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Studi: contestati i vuoti a rendere
Il recupero obbligatorio di imballaggi per bevande basato sul sistema del vuoto a rendere accresce le emissioni di gas con effetto serra, generando dunque un impatto negativo sull’ambiente. È la conclusione di un recente studio messo a punto da BIO Intelligence Service su incarico di Apeal (l’associazione europea dei produttori di alluminio per l’imballaggio), pubblicato nel momento in cui una serie di governi stanno riesaminando il loro approccio al recupero dei materiali usati, alla ricerca di soluzioni più vantaggiose in termini di costo, efficacia e impatto ambientale.
Più precisamente, lo studio sostiene la tesi che è “anti ecologico” e anti economico affiancare dei meccanismi di riconsegna obbligatoria di bottiglie e lattine alla già esistente raccolta multimateriale di imballaggi domestici (tipicamente, quelli contrassegnati da un qualche tipo di “punto verde”). Il danno ambientale viene quantificato nella messa in circolazione di 500-700mila automezzi supplementari all’annuo, pari al traffico urbano di una città come Bruxelles.



Managing RAEE
ANIE, the federation that represents 840 companies active in electrotechnics and electronics in Italy, organized 9th March in Milan the first national convention dedicated to the recycling of waste of electronic and electrotechnical appliances (the socalled RAEE). This is the first of a series of discussion and training events, dedicated to Associates and not only them, that the ANIE federation intends organizing during the entire year of 2005 so that the Italian concerns are prepared to fulfil the complex series of commitments that the coming into force of the relative Community Directive is imposing on the sector. The recycling of RAEE in fact implies a precise responsibility of the manufacturers (that will be made responsible for their recovery and recycling) with the need to create dedicated structures and involve a series of actors, from distributors to municipalized concerns, each with a precise responsibility. For information: www.anie.it.



Gestire i RAEE
ANIE, la federazione che riunisce 840 aziende attive nell’elettrotecnica ed elettronica in Italia, ha organizzato il 9 marzo a Milano il primo convegno nazionale dedicato al riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettroniche ed elettrotecniche (i cosiddetti RAEE). Questa è la prima di una serie di iniziative di discussione e formazione, dedicate agli Associati e non, che Federazione ANIE intende organizzare nel corso dell’intero anno 2005 affinché le aziende italiane siano preparate a gestire la complessa serie di adempimenti che l’entrata in vigore dell’apposita Direttiva Comunitaria sta imponendo al settore. Il riciclo dei RAEE implicherà infatti una precisa responsabilità dei produttori (che dovranno farsi carico del loro recupero e smaltimento) con la necessità di creare strutture dedicate e il coinvolgimento di una serie di attori, dai distributori alle municipalizzate, ciascuno con una responsabilità precisa. Per informazioni: www.anie.it.



Studies contest returnable empties
Obligatory recovery of beverage packaging based on the system of returnable empties increases gas emissions and the greenhouse effect, thus creating a negative impact upon the environment. These are the conclusions of a recent study carried out by the BIO Intelligence Service and commissioned by Apeal (the Association of European producers of aluminium for packaging), published at a time when a number of governments have re-examined their approach to the recovery of used materials, seeking solutions that are more advantageous in terms of cost, effectiveness and environmental impact. The study supports the theory that the combination of obligatory redelivery of bottles and tins with the current multimaterial collection of domestic packaging is ‘environmentally unfriendly’ and uneconomical. Environmental damage is quantified by the 500-700,000 additional vehicles on the roads annually, equal to the urban traffic of a town like Brussels.



Prese di posizione
Per prevenire ogni penalizzazione del settore cartario derivante dalla Direttiva Emissions Trading, Assocarta chiede (per bocca del suo presidente Giovanni Dell’Aria Burani) che il governo difenda con decisione il piano italiano sulle emissioni di anidride carbonica a Bruxelles.
Sono forti le preoccupazioni in merito a possibili nuovi aumenti del costo dell'energia per le cartiere italiane, proprio mentre nel Paese è stato approvato il provvedimento sulla competitività. Assocarta evidenzia i rischi per un settore, già soggetto a costi dell’energia ben più elevati dei propri concorrenti internazionali (+30% in media), che potrebbe essere costretto ad acquistare quote di emissione a causa di un’allocazione insufficiente.
Il Piano predisposto dal Governo italiano tiene conto degli elevati livelli di efficienza energetica raggiunti dall’industria manifatturiera del nostro Paese (c.d. “early actions”).
Se questo non sarà mantenuto, ai costi diretti derivanti dagli obblighi imposti al settore dalla direttiva Emissions Trading, si aggiungeranno anche i costi indiretti riversati dai produttori di energia elettrica sul consumatore industriale e derivanti dai propri oneri ai sensi della stessa Direttiva. L’industria cartaria, lo ricordiamo, opera in un mercato fortemente esposto alla competizione internazionale extraeuropea. Per preservare le capacità competitive del settore, oltre a evitare ogni meccanismo automatico di scarico dei costi indiretti da parte dei produttori elettrici, è necessario un riconoscimento, in termine di quote di emissione, della cogenerazione, degli elevati livelli di efficienza energetica già raggiunti dal settore e una piena liberalizzazione del mercato elettrico.



Taking a standpoint
To prevent any penalisation of the paper sector from the Emission Trading Directive, Assocarta by way of its president Giovanni Dell’Aria Burani, is asking the Italian government to defend the Italian plan on carbon dioxide emissions at Brussels.
There is a widespread fear that new increases in energy costs for Italian papermills are in the offing, this while the procedure on competitivity has just been approved. Assocarta highlights the risks for a sector, already subject to energy costs a lot higher than its international competitors (+30% on average), that could be forced to buy emission quotas due to insufficient allocation.
The plan laid down by the Italian government considers the high levels of energy efficiency attained by the manufacturing industry in Italy (c.d. “early actions”).
If this is not kept up, the indirect costs levied by electricity producers on the industrial consumer and deriving from their own tax burden as laid down in the Directive, will be added to the direct costs deriving from the obligations set by the Emissions Trading Directive. The paper industry, it should be noted, works in a market strongly exposed to international competition from outside Europe. To preserve the competitive capacity of the sector, as well as avoiding any automatic mechanism of offloading indirect costs made by the producers of electricity, what is needed is recognition, in terms of discharge quotas, of cogeneration, and of the high levels of energy efficiency already attained by the sector along with a full liberalisation of the electricity market.



Comieco, Cartoniadi e accordi
• L’agonismo degli italiani può manifestarsi in molti modi; a Udine ha preso la forma di una gara combattuta a colpi di scatole, quotidiani e riviste. Si tratta della seconda tappa (dopo quella romana) delle Cartoniadi 2005, promosse dal Comieco per stimolare riflessione e azione - delle pubbliche amministrazioni e dei cittadini - in materia di raccolta differenziata.
Dal 4 al 23 aprile scorso, abitanti e commercianti della città, suddivisi in squadre corrispondenti alle Circoscrizione di appartenenza, si sono sfidati per incrementare le rispettive quote di carta e cartone avviate al riciclo. In palio 15.000 euro, da devolvere al finanziamento di progetti a carattere socio-ambientale. Ha vinto il quartiere Udine Centro.
• A maggio, Comieco e la Provincia di Torino hanno firmato un accordo volontario per incentivare e razionalizzare la raccolta differenziata di carta, cartone e cartoncino. L’accordo non solo sancisce una più stretta collaborazione tra le due realtà, ma anche l’inaugurazione di un gruppo di lavoro congiunto che faciliterà il flusso incrociato di informazioni sul riciclo e recupero degli imballaggi cellulosici oltre ad agevolare l’acquisto di prodotti realizzati in materiali riciclati (i cosiddetti “acquisti verdi”) e organizzare corsi di formazione per gli addetti alla raccolta, nonché inizitiave nelle scuole del territorio.



Comieco, Cartoniadi and agreement
Competitiveness in Italy can take many forms; in Udine it took the shape of a competition fought with tins, daily newspapers and magazines. This is the second round (the first was in Rome) of the Cartoniadi 2005, promoted by Comieco to stimulate interest and action (of public administration and citizens) in segregated collection. The quarter Udine Centro is the winner.
Between the 4th and 23rd of April this year, inhabitants and businesses of the town, divided into teams corresponding to their relevant districts, rivalled each other to increase their respective quotas of recycled paper and cardboard. 15,000 euros were at stake, which are intended to finance socially- and environmentally-minded projects.
• In May Comieco and the Province of Turin signed a voluntary agreement to incentivate the rationalization of the segregated collection of paper and cardboard. The agreement not only confirms a closer cooperation between the two bodies, but also the inauguration of a joint workgroup that will ease the cross-flow of information on recycling and recovery of cellulose packaging as well as encourage the purchase of products made out of recycled materials (socalled “green purchases”). On top of that training courses will be organized for those responsible for collection, as well as undertakings in the schools in the area covered.



Plastica: riciclata e di qualità
L’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo (IPPR) ha annunciato la nascita di “Plastica Seconda Vita”, primo marchio di qualità in Italia per l’identificazione dei manufatti realizzati con materie plastiche da riciclo. La certificazione intende porsi come uno strumento fondamentale per l’implementazione di quanto previsto in tema di Green Public Procurement. Ricordiamo infatti che, in base alla Legge 448/01, Decreto Ministeriale 203/03 e Circolare del Ministero dell’Ambiente 4 agosto 2004, gli Uffici Pubblici, nonché le società a prevalente capitale pubblico, sono tenuti a coprire il proprio fabbisogno annuale di prodotti e servizi con una quota di manufatti ottenuti da materiale riciclato non inferiore al 30%. Il marchio, rilasciato dall’ente certificatore IIP, si rivolge dunque alle imprese riciclatrici e produttrici di manufatti plastici, affinché queste possano testimoniare la propria affidabilità in vista della corretta esecuzione dell'appalto pubblico. L’iniziativa intende altresì porre le premesse per l’estensione del mercato di sbocco delle plastiche da riciclo, incentivando così il recupero dei rifiuti plastici.
Per ulteriori informazioni: www.ippr.it.



Plastic: recycled and of quality
The institute for the Promotion of Recycled Plastic (IPPR) has announced the coming into being of “Plastica Seconda Vita”, first Italian brandname for the identification of manufactured items created with recycled plastic material. The certification of the same intends acting as a fundamental tool for the implementation of what has been laid down concerning Green Public Procurement. We in fact reiterate that, under Law 448/01, Ministerial Decree 203/03 and Circular of the Ministry of the Environment 4th August 2004, Public Offices, as well as companies with a majority share of public capital, should cover their own annual need of products and services with a quota of not less than 30% of manufactured items made from recycled material.
The brand, issued by the IIP certifying body, is in fact for recycling companies and producers of plastic manufactured goods, so that these can bear witness to their faithfulness in terms of the correct execution of the public contract. The undertaking also wishes to prepare the way for the extension of the main market of recycled plastic, thus incentivating the recovery of plastic waste. For further information: www.ippr.it.



Big bag a prova di amianto
Le lastre di eternit e i tubi con rivestimento d’amianto sono nocivi per la salute ma ancora presenti in tantissimi edifici. Il loro smaltimento, dunque, richiede delle cautele, tuttavia vengono spesso rimossi frettolosamente e sommariamente imballati con cellophane e nastro adesivo, senza garantire un’adeguata protezione di chi li deve manipolare e trasportare. Per risolvere questo problema Minini Imballaggi (Verolanuova, BS) propone Plate Bag: un innovativo big bag, espressamente concepito per una movimentazione rapida e sicura dell’amianto e di altri materiali contaminanti. Plate Bag è omologato ONU 13H3/Y e adempie quindi alla normativa ADR che regolamenta il trasporto stradale di merci pericolose. Disponibile nel formato 110x310x50 cm (altre misure a richiesta) è realizzato in PP con un liner interno di PE per una totale tenuta stagna. Plate Bag è certificato per una portata massima di 1.000 Kg ed è dotato di apposite bretelle per un agevole sollevamento con le convenzionali attrezzature di movimentazione. Per essere trasportato non richiede l'impiego di imballaggi secondari o pallet.



Big Asbestos-proof bags
Eternit plates and asbestos-coated tubes are hazardous to health but are still present in a great many buildings.
Certain caution is required to dispose of them; however they are often hastily removed and roughly packaged in cellophane and masking tape, without guarantee for adequate protection of whoever has to handle and transport them.
Minini Imballaggi (Verolanuova, BS) solves this problem by proposing Plate Bag: an innovative big bag, conceived expressly for quick and secure handling of asbestos and other contaminating materials.
Plate Bag is type registered ONU 13H3/Y and therefore conforms to the ADR standard that regulates road transportation of hazardous goods.
Available in 110x310x50 cm format (other measures available upon request) it is made with PP with an inside lining made of PE for complete air tightness.
The Plate bag is certified for a maximum load of 1,000 Kg and has special straps so it can be easily lifted with conventional handling equipment.
It does not require secondary packaging or pallets for it to be transported.




Studi: contestati i vuoti a rendere
Studies contest returnable empties



Gestire i RAEE
Managing RAEE



Prese di posizione
Taking a standpoint



Comieco, Cartoniadi e accordi
Comieco, Cartoniadi and agreement



Plastica: riciclata e di qualità
Plastic: recycled and of quality



Big bag a prova di amianto
Big Asbestos-proof bags