November/December 2004




Uomo, merce, emozioni
People, products, emotions

Vita difficile per i “soliti ignoti”?
A taugh time for retail thieves?

Beverage all’italiana
Italian beverage

Il nuovo senso del mondo
The new sense of the world

Chiudere in bellezza
Closing on a positive note

M&D News







Imballaggi poliaccoppiati flessibili
Flexible polylaminate packaging

Rapporto sullo stato dell’imballaggio (3)
Report on the state of packaging (3)

F&F News






Crescita e sviluppo industriale senza confini
Industrial growth and development without borders

Un buon bilancio di numeri e idee
A good balance in numbers and ideas

I&D News







Preparati pericolosi
Dangerous substances

Nuovo Regolamento (CE) sui detergenti
New (EU) rules for detergents

Sostanze allergeniche nei prodotti alimentari
Allergens in food products

E&L News







Il coraggio di guardare avanti…
The courage to look ahead…

Packaging Links
Packaging Links

M&M News










La lettura dei risultati conseguiti da SIG nel primo semestre 2004 ha offerto lo spunto per incontrare SIG Simonazzi. L’azienda parmense, una delle “anime italiane” della divisione SIG Beverages, affronta a viso aperto e con la competenza della tradizione, i rischi e le opportunità di un mercato mondiale dell’imbottigliamento, che corre a ritmi serrati. Luciana Guidotti

Verificati secondo le rigide regole sui bilanci delle aziende quotate alla Borsa di Zurigo, i dati relativi al primo semestre 2004 dipingono un Gruppo SIG in salute, che sta felicemente archiviando la fase di riorganizzazione delle proprie attività industriali.
«SIG ha individuato nel settore “confezionamento bevande” il proprio core business - afferma Fabio Bertolini, direttore commerciale di SIG Simonazzi - e di conseguenza si è riorganizzata in due aree distinte: cartoni per bevande (SIG Combibloc) e linee di riempimento (SIG Beverages, in cui operano “a cascata” SIG Corpoplast, SIG Simonazzi, SIG Alfa e SIG Manzini). Questa scelta strategica sta portando al Gruppo i frutti sperati: a fronte di una decisa riduzione degli organici (-25%, oggi poco più di 6.800 unità) da far risalire essenzialmente alla vendita della divisione SIG Pack e ad altre dismissioni avvenute nel 2004, l’utile netto di SIG è cresciuto di 74 milioni di Euro, passando da -49 a +25, e l’EBITDA è aumentato di 66 milioni, da -5 a +61. In lieve calo l’acquisizione di ordini (-5%, a 890 milioni), dopo la riduzione del portfolio successiva alla riorganizzazione del Gruppo e, comunque, specchio di una congiuntura ancora non esaltante. Per quanto riguarda, nello specifico, SIG Beverages, gli ordini sono balzati da 189 a 218 milioni e le vendite nette sono salite da 253 a 257, mentre l’EBITDA ha segnato un piccolo passo indietro, da 9 a 8 milioni».
I numeri premiano lo sforzo compiuto da SIG nell’innovazione di prodotto e nel servizio al cliente, un impegno in cui le varie realtà stanno dando prova di grande coesione.
Del resto, le motivazioni, la competenza e la capacità di comprendere le esigenze espresse dal mondo delle bevande e dei liquidi alimentare rimangono i tratti distintivi di questa solida realtà industriale, la cui offerta comprende un insieme coerente di soluzioni integrate: dagli impianti di imbottigliamento e confezionamento in vetro, plastica e lattine di SIG Simonazzi alle etichettatrici SIG Alfa, dai sistemi di processo SIG Manzini alle soffiatrici SIG Corpoplast.

La cultura della tecnologia
«Credo che il valore aggiunto del Gruppo, in generale - afferma Bertolini - sia la capacità di far lavorare insieme persone molto differenti tra loro. Come in un concerto in cui suonano musicisti di Paesi diversi, ricco di sonorità e colori che si fondono in modo armonico, anche noi beneficiamo di una “contaminazione” culturale feconda tra la lucida visione d’insieme, che contraddistingue la dirigenza svizzera, e quello spirito imprenditoriale, tutto italiano, che anima da sempre la nostra attività. Di fatto, sono sempre più evidenti le sinergie tra le due anime di SIG: quella manifatturiera, che determina un approccio serio e sistematico al prodotto, e quella di “public company” quotata in borsa, impegnata a garantire agli azionisti dividendi interessanti. Il che porta a perseguire una politica di sviluppo coerente e duratura, non speculativa, fortemente motivante per tutti».
Ma oltre che dall’integrazione di competenze e specializzazioni, il valore di una proposta dipende anche dalla qualità delle singole macchine e dall’avanzamento progettuale. Insomma, dalla “bontà” del prodotto in sé che, ovviamente, continua a essere prioritaria. In fatto di tecnologia, infatti, SIG Beverages e, nello specifico, SIG Simonazzi puntano a offrire “l’eccellenza”.
«Oltre all’asettico, vero terreno di sfida fra noi e pochi altri grandi gruppi - spiega il nostro interlocutore - non mancano proposte allo stato dell’arte: sterilizzazione a secco, ossia sotto vuoto spinto, che permette di ottenere a fine ciclo una bottiglia perfettamente asciutta senza bisogno di ulteriori risciacqui e sgocciolamenti; stabilizzazione microbica con tecnologia EPT (Enhanced Pressure Treatment), che consiste in un trattamento ad alta pressione che sfrutta variazioni estremamente rapide e capaci di inibire alcune reazioni chimiche, dannose per l’alimento dal punto di vista termico; sterilizzazione con Oxonia (una miscela di acido peracetico e acqua ossigenata) o con sola acqua ossigenata trattata a caldo. Ancora in fase sperimentale - aggiunge Bertolini - è invece la sterilizzazione con fascio di elettroni: aspettiamo di vederne le prestazioni in campo industriale, ma gli esperimenti di laboratorio già dimostrano quanto questa tecnologia abbia le carte in regola per garantire ottimi risultati».

Scenari competitivi
Capacità di comprendere l’interlocutore, solidità della struttura, integrazione dell’offerta, un ricco ventaglio di tecnologie allo stato dell’arte: è dunque su queste basi che SIG Simonazzi affronta con relativa sicurezza le sfide poste dalla globalizzazione.
«È vero che il termine è ormai logoro - ammette Bertolini - eppure i suoi effetti sono terribilmente concreti. Pensiamo, per esempio, al rafforzamento dei nostri clienti che, in virtù di un inesauribile processo di concentrazioni, sono diventati veri e propri colossi, in grado di condurre le trattative da un punto di forza. In questo scenario di accesa competizione, tuttavia, siamo chiamati a riconoscere, e ad adottare un approccio flessibile, le marcate differenze culturali fra imprese grandi e piccole: più conservatrici le prime e attente a non compromettere la propria immagine, più disposte a rischiare in nuove tecnologie le seconde, per emergere e differenziarsi. Dobbiamo fare i conti anche con le abitudini consolidate, che variano molto fra un continente e l’altro: l’Europa, per esempio, continua a spostarsi senza indugi verso il riempimento in asettico, mentre gli USA prediligono l’hot fill e la distribuzione attraverso la catena del freddo».
Ma in attesa che la plastica sferri, forse, un deciso assalto al settore della birra (il primato di vetro e alluminio in questo campo sembra per ora ben saldo), il cambiamento più significativo che sta caratterizzando il mercato mondiale del beverage è di tutt’altra natura.
«Verso la Cina, primo produttore al mondo di birra - spiega al proposito Bertolini - noi europei esportiamo ormai soltanto linee ad altissima tecnologia (asettico, ultra clean e trattamento birra non pastorizzata), poiché adesso le richieste di impianti a bassa, media e medio-alta complessità sono soddisfatte da un’offerta locale di buon livello. Qualche azienda cinese, addirittura, ha già iniziato ad esportare non solo nel Far East ma anche in mercati importanti, come la Russia. Un chiaro segno dei tempi, che deve spingerci a meditare e a operare in concreto, per rimanere sempre “un passo avanti” in tecnologia e servizio».




A good balance in numbers and ideas
The release of SIG’s results for the first half of 2004 offered the opportunity of meeting up with SIG Simonazzi, the Parma based concern, one of the “Italian spirits” of the SIG Beverages division, this to better understand how, with their skills and tradition, the concern openly faces the risks and the opportunities of the world bottling market, that is running at full tilt. Luciana Guidotti

Verified following the rigid rules of balances governing the companies quoted on the Zurich stock exchange, figures for the first half of 2004 show Gruppo SIG in good health, the group reorganisation now having successfully been put behind it.
As Fabio Bertolini, commercial head of SIG Simonazzi told us: "SIG has identified “beverage packaging” as its core business and has consequently reorganized into two distinct areas: beverage cartons (SIG Combibloc) and complete lines for beverage (SIG Beverages, where SIG Corpoplast, SIG Simonazzi, SIG Alfa and SIG Manzini operate in downflow). This strategic choice is rendering the group its expected fruits: what with a sizeable staff reduction (-25%, today no more than 6,800 persons) mainly due to SIG Pack division sale and other divestments made during 2004, net profits at SIG have grown by 74 million Euros, going from -49 to + 25, EBITDA being up 66 millions, going from -5 to +61. Order intake has dropped slightly (-5% to 890 million) caused by the smaller Group portfolio after the divestments and reflecting a market situation that is still rather slack. Considering SIG Beverages alone, orders have leapt forward from 189 to 218 millions and net sales have gone from 253 to 257, while EBITDA has taken a small step back, from 9 to 8 millions".
The figures reward SIG’s drive in product innovation and in customer service, a commitment where its various parts have shown great cohesion.
And what is more, the motivation, the skill and capacity to comprehend the needs expressed by the beverage and liquid foodstuff world are the distinctive traits of this solid industrial concern, whose product offer includes a coherent range of integrated solutions: from the SIG Simonazzi glass, plastic and tin bottling and packaging systems, to SIG Alfa labelers, from the SIG Manzini processing systems to the SIG Corpoplast blowing machines.

The culture
of technology

"I believe the Group’s added value, in general - Bertolini states - lies in its capacity to allow persons very different from each other to work together, like in a concert where musicians from different countries play together contributing to making a rich blend of sounds and colors that go to form a perfect harmony; this even if we benefit from a rich cultural “contamination” within our lucid vision of the whole that features in our Swiss management, complemented by that entrepreneurial spirit, very Italian, that has always featured in our activity. And in fact the synergies between SIG’s two spirits are evermore evident: the manufacturing one, that leads to a serious and systematic approach to the product, and that of a “public company” quoted on the stock exchange, committed to guaranteeing its shareholders interesting dividends.
This all leads to following a coherent and longlasting, non speculative development policy that strongly motivates everyone".
But as well as the integration of skills and specialisation, the value of a proposal also depends on the quality of the single machine and project advancement. That is from the quality of the product in itself that obviously continues to be the priority element.
In terms of technology in fact SIG Beverages and, more specifically SIG Simonazzi aims at offering “excellence”: "As well as the aseptic, real ground of contention between us and a few other large groups - Bertolini goes on to explain - state-of-the-art proposals are in no way lacking. I mean dry or that is forced vacuum sterilisers, that enable the attainment at the end of the cycle of a perfectly dry bottle that needs no further rinsing or drying off; microbic stabilisation with EPT (Enhanced Pressure Treatment) technology, that consists in a high pressure treatment that exploits extremely rapid variations capable of inhibiting certain chemical reactions that are damaging to the foodstuff from a thermal point of view; sterilisation with Oxonia (a mixture of peracetic acid and oxygenated water) or only with heat treated oxygenated water. Still in the experimental phase, we have electron beam sterilisation: we are awaiting to see its performance in the industrial field, but laboratory experiments already demonstrate how this technology has its cards right to guarantee excellent results".

Competitive scenarios
Capacity to comprehend the customer, solidity of the structure, integration of the offer, a rich array of state-of-the-art technologies: this is how SIG Simonazzi, from a position of relative security, tackles the challenges laid down by globalisation.
"True to say the term is now a worn one - Bertolini admits - all the same its effects are terribly concrete. You only have to for example think of the reinforcement our customers have undergone that, in virtue of an ongoing process of concentration, have become true and proper giants, capable of negotiating from a position of strength. In this scenario of strong competition, all the same, we are called upon to recognise and to adopt a flexible approach as regards the marked “cultural” differences between large and smallscale concerns: more conservative and careful of not compromising their own image the former, more open to risking with the new technologies, this so as to emerge and stand out, the latter. We also have to account for consolidated habits that vary a lot from continent to continent: Europe for example is continuing to shift towards aseptic filling, while the US prefers hot fill and distribution through the cold chain". While awaiting a strategic assault by plastic on the beer sector (the hegemony of glass and aluminium in this field seems to be very solid for the moment). The most important change that is featuring in the beverage world market is of a completely different nature. As Bertolini explains "we Europeans are by now only exporting ultra hi-tech lines (aseptic, ultra clean and non pasteurised beer processing) to China, leading world beer producer, because now the demand for low, medium and medium to high range systems is satisfied by a local product offer at a good level. Some Chinese concerns have not only even begun exporting in the Far East but also to important markets, like Russia. A clear sign of the times, that should lead us to meditate and operate concretely, to keep that step ahead in technology and service".