September 2003





Il sapore della qualità
The taste of quality

Progettare il successo
Planning for success

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Flessibili e competitivi
Flexible and competitive

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Plastics: converters meet up

Fra rivendicazioni e impegno sociale
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Conferme della qualità del prodotto italiano, dai trend di mercato e dai valori 2002 espressi dal comparto imballaggi poliaccoppiati flessibili. Plinio Iascone

Gli imballaggi poliaccoppiati flessibili, costituiti da una struttura multistrato, sono ottenuti per accoppiamento, coestrusione o laminazione. Si tratta, in molti casi, di strutture multimateriali, non solo in riferimento alle diverse tipologie di film plastici impiegati, ma anche per la frequente presenza di materiali diversi, come il foglio sottile di alluminio e foglio di carta. Si tratta, dunque, di strutture complesse, in cui ogni componente assolve una specifica funzione d’uso.
È doveroso precisare che i dati di mercato proposti nelle pagine seguenti, relativi a questo comparto produttivo, riportano valori superiori alle rilevazioni effettuate da Giflex (il Gruppo Imballaggio Flessibile che fa capo ad Assografici).
Essi infatti comprendono anche le stime relative ai film accoppiati senza la stampa e agli imballaggi semirigidi poliaccoppiati per il confezionamento in atmosfera protetta. Inoltre tengono conto dell’attività produttiva di aziende non associate a Giflex.

Il mercato italiano
Nel 2002 la produzione ha toccato le 235.000 t, segnando una crescita del 3,5% sull'anno precedente, pari a un fatturato di 1.325 milioni di euro (+3,5%).
In ambito europeo, l'industria italiana degli imballaggi flessibili plastici occupa una posizione di primissimo piano. La componente estera della domanda svolge, infatti, un ruolo importante, che nel 2002 come nel 2001, ha contribuito a rafforzare il settore. Infatti, mentre le esportazioni sono cresciute del 6%, le vendite sul mercato interno hanno segnato una crescita limitata all’1,5%. Le esportazioni hanno raggiunto una rappresentatività pari al 46% della produzione. Molto contenuto, invece, il flusso delle importazioni, che mediamente soddisfano il 2% dei consumi globali.
Il tasso tendenziale di sviluppo, nel quadriennio 1996-2000, è stato dell’8% medio annuo mentre nel biennio 2000-2002 questo settore è cresciuto del 3% medio annuo. Le aspettative di sviluppo si collocano intorno al 2,5% medio annuo.
L’area di affari dei poliaccoppiati flessibili è caratterizzata da una discreta concentrazione produttiva, con una decina di aziende che detengono circa il 70% della produzione complessiva. In quest'area si possono distinguere due tipologie di aziende: gli accoppiatori di film, che presentano un'integrazione a monte con la produzione dei film plastici e, in alcuni casi, con altre materie prime (carta o alluminio) e gli accoppiatori senza integrazione a monte, categoria più diffusa.
Dall’analisi del trend emerge un certo rallentamento della produzione espressa in peso. Si ritiene invece che lo sviluppo reale, in riferimento alla produzione espressa in metri quadrati, sia nettamente superiore.
I motivi di questa discrepanza vanno ricercati nei seguenti fattori:
- riduzione del peso medio delle grammature per metro quadrato;
- maggiore sviluppo dei poliaccoppiati flessibili del tipo film plastici/film plastici, la cui quota nel 2002 risulta in sensibile crescita, con particolare riferimento ai film utilizzati per il sottovuoto o per il confezionato in atmosfera protettiva.
Le confezioni esclusivamente in carta (carta paraffinata) sono al contrario in progressiva diminuzione, sostituite da carta accoppiata con film plastico o da accoppiati film/PP espanso (perlato).
In calo anche gli accoppiati con foglio in alluminio, tendenzialmente sostituito, dove possibile, con film plastico alluminato.
Va precisato che i trend evolutivi delle diverse soluzioni di accoppiamento derivano, oltre che dalle preferenze del mercato, anche dall’andamento dei diversi settori finali di utilizzo.

Materie prime utilizzate
Nel 2002 la quantità di materie plastiche utilizzata in quest'area è aumentata sensibilmente, tanto da raggiungere una quota dell’80% sul totale dei materiali impiegati. Polietilene e polipropilene sono i polimeri prevalentemente utilizzati (circa il 75%).
Gli sviluppi più interessanti, tuttavia, sono relativi al poliestere metallizzato e alle altre tipologie di film speciali (EVOH, NYLON, ecc.), in relazione alla crescita del confezionamento in atmosfera protettiva (imballaggi semirigidi termoformati ricavati da foglia).
La produzione di poliaccoppiati flessibili comporta anche l’impiego di materiali non plastici quali il foglio sottile in alluminio, la carta e il cellophan che, nel 2002, presentano rispettivamente le quote seguenti: foglio sottile in alluminio 8% (in calo), carta e cartoncino 11,8% (sostanzialmente stabile), cellophane 0,2% (in calo).

Settori finali di utilizzo
A seconda dei settori di impiego cui vengono destinati, gli imballaggi flessibili assumono caratteristiche diverse, in relazione sia ai materiali che li costituiscono sia al loro posizionamento rispetto agli imballaggi alternativi. È quindi interessante evidenziare il mix del packaging di alcuni dei principali settori di utilizzo e le tendenze in atto relative al ricorso a certi imballaggi poliaccoppiati flessibili.
Va anzitutto precisato che l’81% degli imballaggi flessibili da converter è utilizzato nell’area agro alimentare, mentre il 19% viene assorbito dal comparto non food.

Paste alimentari secche
La penetrazione dei film plastici in questo settore è molto elevata, mantenendo di fatto una quota pari al 70%. L’astuccio di cartoncino è adottato essenzialmente dalla marca italiana leader di settore, oppure viene impiegato per alcuni prodotti destinati all'export.
I sacchetti sono in genere costituiti da un doppio film BOPP/CPP.
Sono presenti anche sacchi di PE di grande capacità per le paste destinate alle comunità.
Il rapporto astucci di cartoncino/sacchetti di plastica risulta in sostanziale stabilità.

Paste fresche
Quello delle paste fresche è un settore in sensibile sviluppo, da alcuni anni interessato anche da un discreto flusso di esportazioni.
Il confezionamento prescelto è di due tipi, ovvero in atmosfera protetta e in assenza di condizionamento.
L’imballaggio utilizzato per l’atmosfera protetta ha una struttura complessa, dove le combinazioni di materiali maggiormente diffuse sono PET/PP/LDPE o PET/OPA/PP per il fondo, PP/EVOH/PP o PS/EVOH/LDPE per il top.
Per quanto riguarda il confezionamento in assenza di condizionamento viene impiegato un vassoio di PS con incarto di film estensibile generalmente di PVC.
Il rapporto tra le due forme di imballaggio continua ad evolversi a favore del confezionamento in atmosfera protettiva; a fronte infatti di un tasso tendenziale di sviluppo del settore intorno al 4-5% medio annuo, l’utilizzo di poliaccoppiati flessibili per l’area del confezionamento in atmosfera protettiva cresce del 6-7% medio annuo.

Dolci e prodotti da forno
La pasticceria industriale e i biscotti sono confezionati, per il 75% circa, in sacchetto flessibile generalmente a doppio film BOPP/CPP. Sono presenti anche multistrati più complessi, a seconda delle esigenze dei prodotti, quali CA/PE/ALL/PE o CA/BOPP/CPP metallizzato.
L’area dei prodotti a base di cacao (cioccolatini e tavolette di cioccolata) evidenzia una presenza dell’imballaggio flessibile mediamente stabile (30% circa).
Prodotti da forno, dolci e paste alimentari, assorbono invece il 17% circa di poliaccoppiati flessibili.

Surgelati
Con l'affermarsi del consumo di surgelati, il ricorso ai poliaccoppiati flessibili da converter ha raggiunto una quota del 9,5% sul consumo globale. In particolare, vengono impiegati per confezionare vegetali (85%), prodotti ittici (28%), gelati (25%).
Gli accoppiati flessibili utilizzati in questo comparto variano a seconda delle caratteristiche di prodotto e delle esigenze di conservazione, come nei casi precedenti.

Caffè
Il settore rimane uno dei grandi utilizzatori di imballaggi flessibili: il 94% circa del caffè è infatti confezionato sottovuoto in sacchetto poliaccoppiato.

Salumi
A partire dal 1995, la presenza degli imballaggi flessibili plastici in quest'area di mercato risulta in netto e progressivo incremento. Il confezionamento in atmosfera protettiva (buste o confezioni semirigide termoformate) è stato l’elemento trainante della crescita.
Nel periodo antecedente al 1995, lo sviluppo degli imballaggi flessibili in questo settore era guidato dal confezionamento sottovuoto, tuttora presente anche se interessato da tassi meno consistenti, dato che risulta circoscritto all'imballaggio dei pezzi interi e del cubettato.
Dal 1999 la distribuzione moderna ha impresso un deciso impulso alla vendita di prodotti affettati al momento e confezionati in vaschette di plastica simili a quelle utilizzate per il confezionamento in atmosfera protettiva, ma di struttura meno complessa.
Nel complesso, quest'area di mercato assorbe il 13% dell’utilizzo globale di poliaccoppiati flessibili da converter.

Formaggi
Il comparto formaggi assorbe una quota pari al 20% circa di imballaggi flessibili consumati in Italia, in ulteriore e progressiva crescita. In questo ambito, il settore di punta, risulta essere il confezionamento in busta delle mozzarelle ma tassi di crescita interessanti si riscontrano anche per gli altri formaggi freschi o comunque a pasta molle, per i quali il ricorso all'atmosfera protettiva è sempre più frequente.

Altro
Va evidenziata la recente comparsa delle buste di poliaccoppiato, studiate per il confezionamento del tonno e del pet food.

Area non food
La detergenza domestica risulta essere il principale utilizzatore (7% del consumo globale) dato che, per le prestazioni offerte, gli imballaggi di poliaccoppiato flessibile rappresentano la soluzione ottimale, in particolare per quanto riguarda i prodotti in polvere o in granuli.
Grazie alla maggiore diffusione dei prodotti concentrati, il poliaccoppiato flessibile viene sempre più utilizzato anche nel confezionamento dei prodotti liquidi e pastosi.
Interessante anche la presenza degli imballaggi flessibili poliaccoppiati nei settori della farmaceutica e della cosmesi - profumeria.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio



Flexible and competitive
Confirmation of the quality of the Italian products, from trends on the market and 2002 values expressed by the flexible polylaminate packing sector.
Plinio Iascone


With a complex multilayer structure, flexible polylaminate packaging is obtained by coupling, lamination or coextrusion. In many cases, this packaging has a multi-material structure, not only in reference to the various types of plastic films used but also to the frequent presence of diverse materials, such as thin layers of aluminium foil or sheets of paper. These are complex structures where each component performs a specific useful function. It should be highlighted that the figures given on the following pages, in relation to this product sector, show values greater than the surveys conducted by Giflex (the Flexibile Packaging Group which is a member of the Assografici). These statistics include the estimates related to polylaminate films without decorative printing and semi-rigid polylaminate packaging used in controlled atmosphere packing needs. Furthermore, they also include the production activities carried out by companies not associated with Giflex.

The Italian market
In 2002, production reached 235,000 tons, marking a growth of 3.5% on the previous year. In real numbers this means sales of 1,325 million euros.
In the European context, the Italian plastic flexible packaging industry occupies a top-ranked position. For years now the foreign component of demand has played a very important role. Rising in 2002 as in 2001 and contributing to reinforcing the sector. In fact, while exports increased by 6%, sales on the domestic market marked more restrained growth of just 1.5%. Exported products now represent 46% of overall output. Much more limited was the flow of imports that on the average meet 2% of global consumption.
The average rate of development in the four years from 1996 to 2000 was 8% annually, while in the two years between 2000 and 2002, this sector grew by 3% on average annually. Expectations for development this year stand at about 2.5% on average.
The business area for flexible polylaminate packaging is fairly concentrated, with only about ten companies accounting for 70% of overall production. There are two general types of companies operating in this area: the film laminators that also incorporate production of the plastic films upstream and, in some cases other raw materials (paper or aluminium), and the laminators that don't have these facilities (the more common category).
An analysis of the trends reveals a certain slowdown in output when expressed in terms of weight. Real development, in relation to output expressed in square meters, is probably much higher.
The reasons behind this discrepancy lie in the following factors:
- the reduction in the average weight in grams per square meter;
- higher rate of growth in flexible polylaminates made of plastic films/plastic films, whose share in 2002 substantially increased with particular reference to films used for vacuum packaging or for packing in protected atmosphere conditions.
Exclusively paper wrappings (waxed paper) show trends in progressive decline, replaced by paper coupled with plastic films or with film/expanded polypropylene (pearled).
Also on the decline are polylaminates made with aluminium foil, replaced for the most part, and where possible, by aluminium lined plastic film. It is worth remembering that the developmental trends of the various polylaminate solutions are due to market preferences as well as the performance of the diverse final use sectors.

Raw materials used
In 2002, the quantities of plastic materials used in this area have increased significantly; plastic now makes up 80% on the total materials used. Polyethylene and polypropylene are the most popularly used polymers (about 75%).
The most interesting developments however refer to metallic polyester and other types of special films (EVOH, nylon, etc.), as a proportion of the growth in packing in protective atmospheres (semi-rigid thermo-formed packaging formed from sheets).
The production of flexible polylaminates also implies the use of non-plastic materials such as thin aluminium foil, paper and cellophane that in 2002 show the following marketing shares: thin aluminium foil 8% (in decline), paper and paperboard 11.8% (substantially stable), cellophane 0.2% (in decline).

Sectors of use
Depending on the sectors where the products are ultimately used, flexible packages takes on diverse characteristics in relation to the materials that make them up as well as their position with respect to alternative types of packaging. It is interesting to note the mix of packaging of some of the main sectors of use and the trends underway with regard to the use of certain flexible polylaminate packaging. More precisely, 81% of flexible packaging from converters is used in the agricultural and food sector, while just 19% is absorbed by the non-food industry.

Dry pasta products
The penetration of plastic films in this sector is very high, maintaining its percentage share of the market at 70%.
Paperboard boxes are used primarily by the leading Italian pasta producer in the sector and for some products destined for export.
Bags are generally made up of a double film of BOPP/CPP.
Packagers also uses large capacity polyethylene bags for pasta products intended for the catering industry.
The proportion of cardboard boxes to plastic bag used is substantially stable.

Fresh pastas
The market for fresh pasta is a growing sector and in recent years has seen a steady and increasing flow of exports.
The preferred packaging is one of two types, either in protected atmosphere or in the absence of conditioning.
The type of packaging used in protected atmosphere packing has a complex structure and the most common combination of materials are PET/PP/LDPE or PET/OPA/PP for the base and PP/EVOH/PP or PS/EVOH/LDPE for the top.
In packaging in the absence of conditioning, packers use a polystyrene tray overwrapped with extensible film, generally in PVC.
The ratio between the two forms of packaging continues to move in favour of packing in protected atmospheres. Compared with a 4-5% annual average rate of generalized development in the sector, the use of flexible polylaminates for packing in protected atmospheres has grown by 6-7% per year.

Desserts and baked goods
The large part of industrial bakery products and cookies are packaged (about 75%) in flexible polylaminates bags, generally in double layer BOPP/CPP film. More complex multilayer packaging also features in this sector, depending on the needs of the products, such as metallic CA/PE/ALL/PE or CA/BOPP/CPP.
The cocoa-butter based product area (chocolate pralines and chocolate bars) show a predominantly stable presence of flexible packaging (about 30%).
Bakery products, desserts and pasta take up 17% of the total of flexible polylaminates.

Frozen foods
With the rise in the consumption of frozen foods, use of flexible polylaminates from converters has also increased and now holds a 9.5% share of total consumption. In particular, flexible polylaminates are used to package vegetable (85%), fish products (28%), ice creams (25%). Flexible polylaminates used in this sector vary depending on the characteristics of the product and storage needs, such as in the previous cases.

Coffee
The sector remains one of the largest users of flexible packaging: approximately 94% of total coffee is packaged under vacuum in a polylaminate bags.

Cold cuts
Since 1995, flexible plastic packaging used in this area has shown a clear and progressive increase. Packing in protective atmospheres (bags and semi-rigid thermo-formed packages) has been a driving force to its growth. In the period before 1995, the development of flexible packaging in this sector was steered by vacuum packed packaging, which is still used today although it does involve smaller percentages, considering that it is limited to packaging whole pieces or block-shaped products. Since 1999, modern distribution has made a decided push toward the sale of sliced meat products packaged in plastic trays similar to the ones used for packing in protected atmospheres, but having a somewhat simpler structure. On the aggregate, this market area absorbs 13% of the global use of flexible polylaminates from converters.

Cheeses and dairy products
Cheeses and dairy products hold a 20% share of all the flexible packaging consumed in Italy, showing further and gradual growth. In this area, the peak sector is packaging fresh mozzarella in bags but interesting rates of growth are also found for other fresh or soft textured cheeses, for which protected atmosphere packing is being used more and more frequently.

Other
An interesting trend is the recent arrival of polylaminated bags, designed especially for packing tuna and pet food products.

Non-food area
In this area, the main field of application is the domestic detergents sector, that holds a share of 7% of overall consumption, since the qualities of flexible polylaminate packaging make it the perfect solution especially for powdered and granulated products. Thanks to the wider use of concentrated products, flexible polylaminates are increasingly used in packaging liquid and paste products. Flexible polylaminates packaging is also showing interesting potential for growth in the pharmaceutical and cosmetic -perfumery products.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio