January/February 2004





L’imballaggio che verrà
Packaging in times to come

Il confezionamento dei prodotti alimentari
Food packaging

Tempo di riflessioni…
Time for reflection…

M&D News







F&F News







Tante soluzioni, ma uniche
Many solutions, unique too

I&M News






Il Cop9 dell’imballaggio
The Cop9 of packaging

L’approfondimento
Examination

E&L News

IE&L News







Ce n’est qu’un début
Ce n’est qu’un début

Un gruppo, cinque realtà
One group, five companies

Elogio della concretezza
In praise of concreteness

M&M News








. Le notizie .


Nuove regole per l’imballaggio alimentare
New rules for food packaging



L’arte e l’industria del vetro
Art and the glass industry



Simei cresce ancora
Simei grows further



Safe Food diventa mostra-convegno
Safe Food becomes a show-convention



Visitatori di FachPack
Visitors to FachPack



Valore aggiunto per il cartone ondulato
Added value for corrugated cardboard



Frantschach acquista
in Scozia
Frantschach buys up in Scotland



News

Nuove regole per l’imballaggio alimentare
Materiali a contatto con gli alimenti. Il quadro normativo europeo è in rapida evoluzione, e gli imprenditori del settore affrontano le problematiche specifiche incontrandosi con tecnici ed esperti in un seminario d’aggiornamento.
Ado Sattanino

L’Unione europea sta licenziando la Direttiva Quadro sui materiali a contatto con gli alimenti nonché l’attesa Superdirettiva sulle materie plastiche, a cui si affiancano le proposte specifiche sulle materie plastiche riciclate. Ma non solo: il Consiglio d’Europa ha da poco approvato una nuova Risoluzione sulla carta (sempre a contatto con gli alimenti). Si stanno dunque definendo nuove regole destinate a disciplinare il settore, e di questo si è parlato durante il seminario “Materiali ed oggetti a diretto contatto con gli alimenti”, organizzato dall’Istituto Italiano Imballaggio Servizi Srl lo scorso dicembre a Milano.
Scopo dell’incontro al Jolly Hotel Touring, molto partecipato, era di aggiornare i produttori di imballaggi, di macchine per il confezionamento e i rappresentanti dell’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica sull’evoluzione del quadro normativo italiano ed europeo in materia di packaging.
I partecipanti - Al tavolo dei relatori, presieduto da Valter Rocchelli di PDC Srl, si sono avvicendati gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità: dopo Luciana Gramiccioni, che ha aperto il seminario presentando la relazione dal titolo “La disciplina legislativa dei materiali a contatto con gli alimenti”, sono intervenuti Maria Rosaria Milana, “Le materie plastiche: disciplina nazionale ed evoluzione normativa”; Roberta Feliciani, “Approccio comunitario alla nuova direttiva sulle materie plastiche di riciclo a contatto con gli alimenti”; Massimo Denaro, “Verifiche di conformità: condizioni di prova e condizioni d’uso, modalità d’uso delle informazioni in rete”; Antonino Maggio, “I lavori del Consiglio d’Europa sui materiali a contatto con gli alimenti”. La relazione conclusiva è stata presentata da Maurizio Boccacci Mariani dell’Università degli Studi La Sapienza, Roma, che ha focalizzato l’attenzione su “Carta e cartone”.

Materie plastiche: principi generali
Della cosiddetta “Superdirettiva” sulle materie plastiche, presentata come bozza di lavoro il 29/9/03 agli Stati membri dell’Unione e alle associazioni industriali, non si possono ancora fornire dettagli precisi. Il 12 dicembre 2003, infatti, giorno del convegno milanese, molti punti erano ancora in discussione a Bruxelles.
In attesa, dunque, di entrare nel merito della direttiva una volta approvata (ne parleremo su uno dei prossimi fascicoli della nostra rivista), ci limitiamo a tracciarne i principi base che, verosimilmente, saranno confermati nella versione definitiva.
Occorre premettere che la Superdirettiva si pone come testo unico di riferimento per quanto riguarda le materie plastiche, unificando così tutte le norme precedenti: Dir. 2002/72/CE, Dir. 82/11/CEE e 2 agg. (test di migrazione), Dir. 85/572/CEE (classificazione convenzionale) e 3 Dir. sul CVM. Essa si applica anche ai materiali multistrato eterogenei (purché lo strato di plastica sia a contatto col cibo) e inoltre definisce e regola il concetto di barriera funzionale, che sino a ora costituiva una sorta di "zona grigia" nella legislazione comunitaria (ma su questi aspetti il dibattito è ancora aperto).
Un capitolo importante è costituito dalle Dichiarazioni di Conformità (previste nella Direttiva Quadro, di cui parleremo più avanti) che devono essere stilate da tutte le imprese operanti lungo la catena del valore, dai produttori di materia prima (granuli), ai produttori di imballaggio e, ovviamente, dell'alimento confezionato e distribuito.
Del resto, la ratio della Superdirettiva è proprio quella di affidare maggiori responsabilità alle singole aziende, incoraggiandole ad adottare Sistemi di Qualità in grado di garantire la rintracciabilità di ogni lotto.
Va ribadito, per inciso, che le stesse Dichiarazioni possono essere verificate in qualsiasi momento da organi di controllo, ma la loro riservatezza viene garantita.
Per la corretta compilazione di questi documenti sono definite regole nuove, rigorose sia per la valutazione della migrazione delle sostanze volatili sia per le sostanze non catalogate nelle “liste positive”. A questo proposito, la Superdirettiva non si occupa solo delle sostanze intenzionalmente usate nella produzione dell’imballaggio (siano esse listate o meno) ma intende anche disciplinare le sostanze potenzialmente presenti, come per esempio le impurità, gli intermedi, gli oligomeri, i prodotti di decomposizione o di reazione.
Un altro aspetto interessante riguarda la nozione stessa di contatto: la frase contenuta nella bozza e che si riferisce ai materiali “ragionevolmente attesi in contatto” con gli alimenti, se confermata, è infatti destinata ad ampliare il campo di applicazione della normativa.

Altri punti in agenda
Gli spunti offerti dai relatori del seminario non si esauriscono certo con la Superdirettiva sulle materie plastiche. Dovendo fare una rapida sintesi, sono almeno tre, fra i tanti, gli altri argomenti cui occorre accennare: la Direttiva Quadro su tutti i materiali a contatto con il cibo, l’uso di plastica riciclata per gli imballaggi alimentari, la definizione degli additivi consentiti per la carta.
• La proposta di “Regolamento del Parlamento europeo del Consiglio riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire in contatto con i prodotti alimentari”, presentata lo scorso novembre, entrerà in vigore fra circa 18-24 mesi. Al momento sono possibili alcune correzioni, ma sembra che sulla sostanza non vi siano ripensamenti.
Con questa modifica della Direttiva Quadro, che implica l’abrogazione della Direttiva 89/109/CEE, vengono varate nuove procedure per l’autorizzazione all’uso delle diverse sostanze; il compito sarà svolto non più dal Comitato Scientifico bensì dalla EFSA (European Food Safety Authority).
La modifica interessa l’etichettatura (saranno sempre necessari il simbolo o la dicitura “idoneo al contatto con alimenti”), la rintracciabilità, i laboratori di riferimento, i materiali che possono essere disciplinati da misure specifiche (come i materiali e gli oggetti attivi e intelligenti, le resine a scambio ionico, gli adesivi e gli inchiostri da stampa), la dichiarazione di conformità e documentazione di supporto.
• Se in Italia la Circolare del Ministero della Salute del 27/03/01 consente l’uso di materiale plastico riciclato per gli imballaggi alimentari, purché in mezzo vi sia uno strato di un altro materiale, a livello europeo si attende ancora una decisione definitiva. Sembra, tuttavia, che alcuni punti fermi siano già stati individuati: l’impresa deve riciclare “con un processo di riciclo autorizzato”, operare secondo un sistema di qualità aziendale tale da permettere una produzione qualitativamente costante, ed emettere una Dichiarazione di Conformità. La società che ottiene l’autorizzazione (valida molto probabilmente per 10 anni) viene sottoposta a visite ispettive di sorveglianza da parte dell’Autorità nazionale di vigilanza.
• L’Unione Europea, massima istanza legislativa per quanto riguarda la plastica, ha lasciato che per gli altri materiali da imballaggio fosse il Consiglio d’Europa a svolgere un ruolo di armonizzazione delle legislazioni nazionali. Proprio a questo scopo, lo scorso dicembre è stata approvata la Risoluzione AP (2002) I, che stabilisce quali additivi possano essere impiegati nelle fasi di lavorazione della carta.
In particolare, il Documento Tecnico n.1 (verifica della conformità) contiene limitazioni sia come valori SML (migrazione specifica dal materiale) sia QM (contenuto massimo nel materiale), il D.T. n.3 stabilisce le linee guida per l’uso delle fibre riciclate, mentre il D.T. n.4 (Good Manufacturing Practices) prevede un sistema integrato ISO 9000 e HACCP per i fornitori di materie prime.
Da notare come anche in questo caso si sia affermata la tendenza a responsabilizzare le aziende, incentivandole ad adottare Sistemi di Qualità interni, che consentano l’individuazione dei punti critici da tenere sotto controllo. Le risoluzioni del Consiglio d’Europa, lo ricordiamo, non sono vincolanti, tuttavia indicano con autorevolezza la direzione da seguire, e in genere UE e Stati nazionali non tardano ad adeguarsi.

New rules for food packaging
Materials in contact with foodstuffs. The European set of standards is evolving rapidly, and thus sector entrepreneurs met up with technicians and experts to iron out specific problems in a special update seminar.
Ado Sattanino


The European Union is passing the General Directive on materials in contact with foodstuffs as well as the long-expected Superdirective on plastics in general, accompanied by specific proposals on recycled plastic materials. But there is more to it: the Council of Europe has recently approved a new Resolution governing paper (this too covering contact with foodstuffs). Hence new rulings are being defined for disciplining the sector, and this was the subject covered at the seminar “Materials and objects in direct contact with foodstuffs”, organized by the Istituto Italiano Imballaggio Servizi Srl last December in Milan.
The purpose of the meeting at the Jolly Hotel Touring, well-attended throughout, was to update packaging and packaging machine producers as well as representatives of the food, pharmaceutical and cosmetics industry on the evolutions in the general Italian and European scene as regards packaging materials.
Those taking part - With the encounter presided over by Valter Rocchelli of PDC Srl, experts from the Istituto Superiore di Sanità took their turn to speak: Luciana Gramiccioni opened the seminar presenting the report entitled “The legislative discipline of materials in contact with foodstuffs”, followed by Maria Rosaria Milana, “Plastics: national discipline and evolution of standards”; Roberta Feliciani, “Community approach to the new directives on recycled plastics in contact with foodstuffs”; Massimo Denaro, “Checking on conformity: testing and conditions of use, modes of use of information on the net”; Antonino Maggio, “Works of the Council of Europe on materials in contact with foodstuffs”. The final talk was given by Maurizio Boccacci Mariani of the Università degli Studi La Sapienza, Rome, who focussed attention on “Paper and board”.

Plastics: main principles
Specific details regarding the socalled “Superdirective” on plastics, presented as a working outline 29/9/03 to the member states of the Union and to the industrial associations cannot as yet be supplied. Many points were still under discussion at Brussels on December 12th 2003, the day the Milan convention was held.
Hence while waiting to go into the merits of the directive once it has been approved (the question will be covered in one of the coming issues of our magazine), we limit ourselves to tracing out the basic principles that are more than likely to be confirmed in the definitive version.
One should first state that the Superdirective stands as a unique reference document as far as plastics are concerned, thus unifying all the preceding standards: Dir. 2002/72/EC, Dir. 82/11/EEC and 2 add. (migration test), Dir. 85/572/EEC (conventional classification) and 3 Dir. on CVM. This also applies to the heterogeneous multilayer materials (provided the plastic layer comes into contact with food) and also defines and regulates the concept of functional barrier, that up to now constituted a sort of “grey area” in community legislation (yet here the debate is still open).
The Declaration of Conformity constitutes an important point (covered in the General Directive, of which we will speak further on) that has to be compiled by all the concerns working along the value chain, from raw materials (granules) to packaging producers and, obviously the producers of the food that is packed and distributed.
What is more, the rationale of the Superdirective is that of entrusting greater responsibility to the firms, encouraging them to adopt Quality Systems capable of guaranteeing tracking and retracing of each lot.
What is more the same Declarations can be checked at any time by the controlling organisms, but their confidential nature is guaranteed.
New rules have been defined for the correct compiling of these documents, severe both in terms of the rating of the migration of volatile substances as well as for the substances not listed in the “positive lists”. On this count, the Superdirective does not only deal with the substances intentionally used in the producing packaging (be these listed or not) but also intends disciplining substances potentially present, like for example impurities, intermediaries, oligomers and the products of decomposition or reaction.
Another interesting aspect concerns the very notion of contact: the phrase in the outline and that alludes to materials “reasonably expected to come into contact” with foods, if confirmed, is in fact liable to broaden the standard’s field of application.

Other points on the agenda
However the food for thought offered by the speakers at the seminar does not certainly stop at the Superdirective on plastics. Limiting oneself to a rapid synthesis, at least three among the other subjects broached deserve comment: the General Directive on all materials in contact with foodstuffs, the use of recycled plastic for food packaging and the definition of additives allowed for paper.
• The proposal of a “Ruling of the European Parliament of the Council concerning the materials and the objectives liable to come into contact with food products”, presented last November, will come into force in about 18-24 months. At the moment corrections can still be made, though there don’t seem to be any after-thoughts on the subject.
With this modification of the General Directive, that implies the abrogation of Directive 89/109/EEC, new procedures are launched for authorizing the use of various substances: the task will no longer be performed by the Scientific Committee but by the EFSA (European Food Safety Authority).
The changes affect the labeling (the symbol and the wording “suited for contact with foodstuff” will still be necessary), tracking and retracing, benchmarking laboratories, the material that can be disciplined by specific measures (such as active and intelligent materials and objects, ionic exchange resins, printing adhesives and inks), the declaration of conformity and supporting documentation.
• If in Italy the Circular of the Ministry of Health dated 27/03/01 allows the use of recycled plastics for food packaging, provided that there is a layer of another material in-between, on this count at European level a definitive decision still has to be made. It seems all the same that some firm points have been established: the company has to recycle “with an authorized recycling process” and work according to a company quality system that is such as to allow a qualitatively constant output. The same company must issue a Declaration of Conformity. The company that obtains the authorization (with all probability valid for 10 years) has to undergo inspection and surveillance visits by the national supervisory authorities.
• The European Union, maximum legislative authority as regards plastics, has left the role of harmonization of the national legislation governing the other packaging materials to the Council of Europe. To this very purpose, last December Resolution AP (2002) I was approved, that sets what additives that can be used in the processing phases of paper.
In particular, Technical Document n. 1 (verification of the conformity) contains limits both in terms of SML (specific migration of materials) as well as QM (maximum material content) rates, D.T. n.3 sets the guidelines for the use of recycled fibres, while D.T. n.4 (Good Manufacturing Practises) lays down an ISO 9000 integrated system and HACCP for the suppliers of raw materials.
To be noted that also in this case there is a tendency to responsibilize the companies, incentivating them to adopt internal Quality Systems that enable the location of critical points to be kept under control. We wish to remind people that the resolutions of the Council of Europe are not binding, all the same they constitute an authoritive indication as to the direction to be taken, and in general the EU and the nation states are not long in following them.



Per saperne di più’
Per informazioni dettagliate sui contenuti del seminario, è possibile rivolgersi all’Istituto Italiano Imballaggio Servizi via e-mail ([email protected]).
Chi volesse avere un quadro esaustivo sull’avanzamento del quadro normativo e scientifico, nonché consultare le tabelle sulle verifiche di conformità aggiornate, può invece interrogare il sito Internet del Joint Research Centre della Commissione Europea (http://cpf.jrc.it/webpack).
Per gli studi finanziati dalla UE sull’uso di materiale plastico riciclato, si possono consultare le pagine web dedicate al progetto Fair (www.ivv.fhg.de/fair/). Le notizie sul lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità sono infine disponibili al sito www.iss.it.

To find out more about the same
For detailed information on the contents of the seminar, you should send an e-mail to the Istituto Italiano Imballaggio Servizi ([email protected]). Those that wish to have the complete picture on the state of advancement of the general and scientific standards, as well as consult the tables on updated verification of conformity, can interrogate the Joint Research Centre Internet site of the European Commission (http://cpf.jrc.it/webpack). For the studies financed by the EU as to the use of recycled plastics, one can consult the Fair project webpages (www.ivv.fhg.de/fair/). Lastly, news on the work carried out by the Istituto Superiore di Sanità is available on site www.iss.it.





L’arte e l’industria del vetro
Materiale “sano”, frutto di una tecnica raffinata, ma anche motore (e al contempo specchio) delle trasformazioni sociali dell’Europa medievale e moderna: è il vetro, intorno al quale continuano a confrontarsi storici, artisti e realtà industriali. A.S.

Si è svolto ad Altare (SV) dal 30 ottobre al 1° novembre 2003 il seminario dal titolo “Glassway. Altare, la cultura del vetro”. All’incontro hanno partecipato esperti di storia dell’arte vetraria, artisti, artigiani e grandi imprese del settore, accomunati dal know-how specifico di questo distretto industriale nell’entroterra di Savona, dove le prime lavorazioni del vetro risalgono addirittura al secolo XI.
L’appuntamento è stato organizzato dall’ISVAV (Istituto per lo Studio del Vetro e dell’Arte Vetraria) di Altare, in collaborazione con altre istituzioni dell’area mediterranea: il Museo di Cherchel in Algeria, l’Università di Malta, il Museu d’Arqueologia de Catalunya in Spagna e, per l’Italia, la Direzione Generale Culture, Identità ed Autonomie (Lombardia), la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa (Sicilia), la Soprintendenza ai Beni ed Attività Culturali della Valle d’Aosta.
Dopo il saluto di Olga Beltrame, sindaco di Altare e presidente di ISVAV, diversi esperti si sono avvicendati a illustrare lo sviluppo di quest’arte nel mondo, mettendo anche in luce alcuni aspetti curiosi (fra cui la data di nascita della prima bottiglia di vino, 1661, in Inghilterra). Le visite guidate hanno invece interessato alcune fra le più importanti realtà culturali e industriali del territorio: il Museo Nazionale del Vetro, gli stabilimenti di Bormioli Rocco & Figlio e di Vetreria Etrusca ad Altare; l’officina A.M. Stampi nella vicina Carcare; la sede di Saint Gobain Vetri e il sito di Ecoglass a Dego, altro centro del distretto.

Dalla produzione al recupero - Nonostante gli assalti della plastica, il vetro non solo conserva il primato nei settori del lusso e, in generale, come contenitore destinato all’alto di gamma, ma si è anche saputo creare nuove nicchie di mercato, alcune delle quali di largo successo (ad esempio la bottiglia per succo di frutta canale bar). La sfida, ora, è quella di comunicare agli utilizzatori non soltanto i plus estetici e comunicativi, che nessuno mette in discussione, ma anche le sue rinnovate potenzialità.
Ad Altare, tuttavia, non si è discusso solo di tendenze di consumo. Una questione ancora da chiarire pienamente, infatti, riguarda il recupero e il riciclo del vetro in Italia. Oggi, per ogni nuova bottiglia immessa sul mercato, ve n’è una realizzata con vetro riciclato: il risultato è certo lusinghiero, eppure vi sono ampi spazi di miglioramento. A tal proposito è stato espresso a più voci l’auspicio che l’Italia adotti i sistemi di raccolta già in atto in altri Paesi europei, dove le “campane” sono suddivise in tre sezioni distinte: vetro verde, giallo e bianco. Raccogliendo tutti i colori insieme, come invece avviene ora, non si riesce a sfruttare il vetro recuperato per la produzione di bottiglie o vasi di colore bianco, che pure rappresentano il 40% dei contenitori prodotti.

Art and the glass industry
“Healthy” material, the result of refined technology, but also engine (and at the same time mirror) of the social transformations of medieval and modern Europe: we are speaking of glass, around which historians, artists and industrial concerns continue to discuss. A.S.

The seminar entitled “Glassway. Altare, the culture of glass” was held at Altare (SV) from 30th October to November 1st 2003. The event was attended by experts in the history of glassworking, artists, craftspersons, and large concerns operating in the sector, all having the knowhow of the industrial district of Savona’s inland in common, where first records of glassworking in fact reach as far back as the XI century.
The encounter was organized by ISVAV (the institute for the Study of Glass and the Art of Glassworking) based at Altare, in cooperation with other Mediterranean institutions: the museum of Cherchel in Algeria, the University of Malta, Museu d’Arqueologia de Catalunya in Spain and for Italy, the Direzione Generale Culture, Identità and Autonomie (Lombardy), the Office for Heritage and the Environment of Ragusa (Sicily) and the Office for Heritage and Cultural Events of the Valle d’Aosta. After the salutations by Olga Beltrame, mayoress of Altare and president of ISVAV, a number of experts took turns in illustrating the development of this art in the world, also throwing light on some curious aspects (among which the date of creation of the first wine bottle in England, 1661). The guided visits covered some of the most important cultural and industrial concerns of the area: The National Glass Museum, the works of Bormioli Rocco & Figlio and the Vetreria Etrusca at Altare; the A.M. Stampi workshop in close-by Carcare; the Saint Gobain Vetri and the Ecoglass site at Dego, another centre of the district.

From production to recovery - Despite the onslaught of plastic, glass not only keep its record in the luxury sectors and in general as a high range container, but it has also been able to create new market niches, some of which enjoying great success (for example the canal bar fruit juice bottle). The challenge now is that of not only communicating the aesthetic and communicative plus points of glass, that nobody questions, but also revealing its new potential.
At Altare all the same consumption trends were not the only thing under discussion. Glass recycling and recovery in Italy is a question that still needs to be fully tackled. Today for every “new” bottle placed on the market you have one made out of recycled glass: the results are certainly encouraging, all the same there is broad scope for improvement. On this count one sincerely hopes Italy will adopt the collection systems already running in other European countries, where the “banks” are divided up into three distinct sections: green, yellow and white glass. By collecting all the colors together, as now done in Italy, the glass recovered cannot be exploited for the production of clear bottles and jars, that in fact go to make up 40% of the containers produced.



Simei cresce ancora
La ventesima edizione del Simei e la quarta di Enovitis (2-6/12/2003) si sono chiuse con una crescita di espositori e pubblico. Ma, soprattutto, si sono svolte in un clima positivo, che ha confortato gli operatori e confermato l’importanza della duplice fiera del processo e imbottigliamento-confezionamento di vino e bevande. Neppure la prima giornata, infatti, sono mancati i visitatori mentre, a maggior ragione, le 4 successive sono state caratterizzate da una frequenza piuttosto vivace di operatori.
Gli espositori hanno in media espresso soddisfazione per un evento percepito come specializzato e dedicato agli addetti (niente curiosi).
I dati comunicati dagli organizzatori a fine manifestazione confermano la bontà dell'iniziativa:
- gli espositori sono aumentati del 3% (in tutto 758 aziende, di cui 180 straniere provenienti da 23 Paesi) e gli spazi del 4% (75.000 m2);
- la superficie di Enovitis, invece, è cresciuta del 30% raggiungendo gli 11.000 m2 e ha ospitato 130 aziende (erano 99 nel 2001), di cui 29 straniere;
- i visitatori registrati sono stati complessivamente oltre 49.000 (+8%), di cui 8.860 stranieri, in crescita del 12% rispetto alla precedente edizione del 2001 e provenienti da 100 Paesi diversi, dal Vietnam al Kazakistan, dall’Australia alla Cina.
Il successo del Simei ha ribadito la qualità e la buona nomea della tecnologia italiana in un settore in cui il nostro Paese è all’avanguardia, e che registra un saldo attivo nella bilancia con l’estero di 1162 milioni di Euro. ItaliaImballaggio ne offrirà una panoramica dettagliata nel fascicolo di aprile.
La prossima edizione del Simei-Enovits si terrà alla Fiera di Milano nel novembre del 2005.


Simei grows further
The twentieth edition of Simei and the fourth of Enovitis (2-6/12/2003) closed with an increase of exhibitors and visitors. But aboveall they were held in a positive climate that comforted the operators and confirmed the importance of the double fair in the wine and beverage bottling-packaging process.
Visitors were not lacking even on the first day while the four days following operators put in a lively attendance. All told the exhibitors expressed satisfaction for an event perceived as specialised and dedicated to sector operators. The show was not open to the general public.
The figures communicated by the organizers at the end of the show confirmed the success of the undertaking:
- exhibitors were up 3% (all told 758 concerns, 180 of which from abroad from 23 countries) and space 4% (75,000 m2);
- visitors registered overall were over 49,000 (+8%) 8,860 of which from abroad, up 12% on the preceding edition held in 2001 and from 100 different countries, from Vietnam to Kazakistan, from Australia to China.
Simei’s success once again highlights the good reputation of Italian technology in a sector where Italy leads the van, and that registers a surplus balance of foreign trade at 1162 million Euros. ItaliaImballaggio will offer a detailed overview in its April edition. The coming edition of Simei-Enovits will be held at the Milan Trade Fair in November 2005.



Safe Food diventa
mostra-convegno

Il prossimo Safe Food 2004 cambia natura, da semplice “mostra” a “mostra-convegno” delle Tecnologie Shelf Life Extending.
La manifestazione - organizzata da Ipack-Ima Srl a Bologna per il prossimo 8-11 giugno 2004, in contemporanea con Pack-Mat (materiali, prodotti, soluzioni di imballaggio e confezionamento) e Pharmintech (innovazioni tecnologiche per l’industria farmaceutica e parafarmaceutica) - vuole così sottolineare un duplice fatto. Da un lato si propone come il primo evento al mondo esclusivamente dedicato alle tecnologie shelf life extending applicate all’alimentare; dall’altro intende offrire una risposta concreta al diffuso bisogno di informazione sui vari aspetti della sicurezza alimentare. Per questo gli organizzatori hanno deciso di potenziare e dare la massima rilevanza al momento convegnistico che - articolato lungo l’intera durata della mostra - tratta temi di grande attualità, per il tramite di importanti relatori. Di più, il convegno si propone di creare una cassa di risonanza a livello internazionale, per stimolare le aziende a investire in tecnologie di alta gamma, in grado di costruire un vantaggio competitivo duraturo e sostenibile, preservando l’attuale leadership dell’industria occidentale nei confronti dei Paesi in via di sviluppo.
Per garantire un’adeguata articolazione e trattazione dei contenuti, sono stati così scelti due partner d’eccellenza: il DiSTAM (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche dell’Università di Milano) e Pira International, società di ricerca e consulenza britannica, specializzata nei settori del Packaging e del Printing.
Ecco un primo programma degli incontri, tutti riferiti al tema generale della Sicurezza Alimentare:
Martedì, 8 giugno 2004 - I Sessione: “The emerging technologies - Research and Development for better food safety”.
• Main lecture di Gustavo V. Barbosa-Conovas, Washington State University
• Pira International Market Research: presentazione della ricerca focalizzata, in una prospettiva meramente economica, sul potenziale delle tecnologie di sicurezza alimentare non tradizionali (nuove tecniche di trattamento dell’aria e delle superfici, nuove soluzioni per il condizionamento degli ambienti, processi di sterilizzazioni con tecniche non convenzionali - ad esempio l’alta pressione - applicazioni per sanitizzazioni atermiche, ecc.)
• Panel di discussione
Mercoledì, 9 giugno 2004 - II Sessione: "Safe Pack for Safe Food - Workshop GSICA”
• Main lecture di Roland Franz (Fraunhofer Institut)
• Presentazione delle ricerche sperimentali sull'interazione tra materiali di confezionamento e prodotti alimentari
Giovedì, 10 giugno 2004 - III Sessione: "Safe Pack for Safe Food - Workshop GSICA”
• Main lecture di G. Grob (lab. Cantonali Svizzeri)
• Presentazione delle ricerche sperimentali condotte sull'interazione tra materiali di confezionamento e prodotti alimentari
Venerdì, 11 giugno 2004 - IV Sessione: "Safe Food: le regole della sicurezza alimentare”
• Prolusione sullo stato avanzamento lavori per il consolidamento di una Safe Authority a livello sovranazionale europeo
• Main lecture a cura del “Safe Consortium” (European Excellence in Food Safety)
• Prof. Claudio Peri - Università di Milano su “Gestione integrata dei Sistemi di Qualità”
• Panel di discussione con esponenti dell’ente legislatore in materia di sicurezza alimentare e con rappresentanti dei produttori e degli utilizzatori di macchine.


Safe Food becomes a show-convention
The coming Safe Food changes nature, from a simple “show” to a “show-convention” for Shelf Life Extending Technologies.
The show - organized by Ipack-Ima Srl in Bologna for the coming 8th -11th June 2004, at the same time as Pack-Mat (materials, products, packaging and wrapping solutions) and Pharmintech (technological innovation for the pharmaceutical and parapharmaceutical industry) - takes a dual prong approach. On the one hand it is proposed as the first event in the world exclusively dedicated to shelf life extending technology applied to foodstuffs; on the other it intends offering a concrete response to the widespread need for information on various aspects of food safety. This is why the organizers have decided to extend and attribute the greatest importance to the convention side that - running the whole length of the show - deals with pressing current problems, this through talks held by important figures. On top of this, the convention wishes to amplify things on an international level, in order to stimulate concerns into investing in top range technology, capable of building a lasting and sustainable competitive advantage and preserving the current leadership of western industry in face of the developing countries.
To guarantee an adequate setting out and presentation of the contents, two top partners have been chosen: DISTAM (Department of Food and Microbiological Science and Technology, Milan University) and Pira International, a British research and consultancy concern, specialised in the packaging and print sector.
Here is a first program of encounters, all covering the general theme of Food Safety:
Tuesday 8th June 2004 - 1st Session: “The emerging technologies - Research and Development for better food safety”.
• Main lecture by Gustavo V. Barbosa-Conovas, Washington State University
• Pira International Market Research; presentation of focussed research, in a merely economic prospect, on the potential of non traditional safety technology (new air and surface treatment technologies, new solutions for conditioning the environment, technical non conventional sterilization processes - for example high pressure - athermical sanitization applications etc.)
• Discussion panel
Wednesday 9th June 2004 - 2nd Session: Safe Pack for Safe Food - GSICA Workshop”
• Main lecture by Roland Franz (Fraunhofer Institut)
• Presentation of the experimental research on the interaction between packaging material and food products.
Thursday 10th June 2004 - 3rd Session: “Safe Pack for Safe Food - GSICA Workshop”
• Main lecture by G. Grob (Swiss Cantonal laboratories).
• Presentation of the experimental research carried out on the interaction between packaging materials and food products
Friday, 11th June 2004 - 4th Session: “Safe food: the rules for Food Safety”
• Prolusion on the progress of works for consolidating a Safe Authority at a European supranational level
• Main lecture by the “Safe Consortium” (European Excellence in Food Safety)
• Prof. Claudio Peri - Milan University, on “Integrated management of Quality Systems”
• Discussion panel with exponents of legislative body on the subject of food safety along with representatives of machine producers and users.



Visitatori di FachPack
Le tre fiere FachPack, PrintPack e LogIntern, che si sono svolte a Norimberga dall’8 al 10 ottobre 2003, hanno registrato 29.811 visitatori qualificati (+ 17% rispetto all’edizione 2001) di cui l’11% dall’estero, in particolare da Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Olanda, Belgio e Francia. In crescita, lo ricordiamo, anche il numero degli espositori, passati da 991 a 1.129.


Visitors to FachPack
The three fairs FachPack, PrintPack and LogIntern, that were held at Nurnberg from 8th to 10th October 2003, registered 29,811 qualified visitors (+ 17% compared to the 2001 edition) 11% of which from abroad, in particular from Austria, Switzerland, the Czech Republic, Holland, Belgium and France. The number of exhibitors has also grown, having gone from 991 to 1,129.



Valore aggiunto per il cartone ondulato
Il 15° congresso Fefco, svoltosi a Cracovia (Polonia) il 20 e 21 ottobre scorsi, è stato dedicato alla vendita di prodotti a valore aggiunto nell’industria del cartone ondulato. Oltre a soffermarsi sulle dinamiche di mercato (con relazioni sull’andamento nelle diverse regioni europee) e sul posizionamento delle aziende di settore, l’evento è servito per discutere su questioni chiave, quali ad esempio come gestire l’aumento della pressione sui prezzi, cogliere nuove opportunità per il cartone ondulato e rispondere alle varie esigenze dei clienti a un prezzo equo. La scorsa edizione è stata contraddistinta anche da alcuni workshop che hanno puntato l’attenzione sugli elementi di differenziazione, considerati anche più importanti del fattore prezzo.In occasione del successivo incontro Fefco/Esbo (29 ottobre, Bruxelles), sono state formalmente lanciate dal commissario UE per la Salute e la Protezione dei Consumatori, David Byrne, le norme internazionali GMP per il cartone ondulato e il cartoncino teso.


Added value for corrugated cardboard
The 15th Fefco Marketing Congress was held in Krakow, Poland on the 20th and 21st of October 2003 and focused on value added selling in the corrugated cardboard industry. As well as considering the market dynamics (with reports on the run of the different European regions) and on the positioning of the sector companies, the purpose if the event was also that of discussing key questions, such as for example how to administer the increased pressure on prices, grasp new opportunities for corrugated cardboard and respond to the various customer needs for a fair price. The latest edition also featured some workshops that aimed attention on the elements of differentiation, considered even more important than the price factor. In occasion of the following Fefco/Esbo meeting (29th October, Brussels), David Byrne, EU commissioner for Consumer Health and Protection, formerly launched the international GMP standards for corrugated and solid board.



Frantschach acquista in Scozia
Il Gruppo Frantschach ha acquistato uno stabilimento per la produzione di sacchi ad Aberdeen, nel Regno Unito. Si tratta di una filiale della BPB (British Plaster Board), in cui è attivo un impianto produttivo per sacchi di carta che opera con il nome Abertay Paper Sacks.
Il nuovo stabilimento scozzese produce 85 milioni di sacchi, impiega 130 addetti e ha un fatturato di circa 38 milioni di Euro.
Secondo Veit Sorger, Ceo Frantschach, con questa acquisizione, oltre ad offrire un servizio migliore ai clienti e a completare la sua presenza in Europa, l’azienda entra in un mercato strategicamente molto importante nel Regno Unito.


Frantschach buys up in Scotland
The Frantschach Group has acquired a sack production plant in Aberdeen, UK.
It is a subsidiary of the British Plaster Board (BPB), which is operating a production plant for paper sacks under the name of Abertay Paper Sacks. The newly acquired plant in Scotland produces 85 million sacks with 130 employees, and has a turnover of approximately 38 million Euros.
According to Veit Sorger, CEO of Frantschach, with this acquisition, as well as offering their customers an even better service and completing their presence in Europe, the concern is entering into a market that is strategically very important in the UK.