Pharma e Life Science: notizie dall’Italia e dal mondo

Volano le top 13 a capitale italiano

Nell’Osservatorio Nomisma, dedicato alle 13 eccellenze della farmaceutica a capitale italiano, la conferma delle forti potenzialità di un comparto che, negli anni, ha saputo distinguersi su scala globale grazie alla spiccata vocazione all’internazionalizzazione, all’innovazione e agli investimenti.

A cura di Milena Bernardi

Alfasigma, Abiogen Pharma, Angelini Pharma, Chiesi Farmaceutici, Dompé farmaceutici, I.B.N.Savio, Italfarmaco, Kedrion, Menarini, Molteni, Mediolanum farmaceutici, Recordati e Zambon sono i 13 marchi leader della farmaceutica nazionale presi in esame da Nomisma nel report “Le Fab13: la farmaceutica a capitale italiano” da cui emerge come e perché queste aziende siano diventate un asset strategico per il Paese.

Nello specifico, i brand in oggetto hanno generato ricavi 2022 per complessivi 14,3 miliardi di euro, riportando crescite del 12,6% grazie a export (+14,9%), investimenti (+25%) e innovazione (1,6 mld di euro). Sul mercato domestico la crescita è stata più contenuta (+7%). Il report ha inoltre evidenziato come, per le Fab 13, il mercato estero rappresenti il 72,6% delle vendite totali, molto al di sopra della media manifatturiera nazionale.

Crescono acquisizioni, efficientamento produttivo e R&S

Sono tre le leve strategiche che, nel 2022, hanno trainato il volume d’affari. L’acquisizione di aziende, prodotti e licenze ha richiesto investimenti per 1,3 miliardi di euro, in rialzo del 50% sul 2021, mentre i miglioramenti infrastrutturali, di efficientamento e ampliamento delle aree produttive, compreso l’acquisto di attrezzature e macchinari, hanno raggiunto quota 250 milioni (+2%). Particolarmente sostenute le attività di R&S che hanno assorbito 1,6 miliardi di euro (+14,5% rispetto all’anno precedente), un trend di spesa che attesta un decisivo cambio di passo in concomitanza dell’ultimo triennio: se l’investimento medio annuo tra il 2010 e il 2019 (periodo di straordinaria crescita per il comparto) si attestava a circa 723 milioni di euro, tra il 2020 e il 2022 l’ammontare è quasi raddoppiato arrivando a toccare i 1.404 milioni di euro.

In aumento anche l’occupazione: +1,3% vs 2021

Di pari passo con la crescita dei ricavi e degli investimenti, aumentano anche gli occupati. Nel 2022 i 13 campioni della farmaceutica hanno impiegato nel mondo 43.736 addetti (+1,3% rispetto al 2021), di cui 14.534 unità in Italia, sostanzialmente in linea con l’anno precedente (+0,1%). Va sottolineato che all’estero, dove le aziende dispongono di numerosi impianti produttivi e filiali, l’occupazione ha un profilo maggiormente commerciale, mentre gli headquarters e gli stabilimenti produttivi italiani continuano a rappresentare la sede dei processi decisionali e strategici. In Italia, infatti, il personale viene occupato prevalentemente in attività di R&S e di produzione. Da sottolineare, inoltre, come il 95% degli addetti impiegati sul mercato domestico dalle Fab13 sia inquadrato con un contratto a tempo indeterminato e quasi uno su due sia donna (il 44%).

Boom dell’export per il made in Italy

La seconda parte dell’Osservatorio Nomisma approfondisce alcuni aspetti chiave dell’intero settore farmaceutico, concentrandosi sulla struttura dimensionale delle aziende, sull’occupazione, sul valore aggiunto e sull’export. Su quest’ultimo punto, se nel 2021 si evidenziava una lieve diminuzione delle vendite (-2,2% per un valore pari a 33,2 miliardi di euro), il dato provvisorio relativo al 2022 mostra una fortissima accelerazione guidata in buona misura dal rialzo dei listini di vendita, con valori oltre i 43 miliardi di euro.

Allargando l’orizzonte temporale emerge comunque come dal 2008 al 2021 il valore dell’export farmaceutico si sia sostanzialmente triplicato, registrando una crescita pari al 178% a fronte del 40% realizzato mediamente a livello manifatturiero. Il segmento, inoltre, si contraddistingue per una dimensione aziendale superiore rispetto alla media degli altri comparti: il 38,3% delle imprese del farmaco impiega, infatti, oltre 50 addetti, laddove la quota di medie e grandi imprese della manifattura non oltrepassa il 3% del totale.

Dinamico anche il fronte occupazionale: al 2021 il totale delle imprese farmaceutiche italiane impiegava oltre 67.000 occupati, in crescita dello 0,9% sul 2020 e del 4,7% sul 2011. Risultato, quest’ultimo, in controtendenza rispetto ai dati negativi registrati dalla media manifatturiera (-6,3%) e da tutti gli altri settori, fatta eccezione per alimentare, chimica, macchinari e mezzi di trasporto.

Nomisma: rinnovo delle caricheMaurizio_Marchesini

Società bolognese attiva nelle ricerche economiche e intelligence di mercato, Nomisma ha rinnovato il proprio CDA, ufficializzando il 21 aprile scorso la nomina di Maurizio Marchesini a Presidente (in sostituzione di Piero Gnudi, giunto al termine del mandato). Presidente di Marchesini Group SpA, e già Presidente di Unindustria Bologna e di Confindustria Emilia-Romagna, attualmente Maurizio Marchesini è tra i componenti del Consiglio Generale di Confindustria nonché Vicepresidente di Confindustria con delega alle Filiere e Medie Imprese e membro del Consiglio Direttivo di UCIMA. Oltre al Presidente, il nuovo Cda è composto da Gianpiero Calzolari, Stefano Cavazza, Paolo De Castro, Luca Dondi, Gian Luca Galletti, Carlo Gherardi, Roberto Giay e Remo Taricani.

Il nostro network