September 2003





Il sapore della qualità
The taste of quality

Progettare il successo
Planning for success

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Flexible and competitive

Plastica: converter a rapporto
Plastics: converters meet up

Fra rivendicazioni e impegno sociale
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Assemblea Unionplast: i risultati conseguiti nel 2002 dai produttori di imballaggi in plastica (+3%) e le problematiche legate alla gestione dell’ambiente. E.P.

Fedele a una tradizione di concretezza, che privilegia l’attualità rispetto ai grandi temi economici e politici, quest’anno Unionplast (l’associazione confindustriale che rappresenta i trasformatori di materie plastiche) ha dedicato buona parte dell’assemblea annuale all’ambiente.
Al tavolo dei relatori, infatti, accanto al presidente Franco Muscarà e al vicepresidente di Confindustria Nicola Tognana, sedevano i presidenti dell’Osservatorio Nazionale Rifiuti (Massimo Ferlini) e del Conai (Gianfranco Faina). Due le occasioni, sopra tutte, di aggiornamento: la revisione degli obiettivi comunitari di recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio, e i principali problemi ancora da affrontare nel nostro Paese. Ma la riunione è stata anche, come di consueto, l’occasione per rendere pubblici i risultati di fine esercizio: un bilancio 2002 che ha visto i consumi di polimeri vergini attestarsi su un modesto +1,4% (“il risultato peggiore dal 1993”, commentano gli estensori dello studio), con prospettive analoghe per il 2003. Anche se l’imballaggio, come sempre, ha segnato risultati più brillanti.

Imballaggio di segno positivo
Nel 2002 il consumo di materie plastiche vergini è aumentato dell’1,4% (7.040.000 t in tutto), mentre - stima l’ufficio studi Unionplast - il comparto del riciclo ha mostrato un’espansione interessante, rubricando una crescita parti all’8% circa.
Il livello della produzione (3.840.000 t) e delle esportazioni (1.500.000 t) è rimasto, sostanzialmente, ai livelli del 2001, mentre le importazioni sono cresciute ulteriormente (4.780.000 t). In questo quadro generale (si veda anche la tabella 1 sull’andamento dei vari materiali), si inscrivono le prestazioni dei produttori di imballaggi di plastica, che archiviano a loro volta un anno poco entusiasmante anche se complessivamente positivo.
L’imballaggio, infatti, resta di gran lunga lo sbocco più importante per le materie plastiche, e lo scorso esercizio ha registrato un incremento medio superiore al 3%, con una crescita più consistente del flessibile (+3,7%) rispetto al rigido (+2,5%). Nel flessibile hanno guidato lo sviluppo i film per imballaggio automatico (+5,7%), dove il BOPP e gli altri biorientati hanno registrato aumenti superiori alla media. I film retraibili ed estensibili hanno vissuto una buona progressione, al contrario degli shopper, in stagnazione o in calo. Nell’imballaggio rigido, solo la foglia per termoformatura è cresciuta in misura consistente (+5,5%) mentre le bottiglie, penalizzate dal maltempo estivo che ha limitato i consumi di bevande, hanno avuto uno sviluppo modestissimo.
Le prospettive per l’anno in corso, peraltro, non sono più brillanti. Lo studio Unionplast ipotizza una chiusura ai livelli del 2002, con una crescita media di settore nell’ordine dell’1-1,5%, rimandando al 2004 risultati migliori (quando il settore potrebbe crescere fra il 2 e il 3%). "Sperando - chiosa Muscarà - che a fine esercizio si chiuda un triennio poco felice, e che tale resti, senza diventare un quadriennio".

Richiami alla concretezza
I problemi di settore, accenna nella propria relazione il presidente Unionplast, sono prevalentemente generati dalla congiuntura economica e politica internazionale, ma non mancano questioni specifiche, che coinvolgono comunque il governo del Paese. Spiccano, fra tutti, la carenza di aiuti alla ricerca ("il settore investe, ma le aziende da sole non ce la fanno", denuncia Muscarà, "e la plastica rischia di invecchiare") e le questioni ancora aperte sul terreno del recupero e riciclo dei contenitori usati.
I problemi, qui, nascono in primo luogo dalla definizione dei nuovi obiettivi comunitari, e da come verranno recepiti in Italia: "Manca, nel nostro Paese - ed è solo un problema politico, ha sottolineato Nicola Tognana – un’adeguata rete di infrastrutture che favorisca il recupero energetico, sul quale è necessario fare chiarezza, informando i cittadini e definendo incentivi alle comunità locali". Più in generale, il dirigente di Confindustria auspica un approccio concreto e non rigido ai problemi, e Massimo Ferlini gli fa eco: "Gli obiettivi vanno definiti in termini di prestazioni e non di numeri astratti" – afferma il presidente dell’Osservatorio Rifiuti, che tiene anche a ricordare come la riduzione di rifiuti avviati in discarica richieda un assai più massiccio trattamento dei rifiuti “alla fonte”, per agevolarne la separazione e dunque il recupero.
Tognana e Ferlini chiudono i propri interventi plaudendo ai brillanti risultati raggiunti, in campo organizzativo e prestazionale (appunto), dal Conai, e all’ottimo rapporto che si è instaurato, dopo un lungo periodo buio, fra industria e ambiente. Giancarlo Faina ringrazia e rilancia ricordando il programma di lavori dell’ente: rinnovo della convenzione con l’Anci, progetti nelle aree di crisi, supporto ai Comuni sulle problematiche finanziario-organizzative, R&S, tracciabilità dei materiali. I progetti in cantiere sono molti e impegnativi, anche a fronte del milione di tonnellate di materiali in più (secondo i nuovi limiti UE) da recuperare nei prossimi anni. Conai è pronto ad affrontare tutte le sfide, afferma il suo presidente, e raccoglie le dichiarazioni di stima di tutti gli altri relatori.


Plastics: converters meet up
Unionplast general shareholders' meeting - the results achieved by plastic packaging producers in 2002 (up 3%) and the problems related to managing the environment. E.P.

Remaining faithful to a tradition of pragmatism and a philosophy that places priority on modernity with respect to the great economic and political themes, this year, Unionplast (the Confindustria association that represents plastics materials converters) has devoted a large part of the annual shareholders' meeting to environmental issues. The speakers' table included the president of the company, Franco Muscarà and Vice President of Confindustria, Nicola Tognana, along with the presidents of the Osservatorio Nazionale Rifiuti - National Waste Watchgroup (Massimo Ferlini) and Conai (Gianfranco Faina). The meeting offered dual opportunities for updating: a review of the European Community objectives as regards recovery and recycling of packaging waste and the main problems still to face in our country. But the meeting also represented the yearly occasion to announce Unionplast's end of the year results: the 2002 financial statements showed consumption of virgin polymers settled at a modest 1.4% ("the worst result since 1993", remark the writers of the study), with similar prospects on the offing for 2003. Even though the packaging sector, as usual, registered better results.

Packaging puts
in a good showing

In 2002, consumption of virgin plastic materials increased by 1.4% (7,040,000 tons on the aggregate), while - estimates the Unionplast study centre - the recycling sector has shown an interesting expansion, indexing a growth rate of about 8%.
Total levels of production (3,840,000 tons) and exports (1,500,000 tons) have remained essentially at 2001 levels, while imports have shown additional growth (4,780,000 tons). This general picture (see also table 1 graphing performance by individual materials) also includes the performance of plastic packaging producers which have in turn recorded far from awe-inspiring results, though still by and large positive. In fact, the packaging sector remains far and away the most important outlet for plastic materials. Last year, the sector recorded average increases of more than 3% with better growth in the area of flexible packaging (+3.7%) compared with rigid (+2.5%). In the flexible packaging sector, development was spearheaded by films for automatic packaging (+5.7%) where BOPP and the other biaxially oriented films have both shown above-average increases. Shrink and stretch films have also enjoyed good performance, unlike shopping bags, which are in stagnation or in decline. In rigid packaging, only thermoforming sheet has shown any significant growth (up 5.5%) while bottles seem to have suffered from the bad summer weather that limited consumers' thirst for beverages and showed very little positive change.
The outlook for the current year, however, doesn't appear to be any better. The Unionplast study expects the year to end at 2002 levels, with an average industry growth on the order of 1-1.5%, deferring better results to 2004 (when the sector could grow between 2 and 3%). Muscarà puts it this way: "We hope that 2003 ends a disappointing three-year run. We also hope that it remains such, and doesn't drag out to a four-year phenomenon".

References
to pragmatism

In his speech, the president of Unionplast mentions some of the problems of the product sector, mainly generated by the bleak international political and economic state of affairs, although more specific issues also involve how the country is being governed. Large problems are due to the lack of support for research ("the sector invests, but companies cannot go it alone - states Muscarà - and plastic runs the risk of obsolescence") and unanswered questions in the area of recovery and recycling of used receptacles.
The problems here emerge from introduction of new community objectives and how these are implemented in Italy: "A political issue in our country - mentions Nicola Tognana - is the lack of an adequate network of infrastructure to encourage energy recovery, which will require further investigation and clarification to inform citizens and plan incentives to the local communities". More generally, the Confindustria's manager hopes for a concrete and flexible approach to the problems, and Massimo Ferlini echoes this sentiment: "The objectives are defined in terms of performance and not abstract figures" - states the president of the Osservatorio Rifiuti, who also stresses the notion that to reduce the amount of waste sent to the landfill, more massive treatment of waste "at the source" is needed to make separation and recovery easier.
Tognana and Ferlini conclude their speeches by applauding the brilliant results achieved by Conai in terms of organization and performance and the excellent relationship that it has established between industry and the environment after a long period of obscurity. Giancarlo Faina thanked and reminded the assembly of the calendar of works that the body is currently working on: renewal of the convention with Anci, projects in crisis areas, support to town councils on financial and organizational issues, R&D, and better tracking of materials.
Numerous and challenging projects are currently in the pipeline, including to cope with the millions of tons of additional materials (according to the new EU limits) recovered and recycled in the coming years. Conai is ready to face all these challenges, notes its president, and embrace the admiring statements of all the other speakers.



Obiettivi: gli orientamenti comunitari
Lo scorso maggio il Comitato Ambiente del Parlamento Europeo ha votato una posizione comune riguardo alla revisione della direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio. Ecco, in sostanza, i nuovi obiettivi di recupero e riciclo:
• lo schema di direttiva votato dal Consiglio alza la soglia minima di recupero dal 50 al 60% in peso (dell’immesso al consumo), ed elimina la soglia massima, attualmente fissata nel 65%;
• per quanto riguarda, invece, il riciclo, si prevede da un lato l’innalzamento delle percentuali complessive minime di imballaggi da riciclare (dall’attuale 25% al 55%); dall’altro, la determinazione di soglie minime differenziate per materiale. Per quanto riguarda la plastica, il Consiglio UE ha previsto una percentuale di riciclo pari al 22,5%.
Novità, infine, si preannunciano anche riguardo alla definizione della nozione di “imballaggio”.



Objectives: community guidance
Last May, the Committee on the Environment of the European Parliament took a collective stance as regards review of Directive 94/62/EC on packaging and waste generated by packaging. Here is a brief outline of the new salvage and recycling objectives:
• the directive outline voted by the Council raised the minimum recovery threshold from 50 to 60% by weight (of all the packaging introduced for consumption) and eliminates the maximum threshold which is currently set at 65%;
• as regards recycling, on the one hand it includes an increase in the overall minimum percentage of packaging to recycle (from the current 25% to 55%), while on the other, setting of minimum thresholds differentiated by type of material. In terms of plastics, the EU Council has foreseen a percentage of recycling equal to 22.5%.
More new regulations on the horizon include reviewing the notion of "packaging."