Ruggero Maggi

Je suis Tibet
libri oggetto, laser cut su carta, 2015 (foto di Marco Valenti)

Ruggero Maggi è un artista multimediale e curatore dai molteplici interessi:  dal 1973 si occupa di poesia visiva e libri d’artista (Archivio Non Solo Libri); dal 1975 di copy art e arte postale (Archivio Amazon); dal 1976 di laser art, dal 1979 di olografia, dal 1985 di arte caotica.

Partecipa alla 16esima Biennale d’arte contemporanea di San Paolo nel 1980 e alla 49esima Biennale di Venezia del 2001. Nel 2006 realizza “Underwood” intervento site-specific per la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate. Nel 2007 presenta il progetto dedicato a Pierre Restany “Camera 312 - promemoria per Pierre” alla 52esima Biennale di Venezia.

Dal 2011 è ideatore e curatore di “Padiglione Tibet”, il padiglione per un paese che non c’è, progetto presentato a Venezia con cadenza biennale (Cà Zanardi, Chiesa di Santa Marta SpazioPorto, Palazzo Zenobio) ed esposto successivamente al Palazzo delle Esposizioni a Torino, al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR), alla Biblioteca Laudense di Lodi, al Castello Visconteo di Pavia, al Palazzo Ducale di Genova, alla Bienal del Fin del Mundo in Argentina. Nel 2021 presenta la rassegna internazionale di Mail Art “L’Amazzonia deve vivere”, al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR), per ricordare i 40 anni dalla fondazione nel 1979 dell’Archivio AMAZON Archive of artistic works and projects about the Amazonic World e a Palazzo Zanardi Landi di Guardamiglio (LO) presenta “Padiglione Birmania”, di cui è ideatore e curatore, un progetto internazionale di Mail Art per un Myanmar libero e democratico.

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Tavolo dei “postali”, intervento video sulla storia della Mail Art, 2021.

Dicono di lui

[…] Il cursum artistico di Ruggero Maggi si è svolto all’insegna di una sua personale ricerca, che lo ha portato dagli esordi condivisi negli ambiti democratici, trasversali e contigui della visual poetry, della mail art e dell’artist’s book, attraverso la sperimentazione installativa con il laser e l’ologramma, fino a una sua personale interpretazione della “teoria del caos” applicata all’arte. Personaggio diagonale, si compiace di un vessillo senza insegne per amor di libertà. Amante dei materiali primordiali almeno quanto della tecnologia più avanzata, opera come artista, ordisce come teorico, trama come curatore e scrive con assoluta dimestichezza.

Nel suo lavoro le questioni estetiche si confrontano quotidianamente con quelle etiche, definendo una linea di condotta espressiva e umana di grande intensità e autenticità.

Mauro Carrera (scrittore e critico d’arte)

 

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