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May 2003





Confezioni "salutari"
"Healthy" packaging

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Fruit & vegetable: new model

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Integrità, innovazione, intensità, coinvolgimento: la condivisione di questi "valori" sostiene il nuovo corso di Thermo Electron Corporation, gigante della strumentazione analitica mondiale dalle molte teste, ma con una sola missione. Obiettivo: consolidare il brand per rafforzare il network di imprese che devono saper sfruttare le potenzialità di una "casa comune", per servire sempre meglio il mercato/cliente.
Stefano Lavorini

Quotata in borsa, con un revenue globale 2002 di 2,2 miliardi di Euro e oltre 11 mila dipendenti sparsi nel mondo, Thermo Electron Corporation fonda le proprie fortune sulla solidità finanziaria (tanto che in questo periodo di congiuntura sfavorevole non ha subito significativi contraccolpi) e sulla competenza tecnologica, che le ha consentito fin qui di presidiare saldamente il mercato della strumentazione analitica e di controllo con proposte ampie, complete e qualificate, tutte accomunate da un semplice concetto: sostenere il mercato nel "fare qualità" (Divisione Measurement & Control 31%, Life & Laboratory Sciences 50%, Optical Technologies 19%).
Ottima base di partenza, dunque, per un gruppo (di cui fa parte tra l’altro la Thermo Ramsey Tecnoeuropa), che punta a un ulteriore rafforzamento, affrontando una profonda e, per certo, impegnativa revisione delle logiche gestionali e operative.
Ma cosa significa questo sul battente pratico? Lo spiega Fortunato Zanoni, presidente della Thermo Electron in Italia, che ha creduto in questo processo, e lo ha sostenuto, riuscendo ad ampliare la base di consenso. "In passato, seguendo una logica di "spin off", i prodotti della Corporation sono stati commercializzati con il brandname delle singole società produttrici del gruppo.
Da tre anni a questa parte, è avvenuta una decisa inversione di tendenza volta a consolidare il nome Thermo a livello globale, a voler indicare chiaramente che le molte anime del gruppo hanno in realtà un'unica matrice".

Questioni di marchio,
ma non solo

L'imperativo è dunque "fare branding" in una logica di "spin in" e a questo risponde il lancio, da gennaio 2003, del marchio Thermo Electron Corporation, di cui si prevede il consolidamento definitivo nel 2004.
Alla creazione di questo brand, hanno fatto subito eco la creazione di "una casa comune" e la condivisione di valori e obiettivi, senza tuttavia perdere le abilità specifiche espresse dalle singole realtà. Nella pratica saranno le "macchine" a riproporre i marchi "storici", indispensabili testimonial di esperienze di successo acquisite sul campo (a titolo di esempio, Tecnoeuropa per le selezionatrici ponderali, Ramsey per per i sistemi di pesatura e dosaggio, Goring Kerr per i metal detector e sistemi di ispezione a raggi x).
Al riguardo, Zanoni precisa: "La nuova filosofia aziendale è scandita da atti e procedure definite, volte alla creazione di una singola entità operativa. Essendo, infatti, la Thermo una realtà nata attraverso acquisizioni di società indipendenti, lo sforzo per raggiungere gli obiettivi espressi con lo slogan "One-Thermo" è consistente. Il nostro compito è, oggi, di rendere più fluidi i processi relazionali all'interno di un unico sistema, sostenendo l'adozione di una piattaforma informatica unica, la "migrazione" verso l'impiego di data base comuni, e la maggiore uniformazione sul piano finanziario, gestionale e commerciale".

Pensare ai clienti
Oltre alla capacità produttiva, la forza di questa realtà composita sembrerebbe essere quella di poter sfruttare al meglio le integrazioni, proprio in termini di gestione della base clienti. Perché, come sottolinea Zanoni, "in effetti vogliamo promuovere i prodotti, mettendo in primo piano la tipologia della clientela piuttosto che le singole applicazioni. L'Italia, in particolare, offre uno spunto di riflessione illuminante: due realtà operative a livello nazionale nel campo strumentazione analitica, Thermo Finnigan e Thermo Optek si rivolgono esattamente agli stessi clienti (produttori alimentari o farmaceutici) proponendo apparecchiature per i laboratori di ricerca o controllo qualità, e intervenendo dunque a monte dei processi produttivi. Ma non solo. Thermo Ramsey (da sempre focalizzata sia sulla produzione di sistemi di pesatura e dosaggio che di selezionatrici ponderali e distributore per l’Italia di metal detector e sistemi di ispezione a raggi X realizzati da altre aziende del gruppo) si rivolge infatti a quegli stessi clienti, intervendo però in una fase avanzata del processo produttivo. Appare evidente, quindi, che siamo in grado di offrire una varietà di soluzioni complesse, che hanno un comun denominatore nell'interlocutore unico.
E se il mercato, fino ad ora, non ha avuto una percezione chiara di questo dato di fatto, ora dobbiamo fare meglio per dare identità unica alla nostra presenza. Non toccheremo comunque la specializzazione delle rete di vendita delle singole strutture, la cui capacità di consulenza è ampiamente riconosciuta, requisito fondamentale per aver successo in un settore tecnologicamente avanzato come quello in qui opera il gruppo Thermo. Solo così potremo continuare a offrire un rapporto proattivo con il cliente, adeguando proposte efficaci e qualitativamente ineccepibili alle richieste del mercato".

Me too? Mai
Decisiva per il consolidamento sarà la capacità di far emergere in modo univoco i collegamenti fra una produzione e l'altra, così da non disperdere energie e valorizzare l'offerta integrata. Tendenzialmente il gruppo Thermo mette sul mercato strumentazione all'avanguardia che, rifuggendo dalla logica del "me too", parte dall'innovazione per poi realizzarsi come standard di settore. E, anche in questo caso, l'analisi della presenza Thermo in Italia offre una valida testimonianza sulla consistenza delle intenzioni del gruppo.
La Thermo nel nostro Paese si sostanzia in quattro entità operative che, globalmente, occupano oltre 230 persone, e hanno espresso un fatturato complessivo di circa 70 milioni di Euro. Si tratta di Thermo Ramsey Italia (che propone soluzioni di pesatura e dosaggio materiali solidi), Thermo Ramsey Tecnoeuropa (con R&D e produzione di selezionatrici ponderali nella sede di Parma); Thermo Finnigan ( che distribuisce la strumentazione scientifica per conto di tutto il gruppo Thermo, ma che al contempo provvede allo sviluppo e alla produzione di una parte dell’offerta globale); per finire con Thermo Optek, che si occupa della distribuzione e dell'assistenza tecnica di tutti i prodotti di spettroscopia del gruppo.
"Le prime due - precisa Zanoni - hanno centri di ricerca, sviluppo e produzione consolidati: caratteristica questa che le rende uniche nel panorama nazionale di settore, soprattutto in considerazione del livello tecnologico raggiunto. A questo va aggiunto che, da molti anni, è un italiano, Gianluigi Riva, a guidare la R&D a livello globale, e che a Thermo Ramsey è stato affidato il compito di costruire a Parma per tutto il gruppo, le selezionatrici ponderali destinate al farma: un riconoscimento che ne avvalora la storia".

Una casa comune,
per crescere

A Rodano è in fase di ristrutturazione quella che sarà la sede italiana della Thermo Electron Corporation: 14 mila m2 suddivisi fra produzione, centri ricerca, laboratori, sale dimostrative, auditorium per i seminari di aggiornamento. Si sta lavorando alacremente per creare una casa comune, in grado di accogliere le diverse specializzazioni, con servizi a disposizione dei clienti e del personale interno, così da facilitare la comunicazione e l'integrazione. La sede di Parma continuerà nella sua attività come centro di eccellenza sia di R&D che produzione per le selezionatrici ponderali usufruendo dell’ottimizzazione dei servizi della sede centrale.
"Ci siamo trovati di fronte a un poutpourri di culture e abitudini, da amalgamare in un unicum di valori. E se "vincere insieme" è lo slogan che abbiamo coniato in questa fase di transizione che guarda al futuro, il presente è fatto della condivisione dei valori che Thermo si è data (integrità, innovazione, intensità, coinvolgimento), su cui fondare la cultura aziendale. Questi valori in aggiunta alle potenzialità espresse dal gruppo in fatto di prodotti, sistemi e servizi, ci porta a disegnare una mappa ideale di interventi, sempre meglio focalizzati sui settori di destinazione".
Tutto facile, dunque? Il sospetto è che, creare slogan seppur fondati su valori precisi, in realtà costi molto, soprattutto in termini di gestione delle risorse umane.
"Superare barriere culturali, abbandonare abitudini consolidate per aderire a una visione nuova e differente, - ammette Zanoni - viene vissuta in genere come un'incognita. L'adozione di "misure" comuni per tenere sotto controllo gli aspetti gestionali puntando all'eccellenza (le realtà italiane, sono già certificate ISO 9000 da anni, e stanno implementando le Vision 2000, con certificazione del processo), insomma la gestione attraverso piattaforme comuni diventa fattore indispensabile per ridurre i gap di comunicazione fra una struttura e l'altra, a tutto vantaggio della trasparenza. Ma questo è solo uno degli aspetti della transizione. Tutti infatti sono coinvolti in un processo di apprendimento "trasversale", così da captare gli aspetti positivi espressi da ogni singola realtà, mettendoli a frutto nel nome di uno sviluppo comune".
Ma ancora non basta, perché condividere le conoscenze è senza dubbio motore di successo, ma di per sé non risolve il problema della distribuzione delle responsabilità e dell'attribuzione dei ruoli decisionali. Spesso i modelli, che funzionano sulla carta, sembrano trovare un ostacolo nella pratica, laddove sussistano le difficoltà a fare scelte di carattere imprenditoriale, svincolate dalla burocrazia e quindi improntate alla reattività e alla velocità di risposta al mercato.
Al riguardo, Zanoni dimostra di avere ancora una volta le idee chiare: "Dipende dalla genesi del progetto che anima la struttura, che non deve essere una gigantesca scatola che contiene solo un insieme di "prodotti". Il concetto è invece creare infrastrutture (la casa comune) in grado di "ospitare" (in modo verticale) business specifici, soggetti e competenze differenti. La flessibilità deve peraltro dominare la gestione pratica del business specifico, con il controllo dell'andamento del mercato (profitti e perdite), controllo che deve continuare a essere nelle mani dei responsabili di settore, dei quali viene così salvaguardata la professionalità, a tutto vantaggio delle potenzialità innovative. L’obiettivo finale è la “soddisfazione del cliente”, che rimane il punto focale di tutta la nostra attività, a cui fornire prodotti e servizi innovativi, affidabili e competitivi: soluzioni adeguate a superare le sfide quotidiane imposte dal mercato".



All for one, one for all
Integrity, innovation, intensity, involvement: the sharing of these “values” is part of the new course of the Thermo Electron Corporation, the world analytical instrumentation giant with many heads, but with one single mission. Objective: consolidate the brand to reinforce the network of companies that have to able to exploit the potentials of a common structure, in order to better serve the market/customer.
Stefano Lavorini

Quoted on the stock exchange, with a global revenue of 2.2 billion Euros and over 11 thousand employees spread throughout the world, Thermo Electron Corporation bases its fortunes on financial solidity (to the point where it has not suffered any serious knocks in the current unfavourable market situation) and on technical skills, that have enabled it to solidly preside over the analytical and control instrumentation market with broad, complete and qualified proposals, all borne out by a simple concept: bolster the market by “providing quality” (Measurement & Control Division 31%, Life & Laboratory Sciences 50%, Optical Technologies 19%).
An excellent starting point hence for a group (of which among others Thermo Ramsey Tecnoeuropa is part), that aims at a further reinforcement, tackling a deep and in a certain sense tough revision of its management and working logic.
But what does this mean in practical terms? President of Thermo Electron for Italy Fortunato Zanoni, who believed in this process and who has supported the same, managing to broaden the basis of consent, offers some explanations.
“In the past following a spin-off logic, the products of the corporation were traded with the brandname of the single concerns that produced within the group. Over the last three years however there has been a decided turnaround, aimed at consolidating the Thermo name throughout the world, wishing to clearly indicate that the many spirits of the group actually have a single matrix”.

A question of brands,
but not only so

Hence the imperative is branding in a spin-in logic and the launch in January 2003 of the Thermo Electron Corporation, that is scheduled to be definitively consolidated in 2004, responds to this.
The creation of the brand was immediately followed by the creation of a common structure and the sharing of values and objectives, without all the same losing the specific skills extant in the single concerns. In actual fact the “machines” will repropose the “historic” brands, indispensable testimonials of experience of success built up in the field (for example Tecnoeuropa for checkweighers, Ramsey for weighing and dosing systems, Goring Kerr for metal detectors and x-ray inspection systems).
On this count, Zanoni states: “the new company philosophy is marked out by definite acts and procedures, aimed at creating a single working body. Being in fact a concern born out of the buy-up of independent enterprises, the effort required to attain the objectives expressed with the slogan “One-Thermo” is indeed massive. Our task today is to fluidify the processes of relating within a single system, sustaining the adoption of a sole computing platform, the “migration” towards the use of common data bases, and greater uniformity on the financial, management and commercial side of things”.

Think of the customer
As well as production capacity, the strength of this composite concern would appear to be that of being able to best exploit the integrations, in the very terms of managing the customer base. Because, as Zanoni states, “in actual fact we wish to promote the products, placing the type of clientele rather than the single applications to the forefront. Italy in particular offers an illuminating point for reflection: two concerns operating at national level in the field of analytical instrumentation, Thermo Finnigan and Thermo Optek serve the same customers (food or pharmaceutical producers) offering equipment for research laboratories or quality control, and hence intervening upstream of the production processes. But not only that. Thermo Ramsey (forever focussed both on the production of dosing and weighing systems and checkweighing machines, yet distributor for Italy of metal detectors and x-ray inspection systems created by other members of the group) in fact also serves the same customers, though intervening in an advanced phase of the production process. It hence appears evident that we are capable of offering a variety of complex solutions that have a common denominator in having one sole interlocutor.
And if the market up to now has not clearly perceived this fact, we now have to make an effort in order to give our presence a sole identity. We will not though touch the specialisation of the sales network of the single structures, whose capacity in consultancy is broadly recognized, fundamental requisite for success in a technologically advanced sector like the one in which the Thermo group operates. Only in this way will we be able to continue offering our customers a proactive relationship, suiting effective and qualitatively excellent proposals to the demands of the market”.

Me too? Never!
The capacity to enable the connection between one producer and another to emerge clearly, this so as not to waste energy and to best exploit the integrated product offer will indeed be decisive in bringing about the consolidation. The Thermo group tends towards placing up-to-the-minute instrumentation on the market, that receding from the “me too” logic, starts off from innovation to then set a standard for the sector. And here too the analysis of Thermo’s presence in Italy bears valid witness to the consistency of the intentions of the group.
In Italy Thermo is substantially divided into four working bodies that overall employ 230 persons, having expressed an overall turnover of 70 million Euros.
These are Ramsey Italia (that offers solutions for weighing and dosing solid materials), Thermo Ramsey Tecnoeuropa (with R&D and production of checkweighing machines in its Parma branch); Thermo Finnigan (that distributes scientific instrumentation for the Thermo group, but at the same time sees to the development and the production of a part of the global product offer); to end up with Thermo Optek, that looks after the distribution and the technical assistance of all the group’s spectroscopic products.
As Zanoni states “the first two have consolidated research, development and production centres: a feature this that makes them unique on the Italian scene in the sector, aboveall in consideration of the technological levels achieved. To this one should add that, for many years now an Italian, Gianluigi Riva, has been leading R&D at world level and that Thermo Ramsey has been given the task of building the checkweigher for pharmaceuticals at Parma for the entire group: an acknowledgement that bears out company history”.

A common structure to foster growth
At Rodano what is to be the Italian headquarters of the Thermo Electron Corporation is being restructured: 14 thousand m2 shared out between production, research centres, laboratories, demonstration rooms and auditoriums for seminars and updates. One is working fervidly in order to create a common structure, capable of hosting the different specialisations, with services for the customers and for company personnel, so as to facilitate communication and integration. The Parma branch will continue in its activity as a centre of excellence both for R&D and for production of checkweighers, taking advantage of the optimization of the services at the main branch.
“We found ourselves faced with an incredible mix of cultures and habits, to be amalgamated in a common body of values. And if “winning together” is the slogan that we coined for this transition phase that looks to the future, the present is made up of a sharing of values that Thermo has given us (integrity, innovation, intensity, involvement), values on which to found the company culture. These values, in addition to the potential expressed by the group in terms of products, systems and services, lead us to draw out an ideal map of undertakings, evermore focussed on the sectors of destination”.
All easy then? The suspicion is there that creating and living out slogans, even though these be founded on precise value has its costs, this aboveall covering management of human resources.
“Overcoming cultural barriers, giving up on consolidated habits in order to adhere to a new and different view of things – Zanoni admits – is generally seen as the unknown quantity. The adoption of common “measures” to keep management aspects under control while aiming at excellence (the group’s Italian concerns have been ISO 9000 certified for years and are implementing Vision 2000, with process certification), or rather management by way of common platforms has become an indispensable factor in order to reduce the communication gap between one structure and another, all to the advantage of transparency. But this is only one of the aspects of transition. All are in fact involved in a processes of “transversal” learning, so as to be able to receive the positive aspects expressed by each single concern, applying the same in the name of common development”.
But this is still not enough, because sharing of knowledge is without a doubt a motor for success, but in itself it does not solve the problems of distribution of the responsibilities and the attribution of decisional roles. Often the models that work on paper seem to find an obstacle in practical application, there where difficulties exist in making choices on a entrepreneurial level, free of burocracy and hence depending on reactivity and the speed of time to market. On this count Zanoni once again demonstrates that he has clear ideas: “this depends on the genesis of the project that gives life to the structure, that should not be a huge box merely containing a compendium of “products”. The concept is to create infrastructures (the common structure) capable of (vertically) “hosting” specific businesses, enabling control of the run of the market (profits and losses), control that should continue to be in the hands of the sector heads, thus safeguarding specific professional capacities, this all to the advantage of the potential to innovate. The final objective is “customer satisfaction”, that remains the focal point of all our activity, to whom we are to supply innovatory, reliable and competitive products and services: solutions suited to overcoming the daily challenges imposed by the market.



Selezionatrice general purpose
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The AC9GP works at rates of up to 350 cpms and can supply advanced statistics, as well as communicate with external data storage systems.
The electronics comes complete with multicolor graphic display and a user-friendly interactive menu. Its standard version includes continuous auto-setting, complete autodiagnostics, digital filtering and multilevel password. 400 product memories enable a rapid format change even on the most versatile packaging lines. Optionals include device for checking whether expulsion has actually occurred, printer, serial board and feedback to filler. The machine comes in a stainless steel IP65 resist cabinet.