Rapporto sullo stato dell’imballaggio (1)
Report on the state of packaging (1)

Realtà economica mondiale “a due facce” con parziali rallentamenti dei trend di crescita; realtà nazionale dominata dalle aspettative. Focus sulle quantità di imballaggi impiegate nei vari settori di utilizzo, e sui numeri della produzione. Dati al 31/01/05
The world economic reality shows two faces, with a partial slowdown in growth trends; the Italian market is dominated by expectations. Focus on the quantities of packaging used in the various sectors, and on production figures. Situation 31st January 2005
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SITUAZIONE AL 31 GENNAIO 2005 Gli indicatori parlano di una realtà economica mondiale “a due facce” con parziali rallentamenti dei trend di crescita, e di una realtà nazionale ancora dominata dalle aspettative. Per quanto riguarda l’imballaggio, poi, focus sulle quantità impiegate nei vari settori di utilizzo, e sui numeri della produzione.
A cura di Plinio Iascone

Come e dove viene utilizzato l’imballaggio
Primario, secondario o da trasporto: dati sulla diffusione dell’imballaggio, ausilio principe per la protezione e la movimentazione di ogni tipologia di merce, ma anche cartina al tornasole dell’andamento congiunturale delle singole aree utilizzatrici.

Produzione agro alimentare
Il settore alimentare rimane una delle principali aree di impiego degli imballaggi: ne assorbe globalmente il 55%, destinandone poi il 30% al confezionamento di cibi e 25% alle bevande.
Nel corso del 2004 quest’area di mercato ha evidenziato un progressivo rallentamento del ritmo di crescita produttiva, sino a concludere l’anno con un +1%. Questo sviluppo, lontano dai trend del recente passato, è stato reso possibile da una ripresa delle esportazioni, dato che i consumi interni globali sono calati dello 0,2% (con una punta di -2% nei consumi delle famiglie). Le difficoltà si sono ripercosse sul tutto il settore della distribuzione, GDO compresa.
Il periodo peggiore si è registrato nel corso del secondo semestre.
Un fenomeno in via di rafforzamento nel settore alimentare è il progressivo aumento dei flussi di importazioni, facilitato da due circostanze: prezzi più competitivi e aumento della presenza dei discount esteri.
Nel 2005, secondo valutazioni unanimi di diversi analisti, la situazione dovrebbe lentamente migliorare, e arrivare a una crescita dell’1-2% a valori costanti.

Alimenti - Il trend evolutivo nel 2004 si presenta differenziato a seconda dei settori.
• L’anno si è concluso con una lieve contrazione in relazione alle carni fresche, mentre il comparto dei salumi, grazie a un buon andamento dell’export, cresce del 2-3%.
• Il settore dei formaggi ha messo a segno un lieve incremento della produzione (0,5-1%), sempre grazie al buon andamento delle esportazioni, poiché la domanda interna è risultata in calo.
In entrambi i casi, a seguito dell’aumento di prodotti porzionati e pre confezionati, l’impiego di imballaggi presenta una migliore intonazione.
• Le paste alimentari, uno dei settori di punta del made in Italy, ha archiviato un 2004 sostanzialmente sui valori, non certo soddisfacenti, del 2003.
I consumi interni sono stimati in flessione dell’1% circa; in lieve recupero le esportazioni, dopo la caduta del 2003.
• I surgelati continuano a evidenziare un trend positivo costante, intorno al 2,5% medio anno.
• Le conserve ittiche hanno fatto registrare una crescita stimabile al +3%.
A beneficiare dello sviluppo sono stati essenzialmente i prodotti nuovi, quali le insalate, i condimenti per pasta e i filetti.
• I derivati dei pomodori, dopo avere archiviato il 2003 con una crescita del 25%, hanno concluso l’anno con uno sviluppo del 20% circa. Passate e polpe presentano le migliori performance.
• Conserve di legumi e frutta sciroppata continuano ad evidenziare, nella loro globalità, modesti tassi di crescita, sia per la sostanziale stabilità della domanda che per le sempre maggiori difficoltà nelle esportazioni.
• La produzione dolciaria e i prodotti da forno hanno espresso un modesto incremento produttivo in volume (1% circa). Sono risultate deboli sia la domanda interna che le esportazioni.
• Dopo il calo in quantità nel 2003 del 5%, i prodotti ortofrutticoli freschi fanno segnare un’ulteriore flessione, stimata intorno al 2-2,5%. Preoccupante la caduta dei prodotti freschi destinati al consumo delle famiglie.
A livello di utilizzo di imballaggi, l’incremento dell’immesso in vendita dei prodotti pre confezionati e in particolare il progressivo aumento dei prodotti di quarta e quinta gamma, portano a una crescita di imballaggi primari relativi alle vendite al consumo.
• Si stima che l’olio di oliva abbia segnato una crescita dell’immesso al consumo del prodotto confezionato pari al 2% circa, per merito essenzialmente del buon andamento delle esportazioni.

Bevande - Un primo pre consuntivo del 2004 porta a ipotizzare un calo dell’attività dell’1,4% circa.
Per il 2005 si prevede una crescita intorno al 3-5%.
L’ampia forcella dipende da due incognite: le condizioni climatiche estive nonché la possibilità dei produttori italiani di riguadagnare competitività sui mercati esteri, laddove dove è stata persa.
A livello globale, il mix del packaging primario utilizzato nel settore, è il seguente: bottiglie di plastica 53%, bottiglie di vetro 27,5%, contenitori di cellulosa accoppiata 13%, lattine metalliche 2%, altro 5,5%.
Nell’area bevande si distinguono due sotto settori, bevande alcoliche e bevande analcoliche, caratterizzati da situazioni evolutive differenti.
• Sulla base di un primo consuntivo, le bevande alcoliche hanno evidenziato una produzione stagnante, concludendo l’anno con un calo medio dell’1-1,5%, declinato come segue:
- vino -2,5-3%;
- super alcolici -0,5-1%;
- vermouth stasi;
- birra +2-3%.
• Anche le bevande analcoliche hanno concluso il 2004 con una produzione in calo del 3-3,5% circa, influenzata da tre fattori: l’assorbimento dei consumi anomali del 2003; la diminuzione dei consumi, a causa di un minore afflusso di turisti esteri; le minori disponibilità delle famiglie italiane.

Produzione di beni non food
Dall’inizio della stagnazione-recessione economica, datata 2002, l’area ha subito i maggiori effetti negativi. Il 45% circa degli imballaggi prodotti sono destinati a questo ampio comparto.

Prodotti chimici - Dopo avere chiuso il 2003 in flessione produttiva, secondo i primi consuntivi, l’intera area della chimica ha concluso il 2004 in modesta crescita (+0,5%). Per il 2005 si ipotizza un’ intonazione migliore (+1,1%).
Tra i principali utilizzatori di imballaggi troviamo: colori, inchiostri, colle, fitofarmaci, lubrificanti, diluenti, prodotti per la pulizia della casa e detergenza domestica. Se tra il 2002 e il 2003 il comparto aveva segnato un calo di attività rispettivamente del 2% e 1% (dovuto al calo di vendite sia sul mercato interno sia nell’export), il 2004 si è concluso con una modesta crescita (+0,6-0,8%). La produzione globale ammonta a circa 22 milioni di tonnellate.
Nel 2004 la lieve crescita è derivata da una migliore intonazione delle esportazioni (14% circa della produzione).
Gli unici settori che presentano un trend moderatamente positivo, ma circoscritto all’1-1,5%, sono gli inchiostri per uso industriale e i prodotti per la detergenza domestica e pulizia della casa.
Nel 2005 si ipotizzano possibili segnali di recupero per l’intera area, a partire dalla domanda interna, che dovrebbe portare a un aumento della produzione del 2% circa.
Gli imballaggi utilizzati per il confezionamento di questi prodotti sono: contenitori di plastica e acciaio di capacità sino a 20-30 litri, fusti di acciaio e plastica da 200 litri di capacità, cisternette, sacchi di plastica, di carta e fusti di cellulosa per prodotti in polvere o granuli e ovviamente, per alcuni prodotti, grosse cisterne.
Facendo riferimento solo agli imballaggi primari, il mix globale del confezionamento è il seguente: cisternato (43,5%), imballaggi di plastica (30%), imballaggi di acciaio (9%), imballaggi cellulosici (17%) altro (0,5%).

Farmaci - Nel triennio 2000-2003 la crescita è stata del 3% circa medio annuo. Nel 2004 la farmaceutica nazionale ha avuto uno sviluppo contenuto (0,7%): in calo i prodotti di base, in crescita le specialità.
La crescita è stata sostenuta essenzialmente dalla domanda interna, che ha ormai scontato le misure restrittive governative del 2003 relative alle politiche sanitarie.
Le esportazioni, dopo diversi anni di interessanti sviluppi, continuano a evidenziare un trend di sviluppo contenuto, mentre le importazioni, che superano ormai le esportazioni, crescono a tassi sostenuti.
Il commercio estero, come noto, dipende dalle politiche commerciali delle case farmaceutiche multinazionali, che hanno un peso determinate sul mercato nazionale.
Per il 2005 si prevede una crescita lievemente superiore a quella del 2004. 2,2-2,3 %, dove il principale motore di sviluppo sarà costituito dalla domanda interna. Imballaggi di vetro, plastica, blister (plastica+alluminio) e astucci di cartoncino hanno la maggiore diffusione, seguiti da bombolette aerosol (prevalentemente di alluminio), tubetti flessibili di alluminio.
Il mix del packaging come si sa, muta a seconda dell’andamento delle diverse forme farmaceutiche: iniettabili, liquidi bevibili, liquidi non bevibili, solidi orali, solidi non orali, trans-dermici, farmaci per uso esterno, spray.
Da segnalare il progressivo aumento dell’utilizzo di farmaci monodose.

Cosmesi e profumeria - Dopo un 2003 non certo positivo (attività in flessione del 2,5% circa in termini quantitativi), il settore è stato ancora condizionato da una domanda interna ancora debole: solo l’export ha evidenziato una tendenza alla ripresa.
Un primo consuntivo porta ha ritenere che l’anno si sia concluso con un lieve incremento del fatturato, ma in termini quantitativi si dovrebbe essere manifestato un piccolo calo.
Hanno subito un certo arretramento le vendite tramite profumerie e istituti di bellezza, sono risultate in crescita farmacie e GDO. Dopo due anni non esaltanti, per il 2005 si prevede una ripresa guidata in primo luogo dalle esportazioni, ma anche da una lenta risalita del mercato interno.
Sono circa 3 miliardi le confezioni destinate ai prodotti della cosmesi e della profumeria.
Tra i materiali di confezionamento, la plastica continua una personale escalation, ad eccezione di alcune aree, in particolare il settore dei profumi dove il vetro risulta la soluzione di confezionamento nettamente rilevante e insostituibile.
La maggioranza dei prodotti è contenuta in astucci.

La moda - Vestiario, scarpe e pelletteria hanno mostrato, a partire dal 2001, un trend evolutivo decisamente deludente (il 2003 è stato l’anno peggiore, con una flessione del 5% circa).
La produzione dei beni di consumo del sistema moda nel 2004, pur mostrando modesti segnali di recupero, si conferma sostanzialmente ancora debole: l’anno dovrebbe essersi concluso con un’ulteriore flessione (-0,9%), continuando a soffrire di un mercato interno ancora debole e di una persistente evoluzione negativa delle esportazioni.
Nel 2005, si dovrebbero rafforzare i deboli segnali di ripresa manifestatesi negli ultimi mesi del 2004, ma a ritmi che non consentiranno di andare oltre una crescita della produzione dello 0,5-0,8%.
Per quanto concerne gli imballaggi utilizzati per il confezionamento e il trasporto, primeggiano i cellulosi e i plastici.
Elettrodomestici - Dopo alcuni anni di progressiva crescita produttiva, sorretta da un buon andamento sia della domanda interna sia in particolare di quella estera, il 2004 vede i consumi interni ancora buoni (+6-7%), con importazioni in sensibile crescita ed esportazioni in modesto sviluppo; le conseguenze sono una stagnazione della produzione per i grandi elettrodomestici e un sensibile calo per i piccoli.
Le aspettative sono improntate alla massima cautela, in particolare per quanto concerne i piccoli elettrodomestici, dove esiste una forte concorrenza della Cina anche sul mercato interno.
La crescita prospettata si colloca intorno all’1,5-2%.
In termini di imballaggi, troviamo l’impiego del cartone , anche se in molti casi è sostituito con profili di polistirolo, film plastico e scatole in cartoncino.

Mobili - Sviluppo contenuto al 2% circa, per il mercato dell’arredamento nel 2004. Le aspettative per il 2005 sono improntate alla massima prudenza, con un’ipotesi di crescita intorno all’1,5%. Anche qui, incomincia a farsi sentire la concorrenza dei paesi asiatici.
Cartone ondulato, protezioni in PS e film plastici sono gli imballaggi nettamente prevalenti utilizzati per la spedizione.

Informatica - Il 2004 è stato un anno non soddisfacente per l’informatica, che ha segnato, con riferimento alle vendite espresse in valore, un calo dello 0,5% che segue alla contrazione del 4,5% nel 2003. Con riferimento alle vendite in quantità, si evidenzia una ripresa. Le unità vendute hanno infatti registrato una forte crescita su tutta la gamma dell’hardware e, in particolare, di PC portatili. Si prospetta un 2005 caratterizzato da un andamento positivo, sia in termini quantitativi che in valore.

Prodotti per l’edilizia - L’area comprende cemento, calce, laterizi, vetro piano, tondo per cemento armato, piastrelle ecc.
I numeri di questi settori sono, ovviamente, legati all’attività edilizia italiana, un settore che, negli ultimi anni, ha beneficiato di una certa ripresa, sia in fatto di nuove costruzioni sia di ristrutturazioni: +4% medio annuo nel quadriennio 1998-2002 e +3% nel 2003.
Anche nel 2004 ci sono stati segnali positivi, tali da determinare un incremento d’attività del 2% circa. E la crescita prospettica degli investimenti in costruzioni per il 2005, pur in rallentamento, dovrebbero consentire di raggiungere un +1,3-1,5%.
Passando in rassegna i principali beni intermedi per l’edilizia, la situazione è la seguente:
- piastrelle -0,5% nel 2004 e +1% nel 2005 (dove incide pesantemente l’andamento negativo dell’export);
- cemento +5% nel 2004, +3-4% nel 2005;
- calce, gesso e malte +3% nel 2004 e +2-3% nel 2005.
- laterizi +5% nel 2004 e +3-45 nel 2005.

Economy
Report on the state of packaging (1)


Situation 31st January 2005 The indicators show a world economic reality showing two faces, with a partial slowdown in growth trends, and the Italian market still dominated by expectations. Regarding packaging, here follows a focus on the quantities used in the various sectors, and on production figures. By Plinio Iascone

How and where packaging is used
Primary, secondary or transport packaging: breakdown in the diffusion of packaging, important aid for protecting and moving all types of goods, but also an indicator as to the run of the single user areas.

Agrofood production
The food sector is one of the main areas of packaging use: overall it absorbs 55%, 30% being for packaging foods, 25% for packaging beverages.
During 2004 this area of the market showed a progressive slowdown of the growthrates in production, ending the year with a +1%. This growth, a change on the trends of the recent past, was made possible by a recovery in exports, given that Italian domestic consumption dropped 0.2% (with a trough of -2% in family consumption).
The difficulties are throughout the distribution sector, broadscale distribution included, the second half of the year constituting the worst period.
The food sector shows a progressive increase in imports, this facilitated by two main reasons: more competitive prices and the increase in the presence of foreign discounts.
In 2005, according to unanimous ratings made by several analysts, the situation should improve slowly and get to a constant growth of 1-2%.

Food - The growth trend for 2004 varies from sector to sector.
• The year ended with a slight contraction in the fresh meat segment, while thanks to a good run of exports the cold cut meat segment is up by 2-3%.
• The cheese sector has put in a slight increase in production (0.5-1%), this still thanks to the good run of exports, in that domestic demand is down.
In both cases, following the increase of portioned and prepacked products, packaging has become more fundamental.
• Pasta, one of Italy’s prime sectors, filed away 2004 on the not so satisfactory figures of 2003.
Italian domestic consumption is estimated as having dropped by around 1%;, exports are recovering slightly after the drop in 2003.
• Frozen foods continue to put in a constant growthtrend, around an average of 2.5% a year.
• Icthyic preserves have registered a growth that can be estimated at +3%.
Growth has aboveall been seen in the new products, such as salads, condiments for pasta and fillets.
• Tomato derivates, after having finished off 2003 with a growth of 25% ended the year with a growth of around 20%. Purees and pulps put in the best performances.
• Pulse preserves and fruit in syrup continued to show overall modest growthrates, both due to the general stability of demand and for the ever greater difficulty to export.
• Confectionery and bakery products have put in a modest production increase in volume (around 1% ). Both domestic demand and exports are seen to be weak.
• After the drop in quantity in 2003 of 5%, fresh market garden produce has shown a further drop, estimated at around 2-2.5%. Worrying the drop in family consumed fresh products.
At the level of use of packaging , the increase of prepacked products placed on sale and in particular the progressive increase of washed cut and dried salads and vegetables has lead to an increase of primary packaging in consumer sales.
• It is estimated that olive oil has put in a growth of the packed product for consumer sales standing at around 2%, this thanks most of all to the good run of exports.

Beverages - A first prebalance of 2004 would indicate a drop in activity of 1.4% or thereabouts, 2005 should see a growth of around 3-5%:
The broad bracket depends on two unknown quantities: the summer weather conditions as well as the possibility that the Italian producers will win back competitivity on foreign markets that was recently lost.
Globally, the breakdown of the primary packaging used in the sector is as follows: plastic bottles 53%, glass bottles 27.5%, laminated cellulose containers 13%, metal cans 2%, other forms 5.5%.
The beverage sector can be divided into two main segments, alcoholic and non alcoholic beverages, featuring different situations of growth.
• On the basis of a first balance, the output of alcoholic beverages is stagnant, having ended the year with an average drop of 1-1,5%, set out as below
- wine -2,5-3%;
- spirits -0,5-1%;
- vermouth: same;
- beer +2-3%.
• Non alcoholic beverages concluded 2004 with production down 3-3.5%, influenced by 3 factors: the absorption of anomalous consumption in 2003; the drop in consumption due to a lesser influx of tourists; the reduced spending power of the Italian family.

Production of non food goods
From the beginning of the stagnation-economic recession, dated 2002, this area has suffered the most. Around 45% of packaging produced is for this broad segment.

Chemical products - After having closed 2003 with a drop in production, according to the first balances, the entire chemical area finished 2004 showing a modest growth (+0,5%). Things should go a little better in 2005 (+1.1%).
Among the main packaging users we find: paints, inks, glues, phytopharmaceuticals, lubricants, thinners, home cleaning and domestic detergency products. If between 2002 and 2003 the segment showed a drop in activity respectively of 2% and 1% (due to the drop in sales on both the domestic and on the export market), 2004 ended up with a modest growth (+0,6-0,8%). The global production stands at around 22 million tons.
The slight growth seen in 2004 was due to a healthier run of exports (around 14% of overall production).
The only sectors with a moderately positive trend, but limited to 1-1,5% are inks for industrial use and products for domestic detergency and home cleaning.
The year 2005 could bring recovery for the entire area starting off from domestic demand, that could lead to an increase in production of around 2%.
The packaging used to pack these products: plastic and steel containers with a capacity of up to 20-30 litres, plastic and steel drums of 200 litre capacity, small tanks, plastic and paper bags, cellulose tins for products and powder or granules, big tanks.
The overall breakdown for primary packaging is the following: contained in tanks (43.5%), plastic packaging (30%), steel packaging (9%), cellulose packaging (17%) other (0.5%).

Pharmaceuticals - In the three year period 2000-2003 growth was at around 3% average a year. In 2004 Italian pharmaceuticals saw a limited growth (0.7%): basic products are down, specialities are growing.
Growth has been aboveall due to domestic demand, that has suffered the restrictive government measures for 2003 regarding health service policies.
Exports, after many years of sizeable growth, continue to show a limited growthtrend, while imports, that now exceed exports, are growing fast.
Foreign trade as is known depends on the commercial policies of the pharmaceutical multinationals, that hold sway on national markets.
2005 should see a growth slightly up on figures for 2004 standing at 2.2-2.3%, the main drive to growth should be from domestic demand.
Glass, plastic, blisters (plastic-aluminium) and cardboard cases are the most popular, followed by aerosol canisters (mainly in aluminium), flexible aluminium tubes.
The packaging mix as is known changes depending on the run of the various forms of pharmaceuticals; injectables, drinkable liquids, non drinkable liquids, oral solids, non oral solids, trans-dermic, pharmaceutical for external use, sprays. Of note the progressive increase of single dose pharmaceuticals.

Cosmetics and perfumery - After a fairly bleak 2003 (activity down about 2.5% in quantity), the sector has again been conditioned by a domestic demand that is still weak: only exports have shown an upturn.
An initial balance leads one to consider that 2004 ended with a slight increase in turnover, though with a slight drop in quantity.
Sales through perfumeries and beauty parlours were down somewhat, while sales through chemists and broadscale distribution were seen to have increased.
After two not very enthusiastic years, 2005 should bring a recovery guided first and foremost by exports, but also by a slow recovery of the Italian domestic market.
Cosmetics and perfumery products account for around 3 billion packs.
Among the packaging materials, plastic is the only one that continues to gain shares, with the exception of some areas, in particular perfumery where glass is the most important and irreplaceable packaging solution.
Most products are contained in cases.

Fashion - From 2001 onwards clothing, footwear and leather have shown a very disappointing trend (2003 was the worst year, with a drop of around 5%).
The production of consumer goods of the fashion system in 2004, while showing modest signs of recovery, still confirms itself to be weak: the year should draw to a close with a further drop (-0.9%), the segment continues to suffer due to a weak domestic market and the ongoing drop in exports. In 2005, the feeble signs of a recovery seen in the last months of 2004 should strengthen, though production should grow no further than 0.5-0.8%.
Regarding packaging used in manufacture and transportation, cellulose and plastics hold sway.

Household appliances - After years of progressive growth, bolstered by a good run both in domestic demand and in particular foreign demand, domestic consumption was still at a good rate in 2004 (+6-7%) with imports growing strongly and exports up somewhat; the consequences are a stagnation in production for the large household appliances and a considerable drop in the production of small ones.
Any forecast for the future has to be made with greatest caution, particularly as regards small appliances where the strong competition from China is even making itself felt on the domestic market. Prospected growth should be around 1.5-2%.
In terms of packaging, cardboard predominates, even if in many occasions it has been replaced by polystyrene sections, by plastic and boxes in light card.

Furniture - Limited growth of around 2%, for the furniture market in 2004. Expectations for 2005 are very prudent, with growth estimated as being around 1.5%. Here too competition from Asian countries is beginning to make itself felt.
Transport packaging is mainly in corrugated cardboard, with protection in PS and plastic films.

Computing - 2004 was not a great year for computing, that in terms of sales in value showed a drop of 0.5%, following the drop of 4.5% in 2003. Looking at sales in terms of quantity, a recovery can be seen. Unit sales have in fact put in a strong growth considering the entire range of hardware and in particular as regards portables. 2005 should show an upswing, both in terms of quantity and in terms of value.

Building products - The area includes cement, lime, bricks, flat glass, iron rods for reinforced concrete, tiles etc.
The figures for this sector are obviously tied to the performance of the Italian building industry, a sector that, in the latter years has seen a certain recovery, both in terms of new buildings and in terms of renovation: +4% a year averaging the four years 1998-2002 and +3% in 2003. The year 2004 also showed positive signs, leading to an increase in activity of around 2%. Indeed the prospected growth of investments in construction for 2005, while slowing down, should enable an attainment of a +1.3-+1.5%.
Taking a look at the main intermediate goods for the building trade, the situation is as follows.
- tiles -0.5% in 2004 and +1% in 2005 (heavily affected by the drop in exports);
- cement +5% in 2004, +3-4% in 2005;
- lime, plaster and malt +3% in 2004 and +2-3% in 2005.
- bricks +5% in 2004 and +3-4% in 2005.



I lievi segnali di miglioramento nel consumo di imballaggi, registrati nel 2004, sono ancora lontani dall’essere soddisfacenti. In previsione ulteriori crescite.

Il settore degli imballaggi, come più volte evidenziato da tre anni a questa parte, presenta una significativa correlazione con i due importanti macro indicatori economici: la produzione industriale (in particolare quella dell’industria manifatturiera) e il PIL.
Il trend evolutivo del comparto risulta infatti sempre lievemente migliore, rispetto all’andamento dei due indicatori, siano essi in salita o in discesa.
Secondo un primo consuntivo, globalmente il settore degli imballaggi ha concluso il 2004 con una produzione 16,4 milioni di tonnellate (+1,7%, quindi con un tasso di sviluppo migliore rispetto a quello registrato nel 2003, +0,2%, ma comunque lontano dalle crescite del passato).
In particolare il 2004 ha evidenziato una crescita del 3% circa delle esportazioni e un aumento del 2% circa delle vendite in Italia: in particolare +1,6% il prodotto italiano e +6% il prodotto importato.
Un anno dunque lievemente migliore del 2003, ma decisamente non soddisfacente. Le ipotesi per il 2005, al momento, si possono effettuare in maniera globale per l’intero settore “imballaggi”, prendendo a riferimento la previsione evolutiva dell’attività dell’industria manifatturiera italiana, con la quale vive in stretta correlazione. A fronte di una prevista crescita dell’industria manifatturiera dell’1,2%, la produzione di imballaggi dovrebbe crescere del 2-2,5% circa.

Materiale per materiale
Analisi dei trend di consumi e produzione di imballaggi a fine 2004.

• Acciaio - Si ritiene che il settore degli imballaggi d’acciaio, comprensivo di quelli leggeri in banda stagnata e dei fusti d’acciaio di 200 litri di capacità, abbia concluso con una crescita dell’attività del 3%.
L’incremento trae impulso dall’ottimo andamento del settore dei derivati dei pomodori, dalla crescita del settore e delle capsule twist off, mentre per le altre aree di utilizzo la situazione non si presenta positiva. In particolare si evidenzia una stasi nelle esportazioni e una crescita del 3,5% nelle vendite all’interno.

• Alluminio - Si valuta che il comparto abbia chiuso con un +2% circa. Scatolette per food (in particolare quelle con spessore sottile e coperchio easy peel) e vaschette per alimenti hanno fatto registrare le prestazioni migliori.
Non positivo l’andamento del principale comparto di applicazione, le lattine per bevande, a seguito della non positiva evoluzione del settore bevande.

• Plastica - La previsione di crescita per il settore degli imballaggi in plastica, poliaccoppiati flessibili da converter inclusi, evidenzia nel 2004 un tasso di sviluppo del 2% circa, con un consumo interno attestato al +3% e una stasi nell’export, dopo diversi anni di progressiva crescita.
Le esportazioni, a differenza della maggior parte delle filiere, sono una componente importante, dato che rappresentano il 30% circa della produzione.
La positiva crescita del mercato interno trae origine dall’ottimo andamento degli imballaggi per il confezionamento dei prodotti alimentari freschi porzionati, e dall’aumento di partecipazione al mercato di bottiglie e falconeria.
• Cellulosici - Sulla base di un primo consuntivo, la filiera evidenzia una crescita produttiva del 2,5% circa. In particolare è stimata una crescita dell’1% circa per il cartone ondulato e +6-7% per gli astucci pieghevoli; sensibili gli aumenti per i sacchi di carta, sostanziale tenuta per i contenitori cellulosici per liquidi alimentari, lieve flessione per le scatole di cartoncino teso (a causa delle difficoltà dei manufatti dell’area abbigliamento), in calo anche la carta da incarto.

• Vetro - Gli imballaggi di vetro si suddividono in quattro categorie: bottiglie, vasi, flaconeria e vetro tubo per fiale e flaconi. L’incremento della produzione è stato contenuto allo 0,5%.
In particolare si evidenzia un calo del 2% circa per il comparto bottiglie, a seguito delle difficoltà nel settore “bevande”, un aumento per i vasi di circa il 5% e una flessione del 7-8% circa per la flaconeria, a causa di un certo arresto del sottore cosmesi e profumeria.

• Legno - Cassette per prodotti ortofrutticoli, pallet e imballaggi industriali hanno evidenziato valori produttivi analoghi a quelli 2003. In particolare, il 2004, ha visto l’ulteriore contrazione per l’area cassette per ortofrutta, sostanziale stabilità per il settore imballaggi industriali e un contenuto aumento per il comparto pallet.

Plinio Iascone
Iascone Packaging Marketing

Packaging, the amount produced

The feeble sign of improvement in packaging consumption, registered in 2004, are still far off from being satisfactory. Further growth forecast.

The packaging sector, as indicated a number of times over the last three years, shows significant correlations with two important economic macro indicators: industrial production (in particular that of the manufacturing industry) and the GNP.
The packaging sector growthtrend is in fact always slightly up on the figures of the other two indicators, be they showing an upturn or downturn.
According to the first estimates, overall the packaging sector ended 2004 with a production of 16.4 million tons (hence 1.7% up, with a better growthtrend compared to that registered in 2003, standing at +0.2%, but at any rate a long way off from past growth trends).
In particular, 2004 showed a growth of around 3% in exports and an increase of around 2% of sales in Italy: here in particular Italian products +1.6% and imported products +6%.
Hence a year slightly better than 2003, but certainly not satisfactory.
Predictions for 2005 at the moment can be made globally for the entire “packaging” sector, taking as a reference the growthtrend forecast for the Italian manufacturing industry, with which it is closely interlinked. With growth of the Italian manufacturing industry forecast at 1.2%, packaging production should grow by about 2-2.5%..

Material by material
Analysis of packaging consumption and production trends at the end of 2004.

• Steel - It is considered that the steel packaging sector, including light steel packaging in tinplate and 200 litre capacity steel drums, ended the year with a growth in activity of 3%.
The increase has been spurred on by the excellent run of the tomato derivate sector, the growth of the twist-off capsule sector, while as regards the other areas of use, the situation is not that positive.
In particular a freeze is seen in exports, while domestic sales are up by 3.5%.

• Aluminium - It is rated that the segment closed with an increase of around 2%. Food tins (in particularly thin ones with easy-peel cover) and food trays put in the best performances.
However, the run of the main segment of application, beverage tins, was seen to be non positive, this following the non positive run of the beverage sector.

• Plastic - The growth predictions for the plastic packaging sector, converter flexible polylaminates included, announce a growthrate of around 2% for 2004, with domestic consumption at around +3% and a freeze in exports, this after several years of progressive growth.
Unlike most packaging segments, here exports are important, accounting for around 30% of output. The good growth of the Italian domestic market is due to the good run of packaging for fresh portioned food products, and also due to the increase in the proportion of bottles and flacons.

• Cellulose products - On the basis of a first balance, the segment shows a growth in production of around 2.5%. In particular a growth of around 1% is estimated for corrugated cardboard and +6-7% for folding cases; figures for paper bags are up considerably, while cellulose containers for liquid foodstuffs are seen to be substantially holding their ground, flat board cardboard boxes show a slight drop (due to the difficulty of products in the clothing segment), wrapping paper also showing a downturn.

• Glass - Glass packaging is subdivided into four categories: bottles, jars, flacons (small bottles) and tubular glass for phials and flacons. The segment put in a limited increase in production, down to 0.5%.
In particular a drop of around 2% is shown for the bottle segment, following difficulties in the “beverage” segment, an increase in jars of around 5% and a drop of about 7-8% in flacons, due to a stall in the cosmetics and perfumery segment.

• Wood - Crates for market garden produce, pallets and industrial packaging showed put in an upswing in line with 2003. In particular, 2004 has seen a further drop in fruit & vegetables crates, a substantial stability in the industrial packaging sector and a limited increase in the pallets segment.

Plinio Iascone
Iascone Packaging Marketing



Evoluzione dell’economia italiana

Dati al 31 gennaio 2005. Come di consueto, l’evoluzione dell’economia è stata analizzata ricorrendo ai dati e ai commenti espressi dai principali istituti di ricerca (Prometeia, Confindustria e Uffici studi dei principali Istituti Bancari).


Due gli scenari prospettati, in ambito internazionale. Da un lato, le aree che, nell’ultimo biennio, hanno espresso segnali interessanti di ripresa (USA, Giappone, Cina e in genere Sud Est Asiatico) ma che nel 2005 potrebbero far segnare rallentamenti del trend. Dall’altro, l’Europa e in particolare l’Italia, che non ha agganciato la ripresa nel biennio precedente, ma che si prevede dovrebbe finalmente esprimere una crescita economica. La discrepanza tra le due situazioni, secondo molti analisti, apre comunque molte incognite sui tempi e sui modi della ripresa europea. Di seguito, uno schema evidenzia la crescita del PIL nei Paesi di riferimento, da cui ermerge che, complessivamente, l’UE rafforza la propria crescita, ma non certo in misura esaltante.
Il quadro congiunturale italiano per il 2005 merita un maggiore approfondimento, partendo dai risultati del 2004. L’attività produttiva nazionale ha concluso l’anno con una produzione industriale che, secondo un primo consuntivo dell’Istat, conferma i valori del 2003 (quando peraltro si era registrato un calo dell’1,3%). Siamo quindi in una situazione di “stasi”. Deducendo l’attività relativa alla produzione mineraria e alla produzione di energia, l’industria manifatturiera italiana chiude il 2004 con una crescita in termini reali dello 0,9%: certo poco consistente, ma che chiude un lungo periodo negativo: +0,7 medio annuo nel biennio 2000-2002 e -1,3% nel 2003. Nel 2005 l’industria manifatturiera italiana, seconda la previsione della Prometeia, dovrebbe segnare uno sviluppo, in termini reali, dell’1,2%. La ripresa sarà sostenuta dalla crescita degli investimenti interni e dalle esportazioni, mentre per la ripresa dei consumi, in particolare quelli delle famiglie, se ne riparlerà nel 2006. Il 2005 resterà dunque sostanzialmente piatto, anche se un lieve recupero dello 0,9 -1% si dovrebbe manifestare nell’area dei consumi alimentari (-0,2% nel 2004). Per i consumi durevoli il 2005 non si presenta facile, dato che il già contenuto trend di crescita 2004 dovrebbe infatti subire ulteriori decelerazioni. Nel breve periodo (2005-2006) lo scenario economico italiano è caratterizzato da una tendenza alla crescita anche se di portata contenuta, ma venato di incertezze circa la solidità della ripresa.
Le cautele traggono origine da diversi fattori:
- il prezzo del petrolio;
- l’apprezzamento dell’euro;
- la diminuita competitività delle imprese italiane in svariati settori sotto la spinta concorrenziale di molti paesi, in primo luogo la Cina;
- gli aumenti di molte commodities, oltre al petrolio (vedi, per esempio i metalli).
Negli ultimi anni, le pressioni competitive subite dalle imprese manifatturiere italiane sono aumentate, sia sul mercato interno che su quelli internazionali. Questa situazione ha determinato l’affermazione di nuovi prodotti fabbricati in paesi con basso costo del lavoro, penalizzando di fatto l’industria italiana e le sue produzioni, nonostante il contenuto qualitativo superiore. Ricerca e innovazione sono quindi le uniche strade da imboccare, in vista di una rivitalizzazione.
A parte queste considerazioni, per il 2005 si può ragionevolmente ipotizzare una moderata ripresa.



Evolution of the Italian economy

Figures for January 31st 2005. As usual, the growth of the Italian economy has been analysed turning to the figures and the comments made by the main study institutes (Prometeia, Confindustria and the Study offices of the main Banking Institutes).

Two international scenarios stand out. On the one hand there are the areas that have over the last two years shown interesting signs of recovery (USA, Japan, China and in general Southeast Asia) but that in 2005 could show signs of a slowdown in their growth trends. On the other hand one has Europe and in particular Italy, that failed to hook onto the recovery in the preceding two year period, but that should now finally register economic growth.
The discrepancy between the two situations, according to many analysts, leads to a whole series of unknown quantities as regards the times and the modes of European recovery.
The diagram below illustrates the growth of the GNP in the principal countries, which shows that all told growth in the EU is increasing, though not in measures enough to arouse enthusiasm.
We here take a deeper look at the overall Italian economic situation for 2005, starting from the results of 2004.
Italy ended the year with an industrial production that, according to a first Istat balance, is markedly similar to 2003 (when among other things a drop of 1.3% was registered). Hence the sector is in a stall.
Taking away the activities relating to mineral and to energy production, the Italian manufacturing industry closed 2004 with a growth in real terms of 0.9%, certainly not sizeable, but that though ends a long down period: +0.7% annual average in the two years 2000-2002 and -1.3% in 2003.
In 2005 the Italian manufacturing industry, according to forecasts from Prometeia, should register a growth in real terms of 1.2%.
The recovery will be supported by a growth in domestic investments and in exports, while the recovery in consumption, particularly that of families, will have to wait for 2006.
2005 should at any rate be substantially flat, even if a slight recovery of 0.9 or 1% should be seen in the area of food consumption (-0,2% in 2004). 2005 will not be an easy year for durable consumption, given that the already weak growth trend for 2004 should in fact slow down even more.
In the short term (2005-2006) the Italian economic scenario should show growth, albeit to a limited degree, and tinged with uncertainty as to the solidity of the recovery.
The grounds for caution are due to a series of factors:
- petrol prices;
- appreciation of the Euro;
- the drop in competitivity of Italian concerns in various sectors under the competitive thrust of many countries, first and foremost China,
- increases in many commodities, as well as petrol (for example metals).
Over these last years Italian manufacturing concerns have been subjected to a mounting competitive pressure, both on their domestic and on the international markets.
This situation has led to the success of new products manufactured in countries with low labour costs, penalising Italian industry and its output, despite its higher qualitative content. Research and innovation are hence the only solution if Italian industry is to be revitalised.
Apart from these considerations, 2005 should show a moderate recovery.



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