Come e quanto cambiano le confezioni
How and just how much the packaging has changed

Etici+OTC. Dopo un biennio difficile, il settore farmaceutico ha registrato nel 2004 una variazione in positivo (+0,7% con 1.800 milioni di confezioni vendute).
Prescription+OTC. After two difficult years, the pharmaceutical sector recorded a positive note in 2004 (+0.7% with 1,800 million packs sold).
Ricerca di gradimento
Popularity study
L’agenzia di consulenza Francis Developments propone l’“innovazione collaborativa”.
Francis Developments advisory agency proposes “collaborative innovation”.
Ideas & Trends
Ready to use










ETICI+OTC Dopo un biennio difficile, il settore farmaceutico ha registrato nel 2004 una variazione in positivo (+0,7% con 1.800 milioni di confezioni vendute). Evoluzione delle forme medicali, numeri e caratteristiche degli imballaggi, orientamenti di consumo. Plinio Iascone

Sulla base dell’analisi periodica elaborata da Prometeia, dopo avere espresso nel 2003 una produzione globale di 20.153 milioni di euro, il settore farmaceutico ha concluso il 2004 con una crescita dello 0,7%, variazione espressa a prezzi costanti. Si assiste quindi a un’evoluzione significativa di questa importante area di mercato, sebbene, nel biennio 2003-2004, abbia subito gli effetti delle difficoltà economiche nazionali e internazionali.
Le prestazioni del settore continuano, comunque, a evidenziare una certa “aciclicità” rispetto al trend evolutivo dell’industria manifatturiera italiana: dal 2000 al 2004 l’industria farmaceutica infatti presenta un trend evolutivo del 2,5% medio annuo, a fronte di un aumento medio annuo a prezzi costanti dello 0,3%.

La produzione e il mercato
L’attività produttiva del settore farmaceutico risulta condizionata da diversi fattori:
- le politiche governative in termini di assistenza sanitaria;
- le scelte produttive e di localizzazione delle multinazionali;
- l’invecchiamento della popolazione.
Analizzando in particolare il 2004, sempre con riferimento all’intero settore farmaceutico comprensivo dei farmaci per uso umano, uso ospedaliero ed extra ospedaliero (farmaci da banco inclusi), si valuta che la produzione sia stata pari a circa 21.000 milioni di euro.
Il 40% circa della produzione viene esportato, mentre le importazioni coprono il 42% della domanda. Il commercio estero gioca un ruolo importante, ma bisogna tenere presente che i flussi riguardano essenzialmente scambi intracompany.
Sempre nel corso del 2004, l’export è risultato in calo, come conseguenza dello sfavorevole rapporto euro/dollaro (per contro sono cresciute le importazioni).
La domanda interna ha segnato un incremento in termini reali del 2,6% circa, con una sensibile differenziazione tra l’evoluzione dei prodotti di base (16% circa del mercato) e specialità farmaceutiche (84% circa del mercato): i primi hanno fatto segnare un -10% circa, le seconde +3% circa. Alla crescita del mercato interno ha anche contribuito l’aumento dell’8% circa della spesa sanitaria a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
In previsione il settore farmaceutico, oggetto della presente analisi, dovrebbe presentare i seguenti tassi evolutivi: +2,8% nel 2005 e +3% nel 2006.

Le forme farmaceutiche
Si valuta che il mercato italiano dei farmaci per uso umano dell’area Etici +OTC venduti in farmacia abbia espresso un fatturato di circa 10.380 milioni di euro, ed è proprio questa area a essere oggetto della presente trattazione.
In termini quantitativi, nel 2004, sono state vendute 1.800 milioni di confezioni (+3,5% circa rispetto al 2003), così ripartite:
- forme farmaceutiche liquide (iniettabili, orali, oftalmici, ecc..) 522 milioni;
- forme farmaceutiche solide (compresse, capsule, polveri, ecc..) 1.129 milioni;
- altre forme (pomate, gel, spray, ecc..) 149 milioni.
Le confezioni commercializzate possono essere suddivise nel modo seguente:
- 87% circa prodotti etici delle classi A, B e C (secondo la ripartizione del Ministero della Sanità);
- 4% circa di altri prodotti etici venduti senza prescrizione medica;
- 9% di farmaci da banco (OTC venduti in farmacia).
Tale valutazione si riferisce soltanto all’area dei farmaci per uso umano ed esclude gli “ospedalieri”.
In particolare:
• le forme farmaceutiche liquide risultano in aumento dello 0,8% dopo due anni di calo. Gli aumenti hanno interessato bevibili e non bevibili (oftalmici e otologici), mentre sostanzialmente stabili sono risultati gli iniettabili;
• le forme farmaceutiche solide riconfermano le buone performance del recente passato e segnano una crescita del 3,8%. In particolare presentano un aumento del 2,8% gli orali e del 20% le altre specialità farmaceutiche prescritte (polveri, creme e farmaci per uso rettale-vaginale);
• per quanto riguarda le altre specialità farmaceutiche, sempre in riferimento al 2004, si evidenzia un aumento del 60% circa per i transdermici, una crescita del 23% per gli spray e una crescita del 5% per le pomate e i gel.

Caratteristiche degli imballaggi
La scelta dell’imballaggio è strettamente legata alla tipologia di farmaco (liquida, solida, spray ecc.) ma anche alle caratteristiche delle sostanze presenti nel farmaco.
Il confezionamento deve assolvere alcuni compiti fondamentali: proteggere il prodotto, assicurare l’assenza di interazioni negative tra contenitore e farmaco, renderne facile e funzionale l’uso, ma al contempo, impedire la manomissione e gli usi impropri, ad esempio da parte dei bambini.
La scelta dell’imballaggio, e quindi del materiale che deve essere a contatto con il farmaco, riveste dunque un’importanza decisiva, poiché qualsiasi interazione negativa tra contenitore e farmaco può causare danni alla salute del malato.
Gli standard qualitativi dell’imballaggio per il settore medicale sono determinati da leggi molto severe. Le peculiarità del “prodotto farmaco” rallenta i cambiamenti nel packaging mix delle diverse specialità, anche in considerazione del fatto che ogni modifica deve essere preventivamente autorizzata dal Ministero della Sanità.
I mutamenti più significativi nel mix del packaging sono collegati all’andamento specifico delle diverse forme farmaceutiche (liquidi bevibili, iniettabili, forme farmaceutiche solide ecc...).
La funzione di “strumento di marketing” tende però progressivamente a farsi strada anche per questa categoria di imballaggio, quindi il look e i miglioramenti nel contenuto di servizio, finalizzati a una migliore fruizione, tendono progressivamente ad imporsi.
• Gli imballaggi plurimateriale (blister, bustine poliaccoppiate, strip ecc.), ad esempio, tendono a sostituire altre soluzioni di imballaggio nell’area dei prodotti solidi (boccette, tubetti ecc.). Nel 2004, questa tipologia ha raggiunto uno share del 61,5% (61% nel 2003 e una quota del 56% nel 2001). Queste famiglie di imballaggi sono presenti nelle forme farmaceutiche solide (orali, per uso esterno e per uso rettale, vaginali) e nei transdermici.
In particolare risulta in progressiva crescita il prodotto farmaceutico in blister; si tratta di una soluzione economica per molti prodotti piccoli e difficili da confezionare e consente, inoltre, una migliore conservazione del prodotto, poiché la somministrazione avviene per singola unità di farmaco. Si valuta che, nel 2004, i blister abbiano raggiunto i 995 milioni di confezioni, esprimendo nell’ultimo quadriennio un trend di crescita del 4% circa medio annuo.
• In progressivo e sensibile sviluppo risultano anche gli strip (+10% circa medio annuo nell’ultimo quadriennio).
• Negli ultimi tempi si evidenziano anche buone performance dei farmaci confezionati in bustine, la cui diffusione va di pari passo con la tendenza alla diffusione delle mono dosi.
• L’orientamento all’impiego delle mono dosi ha portato anche alla progressiva diffusione di flaconcini di plastica nell’area dei farmaci liquidi otologici e oftalmici, in sostituzione delle tradizionali boccette di vetro o di plastica.

I materiali di confezionamento
• Gli imballaggi di vetro trovano applicazione nell’area dei farmaci iniettabili (fiale e boccette), dei farmaci per uso oftalmico e otologico (boccette), dei bevibili (boccette e flaconi) e dei prodotti solidi orali (boccette). Nel 2004 presentano uno share del 20% (lo share era del 20,5% nel 2003 e del 23% nel 2001).
Il posizionamento risulta quindi tendenzialmente in calo a seguito della sostanziale stabilità dell’uso di prodotti iniettabili e della tendenza a sostituire i flaconi e i flaconcini di vetro con quelli di plastica.
Negli anni passati era avvenuta anche la rapida e pressoché totale sostituzione del vetro con il flacone di plastica per gli sciroppi e i collutori.
Le elevate proprietà barriera del vetro, unitamente all’immagine che le case farmaceutiche gli attribuiscono, ne bilanciano la maggiore fragilità. A questo proposito, è importante rilevare che risultano in progressivo aumento le bottiglie di vetro protette da una sleeve retraibile di plastica, che ne aumenta la resistenza agli urti.

• Con uno share del 12,4%, gli imballaggi di plastica (flaconi, boccette, tubetti flessibili e rigidi) sono quelli che, negli ultimi anni, hanno presentato i tassi di sviluppo più rilevanti. Rispetto al recente passato, la quota risulta tuttavia lievemente ridimensionata, a causa del maggiore ricorso ai blister per i prodotti solidi orali.
Anche nell’ambito dei tubetti flessibili utilizzati per il confezionamento delle pomate, la plastica tende a sostituire l’equivalente competitor di alluminio.
Un settore dove la plastica ha invece conquistato la leadership è quello delle chiusure, destinate tanto ai contenitori di vetro, quanto ai tubetti flessibili di alluminio o alle bombolette spray.
La chiusura metallica “sopravvive” essenzialmente sulle boccette di vetro per farmaci bevibili o iniettabili.

• I contenitori metallici (bombolette e tubetti flessibili) rappresentano il 6,3% delle confezioni utilizzate (5% nel 2003). Essenzialmente presenti nell’area dei farmaci in forma aerosol e nelle pomate, fanno segnare una presenza molto marginale nelle altre forme farmaceutiche.
Risultano in crescita i prodotti aerosol e, di conseguenza, le bombolette spray. Ciò dipende dalla sempre maggiore diffusione di malattie asmatiche e allergiche in genere, per le quali il farmaco somministrato in forma di aerosol è particolarmente indicato. Ma anche dall’aumento della somministrazione di medicinali antidolorifici in forma spray.

• I tubetti rigidi di alluminio, utilizzati per il confezionare medicinali in forma solida, vivono un calo progressivo, sostituiti essenzialmente dai blister. Il tubetto flessibile di alluminio, diffuso per creme, pomate e gel, è in concorrenza con l’analogo tubetto flessibile di plastica e con la bustina flessibile di poliaccoppiato: i rapporti tra le tre soluzioni di imballaggio tendono a penalizzare il tubetto flessibile a causa dell’aumento delle mono dosi in bustina.

• Le altre tipologie di imballaggi (ad esempio contenitori in cartoncino spiralato, incarti vari, ecc...) presentano una share dello 0,2% .

• Gli imballaggi cartacei sono presenti essenzialmente in qualità di imballaggio di presentazione. Ogni confezione è di fatto dotata di astuccio, che oltre a proteggere l’imballaggio primario, permette il contenimento del foglietto informativo e, se del caso, di diverse confezioni primarie. Gli imballaggi cellulosici sono altresì presenti in qualità di imballaggio da trasporto, sotto forma di scatole di cartone ondulato.

Plinio Iascone
Istituto Italiano imballaggio




Drugs for human use
How and just how much the packaging has changed


PRESCRIPTION+OTC - After two difficult years, the pharmaceutical sector recorded a positive note in 2004 (+0.7% with 1,800 million packs sold). The evolution of medical forms, the figures and the characteristics of packaging, plus consumer trends. Plinio Iascone

On the basis of regular analysis by Prometeia, after global production in 2003 worth 20,153 million Euros, the pharmaceutical industry has ended 2004 with growth of 0.7% (based on constant prices). This important area of the market is therefore evolving significantly, even though it suffered from the effects of the tough Italian and international economic situations during the two-year period 2003-2004.
However, the performance of this sector still shows signs of being “acyclic” compared to the general trend in the Italian manufacturing industry: in fact, from 2000 to 2004, the pharmaceutical industry has enjoyed 2.5% mean annual growth compared to a stable mean annual rise in prices of 0.3%.

The products and the market
Productivity of the pharmaceutical sector is conditioned by various factors:
- government health policies;
- production choices and the localisation of multinationals;
- an ageing population.
When one analyses the overall pharmaceutical sector in 2004, for instance, including pharmaceuticals for human use, hospital use and non hospital use (including over-the-counter pharmaceuticals), it’s estimated that overall production amounts to roughly 21,000 million Euros.
40% of this is exported, while imports account for 42% of demand. Foreign trade plays an important role, though it should be borne in mind that the flows are mostly intracompany exchanges.
Again during the course of 2004, exports have dropped, as a result of the unfavourable Euro/Dollar exchange rate (while imports have risen).
Domestic demand has increased in real terms by about 2.6%, with a noteworthy distinction between the evolution of basic products (approx. 16% of the market) and pharmaceutical specialities (about 84% of the market): the former have fallen by about -10%, while the second have risen by roughly +3%.
This growth on the internal market has been helped by a rise of about 8% in health expenditure by the National Health Service.
The forecast growth for the pharmaceutical sector analysed here is: +2.8% in 2005 and +3% in 2006.

The various pharmaceutical forms
It’s estimated that the turnover of the Italian market for pharmaceuticals for human use (“prescription” drugs+OTC) is worth about 10,380 million Euros, and this is the area dealt with here.
In quantitative terms, 1,800 million packs were sold in 2004 (about +3.5% compared to 2003), split as follows:
- liquid pharmaceuticals (injections, oral, eye drops, etc.) 522 million;
- solid pharmaceuticals (tablets, capsules, powders, etc.) 1,129 million;
- other forms (ointments, gels, sprays, etc.) 149 million.
The packs sold can be split as follows:
- roughly 87% “prescription” drugs belonging to classes A, B and C (according to Ministry of Health classification);
- roughly 4% other “prescription” drugs sold without a prescription;
- 9% over-the-counter pharmaceuticals.
This estimate only refers to the area of pharmaceuticals for human use and excludes “hospital” pharmaceuticals.
More specifically:
• liquid pharmaceuticals have seen 0.8% growth after two consecutive years of falling sales. This has concerned both drinkable and non drinkable products (ear and eye drops), while the figures for injection products are basically stable;
• solid pharmaceuticals have again confirmed the good performance seen in the past, with 3.8% growth. Oral products, in particular, have risen by 2.8% and the other prescription drugs by 20% (powders, creams and anal/vaginal pharmaceuticals);
• the other types of pharmaceuticals in 2004 enjoyed roughly 60% growth in the case of endermic products, 23% for sprays and 5% for ointments and gels.

Packaging characteristics
The choice of packaging is closely linked to the type of drug (liquid, solid, spray, etc.), but also to the characteristics of the substances in the drug itself.
The packaging must satisfy certain basic tasks: protect the product, guarantee the absence of negative interaction between the container and the drug, make it easy and practical to use, yet at the same time prevent any tampering or improper use, by children for example.
The choice of packaging and thus of the material that comes into contact with the pharmaceutical is, therefore, all-important, as any negative interaction between the container and the drug may affect the patient’s health.
The quality standards for packaging in the medical sector are fixed by extremely severe laws. The special nature of the “drug product” means changes in the packaging mix for each speciality are slow to come about, also in view of the fact that each proposed change needs to obtain prior authorisation from the Ministry of Health.
The most significant changes in the packaging mix are linked to the specific trends in the various forms (drinkable liquids, injections, solid drugs, etc.).
The trend, however, is for the “marketing tool” function to become more and more important in this category of packaging too, hence the look and improvements in service content, aimed at better use, are increasingly crucial.
• For instance, multiple material packs (blister packs, polylaminated sachets, strips, etc.), are tending to replace other packaging solutions in the solid products area (bottles, tubes, etc.). This type of packaging in 2004 reached a market share of 61.5% (61% in 2003 and 56% in 2001). Such packaging families are found for solid drugs (oral, external use and anal/vaginal use) and endermic products.
More specifically, the use of blister packs for pharmaceuticals is growing rapidly. This is a cost-effective solution for many small products that are difficult to pack and also offers better preservation of the product, as the drug is administered in individual units. It’s estimated that blister packs numbered 995 million in 2004, i.e. 4% mean annual growth over the past four years.
• Also the use of strips is growing considerably and steadily (about +10% mean annual growth over the past four years).
• Recently, there has also been good performance by pharmaceuticals in sachets, whose popularity is growing with the trend for single doses.
• This preference for single doses has also led to a steady increase in the use of plastic flacons for liquid ear and eye pharmaceuticals, replacing the traditional glass or plastic bottles.

The packaging materials
• Glass packaging has applications in the area of injection drugs (vials and bottles), eye and ear drugs (drop bottles), drinkable drugs (bottles and flacons) and solid oral products (bottles). In 2004 glass packaging had a share of 20% (20.5% in 2003 and 23% in 2001).
Its positioning tends, therefore, to drop due to the substantially stable use being made of injections and the trend to replace glass bottles and vials with plastic ones.
In past years glass was rapidly and almost totally replaced by plastic flacons for syrup and mouthwash applications.
Glass’ excellent barrier properties, together with an image that the pharmaceutical firms attribute to it, offset its greater fragility. Indeed, it’s important to note that the use of glass bottles protected by a plastic shrink sleeve is on the up, thus increasing the resistance of the glass to impact.

• With a share of 12.4%, plastic packaging (flacons, bottles, flexible and stiff tubes) are the forms that, in recent years, have enjoyed the best growth rates. Compared to the recent past, however, the share is slightly different, due to the greater use of blister packs for solid oral products.
Also in the field of flexible tubes used for ointments, plastic tends to replace the equivalent competitor in aluminium.
A sector where plastic has, however, gained true leadership is that of closures, destined equally for glass containers, flexible aluminium tubes and spray cans.
The metal closure still “survives” mainly on glass bottles for drinkable or injection drugs.

• Metal containers (spray cans and flexible tubes) have a 6.3% share of the market (5% in 2003). Mainly found in the area of aerosols and ointments, they also have a very marginal presence with the other forms of pharmaceuticals.
Aerosol products are increasing and so, as a direct result, spray cans. This depends on the greater occurrence of asthmatic problems and allergies as a whole, where the aerosol is an especially indicated method for administering such drugs. It’s also due to the increase of pain-killer sprays.

• Stiff aluminium tubes, used for solid medicines, are gradually losing ground, being replaced by blister packs.
The flexible aluminium tube, widely used for creams, ointments and gels, competes with the analogous flexible plastic tube and the flexible polylaminate sachet. The flexible aluminium tube does, however, tend to lose out to the rise in the use of single dose sachets.

• The other types of packaging (e.g. coiled board containers, various wrappings, etc.) have a minimal share of just 0.2% .

• Paper packaging is used mainly for presentation purposes. In fact, each pack comes with a box that protects the primary packaging and contains the information leaflet and even, in certain cases, several primary packs.
Cellulose packaging is also present as shipping packaging, in the shape of corrugated cardboard boxes.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio