PLAST 2023: guardare oltreconfine

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Spazio naturale di esposizione per l’industria della plastica e della gomma, la fiera Plast guarda con respiro internazionale in particolare al segmento delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma. Note sulla geografia dell’export italiano.

LogoPLAST - Salone Internazionale per l’Industria delle Materie Plastiche e della Gomma è in programma da martedì 5 a venerdì 8 settembre 2023 nel quartiere espositivo di Fiera Milano, a Rho-Pero.

Sono oltre 700 gli espositori che, a oggi, hanno già aderito alla manifestazione, con 36mila metri quadri prenotati, facendo prevedere una mostra ricca di proposte innovative grazie a professionisti e imprese provenienti da tutto il mondo e in particolare dall’Europa.

Fin dalle prime battute, l’edizione 2023 si conferma quindi un successo, rafforzato dai tre saloni-satellite dedicati ad altrettante filiere d’eccellenza nel settore, cioè RUBBER, 3D PLAST e PLAST-MAT, a dimostrazione della dinamicità di un mercato che esprime valori estremamente positivi.

Nucleo portante della mostra è il segmento dei macchinari, delle attrezzature ausiliarie, degli stampi per la lavorazione della plastica e della gomma, un settore che rappresenta un’importante realtà nell’industria manifatturiera italiana, con oltre 400 aziende.

Un mercato in crescita spinto dall’export

Quello rappresentato in PLAST è un comparto per il quale il centro studi MECS dell’Associazione di categoria Amaplast stima un bilancio sostanzialmente favorevole per il 2022 - dopo il rimbalzo registrato nel 2021, archiviato con incrementi a doppia cifra per tutti gli indicatori - a conferma della capacità di assorbire i contraccolpi delle gravi criticità che si sono manifestate e sovrapposte nell’ultimo triennio.

Infatti, la produzione complessiva italiana dovrebbe raggiungere la soglia dei 4,5 miliardi di euro, con un incremento di un punto percentuale rispetto al 2021: si tratta di una variazione contenuta che però consolida il recupero messo a segno lo scorso anno, superando anche di due punti il valore del 2019 (pre-pandemia).

Risultano ancora in crescita, seppure di misura, entrambe le componenti della domanda: da un lato le esportazioni - che assorbono il 70% circa della produzione - mostrano un aumento del 2% circa, fino a superare nuovamente i 3 miliardi, dall’altro il mercato interno segna un +1%, anche in funzione di importazioni in progressione del 5%.

Per quanto riguarda la geografia dell’export, secondo i dati ISTAT riferiti ai primi nove mesi del 2022, si osserva un’intensificazione verso i mercati asiatici (in primo luogo l’India), il continente americano (in particolare la parte meridionale, Colombia in testa), l’Europa (soprattutto quella extra UE, esclusa la CSI per ovvi motivi). Al contrario, frenano i flussi verso l’Africa, sia per quanto riguarda i Paesi della costa mediterranea sia i mercati del sub-Sahara.

Europa leader

Nel mercato europeo - che nel suo complesso assorbe quasi il 60% del totale - risulta buona la performance delle vendite in alcuni “mercati chiave” come la Germania, primo partner commerciale assoluto dei costruttori italiani di macchinari (+8%), la Polonia (al terzo posto, con un rilevante +23%). Scendendo progressivamente nella graduatoria delle destinazioni, bene anche la Spagna (+11%), l’Austria (+28%), il Portogallo (+35%), la Svizzera (+4%) e infine la Serbia (+145%). Al contrario, flettono del 16% le forniture ai trasformatori francesi e del 5% quelle nel Regno Unito, verosimilmente a causa delle ripercussioni di Brexit. Caso particolare quello dell’Ungheria, mercato di un certo rilievo verso il quale, dopo un picco verificatosi nel 2021, le vendite sono tornate sui livelli medi degli anni precedenti.

L’India guida i mercati asiatici

In Oriente è l’India a fare da traino, con un robusto +34% che consolida la progressione messa a segno negli ultimi anni. Peraltro, l’attenzione delle aziende italiane per il mercato indiano è confermata dalla nutrita partecipazione, nell’ambito del padiglione nazionale, a PLASTINDIA in programma a New Delhi, dall’1 al 5 febbraio. Al contrario, flettono leggermente (-5%) le vendite realizzate sul mercato cinese (terza destinazione assoluta dell’export italiano di settore), verosimilmente a causa della perdurante incertezza causata dalla gestione pandemica, che frena l’economia del gigante asiatico.

In tal senso è ancora condizionata la partecipazione alla specializzata CHINAPLAS (Shenzhen, 17-20 aprile), che storicamente vedeva la presenza diretta di almeno una cinquantina di espositori italiani coordinati dall’Associazione di categoria Amaplast. Altri mercati significativi del Far East come Vietnam, Corea del Sud e Giappone mostrano una crescita a doppia cifra delle importazioni dall’Italia; più intermittente il flusso di forniture all’Indonesia.

Brasile e Messico ai vertici del continente americano.

Nel Nuovo Mondo, in particolare nell’area meridionale, il mercato di maggiori dimensioni per i costruttori italiani di macchinari per plastica e gomma è il Brasile e non a caso molti di loro si troveranno a San Paolo dal 27 al 31 marzo per la mostra PLASTICO BRASIL, dove il padiglione italiano verrà coordinato da ICE-Agenzia e dall’Associazione di categoria Amaplast. Nel corso del 2022 le forniture di tecnologia Made in Italy ai trasformatori brasiliani si sono mantenute piuttosto piatte, pur su valori piuttosto elevati. Spicca invece la performance positiva delle vendite in Colombia (+254%), che ne fa la seconda destinazione nel quadrante, superando di misura l’Argentina, altro storico sbocco commerciale, verso cui le forniture registrano una certa ripresa (+4%). Nell’area nordamericana - che nel complesso assorbe il 16% delle vendite oltreconfine - è il Messico a mostrare la dinamica più brillante, con un robusto +44% che riporta verso l’alto, ai livelli record registrati negli scorsi anni, le vendite dei costruttori italiani, superando la flessione verificatasi nel 2020-2021.

Al contrario, le esportazioni verso gli Stati Uniti mostrano un certo rallentamento (-9%), che può però essere considerato fisiologico, dopo un periodo piuttosto lungo di trend decisamente positivo; il Paese si conferma comunque seconda destinazione assoluta dell’export del Made in Italy di macchine per plastica e gomma. Per il Canada si osservano valori più contenuti ma comunque in moderata crescita (+4%).

L’Africa rallenta, il Medio Oriente cresce.

Il 4% circa delle esportazioni italiane di macchine per plastica e gomma è destinato al continente africano e quasi il 3% al Medio Oriente. Si osserva però un andamento contrapposto tra le due aree: i flussi verso l’Africa rallentano, sia per quanto riguarda i Paesi della costa mediterranea - soprattutto in funzione della performance negativa di Marocco ed Egitto, a fronte di un andamento piatto per quanto riguarda l’Algeria - sia i mercati del sub-Sahara, dove frena bruscamente il mercato di punta sudafricano e flette anche quello emergente nigeriano. Il Medio Oriente, invece, dà qualche soddisfazione in più ai costruttori italiani, con un +2% medio delle vendite.

Questo grazie al buon andamento dei due principali mercati ovvero Arabia Saudita (dove peraltro gli operatori del settore si incontreranno per la mostra specializzata SAUDI PLASTICS & PETROCHEM, in programma a Riyadh dal 12 al 15 giugno, che ospiterà anche, come di consueto, il padiglione italiano) ed Emirati Arabi Uniti. L’export verso la Turchia non mostra variazioni di rilievo mentre quello verso l’Iran - mercato un tempo di una certa importanza - è ai minimi storici, a causa degli effetti delle sanzioni.

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