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Franco Angeloni nasce a Roma nel 1967. Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Pomezia (RM), si stabilisce ad Amsterdam, e frequenta un corso di specializzazione in Monumental Design presso la Royal Academy of Fine Arts de L’Aja. Di recente ha aperto lo Studio Vedett a Bangkok, sua sede operativa per buona parte dell’anno.
Dopo gli esordi nel ’90, segnati dai genuini riferimenti all’espressionismo astratto americano degli anni ’50, la curiosità di Angeloni verso la multietnicità, la trasformazione del territorio e il mondo in genere lo hanno portato a viaggiare molto e a sviluppare progetti artistici transculturali, che spesso travalicano i confini dell’arte visiva. E in questa prospettiva, spende molto del suo tempo e delle sue energie per creare connessioni internazionali fra artisti, gallerie e istituzioni, un’attività premiata con il riconoscimento e il supporto ufficiale di numerose istituzioni (la FBKVB Dutch Foundation for the Visual Arts di Amsterdam, la Royal Dutch Embassy a Bangkok, Ambasciata e Consolato Italiani di Los Angeles ed Helsinki)
Le nuove tecnologie digitali, così come la riflessione sulle strutture sociali e il contesto ambientale sono dunque impiegati come mezzi per rendere più flessibile la definizione di arte stessa.
Da instancabile “cercatore di links multipli” quale egli è, ha sempre inserito nei suoi lavori segni che inducono il pubblico a riflettere, a chiedersi se, quella di Angeloni, sia arte nel senso tradizionale del termine o qualche cosa d’altro… D’altronde, Angeloni ha rifiutato da tempo la visione lirica e auto-referenziale dell’opera e, pur non rinnegando le proprie radici che affondano nella pittura e nel design di stampo formale-astratto, ha adottato un linguaggio di gran lunga più aderente al mondo contemporaneo. Il gusto inestinguibile per la forma, in “oscillante equilibrio” fra etica ed estetica, l’ha portato di recente a scegliere la strada della creatività pratica, che non può essere certo etichettata sulla base dei più tradizionali parametri stilistici. La presentazione oggettiva di un lavoro (sia esso un’installazione video o una performance, un’istantanea fotografica o un disegno… o ancora l’improvvisazione di eventi pubblici o la promozione di piccole economie di mercato*, interazioni sul web) diventa il mezzo per stimolare un confronto aperto tra l’autore e il suo pubblico, offrendo una possibile alternativa al “linguaggio” delle necessità quotidiane.

* Sviluppo e promozione di progetti creativi, che cercano di cooperare e/o competere con il business puro, fatto di investimenti e profitti. Tra questi, l’invenzione di società e negozi, come The Super Genetic Market, ovvero imprese che, “camuffate”, operano nel campo vero dell’imprenditoria.

Franco Angeloni was born in Rome in 1967. After his studies at the Istituto d’Arte di Pomezia (RM), he moved to Amsterdam where he attended a specialization course at the dept. of Monumental Design at the Royal Academy of Fine Arts in the Hague. He has recently opened the Vedett studio at Bangkok, where he is based for most of the year.
After starting out in the nineties with genuine references to American abstract expressionism of the mid 50’s, Angeloni’s interest in multi-ethnicity, territory transformation, and local culture in general has taken him to travel around and develop projects based on intercultural exchanges, which often go far beyond those fields usually connected to the visual Arts. In this perspective part of his time has been devoted to creating international connections between artists, curators, galleries and institutions, an activity rewarded with the acknowledgement and official support of numerous institutions (FBKVB Dutch Foundation for the Visual Arts of Amsterdam, Royal Dutch Embassy in Bangkok, Italian Embassy and Consulate in Los Angeles and Helsinki). The new digital communication technologies, as well as the contemporary global social structure and the environmental concerns have been used to make the very definition of art more flexible. Being an inexhaustible multiple links-seeker, Angeloni has thus always subtly included in his work signs that make the public wonder whether what they are seeing is traditional art or something “other” (…).
With his roots in formal-abstract painting and design, Angeloni has abandoned this “lyrical self-referent vision” to strike up a dialogue that is far closer to everyday contemporary language. Retaining his own inevitable taste for form, not to mention a so called “oscillating balance” between ethics and aesthetics, he has recently turned his interest to a practical inventiveness that cannot be labeled by using artistic-creative parameters alone.
The objective presentation of work (video installations, performances, snap-shots, drawings, initiation of public events, promotion of small market economies*, web interactions), thus become a means to stimulate open dialogue between the author and his audience, offering a possible alternative to the “language” of everyday necessity.

* Development and promotion of creative projects, that try and cooperate and/or compete with pure business, made of investments and profits. Among these the invention of companies and shops, such as the The Super Genetic Market, or that is fake companies that operate on the real market.


The Super Genetic Market ®2005
Franco Angeloni