November/December 2003





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2003: l’azienda Italia non riparte, ma sembra avere toccato il punto di minima della congiuntura. 2004: anno della lenta ripresa secondo i più quotati istituti economici.
A cura di Plinio Iascone

Come e dove viene usato l'imballaggio
La movimentazione delle merci comporta sempre l’impiego di imballaggi, siano essi primari o secondari o da trasporto. Nella presente trattazione si considerano i principali settori di impiego, in particolare quelli che utilizzano diverse tipologie di imballaggi o quelli in cui si riscontra una presenza, significativa in quantità, di una o più famiglia di imballaggi.

AREA FOOD

Nel complesso questa vasta area merceologica ha concluso il 2002 con un modesto tasso di crescita, contenuto all’1,7%. Il 2003, dopo un inizio poco brillante, ha ripreso a evidenziare un ritmo di sviluppo soddisfacente, sorretto essenzialmente dalla domanda interna. L’anno dovrebbe quindi concludersi con una crescita dell’1,8%.
Sul totale degli imballaggi utilizzati, l’area agro alimentare ne assorbe poco più del 55%, con trend evolutivi differenziati a seconda dei settori. Di seguito viene tracciata una breve sintesi sull'andamento di alcuni dei principali comparti attività, più rappresentativi in termini di utilizzo.

Bevande - ll settore delle bevande, alcoliche e non alcoliche nel triennio 2001-2003 non ha risentito molto della crisi, che ha contraddistinto in genere il settore manifatturiero italiano. Il tasso medio annuo di crescita in questo periodo è risultato infatti intorno al 2% in termini reali e si prevede per il 2004 uno sviluppo del 2,5% circa. Per le bevande alcoliche la crescita è guidata dalle esportazioni, per quelle analcoliche dal mercato interno.
Il mix del packaging di questo comparto industriale è molto vario:
bottiglie di vetro (a rendere e a perdere), bottiglie di PET, contenitori di cellulosa accoppiata, lattine (essenzialmente di alluminio), contenitori di cellulosa accoppiata, bag in box.
Per quanto concerne il trasporto delle bevande, le tipologie di imballaggi più diffuse sono le casse di cartone ondulato o cartoncino teso, il film plastico termoretraibile e i pallet di legno.

Derivati dei pomodori - Il settore assume un'importanza significativa per l’impiego di scatole di banda stagnata e bottiglie di vetro. Dopo due anni di crisi produttiva, dovuta a ragioni climatiche, il 2003 segna un recupero che dovrebbe proseguire anche per il 2004. La domanda globale (vendite sul mercato interno +esportazioni) è tendenzialmente in crescita. I prodotti che guidano la crescita sono quelli le polpe, le passate e gli "arricchiti". Molto significativa anche la presenza del cluster di cartoncino.
La movimentazione dei semi lavorati avviene in fusti.
Cartone ondulato, film termoretraibile e pallet in legno costituiscono infine gli imballaggi di spedizione utilizzati.

Conserve di legumi e frutta sciroppata - Entrambi i settori continuano a evidenziare una situazione di avanzata “maturità”.
Per il 2004 è previsto il perdurare di una fase congiunturale non positiva per la frutta sciroppata, mentre il consumo di legumi dovrebbe iniziare una fase di rivitalizzazione.
Per quanto riguarda la tipologia di confezionamento, il mercato si suddivide tra contenitori metallici (essenzialmente di banda stagnata) e vasi di vetro, anche se di recente sono apparsi prodotti confezionati in contenitori di cellulosa accoppiata, che dovrebbero erodere spazi ai due imballaggi storici.

Prodotti lattiero caseari: formaggi e burro - Questa categoria, che comprende una vasta gamma di prodotti derivati dal latte, nel 2002 ha vissuto una crescita del 2% per merito del sensibile aumento dell'export. Dopo un inizio che faceva sperare in un andamento analogo a quello del 2002, il 2003 sta invece segnando un rallentamento, fino a far segnare un lieve calo (- 0,7%), con particolare riferimento al comparto dei formaggi che copre oltre il 90% della produzione.
Le vendite tramite GDO continuano a crescere e, di conseguenza, aumenta la pratica della messa in vendita di prodotti porzionati e confezionati con il relativo impiego di poliaccoppiati flessibili e semirigidi di plastica (buste e vaschette), vaschette di plastica monostrato o di alluminio, film di plastica e di alluminio.
Una migliore intonazione dei consumi delle famiglie nel 2004, dovrebbe fare segnare, anche per questo settore, un migliore trend evolutivo.

Salumi - Il biennio 2002-2003 vede l’attività produttiva di questo settore attestata su un tasso di crescita contenuto allo 0,6-0,7%.
Continua la tendenza alla vendita del porzionato preconfezionato presso la GDO e, al contempo, aumenta anche il ricorso a prodotti porzionati e confezionati presso i produttori.
In merito ai pezzi interi, risulta in progressivo crescita il confezionamento sotto vuoto (che evita il calo dovuto alla perdita di umidità). I numeri relativi al peso degli imballaggi plastici impiegati (in particolare ai poliaccoppiati flessibili) risulta quindi superiore al trend evolutivo del settore.
Per le vendite assistite al banco vengono impiegate vaschette di alluminio o plastica (entrambe in crescita), mentre la carta tradizionale da incarto è tendenzialmente in calo.

Paste alimentari secche - L’andamento produttivo del 2002 necessita di una rettifica rispetto a quanto espresso nel precedente report (ItaliaImballaggio, 7/8 2003): la crescita è stata del 5% e non dell’1%.
Il mix del packaging risulta sostanzialmente stabile: per la pasta secca di semola prevale il flow pack seguito dagli astucci di cartoncino e, in misura significativamente inferiore, i sacchi in plastica e di carta utilizzati per il prodotto destinato al catering.
La pasta secca all’uovo viene confezionata essenzialmente in astucci di cartoncino + flow pack, mentre la secca ripiena in poliaccoppiati flessibili.

Paste alimentari fresche - La produzione di pasta fresca industriale continua a presentare un andamento sostanzialmente soddisfacente (+4-5% medio annuo, che deriva sia dalla crescita dei consumi interni sia da un crescente flusso di esportazioni. Il confezionamento avviene essenzialmente in atmosfera protettiva, utilizzando imballaggi poliaccoppiati flessibili: per il momento non si rilevano soluzioni di packaging alternative.

Surgelati - Il tasso di crescita di questo settore si mantiene intorno al 4-5% medio annuo. Comparti di punta sono i piatti pronti, gli snack salati e gli ortaggi. Il confezionamento dei surgelati avviene essenzialmente in buste e vaschette di plastica (a cui continuano ad andare le preferenze del mercato), seguite da scatole di cartoncino e vaschette di alluminio.

Prodotti da forno, cacao, caramelle, cioccolato - L’attività produttiva di questa vasta area di mercato (+1% circa nel 2002) dovrebbe segnare nel 2003 ancora uno sviluppo di poco superiore all’1%.
Data la grande varietà di prodotti, il trend risulta ovviamente differenziato.
Le tipologie di imballaggio utilizzate per il confezionamento di questi prodotti sono varie: scatole metalliche, astucci di cartoncino, contenitori di vetro, vassoi di plastica e imballaggi poliaccoppiati flessibili. Rispetto all’imballaggio secondario, il tasso di crescita del cartone ondulato continua a manifestare un trend di crescita sostenuto grazie al massiccio impiego come espositore.

Frutta e ortaggi freschi - La produzione di ortofrutta avviata al consumo "fresco", nel 2002 ha concluso l’anno con un calo del 3%. Nel 2003 la situazione è ulteriormente peggiorata, sia a seguito delle condizioni climatiche estive sia per il sensibile calo dei consumi delle famiglie (-12-15%), legato all'evidente aumento dei prezzi. Considerando che anche le esportazioni non presentano significativi tassi di crescita, nel 2003 si registrerà quindi un probabile calo della produzione avviata al consumo, un trend che potrà avere ripercussioni sugli imballaggi da trasporto.
Per quanto concerne invece le confezioni dei prodotti destinati alla vendita al dettaglio, l’impiego degli imballaggi è in progressivo aumento. Tale orientamento deriva dalla tendenza alla crescita dei prodotti porzionati e confezionati, soprattutto per quanto riguarda i prodotti della quarta gamma.
Gli imballaggi di plastica, nelle varie tipologie, sono i principali beneficiari di questi trend.
Dal punto di vista delle quantità movimentate, il settore esprime numeri importanti (oltre 14 milioni di tonnellate) e le quantità in gioco fanno intuire "il peso" degli imballaggi impiegati.
Per quanto riguarda gli imballaggi da trasporto per il prodotto italiano destinato al consumo fresco si confermano le seguenti tendenze: flessione dell’impiego delle cassette di legno, lieve aumento di quelle di cartone ondulato, sensibile crescita delle cassette di plastica (in particolare quelle a rendere).

AREA NON FOOD
L'area "non alimentare" (che assorbe il 45% circa degli imballaggi prodotti) è senz’altro quella che, nel biennio 2002/2003, ha subito gli effetti negativi maggiori derivanti dalla situazione congiunturale dell’economia.

Prodotti chimici (colori, inchiostri, colle, fitofarmaci, lubrificanti, diluenti ecc.) - Il 2002 si è concluso con un calo dell’attività produttiva del 2%. Il 2003 si avvia a chiudere con un'ulteriore flessione dell’1%. L’arretramento deriva dal calo delle vendite all’interno e anche se le esportazioni (14% circa della produzione) risultano in lieve crescita, non compensano la caduta del mercato italiano. Le previsioni per il 2004 indicano come possibile una crescita dell'1-1,5%.
Il mix del packaging impiegato nell'area, è vario: contenitori di plastica e acciaio di capacità sino a 20-30 litri, fusti da 200 litri di acciaio e plastica, cisternette, sacchi di plastica e carta per prodotti in polvere o granuli.
Per i prodotti secchi e in granuli si usano anche fusti di cellulosa da 200 kg. Ovviamente la movimentazione dei prodotti prevede l’uso di scatole di cartone ondulato, film plastici e pallet.
I quantitativi di imballaggi usati in quest'area di mercato sono molto significativi, tenuto conto che i prodotti movimentati ammontano a circa 3.365.000 t.

Farmaci - Dopo una crescita media del 3% annuo segnata tra il 2000 e il 2002, nel 2003 questo settore non andrà oltre l’1,5%: questo a seguito di un ridimensionamento delle spese farmaceutiche a carico dello Stato.Si prevede un'intonazione lievemente migliore per il 2004. Il mix del packaging come si sa, muta a seconda dell’andamento delle diverse forme farmaceutiche: iniettabili, liquidi bevibili, liquidi non bevibili, solidi orali, solidi non orali, trans-dermici, farmaci per uso esterno, spray. L’utilizzo complessivo di imballaggi nel settore è comunque in generale aumento, spinto dal maggior ricorso aimonodose. Imballaggi di vetro, di plastica e blister (plastica+allumnio) e astucci di cartoncino sono le tipologie più diffuse, seguite da bombolette aerosol (prevalentemente di alluminio), tubetti flessibili di alluminio ecc.

Cosmesi e profumeria - Come evidenziato nel precedente rapporto, il comparto ha concluso 2002 con un lieve arretramento rispetto all’ottimo andamento del 2001.
La crisi economica che ha investito l’Italia e i principali paesi industrializzati ha interrotto il lungo periodo di sviluppo. Nel corso del 2003 si è registrato un lieve miglioramento del trend, sia per effetto di una lieve crescita dei consumi interni che della tenuta delle esportazioni.
L’anno, secondo una valutazione di larga massima, dovrebbe concludersi con una crescita dell' 1,5-2%, con migliori prospettive per il 2004.
Tra i materiali di confezionamento, la plastica continua la propria personale escalation all’interno del comparto, ad eccezioni di alcune aree, la profumeria in primis, dove il vetro risulta la soluzione di confezionamento nettamente rilevante e insostituibile. La maggioranza dei prodotti è astucciata.
Anche per questi prodotti, la movimentazione avviene mediante scatole di cartone ondulato, film plastici e pallet.

Prodotti per la detergenza domestica - Il settore continua ad evidenziare un trend positivo: +1,5% nel 2002 e per il 2003, sulla base di un primo pre consuntivo, si dovrebbe registrare uno sviluppo del 3% circa.
A guidare il positivo trend evolutivo sono i prodotti dell’area “pulizia casa”(pavimenti, bagno, mobili, pavimenti ecc.).
Il mix del packaging vede in testa i flaconi di plastica, che mostrano la share di mercato più alta, seguiti dagli imballaggi poliaccoppiati flessibili e in cartoncino e infine dai contenitori in metallo(bombolette aerosol essenzialmente in acciaio).
I maggiori sviluppi riguardano l’imballaggio poliaccoppiato flessibile dovuti al maggior utilizzo di prodotti concentrati e di ricariche. I quantitativi di imballaggi impiegati è significativa, tenuto conto che il settore evidenzia una produzione di circa 2.500.000 t.

Calzature e pelletteria - Continua la fase negativa iniziata nel 2001; al –10% registrato nel 2002, segue l'ulteriore calo dell’8-10% del 2003. Nel corso del 2004 è auspicato un arresto del trend di caduta, grazie alla ripresa della domanda estera, che potrebbe segnare l’inizio di una lenta fase di ripresa. L’imballaggio usato è costituito essenzialmente da scatole di cartoncino teso e scatole di cartone ondulato utilizzate per la spedizione, oltre ovviamente a film plastico e pallet.

Abbigliamento - Questa importante area dell’economia italiana presenta, dal 2001, un andamento in progressiva contrazione, analogo a quello di calzature e pelletteria. Nel 2002 il calo di attività è stato del 3% circa a cui, secondo un primo pre consuntivo, segue una contrazione del 2% nel 2003. Una lieve e lenta ripresa è prevista per il 2004.
Le ragioni di questa crisi, al pari del precedente settore, sono da far risalire alla contrazione dei consumi a livello internazionale ma anche alla concorrenza attuata dai paesi asiatici emergenti nei confronti del made in Italy. L’imballaggio usato è costituito essenzialmente da scatole di cartoncino teso e scatole di cartone ondulato utilizzate per la spedizione, oltre ovviamente a film plastico e pallet.

Mobili e elettrodomestici - Per il secondo anno consecutivo la produzione non cresce: -0,7% nel 2002 e –0,8% nel 2003. Anche in questo caso, le cause vanno ricercate nella stasi dei consumi interni, nella battuta d'arresto delle esportazioni (in particolare di mobili), nella concorrenza messa in atto dai paesi asiatici e da alcuni paesi dell’Est Europa. Per il 2004 si ipotizza un lieve ma progressivo miglioramento della situazione. L’imballaggio di spedizione utilizzato in questa area è costituito da cartone ondulato, chip espansi e film plastici.

Materiali per edilizia - Il 2002 si è concluso con i seguenti tassi evolutivi: piastrelle -2% (a causa del non positivo andamento delle esportazioni), cemento +4, calce e gesso +1,5%, mattoni +2. La situazione al 2003 ripropone trend sostanzialmente in linea con quelli dell'anno precedente. In base ai consistenti programmi di opere pubbliche programmate dal Governo, nel 2004 si dovrebbero evidenziare tassi di crescita migliori per tutti i settori, con eccezione del settore delle piastrelle (il cui andamento dipende dall'export, da alcuni anni caratterizzato da un trend cedente). Gli imballaggi da trasporto usati sono scatole di cartone ondulato, sacchi di carta e plastica, film plastico e, ovviamente, pallet.





Report on the status of packaging (3)
2003: the Italian economy doesn't kick-start, but seems to have touched the bottom. 2004: a year of slow recovery, according to leading economic institutes. By Plinio Iascone

How and when packaging is used
The handling of goods always requires the use of packaging, whether primary, secondary or shipping packaging. This look at the industry considers the main areas of use and especially those that use different types of packaging or those where there is a significant presence of one or more families of packaging.

FOOD AREA
Overall, this vast goods area ended 2002 with a modest growth rate (1.7%). After a not very brilliant start, 2003 started to show signs of satisfactory growth, thanks especially to domestic demand. The year should, therefore, end with growth of about 1.8%. With regard to total packaging consumption, the agro-food sector uses just over 55%, with different trends in different segments. Below is a brief outline of the growth in various business areas, the ones most important when it comes to use.

Drinks - The drinks sector (alcohol and beverage) hasn't really suffered much from the crisis in the three year period 2001-2003, which has affected the Italian manufacturing sector as a whole. The mean annual growth rate during this period is roughly 2% in real terms, with the rate expected to rise to about 2.5% in 2004. Growth in alcoholic drinks is thanks to exports, while demand is up for beverages on the Italian market. The packaging mix for this industrial sector is particularly varied:
glass bottles (returnable and non-returnable), PET bottles, polylaminated cellulose cartons, cans (mostly aluminium), bag in box.
As for the handling of drinks, the most common types of packaging are corrugated cardboard or flat card boxes, heatshrink plastic film and wooden pallets.

Tomato derivatives - This sector is of importance due to the amount of tin and glass bottles used. After two years of poor performance, due to the bad weather, 2003 has seen a recovery that should continue into 2004. Global demand (sales on the domestic market + exports) tends to be upwards. The products driving this growth are tomato pulp, tomato puree and "enriched" preparations. Also the presence of carton clusters is worth noting. The semi-processed products are handled using drums.
Corrugated cardboard, heatshrink film and wooden pallets are the types of shipping packaging used.

Canned vegetables and fruit in syrup - Both these sectors continue to show signs of advanced “maturity”. 2004 is expected to see the continuation of a non-positive situation for fruit in syrup, while consumption of canned vegetables should start to pick up again. The types of packaging used here sees the market split between metal containers (mostly tin) and glass jars, even if products packed in polylaminated cellulose cartons have recently appeared, eating away at the share of the two classic forms of packaging.

Dairy products: cheese and butter - This category, including a vast range of milk-derivative products, saw growth in 2002 of 2% thanks to a great rise in exports. After a start that seemed to encourage hopes in growth similar to that in 2002, 2003 has seen a general slowdown, even a slight drop (- 0.7%), especially in terms of cheese (accounting for more than 90% of output).
Sales through broadscale distribution continue to grow and thus the practice of pre-portioned packs also continues to grow using flexible polylaminates and semi-rigid plastic packaging (bags and trays), single-layer plastic or aluminium trays, plastic films and aluminium foil.
Family spending levels should increase in 2004, thus leading to better performance in this sector too.

Processed pork - The two year period 2002-2003 saw output in this area rise by just 0.6-0.7%.
The trend to sell the products in pre-packed portions in supermarkets continues, as does the use of packs already portioned and packed directly by the producers.
With regard to uncut meats, vacuum packing is on the up (thus avoiding a drop in weight due to a loss of moisture). The figures for plastic packaging (especially flexible polylaminates) is therefore higher than the overall growth for this sector.
As for delicatessen counter sales, aluminium or plastic trays are used (both growing), while use of the traditional wrapping paper is falling.

Dry pasta - The figures given for output in 2002 in the previous report (ItaliaImballaggio, 7/8 2003) need to be corrected: growth of 5% and not 1%.
The packaging mix is basically stable: flow packs are preferred for dry durum wheat pasta, followed by cartons and, far less popular, plastic and paper sacks used for catering supplies.
Dry egg pasta is mainly packed in cartons + flow pack, while dry stuffed pasta comes in flexible polylaminate packs.

Fresh pasta - Industrial output of fresh pasta continues to enjoy basically satisfactory growth (+4-5% mean annual growth), thanks to growth in domestic consumption and an increase in exports. Fresh pasta is mainly packed in protective atmospheres using flexible polylaminate packs: there doesn't appear to be a valid alternative at present.

Frozen food - Mean annual growth in this sector is stable at about 4-5%. The leading sectors are ready meals, savoury snacks and vegetables. Frozen food is mainly packed in plastic bags or trays (which the market obviously prefers), followed by cartons and aluminium trays.

Bakery products, cocoa, sweets and chocolate - Output for this vast area of the market (about +1% in 2002) should again see growth of just over 1% in 2003.
Given the huge variety of products, there are obviously different trends.
Many different types of packaging are used for these products: metal boxes, cardboard boxes, glass containers, plastic jars and flexible polylaminate packaging.
As for the secondary packaging, the use of corrugated cardboard continues to grow, thanks to the massive use of this material for display stands.
Fresh fruit and vegetables - Output of "fresh" fruit and vegetables in 2002 fell by 3%. The situation has got worse in 2003, both as a result of the exceptional summer weather and due to a marked drop in family consumption levels (-12 to -15%), linked to the evident rise in prices. If one considers that also export figures were not particularly brilliant, 2003 will thus see a likely drop in output for consumption, a trend that will have obvious repercussions on shipping packaging.
With regard to packaging of products for the retail trade, the use of packaging keeps on growing. This is due to the trend for pre-packed, portioned products, especially in the case of washed and cut salads.
The various types of plastic packaging are the main beneficiaries of these trends.
In terms of the quantities handled, this is a very important sector (more than 14 million tons) and so it's easy to understand "the weight" of the packaging used.
Shipping packaging for Italian fresh produce has seen the following trends: a fall in the use of wooden crates, a slight increase in the use of corrugated cardboard crates and a marked rise in plastic crates (especially returnable crates).

NON FOOD AREA
The "non food" area (accounting for roughly 45% of packaging production) is definitely the area that has suffered the most in the two year period 2002/2003 from the current economic situation.

Chemicals (dyes, inks, glues, plant pharmaceuticals, lubricants, solvents etc.) - 2002 closed with a 2% drop in production, while 2003 looks set to close with a further fall of 1%. This negative trend is due to the fall in sales on the domestic market; a slight rise in exports (about 14% of total output) has failed to counter the fall on the Italian market.
The forecasts for 2004 point to possible growth of 1-1.5%.
The packaging mix used in this area is pretty varied: plastic and steel containers with capacities of up to 20-30 litres, 200 litre steel and plastic drums, tanks, plastic and paper bags for powders and granules.
Cellulose drum holding 200 kg are also used for dry granulate products. Obviously, handling of these products calls for the use of corrugated cardboard boxes, plastic films and pallets. Great amounts of packaging are used in this area of the market, especially when one considers that roughly 3,365,000 t of products are handled each year.

Pharmaceuticals - After mean annual growth of 3% from 2000 to 2002, the figure isn't expected to rise above 1.5% in 2003: this is due to cutbacks in State spending on pharmaceuticals.
The outlook for 2004 is slightly better.
The packaging mix, as everyone knows, changes to suit the trends for each different type of pharmaceutical: injected drugs, drinkable liquids, non-drinkable liquids, oral solids, non oral solids, skin preparations, medicines for external use, sprays, etc.
Overall use of packaging in this sector continues to grow nevertheless, thanks to a trend for single dose packs. Glass and plastic containers, blister packs (plastic + aluminium) and cardboard boxes are the most commonly used forms of packaging, followed by aerosol cans (mostly aluminium), flexible aluminium tubes, etc.

Cosmetics and perfumery - As stressed in the previous report, this sector ended 2002 with a slight fall on the excellent figures for 2001.
The economic crisis in Italy and the major industrialised countries has interrupted a long period of growth. There has been a slight improvement in 2003, thanks to a slight rise in Italian consumption and steady exports. According to a rough estimate, the year should close with growth of 1.5-2%, the outlook for 2004 being far better.
Packaging materials here include plastic, which continues its escalation in this sector (apart from a few disparate areas, such as perfumery, where glass is easily the irreplaceable, classic packing solution). Most products also come in boxes. Once again, the handling of these products calls for corrugated cardboard boxes, plastic film and pallets.

Household detergents - This sector continues to enjoy a positive trend: +1.5% in 2002 and roughly 3% in 2003, according to initial interim results. This positive growth trend is driven by products in the “household cleaning” area (for floors, bathroom, furniture, etc.). The packaging mix is headed by plastic flacons with easily the highest market share, followed by flexible polylaminate packaging and cardboard, then metal containers (aerosol cans, mostly made from steel). Greatest developments are seen in flexible polylaminate packaging thanks to more widespread use of concentrated products and re-fills.
The amount of packaging used is quite substantial, bearing in mind that this sector produces
2,500,000 t.

Footwear and leather goods - The negative phase that started in 2001 continues; the –10% recorded in 2002 is followed by a further drop of 8-10% in 2003. It's hoped that this trend will cease in 2004, thanks to a recovery in foreign demand, which could then mark the start of a slow upswing. The types of packaging used here are mostly the flat cardboard box and corrugated cardboard boxes for shipping, plus the obvious plastic film and pallets.

Clothing - This important area of the Italian economy has seen figures gradually drop since 2001, as in the case of footwear and leather goods. The fall in 2002 came to roughly 3% and this is expected to drop even further in 2003, by -2%.
A very slow, slight turnaround is forecast for 2004. The reasons for this crisis, as in the previous sector, are due to a fall in international consumption levels, but also competition from emerging Asian countries to the detriment of Italian fashion. The packaging types used are mostly flat cardboard boxes and corrugated cardboard boxes for shipping, plus the obvious plastic film and pallets.

Furniture and household appliances - For the second year running, output hasn't grown: -0.7% in 2002 and –0.8% in 2003.
Here too the reasons are found in the slump in Italian consumption levels, a fall in exports (especially furniture) and competition from Asia and a few East European countries.
A slight, but gradual improvement is expected in 2004.
The shipping packaging used in this area consists of corrugated cardboard, expanded chips and plastic films.

Construction materials - 2002 closed with the following growth trends: tiles -2% (due to far from positive exports), cement +4, lime and plaster +1.5%, bricks +2.
The situation in 2003 is expected to see a basic repeat of these trends. Thanks to the Italian government's considerable building programs 2004 should see far better growth in all sectors, apart from the tiles sector (whose progress depends heavily on export figures, which have been consistently falling in past years). The shipping packaging used for this sector consists of corrugated cardboard boxes, paper and plastic bags, plastic film and, of course, pallets.




Crescite produttive modeste nel 2003, ma in controtendenza rispetto agli indicatori macroeconomici. E per il 2004, previsioni non facili.

Come più volte evidenziato, il settore imballaggi presenta una significativa correlazione con i due importanti macro indicatori economici, ovvero la produzione industriale e il PIL. Tipico del comparto rimane il trend evolutivo, sempre in lieve miglioramento rispetto all'andamento dei due indicatori, siano essi in salita o in discesa.
Nel 2002, a fronte di una modesta crescita del PIL dello 0,4% e di una flessione del 2,1% della produzione industriale, la produzione di imballaggi aveva evidenziato un calo dello 0,1%.
Il 2003 - durante il quale si prevede una crescita del PIL pari a 0,3% e una produzione industriale che, nella migliore delle ipotesi, riconfermerà i valori negativi del 2002 - dovrebbe comunque concludersi con una crescita globale della produzione di imballaggi, anche se contenuta a un modesto +1%: 16.130 t/000, a fronte dei 15.984 t/000 del 2002.
Al momento è possibile avanzare alcune ipotesi evolutive per il 2004 solo agganciandosi alle previsioni avanzate sull'andamento dei due macro indicatori economici: a fronte di una crescita del PIL pari all’1,5% e della produzione industriale pari al 2%, la produzione di imballaggi potrebbe segnare un incremento, in quantità, del 3% circa.

Imballaggi di acciaio - Il settore, comprensivo degli imballaggi leggeri di banda stagnata e dei fusti di acciaio di 200 litri di capacità, si avvia a concludere il 2003 con una crescita dell’1,8-2%. Tale andamento deriva da un calo del 5% circa del settore fusti e da una crescita del 3% circa per l’area degli imballaggi di banda stagnata. L'evoluzione di quest’ultima area trae beneficio dalla ripresa del settore dei derivati dei pomodori, dopo due anni di crisi dovuta a fattori ambientali, e dal buono andamento delle esportazioni di imballaggi.

Imballaggi di alluminio - Secondo un primo pre consuntivo, il 2003 si dovrebbe concludere con una crescita del 2%. Tale risultato, in un anno non certo positivo, è determinato dalla crescita dei settori lattine per bevande e vaschette da foglio sottile. Gli altri settori risultano tendenzialmente stabili o lievemente in calo.

Imballaggi di plastica - Il trend evolutivo degli imballaggi di plastica, dopo un lungo periodo di progressivo e sensibile sviluppo, da due anni a questa parte sta segnando un netto ridimensionamento, causato dalla situazione economica generale. L'ipotesi di chiusura del 2003 indica un tasso di crescita contenuto entro l’1,3/1,5%, ma la dinamica evolutiva si presenta differenziata a seconda delle aree.
In sensibile crescita risultano infatti le bottiglie (+10% circa) e le chiusure (+5-7%), a seguito dell’ottimo andamento del settore bevande (che si è lasciato alle spalle la pessima stagione estiva 2002).
I film da incarto e confezionamento automatico, unitamente a vaschette e vassoi, dovrebbero riuscire a mettere a segno una crescita intorno all’1%.
Tutte le altre tipologie (secchielli, fusti, accessori vari, film da trasporto, sacchi, flaconeria per prodotti chimici ecc) che coprono il 65% del mercato, dovrebbero mediamente attestarsi sui valori del 2002.
Contrariamente al passato, le esportazioni, che rappresentano circa il 28% della produzione, non sembrano compensare i modesti tassi di crescita della domanda interna, che interessa diversi settori.

Imballaggi flessibili da converter - È un settore che evidenzia buone prestazioni. Nel 2002 la produzione è aumentata del 3,5% e il 2003, secondo una prima valutazione, si dovrebbe concludere con una crescita intorno al 5-6%. Questo trend positivo è stato determinato sia dall’ottimo andamento delle esportazioni (45% della produzione) sia da una soddisfacente evoluzione del mercato interno, grazie a nuovi settori si sbocco (pet food, tonno, ecc.).

Imballaggi cellulosici accoppiati - Il settore ha concluso il 2002 con quantitativi sostanzialmente simili a quelli del 2001. Tale valutazione tiene conto del calo progressivo della quota di mercato nel settore del latte (principale utilizzatore) e di un lieve aumento di vendite nel totale degli altri settori. Grazie invece all’ottimo andamento del beverage (succhi di frutta, bibite piatte ecc.), nel 2003 quest'area dovrebbe esprimere una crescita dell’1,5/2% che, di fatto, compensa la contrazione nel diary.

Imballaggi cellulosici - Nell’ultimo triennio il comparto ha evidenziato un tasso di sviluppo medio annuo superiore a quello del settore degli imballaggi nel suo complesso. Tale evoluzione è derivata essenzialmente dalle prestazioni positive del cartone ondulato e degli astucci pieghevoli.
Nel 2003 la stagnazione economica nazionale sembra però pesare negativamente sull'andamento del comparto che, secondo un primo pre consuntivo, si avvia a chiudere riconfermando nella sostanza i valori produttivi 2002.
Sempre sulla base di una prima valutazione, l’andamento 2003 dei principali comparti risulta così strutturato:
• sostanziale stasi nel cartone ondulato;
• +3% circa per gli astucci pieghevoli;
• +4/5% per i sacchi
• –5/6% per altre tipologie (scatole di cartoncino teso, sacchetti, carta da incarto ecc.)

Imballaggi di vetro - Il comparto si avvia a concludere il 2003 con una crescita del 2% circa. Con riferimento alle tipologie di produzione, l'andamento è caratterizzato dai seguenti valori:
• +3% circa per le bottiglie (a seguito del buon andamento complessivo dell’area liquidi alimentari, in particolare di quelli dove la presenza della bottiglia di vetro è sostanziosa);
• +2% circa per i vasi (con un tasso di sviluppo sostanzialmente costante);
• calo nella flaconeria (dovuto al modesto tasso di crescita dei prodotti cosmetici, dei profumi e dei farmaci nonché alla concorrenza degli imballaggi alternativi).

Imballaggi di legno - In questo ambito risultano in calo progressivo le cassette per ortofrutta. Ciò è dovuto essenzialmente al loro arretramento rispetto a imballaggi alternativi, ma anche anche alla stagnazione di produzione e consumo di ortofrutta. Pallet e imballaggi industriali, a seguito del perdurare della stagnazione dell’attività dell’industria manifatturiera italiana, non dovrebbero andare oltre i livelli produttivi del 2002. Il 2003 dovrebbe globalmente attestarsi su valori uguali o leggermente inferiori a quelli del 2002.




Packaging: output figures
Modest growth in production in 2003, but going against macroeconomic indicators. Forecasts for 2004 are difficult to make.

As we've pointed out many a time, the packaging sector represents a significant link between the two important macro economic indicators, i.e. industrial production and the GDP. The typical growth trend of this industry continues, always slighter better than the progress of the two indicators, whether these be falling or rising. In 2002, faced with modest growth of 0.4% in GDP and a 2.1% drop in industrial output, the production of packaging saw a fall of just 0.1%. The year 2003 - during which GDP was forecast to grow by 0.3% and industrial output is (best scenario) expected to confirm the negative values of 2002 - should, in any case, end with overall growth in the production of packaging, even if somewhat limited to a modest +1%: 16,130 t/000, compared to 15,984 t/000 in 2002.
For the time being, it's only possible to hazard a few hypotheses of growth in 2004 drawing on the forecasts made for progress in the two macro economic indicators: faced with growth in GDP of 1.5% and industrial output of 2%, packaging output could see an increase (in quantity) of about 3%.

Steel packaging - This sector, which includes lightweight tin packaging and 200-litre steel drums, is about to end 2003 with growth of 1.8-2%. This trend is due to a fall of roughly 5% in the drum sector and growth of about 3% in tin packaging. The evolution in the latter area is thanks to a pick-up in the tomato derivatives sector, after some two years of recession due to the weather, and to good export figures.

Aluminium packaging - According to an initial balance, 2003 should end with growth of 2%. This result, in what has definitely not been a positive year, is due to growth in the drinks can and aluminium trays sectors. The other sectors are basically stable or falling slightly.

Plastic packaging - The trend in plastic packaging has, after a long period of constant, marked growth, seen a net downturn these past two years, the result of the general economic situation. The forecast for the end of 2003 is for modest growth of 1.3-1.5%, but the dynamics of this growth differ from area to area.
In fact, plastic bottles are enjoying constant growth (about +10%), as are plastic closures (+5-7%), thanks to the good results in the drinks sector (the terrible summer of 2002 now being just a memory). Plastic film for wrapping and automatic packing, plus trays and tubs, should see growth of about 1%. All the other types (pots, drums, various accessories, shipping film, bags, bottles for chemicals, etc.), which account for 65% of the market, should have roughly the same results as for 2002. Unlike past years, it appears that exports (about 28% of production) won't compensate for the low growth on the domestic market in various sectors.

Flexible packaging for converters - This is a sector with good performance. In 2002 production rose by 3.5%, while, according to an initial estimate, 2003 should close with growth of around 5-6%. This positive trend is the result of excellent export figures (45% of output) and satisfactory growth on the domestic market thanks to new outlet markets (pet food, tuna, etc.).

Laminated cellulose packaging - This sector ended 2002 with quantities roughly the same as those in 2001, taking into account the gradual loss of share in the milk market (main user) and a slight increase in sales in all the other sectors. Thanks to the good performance of the beverage market (fruit juice, soft drinks etc.), this area should see growth of 1.5-2% in 2003, making up for the lower figures in the dairy attenzione allo spelling nell'italiano (diary = agenda!) sector.

Cellulose packaging - Over the past three years, this sector has seen mean annual growth outstripping that for the packaging industry as a whole. This is due basically to the positive performance of corrugated cardboard and folding boxes.
In 2003 the general stagnation in the Italian economy seems to have had an effect on this area that, according to an initial balance, is likely to close the year with output figures roughly the same as in 2002. Again on the basis of an initial estimate, the growth in the main segments in 2003 should be:
• substantial stagnation in corrugated cardboard;
• +3% for folding boxes;
• +4/5% for bags
• –5/6% for other types (flat carton boxes, small bags, wrapping paper etc.)

Glass packaging - This sector looks set to end 2003 with growth of about 2%. In terms of the various types of glass packaging, the growth is expected to be:
• about +3% for bottles thanks to the good overall performance of the liquid food sector, especially where the glass bottles has a large share of the market);
• about +2% for jars (the growth rate remains constant here);
• a drop in flacons (due to modest growth in cosmetics, perfumes and pharmaceuticals, not to mention competition from alternative forms of packaging).

Wooden packaging - Here the drop in the use of crates for fruit and vegetables continues. This is mainly due to their losing out to alternative forms of packaging, but also to poor growth in output and consumption levels. Pallets and industrial packaging are not expected to be higher than 2002 output levels due to continuing stagnation in Italian manufacturing. 2003 should see growth figures of roughly the same or slightly lower than those for 2002.



L'evoluzione dell'economia italiana
2003: l’azienda Italia non riparte, ma sembra avere toccato il punto di minima della congiuntura.
2004: anno della lenta ripresa, secondo i più quotati istituti economici.
Il triennio 2001-2003 può essere archiviato come il periodo peggiore per l’economia italiana, dal '90 a oggi. Il PIL vede una crescita limitata allo 0,4% nel 2002 e una crescita prevista per il 2003 compresa tra lo 0,3 e lo 0,4%, in pratica una stagnazione.
Senz’altro peggiore la dinamica della produzione industriale: - 2,1% nel 2002 e il 2003, secondo un primo pre consuntivo sulla base sull’andamento dei primi 10 mesi, si avvia chiudere con una flessione intorno allo 0,8-0,9%%. Per quanto concerne la produzione industriale, le maggiori contrazioni si registrano nei seguenti comparti: meccanica di precisione, prodotti di legno, tessile-abbigliamento, pelli e calzature, meccanica, prodotti chimici. In lieve crescita risultano molti settori dell’area agro alimentare e alcuni settori dell’area beni di largo consumo.
Le previsioni di ripresa, nel corso dell'anno, sono andate via via ridimensionandosi, sino ad annullarsi e spostarsi ormai al 2004.
L’unico aspetto positivo è che, a differenza delle ipotesi espresse a fine 2002, attualmente tutte le più qualificate fonti di informazioni concordano nel prevedere l’inizio della ripresa per il 2004, in considerazione della situazione congiunturale di alcune importi aree: l'Asia, con Corea, Cina e Malesia, sono in sensibile crescita e negli Usa si avvertono i primi segnali di ripresa.

Analisi e prospettive
Molto significativo e interessante è l’esame effettuato dall’istituto di ricerca Prometeia - Banca Intesa, in merito alla situazione attuale dell’economia italiana e delle previsioni per il biennio 2004-2005. Il rapporto è stato presentato il 29 ottobre scorso. Nel corso del 2003, l’industria manifatturiera italiana ha continuato a vivere il ridimensionamento dei livelli di attività iniziata nel 2001.
Nel 2003 la produzione dell’industria manifatturiera nazionale dovrebbe segnare un calo dell’1% (a prezzi costanti), nonostante il sostegno dei consumi delle famiglie che, dopo un calo dello 0,1 nel 2002, si avviano a concludere il 2003 con una crescita dell’1,3%. L'andamento negativo dell’attività dell’industria manifatturiera italiana sconta: la debolezza della domanda interna di molte importanti aree di mercato e una situazione decisamente negativa in merito all’evoluzione delle esportazioni.
Le vendite all’estero stanno infatti risentendo di due fattori negativi:
- il forte peso di molti settori tradizionali caratterizzati da una domanda mondiale poco dinamica e, soprattutto influenzati dalle pressioni competitive provenienti dai paesi emergenti (è il caso di calzature, abbigliamento, apparecchi elettronici, mobili ecc.);
- impossibilità di "giocare sui cambi" in ambito europeo e, nell'area dollaro, l’apprezzamento dell’Euro.

Previsioni evolutive
Nel 2004 dovrebbe finalmente iniziare, secondo i principali istituti di ricerche macro-economiche, la ripresa del sistema economico italiano. Il PIL è previsto in crescita dell’1,5%, mentre la produzione industriale dovrebbe esprimere uno sviluppo del 2% circa. In Italia la crescita del PIL per il 2005 dovrebbe invece essere dell’1,9%.
In area UE, il PIL dovrebbe invece attestarsi su valori in crescita dell’1,8% nel 2004 e del 2,3% nel 2005, a tassi quindi superiori rispetto a quelli ipotizzati per l’Italia.
Anche le ipotesi elaborate da Prometeia – Banca Intesa relative all’industria manifatturiera sono orientate a ritenere possibile l’inizio della ripresa nel 2004, con un ulteriore consolidamento nel 2005. La ripresa dovrebbe coinvolgere, in misura diversa, tutte le aree manifatturiere.



Evolution of the Italian economy
2003: the Italian economy doesn't kick-start, but seems to have touched the bottom.
2004: a year of slow recovery, according to leading economic institutes.
The three year period 2001-2003 can well be recorded as the worst period for the Italian economy since 1990. GDP is growing at a very slow rate (just 0.4% in 2002 and expected growth of 0.3-0.4% for 2003), in other words stagnation.
The dynamics of industrial output are by far the worst: - 2.1% in 2002 and an expected drop of - 0.8 or -0.9% in 2003, according to an initial balance on the basis of interim results for the first 10 months.
The most affected areas of industrial output are the following: precision mechanics, wooden products, textile and clothing, leather and footwear, mechanics and chemicals. Many sectors in the agro-food and commodities area are, however, seeing slight growth.
The forecasted turnaround over the course of the year hasn't come about, now being postponed to 2004.
The only positive is that all the most authoritative research institutes agree that the start of the turnaround will take place in 2004 (at the end of 2002 there was no such agreement), in view of the economic results for several macro areas: Asia, (including Korea, China and Malaysia) are enjoying significant growth and the first signs of an upswing in the economy are now being seen in the USA.

Analysis and outlooks
The economic survey carried out by the Prometeia - Banca Intesa research institute is particularly interesting, concerning the current Italian economy and the forecasts for the next two years, 2004-2005. The report was presented on October 29th.
Over the course of 2003, the Italian manufacturing industry continued to see cutbacks in business levels that started in 2001.
2003 output in the Italian manufacturing industry should see a drop of -1% (prices being the same), despite the support coming from family consumption levels (after a fall of 0.1% in 2002, there should be overall growth of 1.3% in 2003).
This negative progress made in the Italian manufacturing industry is due to weak internal demand in many important market areas and a decidedly negative situation with regard to growth in exports.
In fact, foreign sales have been affected by two negative factors:
- the strong burden of many conventional sectors where global demand is far from dynamic, as well as being influenced by fierce competition from emerging countries (this is particularly true in the shoes, clothing, electronic equipment and furniture sectors, to name but a few);
- the impossibility to "play on exchange rates" within Europe coupled with the strength of the Euro against the Dollar.

Growth forecasts
According to the major macro-economic research institutes, 2004 should be the year when the Italian economy finally starts to turnaround. GDP is expected to grow by 1.5%, while industrial output should see growth of about 2%. Growth in Italian GDP in 2005 should be 1.9%.
Within the EU, GDP should grow by about 1.8% in 2004 and 2.3% in 2005, i.e, at a higher rate than that foreseen for Italy.
Also the forecasts by Prometeia – Banca Intesa concerning the manufacturing industry point to the possible start of a recovery in 2004, with further consolidation in 2005. This turnaround should involve all areas of manufacturing, though to differing degrees.