Confezioni e salute
Packaging and health

Sotto esame gli imballaggi destinati ai farmaci per uso umano, etici+OTC, suddivisi in grandi famiglie.
A look at the packaging for human medication, both prescription and OTC drugs, split into the major families.
Allegro ma non troppo
Allegro ma non troppo

Nel 2005, le soluzioni per l’automazione hanno registrato un’ulteriore crescita del fatturato. Ma nel secondo semestre…
In 2005 the solutions have registered a further growth in turnover. But in the second half of the year…
News








DATI E FATTI Forme, numeri e tendenze 2005 dell’industria farmaceutica italiana. Sotto esame gli imballaggi destinati ai farmaci per uso umano, etici+OTC, suddivisi in grandi famiglie.
Plinio Iascone

Secondo un’analisi effettuata da Prometeia nel febbraio 2006, nel corso del 2005 l’industria farmaceutica italiana ha evidenziato una crescita dell’attività produttiva dell’1,5% rispetto al 2004, con riferimento all’evoluzione del fatturato espresso a valori costanti.
Tale sviluppo è stato supportato da un contributo positivo delle esportazioni e dal sostegno offerto dalla domanda interna che, pur a un tasso inferiore rispetto alla media degli anni precedenti, ha evidenziato un trend positivo. In sensibile sviluppo risultano però anche le importazioni.
In sintesi, con riferimento all’intero settore farmaceutico - comprensivo dei farmaci per uso umano, uso ospedaliero ed extra ospedaliero e dei farmaci da banco - Prometeia valuta la produzione 2005 in circa 21.320 milioni di euro.
Il 45% circa della produzione viene esportato, mentre le importazioni coprono il 47% della domanda. Il commercio estero gioca un ruolo importante, ma bisogna tenere presente che i flussi riguardano essenzialmente scambi “intracompany”.
Per il 2006 l’attività produttiva del settore sembra attestarsi su buoni ritmi di crescita, grazie essenzialmente alla favorevole evoluzione della domanda interna. Il contributo del canale estero sarà meno brillante, dato che il tasso di sviluppo dell’export sarà decisamente inferiore a quello delle importazioni.

Mercato degli etici e degli OTC
Il mercato italiano dei farmaci per uso umano dell’area etici+OTC venduti in farmacia (oggetto della presente analisi, da cui sono esclusi gli “ospedalieri”) ha espresso un fatturato di circa 10.700 milioni di euro.
Si valuta che nel 2005, questa area di mercato abbia “consumato” 1.850 milioni di confezioni (+2,8% circa rispetto al 2004), ripartite nel modo seguente: 88% circa prodotti etici delle classi A, B e C (con riferimento alla ripartizione del Ministero della Sanità), 4% circa altri prodotti etici venduti senza prescrizione medica e 8% farmaci da banco (OTC venduti in farmacia).
Sempre nel 2005, sono state vendute 1.850 milioni di confezioni, seguendo la seguente ripartizione:
• 527 milioni di pezzi per forme farmaceutiche liquide (iniettabili, orali, oftalmici ecc.); queste risultano in aumento dello 0,9% e, pur esprimendo un aumento contenuto, sembrano avere interrotto il trend stagnate degli anni precedenti. Gli aumenti hanno interessato gli iniettabili (+5,5%), mentre i bevibili evidenziano una sostanziale stabilità; i non bevibili (oftalmici e otologici) sono risultati in lieve diminuzione;
• 1.166 milioni di pezzi per forme farmaceutiche solide (compresse, capsule, polveri ecc.), che riconfermano le buone prestazioni del recente passato e segnano una crescita del 3,3%. In particolare presentano un aumento del 3,5% gli orali e una sostanziale stabilità il resto delle altre forme farmaceutiche prescritte (polveri, creme e farmaci per uso rettale - vaginale);
• 157 milioni di pezzi per altre forme (pomate, gel, spray ecc.).
Per quanto riguarda le altre specialità farmaceutiche, sempre in riferimento al 2005, si conferma la progressiva crescita dei transdermici (+10%), degli spray (3,8%) e delle pomate e gel (5%).

Le regole e i numeri del confezionamento
La scelta dell’imballaggio per il confezionamento dei farmaci deve tenere conto delle funzioni primarie da soddisfare: deve proteggere il prodotto, escludere possibili interazioni negative tra contenitore e farmaco, renderne facile e funzionale l’uso, impedendone al contempo la manomissione e gli usi impropri.
Negli ultimi anni, anche in questo ambito, si è consolidata la funzione dell’imballaggio più legata all’“immagine” come strumento di marketing, sebbene le peculiarità del settore rallentino molto i possibili cambiamenti nel mix del packaging nell’ambito delle diverse specialità (si consideri che ogni modifica deve infatti essere autorizzata dal Ministero della Sanità).
I mutamenti globali nel mix del packaging derivano infatti principalmente dall’andamento delle diverse forme farmaceutiche: liquidi bevibili, iniettabili, forme farmaceutiche solide ecc.
Con riferimento agli imballaggi relativi alle unità di vendita, si valuta che i 1.701 milioni di confezioni vendute nel corso del 2005 siano così ripartite:
- 58% circa imballaggi pluri-materiale (blister, bustine, strip ecc.);
- 23% circa contenitori di vetro (fiale, flaconcini, bottiglie ecc.);
- 12% imballaggi di plastica (flaconcini, fiale, bottiglie, boccette, tubetti flessibili ecc.), in lieve aumento rispetto al 2001 quando rappresentavano il 13,5%;
- 6% contenitori metallici (tubetti flessibili e bombolette spray ecc.);
- 1% altre tipologie di imballaggi (ad esempio contenitori di cartoncino spiralato, incarti ecc.).
Sempre con riferimento alle confezioni destinate alla vendita, gli imballaggi cartacei sono presenti ovviamente anche in qualità di imballaggio di presentazione, sotto forma di astuccio pieghevole di cartoncino.
Ogni confezione è di fatto contenuta in un astuccio che, oltre a proteggere la confezione primaria, deve contenere il foglio informativo e, in molti casi, i diversi primari di cui è composta la confezione.
Gli imballaggi cellulosici sono altresì presenti in qualità di imballaggio da trasporto, sotto forma di scatole di cartone ondulato.
Sempre con funzioni di imballaggio da trasporto troviamo anche i pallet di legno e il film plastico termoretraibile.

Famiglie di farmaci e forme di imballaggio
Per meglio evidenziare le tendenze in atto in merito alle diverse tipologie di confezionamento è opportuno procedere ad un’analisi che tenga conto della matrice “tipologie di confezioni - famiglie di farmaci”.

Blister, strip e bustine (imballaggi plurimateriale)
Queste tipologie di imballaggi vengono utilizzate per diverse forme farmaceutiche, con un impiego che presenta un tasso tendenziale di crescita del 3,5% m.a.
• Impiegati essenzialmente per i prodotti solidi somministrati per via orale, i blister si sono affermati a scapito di altre soluzioni di imballaggio, in particolare boccette di vetro o plastica per i prodotti solidi. Si tratta di soluzioni economiche per molti prodotti piccoli e difficili da confezionare, che consentono una migliore conservazione del prodotto, dato che la somministrazione avviene per singola unità di farmaco. Il blister nel settore farmaceutico è un imballaggio plurimateriale costituito, nella maggior parte dei casi, da foglio di alluminio e materiale plastico.
• Gli strip, caratterizzati da un ottimo andamento evolutivo (7% m.a.), sono presenti nell’area dei prodotti farmaceutici transdermici.
• Negli ultimi tempi si evidenziano anche buone prestazioni dei farmaci confezionati in bustine, la cui diffusione si spiega con la progressiva tendenza all’utilizzo di monodosi.
Il loro impiego risulta così ripartito: 21% farmaci liquidi (orali, oftalmici e ontologici), 55% polveri e granuli per via orale, 22% creme e pomate per uso esterno.

Imballaggi di vetro
Gli imballaggi in vetro vengono impiegati per confezionare i farmaci iniettabili (fiale e boccette), i farmaci per uso oftalmico e otologico (boccette), i bevibili (boccette e flaconi) e i prodotti solidi orali (boccette).
Nell’area dei prodotti liquidi iniettabili il vetro, sotto forma di fiale e boccette (in vetro cavo e tubo), non ha al momento rivali.
È però nell’area dei farmaci orali, sia in forma liquida che solida, che il vetro incontra la concorrenza della plastica, che ne ha determinato una sensibile riduzione.
Oggi, in relazione all’area dei farmaci liquidi bevibili, il flacone di vetro presenta uno share del 66% (18-20 anni fa si attestava intorno all’80% circa).
Nell’area dei prodotti liquidi a uso oftalmico e otologico la presenza del vetro non supera il 3%, mentre nei prodotti solidi a uso orale il suo share è circa il 20%.
Si ritiene però che l’arretramento complessivo sia in fase di assestamento.
Le migliori proprietà barriera del vetro, insieme all’immagine di prodotto di alta gamma che le case farmaceutiche gli attribuiscono, bilanciano la caratteristica di maggior fragilità del materiale. In questo ambito è però importante rilevare che risultano in progressivo aumento le bottiglie protette da una sleeve retraibile di plastica, che ne aumenta la resistenza agli urti.

Imballaggi di plastica
Flaconi, boccette, tubetti flessibili e rigidi ecc. sono gli imballaggi che negli ultimi anni hanno presentato i maggiori tassi di sviluppo (a scapito delle quote di mercato prima occupate dal vetro).
• Per quanto concerne le boccette di plastica (usate per il confezionamento dei prodotti solidi orali) negli ultimi anni hanno a loro volta, subito la concorrenza dei blister. Un limite allo sviluppo della plastica è dato dalle minori proprietà barriera rispetto al vetro, un problema che potrebbe essere risolto in futuro con l’impiego di plastiche alternative rispetto a quelle usate attualmente, sempre se i costi saranno competitivi.
• Nel caso dei tubetti flessibili utilizzati per il confezionamento delle pomate, la plastica ha come competitor l’alluminio.
• Un settore dove la plastica ha conquistato una significativa leadership è quello delle chiusure; infatti sia che si tratti di contenitori in vetro che di tubetti flessibili in alluminio o bombolette spray, la chiusura è in plastica.
La chiusura metallica è rimasta essenzialmente nelle boccette di vetro per farmaci bevibili o iniettabili.
• Il settore flaconeria di plastica è per l’85% impiegato nel confezionamento dei farmaci liquidi (bevibili e non) e il restante 15% nell’area dei prodotti solidi, dove la concorrenza è fatta dai blister e dalle bustine.
In netta crescita è l’impiego dei mini flaconcini (per monodosi), di cui si riscontra una progressiva diffusione nei farmaci otologici e oftalmici in sostituzione delle boccette tradizionali di vetro o plastica.
Le altre tipologie di imballaggi plastici presenti nel settore farmaceutico sono gli alveoli, i microclismi, i tubetti flessibili e i flaconi con erogatori meccanici.

Imballaggi metallici
Impiegati essenzialmente per farmaci in forma aerosol e per le pomate, gli imballaggi metallici hanno una presenza é molto marginale per le altre forme farmaceutiche. La famiglia di imballaggi di metallo comprende le bombolette (essenzialmente di alluminio) e impiegate per farmaci aerosol, i tubetti flessibili di alluminio per le pomate e i gel e i tubetti rigidi di alluminio destinati ai farmaci in forma solida (orale e per uso esterno).
Bombolette spray e tubetti flessibili sono gli imballaggi metallici a maggiore diffusione.
• Si prevede che le bombolette metalliche potranno mostrare in futuro interessanti sviluppi a seguito di due fenomeni:
- l’aumento delle malattie asmatiche e allergiche in genere, per le quali il farmaco somministrato in forma aerosol è molto indicato;
- la possibilità, a lungo termine, di somministrare alcuni medicinali oggi in forma solida sottoforma di spray, che seguirebbe quanto successo ad esempio nel segmento dei cerotti.
La bomboletta metallica trova come alternativa il flacone di plastica con erogatore (che tuttavia non va oltre il 20%).
In termini di capacità di diffusione del farmaco, la classica bomboletta spray di metallo ha prestazioni nettamente superiori agli erogatori di plastica.
• Il tubetto flessibile di alluminio, impiegato nell’area creme e pomate varie, ha come principali competitor i tubetti flessibili di plastica e le bustine.
I rapporti tra queste soluzioni di imballaggio vedono al momento una sostanziale stabilità tra alluminio e plastica ma, in termini di partecipazione, si riscontra un aumento delle bustine che, a seguito dell’orientamento del mercato nei confronti delle monodosi, erodono spazi al classico tubetto flessibile.

In conclusione
Il farmaceutico è senza dubbio un importante e interessante settore di utilizzo di imballaggi. Ne ricordiamo infatti le dimensioni (1.850 milioni di confezioni consumate in Italia), i quantitativi globali di materiali utilizzati per la movimentazione (oltre 103 t/000 tra imballaggi relativi alle confezioni immesse alla vendita e imballaggi da trasporto) ma anche le caratteristiche di alto contenuto tecnologico richieste agli imballaggi stessi, preposti a contenere prodotti molto particolari.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio



Pharmaceutical products
Packaging and health


DATA & FACTS - Shapes, figures and trends in the Italian pharma industry of 2005. A look at the packaging for human medication, both prescription and OTC drugs, split into the major families.
Plinio Iascone

According to an analysis by Prometeia in February 2006, over the course of 2005 the Italian pharmaceutical industry saw 1.5% growth in output compared to 2004, in terms of turnover at constant values. This development was thanks to both positive exports and increased domestic demand that, despite growing less than in previous years, was still positive. Imports, however, are definitively on the up.
In other words, concerning the entire pharmaceutical sector - including human medication, hospital, prescription and over-the-counter drugs - Prometeia estimates output in 2005 at roughly 21,320 million Euros.
Approximately 45% of output is exported, while imports account for 47% of demand. Foreign trade is therefore an important factor, though one also needs to bear in mind that the flows concern mostly “intracompany” exchanges.
In 2006 output appears to continue at the same positive rate, thanks mainly to the favourable evolution of domestic demand. Exports would appear to be less brilliant, since the growth rate for exports is likely to be well below that for imports.
The prescription and OTC drugs market
The Italian pharma market with regard to human medication, i.e. prescription and OTC drugs bought at the chemist's (this article does not cover "hospital" drugs), was worth about 10,700 million Euros in turnover.
It's estimated that this market in 2005 “consumed” 1,850 million packs (+2.8% up on 2004) split as follows: about 88% prescription products belonging to classes A, B and C (according to the Ministry of Health classification), roughly 4% other prescription products sold off prescription and 8% OTC drugs.
Again, in 2005 some 1,850 million packs were sold, as follows:
• 527 million liquid pharmaceuticals (injectable, oral, ophthalmic etc.), marking an increase of 0.9% and, while still a minimal rise, apparently a reversal in the poor trend over recent years. Growth was mainly seen in injectable drugs (+5.5%), while oral preparations are basically stable; non-oral products (for eyes and ears) fell slightly;
• 1,166 million solid pharmaceuticals (tablets, capsules, powders etc.), once again confirming the good performance seen over recent years, with 3.3% growth. More specifically, oral products were up by 3.5%, while the other prescription drugs (powders, creams and rectal/vaginal drugs) were basically stable;
• 157 million other pharmaceuticals (ointments, gels, sprays etc.). As for these "other" products, the use of skin patches grew again in 2005 (+10%), as did that of sprays (3.8%), ointments and gels (5%).

The packaging rules and figures
The choice of packaging for pharmaceuticals must, needless to say, take into account the primary functions that need to be met: packaging must protect the product, prevent any negative interaction between the container and the drug, make it easy and practical to use and protect against tampering and improper use.
Over recent years, however, the function of packaging linked more to "image" (i.e. a marketing tool) has become increasingly important, even though the special nature of this sector has slowed down the possible changes in the packaging mix with regard to the different specialities (note that each change must first receive authorisation from the Ministry of Health).
The global changes in the packaging mix are, in fact, mainly due to trends in the different pharmaceutical types: drinkable liquids, injectable drugs, solid pharmaceuticals etc.
With regard to the packaging for retail packs, it's estimated that the 1,701 million packs sold in 2005 were split as follows:
- c. 58% multiple-material packs (blister packs, sachets, strips etc.);
- c. 23% glass containers (vials, flacons, bottles etc.);
- 12% plastic packaging (flacons, vials, bottles, jars, flexible tubes etc.), marking a slight rise on 2001 when these accounted for 13.5%;
- 6% metal containers (flexible tubes, spray cans etc.);
- 1% other packaging (e.g. spiral cardboard containers, wrapping paper etc.). Still in terms of retail packs, paper packaging is widely used as the presentation pack (folded board boxes).
In fact, each pack is contained in a box that not only protects the primary pack, but is also required to contain the information sheet and, in many cases, the various different primary items making up the pack.
Cellulose packaging is also used for the shipping packaging (corrugated cardboard boxes).
Depending on the transport means, wooden pallets and heatshrink plastic wrapping film are also used.

Pharmaceutical families and packaging types
To get a better idea of the current trends in packaging type, one needs to analyse the market in terms of a “pack type/drug family” matrix.

Blister packs, strips and sachets (multiple material packaging)
These forms of packaging are used for various types of pharmaceuticals. The mean annual growth rate here is 3.5%.
• Used mainly for solid oral products, blister packs have increased their share to the detriment of other forms of packaging (especially glass and plastic bottles for solid products). Blister packs are a low-cost solution for the many small and hard to pack preparations, as well as offering longer shelf-life thanks to individual administration.
The typical blister pack in the pharmaceutical industry is a multiple material item, mostly made from an aluminium sheet and a plastic film.
• Strip packs are enjoying excellent growth (7% p.a. ) and are used especially for transdermic products (skin patches).
• In recent years there's also been an increase in drugs sold in sachets, thanks to the growing trend to use single dose solutions.
These are used in the following areas: 21% liquid pharmaceuticals (oral, eye and ear preparations), 55% powders and granules for oral administration, 22% creams and ointments for external use.

Glass packaging
Glass packaging is used for injectable pharmaceuticals (vials and bottles), eye and ear medications (bottles), oral pharmaceuticals (bottles and flacons) and solid oral products (bottles).
In terms of injectable pharmaceuticals, glass fears no rivals when it comes to vials and bottles (hollow and tubular glass).
However, it's in the area of oral pharmaceuticals (both liquid and solid) that glass is being threatened by plastic (indeed the use of glass is falling sharply).
The glass flacon today has a 66% share of the drinkable liquid pharmaceuticals market (18-20 years ago this figure was roughly 80%).
As for liquid eye and ear products, glass has less than a 3% share, while its share of the market for solid oral products is roughly 20%.
All told, however, it's estimated that the negative trend is now slowing down.
The better barrier properties offered by glass, together with the image of a top of the range product attributed to glass by the pharma companies make up for the more fragile nature of this material. However, it's important that there's a marked increase in the use of bottles protected by a heatshrink plastic sleeve offering better impact resistance.

Plastic packaging
Plastic flacons, bottles, flexible and stiff tubes, etc. are the forms of packaging that, in recent years, have all seen greater growth (thus reducing the market share of glass).
• Plastic bottles (used for solid oral products) have, in turn, been affected by competition from blister packs in the last few years.
A check in the growth of plastic packaging has been seen due to its poorer barrier properties compared to glass: a problem that could be solved in the future thanks to the use of alternative plastics to those used today, provided the costs are competitive.
• Aluminium is plastic's greatest rival when it comes to flexible tubes for ointments.
• One area where plastic has gained considerable leadership is that of closures; in fact, glass bottles, flexible aluminium tubes and metal spray cans all have plastic caps and tops.
The metal closure is now mainly used only for glass bottles containing drinkable or injectable pharmaceuticals.
• 85% of the plastic flacons sector is used for liquid pharmaceuticals (drinkable and non drinkable), while another 15% is used for the solid products, where blister packs and sachets are the main competition.
There's a sharp increase in the use of mini flacons (single dose applications), especially in the case of ear and eye medications, replacing the traditional glass and plastic bottles.
The other forms of plastic packaging used in the pharmaceuticals sector are honeycomb packs, micro-clisms, flexible tubes and flacons with mechanical dispensers.

Metal packaging
Used mainly for aerosol pharmaceuticals and ointments, metal packaging has a marginal share compared to the other forms of packaging. The metal packaging family includes spray cans (mostly aluminium) used for aerosol pharmaceuticals, flexible tubes for ointments and gels and stiff aluminium tubes for solid pharmaceuticals (oral and external use). Spray cans and flexible tubes are the most commonly used metal packaging.
• It's estimated that metal spray cans will enjoy better growth in the future thanks to two phenomena:
- the increase in asthma and allergies in general, where drugs administered as an aerosol are particularly indicated;
- the possibility, in the long term, of administrating certain pharmaceuticals that are today found in a solid form as a spray, for example as is currently the case with plasters.
The metal spray can has a rival: the plastic flacon with dispenser (though its share is no more than 20%).
In terms of its capacity of distributing the pharmaceutical, the classic metal spray can clearly performs better than plastic dispensers.
• The flexible aluminium tube (used for ointments and creams in general) has flexible plastic tubes and sachets as its main competitors.
There's currently substantial stability in the relations between these different packaging solutions (aluminium and plastic), but in terms of share there's been a recent increase in the use of sachets. This is mainly due to the market trend for single dose applications, thus eroding space from the classic flexible tube.

To sum up
The pharmaceuticals industry is without a doubt an important and interesting sector for packaging. Just its size alone (1,850 million packs consumed each year in Italy) is worthy of note, not to mention the amount of materials used for handling the drugs (more than 103 t/000 in the case of packaging for retail packs and shipping). Then there's also its high-tech content demanded of the packaging in view of its use to contain very special products.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio