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Il gruppo Ronchi propone ai clienti di tutto il mondo una gamma rinnovata di riempitrici e tappatrici per la detergenza e l’igiene personale, caratterizzate innanzitutto da una flessibilità e semplicità d’uso perseguite ottimizzando le fasi di lavaggio della macchina e i tempi di cambio formato.
Stefano Lavorini
| |  | |  | | | Ronchi Mario, storico marchio dell’imbottigliamento per la detergenza e l’igiene, incassa i risultati di una diffusione worldwide e rilancia, aggiungendo altri 4.500 m2 coperti all’area produttiva (che ora occupa 18.000 m2). L’impresa lombarda pensa in grande, sostenuta da un fatturato che ormai supera di 50 miliardi e da uno staff di circa 150 collaboratori qualificati, suddiviso fra la casamadre di Gessate, la filiale hi-tech di Soncino (si chiama RonchiTeck e realizza i prototipi e le macchine speciali) e la RonchiPack di Bologna, che costruisce incartonatrici di qualità.
Con queste unità produttive e l’agilità tipica della migliore gestione famigliare, Ronchi serve i mercati di tutto il mondo, contribuendo con particolare efficacia a quel “miracolo italiano” a cui siamo oramai abituati ma che non per questo può dirsi scontato. Di scontato, infatti, qui non c’è molto: non il fatto che una PMI lombarda realizzi la metà del proprio fatturato nelle Americhe, né che “copra” il resto del mondo industrializzato (l’Europa) con una rete capillare di presenze dirette e autonome; non che sappia presidiare i mercati potenziali senza però rischi e oneri eccessivi, né che riesca a offrire sia una gamma completa di macchine standard sia uno “speciale” di qualità e i complementi di finelinea.
Ecco i presupposti e gli obiettivi che hanno sostenuto questi risultati e aprono oggi spazi ulteriori, raccontati dagli amministratori del gruppo, Cesare e Gianmario Ronchi.
Ripartire dal lavaggio
Servire il mercato chimico significa non solo costruire riempitrici dedicate, ma anche realizzare le relative soluzioni di movimentazione e automazione, e poi garantire le necessarie integrazioni di finelinea, a partire dall’incartonamento. Naturalmente, aggiunge Cesare Ronchi, anche in questo settore ciò che fa “la differenza” è innanzitutto la capacità di capire le esigenze degli utilizzatori, oltre a saper trovare e realizzare le soluzioni adeguate. «Nella fattispecie - precisa Gianmario Ronchi - oggi l’esigenza principale dei nostri clienti è di avere macchine flessibili, cioè da impiegare senza complicazioni per il confezionamento di prodotti diversi». Al riguardo, l’innovazione forse più importante - impensabile solo fino a pochi anni fa - riguarda la maggior velocità ed efficacia delle operazioni di lavaggio, ottenute grazie a un’accurata semplificazione delle relative parti del progetto. Grazie a questi sviluppi, oggi è possibile riempire con la stessa macchina sia lo shampoo che il detergente per i piatti, senza rischiare contaminazioni da residui di prodotto.
«Si tratta - spiega Cesare Ronchi - di un’esigenza sentita dai grandi come dai piccoli utilizzatori, generata dall’universale riduzione dei lotti e dalla contemporanea differenziazione di prodotto. In questa fase, abbiamo poi tenuto in conto che smaltire le soluzioni di lavaggio è molto costoso, e abbiamo ridotto drasticamente la quantità di detergente necessaria. Infine, l’altro grande blocco di funzioni su cui siamo intervenuti massicciamente riguarda la riduzione dei vari tempi morti, a partire dal cambio formato che oggi si effettua senza l’ausilio di utensili e con poche procedure standard, eseguibili anche da un operatore non specializzato».
Stessa velocità, più’ efficienza
L’adeguamento delle soluzioni tecniche alle esigenze di utilizzo ha interessato una molteplicità di altre funzioni.
Fra l’altro, anche gli attuali tappatori della casa sono stati oggetto di modifiche strutturali, messe a punto negli ultimi due anni: i modelli più evoluti sono controllati da servomotori e, a differenza dei sistemi tradizionali, lo stesso tappatore effettua tutti i tipi di chiusura. «In generale - spiega Cesare Ronchi - non si è trattato di aumentare ulteriormente la velocità media, che pure resta centrale, ma, ancora una volta, di perfezionare i vari aspetti della macchina in vista della sua flessibilità d’uso. Fra l’altro, questo ci ha portati a dedicare un’attenzione particolare alla movimentazione dei contenitori, che hanno forme e dimensioni, peso e stabilità differenti, lavorando sui trasportatori e sui riordinatori.
E se, ovviamente, tutto ciò si riflette anche sul piano dei costi, l’abilità del costruttore sta proprio nell’ottenere il migliore equilibrio possibile fra i vari elementi del progetto, in modo da mettere in campo tutta la tecnologia necessaria, ma nulla più di quanto sia necessario a dare valore aggiunto al prodotto».
Un’assistenza sempre più’ vitale
«Non bisogna d’altronde dimenticare - interviene Gianmario Ronchi - che non sempre si può disporre di mano d’opera altamente qualificata e quindi è importante che le macchine siano semplici da usare». L’osservazione non è marginale e ha risvolti immediati anche su un altro capitolo essenziale del business di un costruttore: quello dell’assistenza post vendita.
In mancanza di tecnici, l’end user tende infatti a rivolgersi sempre più di frequente al fornitore per risolvere ogni problema, anche banale. «In effetti è una richiesta in crescita e per questo, nei paesi dove abbiamo un business importante, cerchiamo di avere un’organizzazione locale che sia in grado di fornire anche l’assistenza tecnica necessaria. Ci siamo riusciti affrontando ogni genere di difficoltà: se negli Stati Uniti e in Brasile si trattava di individuare una persona a cui affidare la gestione della nostra filiale diretta, in altri mercati bisognava individuare le strutture indipendenti con le carte in regola per garantire tutte le funzioni di una rappresentanza esclusiva.
Lo stesso è stato fatto nei principali paesi europei, dove siamo serviti da uffici commerciali dedicati che, secondo noi, sono l’unica organizzazione in grado di penetrare i mercati locali».
Una macchina per ogni paese
Potrebbe sembrare uno slogan degli anni Settanta, invece è la mera constatazione di quante variabili occorra considerare per servire mercati diversi. «Flessibilità - commenta Cesare Ronchi - significa anche tener conto di tante cose semplici, come il fatto che in America il voltaggio è di 60 Hz e in Cina no, oppure che negli Stati Uniti non si vende nulla se la componentistica non è americana». Ma - per carità! - nell’export non emergono solo complicazioni bensì anche vantaggi, come quello generato dall’attuale cambio Euro/Dollaro, o dall’avanzatissima tecnologia europea. E poi l’esperienza insegna, soprattutto se si persevera, come ben sa Ronchi che ora punta decisamente a consolidare sia in Nordamerica sia in Estremo Oriente, dove di recente ha avviato due accordi di cooperazione commerciale in Cina e in Giappone. Oltre che a espandersi geograficamente, il gruppo italiano mira anche a differenziare le applicazioni, «non tanto nei soft drink - precisa Cesare Ronchi - che richiedono una tecnologia diversa dalla nostra, quanto nel riempimento di specialità farmaceutiche in forma liquida, dove abbiamo già maturato esperienze significative, così come nell’alimentare (oli, salse, ecc.) dove, per esempio, possiamo vantare la fornitura dell’80% delle linee messicane per salse piccanti».
Investire, soprattutto sul servizio
L’offerta, dal canto suo, viene aggiornata alla luce del già accennato orientamento a massimizzare il rapporto flessibilità/efficacia, di cui le macchine più recenti rappresentano esempi estremi. «Il nostro ultimo modello di riordinatore di bottiglie - sottolinea Gianmario Ronchi - è in grado di selezionare i diversi tipi di contenitore senza ricorrere al cambio formato, mentre in materia di riempimento, l’adozione dei misuratori di flusso consente una precisione di dosaggio che evita sprechi di prodotto permettendo così, fra l’altro, di abbattere i tempi di ammortamento della macchina».
A sostegno dei “suoi” tecnici, Ronchi sta peraltro stanziando cifre ragguardevoli, in parte destinate a implementare il nuovo sistema di progettazione CAD a 3D e la relativa formazione, in parte ad aggiornare il sistema informativo.
«Anche perché - spiega Gianmario Ronchi - ormai i clienti vogliono poter seguire via Internet l’avanzamento della loro macchina, così come, su un altro piano, esigono garanzie anche in merito all’organizzazione interna nostra e dei terzisti a cui deleghiamo le lavorazioni meccaniche. Ma non basta: sono sempre più esigenti in materia di test e collaudi, ed è per questo che abbiamo attrezzato un’ampia area dedicata, in cui possiamo effettuare, anche contemporaneamente ma sempre nella massima riservatezza, le prove dedicate, con i prodotti e i contenitori dei clienti». | | Flexible filling
The Ronchi Group offers its customers around the world a renewed range of filling and capping machines for detergents and personal hygiene products, characterised first and foremost by flexibility and simplicity of use thanks to optimising the different machine washing stages and the size changeover times.
Ronchi Mario, a classic brand in the bottling of detergents and hygiene products, reaps the results of its worldwide business and relaunches itself, adding another 4,500 m2 covered production space (now totally 18,000 m2). This company from Lombardy thinks big, backed up by a turnover that now exceeds 50 billion and with a staff of about 150 skilled employees, split between the parent company in Gessate, the hi-tech branch in Soncino (called RonchiTeck, this produces prototypes and special machines) and RonchiPack of Bologna, which produces quality case packers.
With these production units and the agility typical of the best family management, Ronchi serves the markets of all the world, contributing greatly to the “Italian miracle” to which we’ve now become accustomed, but this doesn’t mean we should take it for granted. In fact very little can be taken for granted here: certainly not the fact that a Lombard SME creates half its turnover in the Americas, nor that it “covers” the rest of the industrialised world (Europe) with a capillary network of direct and autonomous presences; nor that it knows how to enter potential new markets without risks and excessive expenses, nor that it manages to offer both a complete range of standard machines plus quality “special” machines and end-of-line accessories.
Here are the presuppositions and the objectives that have sustained these results and today open up further horizons, recounted by the managers of the Group, Cesare and Gianmario Ronchi.
Starting with the washing
To serve the chemicals market means not just building dedicated filling machines, but also the corresponding handling systems and automated systems, not to mention guaranteeing the necessary end-of-line integrations, starting with wrapping. Of course, adds Cesare Ronchi, in this sector, like all others, what makes “all the difference” is firstly the ability to grasp the needs of users, plus the capacity to find and create suitable solutions. «In the case in point - points out Gianmario Ronchi - our customers’ main need today is to have flexible machines, that is to be able to use these without complications to pack different products». Here, innovation is perhaps more important - inconceivable until just a few years ago - than higher speed and effectiveness of the washing operations, obtained thanks to accurate simplification of the relative parts of the design. Thanks to these developments, today we can fill containers with shampoo or washing-up liquid using the same machine, without the risk of contamination from product residues.
«This is a need - explains Cesare Ronchi - felt by both large and small concerns, generated by the universal reduction in lot sizes and, at the same time, product differentiation. In this phase, we’ve taken into account the fact that the disposal of washing solutions can be very costly, and so we’ve drastically cut the amount of detergent needed. Finally, the other large group of functions that we’ve looked at in great detail concerns the reduction of dead times, starting with the size changeover that is now completed without the need for tools and using just a few standard procedures, which can also be carried out by unskilled workers».
Same speed, more efficiency
The process of adapting technical solutions to actual operating needs has involved a multitude of other functions. Among other things, the structure of the existing capping machines used by the company have been altered and perfected over the past couple of years: the more evolved models are now controlled by servomotors and, unlike conventional systems, the same capping device can perform all types of closure. «In general - explains Cesare Ronchi - it hasn’t been a question of further increasing the average speed though this is still crucial, but, once again, of perfecting the various aspects of the machine to ensure its flexibility of use. What’s more, this has caused us to dedicate special care in the handling of the containers, which all have different shapes, sizes, weights and stability, meaning changes to the conveyor belts and orientors. And, obviously, if all this is reflected in the cost plans, the manufacturer’s skill lies in striking the best possible balance between the various design elements, to use all the technology needed, but no more than is effectively needed to give the product added value».
An evermore vital assistance
«One should furthermore not forget - Gianmario Ronchi tells us - that skilled workers can be hard to come by and hence it is important that the machines are simple to use». The observation is not a marginal one and also immediately affects another essential part of the constructor’s business: that of post sales service. In the absence of technicians, the end user tends evermore frequently to bring any problem that might arise to the supplier, even banal ones. «In actual fact here too demand is growing and this is why in the countries where we have important business, we try and have a local organization that is capable of also giving the necessary technical assistance. We have managed though having to tackle all kinds of difficulties: if in the US and in Brazil it was a question of locating a person to whom we could entrust the running of our direct branch, in other markets it was a question of locating independent structures with all the right features in order to guarantee all the functions of an exclusive representation. The same has been done in all the main European countries, where we have resorted to dedicated commercial offices that in our opinion are the sole organization capable of penetrating the local market».
A machine for each country
It might seem a slogan from the sixties, instead it is the mere statement of the amount of variables needed to serve different markets. «Flexibility - Cesare Ronchi comments - also means a host of simple considerations, like the fact that in the US the voltage is 60 Hz and in China it’s different, or that in the US you don’t sell anything if the componentry isn’t American». But export isn’t all bad!! there are advantages as well as drawbacks, like the current one generated by the exchange of the Euro/Dollar or the highly advanced European technology. But you learn from experience, aboveall if one perseveres, as Ronchi well knows that is now decidedly aiming on consolidating in North America as well as in the Far East, where it recently started up two commercial cooperation agreements in China and Japan.
As well as expanding geographically, the Italian group is also aiming at differentiating applications, «not so much in soft drinks - Cesare Ronchi states - that requires a technology that is different to ours, but in filling pharmaceutical specialities in liquid form, where we have already built up important experience, the same as in foodstuffs (oils, sauces, etc.) where for example, we can boast the supply of 80% of Mexican lines for hot sauces».
Invest, aboveall in services
The offer, for its part, is being updated in the light of the said direction of maximising the flexibility/effectiveness ratio, of which the most recent machines represent extreme examples. «Our latest model of bottle unscrambler - Gianmario Ronchi underlines - is capable of selecting the different types of containers without resorting to format changes, while on the subject of filling, the adoption of flow measurers enable a precision dosage that avoids the waste of product, thus enabling the user to also reduce the payback time of the machine».
Ronchi is also earmarking considerable sums in support of “its technicians”, in part destined to implement the new system of CAD and 3D design and the relative training, in part in updating the computerised information system. «Also because - Gianmario Ronchi explains - customers now want to follow the state of development of their machines via Internet, the same way, on another level, guarantees are also demanded as regards our internal organization and that of the service companies to which we delegate engineering processes.
But this is not enough: they are evermore demanding on the subject of tests and trials, and this is why we have built facilities, were we can carry out dedicated tests, several at the same time, on our customers’ products and the containers, this obviously with maximum reservedness and discretion».
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Integrati, agili, presenza diretta
Nel 2000 il fatturato consolidato delle tre aziende che compongono il gruppo Ronchi (macchine per il riempimento e la chiusura, soprattutto di detergenti per la casa e per l’igiene personale) si è attestato intorno ai 50 miliardi. Seppur di tutto rispetto, non stiamo quindi parlando di cifre da mega-multinazionale, ma di una tipica impresa all’italiana: non grande, flessibile, gestita direttamente dai proprietari e con quel pizzico in più di fantasia tecnologica e manageriale. Eppure, quel fatturato è realizzato sul territorio nazionale per poco più di un quarto, mentre il 50% si raccoglie nelle Americhe - fra l’altro con filiali dirette in Usa e in Brasile - e il resto in tutta Europa con una rete qualificata di rappresentanze esclusive. Ma per il futuro non si esclude, precisa Cesare Ronchi, che decollino anche i contatti già avviati in Russia e, più oltre ancora, nel lontano Oriente grazie ai recenti accordi di cooperazione commerciale in Cina e Giappone. La notorietà dell’azienda di Gessate a livello mondiale costituisce a un tempo il presupposto e il risultato di questi programmi di espansione, ed è sostenuta da una competenza tecnica avanzata, capace di rispondere alle reali esigenze dei mercati di sbocco. Ma anche - più a valle - da un’accorta politica commerciale che ha puntato a garantire ovunque la necessaria assistenza tecnica post vendita, «perché trovare mano d’opera qualificata - afferma Gianmario Ronchi - è sempre più difficile ovunque, e l’utilizzatore tende a richiedere il nostro intervento per ogni pur semplice operazione».
Ma in Ronchi si gioca un’altra carta vincente: quella di un’offerta completa, dove le riempitrici, le tappatrici, i riordinatori e gli orientatori di bottiglie a marchio Ronchi Mario sono integrati con le incartonatrici costruite in casa dalla consociata bolognese RonchiPack, da eventuali altre macchine di fornitori di fiducia e dalle “soluzioni speciali” progettate e costruite da quel gioiello di famiglia che è la RonchiTeck di Soncino (Cremona).
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Integrated, agile, direct presence
The consolidated turnover of the three companies making up the Ronchi (machines for filling and sealing, especially for household detergents and personal hygiene products) came to about 50 billion Lira in 2000. Although a highly respectable sum, this is certainly not that of a mega-multinational, but of a typical Italian business: not huge, but flexible, directly run by the owners and with that extra pinch of technological and managerial imagination. And yet, only about a quarter of that turnover has been obtained in Italy, while 50% is made in the Americas - including direct branches in the USA and Brazil - and the rest throughout Europe, with a qualified network of exclusive representatives. But, points out Cesare Ronchi, this doesn’t mean that in the future the contacts already made in Russia won’t start to bear fruit, or those in the Far East, thanks to recent commercial cooperation agreements in China and Japan. The world reputation of this company from Gessate forms both the presupposition and result of these expansion plans, and is backed up by advanced technical competence, capable of responding to the real needs of each outlet market. But also - further downstream - a wise commercial policy that has concentrated on guaranteeing the necessary after-sales technical assistance in all corners of the world, «because to find skilled labour - says Gianmario Ronchi - is becoming increasingly difficult everywhere, and the user tends to want our intervention for even the simplest of operations». But Ronchi has another trump card up its sleeve: the ability to offer a full service, where the Ronchi Mario filling machines, capping machines, bottle sorters and orientors are integrated with the case packers produced in-house by the associated company RonchiPack of Bologna, plus other machines as required from trusted suppliers and “special solutions” designed and built by the group’s secret weapon, RonchiTeck of Soncino (Cremona).
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