Scatole a sorpresa
Surprise boxes

Imballaggi che proteggono la merce durante il trasporto e la distribuzione, ma ora, anche veicoli che “trasportano” informazioni, grazie alla tecnologia RFID. Sono le confezioni di cartone ondulato, disegnate e realizzate da International Paper, insieme ai clienti
Packaging that protects goods during transport and distribution, but now too vehicles for “transporting” information thanks to RFID technology. These the corrugated cardboard packs designed and created by international Paper along with their customers.
Energia, coerenza e buone idee
Energy, coherence
and good ideas

Karr Italiana festeggia i suoi primi 41 anni di attività inaugurando la nuova sede di Assago
Karr Italiana celebrates its first 41 years of business with the inauguration of new premises in Assago
Buoni “strumenti” per il converting
Great “tools” for converting

Texachem entra nel settore degli adesivi per il packaging, investendo in ricerca, sviluppo e produzione di soluzioni su misura
Texachem is entering into the sector of packaging adhesives, investing in research, development and production of tailor made solutions
Dolcezza in trasparenza
Transparent sweetness

Designer, consulente, produttore di confezioni di polipropilene e polistirene cristallo per cioccolatini, dolci e leccornie in generale: DIL. è una solida realtà industriale, capace di fornire soluzioni eleganti e originali per soddisfare esigenze diverse
Designer, consultant, producer of polypropylene and crystal polystyrene wrapping for chocolates, sweets and delicacies in general: DIL. is a sound industrial concern, supplying elegant and original solutions to meet all needs
PVC: una bella impresa
PVC: a great undertaking

Profilo di una società - la Venfin - ritratta nel momento di passaggio fra un bilancio record e i nuovi progetti. L’obiettivo: giocare un ruolo di primo piano sul mercato globale dei film di PVC, per il twist ma non solo
Profile of a company - Venfin - portrayed between a record balance and new projects in the offing. The objective: play a prime role on the global market of PVC film, for twist film but not only that
News









IMBALLAGGI SECONDARI Designer, consulente, produttore di confezioni di polipropilene e polistirene cristallo per cioccolatini, dolci e leccornie in generale: DIL. è una solida realtà industriale, capace di fornire soluzioni eleganti e originali per soddisfare esigenze diverse. S.L.

Definire DIL. come un importante produttore d’imballaggi secondari di plastica per prodotti alimentari, in primis cioccolatini e dolciumi, è senza dubbio corretto; eppure questa descrizione non è ancora sufficiente a restituire un ritratto a tutto tondo della società di Nichelino (Torino).
Infatti, osservandola da vicino, siamo rimasti soprattutto colpiti dal fatto che, in pochi anni, sia riuscita ad accreditarsi e farsi apprezzare da clienti molto diversi fra loro, spesso accaniti competitor: da un lato, i leader affermati in tutto il mondo, che esprimono ordini quantificabili in vari milioni di pezzi, dall’altro le aziende di modeste dimensioni, attive su mercati locali, da servire con tirature che superano di poco le 5.000 unità.
«Eppure, grandi o piccoli che siano - afferma Massimo Di Lonardo, a.d. di DIL. - a tutti i nostri partner offriamo un servizio completo, a partire dallo studio preliminare sul prodotto da confezionare, passando dalla progettazione dell’imballo e il mock-up, per concludere con la produzione personalizzata, l’etichettatura e la consegna delle confezioni finite, in genere proposte in esclusiva».

Alimentare, per scelta
Questa facilità nel gestire bisogni differenti trova una spiegazione nella storia di DIL., di cui ricordiamo in rapida sintesi i momenti principali.
«Prima ancora che DIL. nascesse “formalmente”, la mia famiglia aveva dato vita alla DiloStamp, un’azienda che produceva prima stampi e in seguito prodotti stampati per il settore automotive. Il battesimo del fuoco - racconta Di Lonardo - è stato caratterizzato da ritmi produttivi molto sostenuti, con ordini particolarmente complessi che ci hanno imposto, da subito, di sviluppare tecnologie di primo livello e adottare un atteggiamento “flessibile”, che ci ha segnato nel profondo».
L’intuizione più felice, in ogni caso, è stata quella di ampliare il raggio d’azione verso il comparto alimentare dove, nel frattempo, le richieste di imballaggi finiti prendevano ad aumentare in modo esponenziale, mentre, al contrario, l’automobile “rallentava” la propria corsa. Al mutare dei “rapporti di forza” fra business differenti, si rese perciò necessario riorganizzare l’attività in modo più coerente.
«Ecco perché, nel ’94, nasce ufficialmente DIL., specializzata nello stampaggio e nella produzione di contenitori trasparenti e colorati per alimenti, soprattutto cioccolata e dolci, con una quota marginale (circa l’1%) destinata ad applicazioni per il medicale».
Oltre a DIL., la famiglia Di Lonardo guida oggi la “storica” ADL (stampi per applicazioni industriali) e la ED Stampi (stampi tecnologici per parabole e fari per automobili), per un giro d’affari complessivo di 60 milioni di euro e 510 dipendenti.

Progetti sempre originali
Una forte vocazione industriale e di servizio, insomma, che non si è mai interrotta nel tempo: DIL., oggi, ha a magazzino un numero considerevole di stampi, diversi per forme e dimensioni, ottimo punto di partenza in vista delle personalizzazioni più spinte.
«Oltre alla capacità di creare nuovi stampi, uno dei nostri punti di forza - spiega al proposito Di Lonardo - è infatti la facilità con cui possiamo modificare quelli in nostro possesso. In questo modo coniughiamo le esigenze di originalità con i tempi rapidi di lavorazione, garantendo al contempo la conformità ai nuovi “standard” imposti di fatto dalla grande distribuzione, da sempre attenta a razionalizzare gli spazi a scaffale».
La partita, inutile negarlo, si gioca comunque sul terreno della differenziazione, ed è per questo motivo che DIL. è attenta a difendere la peculiarità di ogni lancio. «Per impedire qualsiasi rischio di contaminazione fra idee e progetti di aziende concorrenti - tiene a precisare Di Lonardo - facciamo in modo che i nostri designer seguano “in esclusiva” ogni singolo lancio. Potrebbe sembrare uno scrupolo eccessivo, ma non è così. Fra i nostri clienti figurano sia i brand più noti del settore dolciario e alimentare, sia molti marchi meno blasonati del mass market, ma anche numerosi produttori artigianali. Salvaguardare l’originalità dei vari progetti è quindi, per noi, quasi un obbligo “morale” perché siamo impegnati da un lato a tutelare gli investimenti di R&S e creatività compiuti dai leader, dall’altro a non appiattire gli altri prodotti sullo stereotipo del “follower”».

Igiene e sicurezza ambientale
Anche se i manufatti prodotti da DIL. sono per la maggior parte imballaggi secondari, e quindi non a diretto contatto con il cibo, le confezioni proposte dall’azienda di Nichelino sono comunque “idonee al contatto con gli alimenti”.
«In azienda rispettiamo le norme HACCP - afferma il nostro interlocutore - ponendo massima attenzione all’igienicità e alla sicurezza del prodotto finito e dell’intero processo. Del resto, è nel nostro interesse prevenire ogni possibile rischio, e a questo proposito siamo molto prudenti: il polistirolo cristallo, per fare un esempio, è un materiale che può stare a contatto diretto con gli alimenti, eppure, quando sappiamo che una nostra confezione potrebbe essere usata anche come imballaggio primario, preferiamo impiegare il polipropilene, le cui caratteristiche sono da tempo al di sopra di ogni sospetto».

I gusti (non) cambiano
Portando lo sguardo dai singoli prodotti alle dinamiche espresse dai settori di utilizzo, Di Lonardo si concede una moderata soddisfazione.
«La domanda in Italia, nostro mercato d’elezione, è globalmente in crescita» riassume infatti l’imprenditore. «Ma se si vanno a leggere più da vicino le abitudini di acquisto, emerge una marcata polarizzazione dei consumatori, orientati a un aut-aut radicale, o l’alto oppure il basso di gamma; a lamentare qualche rallentamento, pertanto, sembrano essere i marchi con un posizionamento intermedio. Caratteristica comune all’intero settore, nonostante i diversi lanci innovativi cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, è invece un tendenziale atteggiamento prudente e “conservatore”, che restringe per certi versi i margini di azione dell’imballaggio: anche se deve catturare l’attenzione del consumatore, incuriosirlo, fargli scegliere un prodotto, non può “spiazzarlo”, anzi, lo deve comunque rassicurare. Soprattutto in occasione delle ricorrenze e delle festività, insomma, dobbiamo saper coniugare estro creativo e tradizione, mentre siamo un po’ più liberi nel creare confezioni destinate al consumo quotidiano, segnato da una maggiore informalità. Ecco allora che gli imballaggi assumono un look amichevole ed esplorano nuove funzioni di servizio, esprimendo con maggiore coraggio l’estro del designer».
Pareri certo autorevoli, quelli espressi da DIL., considerando le quote di mercato che l’azienda piemontese ha saputo conquistarsi in Italia e, progressivamente, nei vecchi e nuovi Paesi dell’UE, e ora anche oltre i confini comunitari (Russia, Romania, Croazia, Serbia…). «Quando dico che guardiamo con interesse ai mercati dell’Est europeo - puntualizza Di Lonardo - non penso a una delocalizzazione produttiva, per lo meno a breve e medio termine. Le possibilità di crescita in Italia, infatti, sono ancora allettanti (il prezzo dell’energia non ci aiuta, ma per prodotti come i nostri il costo della manodopera, viceversa, incide in modo marginale) e possiamo continuare a investire con serenità sul nostro sviluppo, senza temere per ora assalti dal Far East. La sfida, in realtà, è una sola, ed è proprio con noi stessi: dobbiamo continuare a dare soddisfazione a chi ci sceglie, migliorando ulteriormente qualità e ricchezza delle nostre soluzioni. Puntiamo infatti a garantire, in ogni circostanza, un servizio di eccellenza, e intendiamo proseguire su questa strada».


Confectionery
Transparent sweetness


SECONDARY PACKAGING Designer, consultant, producer
of polypropylene and crystal polystyrene wrapping for chocolates, sweets and delicacies in general: DIL. is a sound industrial concern, supplying elegant and original solutions to meet all needs.

To define DIL. as an important producer of secondary plastic packaging for food products, especially chocolates and sweets, is without doubt correct, and yet this description isn't enough to provide the full picture of this company from Nichelino (Torino).
In fact, on taking a closer look, we were particularly struck by the fact that, in just a few years, it managed to establish its name and become highly appreciated by a wide range of customers, often fierce competitors: on the one hand, world leaders placing orders worth many millions of items and, on the other, small companies active on local markets requiring small production runs barely exceeding 5,000 units.
“And yet, big or small as they may be - says Massimo Di Lonardo, MD at DIL. - we provide all our customers with a full service, starting from a preliminary study of the product to be packed, then moving on to the design of the packaging and the mock-up, to end with personalised production, labeling and delivery of the end product, normally on an exclusive basis”.

Food, by choice
The company's ease in catering for these different needs can be explained by DIL.'s history. Here's a potted history:
“Before DIL. was “formally” set up, my family had already founded DiloStamp, a company that started off by producing and then moulded products for the car industry. Our baptism of fire” recalls Di Lonardo “was having to face very high output rates and some very complex orders, which mean that we immediately had to develop advanced technologies and adopt a “flexible” approach, which obviously left its mark. Our insight was, in any case, to expand our activities to cover the food sector where, in the meantime, demand for finished packaging had begun to increase exponentially, whereas growth in the car industry was “slowing down”.
As the "balance of strength" changed between the different businesses, it became necessary to reorganise our activity to be more coherent. Hence, 1994 saw the official birth of DIL., specialising in the moulding and production of transparent and colored containers for food, especially chocolates and sweets, with a marginal share (about 1%) destined for medicine applications”.
As well as DIL., the Di Lonardo family today heads the “legendary” ADL (moulds for industrial applications) and ED Stampi (technological moulds for dishes and vehicle headlights), with total turnover worth 60 million Euros and a payroll of 510.

Projects that are
always original

A strong, ingrained industrial and service vocation, therefore, that has continued without a break: DIL., today, has a huge number of moulds in its warehouses, varying in size and shape, providing the perfect starting point for highly personalised projects.
“As well as our ability to create new moulds, another of our strengths is the ease with which we can modify our existing ones” explains Di Lonardo. “This lets us combine the needs for originality with fast processing times, at the same time guaranteeing compliance to the new “standards” imposed by the broadscale distribution sector, which is always looking to rationalise shelf space”.
Needless to say, differentiation is the important factor for success and so DIL. is very careful in defending the special aspects of each new launch.
“To avoid all risk of contamination between the ideas and projects of competing customers - points out Di Lonardo - we ensure that our designers follow each new launch on an “exclusive” basis. It may seem an excessive scruple, but that's not the case in reality. Some of our customers are extremely well known brands in the confectionery and food sector, while many others are lesser known brands on the mass market, and several are even artisan producers. To protect the originality of the various projects is therefore a "moral" obligation for us, as we are expected to protect the leaders' investments in R&D and their creativity, yet at the same time we mustn't simply apply the “follower” stereotype to the other products”.

Hygiene and Environmental safety
Even if DIL. mostly produces secondary packaging, i.e. not coming into direct contact with the food, the packs proposed by this company in Nichelino are, in any case, “suitable for contact with food”.
“Our company strictly observes the HACCP standards - states Di Lonardo - paying max attention to the hygiene and safety of the final product and the entire process. Then again, it's in our interest to foresee all potential risks and so this makes us very prudent: crystal polystyrene, for instance, is a material that can come into direct contact with food and yet, when we know that one of our packs could be used as primary packaging, we prefer to use polypropylene, whose characteristics are well above suspicion”.

Tastes (don't) change
Moving away from the individual products and turning to the dynamics of the sectors where these are used, Di Lonardo can afford to be somewhat satisfied.
“Demand in Italy, our main market, is growing overall, but if one looks at buying habits, it emerges that there is a great rift in consumers: some wanting a radical forced choice, and others both quality and basic ranges. The brands placed in the middle are those that have the most to moan about. Despite the different innovative product launches we've been involved in recently, one characteristic that's still shared by all in this sector, however, is the tendency to be prudent and “conservative”. And this limits the potential action of packaging: even if it must attract the consumer's attention, intrigue him and make him buy the product, it shouldn't “wrong-foot” him, but rather it should reassure him. Especially in the case of celebrations and holidays, we must somehow balance creative genius and tradition. We're a bit freer to create packs for everyday use, where the style is more informal. That's why the packaging takes on a friendly look and explores new service functions, giving the designers more freedom to use their creative genius”.
An authoritative view from DIL., considering the company's market share in Italy and, more recently, in the EU Member States, new and old alike. And now also beyond the EU (Russia, Romania, Croatia, Serbia…). “When I say that we're looking with interest at the markets of East Europe - stresses Di Lonardo - I'm not considering moving our production facilities there, at least not on the short/medium term. In fact, Italy still offers some attractive opportunities for growth (certainly, the cost of energy does not help us, but the cost of labour for products such as ours has marginal incidence) and so we can continue to invest in our development with confidence, without fearing any attacks from the Far East, at least for now. There is one real challenge, however, and it's posed by us: we've got to continue to satisfy those who choose us, by further improving our quality and the breadth of choice of our solutions. In fact, we're currently concentrating on guaranteeing a service of excellence in all situations and we fully intend to carry on down this road”.