July/August 2002






Interpack




Vi ricordate Interpack?
Do you remember Interpack?

Produrre da specialisti
Producing as specialists

Obiettivo: fare sempre meglio

Objective: do even better

M&M News







Che musica quegli Oscar!
What music those Oscars!
L'avanzata dei generici
The advance of generic medicines

Farmaceutico: le confezioni
Pharma: the packaging

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Packaging flessibile
Flexible packaging

Plastica: poco equilibrio nel 2001
Plastic: not much equilibrium for 2001

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Crescere anche in Europa
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Uno zip per competere
A zipper to compete with

Bellezza: un futuro impegnativo
Beauty: tough times ahead

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Obiettivo armonizzazione
Objective standardisation

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Ottimi risultati ottenuti all’insegna della discrezione, del lavoro duro e ben organizzato: una presenza di respiro internazionale, quella di Minipack Torre nel comparto fine linea, per il quale progetta e realizza macchine termoretraibili a campana (ma anche angolari, tunnel, fardellatrici, imbustatrici e sottovuoto) semplici, flessibili, universali.
L.G.

L'incontro con Maurizio Barbanti (che in Minipack Torre riveste la qualifica di direttore generale) ci lascia una bella impressione. Pacato e risoluto a un tempo, racconta convinto la realtà Minipack come di un insieme compiuto di risorse, che condividono la pratica quotidiana sull’onda di una programmazione puntuale e ragionata.
Punto di forza di Minipack rimane il “Prodotto”, fulcro delle strategie produttive e commerciali che hanno fatto dell’azienda di Dalmine una società da 9.000 macchine l’anno, ben distribuite in tutto il mondo a coprire nel packaging la fascia “entry level di qualità”, necessaria a presidiare con efficacia i diversi mercati, così da fronteggiare la competizione con i produttori locali e con quelli dei paesi emergenti.

Chiari obiettivi - L’organizzazione severa della produzione consente di controllare centralmente l’avanzamento dei lavori in tutti e quattro gli stabilimenti del gruppo. «L’iter produttivo delle nostre macchine - spiega Barbanti - è stato uniformato sulla base di alcuni criteri fondamentali, in primo luogo la semplicità e la massima standardizzazione. Rese qualitative e flessibilità di utilizzo sono peraltro garantite dai numerosi optional previsti in fase di progettazione. A questo scopo, per dare concretezza alle innovazioni e ai miglioramenti su tutte le linee, abbiamo predisposto un reparto di ricerca che registra una media di quattro brevetti all’anno.
Per esempio, attualmente stiamo mettendo a punto una nuova tecnologia di retrazione a freddo, basata sul micro prestiro di un normale film di PE.
In genere, comunque, non lavoriamo su commessa ma puntiamo ad avere stock di macchine sempre disponibili a magazzino, così da soddisfare le richieste dei clienti che, una volta deciso l’acquisto, desiderano entrare in possesso della macchina in tempi brevissimi».
Va precisato, comunque, che i sistemi Minipack Torre coprono un range molto ampio di esigenze di confezionamento: macchine termoretraibili a campana (manuali, semiautomatiche, automatiche e modulari), macchine angolari, tunnel, fardellatrici, imbustatrici, macchine per sottovuoto e, da cinque anni anche, le termosigillatrici studiate per l’atmosfera modificata.
«Con quest’ultima “generazione” - precisa Barbanti - abbiamo voluto dare risposta alle richieste di sicurezza e igienicità espresse in particolare dal comparto food nel quale, non va dimenticato, opera una miriade di piccole aziende artigianali alle quali vanno proposte macchine commisurate, per prestazioni e costi, al volume di affari effettivo. In questo caso, la nostra abilità è stata quella di aver reso possibile, partendo dallo standard, il confezionamento in vaschette dalle forme più svariate e l’impiego di adeguate tipologie di film. D’altronde - ribadisce Barbanti - l’alimentare, rappresenta una voce di estremo interesse nelle nostre strategie di consolidamento a livello internazionale. Lo dimostra il successo commerciale che stiamo vivendo ad esempio negli Stati Uniti, in controtendenza rispetto alla situazione congiunturale che investe gran parte dell’economia americana, e dove la nostra Food Division sta ottenendo ottimi risultati in virtù delle garanzie di sicurezza offerte dalle nostre macchine sottovuoto e termosigillatrici per vassoi per il confezionamento in atmosfera protettiva».

I buoni frutti della collaborazione - Alcuni dati sono indicativi della progressione vissuta negli ultimi anni da Minipack (fondata dalla famiglia Torre, che ne è ancora saldamente alla guida): sono 9.000 le macchine realizzate nell’ultimo anno, 16 milioni di Euro è il fatturato registrato nel 2001. In questo contesto, oltre al mercato “domestico” (Europa e Italia) appare determinante la presenza in Nord America, Giappone, Australia, dove viene complessivamente esportato il 40% della produzione. Le macchine a campana costituiscono ancora il core business dell’azienda seguite dai sistemi per il food e dalle automatiche e semi automatiche.
Una realtà a livello mondiale, dunque, apprezzata per la qualità, l’affidabilità e la completezza dell’offerta, capace di fare innovazione anche nella gestione dei rapporti con il mercato. «Abbiamo investito molto per rafforzare la rete commerciale nelle aree più significative e l’esempio degli Usa è ancora illuminante: tre anni fa, infatti, abbiamo fondato in California la Minipack America e, tramite la filiale, oggi contiamo su una rete composta da molti piccoli distributori, che garantiscono il servizio di consegna in 24 ore».
Con la serietà di chi “ascolta” la voce del mercato («soprattutto quello estero, molto esigente in questo senso») Minipack ha inoltre avviato e portato a buon fine un altro investimento di grande portata, in termini di risorse umane e finanziarie: "Abbiamo ottenuto la certificazione ISO 9001 Vision 2000 - spiega compiaciuto Barbanti - ed è stato un traguardo raggiunto solo grazie al coinvolgimento appassionato di tutti. Viste le ricadute positive sul business, ora anche i nostri distributori si stanno impegnando per poter essere certificati e questo sta portando ad un miglioramento ulteriore della nostra offerta».




Objective: do even better
Great results obtained by discretion, hard work and good organisation: Minipack Torre can boast an international presence in the end-of-line segment, for which it designs and creates heatshrink dome-shaped machines (but also L-shaped, tunnels, bundling machines as well as bagging and vacuum packing machines) that are simple, flexible and universal. L.G.


The encounter with Maurizio Barbanti (general manager at Minipack Torre) left us with a good impression. Calm while resolute, he gave us an account of Minipack as a grouping of resources formulated into a structural whole, capable of tackling everyday situations through a well set out program.
Minipack’s strongpoint is as always the “Product”, fulcrum of the production and commercial strategies that have made the Dalmine-based company a 9,000 machine a year concern, well-distributed throughout the world in covering the “quality entry level” range needed to effectively preside the different markets, this so as to face up to the competition of the local producers and those of the emerging countries.

Clear objectives - The severe organisation of the production enables the centralised control of the stage work is at in all four group works. «The production procedure undergone by our machines - as Barbanti explains - has been uniformed on the basis of some fundamental criteria, in first place simplicity and maximum standardization. High quality and flexibility of use are what is more guaranteed by the numerous optionals laid down in the planning stage. To this purpose, to further consolidate innovation and improvements all along the line, we have set up an R&D section that registers an average of four patents a year.
For example, at the present we are devising a new cold shrink technology, based on micro pre stretch of a normal PE film.
In general at any rate we work on commission but aim at having a stock of machines always available in store, so as to satisfy the demands of customers who, once a purchase has been decided, require the machine straight off».
It should be at any rate stated that the Minipack Torre systems cover a broad range of packaging needs: heatshrink domes (manual, semiautomatic, automatic and modular), L- shaped machines, tunnels, bundlers, baggers, vacuum machines and, for five years now, heatsealing machines devised for modified atmosphere.
«With this latest “generation” - Barbanti states - we wished to respond to the demand for safety and hygiene expressed in particular by the food segment that contains, it should not be forgotten, a host of small craftsman’s firms that seek machines calibrated to their needs in terms of performance, costs, and actual business volumes. Here our ability has been that of enabling packaging in trays of the most varied shapes starting off from standard and the use of suitable types of films. What is more - Barbanti states - food is an extremely interesting listing in our strategy towards consolidation at international level. This is shown by the commercial success we are for example enjoying in the US, this running counter to the dominant market trends affecting most of the US economy, and where our Food Division is obtaining excellent results thanks to the guarantee of safety offered by our vacuum and heatseal machines for trays packed in protective atmosphere».

The fruits of cooperation - Some figures are indicative of the progress achieved over the last years by Minipack (founded by the Torre family, that still firmly controls the company): 9,000 machines made in the last year, 16 million Euros of turnover registered for 2001. In this context, as well as the “domestic” market (Europe and Italy) the company’s presence in north America, Japan, Australia is decisive where overall it exports 40% of its output. Heatshrink domes still constitute the core business of the company followed by its food as well as automatic and semi-automatic systems. A reality at world level hence, appreciated for its quality, reliability and all-round product offer, capable of also innovating in the way it relates to the market. «We have invested a lot in order to reinforce the commercial network in the most important areas and the example in the US is still illuminating: three years ago in California in fact we founded Minipack America and, by way of this branch, we can today count on a composite network of small distributors that guarantee delivery service around the clock». With the reliability of those that “listen to” the voice of the market («aboveall abroad, very demanding on this count») Minipack has furthermore started up and successfully terminated another largescale investment seen in terms of human resources and finances: «We have obtained ISO 9001 Vision 2000 certification - Barbanti explained - and it was a goal that was only reached thanks to the enthusiastic contribution made by all. Having seen the positive effects on business, our distributors are now committing themselves to certification and this is leading to an even further improvement of our offer».