July-August 2000
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... in veste di fonte ufficiale del comparto. Dall’assemblea annuale, che ha eletto la nuova giunta e confermato Meana presidente, il consuntivo del ’99 e le previsioni per l’anno in corso.
Carlo di Matteo

M
ilano, 5 giugno 1999. È tempo di bilanci e di analisi previsionali. Così l’Istituto Italiano Imballaggio, in occasione dell’assemblea annuale dei soci, comunica il consuntivo ’99 del comparto, che presenta alcune (piacevoli) sorprese. Giuseppe Meana, riconfermato presidente per il prossimo biennio, fa il punto della situazione di mercato e anticipa i progetti più significativi per il prossimo futuro.

Un ’99 migliore del previsto
Nel 1999 la quantità globale di imballaggi prodotti, espressa in peso, è aumentata del 2%. Questo il risultato definitivo, che corregge il preconsuntivo comunicato tre mesi fa durante Ipack-Ima, quando sembrava che la crescita si fosse attestata all’1%.
L’incremento nella produzione degli imballaggi è stato dunque superiore a quello del PIL e a quello della produzione industriale nel suo complesso, a differenza di quanto era avvenuto l’anno precedente, quando la diffusione del packaging sembrava essere giunta al suo massimo livello.
La crescita della produzione trova riscontro nell’analisi della domanda interna (+1,8%), mentre lo sviluppo del fatturato è stato di poco superiore all’incremento delle quantità, soprattutto per via della sostanziale stabilità dei prezzi dei manufatti finiti lungo l’intero ’99.
Se, dunque, per i produttori di imballaggio nel loro complesso, il 1999 è stato un anno positivo, le performance delle singole filiere variano da caso a caso. In particolare, si è avuto un incremento sensibile nella produzione di imballaggi d’acciaio, di cellulosa e plastica, mentre sono stati realizzati meno imballaggi di legno. Di segno positivo anche l’andamento dei poliaccoppiati flessibili e degli imballaggi di vetro; stazionario, invece, quello degli imballaggi d’alluminio e dei contenitori di cartoncino accoppiato per i liquidi.

E nel 2000 cresce la domanda interna
Per l’anno in corso si prefigura una ripresa della domanda interna di imballaggi, pertanto il tasso di crescita previsto a fine anno, potrà superare il 2% (in peso) per approssimarsi infine al 3%. Ottimismo anche sulla possibilità di significativi incrementi del fatturato, superati gli ultimi due anni di stagnazione dei prezzi dei manufatti finiti e grazie alla migliore “intonazione” del mercato.
Fra i fenomeni che influenzeranno il risultato finale, l’“effetto Giubileo”, di cui beneficerà sicuramente il settore delle bevande analcoliche, con prevedibili ricadute positive sulle bottiglie di plastica.
Gli altri liquidi alimentari - latte, olio d’oliva e di semi, aceto - costituiscono invece un’area di consumi “maturi”; la quantità complessiva di imballaggi che richiederanno nel 2000 sarà dunque praticamente identica a quella del ’99, ma aumenterà il numero dei contenitori di plastica rispetto alle altre tipologie di packaging.
Quanto al grande food, quest’anno utilizzerà circa un 1,5% di imballaggi in più, ma in questo caso sarà il vetro, trainato dai derivati del pomodoro, a realizzare gli sviluppi più consistenti.
Buone le prospettive anche per gli imballaggi utilizzati dai settori cosmetico e farmaceutico - dove la domanda sarà superiore alla media, con incrementi superiori per gli imballaggi d’acciaio e di vetro - e per quelli destinati al packaging di apparecchi elettronici, computer ed elettrodomestici: lo sviluppo di questi settori nel 2000 è stimato attorno al +4,6%, con ricadute direttamente proporzionali sugli imballaggi di cellulosa e di plastica.
Nella vasta ed eterogenea categoria degli altri beni, infine, è previsto un aumento della domanda di packaging di circa l’1,3%, che si rifletterà su quasi tutti i materiali.
In questo contesto, merita un cenno a parte l’imballaggio di legno, dove sono in atto notevoli cambiamenti, che proseguiranno nel corso del 2000: il decremento delle cassette di legno per l’ortofrutta, l’affermarsi dell’impiego di pallet a rendere, che però pesano più di quelli a perdere.

Un sito, una fiera, una laurea
Ma ci sono anche novità in materia di promozione e servizi ai soci da parte dell’Istituto. Meana sottolinea le potenzialità del nuovo sito Web rivisitato, che si propone come strumento di promozione per produttori e fornitori di servizi, con spazi dedicati alla descrizione dell’attività e un link ai vari siti. Positiva anche la redemption sugli “Spazi di informazione” - incontri gratuiti che, nel corso del 1999-2000 hanno interessato soprattutto l’ambiente ma che si apriranno ad altre tematiche di attualità - e sugli scambi di know how con l’estero.
Spiccano poi la rilevazione e l’elaborazione di dati sul comparto imballaggio, in cui l’Istituto ha consolidato la propria autorevolezza, e le attività di promozione del settore e degli associati. Importante, al riguardo, il supporto alla nuova fiera organizzata da Ipack-Ima Srl sui materiali, soluzioni e servizi per il packaging (Pack-Mat, Bologna, 15-17/2/2001), in termini di definizione degli strumenti di comunicazione, promozione presso i soci e organizzazione di un calendario di incontri, con testimonial di alto profilo.
Da ultimo, due notizie importanti: il diploma in tecnologie dell’Imballaggio e confezionamento si trasforma in laurea di primo livello in scienza e tecnologie dell’imballaggio, e anche la formazione permanente - dedicata alle aziende - riceve nuovo impulso, sia specializzando ulteriormente il programma di Packaging Education, sia organizzando brevi corsi “full immersion” (magari presso l’ateneo parmense).
The Institute issues its annual figures
... in its role as official source of the segment. From the annual assembly that elected the new committee and confirmed Meana president, the balance of ‘99 and forecasts for the year at hand.

Milan, 5 June 1999. Time for balances and forecasts. Thus the Istituto Italiano Imballaggio, in occasion of the annual assembly of its members, communicated the balance for ’99 of the segment that presented some (pleasant) surprises. Giuseppe Meana, reconfirmed president for the next two years, reviews the situation of the market and announces more important projects for the coming future.

A ’99 better than expected
In 1999 the overall quantity of packaging produced in terms of weight increased by 2%. This is the definitive result that corrects the prebalance communicated three months ago during Ipack-Ima, when it appeared that growth was at 1%. The increase in packaging production was hence above that of the GNP and that of industrial production seen overall, as opposed to what happened the year prevision, when the spread of packaging seemed to have reached its max level.
The growth in production is confirmed by the analysis in domestic demand (+1.8%), while the growth in turnover was just a little above the increase in quantity, aboveall due to the substantial stability of the prices of manufacture articles throughout ’99.
If hence for packaging products all told 1999 was a positive year, the performance of the single segments vary from case to case. In particular one had a considerable increase in the production of steel, cellulose and plastic packaging, while less wood packaging has been made. The run of flexible polylaminate and glass packaging also rose; aluminium packaging and laminated cardboard containers for liquids are though stationary.

Domestic demand on the increase for the year 2000

A recovery of the domestic demand for packaging is forecast for the year at hand, thus the growthrate at the end of the year could be above 2% (in weight) even reaching 3%. There is optimism too also on the possibility of a considerable increase in turnover, having got over the last two year of stagnation of finished products and thanks to a better “tuning“ of the market.
Among the phenomena that influence the end results, the “Jubilee effect” where the soft drinks sector is sure to benefit, accompanied by a predictable rise in demand for plastic bottles.
The other liquid foodstuffs - milk, olive oil and seed oil, vinegar - for their part go to make up an area of “mature” consumption. The overall quantity of packaging that they will require in 2000 will hence be practically identical to that of ‘99, but the number of plastic containers compared to the other types of packaging will increase.
As for largescale foodstuff distribution, this year some 1.5% more packaging will be used, but in this case it will be glass, spurred on by tomatoe derivates that will put in the highest growth.
Good also the prospects of packaging used in the cosmetic and pharmaceutical sector - where demand will be above average, with greater increases for steel and glass packaging - and for the packaging of electronic products, computers and household appliances: sector growth in 2000 is estimated as being at around +4.6%, with directly proportional effects on cellulose and plastic packaging. Finally, in the vast and heterogeneous category of “other goods”, an increase in the demand for packaging of around 1.3% is seen that will affect all material. On this side of things wood packaging deserves a separate mention, where a considerable change is underway that will carry on during the year 2000: the decrease of the wooden crate used for market garden produce, the establishment of the use of returnable pallets, that though weigh more than disposable pallets.

A site, a fair, a degree
But there are also new features in terms of promotion and services to members offered by the Istituto. Meana underlines the potential of the new redesigned website, that is offered as a promotional tool for suppliers of services with spaces dedicated to the description of the activity and the link to various sites. Positive also the “Information spaces”- free encounters that during 1999-2000 aboveall involved the environment but are open to other topical subjects - and exchange of knowhow with abroad.
The gathering and processing of data on the packaging segment, where the institute has consolidated its authoritiveness and the promotional activity of the sector and the association are two features that stand out. Important on this count the support given to the new fair organized by Ipack-Ima Srl covering packaging material, solutions and services (Pack-Mat, Bologna, 15-17/2/2001) in terms of the definition of communication tools, promotion with the members and an organization of a calendar of events with high profile testimonials. Lastly, two important pieces of news: the diploma in packaging and wrapping technology is to be turned into a full degree in packaging sciences and technology, and continuous training (for companies) will also receive a new impulse, both in the further specialisation of the program of Packaging Education, as well as in the organizing of brief “full immersion” courses (perhaps held at Parma University).