Competenze di lusso
Luxury skills

La bella storia di Cartografica Pusterla, dove l’epopea di famiglia si intreccia con lo sviluppo dell’economia, prima italiana e oggi europea.
The fine story of Cartografica Pusterla, where a family epic intertwines with economic growth, first Italian and then European.
Nuove idee, nuove azioni
New ideas, new steps

Botta e risposta con Vermondo Busnelli, neo presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio.
Question and answer session with Vermondo Busnelli, newly appointed president of Istituto Italia Imballaggio.
Film a sorpresa
Surprise film

Innovia Films lancia NatureFlex, film a base di cellulosa biodegradabile e compostabile in ambiente domestico.
Innovia Films launches Natureflex, a cellulose based film biodegradable and compostable in the home.
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CULTURA DI SETTORE Botta e risposta con Vermondo Busnelli, neo presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio. Spunti, riflessioni e progetti per sapere dove andrà l’Istituto, guidato per la prima volta da un “end user”. Stefano Lavorini

Partiamo con una notazione storica: dalla nascita negli anni ’50 ad oggi l’Istituto Italiano Imballaggio ha sempre avuto presidenti provenienti dal mondo della produzione d’imballaggi, per lo più imprenditori. Oggi, con la nomina di Vermondo Busnelli (Quality Assurance & Environment Manager della Mediterranean Division di The Coca-Cola Company) si cambia registro: si tratta infatti di un manager da sempre legato, per storia personale e trascorsi professionali, alla produzione dei beni di largo consumo. Per l’Istituto, che per la prima volta guarderà all’imballaggio “con gli occhi” degli end user, la nomina di Busnelli potrebbe rappresentare una sorta di rivoluzione culturale, di cui cercheremo di esplorare le ricadute.
Auspicato anche dal presidente uscente Cesare Gussoni, l’avvicendamento al vertice è peraltro l’espressione di una consapevolezza diffusa: “il bene” imballaggio è fortemente legato alle esigenze e alle abitudini dei consumatori che, in ultima istanza, ne influenzano caratteristiche e funzionalità. Ampliando il discorso, nell’ambito della filiera del packaging, spetta alle grandi aziende utilizzatrici fare da tramite fra i “produttori” di tecnologia e il mondo del consumo. A pochi mesi dall’inizio del mandato, abbiamo chiesto a Busnelli di tratteggiare i possibili orientamenti di un Istituto, che intende farsi promotore a tutti i livelli della cultura e dei valori del packaging.

Dal suo punto di osservazione, quale futuro vede per l’Istituto e quali compiti sarà chiamato ad assolvere?
A tutt’oggi, l’Istituto Italiano Imballaggio è impegnato a sviluppare e diffondere cultura e consapevolezza nel mondo dell’imballaggio a tutto tondo. E questa mi sembra la prima e più importante ragion d’essere dell’istituto. Ciò detto, ho dedicato i miei primi mesi da neo presidente ad ascoltare gli organi istituzionali e le realtà che gravitano intorno all’Istituto, affinchè - da questo mosaico di voci - potessero emergere le istanze condivise, e fosse possibile delineare eventuali aree di intervento. Si è trattato di una sorta di indagine preliminare, che mi ha permesso di individuare sei temi strategici per lo sviluppo dell’associazione e del comparto, a ciascuno dei quali sarà dedicata, in seno all’Istituto, un’apposita commissione (per maggiori dettagli rimandiamo al box, NdR). Le commissioni, dotate di autonomia operativa ma coordinate a livello istituzionale, permetteranno di svolgere i compiti prioritari che ci siamo assunti traendo il massimo beneficio dalle competenze dei soci attivi e ricorrendo, se necessario, a esperti esterni.
Una necessità molto avvertita, per esempio, è quella di migliorare la visibilità dell’Istituto Italiano Imballaggio come punto di riferimento autorevole, anche al di fuori dell’ambito ristretto degli operatori. In caso di dubbi relativi all’imballaggio, tanto al mondo industriale quanto a quello delle istituzioni e degli enti pubblici dovrebbe risultare spontaneo rivolgersi in prima battuta a noi.
Una seconda istanza d’intervento punta invece a valorizzare “l’anima tecnica” dell’Istituto, rafforzando le competenze tecnologiche accanto a quelle legislative ed economiche (che gli sono già peraltro ampiamente riconosciute). Le commissioni interne si propongono appunto di raggiungere questi e altri obiettivi.

Il maggiore impegno nell’affermare la valenza tecnica dell’Istituto non potrebbe però generare una “scomoda” sovrapposizione di competenze con le associazioni di filiera?
Voglio sgombrare il campo da possibili fraintendimenti. Non intendiamo creare complessità o conflitti, ma fornire soluzioni e risposte ai bisogni espressi dalla comunità, collaborando attivamente con gli altri enti e istituzioni all’insegna della massima condivisione. La conoscenza trasversale, patrimonio dell’Istituto Italiano Imballaggio, può essere anzi di sostegno alle associazioni di filiera, collocando i singoli problemi in un contesto più ampio e organico. Valga, in questo senso, un esempio su tutti: proprio per la sua natura di “osservatorio permanente” sul comparto, l’Istituto è il candidato ideale a sensibilizzare gli operatori economici sulle tematiche fondamentali della conformità degli imballaggi alle norme di legge e volontarie. L’istituzione di una commissione dedicata alla conformità e alle performance del packaging va esattamente in questa direzione. Molte aziende hanno un patrimonio di conoscenze e hanno messo a punto procedure appropriate, ma alcune altre hanno risorse limitate e maggiori difficoltà di accesso a informazioni e conoscenze.
Mettendo gli operatori economici a conoscenza dei metodi e delle strutture disponibili per uniformarsi alle norme, l’Istituto Italiano Imballaggio può dare un contributo fattivo alla crescita culturale e competitiva del sistema Italia.

Avete altri progetti in cantiere?
Una menzione d’onore spetta senz’altro all’Oscar, da sempre uno dei cavalli di battaglia dell’Istituto Italiano Imballaggio: l’edizione 2007 festeggerà il 50esimo compleanno e sarà dedicata - in partnership con Conai - all’ambiente.
Riconfermati, accanto alle tradizionali attività in ambito economico e normativo, anche l’impegno in seno all’EPIC (consorzio volontario degli istituti europei del packaging) e la fondamentale attività di networking con le università italiane e straniere.
Per quanto riguarda le iniziative di sostegno al comparto, l’Istituto ha attivato un gruppo di lavoro con Indicod-Ecr allo scopo di fornire agli operatori le linee guide per la tracciabilità - ormai obbligo di legge anche per i produttori di imballaggi.
Con il sostegno di UNI, l’Istituto Italiano Imballaggio ha inoltre redatto un catalogo di tutte le norme tecniche applicabili al packaging, disponibile on line anche sul nostro sito. Si tratta di un’opera mai intrapresa prima d’ora, che permetterà anche ai “novizi” del settore l’accesso rapido e immediato a tutte le norme applicabili a un determinato tipo di imballaggio.
Infine, voglio fare un accenno alle iniziative legate alla comunicazione, che trovano nello spazio web uno strumento di sviluppo importante: nella sezione riservata ai soci è infatti già possibile reperire numerosi documenti tecnici, con particolare attenzione agli “alert”, e scambiare informazioni utili.
Stiamo seguendo molte strade, dunque, che contiamo di percorrere all’insegna della massima trasparenza e dell’impegno concreto.


Association life
New ideas, new steps


CULTURE OF THE SECTOR Question and answer session with Vermondo Busnelli, newly appointed president of Istituto Italia Imballaggio. Ideas, observations and initiatives to see where the Institute is heading, now it finally has an end user at the helm.
Stefano Lavorini


Let’s start with a little bit of background. From its birth in the ‘50s until now the presidents, mostly businessmen, of Istituto Italiano Imballaggio have always come from the world of packaging production.
Now, with the appointment of Vermondo Busnelli (Quality Assurance & Environment Manager of the Mediterranean Division of The Coca-Cola Company), the tone has changed. Busnelli has always been personally and professionally involved in the production of mass consumer goods. For the Institute, which will, for the first time in its history, look at packaging “through the eyes” of the end user, Busnelli’s appointment could represent a kind of cultural revolution whose repercussions we will try to predict.
With the blessings of outgoing president Cesare Gussoni, the new appointment is, on the other hand, an expression of a consensus: the packaging product is strongly linked to the needs and habits of consumers who, in the last resort, influence its characteristics and functionality. To take it a step further, in the packaging industry it is the large user companies that act as go-betweens between the “manufacturers” of technology and the world of the consumer.
A few months into his mandate we asked Busnelli to outline the future of an Institute which intends to promote the culture and values of packaging at every level.

From your viewpoint what future do you see for the Institute and what duties will you be called on to perform?
Today Istituto Italiano Imballaggio is committed to developing and spreading culture and awareness in the world of packaging. And this seems to me to be the first and most important raison d’etre of the Institute. That said, during my first few months as newly appointed president I concentrated on listening to institutional bodies and the world which gravitates around the Istituto in order to find some common ground so as to delineate possible areas of action.
It was a sort of preliminary investigation that enabled me to pinpoint six strategic themes for the development of the association and sector. Each of these will have a special committee under the auspices of the Istituto (for more details see box, Ed).
The committees, given operational autonomy but co-ordinated at an institutional level, will allow us to tackle the priority tasks we have undertaken, drawing maximum benefit from the knowhow of active members and calling on outside experts if necessary. For instance, it is felt that the III should have greater visibility as an important point of reference, even outside the narrow field reserved to operators. In case of questions relating to packaging, the industrial world as well as government institutions and bodies should find it natural to turn to us in the first instance.
A second course of action aims at valorising the “technical spirit” of the Institute, fortifying technical as well as legislative and economic knowhow (for which the Institute has already received ample recognition). The internal committees propose to achieve these and other objectives.

But couldn’t a greater commitment towards affirming the technical value of the Institute generate an “awkward” overlapping of knowhow with manufacturing associations?
I want to clear up any possible misunderstandings. We do not intend to create complications or conflicts but to provide solutions and answers to needs expressed by the community, working actively with other bodies and institutions in a sharing environment. Across the board knowledge, a resource Istituto Italiano Imballaggio has, may be a help to manufacturing associations, placing individual problems in a wider and more organic context. For example, due to its role as the sector’s “permanent watchdog”, the Istituto is the ideal candidate for raising operators’ awareness regarding fundamental themes of conformity of packaging to legal requirements and shared standards. The setting up of a committee dedicated to packaging conformity and performance aims to do precisely this. Many companies may draw on a wealth of experience and follow appropriate procedures but there are others who do not obey the law due to a simple lack of information. By giving operators access to the methods and structures which are available so that they can comply with the rules Istituto Italiano Imballaggio can make a positive contribution to the cultural development of the Italian system.

Do you have other projects
in the pipeline?

A mention goes to the Oscar, which has always been one of Istituto Italiano Imballaggio’s fortes. The 2007 edition will celebrate its fiftieth birthday and will be dedicated to the environment, in collusion with Conai. The commitment to EPIC (voluntary consortium of European packaging Institutes) and the important networking activity with Italian and overseas universities remains. As far as initiatives backing the sector are concerned, the Institute has set up a working group with Indicod-Ecr with the aim of providing operators with guidelines for traceability - now a legal requirement for packaging producers too. With the help of UNI, III has published a catalogue containing all technical regulations applicable to packaging, also available on line on our website. This is something which has never been done before and it will allow sector “novices” rapid and immediate access to all the regulations applicable to a certain type of packaging. Finally, I would like to mention the developments in communication and our website. In the section reserved for members it is possible to retrieve numerous technical documents with particular focus on “alerts” and to exchange useful information. We have set out along many ways, hence that we intend traveling along showing the max transparency and concrete commitment.






Le sei anime dell’Istituto
Riportiamo in sintesi le aree di intervento identificate dall’Istituto Italiano Imballaggio, su cui si concentrerà l’attività delle Commissioni create ad hoc o potenziate.
Ambiente - La commissione opera alla luce della stretta interdipendenza fra progettazione/produzione e raccolta/riciclo di imballaggi.
Cultura del packaging - Attraverso la collaborazione con il mondo accademico e iniziative di sensibilizzazione e formazione, la commissione s’impegna a sostenere la crescita culturale del settore.
Comunicazione - Alla commissione Comunicazione spetta il compito di promuovere attività e iniziative dell’istituto, allo scopo di rafforzarne la visibilità come punto di riferimento autorevole per tutto il comparto.
Conformità e performance del packaging - Con l’istituzione di questa commissione l’Istituto Italiano Imballaggio punta a facilitare le procedure di adeguamento alle norme di legge e volontarie, ma anche alle performance richieste agli imballaggi. In quest’ultimo caso, l’obiettivo principale è quello di delineare uno standard condiviso per valutare le prestazioni dell’imballaggio, con particolare riguardo alla metodologia analitica e di laboratorio.
Tecnica - Il lavoro della commissione tecnica tende al perseguimento di due obiettivi principali: il monitoraggio costante delle problematiche del settore a livello globale e un maggiore coinvolgimento dell’istituto nell’elaborazione di norme connesse alla sicurezza dell’imballaggio.
Innovazione tecnologica - La commissione ha il compito di promuovere consapevolezza riguardo alle nuove frontiere della tecnologia e alle tematiche nevralgiche per lo sviluppo del settore, dagli imballaggi attivi e intelligenti alle tecnologie di radiofrequenza per la tracciabilità.



The six souls of the Institute
We briefly summarise the areas of action identified by III in which the activities of the committees, either boosted or created on purpose, will be concentrated.
Environment - Chaired by Roberto Magnaghi of Conai, the committee stresses the strategic alliance between the two institutions, in the light of the interdependence between packaging planning/production and collection/recycling.
Packaging culture - Through a partnership with the academic world and initiatives for raising awareness and educating, the committee is committed to supporting the cultural growth of the sector.
Communication - The communication committee’s job is to promote the institute’s work and initiatives, with the purpose of increasing its visibility as an important point of reference for the entire sector.
Packaging conformity and performance - By setting up this committee the III aims to facilitate the procedure of conforming to rules and regulations as well as achieving the standards of performance required from packaging. In this latter case the principal objective is to establish a shared standard for evaluating packaging performance with a particular regard for analytical and laboratory methodology.
Technique - The work of the technical committee aims to achieve two principal objectives: a constant monitoring of the problems of the sector on a global level and a greater involvement on the part of the Institute in establishing rules regarding packaging safety.
Technological innovation - This committee task is to increase awareness of new technological frontiers and crucial themes for the development of the sector, from active and intelligent packaging to radio-frequency traceability technologies.