October 2002





A proposito di imballaggi
di lusso

Luxury trends
La necessità dell'Effimero
The need for the Ephemeral

Il Grado Zero del packaging
The Zero Degree of packaging

Fedeltà premiata
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Robusti ma leggeri, rigorosi ma innovativi: numeri e tendenze su produzione e consumo degli imballaggi di metallo in Italia, con un export che premia la versatilità dei produttori nazionali.
Plinio Iascone

La tradizione dell'impiego di imballaggi metallici si accompagna a numerosi motivi di attualità che, senza dubbio, ne amplificano le caratteristiche specifiche. Potremmo incominciare dalle doti di inviolabilità (per una maggiore sicurezza di consumo), per poi proseguire con la robustezza (che agevola il trasporto e che riduce la necessità di ulteriori imballaggi da trasporto). Ricordiamo la barriera totale agli agenti esterni, causa di alterazioni organolettiche in diversi tipi di prodotti, garantendo quindi la perfetta conservazione del contenuto, per finire con le possibilità offerte in termini di comunicazione grazie all'ampia superficie da utilizzare e la perfetta riciclabilità, una tradizione peraltro assodata nel tempo.

Le "macro aree" del metallo
Il mercato degli imballaggi metallici può essere suddiviso in tre grandi aree:
o imballaggi ottenuti da foglio sottile di acciaio: spessore massimo 0,40 mm, rivestito di stagno (banda stagnata) o cromo (banda cromata), tutti con verniciatura interna;
o imballaggi ottenuti da lamierino di acciaio non rivestito (spessore superiore a 0,40 mm.) utilizzato per la fabbricazione di fusti di grandi dimensioni, essenzialmente di capacità da 200 litri;
o imballaggi di alluminio, che possono essere contenitori e chiusure, imballaggi da foglio sottile (vaschette, incarti, ecc.) e imballaggi derivanti dall'utilizzo di foglio di alluminio per converter.

Imballaggi di banda stagnata
L'area di mercato degli imballaggi leggeri comprende i contenitori di capacità sino a 20-30 l e tutte le tipologie di chiusure.
Nel 2001 il settore ha espresso un fatturato di 930 milioni di Euro, pari ad una produzione di 662.000 t.
L'export, in progressiva crescita da alcuni anni, ha assorbito il 24% della produzione; risulta per contro poco significativo l'import.
I flussi più importanti delle nostre esportazioni, dal punto di vista quantitativo, si riferiscono alle chiusure (in particolare tappi corona), ai contenitori per prodotti tecnici e agli accessori per imballaggio.
Nell'ultimo quinquennio il settore degli imballaggi leggeri ha mostrato un tasso tendenziale di sviluppo dell'1-1,5% medio annuo, trend che, probabilmente, interesserà anche i prossimi cinque anni.
Il calo dell'attività produttiva registrata nel 2001 rispetto al 2000 è dipeso essenzialmente da motivi contingenti, tra i quali la contrazione dell'utilizzo di questa tipologia di packaging nel settore dei derivati del pomodoro, che rappresenta il 28% degli impieghi di imballaggi di banda stagnata.
La principale area di utilizzo è infatti quella delle conserve vegetali con uno share del 35,5%: gli stop and go che si sono verificati nel corso degli anni dipendono infatti, in gran parte, dall'andamento delle campagne agricole.
La seconda area di utilizzo è quella dei prodotti chimici (25,5%).
Lo sviluppo di questo settore è direttamente collegato all'export: i produttori italiani sono infatti molto competitivi sia in termini di prezzi che di qualità.
Gli imballaggi di banda stagnata sono utilizzati nel settore delle bevande con una quota dell'8,5%, riferita essenzialmente ai tappi corona e alle capsule twist off. In Italia infatti il 98% delle lattine per bevande è in alluminio.
Nella voce "altri utilizzi" un posto preminente spetta alle bombolette spray, alle scatole fantasia e alle capsule twist off per food.

Fusti di acciaio
Un'area a se stante, relativa agli imballaggi di acciaio, è quella dei fusti di elevata capacità, la cui produzione nel 2001 ha raggiunto le 110.000 t per un fatturato di 66 milioni di Euro. Le esportazioni hanno rappresentato il 20% della produzione, mentre le importazioni hanno raggiunto il 6% dell'utilizzo italiano (94.000 t circa).
Il 2001 non è stato un anno positivo per il settore e il calo dell'attività, relativo sia alla componente estera che alla domanda interna, è derivata dalla generale contrazione dell'attività manifatturiera a livello europeo. Il settore presenta un trend evolutivo tipico dei settori maturi, il cui sviluppo è strettamente legato a due fattori: l'evoluzione dell'industria manifatturiera e il rapporto di partecipazione tra fusti di acciaio e fusti di plastica.
Si valuta che i 2/3 dell'utilizzo di fusti in acciaio interessino il settore chimico e il restante terzo quello dei semilavorati alimentari.

Imballaggi di alluminio
In questo contesto vengono prese in esame tutte le tipologie di contenitori, le chiusure e gli imballaggi ricavati da foglio sottile (spessore inferiore a 200 micron).
L'alluminio fu adottato dapprima nella produzione di produzione di lattine per bevande e per food; solo in un secondo tempo se ne estese l'impiego alla produzione di chiusure a vite per bottiglie, di bombolette per prodotti spray e infine (grazie all'affinamento delle tecniche di laminazione e alla messa a punto di leghe particolari, che consentirono di raggiungere spessori molto sottili) alla produzione di manufatti, come per esempio le vaschette e il foglio per accoppiamento. L'accoglienza riservata dal mercato ai nuovi contenitori di alluminio fu molto favorevole, grazie alle caratteristiche di leggerezza e all'elevata "plasticità", che consentiva la formatura del corpo del contenitore in un unico pezzo.
Al momento, in Italia, nella maggior parte dei settori dove vengono impiegati, i contenitori di acciaio e quelli di alluminio hanno raggiunto rapporti di stabilità, eccezion fatta per il settore delle bevande dove, come accennato in precedenza, predomina la presenza di lattine di alluminio (98%). In linea di massima si può dunque affermare che l'alluminio compete con l'acciaio essenzialmente per i contenitori nei formati sino 500 gr/cl. Nel 2001 la produzione globale italiana di imballaggi di alluminio ha raggiunto le 142.300 t e ha espresso un fatturato di circa 1.489 milioni di Euro.
Le esportazioni (45% circa della produzione) rappresentano una componente importante della domanda. L'utilizzo in Italia di imballaggi di alluminio risulta pari a circa 93.000 t, di cui il 16% viene importato.
Nell'ultimo triennio questa tipologia ha espresso un trend di sviluppo pari al 5% circa medio annuo.

Offerta specifica per aree
L'offerta di imballaggi in alluminio si presenta articolata per aree.
- I contenitori rappresentano il 29%, pari a 41.000 t, dove le lattine per bevande hanno lo share maggiore (17% circa); sempre a quest'area afferiscono le scatolette per alimenti, le bombolette spray e i tubetti flessibili, oltre ad altre particolari categorie di contenitori (ad esempio tubetti per i sigari, flaconi per cosmesi ecc.).
- Le chiusure (a vite e a strappo) rappresentano il 6,5% circa e mostrano un trend di sviluppo basato essenzialmente sulle esportazioni.
Sia i contenitori che le chiusure sono ottenute partendo da foglio sottile di alluminio, con spessori essenzialmente superiori a 200 micron. Utilizzando fogli di spessore inferiore a 200 micron vengono prodotte in genere vaschette per uso domestico o uso industriale, foglio da incarto, coperchi pelabili ecc.
- Un'area particolare è costituita dal foglio sottile per converter, di cui si valuta una produzione pari a circa 57.500 t. Il foglio per converter trova applicazione nel settore degli imballaggi flessibili poliaccoppiati (sacchetti per il caffè, surgelati ecc.) o nell'area dei contenitori cellulosici accoppiati (contenitori per succhi di frutta, per il latte a lunga conservazione ecc.).

Nuove prospettive
Il settore degli imballaggi metallici ha raggiunto, al pari di altri, uno stadio di maturità, ma ciò non significa che non ci siano all'orizzonte nuovi sviluppi: nel ciclo di vita di ogni prodotto, alla fase di maturità che può anche essere molto lunga, non necessariamente segue il declino anzi, grazie a opportune iniziative può seguire invece una certa rivitalizzazione. In concreto, da alcuni anni, sia i produttori di laminati (di acciaio e di alluminio) che gli scatolifici (molti dei quali producono contenitori con entrambi i materiali) sono impegnati nella ricerca, per rinnovare il look degli imballaggi e aggiungendo ulteriori contenuti di servizio.
Imballaggi personalizzati a seconda delle esigenze del riempitore, riduzione del peso medio a parità di resistenza meccanica, aumento della facilità di apertura, sono solo alcune delle idee intorno alle quali si coagulano gli sforzi di molti.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio



Mature, and sprightly

Strong yet lightweight, rigorous yet innovative: the numbers and trends for metal packaging production and consumption in Italy, where export levels award the versatility of Italian producers.
Plinio Iascone

The traditional use made of metal packaging runs parallel with several topical themes that, without a doubt, help broaden their specific characteristics. We could start with their properties of inviolability (making for greater consumer safety), then there's their strength (making shipping easier and reducing the need for extra shipping packaging). They offer a total barrier against external agents (the cause of alterations in taste and appearance in so many product types), thus guaranteeing perfect preservation of the contents. To end with, there are the opportunities offered in terms of communication thanks to the wide available surface and perfect recycling, a well and truly established tradition.

The "macro areas" of metal
The metal packaging market can be split into three main areas:
o packaging obtained from thin sheets of steel (max thickness, 0.40 mm), coated with tin (tinplate) or chrome (chrome plate), all with internal varnish;
o packaging obtained from uncoated steel sheet (thickness greater than 0.40 mm) used to produce large drums, mostly holding 200 litres;
o aluminium packaging, such as containers and closures, packaging from thin sheet (trays, wrappings, etc.) and packaging from the use of aluminium foil for converters.

Tin packaging
The lightweight packaging area includes containers holding up to 20-30 litres and all closure types.
In 2001 this sector saw turnover of 930 million Euro, equal to output of 662,000 t.
Exports - growing steadily over the last few years - accounted for 24% of output; import figures are minimal.
The most important flows in Italian exports in terms of quantity are those of closures (especially crown caps), containers for industrial products and accessories for packaging.
Over the past five years, the lightweight packaging sector has seen average annual growth of 1-1.5%, a trend that's likely to continue over the next five years.
The fall in productivity in 2001 compared to 2000 was mainly due to contingent reasons, including a reduction in the use of this type of packaging in the tomato derivative market, which represents 28% of all use of tin packaging.
In fact, the main area of use is that of canned vegetables, with a share amounting to 35.5%: the stop and goes experienced over the years depend, to a greater extent, on the success of the various harvests.
The second area of use is that of chemical products (25.5%).
Development in this sector is directly linked to exports: indeed, Italian producers are highly competitive here, both in terms of price and quality.
Tin packaging is also used in the drinks sector (8.5%), mostly for crown caps and T.O. capsules. In fact, 98% of drink tins in Italy are made from aluminium.
With regard to "other uses", spray cans, printed tins and T.O. capsules for food are the most prominent.

Steel drums
A separate area when it comes to steel packaging is that of high capacity drums, with output in 2001 reaching 110,000 t and turnover of 66 million Euro. Exports here represent 20% of production, while imports now reach 6% of Italian usage (about 94,000 t).
2001 was not a positive year for this sector and the drop in activity - both exports and domestic demand - was caused by the general fall-off in manufacturing across Europe.
This sector has a typical growth trend for mature sectors, where development is strictly linked to two factors: evolution of the manufacturing industry and the ratio between the use of steel drums and plastic drums.
It's estimated that the chemicals industry accounts for 2/3 of all usage of steel drums, the remaining third being used for semi-finished products in the food industry.

Aluminium packaging
All types of container, closure and the packaging obtained from thin sheet or foil (less than 200 micron thick) are considered here.
Aluminium was first adopted in the production of cans for drinks and food; only later was its use extended to the production of screw closures for bottles, of spray cans and, finally, (thanks to advances in rolling techniques and the development of special alloys that let one obtain particularly thin foil) the production of products, such as trays and foil for lamination.
The market warmly welcomed the new aluminium containers, thanks to their characteristics of lightness and extreme "plasticity", making it possible to form the body of the container as a single piece.
At present, in most of the sectors in Italy where aluminium products are used, the use of steel and aluminium containers is stable, apart from the drinks sector where, as mentioned previously, the presence of aluminium tins is predominant (98%). As a general rule, therefore, one can say that aluminium basically competes with steel in container sizes of up to 500 g/cl. Overall 2001 production of aluminium packaging in Italy reached 142,300 t making for turnover of about 1,489 million Euro.
Exports (about 45% of output) is a significant part of the demand. The use of aluminium packaging in Italy comes to about 93,000 t, with 16% imported.
Over the last three years, this type of packaging has enjoyed average annual growth of about 5%.

Supply, area by area
The offer of aluminium packaging is split by area.
- Containers represent 29%, that is 41,000 t, where drink cans have the greatest share (about 17%); this area includes tins for food, spray cans and flexible tubes, as well as other categories of container (e.g. cigar cases, cosmetics flacons etc.).
- Closures (twist-off or prise-off) account for about 6.5% with growth based mainly on exports.
Both containers and closures are obtained by starting with thin aluminium sheet, essentially with a thickness of more than 200 microns.
Trays for domestic and industrial use, wrapping paper, peel-off lids, etc., are obtained by using sheet less than 200 micron thick.
- A special area is thin sheet for converters, with an estimated production of about 57,500 t. Sheet for converters are used in the flexible polylaminate packaging sector (coffee packs, frozen food packs, etc.) and in the area of laminated cellulose containers (containers for fruit juices, for UHT milk, etc.).

New prospects
The metal packaging sector has reached a stage of maturity, like others, but this doesn't necessarily mean that there are no new developments on the horizon: in the lifecycle of every product, the phase of maturity (which can often last a long time) isn't always followed by a decline. Indeed, thanks to timely initiatives, it can experience a certain period of regrowth. In fact, both producers of laminates (steel and aluminium) and tin factories (many producing containers using both materials) have been busy in research for some years, in order to renew the look of the packaging and add further contents of service.
Personalised packaging to meet the specific needs of the filler, a reduction in average weight while retaining the same mechanical strength, easier opening: these are just some of the ideas where many people are making great efforts.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio