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Cartone ondulato in Italia: il 1999 comincia male ma finisce bene. La soddisfazione per il saldo positivo e l’aumento della capacità produttiva si accompagna però a una certa cautela per il futuro, visti i risicati margini economici segnati dalle imprese*.
L.G.

Sempre ricca di annotazioni economiche generali, la relazione del Gifco rende un quadro vivace del comparto carta e cartone ondulato. A consolidamento di un lunghissimo periodo di crescita (iniziato nel 1983) il settore ha chiuso il 1999 con un aumento del 4,2% in superficie e del 4,7% in peso. Questi risultati sono stati raggiunti anche grazie all’ottima “immagine” del prodotto made in Italy, in grado di assicurare agli utilizzatori performance qualitative sempre migliori. Lasciati alle spalle periodi di altalene quantitative allarmanti, il settore dimostra comunque una stabilità produttiva costante in un contesto industriale spesso discontinuo, anche se i risultati economici raggiunti dalle aziende non sono del tutto soddisfacenti.

Le rilevazioni
La tabella 1 e la figura 1 evidenziano i risultati emersi dall’osservazione dell’andamento dei produttori e dei trasformatori soci Gifco (e degli outsider), in relazione a cartone e casse.
Nel 1999 è stato il secondo semestre a far registrare, sia in superficie che in peso, il 51% del totale annuo di cartone ondulato, ribaltando così una “tradizione” che vedeva concentrata nella prima parte dell’anno i volumi più consistenti. Andamento analogo per quanto riguarda casse e fogli ma, rispetto all’anno precedente, la crescita maggiore si è riscontrata nel comparto casse. Rimane comunque inalterata la ripartizione (in superficie) fra materiali, che da anni si è attestata sul 46% del cartone e sul 54% di casse, con minima differenza in peso.
Dal punto di vista delle grammature, esse sono in aumento di qualche grammo rispetto al ’98 per quanto riguarda il cartone ondulato, inclusa la micro-onda, e il cartone (607 g/m2 contro i 604 g/m2 per il primo, 591 g/m2 contro i 585 g/m2 per il secondo). Diminuisce invece quella delle casse: 620 g/m2 conto i 621 g/m2 del ’98.
Lombardia (20,64%) e Toscana (20,12%) si contendono da anni il primato produttivo in Italia, che quest’anno vede in crescita anche la regione Emilia/Marche, che si rafforza nella produzione di fogli.
Per quanto riguarda invece i dati sui mercati di destinazione finale (tabella 2), con imballaggi di cartone ondulato venduti sul territorio italiano, la rilevazione 1999 si basa su criteri leggermente diversi dal passato (ecco perché non è riportato raffronto con anni precedenti): la voce “trasformazione di cartone ondulato” rientra infatti nella quota di cartone destinata a interni per casse (interfalde, alveari, ecc.) e non più come quota dei fogli destinati agli scatolifici. L’incidenza maggiore di utilizzo del materiale è, come di consueto, registrata presso l’industria alimentare (28,2%), seguita da bevande (9,2%), ceramiche e vetro (8,7%) prodotti chimici e per l’agricoltura (7,5%).
Anche il consumo di tutti i tipi di carta, per copertina (+5,4%) e per ondulazione (+5,6%), è cresciuto in proporzione, mantenendo una percentuale d’impiego identica a quella registrata nel ’98: 51,9% per la prima, 48,1% per la seconda.
Più in dettaglio, nell’ambito della carta per copertine, la preferenza è andata alla carta avana rispetto alle bianche.
Sulla base dei dati forniti da Fefco (l’associazione europea di riferimento per il comparto), il settore ha registrato un aumento medio del 2% in superficie e l’Italia, in particolare, è cresciuta del 4%. Si posiziona così al terzo posto della classifica dei produttori di cartone ondulato, dopo Germania (decisamente al di sopra della media europea con un +5,1%) e Francia (+3,9%). In questo contesto si segnala, per il secondo anno consecutivo, il calo produttivo della Gran Bretagna (-14,9%), da imputare anche all’introduzione di politiche che agevolano l’impiego di materiali riutilizzabili.

L’Italia del cartone
Le sessantotto aziende aderenti al Gifco in qualità di soci produttori hanno coperto, nel 1999, l’84% dell’intero mercato nazionale anche se gli “outsider” hanno fatto registrare crescite percentuali maggiori, sia in superficie sia in peso.
Permangono le difficoltà a classificare con assoluta precisione le aziende pure (produttrici di fogli) e le aziende integrate (produttrici di scatole), i cui volumi si sono incrementati del 7%.
Il 1999 ha visto l’installazione in Italia di nuovi ondulatori (Mauro Benedetti e Ondapack): situati entrambi in Puglia, raggiungeranno la piena operatività nel corso del 2000. Queste nuove realtà vanno di pari passo con le sempre crescenti potenzialità degli impianti esistenti, ampliando così ulteriormente l’offerta di prodotto (gli estensori della relazione ritengono che il 30% di sovracapacità sia perfino sottostimata). Come da anni a questa parte, dunque, la sovracapacità produttiva continua ad avere ripercussioni sulla redditività delle imprese, impegnate ad affrontare una competizione aggressiva che di certo non favorisce l’allineamento dei prezzi di vendita su valori soddisfacenti.
Nel corso del 1999 non sono state portate a termine acquisizioni significative, interpretate come un momento di riflessione, dopo i numerosi trasferimenti di proprietà avvenuti negli anni passati: una pausa per consolidare le concentrazioni raggiunte e mettere a punto nuove strategie? La figura 2 riporta le quote di mercato ’99 dei principali gruppi operativi in Italia.

Come sarà il futuro
La ripresa economica internazionale, iniziata nella seconda metà del 1999, secondo gli esperti dovrebbe interessare tutto il biennio successivo. Pur beneficiando di questa congiuntura - anche i primi mesi del 2000 testimoniano risultati eccellenti - l’Italia del cartone esprime comunque cautela nelle previsioni.
Come già accennato, infatti, il saldo positivo registrato a fine ’99 non si è tradotto in incrementi di redditività: all’aumento della capacità produttiva non è corrisposta una crescita dei margini economici che, al contrario, si sono ridotti a causa di molteplici fattori. Ricordiamo, fra tutti, l’aumento cospicuo del prezzo della carta (+50% rispetto all’estate precedente), l’incremento dei costi di produzione legati ai rincari dell’energia, dei trasporti e dell’amido nonché la debolezza mostrata dall’Euro nei confronti della moneta statunitense. E l’adeguamento dei listini di vendita non è stato sufficiente per recuperare, mitigandoli, gli effetti dell’incremento dei costi delle materie prime, che sembrano destinati a confermarsi anche nell’anno in corso (si tratta, tra l’altro, di un fattore da tenere in debito conto qualora si debbano stipulare accordi per le forniture a contratto).


* Le note sintetiche sul settore e sull’andamento economico sono tratte dalla relazione presentata da Silvio Sanguinazzi (Presidente Gifco - Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato), in occasione dell’assemblea annuale del Gruppo, tenutasi a Palermo il 12 e 13 Maggio scorsi
Stable quality for cardboard
Corrugated cardboard in Italy: 1999 began badly but finished off well. Satisfaction for the positive balance and the increase in production capacity is though tinged by a certain amount of caution as to what the future might hold, given the slender economic margins declared by the companies*.

Full of notes on the general economic situation, Gifco’s report offers a lively picture of the paper and corrugated cardboard segment.
Consolidating a long growth period (that began in 1983) the sector closed 1999 with an increase of 4.2% in surface and 4.7% in weight. These results were also attained thanks to the good “image” of Italian products, capable of guaranteeing the user ever better performance in terms of quality.
Having left behind some alarming periods of seesawing in terms of quantities, the sector at any rate shows constant stability in production in what is seen to be discontinuous industrial background; however the economic results attained by the firms could not be deemed entirely satisfactory.

The surveys
Table 1 and figure 1 show the results that emerged from the study on trends of Gifco associated producers and converters (as well as some outsiders) covering cardboard and boxes. One surprise was that figures for the second half of 1999 accounted for 51% of the total annual figures for corrugated cardboard both in surface and weight, hence reversing a “tradition” that hitherto saw the largest volumes concentrated in the first half of the year. The same goes for boxes and sheets; however, against the previous year the greatest growth was put in by the box segment. With minimum variations in terms of weight the material share (rated in terms of surface) has stayed put at its traditional 46% for cardboard and 54% for boxes. In terms of the basis weight, figures for corrugated cardboard, including micro corrugates - and cardboard are a few grams up on ’98 (607 g/m2 against 604 g/m2 for the former, 591 g/m2 against 585 g/m2 for the latter). Boxes weight though is down: 620 g/m2 against 621 g/m2 of ’98.
Lombardy (20.64%) and Tuscany (20.12%) have been vying for years for the place of top Italian producer. This year figures for the Emilia/Marches region are also up, particularly for sheet production.
As far as figures covering the final markets of destination (table 2) for corrugated cardboard packaging sold on Italian territory are concerned, different criteria have been used for the survey for 1999 that those used in the past (which is why no comparisons with the preceding years have been made): the “corrugated cardboard conversion” listing in fact now comes under the cardboard for box interiors section (dividers, honeycombs etc) and no longer under sheets for box producing companies. As always the food industry accounts for the highest rate of use of the material (28.2%), followed by beverage (9.2%), ceramics & glass (8.7%) and chemical & agricultural products (7.5%).
Consumption of all types of paper coating (+5.4%) and corrugating (+5.6%), is also up, the percentage of use being identical to that registered in ’98: 51.9% for the former 48.1% for the latter.
Taking a closer look at paper coatings, preference went to light brown rather than white paper.
According to data supplied by the European corrugated cardboard association Fefco, an average increase of 2% was attained, Italy in particular putting in an increase of 4%. This places Italy in third place in the classification of producers of corrugated cardboard after Germany (well up on the European average with +5.1%) and France (+3.9%). For the second year running the UK has registered a drop in production (-14.9%), to be put down to the introduction of policies that facilitate the use of reusable material.

Italian cardboard
The sixty-eight companies that are members of Gifco in the form of associate producers in 1999 accounted for 84% of the entire Italian market, even if the “outsiders” have registered higher growth in both weight and surface.
There remains the difficulty of classifying the “pure” companies (sheet producers) and the integrated companies (box producers) with absolute precision. In these segments volumes are said to be up by 7%. 1999 also saw the installation in Italy of two new corrugators (Mauro Benedetti and Ondapack), both based in Puglia. Their plants should attain full output rates during 2000. These new concerns are in step with the ever growing potential of the existing plants, thus further broadening the product offer (the experts who drew up the report retain that the 30% of overcapacity declared is even underestimated).
As has happened for years around these parts, overcapacity in production continues to have repercussions on company profitability, companies having to fight tooth and nail against aggressive competition. All told not a situation favourable to an alignment of sales prices at satisfactory figures.
No important buy-ups took place during 1999, interpreted as a moment of reflection after the numerous transfers of property that took place in past years: a pause for consolidating the concentrations achieved and for devising new strategies one asks? Figure 2 shows the market share for ‘99 of the main groups operating in Italy.

What the future holds
According to the experts, the international recovery that started in the second half of 1999 should carry on through the coming two years. Even though benefiting from the overall economic situation - even the first months of 2000 bear witness to excellent results - the world of Italian cardboard is at any rate cautious in making forecasts
As already hinted, the positive balance registered at the end of ‘99 has not turned into an increase in profitability: the increase in production capacity has not corresponded to an increase in profit margins that, on the contrary, have become even more slender. This can be put down to many factors: the conspicuous rises in the price of paper (+50% on the previous summer), the increase in production costs associated with the rise in energy prices, the rise in transportation costs and in the price of starch as well as the weakness shown by the Euro against the dollar. Any retouching of the price-lists has not been enough to recover or mitigate the effects of the rise in raw material prices, a feature also liable to affect the year at hand (what is more a factor to be held in due course if agreements for supply contracts are to be stipulated).


*The notes on the sector and the economic trends are drawn from a report presented by Silvio Sanguinazzi (President of Gifco - the Italian Group of corrugated cardboard Manufacturers), in occasion of the annual assembly of the Group, held at Palermo 12 and 13 May last.