July/August 2003





Comunicare con l'Oscar
Communicating the Oscar

M&D News







Rapporto sullo stato dell'imballaggio (2)
Report on the state of packaging (2)

Vetro: dati e riflessioni
Glass: data and reflections

F&F News







Alto di gamma per i sacconi industriali
Wide range of industrial sacks

I&M News








E&L News

IE&L News







Realtà macchine
Machine reality








Per la filiera degli imballaggi nel suo complesso, l'anno non è iniziato bene. Eppure sussistono motivi di fiducia in una possibile ripresa. Numeri e tendenze a fine maggio 2003. A cura di Plinio Iascone

Come e dove viene usato l'imballaggio
La movimentazione delle merci comporta sempre l’impiego di imballaggi, siano essi primari o secondari o da trasporto. Nella presente trattazione si considerano i principali settori di impiego, in particolare quelli che utilizzano diverse tipologie o dove si riscontri una presenza, significativa in quantità, di una o più famiglie di imballaggi.

AREA FOOD
Nel complesso questa vasta area merceologica ha concluso il 2002 con un modesto tasso di crescita, contenuto all’1,7% e, per il 2003, si prevedono scostamenti minimi (1,7-2%). L’area agro alimentare assorbe poco oltre il 55% dell’impiego di imballaggi.

Bevande - Il settore delle bevande, alcoliche e non, ha concluso il 2002 con una crescita dell’1%, interrompendo il trend favorevole che ha contraddistinto gli ultimi anni. Nel 2003 si prevede una crescita del 2,6%, e in particolare +2% nell’area delle bevande analcoliche e +3% per le bevande alcoliche; nel secondo caso, lo sviluppo è trainato dalle esportazioni. Il mix del packaging di questo comparto industriale è molto vario:
bottiglie di vetro (a rendere e a perdere), bottiglie di PET, contenitori di cellulosa accoppiata, lattine in 2 pezzi (essenzialmente di alluminio), contenitori di cellulosa accoppiata, bag in box.
Per quanto concerne il trasporto delle bevande, si fa ricorso essenzialmente a cassette di cartone ondulato o cartoncino teso, a film plastico termoretraibile e ai pallet di legno.

Derivati dei pomodori - Il settore assume una importanza significativa per l’impiego di scatole di banda stagnata e bottiglie di vetro. Il 2002 si è concluso con un calo del prodotto trasformato del 9%. I decrementi più significativi hanno interessato:
- le polpe (confezionate in scatola di banda stagnata, che ha subito i contraccolpi maggiori, e in bottiglia di vetro) toccando il -17%;
- il concentrato, confezionato essenzialmente in scatole di banda stagnata, tubetti di alluminio, sacchi di poliaccoppiato e fusti, sceso del 19%.
Gli altri comparti risultano o in lieve aumento o stabili.
• La movimentazione dei semi lavorati avviene in fusti.
• Cartone ondulato, film termoretraibile e pallet di legno costituiscono gli imballaggi di spedizione utilizzati.
Le prospettive per il 2003 sono orientate a un recupero del prodotto trasformato del 25% circa, raggiungendo valori in sintonia con i quantitativi richiesti dal mercato.
Nel biennio 2001-2002, a fronte di un trasformato in calo, la domanda è stata soddisfatta ricorrendo alle scorte di mercato di semi lavorati e prodotto finito, scorte attualmente esaurite.

Conserve di legumi e frutta sciroppata - I legumi continuano a subire la concorrenza dei prodotti surgelati, mentre la frutta sciroppata subisce la forte concorrenza estera che condiziona l’andamento delle esportazioni, da cui dipende lo sviluppo del settore. Il 2002 si è concluso con un calo dello 0,5% per i legumi e con un calo dell’8% per la frutta sciroppata.
Le prospettive 2003 per il settore della frutta sciroppata non sono rosee, mentre i consumi dei legumi potrebbero essere interessati da una fase di rivitalizzazione.
Per quanto riguarda la tipologia di confezionamento, il mercato si suddivide tra contenitori metallici, essenzialmente di banda stagnata e vasi di vetro; di recente sono apparsi prodotti confezionati in contenitori di cellulosa accoppiata.

Prodotti lattiero caseari: formaggi e burro - Questa categoria, che comprende una vasta gamma di prodotti derivati dal latte, nel 2002 ha vissuto una crescita globale del 2%, per merito del buon andamento dell'export. Per il 2003 si può ipotizzare uno sviluppo analogo.
La principale area merceologica di questo settore è costituita dai formaggi, che copre oltre il 90% della produzione.
Le vendite attraverso la GDO crescono progressivamente, con un conseguente aumento dell’impiego di poliaccoppiati flessibili e semirigidi di plastica (buste e vaschette), vaschette di plastica monostrato o di alluminio, film di plastica e di alluminio.
Le vendite tramite GDO portano come conseguenza l’aumento dei prodotti porzionati e confezionati e, quindi, il ricorso alle categorie di imballaggi menzionate è in ascesa.
L’incarto di carta resta ancora predominate presso la distribuzione tradizionale.

Salumi - Il tasso tendenziale di sviluppo si mantiene sull’1-1,5% medio annuo. Aumenta, come negli anni passati, la tendenza alla vendita del porzionato preconfezionato. In merito ai pezzi interi risulta in progressivo aumento il confezionamento sotto vuoto, per evitare il calo dovuto alla perdita di umidità. La crescita in peso dell’utilizzo di imballaggi dell’area plastica (in particolare di poliaccoppiati flessibili), risulta quindi superiore al trend evolutivo del settore.
Per le vendite assistite al banco vengono impiegate vaschette di alluminio o plastica, che sono in crescita, mentre la carta tradizionale da incarto è tendenzialmente in calo.

Paste alimentari secche - Il 2002 ha chiuso con una produzione in modesta crescita: +1% circa. Per il 2003 si ipotizza uno sviluppo lievemente superiore, guidato da una possibile migliore intonazione delle esportazioni.
Il mix del packaging risulta sostanzialmente stabile: per la pasta secca di semola prevale il flow pack, seguito dagli astucci di cartoncino e, in misura significativamente inferiore, dai sacchi di plastica e di carta utilizzate per il prodotto destinato al catering. La pasta secca all’uovo viene confezionata essenzialmente in astucci di cartoncino + flow pack, mentre la secca ripiena in poliaccoppiati flessibili.

Paste alimentari fresche - I consumi di pasta fresca industriale nel 2002 hanno segnato un incremento pari al 4% in quantità, grazie principalmente alle grandi varietà e novità che vengono offerte. Si tratta di un settore con ottime possibilità di crescita, tanto che nel 2003 è previsto uno sviluppo del 5-6%.
Il confezionamento avviene essenzialmente in atmosfera protettiva, utilizzando imballaggi poliaccoppiati flessibili: per il momento non si rilevano soluzioni di packaging alternative.

Surgelati - Il comparto ha chiuso il 2002 con una crescita del 4% e le aspettative per il 2003 confermano il trend. I settori di punta che hanno determinato questo risultato sono, in particolare, gli ortaggi e i piatti pronti. Il confezionamento dei surgelati avviene essenzialmente in buste e vaschette di plastica, seguite da scatole di cartoncino e vaschette di alluminio. Le preferenze del mercato continuano ad andare verso l'imballaggio di plastica, che sottrae spazio alle altre tipologie di packaging.

Prodotti da forno, cacao, caramelle, cioccolato - L’attività produttiva di questa vasta area di mercato ha concluso il 2002 con un tasso di crescita dell’1% circa ma, data la varietà di prodotti, il trend risulta ovviamente differenziato.
Nel 2003 si ipotizza in crescita media dell'1,5-2% , a seguito di una migliore intonazione dei consumi interni e della tenuta delle esportazioni (che giocano un ruolo determinante nello sviluppo dell’attività produttiva).
Il confezionamento per il comparto dolciario è dominato dagli imballaggi di plastica e cellulosa; seguono, con share limitati, le scatole di acciaio per i prodotti di alta gamma (caramelle e cioccolatini di lusso, dolci pasquali o natalizi) e i vasi di vetro per le creme spalmabili.
Continua la politica della prevenzione in merito all’uso degli imballaggi: minor peso globale a parità di numero di confezioni e prestazioni.
Le tipologie di imballaggio utilizzate per il confezionamento di questi prodotti sono molto diversificate e prevedono l’impiego di scatole metalliche, astucci di cartoncino, contenitori di vetro, vassoi di plastica e imballaggi poliaccoppiati flessibili.
Riguardo invece all’imballaggio secondario, il tasso di crescita del cartone ondulato continua a manifestare un trend positivo, sostenuto anche dall'impiego massiccio come espositore.

Frutta e ortaggi freschi - La produzione di ortofrutta avviata al consumo fresco nel 2002 ha concluso l’anno con un calo produttivo del 3%.
I consumi delle famiglie risultano avere subito una contrazione del 2%.
L’orientamento dei consumatori è stato segnato da una riduzione della "quantità" a favore della qualità, traducendosi in aumenti generalizzati sia dal punto di vista economico che di servizio.
Ad esempio i prodotti della “quarta gamma” sono in sensibile e progressivo aumento (nel 2002 lo sviluppo si è attestato intorno al 22%).
Dal punto di vista delle quantità movimentate, il settore esprime numeri importanti (oltre 14 milioni di t) e le quantità in gioco rimandano al quantitativo di imballaggi impiegati.
Per quanto riguarda gli imballaggi da trasporto per il prodotto italiano destinato al consumo fresco (mercato interno + esportazioni) il mix è il seguente: cassetta di legno (quota attuale pari al 36%); casse di cartone ondulato (31,5%); cassette di plastica a rendere e a perdere (32,5%); sacchi di rafia (6,5%).
Le cassette di legno risultano in progressivo e sensibile calo, a fronte di una tenuta di quelle di cartone ondulato e della progressiva ascesa delle cassette di plastica, soprattutto quelle a rendere.

AREA NON FOOD
L'area "non alimentare" (che assorbe il 45% degli imballaggi prodotti) è senz’altro quella che, nel 2002, ha subito i maggiori effetti negativi derivanti dalla situazione congiunturale dell’economia.

Prodotti chimici (colori, inchiostri, colle, fitofarmaci, lubrificanti, diluenti, ecc.) - Questo grande comparto ha chiuso il 2002 con un calo dell’attività produttiva (-1,5% circa). Le esportazioni continuano a giocare un ruolo determinante per lo sviluppo dell'area, coprendo il 13% della produzione.
La crescita dell'export (+2,3%), anche se a una velocità decisamente più contenuta rispetto al passato, ha limitato gli effetti negativi sulla produzione, dominata da una domanda interna in contrazione del 2% circa.
Considerando la sua stretta relazione con l’andamento della produzione industriale e tenendo in conto un'ipotizzabile ripresa, nel 2003 l'area potrebbe svilupparsi dell’1,5-2%.
Il mix del packaging, a seconda dei prodotti considerati, prevede: contenitori di acciaio e plastica di capacità sino a 20-30 litri, fusti d'acciaio o plastica da 200 litri, cisternette di plastica, sacchi di plastica o carta per prodotti in polvere o in granuli.
Per i prodotti secchi e in granuli si usano anche fusti di cellulosa da 200 kg di capacità.
Ovviamente la movimentazione dei prodotti prevede l’uso di scatole di cartone ondulato, film plastici e pallet. I quantitativi di imballaggi usati in quest'area di mercato sono molto significativi, tenendo conto che i prodotti movimentati ammontano a circa 3.230.000 t.

Farmaci - Il settore ha concluso il 2002 con una crescita del 2% circa in quantità. Rispetto al biennio precedente, si nota un rallentamento dovuto alle introduzioni di misure restrittive nell’assistenza sanitaria.
I tassi di sviluppo del 2003 dovrebbero essere lievemente inferiori, a seguito di un ridimensionamento delle spese farmaceutiche a carico dello Stato (trend evidenziato già nei primi mesi dell’anno).
Il mix del packaging come si sa, muta a seconda dell’andamento delle diverse forme farmaceutiche: iniettabili, liquidi bevibili, liquidi non bevibili, solidi orali, solidi non orali, trans-dermici, farmaci per uso esterno, spray.
L’utilizzo complessivo di imballaggi nel settore è in generale aumento, sostenuto da una massiccia produzione di farmaci monodose.
Imballaggi di vetro, di plastica e blister (plastica + alluminio) e astucci di cartoncino sono le tipologie più diffuse, seguiti da bombolette aerosol (in prevalenza di alluminio), tubetti flessibili di alluminio, ecc.

Cosmesi e profumeria - Contrariamente a quanto ipotizzato, il 2002 chiude con un lieve arretramento rispetto all’ottimo andamento del 2001.
La crisi economica che ha investito l’Italia e i principali paesi industrializzati ha infatti interrotto il lungo periodo di sviluppo. Per il 2003 si ritiene possibile una ripresa, auspicando un andamento migliore dei consumi, dato che cosmetici e prodotti per l’igiene personale non sono ormai più considerati beni superflui ma necessari per il benessere.
Tra i materiali, la plastica prosegue la propria escalation in molti ambiti, andando a sostituire i vasetti di vetro e i tubetti di metallo per stick.
È però importante rilevare che, considerando il settore profumi, il vetro risulta la soluzione di confezionamento ancora più rilevante.
La maggioranza dei prodotti è inserita in astucci di cartoncino.
La movimentazione avviene mediante scatole di cartone ondulato, film plastici e pallet.

Prodotti per la detergenza domestica - Il settore ha concluso il 2002 con una crescita in quantità dell’1,5% circa e le aspettative per il 2003 sono orientate verso uno sviluppo lievemente superiore, 1,7-2%.
Il mix del packaging vede in testa i flaconi di plastica, seguiti dagli imballaggi poliaccoppiati flessibili e di cartoncino, dai contenitori di metallo (bombolette aerosol essenzialmente d'acciaio). I maggiori sviluppi riguardano l’imballaggio poliaccoppiato flessibile dovuti al maggior utilizzo di prodotti concentrati e di ricariche.
I quantitativi di imballaggi impiegati sono significativi, a fronte di una produzione globale di circa 2.550.000 t.

Calzature e abbigliamento - Nel 2002 i cali medi sono stati di oltre il 10% per le calzature e del 2-3% per l’abbigliamento e le speranze, per il 2003, sono di un assestamento sui battenti dello scorso anno.
Questa voce decisiva dell’economia nazionale risente, dal 2001, di un deciso rallentamento e la crisi ha coinvolto non solo la domanda interna ma soprattutto quella estera.
La crisi è derivata dalla crisi economica che ha coinvolto oltre l’Italia, tutti i paesi industrializzati dove i nostri prodotti per oltre il 70% sono diretti.
Per il confezionamento si ricorre sostanzialmente a scatole di cartoncino teso e scatole di cartone ondulato utilizzate per la spedizione, oltre ovviamente a film plastico e pallet.

Mobili - Dopo un calo del 3% circa nel 2002 rispetto al 2001, il settore del mobile si ipotizza potrà essere interessato da una crescita dell’1,3% nel corso del 2003.
La mini ripresa si prevede sarà guidata essenzialmente dalle esportazioni.
L’imballaggio di spedizione utilizzato in quest’area è costituito da cartone ondulato, chips espansi e film plastici.

Elettrodomestici - Il 2002 dovrebbe essersi concluso con uno sviluppo intorno al 2,5-3% grazie al positivo andamento delle esportazioni (un fattore importante e trainante).
Il 2003 dovrebbe confermare questo trend, se la domanda interna riuscirà a tonificarsi dopo la stagnazione nel 2002.
Le tipologie di imballaggi usati per la spedizione sono cartone ondulato, profili di polistirolo e film plastici; le protezioni costituite da profili e lastre di polistirolo tendono in certi casi a sostituirsi parzialmente al cartone ondulato.

Materiali per edilizia - Il 2002 ha registrato i seguenti numeri: piastrelle -2% (a causa di un poco positivo andamento delle esportazioni), cemento, calce e gesso +1,5%, mattoni +2%.
In ambito nazionale, se i programmi di opere pubbliche annunciati dal Governo troveranno attuazione, il 2003 dovrebbe segnare l’inizio di una fase di ripresa significativa. In particolare si prevede uno sviluppo del 2% circa del settore costruzioni edili (abitazioni e opere pubbliche).
Gli imballaggi da trasporto usati sono scatole di cartone ondulato, sacchi di carta e plastica, film plastico e ovviamente pallet.





Report on the state
of packaging (2)
The year did not get off to a brilliant start for the packaging industry as a whole. Still, we are seeing positive signs of a possible recovery. Figures and trends at the end of May 2003. Edited by Plinio Iascone

How and where packaging is used
Goods handling always involves the use of packaging, whether primary, secondary or for shipping. This report takes into consideration the main sectors of use, especially those which use different types or where there is a significant presence in terms of quantity of one or more packaging families. All the data provided here have been processed on the basis of an initial interim balance for 2002 and so may vary.

FOOD AREA
On the whole, this expansive product area closed 2002 with unexceptional growth of just 1.7% and the industry is not expecting any major changes in these numbers for 2003 (1.7-2%). The agriculture-food sector absorbs just over 55% of total packaging.

Beverages - The alcoholic and non-alcoholic beverage sector concluded 2002 with 1% growth, ending the favourable trend that marked the last few years.
Experts expect to see 2.6% growth in 2003, which breaks down to a 2% rise in non-alcoholic beverages and 3% in alcoholic beverages. Growth in sales in alcoholic beverages is driven by exports.
The packaging mix for this industrial segment is quite varied:
glass bottles (returnable and disposable), PET bottles, laminated cellulose containers, two-piece cans (mainly in aluminium), and bag in box packaging.The beverage industry mainly uses corrugated cardboard or flat paper board crates, heatshrink film and wooden pallets for shipping its products.

Tomato derivates - This sector relies heavily on the use of aluminum cans and glass bottles. In 2002, output of processed tomato products dropped by 9%.
The most substantial decreases in output involved:
- tomato pulp (pulp packaged in aluminium cans has suffered the greatest dips, followed by glass bottles) that dropped 17%;
- tomato concentrate, packed mainly in aluminium cans, aluminium tubes, polylaminate bags and drums, which fell by 19%.
The other sectors registered either slight rises or overall stability.
• Semi-processed products are handled in drums.
• Corrugated cardboard, heatshrink film and wooden pallets are used for shipping packaging.
The prospects for 2003 point to a recovery in the processed product of roughly 25%, reaching values in line with market demand.
During the two-year period, 2001-2002, when there was a drop in processed product, demand was satisfied by drawing on the reserve market stores of semi-processed and finished products, now finished.

Processed legumes and liquid-packed fruit - Legumes continue to feel the squeeze of competition by frozen products, while liquid-packed fruit is feeling the pressure exerted by foreign competitors which has also influenced exports, a major source of development for the sector. The year 2002 ended with a half percentage point decrease in canned legumes and a drop of 8% in liquid-packed fruit.The outlook for the liquid-packed fruit sector in 2003 is far from rosy, while legumes could see a period of recovery. Packaging alternatives in this market include metallic containers, mainly tin plate, and glass jars. Recently, some products have been introduced in a new laminated cellulose packaging.

Milk and dairy products: cheeses and butter - This category, which includes a wide range of milk derivative products, has seen a global increase of 2% in 2002, thanks to the robust demand in exports. Similar average growth can be expected in 2003.
The main product in this sector is cheese which absorbs more than 90% of production.
Sales in large-scale retail have grown steadily, with a consequent increase in the use of flexible polylaminates and semi-rigid plastic packages (bags and trays), single-layer plastic or aluminium trays, and plastic and aluminium film.
Increased sales in large-scale retail have led to a consequent increase in portioned and packaged products and, therefore, use of the types of packaging mentioned is on the rise.
Paper wrapping still remains popularly used in the traditional distribution channels.

Processed pork - This sector has seen a basically stable trend, with a mean annual rate of 1-1.5%. There is a confirmed rise in the trend to sell pre-packed products. Complete products have seen a gradual rise in the use of vacuum packs, thus avoiding problems due to a loss in moisture.
The growth in weight of plastic packaging used (especially flexible polylaminates) is therefore greater than the actual growth trend in this sector. Aluminium or plastic trays are used for over-the-counter sales (two solutions in growth), while the use of conventional paper wrapping tends to fall.

Dry pasta - This sector closed 2002 with modest growth in output (approx. +1%) and it's envisaged that there will be slight increase in 2003, driven by better export figures.
The packaging mix is mostly stable: flow packs dominate the dry durum wheat pasta sector, followed by carton boxes and, to a far lesser degree, plastic and paper sacks (used for products for the catering industry). Dry egg pasta is mainly packed in carton boxes + flow packs, while filled dry pasta comes in flexibile polylaminates.

Fresh pasta - The segment of fresh pasta continued to see a good growth trend in 2002, thanks also to the foreign market which much appreciates Italian products. Consumption of industrial fresh pasta in 2002 saw an increase of 4% in quantity, thanks mostly to the many product innovations, but also to the competitive prices that this segment manages to sustain.
This is a sector with excellent growth potential, set at 5-6% for 2003.
Packaging is mainly modified atmosphere packs, using flexible polylaminate packaging. No other alternative forms of packaging are available for the moment.

Frozen food - 2002 saw growth of 4% and the prospects for 2003 confirm this trend.
The biggest sectors that have determined this result are mainly frozen vegetables and ready-to-eat products.
The packaging used for frozen food is mostly plastic bags and trays, followed by carton boxes and aluminium trays. The market continues to prefer plastic packaging, which steals share from other types of packaging.

Baked goods, cocoa powder, candies and chocolate - This vast area ended 2002 with growth in output of around 1%, but considering the variety of products included, the trend is obviously very differentiated between one product and the other.
Forecasts for 2003 show average growth of 1.5-2% , followed by a better balance of domestic consumption and stability in exports (which play an important role in the development of production).
Packaging for the confectionery sector is dominated by plastic and cellulose packaging; these are followed, with very low rates, by steel tins for top-of-the-range products (sweets and luxury chocolates, Easter and Christmas cakes) and glass jars for cream spreads.
The policy of prevention as regards the use of packaging continues: lower overall weight of the packaging while the number packages and features remains equal.
Many different types of packaging are used to pack these products: metal tins, carton boxes, glass containers, plastic trays and flexible polylaminate packaging.
With regard to secondary packaging, the growth rate for corrugated cardboard may exceed that of the sector, thanks to its massive use in display stands.

Fruit and fresh vegetables - Fruit and vegetables packaged for fresh consumption ended 2002 with an overall decline of 3%
Total fresh fruit and vegetable household consumption has shrunk by 2%.
Trends in consumer choice have seen a reduction in "quantity" in favour of "quality", making for generalised rises in terms of both price and service content.
For example, "fourth range" product are in significant and steady increase (in 2002, development settled at 22%).
With regard to the quantities handled, this sector is very important (more than 14 million t) and these quantities obviously affect the amount of packaging used.
As for shipping packaging of fresh Italian products (domestic market + exports), the mix is as follows: wooden crates (currently 36%); corrugated cardboard crates (31.5%); returnable and non-returnable plastic crates (32.5%); raffia bags (6.5%).
The use of wooden crates continues to fall considerably, while that of corrugated cardboard holds strong. Plastic crates keep gaining in share, especially the returnable ones.

NON FOOD AREA
The "non food" area (absorbing 45% of packaging products) was, in certain aspects, the litmus paper for the not very brilliant overall Italian economy in 2002.

Chemical products (dyes, inks, glues, pesticides, lubricants, thinners, etc) - This huge sector closed 2002 with a fall in output (roughly -1.5%).
Exports continued to play a decisive role in the development of this area, covering 13% of production, and rising. Even if at a definitely slower rate than in the past, growth in exports (+2,3%) helped limited the negative effects on production levels dominated by domestic demand down by about 2%.
Given its close links with industrial output trends and bearing in mind the possibility of an upswing, this area could see growth of 1.5-2% in 2003.
The packaging mix, on the basis of the products considered here, includes: steel and plastic containers holding 20-30 litres, steel or plastic drums holding 200 litres, plastic tubs, plastic or paper bags for powdered and granulate products.
In addition, 2000 kg cellulous drums are also used for packaging dry and granulated products.
Of course, handling of the products involves the use of corrugated cardboard boxes, plastic film and pallets.
The amounts of packaging used in this area of the market are very considerable, especially when one considers that the amount of products handled comes to roughly 3,230,000 t.

Pharmaceuticals - This sector ended 2002 with a growth of roughly 2% in quantity. Compared to the previous two years, there was a slowdown due to the introduction of stricter welfare measures. Growth in 2003 should be roughly lower, following a reduction in the pharmaceutical expenses paid for by the state (a trend already emerging in the early months of year).
Clearly, the packaging mix varies depending on the sales performance of the various forms of pharmaceuticals: injectables, liquids to be drunk, liquids not to be drunk, solids by mouth, solids not by mouth, transdermic products, pharmaceuticals for external use only, sprays.
The overall use of packaging in this sector is generally rising, sustained by massive output of single-dose pharmaceuticals. Glass, plastic and blister (plastic + aluminium) packaging and carton boxes are the most common types, followed by aerosols (mostly aluminium), aluminium flexible tubes, etc.

Cosmetics and perfumery - Contrary to the originally forecast figures, 2002 ended with a slight downturn with respect to the exceptional results achieved in 2001.
The economic crisis that has plagued Italy and the main industrialized companies has cut short a long period of development. Experts believe that a recovery is in the offing for 2003, auguring improved progress in the consumption, considering that cosmetics and personal hygiene products no longer seen as superfluous goods, but necessary items for well-being.
Of the materials used for packaging, plastic continues to gain ground in many areas, replacing glass jars and metal tubes for lipsticks etc.
However, it's important to note that glass is still the most important material in the perfumery sector.
Most of the products are sold packed in cardboard boxes.
All these products are handled using corrugated cardboard boxes, plastic film and pallets.

Household cleaning products - This sector ended 2002 with growth in quantity of about 1,5% and the prospects for 2003 point to slightly higher growth of 1,7-2%.
The packaging mix is headed by plastic flacons, followed by flexible polylaminate and carton packaging, metal containers (aerosol sprays - mostly steel).
Flexible polylaminate packaging seems destined to increase its share thanks to the ever greater use of concentrated products and refills.
The amounts of packaging used are considerable, with production totalling approx. 2,550,000 t.

Shoes and clothing - Average falls recorded in 2002 were more than 10% for shoes and 2-3% for clothing and the hopes are that these losses will settle out during the year in progress.
This all-important sector for the Italian economy has suffered from a marked slowdown since 2001 and this crisis has involved not just domestic demand, but also and especially the demand for exports.
The crisis has developed on the heels of the economic crisis gripping Italy as well as all industrialized countries where more than 70% of our products are direct.
Mainly flat carton boxes and corrugated cardboard boxes are used for shipping, as well as plastic film and pallets, needless to say.

Furniture - After a drop of about 3% in 2002 compared to 2001, the furniture sector may see growth of 1.3% over the course of 2003. This mini recovery should mostly be driven by exports. The packaging used for shipping purposes in this area consists of corrugated cardboard, foam chips and plastic film.

Household appliances - It's expected that 2002 closed with growth of around 2.5-3% thanks to a positive trend in exports (a very important, decisive factor). 2003 should confirm this trend, if domestic demand manages to pick up after its stagnation in 2002.
The types of packaging used for shipping purposes are corrugated cardboard, polystyrene profiles and plastic film. The protective elements consisting of polystyrene profiles and sheets can, in some cases, partially replace the use of corrugated cardboard.

Building materials - The following figures were registered in 2002: output of floor tile was down 2% (due to a lag in the demand for exports), concrete, mortar and gypsum were up 1.5% and bricks were up by 2%.
In Italy, if the public works announced by the Government go ahead, 2003 should mark the start of a significant turnaround. In particular, analysts forecast a 2% rise in the building industry (residential and public works). The shipping packaging used here are simply corrugated cardboard boxes, paper and plastic sacks, plastic film and, of course, pallets.




L'evoluzione dell'economia italiana
L’analisi dell’evoluzione dell’economia è stata effettuata utilizzando i dati e i commenti espressi dai principali istituti di ricerca (Prometeia, Isae, Confindustria, Cer e Uffici studi dei principali Istituti Bancari).

L’Italia, l’UE e i principali paesi industrializzati hanno concluso il primo trimestre su battenti ben lontani dalla ripresa, confermando i timori espressi a fine anno quando era già chiaro che l’inversione di tendenza non si sarebbe realizzata prima del secondo semestre.
L’economia italiana nei primi tre mesi del 2003, rispetto all’analogo periodo del 2002, ha segnato un -0,6% della produzione industriale (il 2002 si è concluso con un calo del 2,1%) mentre il PIL ha evidenziato un modesto +0,8%, perdendo lo 0,1% rispetto al quarto trimestre 2002 (0,4% nel 2002 rispetto al 2001): siamo di fronte, di fatto, a un arresto dello sviluppo. Grande preoccupazione solleva la stasi perdurante dei consumi delle famiglie.
Il quadro evolutivo dell’economia italiana per il 2003 è ben tratteggiato dalla periodica indagine congiunturale Prometeia – Banca Intesa, di recente presentata a Milano presso la Banca stessa.
Si prevede che l’industria manifatturiera italiana, dopo avere chiuso il 2002 con un calo di attività dell’1,3%, riuscirà a concludere l’anno con una crescita dello 0,7%: si tratta, quindi, di una ripresa molto limitata che si manifesterà a estate inoltrata.
Il recupero sarà lento e si intensificherà nel corso del 2004, in misura tale da consentire all’attività manifatturiera di raggiungere i livelli del 2000.
Nel triennio 2005-2007 è prevista la crescita della produzione industriale a un tasso medio annuo del 2%.
Sempre secondo Prometeia, l’attività produttiva sarà essenzialmente guidata dalla domanda interna, mentre gli scambi con l’estero non sembra potranno sostenere la produzione. Le vendite all’estero stanno infatti risentendo di due fattori negativi:
- la preponderanza di molti settori tradizionali caratterizzati da una domanda mondiale poco dinamica e soprattutto con caratterizzati da forti pressioni competitive provenienti dai paesi emergenti (è il caso di calzature, abbigliamento di fascia media, apparecchi elettronici ecc.);
- l'impossibilità di ricorrere alla leva del cambio in ambito europeo e, nell'area del dollaro, le conseguenze dell’apprezzamento dell’euro.

Prospettive
Le limitate aspettative di crescita per il 2003, secondo i principali analisti, sono avallate dalle aspettative evolutive dei principali indicatori economici.
• Il Pil dopo una modesta crescita dello 0,4% nel 2002, dovrebbe segnare uno sviluppo dello 0,8-1%.
• La produzione industriale, dopo un calo del 2,1% nel 2002 e il pessimo inizio dell’anno in corso, dovrebbe potere segnare al massimo una crescita dell’1-1,5%.
• Per quanto concerne i consumi delle famiglie , dopo un biennio non certo esaltante, mediamente 1% medio annuo ( nel triennio 1997-2000 la crescita m.a. è stata del 3%), si prevede potranno crescere nel 2003 soltanto dell’1,2%.
• Gli investimenti fissi lordi si ipotizzano in crescita del 2%.
• L’inflazione, in fase di rallentamento nei primi quattro mesi dell’anno in corso, è prevista al 2,2-2,4% nel 2003 (2,5% nel 2002).
Le previsioni sono quindi improntate alla massima cautela e risultano lievemente ridimensionate rispetto a quanto ipotizzato a inizio anno, quando appariva già chiaro che il 2003 non poteva essere caratterizzato da una vera ripresa.
Anche il Governo ha di recente "sposato" questo quadro previsionale molto prudente.
La ripresa inizierà lentamente quest’anno, ma la vera svolta e soprattutto gli effetti concreti sull’attività industriale interesseranno il 2004.



Evolution of Italian economy
Figures and opinions published by the main research institutes (Prometeia, Isae, Confindustria, Cer and the research centres of the larger banks) are the basis of an accurate analysis of the evolution of the economy.

Italy, the EU and the major industrialized nations have ended the first quarter with results that signalled anything but recovery, confirming the concerns expressed at the end of last year when it was clear that a reversal of the trends would not be taking place before the second quarter at least. In the first three months of 2003, the Italian economy registered a downturn of 0.6% in industrial output with respect to the same period in 2002 (overall, 2002 ended with a slide of 2.1%) while the GDP showed a moderate 0.8% rise, losing 0.1% compared with the fourth quarter in 2002 (down 0.4% overall in 2002 compared with 2001). In short, we are facing a virtual standstill in development.
The ongoing stagnation in household consumption is also raising serious concerns. The developmental picture of the Italian economy for 2003 was accurately captured by the periodic economic survey conducted by Prometeia with Banca Intesa and recently presented at Banca Intesa in Milan. The study showed that after closing the year 2002 with a 1.3% decline in operations, the Italian manufacturing industry is likely to finish the year in progress with 0.7% growth, a very limited recovery that will begin to emerge well into the summer.
Economic recovery is expected to be slow and is likely to intensify in the course of 2004, which should enable manufacturing activity to return to the levels last seen in 2000.
Industrial output is expected to grow in the three years from 2005-2007 at an annual rate of 2%.
Again according to Prometeia forecasts, output will be largely steered by domestic demand, as foreign trade does not seem robust enough to sustain production. Sales outside Italy are negatively influenced by two important factors:
- the dominance of many traditional sectors branded by sluggish demand worldwide and even more importantly characterized by the mounting competition of developing nations (this is typical of the footwear, mid-range clothing, and electronics equipment sectors, etc);
- the elimination of currency exchange gains and losses in Europe and the consequences of the bolstered Euro in the dollar trade zone.

Forecasts
According to industry analysts, the already limited potential for growth for 2003 have been crushed by expectations for development of the main economic indicators.
• After a moderate rise of 0.4% in 2002, the GDP should see growth of around 0.8% - 1% by the end of the year.
• After suffering a loss of 2.1% in 2002 and getting off to an even worse start in 2003, industrial output is expected to end the year with fairly limited growth of 1-1.5%.
• As regards household consumption, after a pair of far-from-inspiring years with 1% average yearly growth (between 1997-2000, average yearly growth was around 3%), experts forecast growth of about 1.2% in 2003.
• Development in fixed gross investments is expected to climb by 2%.
• Inflation slowed in the first four months of the current year and is expected to settle at 2.2-2.4% in 2003 (2.5% in 2002).
Overall, forecasts are all marked by the maximum prudence and have been slightly downgraded with respect to estimates made at the start of the year, when it seemed clear that 2003 was unlikely to see any major recovery. Even the government has recently adhered to this very cautious economic assessment. Recovery is expected to begin slowly this year but the true turn-around and especially the concrete effects of the industrial activity will take place in 2004.





I dati della produzione delle diverse filiere dell’imballaggio nel 2002 si devono ritenere definitivi, perché già ufficializzati dalle diverse associazioni di categoria in questi ultimi mesi.

Imballaggi di acciaio
- Il settore nel suo complesso (imballaggi leggeri di banda stagnata e fusti di acciaio da 200 l di capacità) ha concluso il 2002 con un calo di attività dell’1,4% rispetto al 2001; in particolare un calo dell’1% ha interessato gli imballaggi di banda stagnata e una contrazione del 5% i fusti di acciaio da 200 litri di capacità.
La flessione è derivata da un arretramento dell’attività nell’area industriale della chimica che ha avuto ripercussioni sia per gli imballaggi di banda stagnata che per i fusti, nonché da un calo nel settore dei derivati dei pomodori (conseguenza delle avverse condizioni meteorologiche), principale settore di utilizzo delle scatole in banda stagnata. Le aspettative per il 2003 fanno ritenere possibile uno sviluppo del 5-6 %, guidato da una ripresa dell’area dei prodotti chimici, da una sensibile crescita del settore dei derivati dei pomodori e dalla continuazione dell’ottimo andamento delle esportazioni.

Imballaggi di alluminio - Il 2002 si è concluso con una produzione in calo del 3%. L’arretramento è stato determinato dalle contrazioni produttive verificatesi nei settori: lattine per bevande, scatolette per prodotti ittici e bombolette spray. In crescita, per contro l’area degli imballaggi derivanti da foglio sottile. Globalmente la componente estera della domanda (36%), gioca un ruolo importante, ma nel 2002 non ha continuato nel trend positivo che aveva contraddistinto gli anni passati. Le previsioni per il 2003, analizzando i principali settori produttivi e le loro applicazioni, fanno ritenere possibile una crescita del 3-4%.

Imballaggi in plastica - Il trend evolutivo degli imballaggi di plastica nel 2002 ha portato a uno sviluppo del settore del 2,6%. Il tasso di crescita, in un anno problematico come il 2002 è buono, ma senz’altro inferiore rispetto all'andamento degli anni passati. L’area degli imballaggi flessibili ha registrato le migliori prestazioni. Tenuto conto che il rallentamento del 2002 è stato determinato dal ciclo recessivo dell’economia, le prospettive per il 2003 sono improntate a un moderato ottimismo, legate ovviamente alle ipotesi di ripresa dell’attività industriale in Italia e in Europa. A queste condizioni, è ritenuta possibile una crescita del 3-3,5%.

Imballaggi flessibili da converter - Nel 2002 la produzione di imballaggi flessibili è aumentata dell’1,8%. Tale sviluppo è stato determinato sia dal buon andamento delle esportazioni (45% della produzione) che dalla tenuta del mercato interno. Ci si attende per il 2003 uno sviluppo in linea con quello degli anni precedenti, intorno al 2-3%.

Imballaggi cellulosici accoppiati - Le stime 2002 parlano di quantitativi sostanzialmente simili a quelli del 2001. La valutazione tiene conto del calo di impiego costante e progressivo nel settore del latte (principale utilizzatore) e di un lieve aumento di vendite nel totale degli altri settori. È però importante tenere presente che molti comparti dell’area delle bevande in generale, come già evidenziato, nel 2002 hanno segnato un rallentamento della crescita. Improntate a un cauto ottimismo le prospettive per il 2003.

Imballaggi cellulosici - Il 2002 si è concluso con un incremento produttivo del 2%. Tale incremento è derivato dalla positiva evoluzione del cartone ondulato, che rappresenta il 70% della produzione di imballaggi cellulosici, dalla crescita del settore degli astucci pieghevoli e dei sacchi di grandi dimensioni. Per quanto concerne le altre aree di mercato, vengono sostanzialmente riconfermati i valori o i lievi cedimenti del 2001. Per 2003 si può prospettare uno sviluppo intorno al 2,5-3%.

Imballaggi di vetro - Gli imballaggi di vetro si suddividono in quattro categorie: bottiglie, vasi, flaconeria in vetro cavo e vetro tubo per fiale e flaconi.
Nel 2002 le bottiglie, principale area di mercato, ha segnato un certo incremento, a seguito del sensibile aumento dell'export da parte dei due grandi utilizzatori, vino e spirit.
Sostanzialmente positivi anche i risultati dei vasi. In sensibile contrazione, invece, sono risultati i settori della flaconeria e del vetro tubo. Globalmente il 2002 si è chiuso su valori sostanzialmente analoghi al 2001, mentre le aspettative per il 2003 risultano moderatamente positive.

Imballaggi di legno - Il settore degli imballaggi di legno, che ha chiuso il 2002 con un -4%, si suddivide in tre aree: cassette per prodotti ortofrutticoli, pallet e imballaggi industriali. In calo le cassette per ortofrutta, a seguito del negativo andamento del settore ortofrutticolo, ma anche i pallet che negli anni passati hanno vissuto forti incrementi grazie al rinnovo del "parco a rendere" dopo l’introduzione degli EPAL. Le aspettative per il 2003 fanno ritenere possibile, in linea con le ipotesi evolutive della economia nazionale, una crescita dell’1,5-2%.

Plinio Iascone
Studio Iascone Plinio Sas



Packaging: the amount produced
The production figures for the different packaging sectors for 2002 are to be considered definitive, in that they have already been officialised by the various sector associations over these last few months.

Steel packaging - The sector overall (light tinplate packaging and 200 l capacity steel drums) ended 2002 with a drop in activity of 1.4% compared to 2001; in particular tinplate packaging saw a drop of 1% and 200 l capacity steel drums saw a contraction of 5%. The drop is due to a shrinkage in the industrial chemical area that has had its effects both on steel packaging as well as on drums, as well as a drop in the tomato derivates sector (result of the poor weather conditions), main sector of use for tin cans.
Expectations for 2003 hazard a 5-6% growth drawn by a recovery in the chemical products area, a considerable increase in the tomato derivates sector and the continuation of the good run of exports.

Aluminium packaging - 2002 drew to a close with an output showing a drop of 3%.
The shrinkage was due to a contraction in output seen in the sectors of: drinks cans, tins for ichthyic products and spray cans. Against this the thin foil packaging area is growing.
Overall the foreign component of demand (36%) played an important role, but the positive trend marking the previous years did not follow on through into 2002.
Forecasts for 2003, analysing the main production sectors and their applications, deem a 3-4% growth feasible.

Plastic packaging - In 2002 the plastic packaging sector put in a growthtrend of 2.6%. The growhthrate in a problem year like 2002 was good, but without a doubt lower than the run of previous years. The flexible packaging area has registered the best performance. Considering that the slowdown in 2002 was caused by economic recession, prospects for 2003 are tinged with moderate optimism, obviously associated to a picking-up in industrial production in Italy and Europe. In these conditions a 3-3.5% growth is deemed possible.

Flexible converter packaging - In 2002 the production of flexible packaging increased by 1.8%. This increase can be both put down to the good run of exports (45% of production) and the holding of the domestic market. A growth in line with that of previous years for 20023 at around 2-3% is expected.

Laminated cellulose packaging - Estimates for 2002 speak of quantities similar to those for 2001. The rating considers the constant and progressive drop in the milk sector (main user) and a slight increase in sales in all the other sectors put together. It is though important to note, as already highlighted, that many segments of the beverage area in general in 2002 showed a slowdown in growth. Prospects for 2003 are marked by a cautious optimism.

Cellulose packaging - 2002 concluded with an increase in production of 2%. This increase is derived from the upswing shown by corrugated cardboard, that accounts for 70% of the output of cellulose packaging, by the growth of the folding case and big bag sectors. As far as the other areas of the market are concerned, rates showing a slight drop in 2001 are confirmed. For 2003 a growth of around 2.5-3% is forecast.

Glass packaging - Glass packaging is divided into four categories: hollow glass bottles, jars, perfume & pharmaceutical bottles and tubular glass vials and flacons.
In 2002 bottles main area of the market, showed a certain increase, this following on from a high increase in exports by two large users, wines and spirits. Also good the results for jars. The results of the tubular glass and perfume & pharmaceutical bottle sector were though down considerably.
Globally 2002 closed on figures substantially the same as 2001, while expectations for 2003 were moderately bright.

Wood packaging - The wood packaging sector, that closed 2002 with a - 4%, is divided up into three areas: crates for fruit & vegetable produce, pallets and industrial packaging. Figures for crates are dropping, following on from the poor run of the fruit & vegetable sector, the same going for pallets that put in strong increases in the latter years thanks to the renewal of the “returnable stock” subsequent to the introduction of the EPAL. Expectations for 2003 deem 1.5% -2% growth possible, this in line with the growth prospects of the Italian economy.

Plinio Iascone
Studio Iascone Plinio Sas