Rapporto sullo stato dell'imballlaggio (2)
Report on the status of packaging (2)

Dopo un 2005 in calo (-1,3%), nel 2006 l’industria manifatturiera dovrebbe segnare una crescita dello 0,8%. L’evoluzione parallela del comparto imballaggi.
After 2005 with falling figures (-1.3%), the manufacturing industry in 2006 should show signs of growth of 0.8%. The parallel growth in the packaging industry.
Qualche battuta d'arresto, ma...
A lull, and yet...

Una stasi economica importante ha influito in maniera significativa su produzione, consumo ed export di contenitori di plastica rigida. Ma il comparto ha ottime chance di ripresa.
The production, consumption and export or rigid plastic containers has been considerably affected by an economic standstill. But the segment has great chances of recovery.
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IMBALLAGGI DI PLASTICA Una stasi economica importante ha influito in maniera significativa su produzione, consumo ed export di contenitori di plastica rigida. Dati e fatti di un comparto con ottime chance di ripresa, in virtù di caratteristiche ormai irrinunciabili, riconosciute a tutti gli imballaggi plastici. Plinio Iascone

Non vivono un momento esaltante, ma si ritiene che continuino ad avere buone potenzialità di crescita. La tendenza, tipica degli imballaggi plastici, trae origine da due dati di fatto:
- in generale, il contenitore di plastica sta da tempo erodendo margini ad altre soluzioni di imballaggio;
- i contenitori di plastica stanno seguendo di pari passo lo sviluppo dei prodotti freschi porzionati e confezionati.
Prosegue inoltre la progressiva riduzione del peso medio anche se, nella maggioranza di casi, si è ormai raggiunto il “limite tecnologico”.

Andamento del mercato
Dopo anni di progressione, a partire dal 2002 la produzione degli imballaggi di plastica ha subito un ridimensionamento e, nel corso del 2005, addirittura una battuta di arresto.
Oltre che da un processo di riduzione del peso medio degli imballaggi plastici, il ridimensionamento della produzione in peso dal 2002 al 2004 trae origine anche da un generalizzato e sensibile rallentamento dell’attività dell’industria manifatturiera.
L’arresto del processo di crescita registratosi nel 2005, annus horribilis dell’economia nazionale, dipende invece esclusivamente dal calo della produzione dell’industria manifatturiera italiana.
Anche se il dato non può ancora essere considerato definitivo, globalmente la produzione di imballaggi di plastica nel 2005 ha raggiunto le 3.620.000 tonnellate, di cui il 44% circa riguarda imballaggi rigidi, ovvero bottiglie, flaconi, secchielli, vaschette, bins, blister, alveoli, cassette, pallet, tubetti flessibili e chiusure: area, questa, che ha risentito maggiormente della sfavorevole congiuntura economica .
Proprio queste tipologie di imballaggi sono oggetto della presente analisi (supportata dai dati espressi nelle tabelle 1 e 2).
Si valuta che, nel 2005, la vasta area di mercato che si riferisce agli imballaggi rigidi di plastica, abbia espresso una produzione di 1.590.000 tonnellate, evidenziando una flessione dell’1% circa rispetto al 2004.
L’80% circa della produzione di imballaggi plastici rigidi è destinata al mercato italiano, le esportazioni sono rappresentate essenzialmente da preforme per bottiglie e, in particolare, da chiusure.
Nel 2005 la corrente di vendite all’estero ha subito una flessione del 2% circa, mentre le vendite sul mercato interno sono rimaste sostanzialmente stabili. Da notare che, in passato non si era mai registrata una stasi del consumo interno.
L’offerta si presenta molto diversificata in termini di tipologia di imballaggi prodotti e, in molti casi, anche molto frazionata rispetto al numero di operatori presenti sul mercato.

Trend di produzione e consumo degli imballaggi rigidi
Gli imballaggi rigidi di plastica, che trovano innumerevoli applicazioni settoriali (alimenti freschi e conservati, bevande, prodotti tecnici ecc…) possono essere suddivisi in quattro segmenti:
- bottiglie per liquidi alimentari, 27,5%;
- bottiglie, flaconi e contenitori vari per prodotti alimentari e non, 34,5%;
- alveoli, blister, vassoi e tubetti, 32%;
- chiusure 6%.
Diamo ora qualche dettaglio in più:
• L’area delle bottiglie per liquidi alimentari presenta una crescita dell’1,6%.
Lo sviluppo trae origine essenzialmente da un aumento della share di mercato delle bottiglie di plastica.
• Per quanto concerne la vasta area delle bottiglie, flaconeria e contenitori di media e grande capacità (secchielli, fusti, pallet ecc.) per prodotti alimentari e non, il 2005 non è stato certo un anno positivo; infatti si valuta che la produzione abbia subito un calo del 5% circa. Oltre a un minore assorbimento del mercato interno si è manifestata una flessione nelle esportazioni.
• Alveoli, blister, vassoi e tubetti sembra siano riusciti a esprimere una lieve crescita, pari allo 0,8% circa. Il risultato positivo, anche se limitato, è da ascrivere a due fattori: generale maggior ricorso ai blister come tipologia di confezionamento e buona diffusione delle vaschette per l’imballaggio di prodotti ortofrutticoli e nel settore gastronomia.
• Il comparto delle chiusure ha evidenziato una battuta di arresto, dopo un lungo periodo di progressiva crescita, a seguito di un calo della componente estera della domanda.

Aree di utilizzo
Per quanto riguarda i settori di utilizzo degli imballaggi plastici rigidi, possiamo effettuare un’analisi a partire dalle tre tipologie di imballaggio: bottiglie e flaconi; contenitori rigidi vari (secchielli, fusti, cassette, vaschette , tubetti flessibili, ecc.); chiusure.
I dati relativi all’andamento 2005 del settore sono espressi nelle tabelle 3 e 4.

Bottiglie e flaconi - La loro principale area di impiego è quella delle bevande (alcoliche e analcoliche ), con uno share del 60%, in cui spiccano i settori acqua minerale e bevande analcoliche in genere (gassate e non).
Il settore della detergenza domestica copre il 19% del consumo. I flaconi di plastica vengono essenzialmente utilizzati per prodotti in forma liquida, e sono tendenzialmente in crescita.
I comparti cosmesi-profumeria e farmaceutico impiegano, globalmente, il 7,5% dei flaconi (il trend di consumo è sostanzialmente in aumento).
Buoni utilizzatori sono anche i comparti dell’olio alimentare e del latte, con una rappresentatività valutata intorno al 9,5%. Anche se l’impiego delle bottiglie di plastica in quest’area è un fenomeno recente, il trend di sviluppo presenta tassi di crescita interessanti. Accanto ai segmenti già citati, ricordiamo l’utilizzo di bottiglie e flaconi per passata di pomodoro, salse, aceto ecc…

Contenitori rigidi vari - Per quanto riguarda vaschette, secchielli, pallet, cassette, tubetti flessibili, ecc si valuta che, globalmente, il 75% venga assorbito dal macro aggregato food e il 25% dal non food (sempre con riferimento al campione di settori monitorati dall’Istituto Italiano Imballaggio).
In questo ambito, gli imballaggi a pareti sottili (vaschette, vassoi, coppette…) presentano i migliori tassi di crescita tendenziale.
L’affermazione di questa tipologia di imballaggio trae origine essenzialmente dallo sviluppo del porzionato pre-pesato presso la grande distribuzione (carni, salumi, formaggi, ortofrutta, prodotti da rosticceria...), ma la pratica risulta in aumento anche presso la distribuzione tradizionale.
In progressiva espansione risulta anche la cassetta di plastica per la movimentazione dei prodotti ortofrutticoli freschi. In generale, le cassette a perdere, ma soprattutto quelle a rendere, sono in sensibile crescita (nel settore ortofrutta fresca risulta in aumento anche il ricorso agli altri imballaggi rigidi).
Se si considera anche la cassetta a rendere, nel campo degli imballaggi da trasporto, la cassetta di plastica ha raggiunto uno share del 38% circa.
In sensibile aumento anche le vaschette destinate al confezionamento dei prodotti pronti al consumo.

Chiusure - Il comparto delle chiusure (tappi a vite, cappucci ecc…), per il 70% è destinato al mercato nazionale e per il 30% all’esportazione.

Materie prime impiegate
Imballaggi di plastica con la stessa destinazione d’uso possono avere caratteristiche chimico-fisiche differenti, che dipendono dalla natura delle materie prime impiegate.
Nell’area degli imballaggi plastici rigidi troviamo rappresentate tutte le principali tipologie di polimeri plastici.
Anche se il dato 2005 deve ancora considerarsi provvisorio, si valuta che le materie prime plastiche impiegate per la produzione di imballaggi rigidi abbiano raggiunto 1.560.000 tonnellate circa.
La ripartizione tra le diverse tipologie di polimeri è la seguente: PS (19%), PP (7%), PET (30%), PE (28%), PVC (7%), plastica da riciclo (9%).
- L’HDPE è impiegato principalmente per contenitori di grande capacità (fusti e taniche) e per flaconi destinati a prodotti tecnici liquidi.
- Il PET viene usato nella fabbricazione delle bottiglie per bevande e liquidi alimentari. Proprio in quest’ultimo settore si segnala la tendenza in atto verso l’impiego sempre più intensivo di bottiglie in PET nel packaging di prodotti quali olio di semi e latte fresco pastorizzato.
- Il trend di impiego del PP si sta intensificando, grazie soprattutto al deciso sviluppo dell’impiego di vaschette rigide per prodotti freschi porzionati presso la grande distribuzione.
- L’EPS (espanso e non) viene utilizzato per produrre vaschette, cestelli, alveoli, bicchierini e materiale di protezione.
- L’impiego di materie plastiche provenienti da riciclo è in genere concentrato nei sacchi e nella produzione di imballaggi rigidi (cassette, flaconeria ecc.).
I manufatti di plastica fabbricati con plastiche da riciclo vengono usati per prodotti non alimentari.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio



Report
A lull, and yet…


PLASTIC PACKAGING - The production, consumption and export or rigid plastic containers has been considerably affected by an economic standstill. Facts and figures of a segment that has great chances of recovery in virtue of the by now irreplaceable characteristics all plastic packaging is seen as having.
Plinio Iascone


It is not going through the best of moments, though it is considered it will carry on with its good growth potential. The overlying trend, typical to plastic packaging, derives from two basic facts:
- in general, the plastic container has for some time now been eroding margins of other packaging solutions;
- plastic containers are following the growth of fresh portioned and packed products at the same rate.
As well as that the progressive downgauging is continuing, even if in most cases the “technological limit” has already been reached.

Run of the market
After years of progression, starting from 2002 the production of plastic packaging has slackened and, during 2005, it even suffered a lull.
As well as the process of downgauging of plastic packaging, the drop in the production in weight from 2002 to 2004 is also derived from a generalised and sizeable slowdown of the activities of the manufacturing industry.
The stop of the growth process registered in 2005, annus horribilis for the Italian economy, is though exclusively due to the drop in production of the Italian manufacturing industry. Even if the figure cannot be considered definitive, overall the production of plastic packaging in 2005 reached 3,620,000 tons, 44% of which accounted for by rigid packaging, or that is bottles, flacons, tubs, trays, bins, blisters, honeycombs, crates, pallets, flexible tubes and closures: area this that has been the most affected by the unfavourable economic situation. These types of packaging are the object of this analysis (backed up by data expressed in tables 1 and 2).
It is rated that, in 2005, the vast area of the market referred to under rigid plastic packaging accounted for an output of 1,590,000 tons, showing a drop of around 1% compared to 2004.
Around 80% of the output of rigid plastic packaging is for the Italian market, exports essentially being made up of preforms for bottles and in particular for closures. In 2005 the flow of sales abroad dropped by around 2%, while sales on the Italian domestic market have stayed fairly stable. To be noted that a standstill in domestic consumption has never yet been registered.
The product offer is seen to be extremely varied in terms of the type of packaging produced and in many cases very fragmented in terms of the number of operators present on the market.

Production trends
and consumption of rigid packaging
Rigid plastic packaging, that finds numerous sector applications (fresh and preserved food, beverages, technical products etc…) can be divided up into four segments:
- bottles for liquid foodstuffs, 27.5%;
- various bottles, flacons and containers for food and other products, 34.5%;
- honeycombs, blisters, trays and tubes, 32%;
- closures, 6 %.
We here take a closer look:
• The area of bottles for liquid foodstuffs shows a growth of 1.6%.
This growth is basically due to an increase in the market share of plastic bottles.
• As far as the vast area of bottles, flacons and medium-to-large capacity containers are concentrated (tubs, drums, pallets etc.) for food and other products, 2005 was certainly not a good year; in fact production is estimated to have dropped by around 5%. As well as a minor absorption on the domestic market a drop in exports was also seen.
• Honeycombs, blisters, trays and tubes appear to have put in a slight growth, standing at around 0.8%. The positive albeit limited result is to be put down to two factors: a generally greater resorting to blisters as a type of pack and the widespread use of trays for packaging market garden produce and in the delicatessen sector.
• The closure segment has suffered a further stall, after a longer period of progressive growth, following a drop in the foreign component of demand.

Area of use
As far as the sectors of use of rigid plastic packaging are concerned, we can carry out an analysis starting from the three types of packaging: bottles and flacons; various rigid containers (tubs, drums, crates, trays, flexible tubes etc.); closures. The data covering the run for 2005 of the sector can be seen in tables 3 and 4.

Bottles and flacons - Their main area of use is that of beverage (alcoholic and non alcoholic), with a share of 60%, where the mineral water sector and that of non alcoholic beverages in general (carbonated and non carbonated) hold pride of place.
The domestic detergency sector covers 19% of consumption.
Plastic flacons are essentially used for products in liquid form, and their use is tending to grow.
The cosmetics-perfumery and pharmaceutical segments overall account for 7.5% of flacons (the trend in consumption is generally increasing). The food oil and milk segments are also good users, accounting for around 9.5%. Even if the use of plastic bottles in this area is a recent phenomena, the growthtrend shows interesting rates. Alongside the latter, we also reiterate the use made for tomato puree, sauces, vinegar etc…

Various rigid containers - As far as trays, tubs, pallets, crates, flexible tubes etc are concerned it is rated that 75% is absorbed by the macro food aggregates and 25% by non food (still referring to the sample of sectors monitored by the Istituto Italiano Imballaggio).
In this field, thin-walled packaging (tubs, trays …) presents the best growthrates.
The success of this type of packaging is basically due to the growth of pre-weighed portioned food at broadscale distribution (meat, cold cut meats, cheese, fruit&veg, rotisserie products), but the practise is also showing an increase in traditional distribution.
The plastic crate for shifting fresh fruit&veg products is also showing progressive expansion. In general the disposable crates, but aboveall the returnable ones, are enjoying considerable growth (in the fresh fruit&veg sectors the resorting to other rigid packaging is seen).
If we also consider the returnable crates, in the field of transport packaging, the plastic crate has reached a share of around 38%.
Tubs for packaging food ready for consumption are also showing a considerable increase.

Closures - Seventy per cent of the Italian closure segment (screw caps, tops etc…) is absorbed by demand from the domestic market, the remaining 30% being accounted for by exports.

Raw material used
Plastic packaging with the same destination of use can have different chemical-physical characteristics, depending on the nature of the raw material used.
In the area of rigid plastic packaging we find all the main types of plastic polymers represented.
Even if the figure for 2005 has to be considered provisory, it is rated that the plastic raw material used for the production of rigid packaging stands at around 1,560,000 tons.
The breakdown into the various types of polymer is as follows: PS (19%), PP (7%), PET (30%), PE (28%), PVC (7%), recycled plastic (9%).
- HDPE is mainly used for large capacity containers (drums and cans) and for flacons for liquid technical products.
- PET is used in making bottles for food liquids. It is in this sector that one notes the current trend of an evermore intensive use of PET bottles in packaging products such as seed oil and fresh pasteurised milk.
- The use trend of PP is intensifying, thanks aboveall to the considerable growth in the use of rigid tubs for fresh portioned food in broadscale distribution.
- EPS (expanded and non expanded) is used to produce tubs, baskets, honeycombs, beakers and protective material.
- The use of recycled plastic is in general concentrated in bags and in the production of rigid packaging (crates, flacons etc.). Plastic items manufactured with recycled plastic are used for non food products.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio