Una fiera, molte prospettive
One fair, many prospects

Juana Moreno, segretario generale di Emballage e IPA, parla della 37esima edizione del Salone parigino.
Juana Moreno, general secretary of Emballage and IPA, speaks of the 37th edition of the Paris Show.
Un mondo pulito
A clean world

Il confezionamento di prodotti detergenti per uso domestico consumati in Italia.
The packaging of detergent products for domestic use consumed in Italy.
Progetti per un olio "unico"
Design project for a "unique" oil

Un sistema di flaconi e astucci per presentare le principali varietà di oli umbri.
A system of flacons and cases for presenting the main variety of Umbrian oils.
Ideas&Trends
Ready to use









CHIARI PROGETTI Juana Moreno, segretario generale di Emballage e IPA, gioca d’anticipo e ci parla delle molte opportunità offerte dalla 37esima edizione del Salone - francese di nome, internazionale di fatto - dedicato al mondo del confezionamento. L.G.

Per cinque giorni, dal 20 al 24 novembre, la capitale mondiale dell’imballaggio sarà Parigi, sede dell’edizione 2006 di Emballage. Con 2300 espositori e circa 108 mila visitatori attesi, di cui il 35% internazionali, la manifestazione si preannuncia come un appuntamento imperdibile, reso ancor più interessante dal ricco programma di eventi collaterali e concomitanti.
Riconfermata a questo proposito la sinergia tra la fiera del packaging e IPA (Salone internazionale del processo alimentare), con due importanti novità: a partire dall’edizione 2006, IPA si sdoppierà in IPA Multifilière (dedicata a prodotti solidi, liquidi e semi-liquidi) e IPA Matic (prodotti a base di carne e pesce) e chiuderà i battenti un giorno prima di Emballage. Ma non solo di tecnologia si parlerà a Parigi.
Vero e proprio “evento nell’evento”, Pack.Vision (congresso internazionale del packaging design) offrirà ai professionisti del marketing e del branding un’occasione unica per ascoltare e confrontarsi con le maggiori agenzie internazionali di design. L’incontro, al quale si attendono già 500 partecipanti, sarà articolato in due giornate (21-22 novembre) e prenderà le mosse dall’esposizione dei risultati dello studio Pack.Vision, quest’anno dedicato al tema “Evoluzioni e sfide del packaging nel nuovo contesto della distribuzione”, di cui abbiamo ampiamente parlato sul fascicolo di luglio/agosto di ItaliaImballaggio.
Tra le attività di sostegno e promozione del salone, ricordiamo infine la divulgazione di un primo, ponderoso Osservatorio sul mercato francese del packaging. Voluto da Emballage, ha visto il coinvolgimento di numerose associazioni di categoria e, soprattutto, un campione rappresentativo di 150 aziende che hanno contribuito, con le loro risposte, a creare uno strumento di analisi strategica ed economica: il survey ha infatti puntualizzato i trend che animano allo stato dell’arte il mercato del pack, anticipando anche i possibili sviluppi al 2008, partendo dalle considerazioni sulle prospettive di business, sui rischi della delocalizzazione e delle variazioni nei rapporti tra cliente e fornitore.

E ora, passiamo la parola a Juana Moreno, segretario generale di Emballage e IPA che ha sostenuto con grande energia la crescita della manifestazione, guidando quei cambiamenti che ne hanno ulteriormente arricchito i contenuti. Insieme a lei, dunque, mettiamo a fuoco i plus della manifestazione.

Parlare di Emballage equivale a disegnare la mappa di un comparto decisamente complesso. Quali criteri sono stati seguiti nell’organizzare la fiera e, per certi versi, nel ridisegnarla?
Emballage ha sempre avuto la finalità di ottimizzare e affinare la ripartizione degli espositori all’interno dei padiglioni. La settorializzazione dell’offerta permette infatti ai visitatori di trovare rapidamente le attrezzature e i prodotti di loro interesse, elemento determinante considerata l’estensione del salone. A questo proposito, credo che Emballage sia uno dei pochi saloni internazionali di un certo livello a organizzare la propria offerta in settori chiaramente identificati sia per tipologia di prodotti (imballaggi e contenitori, macchine per il confezionamento, stampa, marcatura, codifica...) sia per mercati di applicazione (alimentare, liquidi, bellezza, salute...). Quest’anno, in particolare, abbiamo avuto l’opportunità di ricollocare gli espositori del settore del confezionamento dei liquidi (B&L) all’interno del padiglione 3, ossia al centro dell’evento IPA/Emballage, nel punto di incontro fra l’offerta relativa al process dei liquidi presente a IPA (hall 2) e i sistemi per il confezionamento alimentare presentati nel padiglione 4 di Emballage. D’altronde, i cambiamenti che apportiamo a ogni edizione rispondono sempre tanto all’esigenza di soddisfare le aspettative di espositori e visitatori quanto alla necessità di rispondere con puntualità alle esigenze del mercato.

Ci può fornire qualche precisazione sui numeri dell’edizione 2006 (espositori e tipologie di prodotto, nazioni rappresentate...) e sui servizi?
Manca ancora un po’ di tempo all’apertura dei battenti di Emballage (Ndr, l’intervista è stata raccolta a luglio). Se è quindi ancora troppo presto per fornire cifre precise, posso però fin da ora dirvi che il 91% della superficie espositiva del salone è già coperta e che dovremmo riuscire ad accogliere 2.300 società espositrici, di cui il 50% di provenienza internazionale. Il B&L, settore del confezionamento dei liquidi, registra già oggi il tutto esaurito e mette in mostra, ancora una volta, un mercato francese delle bibite estremamente dinamico. Per questa edizione registriamo inoltre una partecipazione crescente dall’Europa dell’Est (Bulgaria, Ungheria, Lituania, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca...) e del “grande export”, in particolare attraverso padiglioni collettivi come per esempio nel caso del Brasile, della Cina, di Taiwan. I visitatori avranno ancora una volta la possibilità di valutare un’offerta esaustiva ed estremamente rappresentativa, caratterizzata, come ci auguriamo, da numerose novità. Per non rischiare di perdere i must dell’innovazione, abbiamo deciso di dar vita quest’anno allo Spazio Tendenze (Espace Tendances) dove saranno presentate le novità più significative proposte dagli espositori in fatto di contenitori, macchine, software, accessori, tutte selezionate sulla base di cinque criteri: “plus sûr” (più sicuro), “plus pratique” (più pratico), “plus rentable” (più redditizio), “plus eco-citoyen” (più ecologico) e “plus différent” (più originale).

State puntando molto sulla sinergia con IPA, salone del processo alimentare, a testimonianza del fatto che il confezionamento di cibi e bevande rimane determinante nell’offerta merceologica della fiera. È di fatto il comparto più vivace, sia dal punto di vista tecnologico che di mercato?
È fuori dubbio che l’offerta destinata all’industria agroalimentare occupi un posto di riguardo ad Emballage, considerato che il comparto food resta “il grande” utilizzatore di imballaggio (65% degli sbocchi commerciali). Questa situazione si riflette naturalmente sui contenuti del salone e, in particolare, sul settore B&L che riunisce tutti gli espositori del comparto del confezionamento dei liquidi (bevande alcoliche o analcoliche, zuppe, oli...), senza dimenticare il settore delle macchine per il confezionamento alimentare - presenti in buona parte dei padiglioni 4 e 5 - nonché l’ampio spazio riservato a imballaggi e contenitori alimentari nel padiglione 6. Grazie allo svolgimento contemporaneo di IPA, Salone del Processo Alimentare, oggi copriamo di fatto l’intera filiera, creando un unicum tra trasformazione degli alimenti e confezionamento.
A ogni edizione constatiamo la presenza effettiva di un numero consistente di novità destinate al mercato alimentare, soprattutto nell’ambito dei liquidi, con macchine sempre più veloci, compatte e flessibili (formati facilmente intercambiabili). Ma le novità riguardano anche i contenitori, in relazione a formato, sistemi di chiusura, progettazione eco-sostenibile, nuovo design.

Quale futuro per le fiere di settore? Il vostro è un osservatorio privilegiato, che gode di un’invidiabile centralità logistica in ambito europeo. Come state rispondendo alle proposte delle fiere “verticali”? Temete contraccolpi che potrebbero impoverire l’offerta tecnologica del Salon?
Festeggeremo quest’anno la 37ma edizione del Salone Internazione dell’Imballaggio. Fin dagli esordi, Emballage si è guadagnato una posizione di prim’ordine fra tutti i saloni dedicati al confezionamento, ed è riconosciuto a livello mondiale. La forza della mostra è senza dubbio la multispecializzazione, grazie a settori chiaramente identificati che riuniscono, ognuno nel proprio ambito, un’offerta rappresentativa e sufficientemente esaustiva, che nulla ha da invidiare ai saloni di nicchia o più “verticali”.
La multispecializzazione del salone e l’organizzazione dell’offerta sono vantaggi reali, a cui gli espositori sono estremamente “affezionati”, dato che garantisce loro di incontrare soggetti sempre diversi rispetto agli interlocutori abituali.

L’evento collaterale Pack.Vision si è evoluto e cresciuto nel tempo: il tema trattato quest’anno, poi, è di estrema attualità, visto il peso assunto della grande distribuzione sia nell’influenzare i trend di consumo e (a monte) nel determinare politiche commerciali. Ce ne può anticipare i contenuti?
Il Congresso Pack.Vision, primo congresso internazionale dedicato al packaging design, è stato inaugurato in occasione della scorsa edizione del salone e ha riscosso un ampio successo. L’interesse manifestato da tutti gli operatori del marketing, del branding/packaging che hanno assistito alle conferenze, ci ha confortato e spinto a continuare l’avventura.
Per l’edizione 2006, Emballage ha lanciato un nuovo studio internazionale sul tema “Evoluzioni e sfide del packaging nel nuovo contesto della distribuzione” che sarà il filo conduttore dell’appuntamento 2006. I risultati di questo studio verranno sviluppati all’interno di un programma che riunisce, nel corso di due giornate (21 e 22 novembre) le più importanti agenzie internazionali del packaging design e i rappresentanti di marchi prestigiosi. La tematica, crocevia di diversi concetti (anzitutto differenziazione, individuazione, prodotto, marchandising...) è in effetti di estrema attualità e permette di mettere ancor più in luce il ruolo chiave del packaging design all’interno delle strategie di commercializzazione di un prodotto. Argomenti che ci è sembrato importante affrontare e che costituiscono un ottimo complemento alla visita del salone per tutti gli operatori del marketing, i responsabili prodotto e i responsabili del packaging, insomma tutti coloro che svolgono un ruolo essenziale nel determinare la strategia di un marchio.

Insomma... perché gli italiani - tanto i produttori di materiali e tecnologie quanto gli utilizzatori - devono programmare una visita a Emballage? Quali sono i vostri vantaggi competitivi?
Emballage è sempre stato un salone prospettico e anticipatore delle tendenze, dove i visitatori vengono per scoprire la tecnologia allo stato dell’arte. Offre la certezza di poter vagliare un numero cospicuo di nuovi prodotti all’interno di un’offerta completa, il che da sempre ha influenzato la programmazione di una visita e ha determinato l’afflusso sempre elevato di visitatori. Di converso, il numero, ma più ancora la qualità, dei visitatori e l’elevata percentuale di decision maker fra i compratori presenti al salone spingono le imprese a presentare i propri prodotti a Parigi e fanno di Emballage un “salone business”. Le aziende italiane sono da sempre presenti in forze: in media 150 società italiane vengono infatti a esporre a ogni edizione del salone, mentre l’Italia si attesta come primo Paese straniero a livello di visitatori, grazie alle circa 5.000 presenze medie.

Emballage
One fair, many prospects

CLEAR DESIGNS Juana Moreno, general secretary of Emballage and IPA, gets off to a head start and speaks of the many opportunities offered by the 37th edition of the Show - French by name, international in fact - dedicated to the world of packaging. L.G.

For five days, from 20th to 24th November, Paris will become the world packaging capital, as venue for the 2006 edition of Emballage. With 2300 exhibitors and around 108,000 visitors expected, 35% of which international, the show features as an event that no one can afford to miss. The show is made even more interesting by the rich program of side and simultaneously running events. On this count we highlight the synergy between the packaging fair and IPA (the International Food Processing Show), with two important new features: starting off from the 2006 edition, IPA will split into IPA Multifilière (dedicated to solid, liquid and semi-liquid products) and IPA Matic (meat and fish-based products) and will close its gates a day ahead of Emballage. But Paris will not only feature technology. A true event in the event, Pack.Vision (the International Packaging Design Congress) will offer marketing and branding professionals a unique occasion for listening to and sharing notes with the biggest international design agencies.
The encounter, at which some 500 participants are already expected, will be organized over two days (21st-22nd November) and will lead off with the announcements of the results of the Pack.Vision study, this year dedicated to the topic “Evolutions and challenges of packaging in the new context of distribution”, extensively dealt with in the July/August issue of ItaliaImballaggio.
Among the activities in support of and for promoting the show, we lastly cite the divulging of a first, sizeable Observatory on the French packaging market. Carried out at the behest of Emballage, the project has seen the involvement of numerous associations and categories and, aboveall, a representative sample of 150 companies that have contributed, with their responses to creating a tool of strategic and economic analysis: the survey has in fact pinned down the trends that decline the packaging market at the state of the art, also anticipating possible developments up to 2008, starting from the considerations on business prospects, on the offshoring risks and the variations in relations between customer and supplier.

And now a word from Juana Moreno, general secretary of Emballage and IPA, who has done everything in her power to support the growth of the show, guiding those changes that have further enriched its contents. Hence with her we focus on the pluspoints of the show.

Speaking of Emballage means drawing out the map of a decidedly complex segment. What criteria have been followed in organising the fair and, to a certain extent in redesigning the same?

Emballage has always had the purpose of optimising and enhancing the layout of the exhibitors within the halls. The sectorialising of the offer in fact enables the visitors to rapidly find the equipment and products of their interest, decisive element considering the spread of the show. On this count, I believe that Emballage is one of the few international shows at a given level to organize its offer in sectors clearly identified both per type of product (packaging and containers, packaging machines, print, marking, coding…) as well as by markets of application (food, liquids, beauty, health…). This year, in particular, we have been able to relocate the exhibitors in the liquids packaging segment (B&L) within pavilion 3, or that is at the centre of the IPA/Emballage event, in the point of encounter between the product offer for liquid processing at IPA (hall 2) and systems for food packaging presented in Emballage’s hall 4. Indeed, the changes we have made to each edition respond both to the demand to satisfy the expectations of exhibitors and visitors as much as the need to respond effectively to market demands.

Can you give us some information on the figures for the 2006 edition (exhibitors and types of product, countries represented…) and on services?
There is still some time before Emballage opens (En, the interview was made in July). If it is still too early to provide accurate figures, I can though from now on say that 91% of the exhibition surface of the show has already been covered and that we should manage to accommodate 2,300 exhibitor concerns, 50% of which international. The B&L, liquid packaging sector is already full up and once again fields an extremely dynamic French beverage market. For this edition we also register a growing participation of Eastern Europe (Bulgaria, Hungary, Poland, Lithuania, Slovakia, Czech Republic...) and the “big exporters”, in particular with collective halls as in the case of Brazil, China, Taiwan. Visitors will once again be able to appreciate the exhaustive and extremely representative offer, including as we hope, numerous new features. As a focus on innovation, we have decided this year to start up the Espace Tendances where the most important new features offered by the exhibitors covering containers, machines, software, accessories will be on show, all selected on the basis of five criteria: “plus sûr” (safer), “plus pratique” (more practical), “plus rentable” (more profitable), “plus eco-citoyen” (more ecological) and “plus différent” (more original).

You are aiming a lot on the synergies with IPA, the food processing show, bearing witness to the fact that food and beverage packaging is strategic to the products offered at the fair. Indeed this is in fact the liveliest segment, both from the technological as well as from the market point of view. What could you say to that?
Undoubtedly the offer for the agrofood industry is a key part of Emballage, considered that the food segment is still the big packaging user (65% of commercial outlets). This situation is naturally reflected on the show contents and, in particular on the B&L sector, that brings together all the exhibitors in the liquid packaging segment (alcoholic and non alcoholic beverages, soups, oils..), without forgetting the food packaging machine sector - present in most of halls 4 and 5 - as well as broad spaces reserved for packaging and food containers in hall 6. Thanks to IPA, the Food Processing Show being held at the same time, we in fact today cover the entire segment, creating an unicum between food converting and packaging. At each edition we in actual fact note the presence of a considerable amount of new features for the food market, aboveall in the field of liquids, with ever faster, more compact and flexible machines (easily interchangeable formats). But the new features also concern the containers, this regarding formats, closure systems, eco-sustainable and new design.

What future for the sector fairs? You enjoy a privileged viewpoint with your enviable logistical centrality in Europe - How are you responding to the proposals for “vertical” fairs? Do you fear counterstrokes that could impoverish the technological offer of the Show?
This year we celebrate the 37th edition of the international Packaging Salon. Right from the outset Emballage won a first rate position among the shows dedicated to packaging, and it is recognised at world level. The strength of the show is without a doubt its multispecialisation, thanks to clearly identified sectors that combine, each in their own sector, a representative and sufficiently exhaustive offer, in no way inferior to niche or more “vertical” shows.
The multispecialisation of the show and the way the offer is organised are real advantages, to which exhibitors are extremely “attached”, given that they guarantee encounters with subjects ever different to their habitual interlocutors.

The accompanying event Pack.Vision has evolved and developed in time: the subject touched on this year is extremely topical, given the weight taken on by broadscale distribution both in influencing consumer trends and upstream in determining commercial policies. Can you anticipate the contents?
The Pack.Vision Congress, first international congress dedicated to packaging design, was inaugurated in occasion of the last edition of the show and has enjoyed a great success. The interest shown by all the marketing operators, from branding/packaging that attended the conference, has encouraged us to continue along these lines.
For the 2006 edition, Emballage launched a new international study on the subject “Evolution and the challenge of packaging in the new context of distribution” that will be the lead thread for the encounter for 2006. The results of this study will be developed within a program that combines, during the two days (21st and 22nd November), the most important international packaging design agencies and representatives of prestigious brands. The subject, crossroads of different concepts (aboveall differentiations, location, product, merchandising...) is in effect extremely topical and enables to even better enhance the key role of packaging design within the strategies of the commercialisation of a product. Subjects that it seemed important for us to tackle and that constitute an excellent way of completing the visit to the show for all marketing operators, product and packaging heads, that is to say all those that play an essential role in deciding a market strategy.

To end ... why should the Italians - both producers of materials and technologies as well as the users - schedule a visit to Emballage? What are your competitive advantages?
Emballage has always been a show that prospects and anticipates trends, where visitors come to discover technology at the state of the art. It offers the certainty of being able to examine a conspicuous number of new products within a complete offer, points that have always influenced the programming of a visit and that have always led to a high attendance. Against this, the number but all the more so the quality of the visitors and the high percentage of decision makers among the buyers present at the show spurs companies to present their products at Paris, making Emballage a “business show”. Italian companies have always been present in force: on average some 150 Italian companies come to exhibit at each edition of the show, while Italy rates as the first foreign country in terms of visitors, thanks to the around 5,000 average presences.