March 2001
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La corsa all’oro e tempi moderni
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M&M News
Le soluzioni messe in campo da un produttore di chiusure e capsule per contenitori destinati all’industria farmaceutica, in relazione alle problematiche ambientali e di riciclo degli imballaggi usati. I recenti brevetti di PharmaStopper’s aprono nuove prospettive.
L.G.

Le problematiche relative alla gestione dei rifiuti ormai investono la società nel suo complesso, chiamando sia i privati cittadini sia gli attori della scena industriale alla condivisione di precise responsabilità. In questo senso, anche tutti i complementi di una confezione sono stati oggetto di una profonda rivisitazione, proprio alla luce delle nuove esigenze di riciclo, ferme restando le originarie caratteristiche di servizio che, giocoforza, devono essere assolte nel migliore dei modi possibili.
Stimolata dunque dalle richieste del mercato, e forte di un’esperienza pluridecennale al fianco dei grandi nomi dell’industria farmaceutica, l’italiana PharmaStopper’s ha brevettato alcune nuove soluzioni di chiusura, che trovano motivi originali di differenziazione rispetto ad analoghi prodotti esistenti.
Se fino ad oggi i requisiti richiesti dall’industria farmaceutica in fatto di chiusure erano l’inviolabilità (a garanzia della sterilità) e la praticità di impiego, ora PharmaStopper’s è infatti in grado di metter in campo un plus ulteriore, che potrà essere sfruttato dai grandi utilizzatori (enti ospedalieri in primis) per trasformare ciò che prima era un fastidioso rifiuto in un elemento di redditività.

Separare e’ più’ semplice
Dopo il successo di mercato ottenuto con una capsula a leva destinata ai contenitori di soluzione fisiologica, PharmaStopper’s ha brevettato successive varianti, con lo scopo di rendere sempre più semplice il distacco della capsula di alluminio (da togliere senza l’ausilio di strumenti quasi sempre pericolosi per l’utilizzatore), agevolando al contempo la separazione dei materiali di cui è in genere composto il contenitore. Vetro, alluminio e gomma potranno quindi essere facilmente avviati alla raccolta differenziata, diventando una risorsa economica consistente (considerati i volumi movimentati quotidianamente in ospedale) se conferiti alle società che si occupano del loro riciclo.
La capsula Eco1, interamente di alluminio a leva con filettatura da 28/29/32 mm è destinata a flaconi provvisti di filettatura sulla baga (simili a quelli impiegati per gli sciroppi). A differenza della versione precedente, quando il prelievo del liquido è stato ultimato, la capsula può essere svitata manualmente senza l’impiego di attrezzi, liberando così il flacone da gomma e alluminio. Per ovviare al problema delle sofisticazioni dopo lo svitamento, inoltre, a riprova dell’avvenuta apertura della capsula, si evidenzieranno fratture verticali lungo la sottana, mantenendo così fede agli impegni di garanzia e sicurezza necessari.
Simili le caratteristiche prestazionali per la Eco2, capsula a leva in tre pezzi, anch’essa interamente di alluminio e che potrà essere impiegata su flaconi con imboccatura standard a fascetta. È composta da una semicapsula corta, provvista di pretaglio e chiodo, sul quale andrà rivettata la levetta; da una seconda capsula esterna calzata sulla prima, provvista di un grande foro centrale, di un anello e di pretagli verticali; da una tipica levetta rivettata sul chiodo della capsula esterna.
Anche in questo caso il produttore ha puntato alla massima facilità di impiego. Quando l’utilizzatore solleva la levetta, provoca infatti l’apertura del foro centrale che consente il prelievo con la lancia del set infusionale. A operazione ultimata, lo strappo della capsula esterna ne provoca la rottura verticale completa, liberando quindi tutta la fascetta del flacone di vetro.
Dato che la semicapsula interna è corta e non ribattuta dalla testina di chiusura, risulterà solo appoggiata sul tappo di gomma e, dunque, facilmente asportabile.

Sicurezza e semplicità d’uso
PharmaStopper’s ha di recente perfezionato anche una capsula di plastica destinata ai contenitori monodose di liquidi e polveri (prodotti farmaceutici e veterinari, ma anche cosmetici, alimentari o dietetici).
In genere le capsule sono costituite da una porzione separabile a strappo, per liberare il tappo vero e proprio da una corona solidale al collo del contenitore. Con tali tipi di chiusura, tuttavia, l’utilizzatore incontra spesso difficoltà, sia nell’individuare la posizione esatta in cui operare sia perché si vede costretto a impiegare utensili di varia natura (coltelli o forbici) per sollevare il lembo da strappare.
Da un punto di vista produttivo, poi, le capsule di alluminio devono essere dotate di una guarnizione di materiale plastico da assemblare preventivamente - con ulteriori complicazioni nella fase di industrializzazione del prodotto - e possono sporcarsi facilmente, rendendo necessarie ulteriori operazioni di sterilizzazione.
Il reparto R&D PharmaStopper’s ha quindi lavorato per ovviare a questi inconvenienti e, puntando a incrementare la facilità di apertura, ha messo a punto una capsula dotata di feritoia di pre-frattura, in corrispondenza della sua superficie superiore, facilmente individuabile dall’utilizzatore. L’apertura della capsula avviene mettendo in atto una semplice pressione, seguita da un leggero strappo che determina l’immediata rottura della fascia laterale, con il conseguente distacco dalla corona. Ricorrendo inoltre alla mono-lavorazione ad alta temperatura, ha ottenuto una capsula con caratteristiche di igienicità superiore.
The evolution of the species
The solutions offered by a producer of closures and caps for containers for the pharmaceutical industry, with regard to environmental issues and problems in recycling the used packaging. PharmaStopper’s recent patents open up new horizons.

Problems concerning the management of waste today affect all aspects of society, with both private citizens and those involved in industry sharing precise responsibilities. In this sense, all the accessories making up a pack need to be looked at again carefully in the light of the new recycling requirements, while still providing the same features of service as before that, necessarily, must be performed in best possible way.
Stimulated by market demand, and on the strength of many decades of working in partnership with some of the biggest names in the pharmaceuticals industry, the Italian firm of PharmaStopper’s has patented some new types of closure with some original differences to similar existing products.
If, to date, the main requirements for the pharmaceutical industry in terms of closures have always been inviolability (guaranteeing sterility) and practical use, PharmaStopper’s is now in the position to add a further extra, one that can be exploited by large users (hospital structures first of all) to convert what was once troublesome waste into a potential source of profit.

To separate is simpler
After the resounding success on the market of a lever cap for saline solution containers, PharmaStopper’s has patented several variants with the aim of making it ever easier to detach the aluminium cap (removed without the need for tools that are nearly always dangerous for the user), while at the same time making it easier to separate the materials generally used to make up the container.
Glass, aluminium and rubber can thus be easily sent to separate waste collection points, so becoming a consistent economic resource (considering the typical numbers handled every day in a hospital) if handed to companies engaged in the recycling of these materials.
The Eco1 cap is made from a 100% aluminium lever with 28/29/32 mm threading, destined for bottles with threading on the bottleneck (like those used for syrups).
Unlike the previous version, once the liquid has been used up, the cap can be unscrewed by hand without the need for tools, thus freeing the bottle of the rubber and aluminium.
To get around the problem of tampering after unscrewing the cap, vertical cracks appear in the skirt once the cap has been opened, thus honouring the commitments of providing the necessary guarantee and safety.
The performance of the Eco2 is similar: a three-part lever cap, again made from 100% aluminium, this can be easily used on bottles with standard clamp mouths.
The cap consists of a short semicap with presplitting and nail, to which the lever is riveted, a second outer cap with a large central hole, ring and vertical presplitting slips onto the first and a typical lever riveted on the nail of the outer cap.
Here too, the producer has gone for max ease of use.
In fact, when the user lifts the lever, he opens the central hole that allows the lance of the infusion set to draw the contents.
Once completed, the user simply pulls the outer cap off, thus breaking the cap vertically and so freeing the clamp from the glass flacon. Given that the inner semicap is short and not pressed up against the closure head, it simply rests on the rubber plug and so is easy to remove.

Safety and ease of use
PharmaStopper’s has also recently perfected a plastic cap for monodose containers for liquid and powders (pharmaceutical and veterinary products, but also cosmetics, food or dietary supplements).
As a general rule, the caps are made from a pull-off part that releases the real cap from a ring fixed to the neck of the container.
The user often has difficulties with this type of closure, however, both in finding the exact position to pull it off and because he is forced to use various tools (knives or scissors) to lift the flap to be pulled off.
Then, from the perspective of production, aluminium caps must be provided with a plastic seal that has to be pre-assembled - with further complications in the industrialisation of the product - and which can easily get dirty, thus requiring extra sterilisation cycles.
PharmaStopper’s R&D department has thus worked on avoiding these problems and, by concentrating on making the opening easier, they have developed a cap with presplitting on the upper surface that is easily identified by the user.
The cap is opened by simply pressing this and then pulling it, causing the side clamp to break immediately, allowing for the ring to come away.
Moreover, by using high temperature single-processing, the result is a cap with superior levels of hygiene.