July-August 2001
L’Oscar, Internet e la Mostra
The Oscar, the Internet and the Show


Bellezza: think positive
Beauty: think positive

Una bellezza molto italiana
A very Italian beauty

M&D News
Full immersion nel cartoncino
Full immersion in cardboard board

Gli imballaggi cellulosici
Cellulose-based packaging


E l’ondulato cresce ancora
Corrugated cardboard on the rise again

Fiducia e passione
Faith and passion

La sfida dell’automazione
The challenge of automation

F&F News
Macfrut
Assemblea annuale Gifasp
Gifasp annual meeting

Sulla cresta dell’onda
On the crest of the wave


Cosmesi “tecnologica”
“Technological”cosmetics


I&M News

Carta e cartone sotto “esame”
Paper and cardboard under “examination”


Converter: il momento
della politica
Converters: the moment of politics


Informatore legislativo
Leggi, proposte parlamentari, interpretazioni
Laws and Decrees

Laws, parliamentary bills, Interpretations

E&L News
Gli inchiostri, i “metalli pesanti”
e il decreto Ronchi
Inks, “heavy metals” and the Ronchi decree


Cambiare per crescere
Change in order to grow

Niente più alberi meccanici
No more mechanical shafts

M&M News


Cosmoprof (l’appuntamento primaverile di respiro internazionale della cosmesi e profumeria) ha offerto un’occasione di confronto importante agli operatori. L’associazione di categoria Unipro ha, in quell’occasione, evidenziato l’andamento positivo che caratterizza da alcuni anni il mercato. Nell’ultimo triennio, il consumo nazionale si è infatti sviluppato a un tasso medio annuo del 7,8% in termini di fatturato e del 3,8%, in termini di quantità. Sempre nell’ultimo triennio la produzione nazionale presenta, con riferimento alle quantità, un tasso tendenziale di sviluppo del 6,3% medio annuo. La componente estera della domanda (tasso di sviluppo 27% m. a.) ha contribuito sensibilmente all’ottimo andamento.
Il made in Italy della bellezza si mantiene dunque a ottimi livelli di competitività e continua a riscuotere interesse in tutto il mondo.

I numeri del mercato nazionale
I dati di sintesi del 2000 evidenziano il seguente quadro evolutivo:
• il fatturato ha raggiunto i 14.955 miliardi di lire (+8,5% rispetto al 1999). Le esportazioni presentano uno share del 19% e risultano cresciute del 27% rispetto al 1999;
• le importazioni sono cresciute del 18%;
• la bilancia commerciale chiude positivamente in attivo con un +589 miliardi di lire (il saldo era +322 nel ’99);
• il consumo italiano, pari a 14.955 miliardi di lire, segna una crescita del 6,7%.
Il 14% circa dei consumi italiani si riferiscono a prodotti di importazione;
• la produzione espressa in peso si aggira intorno a 1.567.000 t (+7,3% sul ’99);
• l’industria italiana della cosmesi e profumeria ha immesso sul mercato, 2,8 miliardi di confezioni (distribuite in ambito nazionale e all’estero).
A fronte di questi risultati, il mercato cosmetico nazionale risulta al quinto posto nella graduatoria mondiale dopo Stati Uniti, Giappone, Germania e Francia; gli stessi dati, se confrontati con l’andamento dei mercati Europei, evidenziano però una performance migliore del nostro paese. La crescita media dell’Europa è stata infatti del 4,2%, pari a oltre 44 mila miliardi di euro (6,7% il mercato italiano): Francia e Germania, per esempio, presentano tassi di crescita del 3,8%, mentre la Gran Bretagna si limita a uno 0,6%.
Nel mondo operano oltre 14.000 imprese produttrici di cosmetici di cui circa 1.000 in Italia. Sul mercato italiano continuano a operare grandi gruppi internazionali: L’Oreal, Unilever, Avon, Revlon, D&D, Shiseido Cosmetici Italia, Beecham Italia, Clarins, Schwarzkopf Italia, Wella Italiana, Johnson & Johnson, Procter & Gamble, Yves Saint Laurent, Colgate Palmolive e Manetti & Roberts.
Un’altra posizione di rilievo è occupata dal grossi operatori italiani, ovvero
Schiapparelli Benessere, I.C.R. (Trussardi e Versace), Hanorah, Roan, Diana De Silva Cosmetiques, Intercos Italia, Farmaceutici Dr. Ciccarelli, Paglieri, Mantovani, Guaber, Dora Bruschi ed Euroitalia.

Merceologie, distribuzione, proiezioni
Il mercato italiano della cosmesi, nel 2000, risulta in crescita nella quasi totalità delle aree merceologiche. Gli unici due settori per i quali si registra una sostanziale stabilità sono i prodotti per il trucco viso e i prodotti per le mani. In sensibile espansione, con trend superiori alla media dell’intero settore, risultano invece la profumeria alcolica, gli articoli da regalo, i prodotti della linea bambini, prodotti per gli occhi e per la cura del corpo. In merito ai diversi canali distributivi, è inoltre interessante rilevare che, nel 2000, il tasso di crescita maggiore si è riscontrato nel canale “vendite tramite istituti di bellezza” (12%). I canali tradizionali, farmacie, mass market e profumerie (85% del mercato) hanno segnato uno sviluppo del 6,5%, ed è la profumeria a presentare i tassi di sviluppo superiori sia in termini di valore che di quantità. In lieve diminuzione lo share del mass market, che presenta il minore tasso di crescita con riferimento al volume di vendita espresso in valore, e registra un calo in termini quantitativi. Tale divario si spiega con un orientamento espresso dai consumatori verso prodotti di maggiore qualità. Per il prossimo triennio, le prospettive del settore profumeria, cosmesi, saponi da toeletta e affin sono positive. Secondo una proiezione effettuata da Prometeia per conto di Unipro, il settore dovrebbe svilupparsi a un tasso medio annuo del 5% circa in termini reali e i trend di sviluppo maggiori dovrebbero interessare gli istituti di bellezza, le profumerie e le farmacie. Di contro, la spinta propulsiva che aveva caratterizzato lo sviluppo della distribuzione moderna (mass market) negli anni passati, sembrerebbe essersi ridimensionata.
La prevista crescita dei consumi italiani trae anche origine dal confronto inerente alle valutazioni delle spese pro capite annue nei principali paesi europei: Italia 121 euro, Francia 148, Gran Bretagna 128, Austria 130.
Alle buone potenzialità di incremento del mercato interno , si accompagnano le ottime possibilità di crescita delle nostre esportazioni.

Il confezionamento
I cosmetici e i profumi restano prodotti che “fanno immagine”: oltre a gratificare chi li usa, devono essere in grado di trasmettere agli altri impressioni precise. La presentazione del prodotto e quindi tutto ciò che concerne la comunicazione, assume, ovviamente, una valenza determinante date le peculiarità del settore. In questo contesto il packaging riveste un’importanza fondamentale, costituendo tra l’altro una formidabile leva di marketing, ed è oggetto di precisa attenzione da parte dei produttori.
In termini di confezionamento la ricerca e l’innovazione sono costanti e si manifestano sia nella ricerca di nuove forme o colori sia nell’utilizzo alternativo dei materiali.
La crescita del settore della cosmesi e profumeria ha avuto positivi riflessi inerenti all’impiego di imballaggi.
Si valuta che nel 2000 l’industria italiana della cosmesi, profumeria e igiene personale abbia immesso alla vendita (mercato interno + esportazioni) circa 2.841 milioni di confezioni, con un incremento dell’7% circa rispetto al 1999.
La crescita risulta superiore all’incremento fatto registrare dal peso degli imballaggi utilizzati (peso confezioni). Il delta tra i due valori è spiegato, in parte, con una crescita sostenuta del numero delle confezioni di materiale plastico, notoriamente più leggero rispetto ad altre tipologie di imballaggio ed anche a seguito della tendenza alla riduzione del peso medio dell’imballaggio, anche se con ritmi decisamente più contenuti rispetto al passato.

Imballaggio molto diversificato
Il confezionamento dei prodotti di cosmesi, profumeria e igiene personale presenta un’elevata varietà di confezionamenti di tipo primario. Maggiore omogeneità si trova in termini di imballaggio di presentazione, in quanto la scelta cade essenzialmente sull’astuccio pieghevole di cartoncino e sull’imballaggio da trasporto, che avviene mediante casse di cartone ondulato.
Per quanto concerne la cassa di cartone ondulato, è da registrarne la diffusione in qualità di “espositore”, specialmente per i prodotti destinati alla distribuzione moderna. Usata anche come espositore, presenta un peso medio lievemente superiore a quello della cassa normale in quanto contiene degli accessori interni in cartone.
Gli imballaggi usati per il confezionamento dei prodotti di profumeria, cosmesi e igiene personale sono riconducibili a otto principali categorie: confezioni di vetro, confezioni di plastica (inclusi i poliaccoppiati flessibili), tubetti flessibili, confezioni di metallo, astucci di cartoncino (imballaggio di presentazione), incarti in carta, scatole di cartone ondulato per la spedizione, film per la spedizione.
I cambiamenti più significativi in termini di imballaggio riguardano, oltre a lievi spostamenti nel mix del packaging: l’aspetto (forma, colore, grafica ecc.), la maggiore funzionalità della confezione, l’ottimizzazione del rapporto fra costo e funzioni.
È interessante evidenziare i trend espressi nel 2000 dalle diverse tipologie di imballaggi con riferimento al numero impiegato.

Imballaggi di plastica - Presentano il maggiore tasso di sviluppo (+9% rispetto al 1999), con uno share in progressiva crescita: 35% nel 1996, 41% nel 1999, attualmente stabilizzato al 42%. Il loro sviluppo deriva sia da un aumento di partecipazione a scapito di altre tipologie di imballaggi, esempio nei prodotti per il trattamento del corpo e viso (in special modo per le creme), sia per la sensibile crescita registrata nel 1999 in settori quali i prodotti per il trucco e prodotti per la cura del viso, tutti ad alta presenza di confezioni di plastica.

Imballaggi di vetro (flaconi, boccette, vasi ecc) - Presentano uno share del 25%, in lieve calo rispetto al 1999, ma il numero di confezioni di vetro risulta aumentato del 4,6%. Nell’area profumeria uomo/donna la quota supera l’87% e risulta in sensibile aumentato a scapito del flacone di plastica. In diminuzione invece l’impiego del vetro nelle fiale per il trattamento dei capelli (dove sta crescendo l’impiego delle fiale di plastica) e nell’area dei vasetti per creme.

Imballaggi metallici (bombolette per prodotti spray e scatolette) - La quota si è assestata sul 12%. Il numero di confezioni utilizzate presenta però un aumento del 6%, grazie essenzialmente alla crescita delle bombolette di alluminio. Ciò dipende sia dallo sviluppo dei settori in cui vengono usate sia da una loro predominanza rispetto alle bombolette di acciaio.

Tubetti flessibili (PE/ALL/PE, PE e ALL) - Con una quota stabile al 18%, questa categoria nel 2000 ha segnato un incremento del 6,6%: calo per i tubetti flessibili di alluminio, aumento per quelli di PE e ALL/PE.

Astucci di cartoncino - Sempre molto diffuso, anche nel settore dei dentifricio, ha concluso il 2000 con un incremento del 9,7% (il tasso è superiore allo sviluppo del settore cosmesi profumeria che è stato del +7%). La differenza trova spiegazione nella sensibile crescita del settore profumeria alcolica (+10%), dove l’astuccio è presente nella quasi totalità delle confezioni.

Buste e incarti di carta - Le prime destinate al talco, le seconde alle saponette fanno registrare una sostanziale stabilità. Questo imballaggio primario si stima incida per il 3% circa.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio
Cosmesi e profumeria: il mercato italiano vive momenti di gloria, trainando anche l’industria dell’imballaggio, a sua volta sostenuta da una vivace forza propositiva. Tendenze e numeri delle varie aree merceologiche.
Plinio Iascone


A very Italian beauty

Cosmetics and perfumes: the Italian market is experiencing moments of glory, pulling the packaging industry along in its wake, which in its turn is sustained by a lively force teeming with ideas. Trends and statistics of the various product areas.

Cosmoprof (the Spring cosmetics and perfumes fair of international renown) offered an important opportunity for operators to compare notes. On this occasion the trade association Unipro emphasised the positive trend which has characterised the market for some years. In the last three years, domestic consumption has in fact grown to a annual average rate of 7.8% in terms of turnover and 3.8% in terms of quantity. In the last three years domestic production has shown a potential annual average growth rate of 6.3%. The foreign component of the demand (annual average growth rate 27%) has considerably contributed to this excellent trend.
Beauty made in Italy therefore maintains excellent levels of competitiveness and continues to attract attention from all over the world.

Italian market statistics
The data for 2000 highlight the following trends:
• turnover has reached 14,955 billion lire (+8.5% compared to 1999). Exports represent a share of 19% and show a growth of 27% compared to 1999;
• imports have increased by 18%
• the trade balance closes positively on the credit side with a +589 billion lire ( the balance was +322 in ’99);
• Italian consumption, equal to 14,955 billion lire, shows a growth of 6.7%.
Around 14% of Italian consumption regards imported products;
• production expressed in weight is around 1,567,000 t (+7.3% on ’99);
• the Italian cosmetics and perfume industry introduced 2.8 billion packages onto the market (distributed in Italy and abroad).
Comparing these results the domestic cosmetics market appears in fifth place after the United States, Japan, Germany and France; the same figures, if compared with the trend of European markets, highlight however a better performance for Italy. The average growth in Europe was in fact 4.2%, equal to over 44 thousand billion Euro (6.7% of the Italian market): France and Germany, for example, show growth rates of 3.8% while Great Britain confines itself to 0.6%. In the world there are over 14,000 cosmetics manufacturers operating of which about 1,000 are in Italy. Large International groups continue to operate in the Italian market: L’Oreal, Unilever, Avon, Revlon, D&D, Shiseido Cosmetici Italia, Beecham Italia, Clarins, Schwarzkopf Italia, Wella Italiana, Johnson & Johnson, Procter & Gamble, Yves Saint Laurent, Colgate Palmolive and Manetti & Roberts.
Another important position is occupied by the large Italian operators, who are:
Schiapparelli Benessere, I.C.R. (Trussardi e Versace), Hanorah, Roan, Diana De Silva Cosmetiques, Intercos Italia, Farmaceutici Dr. Ciccarelli, Paglieri, Mantovani, Guaber, Dora Bruschi and Euroitalia.

Product types, distribution, forecasts
The Italian cosmetics market in 2000 appears to be growing in almost every product sector. The only two sectors where we find a basic stability are face make-up and handcare products.
On the other hand, alcohol-based perfumes, gift articles, baby products, eye and body care products are expanding considerably, with trends above the whole sector average.
Concerning the various distribution channels it is interesting to find that in 2000 the highest growth rate was found in the “beauty parlour sales” channel (12%). Traditional channels, pharmacies, mass markets and perfumeries (85% of the market) registered a growth of 6.5% and it is the perfumeries which show the highest growthrate in terms of both value and quantity. There is a slight fall in the mass market share, which shows a lower growth rate regarding sales volume expressed in value and registers a drop in terms of quantity. This gap can be explained by consumers’ orientation towards better quality products.
For the next three years there are good prospects for the sector of perfumes, cosmetics, toilet soap and similar products. According to a forecast carried out by Promoteia on behalf of Unipro, the sector should develop to an annual average rate of approximately 5% in real terms and higher growth trends should interest beauty parlours, perfumeries and pharmacies. In contrast, the propelling boost which characterised the growth of modern distribution (mass market) in past years, appears to be dying down.
The forecasted growth of Italian consumption also has its origins in the comparison inherent in the evaluations of annual per-capita expenditure in the major European countries: Italy 121 Euro, France 148, Great Britain 128, Austria 130.
The strong growth potential of the domestic market joins with the excellent possibilities for growth of Italian exports.

Packaging
Cosmetics and perfumes remain image-making products: in addition to gratifying their users, they must be able to transmit precise impressions to others. Product presentation and, therefore, everything to do with communication obviously assumes a great deal of importance, becoming among other things a formidable marketing tool and a target meriting manufacturers’ special attention.
In terms of packaging there is constant research and innovation evident in research into new shapes or colours and alternative use of materials.
The growth of the cosmetics and perfumes sector has had positive effects on packaging.
It is calculated that in 2000 the Italian cosmetics, perfume and personal hygiene industry introduced onto the market (domestic and exports) approximately 2,841 million packages, with an increase of approximately 7% compared to 1999.
The growth turns out to be higher than the recorded increase of the weight of the packaging used (package weight). The gap between the two figures can be partly explained by the sustained growth in the number of packages using plastic materials, notoriously lighter than other packaging types and also by the tendency to reduce the average weight of the packaging, even though at a much lower rate than was seen in the past.

Very diversified packaging
The packaging of cosmetics, perfume and personal hygiene products shows an elevated variety of primary type packaging. More homogeneity is found in terms of presentations packaging, in that the choice essentially falls to foldable cardboard containers and transport packaging which generally takes place in corrugated cardboard boxes.
As far as corrugated cardboard boxes are concerned, one should note their increasing use as display stands, especially for products destined for modern distribution. Used as display stands they weigh slightly more than the normal box as they contain internal accessories in cardboard.
Packaging used for wrapping perfume, cosmetics and personal hygiene products can be traced to eight major categories: glass packaging, plastic packaging (including flexible polylaminates) flexible tubes, metal packaging, cardboard cases (display packaging), paper wrappings, corrugated cardboard boxes for shipping, film for shipping.
The most significant changes in terms of packaging concern, in addition to small alterations in the packaging mix: the look (shape, colour, graphics etc.), the increased practicality of the package, the optimisation of the ratio between cost and function.
It is interesting to highlight the trends expressed in the year 2000 by the different types of packaging with reference to the number employed.

Plastic packaging - Presents the highest growth rate (+9% compared to 1999) with a progressively increasing share: 35% in 1996, 41% in 1999, currently stabilising at 42%. Their growth derives both from an increased presence at the expense of other packaging types, for example in body- and skin care products (especially creams) and from the considerable growth recorded in 1999 of sectors such as make-up products and skin care products, all with a high presence of plastic packaging.

Glass packaging (bottles, small bottles, jars etc) – Presents a share of 25%, a slight drop compared to 1999, but the number of glass packages shows an increase of 4.6%. In the male/female perfumery area the share is above 87% and appears to have increased considerably at the expense of plastic bottles. On the other hand the use of glass for phials for hair care products (where the use of plastic phials is on the increase) and jars of cream is decreasing.

Metal packaging (spray aerosol cans and small tins) - The share has settled at 12%. The number of packages used shows however an increase of 6%, thanks essentially to the growth of aluminium aerosol cans. That depends on both the growth of the sector in which they are used and their predominance compared to steel aerosol cans.

Small flexible tubes (PE/ALL/PE, PE and ALL) - With a stable share of 18%, this category recorded an increase of 6.6% in 2000: a drop in small pliant aluminium tubes, an increase in those in PE and ALL/PE.

Cardboard containers - Always very widespread, in the toothpaste sector too, at the end of 2000 they had increased by 9.7% (the rate is higher than the cosmetics and perfumes sector which was +7%). The difference can be explained by the considerable growth in the alcohol-based perfumery sector (+10%), where almost all packaging consists of containers.

Paper sachets and wrappers - The first for talcum powder and the second for soaps are basically stable. It is estimated that this primary packaging accounts for approximately 3%.

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio