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June 2004




Imballaggio farmaceutico
Pharmaceutical packaging

Stiamo freschi! (input dal mercato)
We are staying fresh! (input from the market)

La fiera del design
The design fair

M&D News







Plastica: occasioni di crescita
Plastic: opportunities for growth

F&F News






Il fascino discreto della meccanica
The subtle fascination of mechanics

Crescere con equilibrio
Growing in equilibrium

I&D News







Tracciabilità europea, opportunità italiane
European traceability, opportunities for Italy

E&L News







Studi di corretta conservazione
Correct preservation study

Flessibile per alimenti: prospettive
Flexible materials for foodstuffs: the prospects

M&M News








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Le notizie .


Sostenibilità ambientale dell’EPS
Environmental sustainability of EPS



Etica ed estetica (del riciclo)
The ethics and aesthetics (of recycling)



Eco-tassa sulle bevande
Eco-tax on beverages



Acciaio nella Superba
Steel at Genoa



Festa all’ombra del Vesuvio
Celebrations in the shadow of the Vesuvius



Approfondimento sulla legislazione
Further details on legislation



Markem, fornitore verde
Markem, green supplier



I depositi della discordia
Controversial deposits



Piccoli pittori protetti
Small protected painters


News

Sostenibilità ambientale dell’EPS
Aipe (Associazione Italiana Polistirolo Espanso) e Corepla (Consorzio Recupero Plastiche) hanno siglato un accordo quadro per dare vita a una struttura nazionale destinata a incrementare il sistema di ritiro e riciclo dei rifiuti da imballaggi di EPS, provenienti sia da superfici private sia da raccolta differenziata urbana.

L’accordo quadro siglato da Corepla e Aipe, illustrato lo scorso 7 maggio a Milano presso la sede di Aipe, è destinato a favorire lo sviluppo autonomo del riciclo di EPS mediante una gestione separata di imballaggi di scarto (oggetto dell’intesa: il conferimento di imballaggi secondari/terziari da superfici private, nonché di imballi primari da superfici pubbliche).
Le piattaforme - Come ha spiegato Gianluca Bertazzoli (Corepla), il sistema, dal forte contenuto innovativo in relazione alla specificità delle azioni e delle modalità di collegamento fra riciclatori e “gestori” dei rifiuti, intende favorire il riciclo del polistirene espanso grazie alla creazione di apposite piattaforme per la raccolta di EPS (le cosiddette PEPS) dislocate sul territorio nazionale.
La gestione delle piattaforme sarà affidata a un insieme d’imprese, non necessariamente iscritte ad Aipe, diffuse in modo omogeneo in tutta Italia. Queste aziende (che devono dimostrare di disporre di linee e attrezzature specifiche per la raccolta e il trattamento dei rifiuti di EPS) provvederanno in particolare al recupero e alla reimmissione nei processi produttivi degli imballaggi di scarto, in conformità ad appositi contratti bilaterali previsti dall’accordo quadro e stipulati direttamente con Corepla.
Ambiente e mercati - In Italia, del resto, i margini per un incremento del recupero domestico e post consumo non mancano; a questo proposito, durante l’incontro, il presidente di Aipe Augusto Baruzzi ha rilevato come le circa 5.000 t/anno di EPS salvate dalla discarica siano ancora poche se confrontate con le 40.000 complessive.
Sono invece migliori i dati relativi al recupero da scarti di produzioni industriali pre consumo, provenienti sia da attività di trasformazione primaria (blocchi e preformati) sia da lavorazioni effettuate direttamente da trasformatori o da aziende indipendenti (tagliatori).
Francesco Anfuso di Polimeri Europa ha poi puntato l’attenzione sui dati 2003 relativi al flusso di consumi europei di EPS nel settore imballaggio, in relazione all’evoluzione del PIL nazionale; se Francia, Germania e UK hanno fatto registrare un deciso rallentamento, Italia e Spagna hanno confermato posizioni di eccellenza; da rilevare l’analisi dell’impiego di EPS in diversi Paesi dell’Est, veri poli d’attrazione per alcuni grandi produttori di beni di consumo durevoli, con ovvie ricadute sulle necessità di imballaggio.
In queste ultime aree risulta invece difficile quantificare le quantità di prodotto avviato a riciclo, in mancanza di rilevazioni ufficiali.
Marco Piana (Aipe) ha infine messo a disposizione un nutrito dossier relativo a questioni legislative, certificazione ambientale e tecniche di riciclo dell’EPS. Per informazioni, rivolgersi a: [email protected].


Environmental sustainability of EPS
Aipe (Associazione Italiana Polistirolo Espanso) and Corepla (Consorzio Recupero Plastiche) have signed a general agreement to create a national structure to increase the system of collection and recycling of EPS packaging waste, coming both from private surfaces as well as municipal segregated collection.

The general agreement signed by Corepla and Aipe, illustrated last 7th May at Milan at the Aipe headquarters, has been set up to favour the independent growth of EPS recycling by way of a separate handling of waste packaging (object of the agreement: the conferment of secondary/tertiary packaging from private surfaces, as well as primary packaging from public surfaces:
The platforms - As Gianluca Bertazzoli (Corepla) explained, the system, with strong innovatory contents regarding the specificity of the actions and way of relating between recyclers and waste “handlers”, intends to favour the recycling of expanded polystyrene thanks to the creation of special EPS collection platforms (the socalled PEPS) spread throughout the country.
The management of the platforms will be entrusted to a collection of concerns, not necessarily Aipe members, evenly spread throughout Italy. These concerns (that have to demonstrate they have specific lines and equipment for the collection and processing of EPS waste) will in particular see to the recovery and the reinsertion of waste packaging into the production process, in conformity to special bilateral contracts laid down in the general agreement and directly stipulated with Corepla.
Environment and market - In Italy it should be stated the margins for increasing domestic and post consumption recovery are not lacking; on this count, during the encounter, the president of Aipe Augusto Baruzzi has revealed how around 5,000 t/year of EPS saved from the dumps is still a small amount compared to the 40,000 seen overall. However figures are up regarding the recovery of pre consumption industrial production waste, both from primary conversion activities (blocks and preformed items) as well as workings carried out directly by the converters or by independent concerns (cutters).
Francesco Anfuso from Polimeri Europa in turn drew attention to the 2003 data as regards the flow of European consumption of EPS in the packaging sector, this seen in terms of the growth of the GNP of each nation; if France, Germany and the UK have shown a slowdown, Italy and Spain have confirmed positions of excellence; still to be carried out the analysis of the use of EPS in various eastern European countries, true poles of attraction for some largescale producers of durable consumer goods, with obvious effects on demand for packaging. In these latter areas quantifying the amount of product sent for recycling is difficult due to a lack of official surveys.
Lastly, Marco Piana (Aipe) made available a hefty dossier on legislative matters, environmental certification and recycling techniques covering EPS.
For information contact: [email protected].




Etica ed estetica (del riciclo)
Un compiaciuto cool hunter, un dj spigliato, una platea di giovani attenti, un consorzio impegnato: questi gli ingredienti di un incontro riuscito e fuori dagli schemi. A.S.

Cial (Consorzio Imballaggi Alluminio) ha organizzato lo scorso 26 aprile a Milano un dibattito sui valori e le motivazioni che animano il recupero e il riciclo.
Antonino Granatelli e Gino Schiona, presidente e direttore generale del Cial, hanno invitato alla Triennale l’artista nonché “scopritore di tendenze” Malcom McLaren, chiedendogli di rispondere a due domande non banali: perché la gente partecipa con sempre maggiore entusiasmo alla raccolta differenziata? E, soprattutto, la riscoperta di comportamenti eco-compatibili è una sorta di meteora, oppure una tendenza destinata a durare?
Conversando con il dj Andrea Pezzi, Malcom McLaren ha esposto senza mezzi termini il suo punto di vista non solo sulla necessità della raccolta differenziata, ma anche del fatto che questa forma di rispetto "collettivo", sia destinata a crescere: si tratta di un fenomeno spontaneo e corale in opposizione a un sistema impazzito che, oltre a distruggere l’ambiente, rende malata (e dunque infelice) la società in cui viviamo. Ma, in un crescendo di "provocazioni", il libero pensatore inglese ha spinto oltre i suoi ragionamenti.
Compro quindi sono - Così come, nell’antichità, il luogo per antonomasia è la piazza, nel Medio Evo la chiesa e nell’Età Moderna il museo, argomenta McLaren fra il serio e il faceto, oggi il nostro luogo simbolo è il centro commerciale. L’aggregazione, la creazione di significato e l’acquisizione della propria identità avvengono dunque in uno spazio sì comune, ma che appartiene a privati, e la nostra esistenza si consuma nell’attività del consumo.
“I shop therefore I am”, pensava forse Rudolf Giuliani quando invitava la propria cittadinanza a reagire ai brutali attentati dell’11 settembre 2001 entrando nei negozi a fare acquisti. Tuttavia, prosegue McLaren, la gente non accolse il suggerimento del suo sindaco; preferì invece ritirarsi in famiglia oppure nei bar, a parlare, a raccontarsi, a piangere, condividendo lo spavento e il dolore con la comunità. In quella triste occasione si è avuta la conferma che l’essere umano, per sua natura, non è soltanto un consumatore.
Realtà da karaoke - Eppure, incalza McLaren, i centri commerciali sono sempre aperti, non conoscono pause e festività, traboccano di gente indaffarata a comprare oggetti di cui in realtà non ha bisogno, solo perché deve occupare il proprio tempo libero altrimenti svuotato di significato - e anche perché gli acquisti inutili servono a tenere in piedi un sistema produttivo ipertrofico che, altrimenti, collasserebbe.
Per difenderci non possiamo fare affidamento sulla politica: McLaren non esita infatti a dipingere la res publica contemporanea come un effimero karaoke in cui i politici cantano un copione già scritto, e noi elettori li giudichiamo solo per la qualità della loro recita.
Tocca allora all’arte e agli artisti aiutare le persone a sviluppare una coscienza critica, o almeno dare voce alla percezione (sempre più diffusa) che qualche cosa non funziona.
Ecco allora che utilizzare oggetti recuperati dalla spazzatura come elementi di un’opera d’arte, gesto estremo di alcune correnti di espressione, non risponde solo a un imperativo estetico, ma anche etico: dimostrare che l’immondizia non è tale ci aiuterà forse a riaffermare la nostra libertà.


The ethics and aesthetics (of recycling)
A cool hunter, a raving DJ, the stalls full of expectant young people, a committed consortium: these are the ingredients for a successful and unusual meeting. A.S.

On 26 April in Milan, Cial (Aluminium Packaging Consortium) organised a debate on the values and motivations which lie behind recovery and recycling. Antonino Granatelli and Gino Schiona, chairman and chief executive of Cial, invited to the Triennial the artist and "discoverer of trends" Malcom McLaren, asking him to answer two searching questions: why are people taking part with more and more enthusiasm in differentiated collection? And, above all, is the rediscovery of eco-compatible behaviour a flash in the pan or a more lasting trend?
In conversation with Andrea Pezzi, and without mincing his words, Malcom McLaren expounds his opinions not only on differentiated collection but also on the fact that this type of ‘collective’ respect is set to grow: it is a spontaneous collective phenomenon in opposition to a crazy system which, as well as destroying the environment, makes the society in which we live sick (and therefore unhappy). But with an increasing number of provocative statements, the English free thinker pushes forward with his reasoning.
I shop therefore I am - With a mixture of seriousness and facetiousness, McLaren argues that just as in ancient times the place for statues and monuments was the forum, in the Middle Ages the church and in the Modern Era the museum, today our place of symbols is the shopping mall. Gathering together, the creation of meaning and the acquisition of an identity thus take place in a common (but privately owned) space and our need consumes us in the act of consumption. Perhaps Rudolf Giuliani thought “I shop therefore I am” when he asked New Yorkers to react to the brutal actions of 11 September 2001 by going into the shops and buying. However, McLaren continues, the people rejected their mayor’s suggestion; they preferred to retreat into the family, or to bars, and talk, tell their stories, weep, sharing their fear and pain with the community. That sad time confirmed that human beings, by their very nature, are not just consumers.
Karaoke reality - And yet, continues McLaren, the shopping malls are always open, they do not recognise breaks and holidays, they overflow with people busy buying things which really they do not need, simply because they have to fill their free time, which would otherwise be devoid of meaning - and also because useless purchases serve to shore up an overheated production system which would otherwise collapse.
We cannot put our trust in politics to protect us: McLaren has no hesitation in painting the present-day res publica as an ephemeral karaoke in which politicians sing from a prepared songsheet, and the electorate judges them solely on the quality of their performance. It is therefore up to art and artists to help people to develop a critical consciousness, or at least give voice to the perception (which is becoming more and more widespread) that something is not working. Thus the use of objects retrieved from the rubbish as elements in works of art, an extreme form of some currents of expression, is not just a response to an aesthetic imperative, but also to an ethical one: it shows that rubbish is perhaps the thing which will help us to affirm our freedom.




Eco-tassa sulle bevande
Dallo scorso 1° aprile è entrata in vigore, nel Belgio, una nuova tassa sui contenitori per bevande non riutilizzabili. L’ecotassa, in realtà, era già stata introdotta nel 1993 ma mai applicata, grazie agli ottimi risultati conseguiti dal sistema belga per il recupero e il riciclo degli imballaggi, il Fost Plus. Ora, in virtù degli ultimi emendamenti approvati dal legislatore, non sono più ammissibili le precedenti esenzioni basate sui buoni risultati della raccolta differenziata.
Il provvedimento colpisce perciò tutti i contenitori a perdere realizzati nei diversi materiali (poliaccoppiato, vetro, PET…), persino le lattine di alluminio e di acciaio nonostante un lodevole 96,5% di metallo recuperato e trasformato in nuovi contenitori (percentuale 2002 sull’immesso al consumo).
Sono esenti dalla tassa, invece, le bevande imbottigliate in contenitori riutilizzabili, a condizione che questi ultimi possano essere impiegati almeno sette volte e che siano distribuiti e raccolti mediante un sistema di cauzione. Il pegno non deve essere inferiore a 0,16 Euro (contenitori oltre 0,5 l) e a 0,08 Euro (sotto 0,5 l).
Fonte: Apeal (www.apeal.org).


Eco-tax on beverages
April 1st marked the coming into force of a tax on one-way beverage packaging in Belgium. Ecotaxes on beverage packaging were first introduced in Belgium in 1993, but for more than ten years, one-way packaging has been exempted from the tax on the basis of its fast growing recycling performance achieved through the Belgian recycling scheme, Fost Plus. Now, due to the latest amendments brought into law, exemption based on recycling performance is no longer possible. Accordingly, the “ecotax” is applicable to all disposable containers made in the various materials (polylaminate, steel, PET…), even aluminium and steel cans despite the fact that 96.5 % of all metal packaging put on the Belgian market was collected and recycled into new metal products (percentage for 2002 of the amount placed for consumption).
Drinks marketed in refillable bottles are exempted from the tax provided that the bottle can be reused more than 7 times, is effectively collected and is reused through a deposit system (not lower than 0.16 Euros for containers exceeding 0.5 litre, and 0.08 Euros for containers below 0.5 litre). Source: Apeal (www.apeal.org).



Acciaio nella Superba
Capitale europea della cultura nel 2004 e, per un giorno, capitale italiana del riciclo dell’acciaio.
Lo scorso 6 maggio, Genova è stata infatti teatro di incontri, dibattiti e presentazioni di libri e opere d’arte: l’iniziativa, promossa dal Consorzio Nazionale Acciaio e patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Genova, ha coinvolto la Biblioteca De Amicis, l’Assessorato alla Città Policentrica ed Educativa del Comune, l’Assessorato allo Sviluppo Compatibile della Provincia, ma soprattutto (e in modo diverso) i ragazzi delle scuole medie e dei licei artistici della Liguria.
• Presso l’Auditorium della Biblioteca Internazionale per ragazzi E. De Amicis, è stato presentato il libro “Lunga vita alla scatoletta”, realizzato da CNA con la consulenza didattica della stessa biblioteca.
All’incontro erano presenti gli artisti Lele Luzzati e Flavio Costantini, Francesco Langella (direttore scientifico De Amicis), Federico Fusari (vice presidente CNA), Giovanni Cappelli (direttore Anfima) e Rosaria Pagano (dirigente CSA di Genova). Nato per volontà di Anfima e CNA, il libro si rivolge agli alunni delle scuole medie e li porta per mano (assieme ai loro nonni e genitori) alla scoperta dei vari tipi d’imballaggi d’acciaio e del loro intero ciclo di vita. Alla realizzazione del volume ha collaborato anche la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari di Parma.
• Gli studenti di quattro Licei Artistici si sono invece confrontati in un certame artistico, realizzando 70 opere impiegando imballaggi d’acciaio.Una giuria composta da Emanuele Luzzati, Francesco Langella, Rosa-ria Pagano, Alessandro Cassinis (vice direttore Il Secolo XIX) e Giuseppe Russo (procuratore generale CNA) ne ha quindi selezionate quattordici. I modelli premiati saranno esposti in estate al Museo d’Arte Moderna Villa Croce e in autunno alla Biblioteca De Amicis.


Steel at Genoa
European capital of culture in 2004 and for a day, Italian capital for steel recycling. Last May 6th Genoa was in fact theatre of encounters, debates and presentations of books and works of art: the undertaking, promoted by the National Steel Consortium and sponsored by the Comune and the Province of Genoa, involved the Biblioteca De Amicis, the Municipal Assessorship of the Polycentrical and Educational City, the Provincial Assessorship for Sustainable Development, but aboveall (and in a different manner) the elementary school- and artistic lyceum students of the Liguria region.
• The Auditorium of the E.De Amicis International children’s library witnessed the presentation of the book “Long live the tin can”, created by the CNA with the didactic consultancy of the selfsame library. Present at the encounter artists Lele Luzzati and Flavio Costantini, Francesco Langella (scientific director at the De Amicis), Federico Fusari (vice president CNA), Giovanni Cappelli (head of Anfima) and Rosaria Pagano (head of the Genoa CSA). Created at the behest of Anfima and the CNA, the book is aimed at elementary school students and leads them by the hand (along with grandparents and parents) to discover the various types of steel packaging and their entire lifecycle. The Parma Experimental Station for the Food Preserve Industry also contributed to creating the book.
• The students of the four artistic lyceums in turn participated in an artistic duel, creating 70 works using steel packaging. A jury made up of Emanuele Luzzati, Francesco Langella, Rosaria Pagano, Alessandro Cassinis (sub chief editor of Il Secolo XIX) and Giuseppe Russo (CNA attorney general) went on to select fourteen works. The award-winning models will be placed on show this summer at the Villa Croce Museum of Modern Art and in autumn in the Biblioteca De Amicis.



Festa all’ombra del Vesuvio
L’appuntamento ligure del 6 maggio segue di poche settimane la conclusione di “Acciaio Amico Napoli 2004”, altra tappa dell’ormai nota iniziativa nata nel 2002 proprio a Genova e che ha interessato, lo scorso anno, le scuole di Parma e Reggio Emilia. Un successo, quello dell’edizione partenopea, che si esprime nei numeri: quattromila alunni iscritti, 187 classi coinvolte tra elementari e medie, oltre 150 conferenze per un totale di 300 ore di lezione sul tema dell’importanza della raccolta differenziata, e soprattutto 150 opere d’arte prodotte dai ragazzi napoletani utilizzando imballaggi d’acciaio.
L’iniziativa conferma ancora una volta l’impegno di CNA nel sensibilizzare i cittadini di domani sulle questioni assai serie del recupero e del riciclo, puntando però sull’esperienza del gioco e della creatività.


Celebrations in the shadow of the Vesuvius
The Ligurian encounter on 6th May follows a few weeks on from the conclusion of “Acciaio Amico Napoli 2004”, another stage in the by now known undertaking that came into being in 2002 at Genoa and that last year involved the schools of Parma and Reggio Emilia. A success the Neapolitan edition of “Steel as our Friend” that can be seen in the figures.
Four thousand schoolchildren enrolled, 187 classes involved from the elementary to the middle school, over 150 talks totalling 300 hours of lessons on the subject of the importance of segregated collection, and aboveall 150 works of art produced by Neapolitan schoolchildren using steel packaging.
The undertaking again confirms the commitment of the CNA in sensitising the citizens of tomorrow on the very serious questions of recovery and recycling, aiming though at experiences of play and creativity.



Approfondimento sulla legislazione
Appuntamento a Roma, i prossimi 10 e 11 giugno, al seminario di Ciba Specialty Chemicals dedicato alle normative europee e americane relative agli imballaggi per prodotti alimentari e farmaceutici. All’incontro partecipano esperti di diritto internazionale che mettono a disposizione degli addetti ai lavori vademecum completi ed esempi pratici per progettare, produrre e distribuire confezioni che siano conformi alle differenti normative. Fra i principali temi in discussione, la recente Superdirettiva comunitaria sugli imballaggi a contatto con gli alimenti. Maggiori informazioni al sito www.congress-plus.ch/educationalservices.htm


Further details on legislation
Encounter at Rome, this coming 10th and 11th June at the Ciba Specialty Chemical seminar dedicated to European and American standards covering packaging for food and pharmaceutical products. Experts on international law will take part at the encounter that will provide sector operators with complete guides and practical examples for designing, producing and distributing packs that conform to the various standards. Among the main topics under discussion, the recent community Superdirective on packaging in contact with foodstuffs. More information on the site www.congress-plus.ch/educationalservices.htm



Markem, fornitore verde
Markem Srl (sede italiana ad Assago, MI) è stata nominata Sony Green Partner. Questo riconoscimento, di validità biennale, viene conferito ai fornitori in grado di certificare la propria conformità ai severi requisiti imposti da Sony Electronics ai propri partner. Tali requisiti prevedono l’implementazione di procedure atte a garantire la compatibilità ambientale dei prodotti realizzati e l’assenza nei materiali impiegati di sostanze pericolose come cadmio, mercurio e piombo. L’impegno a favore dell’ambiente di Markem, noto fornitore di sistemi di stampa, identificazione, marcatura e codifica, è del resto confermato dall’abolizione di metalli pesanti nella formulazione dei propri inchiostri, che ha permesso all’azienda di soddisfare i requisiti previsti dal CONEG (Coalition of Northeastern Governors).


Markem, green supplier
Markem Srl (Italian headquarters at Assago, MI) has been nominated Sony Green Partner. This acknowledgement, conferred every two years, goes to suppliers capable of certifying their conformity to the severe requisites imposed by Sony Electronics on its partners. These requisites lay down the implementation of procedures suited to guarantee the environmental compatibility of products made without using dangerous substances such as cadmium, mercury or lead.
The commitment of the wellknown supplier of print, identification, marking and coding systems, has also been confirmed by its abolishing heavy metals in its inks, enabling Markem to satisfy the requisites laid down by CONEG (Coalition of Northeastern Governors).



I depositi della discordia
Europen (organizzazione europea che unisce aziende operanti nel settore dell’imballaggio o dei prodotti imballati) ha diffuso i risultati di uno studio sulla controversa questione del sistema dei depositi obbligatori che, in Germania, grava su alcuni contenitori di bevande non riutilizzabili.
Il report, commissionato da Europen, stima che l’impatto di queste cauzioni abbia causato una perdita netta di circa 9.530 posti di lavoro in Germania, senza considerare la chiusura di alcuni stabilimenti in Gran Bretagna e Svezia, colpiti dal calo della domanda di contenitori a perdere. Lo studio, inoltre, mette in evidenza che la percentuale di recupero dei contenitori riutilizzabili è calata in modo sensibile (anche del 50% in alcuni comparti), mentre si sta rivelando sotto-impiegata la capacità di riciclare plastica, sviluppata con cura nel corso degli anni da DSD (l’organizzazione tedesca che si occupa di recupero e riciclo degli imballaggi).
Le cauzioni, che costituiscono un onere aggiuntivo obbligatorio, sono state ampiamente criticate sin dalla loro introduzione nel gennaio 2003 da molte aziende tedesche e straniere, sollevando inoltre malumori in 10 Stati membri dell’Unione Europea.
La Commissione, inoltre, ha lanciato una procedura di infrazione contro il governo di Berlino, mentre l’Avvocato Generale della Corte Europea di Giustizia ha di recente biasimato il sistema del deposito, ritenendolo incompatibile con la legislazione dell’UE.


Controversial deposits
Europen (European trade organisation open to any company with an economic interest in packaging and packaged products) has released the results of a case study it has commissioned to examine the controversial German system of mandatory deposits on certain non-refillable beverage containers.
An assessment of the impact of the deposits on employment in Germany for 2004 shows an overall net loss of 9,530 jobs. Moreover factories in the UK and Sweden have been closed due to the collapse of demand for non-refillable beverage containers. The study also shows that the return rate for refillable containers has fallen significantly (to below 50% in some categories) and that plastic recycling capacity in Germany, carefully developed by DSD (the German packaging waste recovery and recycling organisation), is increasingly becoming under-used.
The deposits, which place a compulsory charge on a range of drinks bottles and cans, have been widely criticised since they were introduced in January last year. They have led to complaints from businesses both inside and outside Germany, and from 10 EU Member States, that they breach EU internal market rules. The European Commission has launched an infringement procedure against the German government, and the Advocate General of the European Court of Justice last week expressed a strong opinion that the German deposit legislation is incompatible with EU law.



Piccoli pittori protetti
Per evitare che i bambini siano portati a metterli in bocca, i colori da spalmare devono contenere etanolo, sostanza innocua ma dal sapore amaro.
È quanto stabilisce la norma europea UNI EN 71-7, pubblicata di recente dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione, al fine di rendere sicure le “pitture a dito”, che devono essere atossiche anche in caso di ingestione. La nuova norma impone inoltre che le confezioni di tali pitture riportino in modo chiaro e indelebile il marchio del fabbricante e l’avvertenza relativa alla necessità della sorveglianza di un adulto in caso di utilizzo da parte di bambini di età inferiore a tre anni.


Small protected painters
To avoid children putting them in their mouths, spreadable colors have to contain ethanol, a harmless substance that though has a bitter taste. This is what has been laid down by the UNI EN 71-7 European standard, recently published by the Italian standards body the Ente Nazionale Italiano di Unificazione, so as to make “finger paint” safe. The substance has to be non toxic even when swallowed.
The new standard also lays down that the said paint packs clearly and indelibly bear the manufacturer’s brand and the warning as to the need of adult surveillance should the said item be used by children of less than three years of age.