April 2004
Meri Menichetti,
Fucecchio (FI)
A PAGE…

Only the explosive silence of this white page,
was able to console me
passing close by me like a snowflake sighing mutely
in a wintry dusk.

Only the quiet immobility of this empty page
has taciturnly marked the detachment that has drawn me away.
Far away
from the feckless din of my companions of the human race,
that bury their sentiments in the fetid shroud of
soulless slogans.

Only the fragile force of this bare page
was able to draw me
in that the sad interlacing
of the ravenous instinct of appearing
and pompous excess
has no right of abode here.

On the blank page
the sense of duty quietly reigns,
lovable tyrant of an invisible army
stubborn combatant for a new page,
that with yearning tenacity,
dares to draw a fragment of humanity
from the daily enemy
dispersed amidst the links of power,
a piece of essentiality
mangled by the blades of profit,
a shred of ethics
bloodily tortured
by the King Midas of immorality.

I wish to live here
inside the blank sheet
that has been given to me
precious page
imbued with invisible song
mixed with valour and sweat.

Let me struggle
immersed in the tenderness of my blank page:
…and even if I should win
I run no risk:
you don’t win anything because,
for once…

it’s not a question of money.



Solo il silenzio dirompente di questa pagina bianca,
mi ha potuto consolare
passandomi accanto lievemente come un fiocco di neve
che singhiozza muto
in un crepuscolo invernale.

Solo la quiete immobile di questa pagina vuota
ha scandito taciturna il distacco che mi ha trascinato via.
Lontana
dal frastuono inutile dei sodali della razza umana,
che seppelliscono i loro sentimenti nel sepolcreto fetido di slogan senza l’anima.

Solo la forza fragile di questa pagina nuda
mi ha saputo irretire
perché il triste intrecciarsi
del famelico istinto dell’apparire
e del ridondante soverchio
qui
non ha diritto di asilo.

Nella pagina bianca
cheto regna il senso del dovere,
amorevole tiranno di un esercito invisibile
combattente caparbio per una nuova pagina,
che, con struggente tenacia,
osi strappare al quotidiano nemico
un frammento di umanità
disperso nelle maglie del potere,
un ritaglio di essenzialità
martoriato dalle lame del profitto,
un brandello di etica
torturato a sangue
dai Re Mida dell’immoralità.

Voglio vivere qui
dentro al foglio bianco
che mi è stato donato
preziosa pagina
intrisa di canti invisibili
frammisti ai valori ed al sudore.

Lasciatemi combattere
immersa nella tenerezza della mia pagina bianca:
…se anche dovessi vincere
non corro alcun rischio:
non si vince nulla, perché,
una volta tanto…

non è un affare di soldi