Forme di bellezza
Forms of beauty

Dopo i sensibili rallentamenti registrati negli anni scorsi, si profilano momenti migliori per il grande mondo del “BellEssere”.
After the considerable slowdown in recent years, better times are ahead for the great world of “WellBeing”.
Ideas & Trends
Ready to use










DATI E FATTI DI IMBALLAGGIO Dopo i sensibili rallentamenti registrati negli anni scorsi, si profilano momenti migliori per il grande mondo del “BellEssere”.
Con punte di eccellenza, che ribadiscono la validità delle proposte made in Italy da esportazione.
Consumi, trend e confezioni.
Plinio Iascone

Sebbene il mercato della cosmetica in Italia abbia continuato a mostrare, nel 2004, un rallentamento rispetto ai ritmi evolutivi a cui si è stati abituati sino al 2002, i dati elaborati da Unipro indicano che il mercato interno ha segnato una crescita del 2,2% in termini di fatturato. Considerando però l’aumento dei prezzi pari a circa il 2,5%, il mercato italiano, in termini reali, ha di fatto confermato i valori del 2003.
Anche a livello europeo il settore non esprime un’evoluzione soddisfacente; va segnalato però che, negli ultimi mesi del 2004, si sono evidenziati segnali di ripresa.
L’andamento riflessivo del mercato interno, che ha penalizzato in particolare le importazioni (-0,5% circa), è stato compensato da una ripresa delle esportazioni (+7%).
La buona intonazione del mercato interno, unitamente a un ridimensionamento delle importazioni, ha permesso all’industria italiana della cosmesi di chiudere l’anno con un fatturato in aumento del 3,9%. In termini reali, tenuto conto dell’aumento dei prezzi, si valuta un incremento reale del 1,8-2%.
Esaminando poi l’andamento delle diverse tipologie di prodotti, si evidenziano alcuni trend molto positivi. È il caso dei prodotti per l’igiene orale (+6,7%), per trucco viso (+6,3%), per la linea maschile (+ 6,2%) e dei profumi grazie ad un ottimo andamento delle esportazioni. In calo risultano invece l’importante area, in termini di fatturato, dei prodotti per l’igiene corpo (-1,7%) e i prodotti per l’infanzia.
In termini di fatturato, il principale settore resta quello dei prodotti capelli e cuoio capelluto, che comunque segna una crescita modesta (+1,5%).
Dopo alcuni anni di progressivo ridimensionamento, anche la profumeria alcolica segna una positiva inversione di tendenza (+0,3%). Secondo i dati elaborati da Unipro, per quanto concerne i canali distributivi, nel 2004 si evidenziano i seguenti trend: farmacie (+5%), profumeria (+1,7%), mass market (+1,3%), canali professionali - parrucchieri, istituti di bellezza, vendite porta a porta (-1,6%).

Esigenze e tendenze specifiche - I prodotti della cosmesi e profumeria sono beni che “fanno immagine” e trasmettono sensazioni, e quindi tutto ciò che concerne la comunicazione, assume, ovviamente, una valenza determinante. In un simile contesto il packaging costituisce una formidabile leva di marketing, a cui i produttori prestano grande attenzione. La ricerca e l’innovazione in termini di confezionamento è continua e si manifesta sia nello sviluppo di nuove forme o colori sia nell’impiego di materiali alternativi (è il caso del ricorso all’ABS, lucido e antigraffio, o al PETG).
Anche in termini di contenuto di servizio e funzionalità, le confezioni cosmetiche seguono dappresso le esigenze dei consumatori; ne è un esempio la crescita progressiva delle monodosi, destinate a incrementare ulteriormente nei prossimi anni in molte famiglie di prodotti.

Le forme del confezionamento
3.035 milioni le confezioni impiegate nel 2004 dall'industria italiana della cosmesi - profumeria e igiene personale (+1,4% rispetto al 2003).
Se si fa riferimento al peso degli imballaggi primari utilizzati, l’incremento risulta lievemente superiore (+1,8%).
Si ritiene che tale discrepanza non derivi da un aumento del peso medio degli imballaggi che, come noto si è sensibilmente ridotto, ma da alcuni fattori contingenti:
- il buon andamento del settore profumi, dove la flaconeria di vetro è dominate (in questo caso il peso medio dei flaconi è superiore ad altre tipologie di imballaggio);
- l’incremento dei prodotti maschili, caratterizzati dalla presenza di imballaggi metallici;
- le sostanziali buone prestazioni dei prodotti del trattamento corpo e lo sviluppo interessante del settore trucchi (complessivamente i due settori consumano il 25% circa di imballaggi primari).
In quest’ampia area, le tipologie di imballaggi primari sono molteplici, mentre si riscontra maggiore omogeneità nell’imballaggio di presentazione (privilegiato l’astuccio pieghevole di cartoncino, che sta assumendo connotazioni sempre più sofisticate e preziose) in quello da trasporto (essenzialmente la cassa di cartone ondulato, sempre più di sovente impiegata anche come “espositore”, soprattutto per i prodotti destinati alla distribuzione moderna, il che comporta anche l’eliminazione dell’astuccio).
Gli imballaggi primari usati per il confezionamento dei prodotti della profumeria-cosmesi-igiene personale, sono riconducibili a queste principali categorie: confezioni di vetro, confezioni di plastica (inclusi i poliaccoppiati flessibili), tubetti flessibili, confezioni di metallo.

• Imballaggi di vetro (flaconi, boccette, vasi e fiale) - Nel 2004 hanno raggiunto 708 milioni di confezioni (mantenendo la quota di mercato del 2003), così ripartite: 49% profumeria, 17% prodotti per la cura delle mani, 11% articoli da regalo, 8% prodotti per trucco e cura viso e 15% altri settori (cura del corpo, prodotti per la barba ecc.).Il vetro (attualmente al 16% sul totale dei materiali impiegati nel packaging cosmetico) tende a perdere posizioni rispetto a vasetti di materiale a base polimerica destinati ai prodotti per le mani e per il viso e alle fiale per i tricologici. Mantiene, per contro, la leadership nel settore profumeria (51%), dove forme e colori esprimono al meglio il concetto di raffinatezza e alta qualità rispetto agli altri materiali confezionamento.

• Imballaggi di plastica - Con un trend tendenzialmente in crescita, nel 2004 si stima abbiano raggiunto uno share del 47% (in particolare 44% flaconeria e vasetti e 3% bustine). Nei prossimi anni sono destinati a una sempre maggiore diffusione sotto forma di flaconcini, fiale e bustine, in relazione alla tendenza di impiego di monodose. L’uso di flaconeria e vasetti di plastica risulta così ripartito: 30% prodotti per il trattamento del corpo, 24% specialità per il trattamento dei capelli,18% viso e trucco, prodotti per le labbra 8,6% e 19,4% altri prodotti. Per quanto concerne le bustine, il 43% è imputabile ai prodotti per le mani, il 18% alle specialità per il corpo e il restante 39% è suddiviso tra salviette profumate e prodotti per il trattamento dei capelli. In aumento progressivo i fazzoletti profumati. Anche laddove si progettino forme ardite, la plastica viene premiata.

• Tubetti flessibili (PE/ALL/PE, PE e ALL) - Il settore, con una quota del 18,2% sul totale degli imballaggi utilizzati per il confezionamento dei cosmetici e profumeria, risulta stabile rispetto al 2003.
I tubetti flessibili di plastica e quelli di PE/ALL/PE vengono impiegati per il 63% nel settore dentifricio; la presenza più consistente di tubetti di alluminio è registrata nel confezionamento di dentifrici (30,5%), di prodotti per il corpo (28,5%), di trattamento capelli (9%). Il rapporto fra i tubetti di plastica (PE o PE/ALL/PE) e quelli di alluminio è 83% a 17%. La tendenza è dunque a favore della plastica, e in particolare degli accoppiati PE/ALL.

• Imballaggi metallici (bombolette, scatole, tubetti rigidi) - Sul totale degli imballaggi utilizzati, si attestano al 9%, in lieve diminuzione rispetto al 2003. Il posizionamento delle tre tipologie differisce a seconda dei settori.
Nel settore rossetti il tubetto rigido metallico è in netto calo: in pochi anni lo share è sceso al 44% e si prevedono ulteriori ridimensionamenti, a tutto vantaggio della soluzione in plastica. Nei comparti trattamento capelli, deodoranti e prodotti per la barba, la bomboletta metallica spray risulta in lieve calo, con uno share del 5,5%; la merceologia presenta invece un’evoluzione “interna”, che vede la crescita del contenitore di alluminio rispetto a quello di acciaio.

• Imballaggi di carta e cartoncino - In lieve calo risultano le confezioni dove l’imballaggio primario è costituito da busta di carta (talco) e incarti (saponette).
Si parla di un’incidenza pari al 2,6% sul totale. Diverso il discorso per l’astuccio di cartoncino; si calcola infatti che l’impiego degli astucci di presentazione riguardi il 42% circa delle confezioni, quindi si calcola un utilizzo di circa 1.270 milioni di unità (+2,5% rispetto al 2003). Nel caso della profumeria e delle creme viso corpo di alta gamma, gli astucci svolgono, al pari del flacone o del vasetto, una decisiva funzione di comunicazione.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio





Perfume and cosmetics
Forms of beauty


PACKAGING DATA AND FACTS - After the considerable slowdown in recent years, better times are ahead for the great world of “WellBeing”. With areas of excellence, emphasising the validity of Italian exports. Consumption, trends and packs. Plinio Iascone

TAlthough the Italian cosmetics market continued to show a slowdown in 2004 compared to the growth to which it had become accustomed since 2002, the data processed by Unipro indicate that the domestic market has experienced growth of 2.2% in turnover. However, when one takes into account a roughly 2.5% price rise, the Italian market has, in practice, confirmed the 2003 figures.
Also on a European scale, this sector has not seen satisfactory growth. Having said this, there were a few signs of a pick-up in the last few months of 2004 .
The reflective trend of the Italian market, which has mainly penalised imports (roughly -0.5%), has been compensated for by improved export figures (+7%).
The good shape of the domestic market, together with resizing of imports, has allowed the Italian cosmetics industry to end the year with a 3.9% increase in turnover.
In actual terms, taking into account the price rises, the real growth figure is 1.8-2%.
If we then look at the individual product types, one finds some very positive trends. This is the case of oral hygiene products (+6.7%), make-up (+6.3%), products for men (+ 6.2%) and perfumes, thanks to the excellent export levels.
The important areas (in terms of turnover) of personal hygiene products and baby products have seen negative growth (-1.7%).
In terms of turnover, the main sector continues to be that of haircare products, though with modest growth (+1.5%).
After a few years of continual resizing, even the alcohol based perfumery segment has begun to turn around (+0.3%).
According to the Uniparo data for the distribution channels, 2004 saw the following trends: pharmacies (+5%), perfumeries (+1.7%), mass market (+1.3%), professional outlets - hairdressers, beauty salons, door-to-door sales (-1.6%).

Specific needs and trends - Cosmetics and perfumery products are goods that “give” and “make” an image and so all aspects of their communication are of crucial importance. Packaging therefore provides a formidable marketing tool for the producers, who dedicate a lot of resources and time to this.
There is constant research and innovation in packaging, resulting in both new shapes and colors and the adoption of alternative materials (such as the use of shiny and non-scratch ABS or PETG). Also in terms of service content and functionality, cosmetics packs follow consumer needs. One such example is the general growth in single-dose packs, destined to increased over the next few years in various product families.

Packaging forms
3,035 million packs used in 2004 by the Italian cosmetics/perfumery/personal hygiene industry (+1.4%% compared to 2003). In terms of weight, there was a slight rise in the amount of primary packaging used (+1.8%). This difference is not due to an increase in the mean weight of packaging, which everyone knows has fallen considerably, but to a few contingent factors:
- good results in the perfume sector, where glass flacons dominate (here the average weight of the flacons is higher than the other types of packaging);
- an increase in products for men, distinguished by metallic packaging;
- basically good performance by body treatment products and the interesting development of the make-up sector (these two sectors represent about 25% of all primary packaging).
Primary packing continues to consist of a multitude of different shapes and types, while the presentation packaging tends to be more uniform (mostly the folded board box, which is becoming more and more sophisticated and refined) as does the packaging used for shipping (corrugated cardboard boxes, being increasingly used also as “displays”, especially for mass market products, thus eliminating the use of the individual case).
Glass, plastic (including flexible polylaminates) and metal packs, but also flexible tubes: these are the types of primary packaging used for perfumes, cosmetics and personal hygiene products.

• Glass packaging (flacons, bottles, jars, etc.) - Some 708 million packs (the same share as in 2003) were produced in 2004, split as follows: 49% perfumery, 17% handcare products, 11% giftware, 8% make-up and facial treatment and 15% other sectors (bodycare, shaving products, etc.).
Glass (currently with a 16% share of the total materials used for cosmetics packaging) is losing ground to jars made from polymer materials for hand and face products and to vials for haircare products. It continues to be the leader, however, in the perfumery sector (51%), where shape and color are the best means to express the concept of elegance and high quality compared to the other types of packing materials

• Plastic packaging - The trend is upwards, with an estimated share in 2004 of 47% (more specifically, 44% for flacons and jars, 3% sachets).
Over the next few years one can expect to see greater use of plastic packaging in the shape of flacons, vials and sachets, especially due to the trend for monodose packs.
The use of plastic flacons and jars is split as follows: 30% body treatment products, 24% hair care,18% face and make-up, 8.6% lip products and 19.4% other products.
As for the sachets, 43% is used for handcare products and 18% body treatments, while the remaining 39% is split between perfumed wipes and haircare products. Perfumed wipes are enjoying continual growth.
Even where shapes are bold, plastic turns out to be a winner.

• Flexible tubes (PE/AL/PE, PE and AL) - This sector has 18.2% of the total market for packaging used in the cosmetics and perfumery sector and is basically stable compared to 2003.
Flexible plastic tubes and PE/AL/PE tubes are used for 63% of all toothpaste. Aluminium tubes have a greater share for toothpaste packs (30.5%), bodycare (28.5%) and haircare (9%).
The ratio between plastic tubes (PE or PE/AL/PE) and aluminium tubes is 83%:17%.
The trend is in favour of plastic, especially PE/AL laminates.

• Metal packaging (spray cans, tins and stiff tubes) - Its share is of the total packaging used is 9%, slightly down on 2003. The positioning of the three types of metal packaging differs from sector to sector. In the lipstick sector, for instance, use of stiff metal tubes has dropped sharply: in just a few years it has fallen to 44% and further reductions are forecast, to the advantage of plastic solutions.
In the sectors of haircare, deodorants and shaving products, the spray can has slipped slightly to 5.5%. There seems to be an "internal" evolution in the goods, with a rise in the use of aluminium to the detriment of steel.

• Paper and board packaging - There has been a slight drop in the use of packs where the primary packaging consists of paper bags (talc powder) and wrapping paper (soaps). These account for 2.6% of the total market. Cartons are a separate matter. In fact, presentation boxes are used in roughly 42% of all packs and so it is calculated that some 1,270 million units are used (+2.5% on 2003). In the case of luxury perfumes and face/body creams, boxes have a crucial communication role, as important as the flacon and jar itself.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio