Consumi food: ancora in calo

Le vendite alimentari hanno accusato, nei primi cinque mesi dell’anno, una discesa in termini reali prossima ai 2 punti percentuale, un dato che allontana la prospettiva di ripresa dei consumi alla fine del 2013.

Considerando il contestuale rallentamento dell’export, che testimonia le difficoltà incontrate  anche dagli altri Paesi occidentali nel mantenere i livelli di consumo precrisi, l’industria alimentare continua con maggior fatica a sostenere l’economia reale italiana.
«In questa situazione il Governo - ha dichiarato il 2 agosto il Presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani - deve individuare al più presto gli strumenti per rilanciare il potere d’acquisto delle famiglie, come ad esempio, un serio intervento che punti ad abbattere il cuneo fiscale, che contribuirebbe ad aumentare sensibilmente la disponibilità di reddito dei lavoratori».
D’altronde, il perdurare della tendenza dimostra l’estrema difficoltà delle famiglie italiane nello sforzo di far quadrare la spesa quotidiana relativa a  consumi rigidi e anelastici, assolutamente "centrali” anche per le famiglie più povere.
Ogni aumento, anche marginale, del costo dell’alimentazione appare insostenibile, sempre secondo Ferrua «soprattutto in questa congiuntura, gravata tra l’altro dalle tensioni sul mercato dei cereali provocate dalla siccità che ha colpito i principali Paesi esportatori.
Tanto più assurdo appare poi tassare un settore delle bevande e dei superalcolici, che nel primo semestre 2012 ha accusato nel complesso un calo della produzione ancora peggiore (-1,9%) del totale dell’industria alimentare». (www.Federalimentare, 29 agosto 2012).
 

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