Una giornata istituzionale “Made of Paper”

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Il 22 giugno, a Roma, si sono tenute le assemblee di Assocarta e Federazione Carta e Grafica: un’occasione per fare il punto sulla situazione di un comparto composito, che in Italia continua a esprimere numerosi primati pur nelle difficoltà dettate dalla contingenza.

Nel 2022 il fatturato della Federazione Carta e Grafica ha superato i 31 miliardi di euro, in aumento del 24,4%, rispetto al valore già in crescita del 2021, anno in cui si sono toccati i 25,3 miliardi di euro, segnando un +15,5% rispetto al 2020, mentre il saldo della bilancia commerciale con l’estero si è confermato positivo per 4 miliardi di euro.

Una filiera quindi strategica per l’economia circolare del Paese e costituita dalle aziende associate ad Acimga (macchine per grafica e cartotecnica), Assocarta (carta e cartone) e Assografici (stampa, cartotecnica e trasformazione, imballaggio flessibile).

Dati e fatti in sintesi

Sono stati il neoeletto Presidente Michele Bianchi, il Past President Carlo Emanuele Bona e il Vice Presidente Daniele Barbui ad approfondire le dinamiche congiunturali espresse dai comparti che fanno capo alla Federazione Carta e Grafica.

Consolidato il ruolo della Federazione presso Confindustria e nei rapporti con le istituzioni, si conferma filiera chiave nella transizione energetica, ecologica e digitale; genera infatti l’1,6% del PIL italiano, impiegando oltre 162.000 addetti diretti in 16.369 imprese con un fatturato complessivo che, nel 2022, ha toccato i 31 miliardi di euro. E questo, nonostante la crescita del valore sconti gli effetti inflattivi dei forti aumenti dei prezzi dei prodotti cartari e di conseguenza dei prodotti grafici, dell’imballaggio e cartotecnici. I ritocchi si sono infatti rivelati necessari per tentare di recuperare, almeno in parte, gli ingenti rincari del gas, dell’energia, delle materie prime fibrose e dei trasporti.

Le difficoltà della congiuntura non intaccano però i primati. La produzione di carta igienica sanitaria italiana è la prima in Europa e la seconda nel mondo. L’industria italiana delle macchine per printing e converting è la terza a livello globale, mentre l’industria grafica italiana è seconda in Europa, dopo la Germania. Infine, l’industria cartotecnica trasformatrice è al secondo posto, a livello europeo per fatturato, dopo la Germania. Tuttavia, ammonisce Michele Boni:

«I primi mesi 2023 vedono uno scenario in peggioramento: emergono le preoccupazioni delle imprese della filiera per il rallentamento macroeconomico, che sta incidendo negativamente sulla domanda dei prodotti della filiera e, quindi, sull’attività produttiva».

Il tema energia, centrale per Assocarta

l’Assemblea Pubblica di Assocarta ha aperto uno spaccato su un settore energy intensive come quello dei produttori di carta, cartoni e paste per carta, per il quale il 2022 è stato un anno complesso, dove il caro energia ha condizionato fortemente l’attività produttiva.

I volumi, che nel primo semestre segnavano +1,4%, da luglio 2022 hanno visto un’inversione di tendenza, perdendo il 19,7% nel secondo semestre (dati 2022/2021). I risultati del 2022 sono stati generati dalla temporanea fermata di alcuni impianti a causa dei forti rincari di gas, il cui costo incide sul fatturato per oltre il 30% rispetto al 4,2% del 2020, energia elettrica e materie prime fibrose, ma anche dal progressivo rallentamento dell’economia e dalla perdita di competitività, nei confronti di Paesi con costi energetici più bassi come Germania e Francia, oltre quelli extra UE che hanno avvantaggiato l’import in aumento del 15,5% nel 2022/2021. Da non dimenticare infatti che il gas europeo costa sei volte quello USA. I primi tre mesi del 2023, rispetto al pre-pandemia del 2019, confermano un calo della domanda di carta dell’11,6% e della produzione del 15,4% con carte per imballaggio (rispettivamente +0,1%, -1.1%) e per uso igienico sanitario (rispettivamente +0,3%, 0,1%) più o meno in tenuta, e un forte calo delle carte per usi grafici (rispettivamente -42,7% -53,7%).

Come ha avuto modo di sottolineare il Presidente di Assocarta, Lorenzo Poli:

«La sfida è recuperare la quota di produzione di carta e cartone erosa da perdita di competitività per caro energia, destoccaggio e inflazione, coda lunga della pandemia».

Investire in sostenibilità e riciclo

L’Italia, con il 10,3% dei volumi europei è seconda solo alla Germania. Le cartiere nazionali hanno fortemente investito su sostenibilità, riciclo e raccolta della carta, grazie anche alla presenza di consorzi specializzati come Comieco. Su 11 milioni di tonnellate di imballaggi riciclati ogni anno, circa 4,5 milioni sono fatti di carta, senza dimenticare l’utilizzo di fibre vergini certificate (PEFC, FSC). Il settore, in sintesi, si conferma al secondo posto in Europa come riciclatore, dopo la Germania, laddove nell’imballaggio il riciclo supera l’80%, superando quindi l’obiettivo del 75% entro 2025 previsto dalla normativa comunitaria.

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
ASSOCARTA (Associazione dell'industria cartaria)
ASSOGRAFICI (Associazione nazionale italiana industrie grafiche cartotecniche e trasformatrici)
ACIMGA (Associazione costruttori italiani macchine per l'industria grafica, cartotecnica, cartaria di trasformazione e affini)

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