November/December 2004
Spelta, nata a Piacenza, si è formata nell'ambiente artistico milanese. Dopo il diploma di visual design presso la scuola Politecnica di Design a Milano e quello di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, ha frequentato il corso del Centro Professionale per Giovani Scenografi del Teatro alla Scala. È stata allieva del pittore Carlo Nangeroni, dei designer Max Hubert e Bruno Munari, dello scultore Alberto Colognato, della pittrice Luigia Zanfretta e dello scultore Giancarlo Marchese, che hanno contribuito alla sua formazione artistica e morale. Espone i suoi primi lavori nel 1978 alla Biennale di Arti Figurative (Cassa di Risparmio di Piacenza), cui seguono molte mostre, eventi, installazioni. Si dedica anche all'illustrazione di libri per bambini. È docente di discipline plastiche. Vive e lavora a Milano.

Hanno detto di lei
... Cos’altro avrà pensato di comunicarci? La fantasia si sbizzarrisce, lasciando materia da plasmare su cui scolpire e modellare impressioni nuove e diverse, così come diversi sono gli animi di ogni singolo che si ferma a guardare. Le sculture di Spelta racchiudono un’anima sempre nuova e pronta ad ascoltare la voce di ogni passante, disposto a lasciarsi condurre per mano verso l’orizzonte della magia.
(Antonio D'Amico)

Spelta, born in Piacenza, gained her formative experience from the Milanese art world. After taking a diploma in visual design at the Scuola Politecnica di Design, Milan and a diploma in sculpture at the Brera Academy, she attended the Scala course for young theatre designers. She studied with the painter Carlo Nangeroni, with designers Max Hubert and Bruno Munari, with the sculptor Alberto Colognato, painter Luigia Zanfretta and sculptor Giancarlo Marachese, who contributed to her artistic and moral training. She exhibited her first works in 1978 at the Figurative Art Biennial (Cassa di Risparmio di Piacenza), followed by many shows, events, installations.
She also illustrates children’s books and drafts didactic material. Also a teacher of plastic art, she lives and works in Milan.

It has been said of her
... What else might she wish to communicate? Ones imagination runs wild, leaving material to be formed on which to sculpt and model new and different impressions, as different as are the souls of each single person that stops to look. Each of Spelta’s sculptures has its own soul ready to listen to the voice of every passer-by that willingly allow themselves to be led by hand towards the horizon
of magic. (Antonio D’Amico)


Dono, 2003
Rame e ottone, 56x76x 36 cm
www.spelta.net; [email protected].