la richiesta di packaging adeguato ne ha seguito ovviamente le orme.
Va ricordato che, già negli anni passati, era avvenuta una rapida e pressoché totale sostituzione del vetro con il flacone di plastica, soprattutto nel confezionamento di sciroppi e collutori. Ma il decremento del vetro, a beneficio del ricorso alle confezioni di plastica, ha interessato anche altre categorie di farmaci (oftalmici, prodotti solidi orali, ecc).
A livello globale, nel 2002 le confezioni di vetro impiegate in ambito farmaceutico hanno raggiunto i 374 milioni (-3% sul 2001), un arretramento che sembra però essersi ormai assestato.
Le elevate proprietà barriera del vetro, il preciso valore di "immagine" che le case farmaceutiche continuano ad attribuire a questo materiale, ne bilanciano la fragilità. A questo proposito rileviamo che, proprio per aumentarne la resistenza agli urti, la bottiglia di vetro è sempre più spesso protetta da una sleeve retraibile di plastica.

Imballaggi di plastica
Flaconi, boccette, tubetti flessibili e rigidi sono le tipologie di imballaggi che, negli ultimi anni, hanno presentato i tassi di sviluppo maggiori (a scapito, come prima evidenziato, del vetro).
In relazione alle boccette di plastica, impiegate nel confezionamento dei prodotti solidi orali, negli ultimi anni hanno subito a loro volta la concorrenza dei blister.
Un limite allo sviluppo delle confezioni di plastica nel comparto farmaceutico è da ricercarsi nelle proprietà barriera inferiori rispetto al vetro. Un problema, questo, che potrebbe essere risolto impiegando materiali plastici alternativi rispetto a quelli usati attualmente, sempre se i costi risulteranno competitivi.
Forte la presenza della plastica anche nel confezionamento delle pomate: in questo caso si adottano tubetti flessibili, che si "scontrano" però con i loro equivalenti di alluminio.
Un settore dove la plastica ha conquistato posizioni significative è quello delle chiusure, dato che ormai vengono impiegate tanto sui contenitori di vetro, che sui tubetti flessibili di alluminio o sulle bombolette spray. Per inciso, la chiusura metallica è rimasta prevalente sulle boccette in vetro per farmaci bevibili o iniettabili.
Nel 2002, globalmente, sono stati utilizzati circa 238 milioni di confezioni di plastica (+ 5% circa sui dati 2001).

Imballaggi metallici
Utilizzati in prevalenza per il confezionamento di farmaci in forma aerosol e per le pomate e i gel, gli imballaggi di metallo hanno una presenza molto marginale nelle altre forme farmaceutiche.
Bombolette (essenzialmente di alluminio) e tubetti flessibili (anch'essi di alluminio) sono le tipologie di imballaggio più diffuse.
Va notato che i prodotti aerosol - e di conseguenza le bombolette - potrebbero vivere sviluppi interessanti, a seguito di due fenomeni contingenti di ampia portata, ovvero:
- l’aumento delle malattie asmatiche e allergiche in genere, per la cura delle quali è indicata la somministrazione del farmaco sotto forma di aerosol;
- la possibilità, a lungo termine, di iniettare medicinali via spray.
Nel comparto creme, pomate e gel, il tubetto flessibile di alluminio è in competizione con la bustina flessibile di poliaccoppiato. I rapporti tra le soluzioni di imballaggio risultano al momento stabili.
Con buona approssimazione, si conta che nel 2002 le bombolette metalliche per prodotti aerosol utilizzate siano state 16 milioni; 70 milioni sono stati i tubetti flessibili di alluminio, mentre 15 milioni i tubetti rigidi di alluminio. Rispetto al 2001 risulta in aumento l’impiego di tubetti, sostanzialmente stabile l’utilizzo di bombolette, in diminuzione il ricorso ai tubetti rigidi sostituiti dagli equivalenti in plastica o in cartoncino spiralato.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio


"Healthy" packaging
Drugs for human use. Market values and "figures" for packaging dedicated to a sector that continues to grow in Italy too. The close links between pharmaceutical form and packaging type are more and more evident.
Plinio Iascone

If we look at market trends in 2001 and 2002, the data for the pharmaceutical sector point to definite growth of 9.5% and 3.3% compared a drop (during the same period) of -0.4% and -0.8% for the manufacturing industry. A positive trend, therefore, despite the fact that the Italian “pharma” market is part of a domestic economy marked by a general slow-down in the manufacturing industry as a whole. This trend has also been stressed by Prometeia, whose findings are based on mean variations at constant prices. Exports play an important role, but it should be remembered that these flows are mainly intracompany exchanges.
Also domestic consumption levels in 2001 and 2002 were basically on the up, even though at a slighter lower rate than the mean growth in 1999-2000. The difference here is due to the cost-cutting manoeuvres introduced by Italian Regions in their spending on health.
The fact remains that the potential demand for pharmaceuticals is expected to continue to grow, as a result of the progressive ageing of the population and increased attention being paid to psychophysical wellbeing. It's estimated that turnover in the pharmaceutical sector in 2002 was roughly 10,000 million Euro, for a total 1,700 million packs sold on the market. Compared to 2001, therefore, this figure represents a rise of about 1% in value and 1.2% in quantity (number of packs).
Packs sold can be split into the following categories: about 86% ethical products belonging to classes A, B and C (Ministry of Health division), some 4.5% other ethical products sold without prescription and 9.5% over the counter (O.T.C.) drugs.
This assessment refers to pharmaceuticals for human use only, excluding “hospital” products.
As from 2003, in this sector, demand could well lead to a mean annual growth rate of 3-4% and considering that globally packaging will be subject to the same variations, the mix might vary depending on medical prescriptions regarding the adoption of pharmaceutical specialities

Packaging:
trends and data

Given the nature of the products they are expected to contain and protect, the packaging used by the pharmaceutical industry must have special features well worth in-depth consideration, from both a technical and an economic/production viewpoint.
In 2002, the number of packs sold totalled 1,701 million, split between the following product types:
• liquid drugs (injection, oral, ophthalmic, etc.): 525.5;
• solid drugs (tablets, capsules, powders, etc.): 1,042;
• other forms (ointments, gels, sprays, etc.): 133.5.
Compared to 2001, liquid drugs saw a slight drop in injection products, ophthalmic and otological products, while drinkable products rose.
Of the solid pharmaceuticals, consumption of rectal and vaginal products rose, while there was a drop in oral products.
As for the other pharmaceutical specialities, sprays are down slightly, ointments and creams are stable, while skin absorbed products are on the rise.
Obviously these trends have been affected by the health needs of the population and the choices of health workers.
The packaging required to pack drugs must, first and foremost, satisfy the primary functions of protection, guaranteeing that there is no negative interaction between the container and the drug, while making their use easy and practical. At the same time the packaging must guarantee max safety (ensuring that there can be no tampering with the pack or product or improper use of the same by children, for example). Also the pharma industry has viewed this as a marketing tool sector in recent years.
Due to the nature of the drugs, changes in the packaging mix used for the different medical specialities are not very frequent, since any changes must first obtain authorisation from the Ministry of Health.
However, the exception to the rule here are those changes that keep in step with the different drug forms: drinkable drugs, injection liquids and solid pharmaceuticals.

The materials used
To better highlight the current trends for the different packing types, it's a good idea to analyse the "pack type/drug family" equation.
In 2002, there was the following likely split with regard to units of sale (estimated at 1,701 million packs):
- approx. 58% consisting of multiple material packaging (i.e. blister packs, polylaminate pouches, strip packs, etc.). The 2001 figure was 56%;
- approx. 22% glass containers (i.e. vials, flacons, bottles, etc.). 23% in 2001;
- 14% plastic packaging (flacons, vials, bottles, jars, squeeze tubes, etc.). The market share is slightly up on 2001 (13.5%);
- 4.5% metal containers (flexible tubes and spray cans, etc.). Down on the 2001 figure of roughly 6%;
- the remaining 1.5% is made up of other packaging types such as spiralled card containers and wrapping paper and is basically stabile.

Paper and carton
Always referring to packs for retail, cellulose packaging is mainly used for presentation purposes, i.e. the box. As well as protecting one or more primary packs, the box also has to contain the information leaflet. Then there are also boxes made from corrugated cardboard used for shipping packaging.

Blister and strip packs
These are packaging families used for solid drugs (taken orally, for external use only or rectal/vaginal use) and skin-absorption drugs. 2002 saw growth of 1.8% in this area.
The use of blister and strip packs is up on average by in 3%, benefiting from the specific development of drug types and the preference expressed by the industry for this form of packaging over other solutions (glass or plastic jars/bottles). More specifically, the blister pack has seen the most growth, as it offers a low-cost, ideal solution for "small", hard to pack products. Plus it also offers better preservation of the product, as only one unit is administered at a type.
It's estimated that the number of blistered drug packs grew by roughly 12% over the period 1999 - 2002, reaching a total of about 930 million units.

Glass packaging
Glass packaging is used for injection drugs (vials and small bottles), ophthalmic and otological pharmaceuticals (bottles), drinkable liquids (bottles and flacons) and solid oral products (once again small bottles). The first two families saw figures fall in 2002, especially in the case of injection liquids, leading to a drop in glass vials and flacons of about 4%. And while drinkable liquids have mainly confirmed their 2001 values, solid oral products are on the increase: demand for the relevant packaging has obviously followed suit.
It should be noted that there has been a fast, almost total replacement of glass with the plastic flacon in recent years, especially when it comes to syrups and mouthwashes. This fall in the use of glass due to the use of plastic has also affected other categories of pharmaceuticals (ophthalmic products, solid oral products, etc).
On a global level, the number of glass packs used in 2002 in the pharma sector came to 374 million (-3% on 2001), though this negative trend now seems to have bottomed out. The high barrier properties of glass and the precise "image" value that drug companies continue to attribute to this material make up for its fragility. Indeed, to increase their strength, glass bottles are increasingly being protected by a shrink plastic sleeve.

Plastic packaging
Flacons, bottles, flexible and stiff tubes are the types of packaging that have enjoyed greatest growth in recent years (to the detriment of glass, as mentioned above).
Having said this, the plastic bottles used to pack solid oral products have had to face fierce competition in recent years from the blister pack.
A possible limit to the current growth in the use of plastic containers in this industry may be found in their lower barrier properties compared to glass. This is a problem that could be solved by using new alternative plastics, provided the costs are competitive.
Plastic is very strong when it comes to packing ointments: flexible tubes are used here, though these compete with their aluminium equivalents.
One sector where plastic has gained substantial ground is that of closures, given that plastic tops are now used on glass containers, flexible aluminium tubes and spray cans alike. However, the metal closure is still the prevalent choice for glass bottles containing drinkable and injection liquids.
Overall, some 328 million plastic packs were used in 2002 (+ 5% on 2001 figures).

Metal packaging
Mainly used to pack pharmaceuticals in aerosol cans and for ointments and gels, metal packaging has a very marginal presence for other pharmaceutical forms.
Spray cans (mostly made from aluminium) and flexible tubes (also aluminium) are the most commonly used types of packaging.
It should be noted that aerosol products - and as a result spray cans - could see some very interesting growth thanks to two linked phenomena of great import, i.e.:
- the increase in asthmatic illnesses and allergies in general, the cure for which is the administration of drugs in inhaled form;
- the long term possibility of injecting medicines via sprays.
The cream, ointment and gel sector finds the aluminium flexible tube in competition with the polylaminate flexible pouche. The relation between these packaging solutions is, at present, stable.
16 million is a good approximation of the number of metal spray cans for aerosol products used in 2002. 70 million flexible aluminium tubes were used, while the estimate for stiff aluminium tubes is 15 million. Compared to 2001, the use of tubes is on the increase, while spray cans remain stable. Fewer stiff tubes are being used, replaced by their plastic or spiralled carton equivalents.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio