Rapporto sullo stato dell’imballaggio (1)
Report on the state of packaging (1)

Situazione a fine gennaio 2006. Quadro a tinte fosche, con qualche sprazzo di ottimismo.
Situation at the end of January 2006. Bleak scenario, with some flickers of optimism.

Simei, finestra sul mondo
Simei, window on the world

Con Enovitis, oltre 76.000 m2, 6 padiglioni, circa 900 espositori, 30 Paesi rappresentati.
Together with Enovitis, over 76,000 square metres spread over 6 halls, around 900 exhibitors, 30 countries represented.

Il 2005 dell’imballaggio
Packaging in 2005

Sviluppo contenuto per il comparto imballaggio. Ma l’industria nazionale “tiene”.
Contained growth for the packaging segment. But Italy’s industry “holds”.

Numeri che parlano chiaro
Figures that speak for themselves

La produzione di articoli finiti di plastica e gomma sta soffrendo l’impennata dei prezzi delle materie prime.
The production of finished articles in plastic and rubber is suffering from the soaring raw material costs.

News







SITUAZIONE A FINE GENNAIO 2006 Quadro a tinte fosche, con qualche sprazzo di ottimismo.
Plinio Iascone

COME E DOVE VIENE UTILIZZATO L’IMBALLAGGIO
La movimentazione delle merci comporta sempre l’impiego di imballaggi, siano essi primari o secondari o da trasporto, che rappresentano una costante indispensabile in tutti i comparti manifatturieri. In questa trattazione vengono considerati solo quei settori industriali in cui siano diffuse numerose tipologie di imballaggi, o quelli in cui una o più famiglie di imballaggi risulti prevalente in termini quantitativi.

AGRO ALIMENTARE: FOOD E BEVANDE
Il settore alimentare rimane una delle principali aree di impiego degli imballaggi: ne assorbe globalmente il 56%, destinandone poi il 30% ai cibi e il 26% alle bevande. Facendo riferimento alla produzione espressa in quantità, si valuta che il 2005 si sia concluso con una crescita del 3% circa per l’area food e del 5% circa per l’area bevande. In generale, lo sviluppo produttivo ha tratto origine dall’andamento positivo delle esportazioni, poiché i consumi interni risultano per lo più stagnanti. Per il secondo anno consecutivo, poi, il trend del fatturato non presenta un’evoluzione soddisfacente, con una crescita stimata contenuta (2% di media). Il 2006 del settore agro-alimentare dovrebbe essere contraddistinto da un’attività produttiva lievemente migliore rispetto a quella del 2005, con il food al +3-3,5% e il beverage al +5-6%. Tali ipotesi si reggono sulla prospettiva di una migliore intonazione della domanda interna e sul perdurare del trend favorevole in fatto di esportazioni.

NON FOOD
Dal 2002 a oggi, il comparto “non food” ha subito gli effetti negativi maggiori. Anche il 2005 si è concluso con una situazione di fatto che, nella maggioranza dei casi, non si può certo ritenere soddisfacente (sebbene siano stati evidenziati alcuni lievi cenni di miglioramento). Si ritiene che il 2006 possa essere un momento di inversione di tendenza rispetto al lungo periodo di stagnazione, anche se i miglioramenti prospettati sono di entità contenuta e molto lenti. Il 44% circa degli imballaggi utilizzati in Italia vengono consumati in quest’area. Di seguito riportiamo in sintesi i dati relativi ad alcune delle principali aree manifatturiere di questo comparto, in termini di attività produttiva a prezzi costanti (situazione al 2005 e previsioni 2006).

Prodotti farmaceutici
2005 +1,8
2006 +2,8
L’attività produttiva presenta un’evoluzione sostanzialmente buona, grazie al sostegno della domanda interna ed estera.

Cosmesi/profumeria
2005 +0,8
2006 +1,5
L’attività produttiva del settore ha espresso un tasso evolutivo positivo grazie al un buon andamento delle esportazioni; la domanda interna si è mantenuta sottotono. Analoghe le previsioni di sviluppo per il 2006, che dipendono essenzialmente dalle esportazioni.

Prodotti per la polizia domestica
2005 +2,5
2006 +2,2
Grazie alla tenuta della domanda interna, il settore riesce a esprimere un trend evolutivo sostanzialmente soddisfacente. Le esportazioni, per contro, mostrano un rallentamento a causa di delocalizzazioni impiantistiche.

Sistema moda
(abbigliamento e pelletteria)
2005 -1,6
2006 -0,4
Permane un trend negativo, anche se, rispetto al recente passato, la recessione sembra ridimensionarsi. Le motivazioni di tale situazione resta la caduta dell’export che, mediamente, incide per il 50% sulla produzione. Crescono per contro le importazioni.

Arredamento casa
(elettrodomestici e mobili)
2005 -1,5
2006 +0,6
Il non positivo trend del comparto “arredamento casa” per il 2005 dipende dal calo delle esportazioni, dalla domanda interna poco dinamica e dall’aumento delle importazioni. L’inversione di tendenza per il 2006 dipende da un’ipotesi di ripresa delle esportazioni.

Elettronica e informatica
2005 -1,4
2006 +0,2
A seguito della domanda interna debole e dalle diverse ristrutturazioni di gruppi societari internazionali, il settore esprime un trend stagnante; nel 2006 sono ritenuti possibili lievi segni di miglioramento.

Chimica
2005 -0,2
2006 +0,9
Il comparto sta risentendo delle difficoltà produttive dei settori clienti tradizionali (colori, inchiostri, gas tecnici, ausiliari specialistici ecc.).
Nonostante il sostanziale buon andamento delle esportazioni, la contrazione del mercato interno determina un calo di attività. Si ipotizza una lieve ripresa nel 2006.
Prodotti per l’edilizia
(cemento, refrattari, tondo per cemento armato ecc.)
2005 +0,1
2006 +0,7
Si tratta di una delle poche aree di mercato che, nel corso del lungo periodo di difficoltà vissuto dell’industria manifatturiera italiana, non ha subito effetti recessivi, grazie all’ attività edilizia sostanzialmente soddisfacente.


Economy
Report on the state
of packaging (1)


SITUATION AT THE END OF JANUARY 2006 - Bleak scenario, with some flickers of optimism.
Plinio Iascone

How and where packaging is used
The movement of goods always involves packaging, be it primary or secondary or used in transport, which represent an essential constant in all manufacturing sectors. This tract considers only those industrial sectors where numerous typologies of packaging are common or those where one or more packaging typologies are predominant in quantitative terms.

Agrofood: food and beverages
The food sector remains one of the major areas where packaging is used. Globally it absorbs 56%, of which 30% is destined for food and 26% for beverages. As for production expressed in quantity, 2005 is calculated to have ended with a growth of approximately 3% in the food area and approximately 5% in the beverage area. Generally speaking, the growth in production began with the positive trend in exports, as domestic demand proves to be mostly stagnant.
For the second year running turnover shows an unsatisfactory trend, with a low estimated growth (2% on average).
In 2006 the agro food sector should show a slightly improvement compared to 2005, with food at +3-3.5% and beverages at +5-6%.
These predictions are based on the prospect of a better balance of domestic demand and the continuation of positive export trends.

Non food
From 2002 to today, the “non food” sector has suffered the most negative effects. 2005 also ended with a situation which, in the majority of cases, can certainly not be judged to be satisfactory (although there are some signs of slight improvement). It is thought that 2006 might reverse the trend of stagnation even though the predicted improvements are somewhat small and very slow.
Approximately 44% of packaging used in Italy is consumed in this area.
Here is a summary of the figures relating to some of the principal manufacturing areas of this sector, in terms of production activity at constant prices (situation in 2005 and forecast for 2006).

Pharmaceutical Products
2005 +1.8
2006 +2.8
Production shows essentially good progress, thanks to the support of domestic and overseas demand.

Cosmetics/Perfumes
2005 +0.8
2006 +1.5
Production has shown a positive growth rate thanks to a positive trend in exports. Domestic demand is still below par. The same applies to growth forecasts for 2006, which essentially rely on exports.

Products for domestic cleaning
2005 +2.5
2006 +2.2
Thanks to the resilience of domestic demand, this sectors manages to show a substantially satisfactory growth trend. Exports, on the other hand, show some signs of slackening due to plants being moved overseas.

Fashion
(clothing and leather goods)
2005 -1.6
2006 -0.4
A negative trend persists, even though, compared to the recent past, the recession appears to be receding. The reasons for this situation are once again the drop in exports which, on average, influence 50% of production. Imports, on the other hand, are on the increase.

Home furnishings (household appliances and furniture)
2005 -1.5
2006 +0.6
The not positive trend of the “home furnishings” sector in 2005 is down to the fall in exports, sluggish domestic demand and an increase in imports.
A reversal of this trend in 2006 depends on an increase in exports.
Electronics and computers
2005 -1.4
2006 +0.2
As a result of weak domestic demand and various shake-ups in international companies, this sector shows a stagnant trend. Some slight improvement is forecast for 2006.

Chemicals
2005 -0.2
2006 +0.9
The sector is suffering from the production difficulties of sectors which are traditional customers (paints, inks, technical, auxiliary, specialist gases etc..). Despite the essentially positive trend of exports, the downswing in the domestic market has meant a drop in activity. A slight recovery is forecast for 2006.

Products for construction (cement, refractory cement, reinforced concrete rods etc..)
2005 +0.1
2006 +0.7
This is one of the few areas of the market which, over the course of a long period of hardship experienced by the Italian manufacturing industry, has failed to suffer any ill effects from the recession, thanks to an essentially lively period for construction.




Scenario evolutivo
Per l’economia italiana, il quadro congiunturale di chiusura 2005 non è soddisfacente (e si conferma così il trend dell’ultimo biennio, non positivo). Con riferimento al principale indicatore macro economico, il PIL, si evidenzia una crescita circoscritta allo 0,2%, anche se, a oggi, il dato non può ancora considerarsi definitivo.
L’Italia presenta condizioni di debolezza anche nel confronto con i principali paesi UE, dato che, in media, il PIL europeo dovrebbe risultare in crescita dell’1,5%. In particolare i dati in Spagna parlano di +3,4%, in Gran Bretagna dell’1,6%, in Francia dell’1,5% e in Germania dello 0,8%. Le cose per l’Italia dovrebbero leggermente migliorare nel corso del 2006, con un’ipotesi di crescita dell’1,2%; tuttavia, nel raffronto con i Paesi UE più importanti, permarrà il divario negativo. Il problema dell’economia italiana, secondo il parere dei principali economisti, purtroppo non è congiunturale, ma strutturale; saranno dunque necessari interventi molto significativi, finalizzati ad aumentare la produttività ma anche a fare decollare le attività manifatturiere a maggiore valore aggiunto.
Per capire il reale andamento dell’economia italiana, molto significativa è l’evoluzione in termini reali dell’industria manifatturiera.
Pur avendo evidenziato un lieve recupero nel quarto trimestre del 2005, l’anno dovrebbe essersi chiuso con un calo dell’1,1%, dopo un triennio che ha segnato una contrazione tendenziale media annua dello 0,4% . Il quadro negativo dell’industria manifatturiera nazionale sconta, oltre alla debolezza della componente interna della domanda, anche un progressivo indebolimento del trend di sviluppo delle nostre esportazioni.
Comunque si guarda al 2006 come al momento di un possibile inizio di ripresa: secondo una previsione di Prometeia, l’industria manifatturiera italiana infatti, dovrebbe beneficiare di uno sviluppo dell’1% circa. Lo scenario previsivo per il 2006 è quindi improntato a un lieve ottimismo, che potrebbe però essere messo in discussione dall’andamento del prezzo del petrolio: i costi potrebbe penalizzare ulteriormente la crescita internazionale, con effetti negativi sulle nostre esportazioni, che attualmente rappresentano il 36% del globale dell’industria manifatturiera. L’escalation dei costi del greggio avrebbe ripercussioni anche sulla domanda interna: l’aumento dei prezzi di molti prodotti finirebbe quindi per penalizzare la richiesta già stagnante in molti settori. E il tanto auspicato processo di trasformazione dell’industria nazionale subirebbe un’ulteriore battuta d’arresto.



Growth scenario
For the Italian economy, the cyclical picture at the end of 2005 is far from encouraging (and the negative trend of the last two years is thus confirmed).
With reference to the principal macro indicator, GDP, growth is seen to be restricted to 0.2% even though, to date, that figure cannot be considered to be definitive. Italy shows signs of weakness compared to the principal EU countries, given that, on average European GDP should show a growth rate of 1.5%. The figures for Spain show a growth rate of 3.4%, Great Britain 1.6%, France 1.5% and Germany 0.8%.
Things should slightly improve in Italy during 2006, with growth predicted at around 1.2%. However, compared to the most important EU countries, there will continue to be inequality. The problem with the Italian economy, in the opinion of major economists, is unfortunately not cyclical but structural. Therefore some major action is required to increase productivity and to allow manufacturing businesses with increased added value to get off the ground.
In order to understand the real trend of the Italian economy the growth in real terms of the manufacturing industry is extremely important. Though showing a slight upswing in the last three months of 2005, the year ended with a drop of 1.1% after a three year period which registered an annual average downswing tending towards 0.4%.
As well as weak domestic demand the negative picture of the Italian manufacturing industry also anticipates a gradual fall in Italian exports. However it is predicted that there will be an upswing in 2006. According to a forecast by Prometeia, the Italian manufacturing industry should benefit from a growth of approximately 1%.
The scenario predicted for 2006 is therefore hedged with cautious optimism which might however be challenged by the trend in petrol prices. The costs could further penalise international growth with a negative impact on exports which currently account for 36% of overall manufacturing industry output. The escalation of the cost of crude oil would have repercussions on the domestic demand too. An increase in the price of many products would penalise the already sluggish market in many sectors. And the much hoped for process of transformation of Italian industry would suffer a further setback.








Materiale per materiale, i dati 2005 che ribadiscono una crescita molto contenuta del comparto “imballaggio” e una lieve diminuzione delle esportazioni. Materie prime destinate alla produzione ancora in sensibile aumento.

Il settore degli imballaggi presenta una significativa correlazione con i due importanti macro indicatori economici: la produzione industriale (in particolare quella dell’industria manifatturiera) e il PIL.
Caratteristica del settore imballaggi è quella di presentare un trend evolutivo lievemente migliore rispetto ai due indicatori.
Secondo un primo consuntivo la produzione di imballaggi è stata di 16.435 000 t, con una crescita limitata allo 0,6%, rispetto al 2004.
I risultati non possono certo considerarsi esaltanti, tenuto anche conto che pure il 2004 limitò l’aumento all’1%.
La crisi che ha interessato l’economia nazionale e, in parte, anche quella internazionale ha ovviamente influito anche sull’attività del settore “imballaggi”, che ha comunque continuato a evidenziare una situazione lievemente migliore rispetto al trend della produzione globale dell’industria manifatturiera, che ha segnato una crescita dello 0,4% nel 2004 e un calo dell’1,1% nel 2005.
Tornando ai risultati 2005 si evidenzia, sempre secondo un primo consuntivo, una lieve diminuzione dell’1% delle esportazioni, una sostanziale riconferma dei valori delle importazioni e un consumo in lievissima crescita (+0,6%).
Per quanto concerne il fatturato del settore imballaggio, la situazione continua a essere preoccupante; infatti, secondo una valutazione di larga massima, la crescita rispetto al 2004 non dovrebbe essere superiore all’1-2%, con l’inflazione del 2005 che si posiziona all’1,9% e i costi delle materie prime che hanno segnato sensibili incrementi.

Tutti i materiali
• Acciaio - Il settore degli imballaggi di acciaio, comprensivo dei contenitori leggeri di banda stagnata e dei fusti in acciaio da 200 litri di capacità, sembra aver concluso il 2005 con un calo dell’attività stimato al 5%; questo è dipeso da una domanda interna in calo dell’8% (contrazione derivata essenzialmente dalla flessione produttiva del settore derivati pomodori) e da un aumento limitato all’1% delle esportazioni.

• Alluminio - Registrato un aumento del 2% circa. I comparti di punta risultano essere le scatolette per food (in particolare quelle con spessore sottile e coperchio easy peel), le vaschette per alimenti e le lattine per bevande.

• Plastica - Il settore degli imballaggi di plastica, comprensivi dei poliaccoppiati flessibili da converter, evidenzia per il 2005 un tasso di sviluppo del 2% circa, così strutturato: consumo interno +2% e +1,7 le esportazioni.
La crescita del mercato interno dipende essenzialmente dal perdurare dell’andamento positivo degli imballaggi per il confezionamento di prodotti alimentari freschi porzionati, e dall’aumento di partecipazione nel mercato delle bevande delle bottiglie in plastica.

• Cellulosici - Globalmente nel 2005, sulla base di un primo consuntivo, la filiera degli imballaggi cellulosici evidenzia una battuta di arresto della crescita che, anche se a valori limitati negli ultimi due anni, durava da tempo. Tutti i principali comparti evidenziano cedimenti, ad eccezione dei sacchi. In sintesi si evidenzia una crescita produttiva limitata allo 0,1%. Le esportazioni (7% della produzione) risultano tendenzialmente in crescita del 4% mentre i consumi interni si valuta segnino un calo dello 0,2%.

• Vetro - Gli imballaggi di vetro si suddividono in quattro categorie: bottiglie, vasi, flaconeria e vetro tubo per fiale e flaconi. Il 2005, secondo un primo consuntivo, si è concluso con un incremento della produzione contenuto allo 0,5%. In particolare si evidenzia un calo del 12% circa per le esportazioni e una crescita dell’1,8% della domanda interna. Il sostanziale soddisfacente andamento della domanda interna, in un anno difficile come il 2005, deriva da un soddisfacente andamento produttivo di alcuni settori utilizzatori di bottiglie, primo tra tutti il vino.

• Legno - Il settore degli imballaggi in legno si suddivide fra cassette per prodotti ortofrutticoli, pallet e imballaggi industriali. Si valuta che il 2005 si sia concluso con una produzione superiore all’1% a quella del 2004: in aumento i pallet, sostanzialmente stabili gli imballaggi industriali e in ulteriore calo le cassette per ortofrutta.

Plinio Iascone
Iascone Packaging Marketing
Packaging, how much of is produced

The 2005 figures for each packaging material, which confirm a negligible growth in the packaging sector and a modest fall in exports. Raw materials destined for production are still slightly increasing.

The packaging sector shows a significant correlation with the two important economic macro indicators: industrial production (especially the manufacturing industry) and GDP. It is characteristic of the packaging sector to show a slightly better growth trend with respect to the two indicators.
According to an initial balance packaging production amounted to 16,435,000 t with growth slowing to 0.6% compared to 2004.
The results certainly cannot be considered to be exceptional taking into account that in 2004 growth was only 1%. The crisis which has involved the Italian economy and also, in part, overseas economies, has obviously also had an influence on the activity of the packaging sector which has, however, continued to appear slightly better off compared to global production trends and the manufacturing industry, which registered a growth of 0.4% in 2004 and a fall of 1.1% in 2005.
Returning to the 2005 figures an initial balance again shows a slight fall of 1% in exports, once again confirming import figures and negligible growth in consumption (+0.6%). As far as packaging sector turnover is concerned, the situation continues to cause worry. Indeed, according to a broad estimate, growth compared to 2004 should be no higher than 1-2%, with inflation in 2005 around 1.9% and large increases in the costs of raw materials.

All the materials
• Steel - The steel packaging sector, including lightweight tinplate containers and 200 litre steel cans appears to have ended 2005 with a drop in activity estimated at 5%. This stems from an 8% drop in domestic demand (the decline essentially stemming from the fall in tomato production) and an increase in exports of no more than 1%.

• Aluminium - An increase of approximately 2%. Leading sectors are tins for foodstuffs (particularly those with thin walls and easy peel lids), food trays and cans for beverages.

• Plastic -The plastic packaging sector, including flexible polylaminates from converters, showed a growthrate of approximately 2% in 2005, divided as follows: domestic consumption +2% and exports +1.7%. The growth of the domestic market essentially depends on the continuing positive trend of packaging for portions of fresh food and the increase in market share of beverages packaged in plastic bottles.

• Cellulose - Globally in 2005, judging by an initial balance, there was a slight but continuing slowdown in the production of cellulose packaging. All principal sectors, apart from bags, show some slackening. To sum up, production growth was limited to 0.1%. Exports (7% of production) show a growthtrend of 4% while domestic production shows a 0.2% drop.

• Glass - Glass packaging is subdivided into four categories: bottles, vases, flacons and tubular glass for vials and small bottles. 2005 ended, according to an initial balance with an increase in production restricted to 0.5%. There was an approximate 12% drop in exports and a 1.8% growth in domestic demand. The essentially satisfactory trend of domestic demand, in a difficult year like 2005, stems from a satisfactory production trend in some sectors using bottles - first and foremost the wine sector.

• Wood - The wood packaging sector is subdivided into crates for fruit and vegetables, pallets and industrial packaging.
Calculations show that 2005 ended 1% up on 2004. There was an increase in the production of pallets, while industrial packaging remained more or less stable and production of crates for fruit and vegetables fell even further.

Plinio Iascone
Iascone Packaging Marketing