Imballaggi di carta e cartone
Paper and cardboard packaging

Nel 2005 la produzione degli imballaggi cellulosici ha raggiunto le 5.163.000 t.
In 2005 the production of cellulose packaging reached 5,163,000 t.
Fra memoria e nuove sfide
Amidst recollections and new challenger

Cartotecnica e trasformazione hanno chiuso il 2005 in lieve calo, ma scommettono sul biennio 06/07.
Paper&cardboard production and converting closed 2005 showing a slight drop, but wagering on 06/07.
Buone conferme
Good confirmation

Gli operatori di Assocarta discutono di caro-energia, recupero e riciclo, formazione professionale.
The operators at the Assocarta assembly discuss expensive power, recovery and recycling, professional training.
Bilanci (e prospettive) di gruppo
Group balances and prospects

Gifco (cartone ondulato) rende pubblici i dati di bilancio 2005.
Gifco (corrugated cardboard) presents its balance figures for 2005 .
News








DATI E TREND Nel 2005 la produzione degli imballaggi cellulosici ha raggiunto le 5.163.000 t, con un fatturato di circa 3.685 milioni di euro; arrestato dunque il trend di crescita medio annuo che ha contraddistinto fin qui il comparto.
Plinio Iascone


Primari, di presentazione ma, in particolare, da trasporto: gli imballaggi cellulosici continuano a svolgere un ruolo determinante nel confezionamento delle merci, tanto da incidere per il 32% sulla produzione italiana complessiva di imballaggi, con riferimento al peso.

Italia: produzione e consumo
Dopo un lungo periodo di sviluppo, nell’ultimo triennio, a causa della crisi dell’industria manifatturiera italiana, gli imballaggi cellulosici hanno segnato una battuta d’arresto: dal 2002 al 2005 la crescita media annua non è infatti andata oltre l’1,3%, mentre in precedenza il settore aveva espresso un tasso di sviluppo del 2,5% medio annuo. Siamo quindi di fronte a una sostanziale stagnazione del settore.
Sempre nel 2005, la produzione ha toccato le 5.163.000 t, con un fatturato di circa 3.685 milioni di euro. Rispetto al 2004, risulta stabile la produzione espressa in peso mentre, rispetto al fatturato, si registra un calo dello 0,7%.
In un contesto di mercato molto negativo i produttori hanno dovuto, di fatto, applicare, in molti casi, una riduzione dei prezzi di vendita, pure in presenza di un aumento delle materie prime, in particolare quelle destinate al settore del cartone ondulato che rappresenta la principale area della filiera in termini quantitativi.
Nella globalità degli imballaggi cellulosici, la componente estera della domanda è modesta: le esportazioni, in flessione nel 2005, incidono sulla produzione soltanto per il 6,5% circa; decisamente poco significative le importazioni, che corrispondono all’1,5% dell’utilizzo apparente.
In Italia, l’utilizzo apparente (produzione-export+import) è ammontato, nel 2005, a 4.905.000 t (+0,8% rispetto al 2004).
Il settore degli imballaggi di carta e cartone comprende svariate tipologie di imballaggi tra cui: scatole di cartone ondulato, astucci pieghevoli di cartoncino, sacchi di carta di grande dimensione, shopper bag e sacchetti, fusti di cellulosa, scatole di cartoncino di medio/alto spessore e carta per avvolgere.
Il settore di punta, in termini di dimensioni produttive, è quello del cartone ondulato - imballaggio che in qualità della sua funzione d’uso legata al trasporto, presenta una vasta area di applicazioni settoriali - seguito dal settore degli astucci pieghevoli.
Il mix dell’offerta degli imballaggi cellulosici, con riferimento alla produzione espressa in peso, è così strutturato:
- cartone ondulato 71,8%;
- astucci pieghevoli e scatole in cartoncino teso 15,5%;
- sacchi di grandi dimensioni 3,7%;
- altro 9%.
A monte del comparto impegnato nella produzione di imballaggi cellulosici, si collocano le cartiere che forniscono la materia prima.
Nel 2005 il consumo apparente di carte e cartoni destinati alla produzione di imballaggio è ammontato a 5.690.000 t, comprensivo di carte e cartoni per cartone ondulato, cartoncino teso, carte da incarto e per sacchi e carte per sacchetti.

Tipologie e numeri degli imballaggi cellulosici
Scatole di cartone ondulato

Nel 2005 la produzione di imballaggi in cartone ondulato è risultata pari a 3.710.000 t, pari al 2004. Per il terzo anno si evidenziano tassi di crescita molto contenuti: la stagnazione dell’attività dell’industria manifatturiera italiana è all’origine del modesto trend evolutivo.
Mettendo a confronto l’andamento della produzione di cartone ondulato con l’attività dell’industria manifatturiera nazionale emerge chiaramente la correlazione tra le due realtà (tabella 1).
Pur avendo attraversato negli ultimi anni una congiuntura non certo positiva, il cartone ondulato mantiene buone possibilità di sviluppo. Infatti si è progressivamente imposto in altre funzioni, diverse dal tradizionale impiego in qualità di imballaggio da trasporto: come imballaggio primario o nella duplice funzione di imballaggio da trasporto ed espositore.
Un altro fattore che ha influenzato e, si ritiene, influenzerà ancora positivamente la crescita di questa area di mercato è lo sviluppo dell’e-commerce.
Una stima di larga massima pone al 25% circa la quota del cartone ondulato usato come imballaggio primario, quota tendenzialmente in crescita.
In queste due applicazioni il cartone ondulato maggiormente impiegato è quello del tipo “micro onda” e “micro triplo”.
Il grosso della produzione di scatole è del tipo a “tripla onda”, che si attesta intorno al 48% del mercato; seguono il tipo a “onda bassa” (26%), a “onda alta” (14%) e i contenitori a “micro onda” e “micro triplo” (12%).
Quest’ultima famiglia di scatole è ampiamente usata come imballaggio primario e presenta una quota in aumento tendenziale.
L’impiego degli imballaggi di cartone ondulato, secondo il panel di settori che l’Istituto Italiano Imballaggio monitorizza ogni anno, sono riconducibili per il 46% all’area agro alimentare, per il 20% circa al settore dell’arredamento (mobili, elettrodomestici ecc.) e per il restante 34% al non food in generale.
In particolare, nell’area alimentare troviamo le seguenti principali aree di utilizzo: prodotti ortofrutticoli freschi 11%, vino 12%, paste alimentari 5,5%, pizze da asporto 5%.
Nell’area del non food, oltre all’area dell’arredamento, prima evidenziata, troviamo i giocattoli e la detergenza domestica entrambi i settori con uno share del 4,5%.

Imballaggi di cartoncino teso
L’area si divide in due principali settori: astucci pieghevoli e scatole. Nel 2005 la produzione globale è stata di 801.000 t: se il valore è analogo a quello del 2004, è il trend tra astucci pieghevoli e altre scatole di cartoncino teso a presentare differenze.
• Gli astucci pieghevoli hanno subito, per il secondo anno, una contrazione produttiva del 2%, derivante essenzialmente da una perdita di partecipazione in alcune aree di impiego (surgelati, prodotti per la detergenza domestica e, in parte, anche prodotti da forno).
Senz’altro a tale risultato ha contribuito anche il modesto trend evolutivo dei settori utilizzatori: la stagnazione dell’economia italiana ha inciso sulla domanda di molti beni di largo consumo.
Restano comunque, per gli astucci pieghevoli, le forti pressioni concorrenziali da parte di altre tipologie di imballaggi alternativi, in primo luogo i poliaccoppiati flessibili.
La produzione di astucci in senso stretto è costituita per il 53% circa da manufatti al 100% di cartoncino e per il restante 47% da contenitori abbinati a film di PE o a film di alluminio (share in progressivo aumento).
L’abbinamento del film plastico o del film di alluminio si rende in genere necessario al fine di conferire all’astuccio particolari caratteristiche di look di alta classe o per particolari esigenze legate all’impiego.
• Tra le scatole in cartoncino teso risultano in calo quelle con grammatura inferiore a 600 g/m2.
La profonda crisi congiunturale che sta interessando l’abbigliamento (scarpe, borse, vestiario ecc.), principale area di utilizzo, è all’origine di tale situazione.
In aumento, per contro, risultano le scatole in cartoncino teso di grammatura superiore a 600 g/m2.
L’imballaggio di cartoncino teso, in generale, trova applicazione per il 20% con funzione di cluster, per il 38% nell’area alimentare (14% nel settore pasta, 5% nei prodotti da forno e 4% nei surgelati), per il 9% nella cosmesi-profumeria-farmaceutica e per il restante 33% nel non food (scarpe e detergenza domestica con uno share complessivo del 6% e i giocattoli con il 5%).

Sacchi di carta di grande dimensione
Nel 2005 la produzione ha toccato le 202.000 t, segnando +4,6%. rispetto al 2004. Il settore si presenta contraddistinto da un buon andamento evolutivo dal 2002. L’export incide per oltre il 35% e presenta un trend positivo di crescita, al pari della domanda interna. I numeri sono sostenuti dal sostanziale buon andamento dei materiali per edilizia (cemento, calce, gesso ecc.), area che assorbe il 50% circa dell’impiego dei sacchi in carta di grandi dimensioni.

Fusti di cellulosa di grande contenuto
Il settore comprende i fusti di capacità da 50 a 200 litri. Si tratta generalmente di un confezionamento “bag in box”, dove al fusto viene abbinato generalmente un sacco di plastica. I principali campi di applicazione sono l’area chimica (prodotti secchi quali, ad esempio i polimeri in granuli) e l’alimentare, dove vengono utilizzati generalmente per il trasporto di prodotti secchi o freschi e in questo caso si abbina un sacco in plastica.
La produzione si presenta sostanzialmente stabile negli ultimi anni.

Altri settori
Una produzione globale di 442.000 t riguarda altre famiglie di imballaggi cellulosici: shopper, imballaggi e accessori di cartone tubo, carta da incarto sia di pergamena che politenata oltre a quella semplice, fogli di carta da supporto per i capi di abbigliamento, foglio microndulato di protezione e i sacchetti piccoli. Si valuta che questa grande e variegata area di mercato abbia segnato, nel 2005, un calo del 5% circa.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio



Report
Paper and cardboard packaging


FIGURES AND TRENDS In 2005 the production of cellulose packaging reached 5,163,000 t, with a turnover of around 3,685 million Euro; hence the average annual growthtrend that has featured up to now in the segment has drawn to a halt. Plinio Iascone

Primary, presentation but in particular transport packaging: cellulose packaging continues to play a decisive role in goods packaging, to the point of accounting for 32% of overall Italian packaging production considered in terms of weight.

Italy: production and consumption
After a long period of growth, in the last three year period, due to the crisis of the Italian manufacturing industry, cellulose packaging production has registered a stoppage: from 2002 to 2005 annual average growth has not in fact gone beyond 1.3%, while before that the sector put in an annual average growthrate of 2.5%. We are hence facing a substantial stagnation of the sector. Still in 2005, production touched on 5,163,000 t, with a turnover of around 3,685 million Euro. Compared to 2004, production in terms of weight is seen to be stable compared to turnover that registered a drop of 0.7%.
In an extremely negative market context producers have in many cases been forced to reduce their sales prices, this even despite increases in the cost of raw materials, in particular those destined for the corrugated cardboard sector that constitutes the main area of the segment in terms of quantity.
Taking a look at cellulose packaging seen as a whole, the foreign share is modest: exports, down in 2005, only account for around 6.5% of production; imports are insignificant, accounting for 1.5% of apparent use.
In Italy, apparent use (production-export+import) in 2005 totalled 4,905,000 t (+0.8% compared to 2004).
The paper and cardboard packaging sector includes various types of packaging among which: corrugated cardboard boxes, folding cardboard cases, largescale paper bags, carrier and paper bags, cellulose drums, medium to high cardboard boxes and wrapping paper.
The key sector in terms of size of production is that of corrugated cardboard - that due to its strong association with transport, presents a vast area of sectorial applications - followed by the folding case sector.
The mix of the cellulose packaging offer, referring to production expressed in terms of weight, can be broken down as follows:
- corrugated cardboard 71.8%:
- folding cases and flat cardboard boxes standing at 15.5%;
- large bags at 3.7%;
- other types accounting for 9%.
Upstream of the segment committed to the production of cellulose packaging one has the papermills that provide the raw material.
In 2005, apparent consumption of paper and cardboard for packaging production amounted to 5.690.000 t, comprising paper and cardboard for corrugated cardboard, flat cardboard, wrapping paper, paper for large and for small bags.

Types and figures of cellulose packaging
Corrugated cardboard boxes
In 2005 the production of packaging in corrugated cardboard was seen to stand at 3,710,000 t, the same as 2004.
This is the third consecutive year where such limited growth rates have been registered: the modest growth rate is to be put down to the stagnation of Italy’s industrial output.
Comparing the production trend of corrugated cardboard with Italy’s industrial output, the correlation between the two realities emerges clearly (table 1).
While having experienced a non favorable market situation over these last years, corrugated cardboard maintains good growth prospects. In fact it has progressively imposed itself in other functions outside its traditional use as transport packaging: as primary packaging or in the double function of transport and display packaging.
Another factor which has and will continue to have a positive influence on growth in this area of the market is the development of e-commerce.
A broad estimate places the quantity of corrugated cardboard used for primary packaging at 25%, an amount which is increasing. Most box production is of the “triple corrugate” type, which accounts for 48% of the market, followed by the “low corrugate” type (26%), “high corrugate” (14%) and “micro corrugate” and “micro triple” containers (12%).
This latter type of box is widely used as primary packaging and its share is on the increase.
Use of corrugated cardboard, according to an evaluation by the Istituto Italiano Imballaggio, can be broken down into figures for the agroindustrial sector (46%), the furnishings sector (furniture, electrical appliances, etc., 20%) and by non food (the remaining 34%). In particular, in the food area we find the following main areas of use: fresh market garden produce 11%, wine 12%, food pasta 5.5 %, takeaway pizzas 5%.
In the non food area, as well as the furnishing area mentioned above, one finds toys and domestic detergents, both sectors with a share of 4.5%.

Flat cardboard packaging
This area is divided into two sectors: folding cases and boxes.
Global production in 2005 amounted to 801,000 tons: if the figure is the same as that of 2004, the trend between folding cases and other flat cardboard boxes shows variations.
• For the second consecutive year folding cases have undergone a shrinkage in production of 2%, essentially deriving from a loss of share in some areas of use (frozen foods, domestic detergency products and, partially also bakery products).
No doubt the modest growth rate of user sectors has also contributed to the situation, heavily affected as they are by a drop in demand for some broadly consumed goods.
Production of folding cases is still affected by the strong competition from other types of alternative packaging in many sectors, mainly flexible polylaminates.
Case production in the strictest sense features 53% of products made entirely out of cardboard; containers combining PE or aluminium film (whose share is continuing to grow) constituting the remaining 47%.
Lamination with plastic or aluminium film is generally needed to give the cases special high range characteristics or due to special needs associated to the use made of the same.
• Considering flat cardboard boxes those with a basis weight of less than 600 g/m2 show a drop.
The deep market crisis affecting the clothing sector (garments, footwear and bags), main area of use, is at the origin of this situation.
Against this, an increase in the use of flat cardboard boxes of a basis weight of above 600 g/m2 is to be seen.
Flat cardboard packaging in general is used 20% in clusters, 38% in the food area (14% in the pasta sector, 5% in bakery products and 4% in frozen foods), 9% in cosmetics-perfumery-pharmaceutical and the remaining 33% in non food (footwear and domestic detergency with an overall share of 6%, and toys accounting for 5%).

High capacity paper sacks
Production figures for this sector in 2005 stand at 202,000 tons, meaning a 4.6% increase on 2004 figures.
The sector has shown a good growth trend since 2002. Exports account for 35% and show growth, equal to domestic demand. This is to be put down to the substantially good run of construction materials (cement, lime, plaster, etc.).
This area, one of the few not to be affected by the stagnation, absorbs around 50% of paper sacks.

High capacity cellulose containers
This sector includes containers holding anything from 50 to 200 litres. They are mostly of the “bag in box” type, where the container is accompanied by a plastic bag. These are mainly used in the chemical sector for holding dried products (for example, polymer granules) and in the food sector, where they are generally used for transporting dried or fresh products, in which case plastic bags are also used.
Output has been generally stable over these last few years.

Other sectors
A total of 442,000 t is accounted for by “other” cellulose packaging families: carrier bags, packaging and cardboard tube accessories, parchmented-, polythenated and simple wrapping paper, supporting paper sheets for clothing, microcorrugate protective sheeting and small bags.
It is rated that in 2005 this large and varied market area experienced a drop of around 5%.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio