May 2003





Confezioni "salutari"
"Healthy" packaging

Ortofrutta nuovo modello
Fruit & vegetable: new model

Una, 100, mille… troppo uguali
One, 100, thousand… all too much the same

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Plastic: modest growth

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2002: avventura nel nylon biorientato
2002: a biaxially oriented nylon odyssey

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Nel 2002 l'area è stata caratterizzata da tassi modesti di crescita, ma dalla sostanziale tenuta delle posizioni. Le due "macro aree" (imballaggio flessibile e imballaggio rigido) hanno mostrato un andamento a due velocità, che ha "favorito" il primo e per certi versi penalizzato il secondo. Vediamo come.
Plinio Iascone

La congiuntura negativa che ha coinvolto l’industria manifatturiera nazionale al pari di quella europea, ha avuto ovvie e pesanti influenze sull’attività industriale, così come sull'andamento dei consumi. Tutte le osservazioni relative a produzione e impiego di imballaggi non possono prescindere da questo dato di fatto.
Così si rileva che, nel 2002, gli imballaggi di plastica presi nella loro globalità (rigidi, flessibili, accessori) hanno segnato una crescita modesta, pari all'1-1,5%, con una produzione complessiva di 3.400.000 tonnellate (di cui il 43,5% circa riguarda gli imballaggi rigidi).
In attesa dei dati definitivi (che verranno resi noti a maggio dalle associazioni di categoria, e successivamente elaborati dall'Istituto Italiano Imballaggio per "Imballaggio in cifre") riportiamo un primo consuntivo 2002, focalizzando l'analisi sull'imballaggio rigido di plastica.

Considerazioni di mercato
L'area degli imballaggi rigidi (bottiglie, flaconi, secchielli, vaschette, bin, blister, alveoli, pallet, tubetti flessibili e chiusure) ha risentito particolarmente della congiuntura sfavorevole. Si calcola che nel 2002 la produzione si sia assestata su un valore di 1.460.000 tonnellate, evidenziando un tasso di crescita di poco inferiore all’1% (tabelle 1 e 2).
L’80% circa della produzione è destinata al mercato italiano, mentre le esportazioni riguardano essenzialmente le preforme per bottiglie e le chiusure. È stato proprio il flusso delle vendite all’estero ad attenuare gli effetti negativi del rallentamento della domanda interna.
Per tipologia di imballaggi prodotti, l’offerta si presenta molto diversificata così come risulta, in molti casi, estremamente frazionata per numero di operatori presenti sul mercato. Per queste ragioni è piuttosto complicato stilare una classifica certa di aziende "leader".
In termini più generali, l'imballaggio rigido di plastica continua a presentare buone potenzialità di crescita, sia che si tratti di bottiglie o flaconi che di secchielli, vaschette, cassette, ecc.
Una tendenza, questa, che trae origine da due fenomeni distinti:
- l’erosione del contenitore di plastica nei confronti di altre soluzioni di imballaggio;
- lo sviluppo dei prodotti freschi porzionati e confezionati e la conseguente necessità di confezionamento adeguato.
Negli ultimi anni, in quest’area, si è manifestata una tendenza alla progressiva riduzione del peso medio dell'imballaggio e quindi, se si analizza il trend facendo riferimento al numero di confezioni, lo sviluppo è senz’altro superiore a quello evidenziato in precedenza, riferito al peso.

Dove vengono impiegati
gli imballaggi rigidi

Gli imballaggi di plastica rigidi trovano innumerevoli applicazioni settoriali: alimenti (freschi e conservati), bevande, prodotti tecnici… (tabelle 3 e 4).

Beverage
La principale area di impiego delle bottiglie e della flaconeria in plastica è quella delle bevande (alcoliche e analcoliche), con una quota di oltre il 50%.
I settori che consumano il maggior numero di imballaggi sono quelli dell'acqua minerale e delle bevande analcoliche in genere (gassate e non).
In questi ultimi anni lo sviluppo è dipeso sia dal favorevole andamento del settore beverage, che da un aumento di partecipazione della bottiglia di PET, a scapito di altre tipologie concorrenti. Nel 2002, le avverse condizioni climatiche del periodo estivo hanno determinato un sensibile rallentamento dei consumi, con ricadute negative sull’impiego di bottiglie.

Detergenza domestica e benessere
La flaconeria fa segnare una crescita costante, in funzione del deciso sviluppo dei prodotti liquidi per la casa.
Cosmesi/profumeria e farmaceutico rappresentano la seconda macro area di impiego dei flaconi in plastica.
In entrambi i casi, le confezioni devono assicurare prestazioni particolari, sia in termini di design che di caratteristiche tecniche richieste (ad esempio inerzia nei confronti del prodotto).

Alimentare
L’area dei contenitori a pareti sottili (vaschette, vassoi, coppette ecc.) presenta i tassi di crescita più elevati.
L’affermazione di questa tipologia di imballaggio trae origine essenzialmente dallo sviluppo del porzionamento e del preconfezionamento presso la grande distribuzione (carni, salumi, formaggi, ortofrutta) anche se, ultimamente, questa pratica risulta in aumento anche presso la distribuzione tradizionale, per i prodotti ortofrutticoli e per i prodotti di salumeria e rosticceria.

Non food
La contrazione dell’attività dell’industria manifatturiera ha agito in senso negativo in particolare nell’area del non food, dove va comunque segnalata la progressione delle cassette e vaschette destinate alla movimentazione e alla vendita al consumo dei prodotti ortofrutticoli.

Varie
• Per quanto riguarda secchielli, pallet, cassette, tubetti flessibili, si valuta che, globalmente, il 48% venga assorbito dal macro aggregato del food e il 52% dal non food.
• Il comparto delle chiusure (tappi a vite, capsule) ha espresso una produzione di circa 90.000 tonnellate, di cui il 50% destinato all'export.

Materie prime impiegate
Imballaggi di plastica con la stessa destinazione d’uso possono avere caratteristiche chimico-fisiche differenti, che dipendono dalla natura delle materie prime impiegate.
La capacità di adattarsi alla tipologia di prodotto con cui entra in contatto continua a costituire uno dei punti di forza dell'imballaggio plastico, che gli ha permesso di essere adottato dalla quasi totalità dei settori industriali utilizzatori di imballaggi.

• Nell’area degli imballaggi plastici rigidi troviamo rappresentate tutte le principali tipologie di polimeri plastici.
Su un totale di poco più di 1.500.000 tonnellate di materie prime plastiche impiegate per produrre imballaggi rigidi, i polimeri più utilizzati sono l’HDPE e il PET (rispettivamente 26% e 25%).
L'HDPE è impiegato principalmente per contenitori di grande capacità (fusti e taniche) e per flaconi destinati a prodotti tecnici liquidi.
Il PET viene impiegato tradizionalmente nella produzione di bottiglie per bevande e liquidi alimentari. Proprio in quest'ultimo settore, si segnala la tendenza a un impiego più intensivo del PET per confezionare olio di semi e latte fresco pastorizzato.

• Altri materiali plastici comuni impiegati nella produzione di imballaggi rigidi sono il PP e l’EPS.
Il PP risulta in crescita progressiva e sensibile, soprattutto grazie al massicio ricorso a vaschette rigide per porzionato di prodotti freschi presso la grande distribuzione.
L’EPS nelle diverse tipologie (espanso e non) viene utilizzato per vaschette, cestelli, alveoli, bicchierini e materiale di protezione.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio





Plastic: modest growth
This area in 2002 was marked by modest growth rates and substantial marking time. The two "macro areas" (flexible packaging and rigid packaging) point to a two-speed trend, "favouring" the first and, in a certain sense, penalising the second. Details below. Plinio Iascone

The negative economic situation that's involved the Italian manufacturing industry, just as it has the European one, has had an obvious, heavy influence on industry and consumption levels alike. It's impossible to get away from this fact when looking at the production and use of packaging.
Thus, overall plastic packaging (rigid, flexible and accessories) has seen modest growth in 2002, at roughly 1-1.5%, with overall output of 3,400,000 tons (some 43.5% in rigid packaging).
While we await the final results (expected in May from the trade associations and then processed by the Istituto Italiano Imballaggio for "Packaging in figures"), here's an initial balance for 2002, focussing on rigid plastic packaging.

The market
The area of rigid packaging (bottles, flacons, tubs, containers, bins, blister packs, honeycombs, pallets, flexible tubes and closures) has been strongly affected by the unfavourable economic conditions.
It's estimated that output in 2002 amounted to roughly 1,460,000 tons: a growth rate of just under 1% (tables 1 and 2).
Approximately 80% of all output is destined for the Italian market, while exports mainly consist of bottle pre-forms and closures. Indeed, it's been this flow of exports that's minimised the negative effects of the slow-down
in domestic demand. In terms of packaging types, the offer is especially diversified with many small operators on the market. As a result, it's somewhat difficult to draw up a definite list of "leaders". On a more general note, rigid plastic packaging continues to offer good growth potential, both in the case of bottles/flacons and tubs, containers, crates etc. This trend is mainly due to two distinct phenomena:
- the plastic container's erosion of
other packaging solutions;
- the development of fresh portioned products and the consequent need for suitable packaging. In recent years, the trend in this area has been for a reduction in the mean weight of packaging and so, if one analyses the trend in terms of number of packs, growth is definitely higher than the previous figure (in terms of weight).

Applications of rigid packaging
Rigid plastic packaging is used in innumerable applications: food (fresh and preserved), beverages, technical products… (tables 3 and 4).

Beverages
The beverage sector (alcohol and soft drinks) is the main area of use for plastic bottles and flacons, accounting for more than 50%.
Mineral water and soft drinks in general (fizzy or flat) are the sectors that use the most packaging.
Growth in recent years has depended on the favourable trend in the beverage sector and a rise in the use of PET bottles to the detriment of other competing types. In 2002, the bad summer caused a noticeable drop in consumption levels, having a negative effect on the use of bottles.

Household detergents
and wellbeing
Flacons continue to enjoy constant growth, thanks to the strong upwards trend in the household liquid detergent sector. Cosmetics/perfumery and pharmaceuticals represent the second macro area for the use of plastic flacons. In both cases, the packs must guarantee special performance, both in terms of design and the technical characteristics required of them (e.g. no reaction with the product).

Food
The area of thin wall containers (tubs, trays, pots, etc.) has seen the highest growth. The success of this type of packaging is mainly due to the development of portioned pre-packed food in supermarkets (meat, processed pork, cheese, fruit and vegetables), even though this approach is also catching on in traditional shops in the case of fruit and vegetables, sliced meats and delicatessen products.

Non food
The crisis affecting the manufacturing industry has had an especially negative effect on the non food area, though plastic crates and trays for goods handling and retail sales of fresh produce continue to increase their share.

Various
• With regard to tubs, pallets, crates and flexible tubes, an estimated 48% is used by the macro area of food and 52% by non food.
• Output of closures (screw tops, capsules) is roughly 90,000 tons with 50% exported.

Raw materials
Plastic packaging used for the same application can have different chemical and physical characteristics, depending on the nature of the raw materials used. Plastic's ability to adapt itself to the product with which it comes into contact continues to be one of the strengths of plastic packaging, meaning that this material has now been adopted in virtually every area of industry where packaging is used.

• When it comes to rigid plastic packaging, all the main types of plastic polymers are used.
With total use of just over 1,500,000 tons of raw materials to produce rigid plastic, the polymers most in demand are HDPE and PET (26% and 25% respectively).
HDPE is mainly used for high capacity containers (drums and bins) and for flacons destined to hold industrial liquids.
PET is traditionally used for bottles for drinks and liquid food. The latter sector has recently seen a trend for more intensive use of PET to pack seed oil and pasteurised fresh milk.

• Other plastic materials commonly used for rigid packaging are PP and EPS.
Use of PP continues to grow substantially, thanks especially to the huge use being made by broadscale distribution of rigid trays for pre-packed portions of fresh produce.
The various types of EPS (expanded and otherwise) is used for trays, tubs, honeycombs, cups and protective materials.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio