January/February 2004





L’imballaggio che verrà
Packaging in times to come

Il confezionamento dei prodotti alimentari
Food packaging

Tempo di riflessioni…
Time for reflection…

M&D News







F&F News







Tante soluzioni, ma uniche
Many solutions, unique too

I&M News






Il Cop9 dell’imballaggio
The Cop9 of packaging

L’approfondimento
Examination

E&L News

IE&L News







Ce n’est qu’un début
Ce n’est qu’un début

Un gruppo, cinque realtà
One group, five companies

Elogio della concretezza
In praise of concreteness

M&M News










Decreto 8 maggio 2003, n. 203.
La creazione di un mercato per i prodotti derivanti dalle operazioni di riciclo rappresenta un obiettivo fondamentale della normativa comunitaria e l'ampliamento del mercato dei manufatti e beni ottenuti da materiale riciclato è una componente fondamentale delle attività di gestione dei rifiuti.
• Per questo motivo il Ministro dell'ambiente e del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive e il Ministro della salute, ha emanato il Decreto 8 maggio 2003, n. 203, recante le "Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo".
Tale decreto - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 180 del 5 agosto 2003 - oltre a richiamarsi in particolare all'articolo 5 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (Decreto Ronchi), intende dare attuazione all'articolo 52, comma 56, della Legge 28 dicembre 2001, n. 488 che prevede "con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con i ministri delle attività produttive e della salute, sentito il Ministro per gli affari regionali, siano stabilite le metodologie di calcolo, nonché la definizione di materiale riciclato, al fine di consentire alle regioni di adottare le disposizioni necessarie a garantire che il trenta per cento del fabbisogno annuale di manufatti e beni siano realizzati con materiale riciclato".
• Come noto, l'art. 4 del Decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, recita che ai fini di una corretta gestione dei rifiuti, le autorità competenti favoriscono la riduzione dello smaltimento finale di rifiuti attraverso:
a) il reimpiego e riciclo;
b) le altre forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiuti;
c) l'adozione di misure economiche e la determinazione di condizioni d’appalto che prevedano l'impiego dei materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali medesimi;
d) l'utilizzazione principale dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia.
• Il “Decreto Ronchi” prevede che il riutilizzo, il riciclo e il recupero di materia prima debbano essere considerati preferibili rispetto alle altre forme di recupero e che le autorità competenti debbano promuovere e stipulare accordi e contratti di programma con i soggetti economici interessati al fine di favorire il riutilizzo, il riciclo ed il recupero dei rifiuti, con particolare riferimento al reimpiego di materie prime e di prodotti ottenuti dalla raccolta differenziata, con la possibilità di stabilire agevolazioni in materia di adempimenti amministrativi nel rispetto delle norme comunitarie e il ricorso a strumenti economici.
• Con l'emanazione del Decreto 8 maggio 2003, n. 203, oltre a essere indicate le metodologie di calcolo per i destinatari che sono tenuti a coprire il 30% del fabbisogno annuale di manufatti e beni ottenuti con materiale riciclato, viene istituito il Repertorio del Riciclaggio (RR), contenente l'elenco dei materiali riciclati, l'elenco dei manufatti e beni in materiale riciclato indicante l'offerta, la disponibilità e la congruità del prezzo. Il Repertorio del Riciclaggio è tenuto e reso pubblico a cura dell'Osservatorio Nazionale dei Rifiuti (ONR). La diffusione via Internet del repertorio può essere anche consentita a terzi, purché non a titolo oneroso. L'elenco ufficiale è comunque quello esclusivamente tenuto e diffuso dall’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti (articolo 4).
• Un’ultima precisazione infine merita il termine “materiale di riciclo”, definito dal decreto in esame come un materiale realizzato utilizzando rifiuti derivanti dal post-consumo, e nei limiti in peso imposti dalle tecnologie impiegate per la produzione del materiale medesimo (articolo 2).
Un’importante deroga a quanto appena affermato è costituita da due tipi di materiali:
a) i rottami metallici ferrosi e non ferrosi derivanti da operazioni di recupero che rispettino gli standard internazionali o scarti da lavorazioni e cicli produttivi previsti dal DM 5/2/1998;
b) i materiali tessili costituiti al 100% da fibre precedentemente incorporate in un semilavorato o prodotto finito.
Questi, a determinate condizioni, pur non provenendo dal ciclo dei rifiuti o da cicli di post consumo, concorrono: in misura del dieci per cento del quantitativo immesso, nel calcolo del rifiuto introdotto nel materiale riciclato, i primi; totalmente nel calcolo del rifiuto introdotto nel materiale riciclato, i secondi (articolo 9).

Regulations on the use of recycled products in the Civil Service

Decree of 8 May 2002, No. 203
The creation of a market for products obtained from recycling operations is a basic objective of community regulations and the expansion of the market for items and goods obtained from recycled materials is a basic component of waste management activities.
• For this reason, the Ministry for the Environment and Care of the Land, in association with the Ministry for Productive Activities and the Ministry of Health issued the Decree of 8 May 2003, No. 203, containing the ‘Regulations for public offices and companies with largely public capital to cover annual requirements for manufactured items and goods with a portion of products obtained from recycled materials not less than 30% of these requirements’.
This decree – published in the Official Gazette No. 180 of 5 August 2003 – as well as referring in particular to article 5 of the legislative decree of 5 February 1997, No. 22 (the Ronchi Decree) is aimed at bringing into effect article 52, sub-section 56 of the Law of 28 December 2001, No. 488 which states ‘with the decree of the Ministry of the Environment and Care of the Land, in concert with the Ministry of Productive Activities and the Ministry of Health, in consultation with the Ministry for Regional Affairs, methods of calculation, including the definition of recycled materials, have been established with the aim of allowing the regions to adopt the arrangements necessary to ensure that thirty per cent of the annual requirements for manufactured items and goods will be obtained from recycled materials’.
• As noted, Article 4 of the legislative decree of 5 February 1997, No. 22, states that, with the aim of correct waste management, the competent authorities should encourage the reduction of the final disposal of waste by:
a) re-use and recycling;
b) other forms of recovery to obtain raw materials from waste;
c) the adoption of economic measures and the determination of contractual conditions which require the use of materials recovered from waste with the aim of encouraging the market for these materials;
d) major use of waste as fuel or as other means of producing energy.
• The ‘Ronchi Decree’ states that the re-use, recycling and recovery of raw materials should be considered preferable to other forms of recovery and that the competent authorities should promote and stipulate agreements and policy contracts with the economic parties concerned with the aim of encouraging the re-use, recycling and recovery of waste, with particular reference to the re-use of raw materials and products obtained from separated collection, with the possibility of establishing special terms for administrative performance with regard to community law and calls on economic means.
• With the issue of the decree of 8 May 2003, No. 203, in addition to indications of the methods of calculation for the consignees who are obliged to cover 30% of annual requirements for manufactured items and goods obtained from recycled materials, the Recycling List (Repertorio del Riciclaggio, RR) has been set up, containing a list of recycled materials and a list of manufactured items and goods made from recycled materials showing the supply, availability and suitability of prices. The recycling list is held and made public by the National Waste Institution (Osservatorio Nazionale dei Rifiuti, ONR). The dissemination of the list to third parties on the Internet is also permitted, provided there is no fee. The official list is however held and disseminated exclusively by the National Waste Institution (article 4).
• A final clarification is needed of the phrase ‘recycled materials’, defined by the decree in question as material made using post-consumption waste, and the limits in weight imposed by the technologies used for the production of these materials (article 2).
An important exception to the above affects two types of material:
a) ferrous and non-ferrous scrap metal obtained from recovery operations which respect international standards or rejects from manufacturing or production cycles covered by DM 5/2/1998;
b) textiles made 100% from fibres previously incorporated in goods in process or finished products.
In certain circumstances, these can be included, although they are not derived from waste or post-consumption cycles: for the former, up to ten per cent of the quantity issued, in the calculation of waste used in the recycled materials; for the latter, up to 100% in the calculation of waste used in the recycled material (article 9).