Rapporto sullo stato dell’imballaggio
Report on the state of packaging

Archiviato un 2004 non
certo entusiasmante, il Bel Paese sembra avviarsi a
un altro esercizio povero di soddisfazioni.
Having filed away a difficult 2004, the country though seems to be going through another paltry economic year.

Gli imballaggi cellulosici
Cellulose packaging

Il settore “imballaggi di carta e cartone” ha risentito della congiuntura negativa nazionale dell’ultimo biennio. Le cifre 2004 di produzione e consumo.
A key sector like that of paper and cardboard packaging has been affected by Italy’s
downtrend over the past two years. Here are the figures for production and consumption in 2004.

Mantenere la rotta
Maintain the course

Il comparto dell’ondulato riflette sui risultati positivi, cercando soprattutto di capire se anche nel prossimo futuro la navigazione sarà tranquilla.
The corrugated segment reflects on its own good results, trying aboveall to understand whether the plain sailing will continue.

News








CONVEGNO Il comparto dell’ondulato riflette sui propri risultati positivi, cercando soprattutto di capire se anche nel prossimo futuro la navigazione sarà tranquilla.
Ado Sattanino


Genova - Le eleganti darsene del Porto Antico, riservate oggi agli svaghi e alla nautica da diporto, hanno ospitato il 13 e il 14 maggio scorsi l’Assemblea Ordinaria e il Convegno Annuale 2005 di Gifco, il Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato costituito in seno ad Assografici: due giorni di lavoro per fare il punto della vita associativa, commentare i dati di settore e confrontarsi su una pluralità di questioni tecniche, normative e strategiche.
Prima di entrare nel merito dei molti argomenti trattati, tuttavia, vogliamo fare un cenno allo sforzo compiuto nel 2004 da Gifco, per rendere più coerente la propria immagine e più incisiva la comunicazione a sostegno della cultura di settore: il logo, nuovo e d’impatto, riporta immediatamente alla concretezza di questo Gruppo, che associa circa l’83% dei produttori e trasformatori nazionali di cartone ondulato. E poi ancora, la rivisitazione grafica ed editoriale della newsletter “Gifco… in onda”, la traduzione in italiano dello standard Fefco relativo alle “Norme per la corretta prassi di fabbricazione per la produzione di cartone ondulato e cartoncino teso” (GMP).
Infine, oltre ai vari seminari tecnici e ai convegni di approfondimento, ricordiamo il finanziamento di alcune borse di studio, in accordo con le Università di Parma e di Pisa.

La realtà dell’ondulato
Il presidente di Gifco, Piero Attoma, ha aperto i lavori presentando i risultati del comparto, riferiti al 2004, con un tono di moderata soddisfazione.
La produzione nazionale di cartone ondulato ha infatti registrato un incremento, sia in peso (raggiungendo quota 3.710.082 t, pari a +1,17% sul 2003) sia in superficie (6.177.230 m2/000, +1,63%), proseguendo così una tendenza al rialzo che dura ormai da vent’anni. Non si tratta certo di balzi spettacolari, tuttavia il comparto continua a crescere più del PIL (fermo a +1,2%) e della produzione industriale media (un magro +0,5%).
Attoma, a questo proposito, ha rilevato come negli ultimi vent’anni la quantità di cartone ondulato prodotta sia più che raddoppiata, mentre la produzione industriale complessiva sia cresciuta solo del 50%. Un successo incontestabile, dovuto anche al fatto che il cartone ondulato è stato capace di erodere quote di mercato ad altri prodotti.
Una nota negativa, lamenta il presidente, riguarda invece il peso medio dell’ondulato italiano (601 g/m2) calato di 2 g nel 2004 ma ancora al di sopra della media europea di ben il 10%, nonostante le accorate raccomandazioni UE.
La parola al territorio - Guardando più da vicino il panorama industriale italiano, Lombardia e Toscana si contendono il primato della produzione espressa in superficie (entrambe a quota 20,2%).
Dal punto di vista dei produttori, SCA si conferma leader di mercato (12%), seguito da Smurfit (7%), da Giusti (7%), International Paper (6%) e Nettingsdorfer (6%); seguono sei grandi produttori che detengono quote comprese fra il 5 e il 3%, mentre i cosiddetti “altri” mantengono il 39% del totale.
Nel corso del 2004, inoltre, non si sono registrati mutamenti di rilievo nella mappa produttiva, ad eccezione della Busto Cartotecnica passata al gruppo SCA.
Al di là del caso specifico, è interessante segnalare come la penetrazione del capitale straniero nelle aziende italiane sia una tendenza inarrestabile: dal 13% dei primi anni ’80, sino al 45% del 2004.

Un sano realismo
Alessandro Nova (Università Bocconi) è intervenuto presentando i risultati della ricerca “Il mercato end user del cartone ondulato in Italia: analisi e prospettive”. In termini generali, premette Nova, la struttura economica e sociale dell’Italia odierna non suggerisce particolare ottimismo: per il prossimo biennio, si auspica che il PIL cresca di un timido 1,5% (peggio di noi, solo la Germania) mentre per la produzione industriale si prevede addirittura un calo, in controtendenza rispetto a tutti gli altri Paesi evoluti.
A preoccupare è proprio la nostra progressiva deindustrializzazione, che non è il frutto di una precisa scelta strategica (come accadde invece nella Gran Bretagna della Thatcher) bensì passiva, imposta dagli eventi.
L’adozione dell’Euro, che impedisce le svalutazioni competitive, ha semplicemente fatto emergere il fenomeno: le vere cause del declino sono sicuramente da cercare altrove.
Segnali di fiducia - Quest’analisi molto cruda, comunque, sembra risparmiare gli operatori del comparto: dal 1980 al 2005, come anticipato, la crescita relativa al cartone ondulato ha superato quella industriale complessiva di un buon 2% medio (3% nel periodo 1990-2005).
Tuttavia, avverte Nova, non v’è alcuna garanzia che anche nel futuro rimanga valido lo stesso rapporto.
Per quanto riguarda i settori di sbocco, lo studio evidenzia il tracollo dei beni ad alto contenuto tecnologico e della chimica, oltre al tessile e al calzaturiero, mentre sono in buona salute alcuni settori di specializzazione (come per esempio il legno o la farmaceutica) e soprattutto l’alimentare in genere: sono questi i comparti che stanno sostenendo la domanda di cartone ondulato. Una nota positiva, conclude Nova, è la capacità dimostrata da produttori e trasformatori nel rispondere con rapidità ed efficacia alle richieste del cliente, avviando anche opportuni processi di specializzazione.

Una discussione feconda
Ai tanti numeri forniti con autorevolezza da Attoma e Nova, sono seguite alcune relazioni tecniche, relative a novità di prodotto e di processo (nel box), e altre dedicate a una pluralità di temi differenti: dagli aspetti normativi (cogenti o volontari) alla rintracciabilità, dalla competizione con altri materiali allo sguardo verso i mercati emergenti. Ecco una sintesi molto rapida.
Regole europee - Il consulente Luciano Gajani ha illustrato i requisiti essenziali degli imballaggi alla luce della direttiva 94/62 CE e, soprattutto, degli aggiornamenti contenuti nella 2004/12 CE. Sono tre i punti nodali: il materiale costituente non deve contenere sostanze pericolose; deve essere riutilizzabile come materia, energia o compost; deve essere ottimizzato nel peso e nel volume.
La messa a punto delle norme, nella pratica, è stata affidata al CEN, organismo europeo che riunisce gli enti normativi nazionali (per l’Italia, l’UNI). Da notare che le aziende oggi in linea con gli standard suggeriti da Gifco rispettano già i requisiti europei.
Soluzioni RFID - Andy Cavallini, intervenendo a proposito di rintracciabilità, ha illustrato i vantaggi dell’identificazione con tag RF. Quest’etichetta, infatti, non solo è in grado di dirci in modo univoco “che cos’è” un prodotto, un collo o un pallet, ma anche di memorizzare una lunga serie di informazioni accessorie sulle trasformazioni subite in tutte le fasi della lavorazione.
Longeva anche vent’anni, l’etichetta in radiofrequenza presenta una serie di vantaggi specifici: la rapida lettura dei dati attraverso gli imballi che proteggono il carico, a prescindere dal posizionamento delle antenne; la capacità di memoria; l’indifferenza a sporcizia o sbalzi climatici; la possibilità di criptare i dati immagazzinati; l’unicità di ogni tag, identificato da un codice univoco registrato (EPC), per cui non è duplicabile o falsificabile.
Una regia unica - Pierluigi Montanari (Indicod/ECR) ha invitato gli utilizzatori a guardare fuori dai confini nazionali per capire come l’RFID, in realtà, sia destinato a un successo definitivo.
Montanari ha inoltre spiegato che cos’è l’EPC Global: il primo standard royalty-free appositamente elaborato per le applicazioni RFID nella Supply Chain. Per aumentare la protezione dei dati contenuti nei tag e nei database correlati, sono state utilizzate tecnologie di crittografia allo stato dell’arte, autenticazione e protezione tramite password.
Nuovi standard - Marjan Smit (International Supplier Auditing, ISA) ha fatto il punto sugli standard GMP per il cartoncino solido e ondulato. Lo scorso 29 ottobre 2003, Bruxelles aveva deciso di promuovere la definizione di alcuni standard di fabbricazione, con l’obiettivo di dare ai produttori di cartone ondulato un agile vademecum, un auspicio raccolto da Fefco. Il problema è che molti operatori, non conoscendo ancora le nuove norme, continuano ad appoggiarsi ai severi standard inglesi BRC/IOP.
Eppure, se confrontati con quelli britannici, gli standard descritti da Marjan Smit sono più “pragmatici” e richiedono alle imprese (per la loro adozione) investimenti meno onerosi.
Fare squadra - Roberto Della Casa (Università di Bologna) ha quindi presentato il Consorzio (e il marchio) Bestack, nato su iniziativa di cinque importanti produttori sotto l’egida di Gifco: obiettivo, difendere le quote di mercato degli imballaggi di cartone ondulato per prodotti ortofrutticoli.
Poco importa, purtroppo, se il cartone costa meno o ha un impatto ambientale inferiore: per la GDO, il sistema delle cassette di plastica è più redditizio e ha il vantaggio di una logistica più semplice e condizioni igieniche più sicure. Occorre dunque reagire: per esempio, creare una “success story” di adozione del sistema Bestack, puntare sui minori costi del cartone e su una politica di rispetto delle risorse rinnovabili.
Un mercato emergente - L’intervento conclusivo di Miklòs Galli (presidente di Mahusz, omologo ungherese del Gifco) ha infine spinto il nostro sguardo verso l’Est Europeo, in uno dei nuovi membri dell’Unione.
Nel 2004, l’Ungheria ha prodotto più di 400 milioni di m2 di cartone ondulato, ma soprattutto ne ha consumato 550 milioni. Al momento, fanno la parte del leone pochi produttori integrati tra i quali spicca Dunapack Paper & Packagings, che da sola detiene una quota del 58,3%. Ricordiamo che in Ungheria il mercato nazionale dell’imballaggio (1.451 milioni di dollari) è dominato dalla carta (48%), seguita da plastica (30), metallo (18), vetro (3) e legno (1).



Cardboard
Maintain the course


CONVENTION The corrugated segment reflects on its own good results, trying aboveall to understand whether the plain sailing will continue.
Ado Sattanino

Genoa - The elegant quays of the Old Port, today an area for leisure and boating, last 13th to 14th May hosted the Ordinary Assembly and the 2005 Annual Convention of Gifco, the Italian Group of Corrugated Cardboard Manufacturers, part of Assografici: two days of work to review association activities, comment on the sector data and exchange opinions on a host of technical and strategic questions as well as those regarding standards.
Before going into the many subjects dealt with all the same the work done by Gifco to revamp its image and make its sector communication more effective deserves comment: its new striking logo immediately underlines the concreteness of the Group, that numbers close on 83% of Italian corrugated cardboard producers and converters as its associates. And on top of that, the redesign of the “Gifco… in onda” newsletter, as well as the translation into Italian of the Fefco standard governing the “Standards for the correct manufacture for the production of corrugated cardboard and flat board” (GMP). Lastly, on top of the various technical seminars and conventions going into a variety of topics, we cite the funding of several grants as part of an agreement with the Universities of Parma and Pisa.

The reality of corrugated cardboard
The Gifco president Piero Attoma opened the proceedings presenting the results of the segment for 2004 with a tone of moderate satisfaction.
National production of corrugated cardboard has in fact registered an increase both in weight (reaching the level of 3,710,082 t, +1.17% on 2003) and in surface (6,177,230 m2/000, +1.63%), thus continuing an upward trend that has been going on for twenty years. These are no spectacular leaps, all the same the segment continues to grow more than the Italian GNP (stalled at +1.2) and average industrial production (a meagre +0.5%).
On this count Attoma has shown how over the last twenty years the quantity of corrugated cardboard produced has more than doubled, while overall industrial production has increased by only 50%. An undeniable success, to be put down to the fact that corrugated cardboard has been capable of eroding market shares on other products.
The President though complained about the average weight of Italian corrugate (601 g/m2) that has dropped by 2 g in 2004 but that is still 10% above the European average, this despite stringent appeals from the EU.
Local reports - Taking a closer look at the Italian industrial panorama, Lombardy and Tuscany vie for the record in output in terms of surface (both accounting for a share of 20.2%).
In terms of manufacturers, SCA confirms its position as market leader with 12%, followed by Smurfit (7%), Giusti (7%), International Paper (6%) and Nettingsdorfer (6%); these are followed by six large producers that hold shares of from between 5 and 3%, while “the rest” account for 39% of the total.
Except for Busto Cartotecnica’s coming under the SCA group, no substantial changes in the map of producers were registered during 2004.
Going beyond the specific, it is interesting to note that the penetration of foreign capital in Italian companies is unrestrainable: having gone from 13% at the beginning of the eighties, accounting for 45% in 2004.

A healthy realism
Alessandro Nova (Bocconi University) presented the results of the study “The end user market of corrugated cardboard in Italy, analysis and prospects”.
In general terms, Nova states, the economic and social structure of today’s Italy leaves little room for optimism: for the coming two years the country’s GNP should grow a paltry 1.5% (only Germany is worse off) while industrial production should even drop, this going against the trend in all other developed countries.
What is worrying is Italy’s gradual deindustrialisation, that is not the result of a precise strategic choice (as occurred in the UK under Thatcher) but rather it is passive, forced on the country as the consequence of events.
The adoption of the Euro, that has cut out competitive devaluation, has simply allowed the phenomenon to emerge: the true causes of decline are indeed to be sought elsewhere.
Signs of faith - This very crude analysis at any rate seems to spare the operators in Gifco’s sector: from 1980 to 2005, as anticipated, the relative growth of corrugated cardboard exceeded that of Italian industrial growth by a good 2% on average (3% in the period 1990-2005).
All the same, Nova states, we have no guarantees that this ratio will be kept up in the future.
As far as the main outlet sectors are concerned, the study highlights the decline of hi-tech and chemical products, as well as textiles and footwear, while some specialised sectors (for example wood or pharmaceuticals) are in good shape, aboveall foodstuffs general: these are the segments that are supporting the demand for corrugated cardboard.
A positive note, Nova concludes, can be seen in the capacity shown by producers and converters to respond speedily and effectively to customer demands, starting up the right processes of specialisation.

A fruitful discussion
The many sets of figures authoritatively provided by Attoma and Nova were followed by some technical reports, featuring new products and processes (see box), and others dedicated to a host of different subjects: from standards (mandatory or voluntary) to tracking&tracing, from competition with other materials and a look at emerging markets. Here is a very rapid synthesis.
European rulings - The consultant Luciano Gajani illustrated the essential requisites for packaging in the light of the directive 94/62 EC and, aboveall, the updates contained in 2004/12 EC. The crucial points are three: the constituent material should not contain dangerous substances; it should be reusable as material, energy or compost; it has to be optimised in weight and in volume. The CEN, the European body that unites the national standardisation bodies (UNI for Italy) has practically been entrusted to defining the standards.
One should note that the companies now in line with the standards proffered by Gifco already respect the European requisites.
RFID solutions - Andy Cavallini, on the topic of track&trace, illustrated the advantages of identification using RF tags.
This label in fact is not only capable of fully telling us what a product, a pack or a pallet is, but it can also record a whole series of additional information on the processing undergone by the same right down the line.
Lasting up to twenty years, the RF label offers a series of specific advantages: rapid reading of the data through the packaging that protects the load, never mind where the antennas are positioned; recording capacity; being unaffected by dirt or extreme temperature changes; enabling the coding the recorded data; the uniqueness of each tag, identified by a unique registered EPC code, preventing duplication or forging.
A single directorship - Pierluigi Montanari (Indicod/ECR) has invited the users to look beyond national borders to understand how RFID is in actual fact heading towards a definitive success. Montanari also explained that EPC Global is the first royalty-free standard especially devised for RFID applications in the supply chain.
To increase the protection of data contained in the tag and in the related database, state-of-the-art password governed coding, authentication and protection technologies are being used.
New standards - Marjan Smit (International Supplier Auditing, ISA) in her talk reviewed the situation regarding GMP standards for solid and corrugated cardboard. Last October 29th, 2003, Brussels decided to promote the definition of some manufacturing standards, with the objective of providing corrugated cardboard producers with a usable guide, a suggestion taken up by Fefco.
The problem is that many operators, being unacquainted with the new standards, continue to use the severe BRC/IOP British standards.
All the same, compared to the British standards, the standards described by Marjan Smit are a lot more “pragmatic” and their adoption by the concerns requires lesser investment.
Act as a team - Roberto Della Casa (Bologna University) in turn presented the Bestack Consortium (including the Bestack brand), created at the behest of five important producers under the auspices of Gifco: objective, defend corrugated cardboard market quotas for fruit and vegetables. Unfortunately, the fact that cardboard costs less and has a lesser environmental impact doesn’t seem to matter that much: for broadscale distribution the system of plastic crates is more profitable and has the advantages of a simpler logistics and safer conditions of hygiene. Corrugated cardboard has to react: for example by creating a Bestack system success story, and by placing the onus on the lesser cost of cardboard and its environmental benefits.
A developing market - In winding up the event Miklòs Galli (president of Mahusz, Gifco’s Hungarian counterpart) drew our attention to Eastern Europe, to one of the nine new members of the Union. In 2004 Hungary produced more than 400 million m2 of corrugated cardboard, but aboveall it consumed 550 million m2.
At the moment just a few integrated producers account for the lion’s share, that include Dunapack Paper & Packagings, that alone accounts for 58.3%. We cite that the Hungarian national packaging market (1,451 million dollars) is dominated by paper (48%), followed by plastics (30), metal (18), glass (3) and wood (1).




Le relazioni tecniche
Il convegno di Genova non è stato solo un’occasione per riflettere sugli scenari macro-economici relativi al comparto: il presidente della Commissione Tecnica di Gifco, Aladino Franceschini, ha infatti introdotto e coordinato una sessione di lavoro dedicata alle innovazioni di prodotto e di processo.
• Sergio Galbiati (Agnati) ha reso noti i risultati della produzione di cartone “a freddo”, dimostrando che impiegando meno calore è possibile ottenere un prodotto migliore dal punto di vista della resistenza, dell’aspetto e della planarità. Fra le macchine presentate, ricordiamo l’ondulatore Master e l’incollatore VaryBond.
• Confluita nel 2002 nel gruppo CMG (cilindri ondulatori) e forte di 75 anni di esperienza, Terdeca produce rivestimenti in carburo di tungsteno, Cromo Mitsubishi (esclusivista in Italia) e Cromo NUchrome. Marco Battoraro ha spiegato come i sistemi RVL di Terdeca consentano di risolvere il problema dell’umidità e della condensa all’interno del cilindro.
• Matteo Corecco (Roda Converting SA, parte di BHS Corrugated) ha presentato alcune macchine per la lavorazione del cartone ondulato. In particolare, per la produzione di alveari di grosse dimensioni, propone Andax Jumbo 1400 x 1200 mm ad alta velocità.
• Enrico Galloni (Castaldini Group) ha descritto i plus funzionali del sistema di raccolta e palettizzazione senza punti di giunzione per fustellatore rotativo e legapacchi in linea.
• Ottimizzare l’impiego di materie prime e le risorse di produzione: con un software specifico della Double One: Massimo Lucenti ne ha spiegato i vantaggi relativi ad analisi degli ordini di fogli, simulazioni e modifica delle configurazioni dell’ondulatore.
• La sessione tecnica si è chiusa con l’intervento di Gastone Partisani (RTS Sistemi Informativi). L’azienda è un system integrator che offre soluzioni gestionali complete, caratterizzate da un buon rapporto qualità/prezzo.




Technical reports
The Genoa convention not only provided an opportunity for reflecting on the macro-economic scenario of the segment: the president of the Gifco Technical Commission, Aladino Franceschini, in fact introduced and coordinated a work session dedicated to product and process innovation.
• Sergio Galbiati (Agnati) announced the results of the “cold” production of cardboard, demonstrating that using less heat can give you a better, sturdier and flatter product. Among the machines presented, we cite the Master corrugator and the VaryBond gluing machine.
• Having become part of the CMG group (corrugator cylinders) in 2002 and with 75 years of experience behind it, Terdeca produces the Cromo Mitsubishi (exclusive rights for Italy) and Cromo NUchrome tungsten carbide coatings. Marco Battoraro explained how Terdeca’s RVL systems solve the problem of damp and condensation inside the cylinder.
• Matteo Corecco (Roda Converting SA, part of BHS Corrugated) presented a series corrugated cardboard processing machines. In particular, for producing largescale honeycombs, the concern offers the Andax Jumbo 1400 x 1200 mm hi speed.
• Enrico Galloni (Castaldini Group) described the plus points of the connection-free collection and palletisation system for in-line roto diecutters and pack binders.
• Optimising the use of raw material and production resources with a specific software by Double One: Massimo Lucenti explained its advantages in analysing sheet order, simulations and modifying the corrugator configuration.
• Gastone Partisani (RTS Sistemi Informativi) wound up the technical section explaining how the company is a system integrator that offers complete management systems featuring a good quality/price ratio.