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Plastica: crescite modeste
Plastics: modest growth rates

Lo sviluppo rallenta per il secondo anno consecutivo.
For the second consecutive year, the evolutionary trend continued to decline.
News








IMBALLAGGI RIGIDI Rallenta per il secondo anno consecutivo il trend di sviluppo che ha contraddistinto il recente passato di questo comparto. Ma la situazione è in divenire.
Plinio Iascone

È in linea con l’evoluzione non positiva dell’industria manifatturiera italiana ma anche con il modesto tasso di crescita del settore imballaggi nel suo complesso. Gli imballaggi di plastica hanno concluso il 2004 con un tasso di crescita modesto (tabelle 1 e 2). In termini di quantitativi, con riferimento al peso, siamo infatti intorno all’1% circa: si tratta dunque di uno sviluppo contenuto rispetto alle performance precedenti (2,4% registrato nel 2003).
La crisi che da tre anni blocca la crescita dell’industria manifatturiera italiana, produce effetti negativi anche al settore degli imballaggi plastici che, comunque, continua a trarre benefici da un progressivo aumento di partecipazione.
A livello globale, la produzione di imballaggi di plastica nel 2004, ha raggiunto le 3.578.000 t (dato suscettibile di possibili modifiche) di cui il 44,6% circa riguarda imballaggi rigidi, ovvero bottiglie, flaconi, secchielli, vaschette, bins, blister, alveoli, cassette, pallet, tubetti flessibili e chiusure (oggetto della presente trattazione), area che ha risentito maggiormente della sfavorevole congiuntura economica. Nel 2004 questa vasta area di mercato ha espresso una produzione di 1.596.000 t, facendo segnare un tasso di crescita del 2%.
La componente estera della domanda, che conferma sostanzialmente i valori del 2003, ha coperto il 14% della produzione, mentre le importazioni - in lieve crescita rispetto al 2003 - hanno soddisfatto il 7% circa della domanda interna.
I settori di punta nelle esportazioni sono stati quelli delle preforme per bottiglie destinate alle bevande, dei vassoi e vaschette per prodotti alimentari freschi preconfezionati e delle chiusure. In merito alle importazioni, rispetto allo share nei confronti del consumo, i valori più significativi interessano le chiusure (31% del consumo) e le preforme per bottiglie (10% del consumo). L’offerta si presenta in genere diversificata in termini di tipologia di imballaggi prodotti e, in molti casi, anche molto frazionata in termini di numero di operatori presenti sul mercato. Le potenzialità di sviluppo degli imballaggi rigidi plastici, una volta superata questa fase congiunturale economica negativa, appaiono ancora buone.
Questa considerazione trae origine da diverse circostanze:
- l’erosione da parte delle bottiglie e della flaconeria di plastica nei confronti di altre soluzioni di imballaggio;
- lo sviluppo dei prodotti freschi porzionati e confezionati che danno sprint all’impiego di vaschette e vassoi di plastica;
- la tendenza nell’area del trasporto dei prodotti ortofrutticoli all’impiego delle cassette di plastica;
- le buone potenzialità di crescita di alcuni settori di utilizzo degli imballaggi rigidi, quali il mercato delle bevande, i prodotti ortofrutticoli della 4a, 5a e 6a gamma, nonché l’area dei piatti pronti.
Per quanto concerne la riduzione del peso medio, la tendenza non si arresta, sebbene in molti casi sia stato ormai raggiunto il limite tecnologico.

Tipologie di imballaggi
e aree di utilizzo

Gli imballaggi rigidi di plastica trovano innumerevoli applicazioni settoriali: alimenti (freschi e conservati), bevande, prodotti tecnici ecc. Possono essere suddivisi in due sottoinsiemi:
- bottiglie, chiusure e flaconeria varia: 45% in aumento rispetto al 2003;
- contenitori, cassette, vassoi, secchielli ecc: 55%, in lieve calo rispetto al 2003 a causa della congiuntura negativa in molti settori del petrolchimico (tabelle 3 e 4).

Bottiglie, flaconi e chiusure
Con riferimento al totale degli imballaggi plastici dell’area bottiglie-flaconeria e chiusure, la principale area di utilizzo è quella delle bevande (alcoliche e analcoliche), con uno share del 60%, in cui spiccano i settori acqua minerale e bevande analcoliche in genere (gassate e non).

• Rispetto all’anno precedente, nel 2004 si riscontra una lieve diminuzione nella partecipazione, da far risalire essenzialmente al calo dei consumi del settore delle bevande analcoliche, legato alla minore capacità di acquisto dei consumatori, ma anche alle condizioni climatiche che non hanno determinato un consumo eccezionale di bibite.
L’effetto risulta tuttavia mitigato dal ricorso più massiccio alla bottiglia di plastica rispetto ad altre soluzioni di imballaggio.

• Nel settore della detergenza domestica, seconda area per importanza, la flaconeria mantiene lo share del 19% sul consumo globale, grazie all’andamento positivo dei prodotti liquidi che, progressivamente, erodono spazi ai prodotti in polvere (dove non troviamo, in genere, la presenza della flaconeria).

• L’area delle bottiglie destinate al confezionamento dell’olio di semi e del latte, presenta quote in crescita: dal 2001 al 2004 si è passati dal 7% circa al 9%.
La buona performance dipende esclusivamente dal progressivo aumento di partecipazione a scapito di altre tipologie di imballaggio; infatti, la produzione di queste voci merceologiche è sostanzialmente stagnante, eccezion fatta per l’olio di semi.

• Un’altra importante area di utilizzo di flaconi di plastica è quella della cosmesi - profumeria e del farmaceutico, che copre complessivamente il 7% del mercato.
Le caratteristiche che si richiedono per l’impiego in questi ambiti sono molto particolari, sia in termini di design sia di caratteristiche tecniche.

Contenitori rigidi
• Il 74,5% di vaschette, secchielli, pallet, cassette, tubetti flessibili ecc... viene globalmente assorbito dal macro aggregato del food e il 25,5% dal non food (con riferimento al campione di settori monitorati dall’I.I.I.). Nell’ambito di quest’area, sono le vaschette, i vassoi e le coppette a presentare tendenzialmente i tassi di crescita migliori. L’affermazione di questa tipologia di imballaggio trae origine essenzialmente dallo sviluppo del porzionamento pre-pesato (il trend è in continua evoluzione presso la grande distribuzione, e interessa prodotti quali carni, salumi, formaggi, ortofrutta, prodotti da rosticceria ecc...) nonché dall’incremento dei prodotti ortofrutticoli della 4a-6a gamma.
• In progressiva espansione risulta la presenza della cassetta di plastica nel settore della movimentazione dei prodotti ortofrutticoli freschi: sia a perdere che - in particolare - a rendere, sono infatti in sensibile crescita. Nel trasporto dei prodotti ortofrutticoli le cassette di plastica (rendere + perdere) movimentano il 41% del prodotto.

Materie prime
Le materie plastiche usate per la produzione di imballaggi riescono a soddisfare un vastissimo ventaglio di esigenze grazie alle numerose e diverse categorie di polimeri a disposizione.
Tenuto conto di questo importante aspetto, a seconda della finalità d’uso dell’imballaggio, si può scegliere il polimero più adatto alla produzione. La possibilità di scelta del polimero compatibile con la tipologia di prodotto con cui entra in contatto, rappresenta uno dei maggiori punti di forza dell’imballaggio di plastica; questo ne ha consentito l’applicazione nella quasi totalità dei settori industriali utilizzatori di imballaggi.
Per la produzione degli imballaggi plastici rigidi si fa ricorso a tutte le principali tipologie di polimeri plastici; su un totale di circa 1.698.000 t di materie prime plastiche impiegate a questo scopo, i polimeri più utilizzati rimangono comunque il PET e l’HDPE (rispettivamente 28% e 23%).

• Il PET viene impiegato principalmente nella fabbricazione delle bottiglie per bevande e liquidi alimentari. Proprio in quest'ultimo settore si segnala la tendenza in atto al sempre più intensivo impiego di bottiglie in PET nel packaging di prodotti quali olio di semi e latte fresco pastorizzato. L'HDPE è impiegato principalmente per contenitori di grande capacità (fusti e taniche) e per flaconi destinati a prodotti tecnici liquidi.

• Significativa anche la presenza di EPS e PP. In particolare l’EPS (espanso e non) viene utilizzato per produrre vaschette, cestelli, alveoli, bicchierini e materiale di protezione (16%). Il PP - share 9% - trova applicazioni, in progressiva e sensibile crescita, grazie soprattutto al forte sviluppo dell'impiego di vaschette rigide per prodotti freschi porzionati presso la grande distribuzione.

• Le altre tipologie di polimeri vergini impiegati sono PS, LDPE, LLDPE e PVC (quota del 15%).

In merito ai materiali plastici impiegati per la fabbricazione degli imballaggi è importante evidenziare che un quantitativo significativo è costituito dalle plastiche provenienti da riciclo (con l’esclusione delle tipologie destinate al contatto diretto con gli alimenti). Nel 2004 l’impiego di materie seconde plastiche si è attestato sulle 140.000 t, rappresentando l’8% della materia prima utilizzata per la fabbricazione degli imballaggi rigidi.

In conclusione
Gli imballaggi di plastica, indipendentemente dall’andamento dei settori di sbocco e pur con tassi di sviluppo ridimensionati, presentano tendenze favorevoli. La conferma arriva sia da una crescita di partecipazione rispetto ad altre soluzioni di packaging sia, in particolare, dalla loro capacità di “presidiare” in maniera adeguata le nuove occasioni di confezionamento, con particolare riferimento all’area dei prodotti freschi.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio



Survey
Plastics: modest growth rates


STIFF PACKAGING - For the second consecutive year the evolutionary trend characterising the recent past of this segment has continued to decline.
Yet the situation is developing.
Plinio Iascone

This is in keeping with the non-positive evolution of the Italian manufacturing business and also with the modest growth rate of the packaging sector as a whole. Plastic packaging in 2004 ended with just a modest growth rate (see tables 1 and 2). In terms of the amount of plastic packaging, in the context of its weight, it is in fact of approximately 1%: it is therefore a contained development compared to preceding performances (2.4% recorded in 2003). The crisis that has stifled the growth of the Italian manufacturing industry for three years is also having negative effects upon the plastic packaging sector, which does nonetheless continue to reap the benefits of a progressive increase in participation.
On a global level, plastic packaging production in 2004 reached 3,578,000 tons (a statistic that is open to modification) of which approximately 44.6% was stiff packaging, i.e. bottles, flacons, tubs, trays, bins, blister packs, honeycomb packs, crates, pallets, flexible tubes and closures), an area that has most suffered from the unfavourable economic situation.
In 2004 this vast market area expressed a production of 1,596,000 tons, marking a growth rate of 2%.
Export demand, essentially confirming the 2003 statistics, covered 14% of production, while imports – on a slight increase compared to 2003 – satisfied approximately 7% of internal demand.
The leading sectors behind the exports have been those of beverage-bottle preforms, trays and tubs for pre-packaged fresh food products and closures.
Considering the imports, with regard to the share in consumption, the most significant statistics relate to closures (31% of consumption) and bottle preforms (10% of consumption).
The offer is, in general, diversified in terms of the type of packaging produced and also, in many cases, extremely fragmentary with regard to the number of operators on the market.
Stiff plastic packaging has greater growth potential than one could imagine from this phase of negative economic trend.
This consideration is due to several phenomena:
- the bottle and plastic container's erosion of other packaging solutions;
- the development of fresh portioned and packed products, increasing the use of plastic trays and tubs;
- a tendency to use plastic crates in the sector for transporting fruit and vegetables.
- good growth potential of some of the sectors using stiff packaging, such as the beverages market, 4th, 5th and 6th range fruit and vegetable products, as well as the area of ready-prepared dinners.
The trend for a reduction in the mean weight of packaging has not yet stopped, although it has in many cases reached the technological limit.

Types of packaging
and areas of use

Stiff plastic packaging has applications in numerous sectors: fresh and preserved food, beverages, industrial products, etc. They can be split into two major sub-systems:
- bottles, closures and various flacons: 45%, on an increase compared to 2003;
- containers, crates, trays, buckets, etc: 55%, on a slight decrease compared to 2003, due to the negative trend of many petrochemical sectors (see tables 3 and 4).

Bottles, flacons
and closures

With regard to the totality of plastic packaging within the area of bottles, flacons and closures, the key area of use is alcoholic and non alcoholic beverages, with a 60% share, the main sectors being mineral water and soft drinks generally (fizzy and still).

• Compared to the previous year, 2004 witnessed a slight decrease in partecipation, essentially due to the decrease in soft drinks consumption within the sector, related to the consumers’ lower purchasing power, but also climactic conditions that have not helped favour any exceptional beverage consumption.
The effect does however seem to have been mitigated by a greater tendency towards plastic bottles than to other packaging solutions.

• In the household detergents sector, the second most important area, flacons retain their 19% share of global consumption, thanks to the positive trend of liquid products that are progressively eroding powder products (in which area flacons are not generally used).

• Market quotas of bottles for the seed-oil and milk packaging area show an increase: from approximately 7% in 2001 to 9% in 2004. The good performance depends exclusively on progressive increase in competition at the detriment of other packaging types; in fact, the production of these merchandise listings has basically stagnated, seed oil excepted.

• Plastic flacons are used within another important area, cosmetics – for perfumes and pharmaceuticals, altogether covering 7% of the market.
The required characteristics for the use of plastic flacons within these fields are very specific, both in terms of design and technical characteristics.

Stiff containers
• 74.5% of trays, buckets, pallets, crates, flexible tubes, etc. is globally absorbed by the aggregate macro food industry and 25.5% by non food industry (with regard to the sample of sectors monitored by the I.I.I.). The trend for greatest growth within the area is in trays, tubs and cups. The success of this type of packaging essentially stems from the development of pre-weighed portioning (the trend is continually evolving within broadscale distribution, and involves products such as meat, hams, cheese, fruit and vegetables, rotisserie products, etc…) as well as from the increase in 4th – 6th range fresh produce.
• The plastic crate is progressively expanding within the sector for transporting fresh produce: the use of both non-returnable and, more especially, returnable crates is growing considerably. Both returnable and non-returnable plastic containers are used for transporting 41% of fruit and vegetables.

Raw materials
Plastic materials used in packaging production can satisfy vastly wide-ranging demand due to the countless, varied categories of available polymers.
Bearing in mind this important fact, one can choose the polymer most suited to production, according to the end use of the packaging. Choosing a polymer compatible with the product it comes in contact with constitutes one of the main strong points of plastic packaging; as a result it can be applied within nearly all industrial sectors using packaging.
All main types of plastic polymers are resorted to within plastic packaging production; of a total of approximately 1,698,000 tons of raw plastic materials used for this purpose, PET and HDPE still remain the most used polymers (28% and 23% respectively).

• PET is used principally in the production of bottles for beverages and liquid foods. It has been noted that the latter sector is tending increasingly to use PET bottles for packaging products like seed oil and fresh pasteurised milk. HDPE is used mainly for large volume containers (drums and cans) and for flacons expected to hold industrial liquids.

• EPS and PP are also important. Expanded and non-expanded EPS, especially, is used for producing trays, baskets, honeycombs, beakers and protection material (16%).
Use of PP – with a 9% share – is continually and steadily growing, thanks especially to the use of stiff trays for fresh portioned food in supermarkets.

• Other types of virgin polymers in use are PS, LDPE, LLDPE and PVC (with a 15% quota).

As for the materials used to produce the packaging, it is important to note that a significant amount is made up of recycled plastic (except for those packaging that come in contact with food).
Secondary materials used in 2004 (recycled plastic) amounted to 140,000 tons, representing 8% of the raw material used to produce stiff packaging.

In conclusion
Plastic packaging is experiencing favourable trends, independent from the trend of market sectors and yet with streamlined development rates. This is confirmed by both growing competition with other packaging solutions and, especially, by its own ability to adequately “preside” at new packaging occasions, referring particularly to the area of fresh produce.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio