July/August 2003





Comunicare con l'Oscar
Communicating the Oscar

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Rapporto sullo stato dell'imballaggio (2)
Report on the state of packaging (2)

Vetro: dati e riflessioni
Glass: data and reflections

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Wide range of industrial sacks

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Anno 2002: produzione e consumi stabili delle diverse tipologie di contenitori di vetro, imballaggi che conservano il senso di una lunga storia, pur adattandosi ai tempi che cambiano. Plinio Iascone

Secondo quanto riporta l'erudito latino Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, furono i Fenici a inventare il vetro nel 3000 A.C.
Da allora la bottiglia di vetro per il confezionamento sia dei liquidi alimentari che delle conserve vegetali e animali ha ovviamente subito grandi innovazioni e i campi di impiego si sono notevolmente ampliati.
In alcuni settori, come la profumeria, la confezione di vetro è oggi sinonimo di alta gamma e di lusso.
Dal punto di vista pratico, i processi di formatura delle bottiglie, dei vasi e degli altri contenitori a corpo cavo sono due: il soffiato-soffiato e il pressato soffiato. L'adozione di questa o quella tecnica è condizionata dalla geometria del contenitore e dalle condizioni di utilizzo. A parità di caratteristiche meccaniche, il processo pressato-soffiato consente di ridurre il peso dei contenitori, tanto che, negli ultimi anni, i progressi in questo campo hanno portato a un abbattimento medio del 10-20%.
L’offerta degli imballaggi in vetro comprende: imballaggi da vetro cavo (bottiglie, vasi, flaconeria) e imballaggi da vetro tubo (fiale e flaconcini).

Il mercato dei contenitori di vetro
Nel 2002 il settore italiano degli imballaggi in vetro ha espresso una produzione di 3.330.000 tonnellate, valore sostanzialmente simile a quello del 2001. Un risultato, questo, da considerarsi tutto sommato positivo, considerando l’avversa congiuntura economica che ha caratterizzato l’economia nazionale e mondiale.
La bassa congiuntura ha determinato un sensibile ridimensionamento dell’area dei beni di largo consumo, agro alimentari e non alimentare, ambiti in cui gli imballaggi di vetro trovano il loro sbocco "naturale".
Risultano in lieve aumento le bottiglie e i vasi, mentre la flaconeria da vetro cavo e quella da vetro tubo hanno segnalato una contrazione.
Le esportazioni di imballaggi vuoti rappresentano il 10% circa, mentre le importazioni coprono l’11% circa del consumo.
Il consumo interno di imballaggi di vetro ha raggiunto 3.263.000 tonnellate.
Dall’analisi evolutiva della loro produzione, nell’ultimo quinquennio, si evidenzia un'interessante crescita del 2% medio annuo, risultato molto positivo tenuto conto del lungo periodo di crisi che aveva contraddistinto gli anni precedenti e il processo di alleggerimento che ha interessato i manufatti di vetro negli ultimi tempi. Essi sono infatti passati da un fase di declino, datata tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90, ad un fase di maturità, caratterizzata però da serie possibilità di sviluppo anche contenuto: e questo è stato reso possibile da una serie di iniziative intraprese dagli operatori del settore, proprio per rivitalizzare il comparto.

Vetro cavo: utilizzi
Bottiglie e vasi trovano applicazione essenzialmente nell’area dei liquidi alimentari e delle conserve alimentari.
La flaconeria, che comprende vasetti, boccette e flaconi, viene utilizzata nei settori della farmaceutica e della cosmesi – profumeria.

I settori di sbocco delle bottiglie
L'impiego di bottiglie di vetro cavo nell’area dei liquidi alimentari, con riferimento alle bottiglie nuove immesse sul mercato, è diffuso in diversi settori merceologici.
• Vino e spumanti sono i settori di sbocco principali, con una quota del 41% (il riferimento è alla quantità di bottiglie espressa in peso).
Il posizionamento del vetro nel settore vinicolo presenta una lieve crescita, a seguito dell'aumento della domanda di vini DOC e delle esportazioni, aree di sbocco che richiedono essenzialmente il confezionamento in vetro.
È in atto una sensibile avanzata del confezionamento in bag in box nella gamma da 3 a 10 litri, che sostituisce la vendita dello sfuso e delle piccole damigiane, ma questo trend non dovrebbe influire sull'impiego delle bottiglie.
• Acqua minerale e bibite analcoliche seguono con una quota del 18%: dopo un lungo periodo di calo progressivo, il consumo sembra essere in via di assestamento.
Per quanto concerne l’acqua minerale si sta verificando un graduale aumento delle bottiglie personalizzate nell’area horeca e, di riflesso, un aumento del numero delle bottiglie a rendere.
• La birra, con il 14% di share di mercato, è la terza area di utilizzo.
Il posizionamento della bottiglia in vetro rispetto alle altre forme di imballaggio, lattine e keg (birra alla spina) è al momento sostanzialmente stabile; non si esclude però in futuro un fenomeno di "erosione" di quote da parte delle distribuzione alla spina, collegato alla diffusione di pizzerie, paninoteche ecc.
• Succhi di frutta, spirit e vermouth, olio d’oliva: si tratta di altri tre comparti merceologici, che si stanno affermando come interessanti utilizzatori di bottiglie di vetro.
- In particolare, il settore dei succhi di frutta assorbe il 5,2% dell’utilizzo complessivo di bottiglie di vetro cavo. Di recente, proprio in questo comparto, la bottiglia di vetro è stata oggetto di un'intensa campagna di rivitalizzazione, in termini di forme e di colori, che sta producendo effetti positivi: il suo posizionamento è in via di stabilizzazione dopo anni di cedimenti.
Storicamente, ha dovuto confrontarsi con il primo contenitore alternativo, la lattina, e oggi, la competizione è con il contenitore di cartoncino poliaccoppiato rigido, che risulta l’imballaggio più diffuso, anche se la sua posizione viene insidiata dalla bottiglia di PET.
- Gli alcolici (spirit e vermouth) evidenziano uno share di mercato del 6%. Fermo restando che, in questo ambito, la bottiglia di vetro regna incontrastata, la crescita di consumi dipende essenzialmente dallo sviluppo delle esportazioni di super alcolici.
- L’olio d’oliva assorbe il 5,8% dell’impiego di bottiglie in vetro.
Per quanto concerne le vendite di olio di oliva in Italia il vetro detiene la quota di mercato nettamente prevalente, mentre per l’olio destinato all’export deve dividersi con la lattina di banda stagnata.
Del tutto marginale è invece la presenza del vetro per l’olio di semi, dove primeggia la plastica seguita dai contenitori di banda stagnata.
• Derivati del pomodoro - Passate e polpe rappresentano un'altra interessante area di sbocco delle bottiglie di vetro (6%).
Complessivamente, le sette aree evidenziate impiegano il 96% di bottiglie di vetro con riferimento al peso, mentre il restante 4% è riconducibile all'utilizzo nel confezionamento di sciroppi, olio di semi, trielina ecc.
Spicca, a complemento di questa grande famiglia di contenitori, la gran varietà di tipologie di chiusure: tappi corona di banda stagnata, capsule a vite di alluminio, tappi di sughero e di plastica.

I settori di sbocco dei vasi
Il consumo nazionale e la diffusione di vasi di vetro cavo risultano tendenzialmente in aumento.
- Il 40% circa dei vasi è impiegato per il confezionamento delle conserve vegetali (legumi, sottaceti, sottolio, marmellate ecc), il 13% riguarda le conserve ittiche, il 14% è rappresentato dai sughi, salse, maionese compresa, il 18% è imputabile agli omogeneizzati.
- Se queste quattro aree utilizzano per l’85% i vasi di vetro, il restante 15% si suddivide tra cioccolata spalmabile, patè, miele e yogurt. I vasi di vetro, nei diversi settori, trovano come concorrenti le scatole di banda stagnata, di alluminio, i tubetti flessibili (alluminio, plastica e poliaccoppiati), i flaconi di plastica, i contenitori di cellulosa accoppiata e le buste flessibili poliaccoppiate.
Nella maggioranza dei casi, il vaso di vetro trova l’abbinamento alla capsula in banda stagnata twist off.

I settori di sbocco della flaconeria
Sono due le principali aree settoriali di sbocco, cosmesi-profumeria e farmaceutica, che lo utilizzano per il 92%. Il restante 8% della flaconeria da vetro cavo viene impiegato per le attrezzature da laboratorio, per oggettistica da regalo, ecc.
- Il settore della cosmesi-profumeria assorbe circa il 62% della produzione e impiega flaconi per profumi (dove il vetro continua a mantenere una posizione di netta preminenza), boccette per smalti, diluenti per unghie e vasetti per creme; in quest'ultimo caso il vetro deve confrontarsi con la plastica, che sta progressivamente aumentando la propria presenza.
- Il settore farmaceutico assorbe il 30% dell'impiego di flaconeria di vetro cavo.
È utilizzato per la produzione di flaconcini per prodotti iniettabili e farmaci da assumere per via orale, flaconi per sciroppi e collutori, vasetti per unguenti, boccette per prodotti oftalmici ecc.
Al momento, l’alternativa all’imballaggio di vetro, è costituita dai contenitori di plastica, la cui avanzata risulta però molto lenta e circoscritta ad alcune aree specifiche, come i prodotti oftalmici o le pomate. In quest’ultimo segmento si sta facendo stranda un altro competitor, il tubetto flessibile. È tuttavia importante tenere presente che i maggiori cambiamenti relativi al posizionamento del vetro dipendono dall’andamento dei consumi delle diverse forme medicamentali (se crescono o diminuiscono gli iniettabili, confezionati essenzialmente in vetro, le conseguenze sui consumi sono ovvie). In termini di chiusure, la capsule a vite di plastica e alluminio, le capsule a strappo in alluminio sono le tipologie più diffuse.

Vetro tubo: utilizzi
Il settore farmaceutico è la principale area di sbocco dei contenitori di vetro tubo (66% del consumo complessivo).
Viene impiegato, per oltre il 70%, nella produzione di fiale per prodotti iniettabili e per il restante 30% per realizzare flaconcini per iniettabili e farmaci per via orale. L’alternativa all’imballaggio di vetro tubo è costituita dai prodotti di vetro cavo. Altre aree di impiego dell’imballaggio da vetro tubo, che coprono il restante 34%, sono la cosmesi (essenzialmente fiale o flaconcini per il trattamento dei capelli) e le attrezzature da laboratorio (flaconi e provette).

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio



Glass: data and reflections
Year 2002: production and consumption are stable for various types of glass container, packaging which conserves a sense of history, though adapting to changing times.
Plinio Iascone


According to Latin scholar Pliny the Elder in his Naturalis Historia, it was the Phoenicians who invented glass in 3000 BC.
Since then glass bottles for packaging liquid foods and vegetable and meat preserves have obviously seen great innovations and their range of use has significantly increased.
In some sectors, like perfumes, glass packaging is nowadays synonymous with top of the range and luxury products. From the practical point of view, there are two processes for modelling hollow bottles, jars and other containers: blown-blown and pressed-blown. The adoption of either technique is conditioned by the shape of the container and its use. Mechanical characteristics being equal, the pressed-blown process allows the weight of the containers to be reduced to the point that, in recent years, progress in this field has led to an average reduction of between 10 and 20%.
The glass packaging range includes: hollow glass packaging (bottles, jars, perfume and pharma bottles) and tubular glass (vials and small bottles).

The market for glass containers
In 2002 the Italian glass packaging sector produced 3,330,000 tonnes, a figure more or less equal to 2001. This result is positive overall, considering the adverse conditions which have affected both the domestic and international economy.
The negative trend has determined a sizeable reduction in the area of convenience goods - agriculture and food and non food- spheres where glass packaging finds a “natural” market.
Bottles and jars show a slight increase, while hollow glass and tubular glass perfume and pharma bottles have decreased.
Exports of empty packaging represent approximately 10%, while imports cover approximately 11% of consumption.
Domestic consumption of glass packaging has reached 3,263,000 tonnes. From an evolutionary analysis of its production over the last five years, we see an interesting annual average growth rate of 2%, an extremely positive result taking into account the long recession which marked the previous years and the process of lightening which has recently involved glass products. They have actually moved from a phase of decline, dating from the end of the eighties to the early nineties, to a phase of maturity, characterised however by serious, though limited, development possibilities: and this has been made possible by a series of initiatives undertaken by sector operators, specifically to revitalise the sector.

Hollow glass: uses
Bottles and jars are essentially used for liquid foods and food preserves.
Perfume and pharma bottles, which include small jars, small bottles and perfume bottles are used in the pharmaceutical and cosmetics- perfume sectors.

Bottle market sectors
The use of hollow glass bottles in the liquid food area, referring to new bottles launched on the market, is spread over various product sectors.
• Wine and sparkling wine are the principal market sectors, with a share of 41% (reference is to the quantity of bottles expressed in weight).
The positioning of glass in the wine sector shows a slight growth, in the wake of the increased demand for DOC wines and exports, market areas which essentially require glass packaging.
There is a considerable progression taking place in bag/box packaging in the 3 to 10 litre range, which substitutes the sale of wine from the cask and small carboys, but this trend should not affect the use of bottles.
• Mineral water and soft drinks follow with a share of 18%. After a long and steady downward trend consumption appears to be stabilising.
As far as mineral water is concerned, we are seeing a gradual increase of personalised bottles in the horeca area and an automatic increase in the number of returned bottles.
• Beer, with 14% of the share of the market, is the third area of use.
The positioning of glass bottles compared to other forms of packaging like cans and kegs (draught beer) is substantially stable at present: we cannot exclude however a share erosion phenomenon in the future on the part of draught beer, linked to the spread of pizzerias, sandwich bars etc.
• Fruit juices, spirits and vermouth, olive oil: these are three other product sectors which are establishing themselves as glass bottle users.
- In particular, the fruit juice sector absorbs 5.2% of the global use of hollow glass bottles. Recently, this sector witnessed the targeting of the glass bottle by an intense campaign whose aim was to regenerate it in terms of shape and colour. This was a successful move: its positioning is stabilising after years of sagging.
Historically, glass had to face competition from the first alternative container, the can, and nowadays, it competes with stiff polylaminated cardboard, which is the most widespread form of packaging, even though the position of the latter is being undermined by PET bottles.
- Alcohol (spirits and vermouth) reveal a market share of 6%. Taking it for granted that glass bottles are the undisputed leaders in this sphere, the growth of consumption depends essentially on the development of spirits exports.
- Olive oil accounts for 5.8% of glass bottles.
As far as sales of olive oil in Italy are concerned glass holds the lion’s share of the market while oil destined for exportation is divided between glass and tinplate containers.
• Tomato derivatives - Puree and pulp represent another interesting outlet for glass bottles (6%). Globally, the seven areas highlighted account for 96% of glass bottles in terms of weight, while the remaining 4% can be traced to the packaging of syrups, vegetable oils, trichloroethylene etc.
To complete this large family of containers the huge variety of fastenings stands out: tin plate crown caps, aluminium screw caps, corks and plastic tops.

Jars market sectors
Domestic consumption and the spread of glass jars is tending to increase.
- approximately 40% of jars are used for packaging vegetable preserves (beans, pickles, jars, etc), 13% for fish preserves, 14% for sauce, creams, mayonnaise included, 18% for homogenised products.
- while these four areas use 85% of glass jars, the remaining 15% is subdivided into chocolate spreads, pates, honey and yoghurt.
In various sectors glass jars have to compete with tin and aluminium cans, small bendy tubes (aluminium, plastic and polylaminates), plastic bottles, laminated cellulose containers and pliant polylaminated bags.
In the majority of cases, the glass jar is combined with the twist off tin plate cap.

Perfume and pharma bottles market sectors
There are two major market sectors, cosmetics-perfume and pharmaceutical, which account for 92%. The remaining 8% of hollow glass vials and small bottles are used for laboratory equipment, fancy goods etc.
- The cosmetics sector accounts for approximately 62% of the production using perfume bottles (where glass continues to occupy a position of clear supremacy), small bottles for nail varnish and nail solvents and jars for creams: in the latter case glass has to compete with plastic which is increasingly present.
- The pharmaceutical sector absorbs 30% of hollow glass perfume and pharma bottles.
These are used for the production of vials for intravenous products and medicine to be taken orally, bottles for syrups and gargles, small jars for ointments, small bottles for ophthalmic products etc.
At the moment, the alternative to glass packaging is represented by plastic containers, whose advance however appears to be very slow and limited to some specific areas, like ophthalmic products or salves.
In the latter segment another competitor is gaining ground, the small bendy tube. It is however important to remember that major changes relative to the positioning of glass depend on the trend of consumption of various forms of medication (if intravenous products, essentially packaged in glass increase or diminish, the consequences are obvious).
In terms of fastenings, the plastic and aluminium screw top and the aluminium ring pull are the most widespread typologies.

Tubular glass: uses
The pharmaceutical area represents the principal market for tubular glass containers (66% of global consumption).
Over 70% is used in the production of vials for intravenous products and the remaining 30% for making small bottles for intravenous products and medicine to be taken orally.
The alternative to tubular glass is hollow glass.
Other areas where tubular glass packaging, which covers the remaining 34%, is used include cosmetics (essentially vials or small bottles for hair treatments) and laboratory equipment (small bottles and test tube).

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio