October 2004




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Attuazione della direttiva 2001/112/CE sui succhi di frutta
Actuation of directive 2001/112/CE on fruit juices

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Determinazione dei solventi residui nei materiali flessibili: il confronto dei metodi
Determination of solvent residues in flexible material: a comparison of methods

Protezione e trasparenza nel flessibile
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È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 141 del 18 giugno 2004 ed è entrato in vigore il giorno successivo, il decreto legislativo 21 maggio 2004 n. 151, che dà attuazione alla direttiva 2001/112/CE concernente i succhi di frutta e altri prodotti analoghi destinati all’alimentazione umana.
Nato dalla duplice esigenza di semplificare talune direttive del settore dei prodotti in questione (vedi le direttive 75/726/CEE e 93/77/CEE) e di armonizzarle in modo da consentirne la libera circolazione nel mercato interno, il decreto n. 151/2004 cerca di rendere più accessibili le norme relative alle condizioni di produzione e di immissione in commercio dei succhi di frutta.
Nello specifico il decreto interviene in tema di:
- definizione dei prodotti a cui si deve applicare il testo di legge (art.1);
- possibilità di aggiunte ai prodotti (art. 2);
- trattamenti a cui sono sottoposti i prodotti (art. 3);
- denominazioni di vendita (art. 4).

Campo d’applicazione
Il decreto si applica a:
a) succhi di frutta e prodotti analoghi, come succo di frutta da concentrato, succo di frutta concentrato, succo di frutta disidratato o in polvere, nettare di frutta;
b) prodotti con denominazioni specifiche (con nomi di origine anche estera), alternative a quelle sopra elencati.
Per quanto concerne la categoria di cui alla lettera a):
• per “Succo di frutta” s’intende il prodotto fermentescibile ma non fermentato, ottenuto da frutta sana e matura, fresca o conservata al freddo, appartenente ad una o più specie e avente il colore, l'aroma e il gusto caratteristici dei succhi di frutta da cui proviene.
Nel caso degli agrumi il succo di frutta proviene dall'endocarpo.
• Il “Succo di frutta da concentrato” è il prodotto ottenuto, reinserendo nel succo di frutta concentrato l'acqua estratta dal succo al momento della concentrazione e ripristinando gli aromi e, se opportuno, la polpa e le cellule perduti dal succo e recuperati al momento del processo produttivo del succo di frutta o di succhi di frutta della stessa specie. L'acqua aggiunta deve presentare caratteristiche appropriate, in particolare dal punto di vista chimico, microbiologico e organolettico, in modo da garantire le qualità essenziali del succo.
• Nel caso di “Succo di frutta concentrato”, il prodotto ottenuto dal succo di frutta di una o più specie, mediante eliminazione fisica di una determinata quantità d'acqua. Se il prodotto è destinato al consumo diretto, questa eliminazione deve essere almeno pari al 50 per cento.
• Con “Succo di frutta disidratato o in polvere” s’intende il prodotto ottenuto dal succo di frutta di una o più specie, mediante eliminazione fisica della quasi totalità dell'acqua.
• Il “Nettare di frutta” si riferisce al prodotto fermentescibile ma non fermentato, ottenuto con l'aggiunta d'acqua e di zuccheri, di miele o di entrambi ai prodotti definiti nei punti sopra elencati, alla purea di frutta o ad una miscela di questi prodotti.
L'aggiunta di zuccheri è consentita nel limite massimo del 20% in peso rispetto al peso totale del prodotto finito.
Quanto ai prodotti con denominazioni specifiche (con nomi di origine anche estera) di cui alla lettera b), elencati nell’allegato III al decreto n.151/2004, citiamo ad esempio:
• Fruchtendrank per i nettari di frutta;
• succo e polpa o Sumo e polpa per i nettari di frutta ottenuti esclusivamente da purea di frutta, anche concentrata;
• Aeblemost, per i succhi di mela senza aggiunta di zuccheri;
• Applemust, per i succhi di mela senza aggiunta di zuccheri;
• Mosto sinonimo di succo di uva.

Possibilità di aggiunte
Ai succhi e ai prodotti analoghi oggetto del decreto in esame possono essere aggiunti vitamine e sali minerali; polpa e cellule (intesi come prodotti ottenuti dalle parti commestibili del frutto della stessa specie senza eliminazione di succo); sali di acido tartarico (soltanto per i succhi d’uva o mosto d’uva); zuccheri (tranne che per il nettare di frutta, succhi di pera e di uva, per correggere il gusto acido e a determinate dosi); succo di limone; biossido di carbonio ecc.

Denominazioni di vendita
Per denominazione di vendita di un prodotto alimentare s’intende la denominazione prevista per tale prodotto dalle disposizioni della Comunità europea o in mancanza dalle disposizioni legislative regolamentari o amministrative dell’ordinamento italiano.
Fermo restando che i prodotti in oggetto del presente decreto seguono la disciplina generale sulle denominazioni di vendita previste dal decreto legislativo 27 gennaio 1992 n. 109, (si veda per esempio l’impossibilità di sostituire la denominazione di vendita con marchi di fabbrica, di commercio o fantasia; l’obbligo d’indicazione relativa allo stato fisico in cui si trova il prodotto alimentare, ad esempio in polvere, concentrato ecc.), tuttavia sono previste ulteriori specificazioni le più importanti delle quali sono riportate di seguito.
- La denominazione di vendita dei succhi di frutta ai quali sono stati aggiunti zuccheri, deve essere completata dalla dicitura "zuccherato" o "con aggiunta di zuccheri" seguita dall'indicazione del tenore massimo degli zuccheri aggiunti, calcolato in sostanza secca ed espresso in grammi per litro.
- La dicitura "a base di succo concentrato" o "a base di succhi concentrati" ovvero "parzialmente a base di succo concentrato" o "parzialmente a base di succhi concentrati" a seconda dei casi, deve figurare nell'etichettatura delle miscele di succo di frutta e di succo di frutta ottenuto da concentrato, e di nettare di frutta ottenuto interamente o parzialmente da concentrato; questa dicitura figura immediatamente accanto alla denominazione di vendita, bene in evidenza rispetto all'intero contesto e a caratteri chiaramente visibili.
- Il contenuto minimo di succo di frutta, di purea di frutta o della miscela di tali ingredienti deve figurare nell'etichettatura dei nettari di frutta con la dicitura "frutta...% minimo", nello stesso campo visivo della denominazione di vendita.

Actuation of directive 2001/112/CE on fruit juices

Published in the Official Gazette n. 141 June 18th 2004 coming into force the day following, the legislative decree n. 151 of the 21st May activates the directive 2001/112/EC concerning fruit juices and other analogous products for human consumption.
Born out of the dual need to simplify existing directives of the sector of the products in question (see directive 75/726/EEC and 93/77/EEC) and to harmonise the same to ensure the free circulation on the internal market, decree n.151/2004 tries to make standards concerning the conditions of production and marketing of fruit juices more accessible.
The decree specifically intervenes on the subject of:
- definition of products to which the legal document applies (art. 1)
- possibility of addition of products (art. 2);
- processes the products are subject to (art.3);
- sales denomination (art. 4).

Field of application
The decree applies to:
a) fruit juices and similar products, such as fruit juice from concentrates, concentrated fruit juice, dehydrated fruit juice or the same in powder form, fruit nectars;
b) products of specific denomination (also with names of foreign origin) alternative to the ones above.
As far as the category under letter a):
• for “Fruit juice” is meant products that are fermentable but not fermented, obtained from healthy and mature fresh or cold preserved fruit, belonging to one or more species and having the color, aroma and the taste characteristic of the fruit juices from which they derive.
In the event of citrus fruit the fruit juice comes from the endocarp.
• The “Fruit juice from concentrates” is the product obtained, reinserting the water extracted from the juice at the moment of concentration in the fruit concentrate and restoring the aromas and if need be the pulp and the cells of the juice lost and recovered at the moment of the production process of the fruit juice or the fruit juices of the same species. The water added has to present appropriate features, in particular from the chemical, microbiological and organoleptic point of view, so as to guarantee the essential quality of the juice.
• In the case of “Fruit juice concentrate”, the product is obtained from the fruit juice of one or more species, through the physical elimination of a given quantity of water. If the product is for direct consumption, this elimination should be at least 50 per cent.
• With “Dehydrated fruit juice or the same in powder form” is meant the product obtained from the fruit juice of one or more species through the physical elimination of nearly all water.
• “Fruit nectar” refers to the fermentable but not fermented product, obtained with the addition of water and sugars, honey or both to the products defined above, to the fruit puree or to a mixture of these products.
The addition of sugar is allowed in the max limit of 20% in weight seen against the total weight of the finished product.

As far as the products with specific denomination are concerned (also with foreign names) as under letter b), listed in attachment III to decree n.151/2004 we cite as an example :
• Fruchtendrank for fruit nectars;
• Juice and pulp or Sumo and pulp for the fruit nectars obtained exclusively from fruit purees, also concentrated;
• Aeblemost, for apple juices without sugar added;
• Applemust for apple juices without sugar added;
• Most is synonymous with grape juice.

Possible additions
Vitamins and mineral salts can be added to the juices and the same products object of the decree under examination; pulp and cells (understood as the product obtained from the consumable parts of the fruit of the same species without eliminating the juice); salts and tartaric acid (only for grape juice and grape most) sugars (excepting fruit nectars, pear and grape juice, for correcting the acid taste and in given doses); lemon juice; carbon dioxide etc.

Sales denomination
For sales denomination of a food product is meant the denomination laid down for the said product by the rulings of the European Community or in the absence of the same of the legislative or administrative rulings of the Italian legal code.
Considering that the products covered by the present decree follow the general discipline on the sales denomination laid down by the legislative decree 27th January 1992 n. 109, (for example see the impossibility of substituting the sales denomination with trademarks, brandnames or invented names; the obligation of indicating the physical state in which the food product, for example in powder form, concentrate etc), all the same further specifications are laid down the most important of which are listed below.
- The sales denomination of fruit juices to which sugar has been added has to be completed by the wording “sugared” or “with added sugars” followed by the indication of the maximum rate of sugars added, calculated in dry substance and expressed in grams per litre.
- The wording “based on concentrated juice” or “based on concentrated juices” or “partially based on concentrated juice” or “partially based on concentrated juices” as the case may have it, has to be placed on the label of the fruit juice and the fruit juice obtained from concentrates, and the fruit nectar entirely or partially obtained from concentrate; this wording should stand immediately beside the sales denomination, clear to see in the general context and in easily visible characters.
- The minimum fruit juice, fruit puree content or the mix of the said ingredient should be placed on the label of fruit nectars with the wording “fruit…% minimum”, in the same field as the sales denomination.