Rapporto sullo stato dell’imballaggio
Report on the state of packaging

Archiviato un 2004 non
certo entusiasmante, il Bel Paese sembra avviarsi a
un altro esercizio povero di soddisfazioni.
Having filed away a difficult 2004, the country though seems to be going through another paltry economic year.

Gli imballaggi cellulosici
Cellulose packaging

Il settore “imballaggi di carta e cartone” ha risentito della congiuntura negativa nazionale dell’ultimo biennio. Le cifre 2004 di produzione e consumo.
A key sector like that of paper and cardboard packaging has been affected by Italy’s
downtrend over the past two years. Here are the figures for production and consumption in 2004.

Mantenere la rotta
Maintain the course

Il comparto dell’ondulato riflette sui risultati positivi, cercando soprattutto di capire se anche nel prossimo futuro la navigazione sarà tranquilla.
The corrugated segment reflects on its own good results, trying aboveall to understand whether the plain sailing will continue.

News








DATI E FATTI Al pari dell’industria manifatturiera nel suo complesso, anche un settore di rilievo come quello degli imballaggi di carta e cartone ha risentito della congiuntura negativa nazionale dell’ultimo biennio. Le cifre 2004 di produzione e consumo.
Plinio Iascone


Primari, di presentazione e, in particolare, da trasporto: il 31,6% della produzione nazionale di imballaggi è costituito dai “cellulosici”.
Gli imballaggi di carta e cartone “made in Italy” coprono oltre il 15% circa della produzione europea, una quota che fa loro guadagnare il secondo posto, dopo la Germania.
Nel 2004 il settore degli imballaggi di carta e cartone nazionale ha espresso una produzione pari a 5.169.000 t, con un fatturato di circa 3.710 milioni di euro.
Nel 2004 il comparto è riuscito a confermare i dati 2003, in relazione alla produzione espressa in peso. Ha invece dovuto registrare un calo di fatturato (-2%), dato che in un contesto di mercato molto problematico, i produttori hanno dovuto di fatto applicare, in molti casi, riduzione di prezzi.
Modesti gli scambi commerciali con l’estero, sia a livello di export che di import; le esportazioni infatti, pur risultando tendenzialmente in lieve crescita, incidono solo per il 7% sulla produzione complessiva di imballaggi cellulosici, mentre decisamente poco significative sono le importazioni (pari a circa l’1,5% del consumo apparente).
Sempre nel 2004 il consumo apparente italiano è ammontato a 4.864.000 t (-0,8%). Se ne deduce, quindi, che la conferma della produzione sui livelli dell’anno precedente è stata possibile sostanzialmente grazie all’export.
Nell’ultimo quadriennio il settore degli imballaggi cellulosici ha registrato un tasso medio annuo di sviluppo dell’1,2%, trend decisamente inferiore al recente passato: prima della stagnazione dell’economia italiana il tasso tendenziale viaggiava intorno al 2,5% medio annuo.

Settore e merceologie
Il settore degli imballaggi di carta e cartone comprende svariate tipologie di imballaggi: scatole di cartone ondulato, astucci pieghevoli di cartoncino, sacchi di carta di grande dimensione, shopper bag e sacchetti, fusti di cellulosa, scatole di cartoncino di medio/alto spessore, contenitori di cartoncino accoppiato e carta per avvolgere.
Il settore di punta, in termini di dimensioni produttive, è quello del cartone ondulato dato che l’imballaggio, grazie alla funzione d’uso legata al trasporto, viene ampiamente utilizzato in tutti i settori di applicazione; segue il comparto “astucci pieghevoli”.
Con riferimento alla produzione espressa in peso, il mix dell’offerta degli imballaggi cellulosici è così strutturato:
- cartone ondulato 71,8%;
- astucci pieghevoli e scatole in cartoncino teso 15,5%;
- sacchi di grandi dimensioni 3,7%;
- altro 9%.
Nel 2004 il consumo apparente di carte e cartoni destinati alla produzione di imballaggio è ammontato a 5.674.000 tonnellate costituite da carte e cartoni per cartone ondulato, cartoncino teso, carte da incarto e per sacchi e carte per sacchetti.

• Scatole di cartone ondulato
Nel mondo vengono prodotte circa 100 milioni di tonnellate di imballaggi di cartone ondulato. Il maggiore produttore di questi imballaggi è l'America del Nord, 36%, seguita dall'Asia e dall'Europa, rispettivamente 30% e 27%.
Nel 2004 la produzione di cartone ondulato è stata di 3.710.000 t, +1,1% rispetto al 2003.
È il secondo anno che si evidenziano tassi di crescita molto contenuti: la stagnazione dell’attività dell’industria manifatturiera italiana sono all’origine del modesto trend evolutivo.
Mettendo a confronto l’andamento della produzione di cartone ondulato con l’attività dell’industria manifatturiera nazionale emerge chiaramente la correlazione tra le due realtà.
Negli ultimi anni l’imballaggio di cartone ondulato si è progressivamente imposto con funzioni differenti dal più tradizionale trasporto: come imballaggio primario, ma anche come espositore.
Un altro fattore che ha influenzato e si ritiene influenzerà positivamente la crescita di quest’area di mercato, è lo sviluppo dell’e.commerce.
Una stima di larga massima pone al 25% circa la quota del cartone ondulato usato come imballaggio primario, quota tendenzialmente in crescita.
La produzione di scatole si differenzia, oltre che per l’utilizzo, per la tipologia dell’onda (a sua volta generalmente legata all’impiego).
Il grosso della produzione di scatole è del tipo a “tripla onda”, che si attesta intorno al 48% del mercato, e a cui segue il tipo a “onda bassa” (26%), quello a “onda alta” (14%) e i contenitori di “micro onda e micro triplo” (12%).
Quest’ultima famiglia di scatole è ampiamente usata in qualità di imballaggio primario e presenta uno share tendenzialmente in aumento.
L’impiego degli imballaggi di cartone ondulato, secondo le elaborazioni fatte dall’Istituto Italiano Imballaggio, è riconducibile per il 46% all’area agro alimentare, per il 20% al settore dell’arredamento (mobili, elettrodomestici ecc.) e per il restante 34% al non food.

• Imballaggi di cartoncino teso
Quest’area si divide in due settori: astucci pieghevoli e scatole.
Globalmente nel 2004 la produzione è ammontata a 801.000 t (-5,5% rispetto al 2003) ed entrambi i settori risultano in calo.
Globalmente gli imballaggi di cartoncino teso trovano applicazione per il 38% nell’area alimentare, per il 17% in quella delle bevande per l’8,5% nella cosmesi-profumeria-farma e per il restante 36,5 nel non food.
• Gli astucci pieghevoli hanno subito una lieve contrazione produttiva dello 0,5%, derivante essenzialmente da una perdita di partecipazione in alcune aree di impiego, come i surgelati e i prodotti per la detergenza domestica.
Senz’altro a tale situazione ha anche contribuito il modesto trend evolutivo dei settori utilizzatori, su cui ha gravato la contrazione della domanda di molti beni di largo consumo.
Rimangono comunque, per gli astucci pieghevoli, le forti pressioni concorrenziali espresse da tipologie di imballaggi alternativi in molti settori, in primo luogo i poliaccoppiati flessibili (surgelati, detergenza domestica ecc.).
La produzione di astucci in senso stretto è costituita per il 54% circa da manufatti al 100% di cartoncino e per il restante 46% da contenitori abbinati a film di PE o a film di alluminio (share in progressivo aumento).
L’abbinamento del film plastico o del film di alluminio si rende in genere necessario al fine di conferire all’astuccio particolari caratteristiche di alta gamma, o per particolari esigenze legate all’impiego.
• Le scatole di cartoncino teso, per il secondo anno consecutivo, segnano un sensibile calo produttivo: -5% nel 2003 e -19% nel 2004. All’origine di tale situazione, la profonda crisi congiunturale che sta interessando l’area dell’abbigliamento (scarpe, borse, vestiario ecc.), principale settore di sbocco.

• Sacchi di carta di grande dimensione
Il settore ha espresso nel 2004 una produzione di 193.000 t, rispetto al 2003 si evidenzia un aumento del 2,6%.
Il settore si presenta contraddistinto da un buon andamento evolutivo dal 2002.
Le esportazioni incidono per il 35% e presentano un trend positivo di crescita, al pari della domanda interna.
Il sostanziale buon andamento dei materiali per edilizia (cemento, calce, gesso ecc.) è alla base di questa situazione. Quest’area, una delle poche a non essere stata investita dalla stagnazione,
assorbe il 50% circa dei sacchi di carta di grandi dimensioni.

• Fusti di cellulosa di grande contenuto
Il settore comprende i fusti di capacità da 50 a 200 litri. Si tratta di un confezionamento “bag in box”, dove al fusto viene abbinato generalmente un sacco di plastica.
Vengono essenzialmente impiegati nel settore chimico per contenere prodotti secchi (come, per esempio, i polimeri in granuli) e nell’alimentare, dove vengono utilizzati generalmente per il trasporto di prodotti secchi o freschi e in questo caso si abbina un sacco in plastica.
Nel 2004 la produzione si è aggirata intorno alle 55.000 t circa, valore simile a quello del 2003.

• Altri prodotti cellulosici
Ricordiamo le altre famiglie di imballaggi cellulosici: shopper bag, imballaggi e accessori di cartone tubo, carta da incarto sia di pergamena che politenata oltre a quella semplice, fogli di carta da supporto per i capi di abbigliamento, foglio microndulato di protezione e i sacchetti piccoli. Questo ulteriore segmento esprime una produzione globale di 410.000 t.
Si valuta che questa variegata area di mercato abbia segnato, nel 2004, un lieve incremento, anche se contenuto all’1% circa.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio





Survey
Cellulose packaging


DATA AND FACTS - Seen against the overall production of the Italian packaging industry, even a key sector like that of paper and cardboard packaging has been affected by Italy’s downtrend over the past two years. Here are the figures for production and consumption in 2004.
Plinio Iascone

Constituted by primary, presentation, and especially by transport packaging: “cellulose” products make up 31.6% of Italy’s packaging output.
Italian paper and cardboard packaging production accounts for more than 15% of European output, placing the country in second place after Germany. In 2004 production in Italy’s paper and cardboard packaging sector stood at 5,169,000 tons, with a turnover of around 3,710 million Euros.
In 2004 the sector managed to confirm 2003 figures in terms of production in weight. However a drop in turnover (-2%) was registered, given that, within the context of a very difficult market in many cases producers had to lower their prices.
Trade with other countries was modest, in terms of both exports and imports; exports, in fact, although registering a slight uptrend, accounted for only 7% of cellulose packaging production overall, while imports were insignificant (standing at around 1.5% of apparent consumption).
Still in 2004, Italy’s apparent consumption amounted to 4,864,000 t (-0.8%). It can hence be inferred that production’s staying at the previous year’s levels was thanks to exports.
Over the last four years the cellulose packaging sector put in an average annual growth rate of 1.2%, a trend a lot lower compared to recent years: the average annual growth rate was around 2.5% before the Italian economy began to stagnate.

The sector and merchandise
The paper and cardboard packaging sector covers several types of packaging: corrugated cardboard boxes, flexible cardboard cases, large paper bags, carrier and small bags, cellulose containers, medium/thick cardboard boxes, laminated cardboard containers and wrapping paper.
Corrugated cardboard is the key sector in terms of quantities produced, being applied in many sectors as transport packaging; the “folding case” segment is next in terms of importance.
In terms of production seen in terms of weight the cellulose packaging mix on offer is made up of the following:
- corrugated cardboard accounting for 71.8%;
- packets and flat cardboard boxes standing at 15.5%;
- large bags at 3.7%;
- other types accounting for 9%.
In 2004, apparent consumption of paper and cardboard for packaging production amounted to 5,674,000 tons, comprising paper and cardboard for corrugated cardboard, flat cardboard, wrapping paper, paper for large and paper for small bags.

• Corrugated cardboard containers
Around 100 million tons of corrugated cardboard packaging is produced worldwide. North America is the number one producer (36%), followed by Asia and Europe with 30% and 27% respectively.
3,710,000 tons of corrugated cardboard packaging were produced in Italy in 2004, +1.1% up on 2003.
This is the second consecutive year to have witnessed such limited growth rates: the modest growth rate is to be put down to the stagnation of Italy’s industrial output.
Comparing the production trend of corrugated cardboard with Italy’s industrial output, the correlation between the two realities emerges clearly.
Over the past few years, use of corrugated cardboard has progressively gone beyond its traditional application transport packaging, extending to primary and display packaging.
Another factor which has and will continue to have a positive influence on growth in this area of the market is the development of e-commerce.
A broad estimate places the quantity of corrugated cardboard used for primary packaging at 25%, an amount which is increasing.
The production of boxes can be divided, as well being broken down in terms of use, can also be listed per type of corrugate (in turn generally associated with use). Most box production is of the ‘triple corrugate’ type, which accounts for 48% of the market, followed by the ‘low corrugate’ type (26%), ‘high corrugate’ (14%) and ‘micro corrugate’ and ‘micro triple’ containers(12%).
This last type of box is widely used as primary packaging and its share is on the increase.
Use of corrugated cardboard, according to an evaluation by the Istituto Italiano Imballaggio , can be broken down into figures for the agroindustrial sector (46%), the furnishings sector (furniture, electrical appliances, etc., 20%) and by non food (the remaining 34%).

• Flat cardboard boxes
This area is divided into two sectors: folding cases and boxes.
Global production in 2004 amounted to 801,000 tons (-5.5% from 2003) and both sectors are in decline. Globally, flat cardboard packaging finds application in the food (38%), the beverage sector (17%), in cosmetics, perfumery and pharmaceuticals (8.5%) and in non food (the remaining 36.5%)

• Production of folding cases has dropped slightly by 0.5%, essentially due to the loss of market shares in several sectors of use such as frozen food and domestic detergency products.
No doubt the modest growth rate of user sectors has also contributed to the situation, heavily affected as they are by a drop in demand for some broadly consumed goods.
Production of folding cases is still affected by the strong competition from other types of alternative packaging in many sectors, mainly flexible polylaminates (frozen food, domestic detergents, etc.).
Case production in the strictest sense features 54% of products made entirely out of cardboard; containers combining PE or aluminium film (whose share is continuing to grow) constituting the remaining 46%.
Combining with plastic or aluminium film is generally needed to give the cases a special high range characteristics or due to special needs associated to the use made of the same.
• For the second year running flat cardboard boxes have showed a notable decline in production: -5% in 2003 and -19% in 2004. This is due to the deep market crisis affecting clothing (shoes, handbags, garments, etc.), the main outlet sector for this type of packaging.

• Paper sacks
Production figures for this sector in 2004 stand at 193,000 tons, meaning a 2.6% increase on 2003 figures. The sector has shown a good growth trend since 2002.
Exports account for 35% and show growth, equal to domestic demand.
This is to be put down to the substantially good run of construction materials (cement, lime, plaster, etc.). This area, one of the few not to be affected by the stagnation, absorbs around 50% of paper sacks.

• High capacity cellulose containers
This sector includes containers holding anything from 50 to 200 litres. They are mostly of the “bag in box” type, where the container is accompanied by a plastic bag. These are mainly used in the chemical sector for holding dried products (for example, polymer granules) and in the food sector, where they are generally used for transporting dried or fresh products, in which case plastic bags are also used. In 2004 output stood at approximately 55,000 tons, a figure similar to that of 2003.

• Other types of cellulose packaging
To cite the other types of cellulose packaging: carrier bags, packaging and cardboard tube accessories, sheets of lining paper for packaging clothing, "microcorrugate" protective sheets and small bags. The latter sector accounts for an overall production level of 410,000 tons. It is estimated that this variegated area of the market showed a gradual increase in 2004, even though limited to around 1%.

Plinio Iascone
Italian Packaging Institute