October 2002





A proposito di imballaggi
di lusso

Luxury trends
La necessità dell'Effimero
The need for the Ephemeral

Il Grado Zero del packaging
The Zero Degree of packaging

Fedeltà premiata
Fidelity rewarded

M&D News







Maturo, con brio
Mature, and sprightly

F&F News







Automazione e outsourcing
Automation and outsourcing

L’imbarazzo della scelta
Spoiled for choice

Dall’America alla Cina
From America to China

Al servizio dell'ondulato
For the benefit of corrugated cardboard

I&M News






E&L News

IE&L News







È stato solo l’inizio
Just the beginning

Come si va a Parigi?
How should one go to Paris?

Libertà d’azione
Free to act

M&M News







. Le notizie .

Pupa nel Paese delle Meraviglie

Pupa in Wonderland

Tubetti dell'anno
Tube of the Year

III e GSICA alleati sul food packaging
III e GSICA allies in food packaging

Aggiornamenti editoriali
Editorial updates

Premi (e una precisazione)
Prizes (and an explanation)

Cosmesi da viaggio
Travel cosmetics

NEC sponsor della Celeste Galeria
NEC sponsors the Celestial Gallery

+ Bacardi, - alcol
+ Bacardi, - alcohol

Quando vince il total design
When total design wins

Cartoncino di qualità
Quality cardboard

Alla riconquista della Svizzera
Reconquering Switzerland

Stick da premio
Prizewinning stick

Formazione in mostra a Venezia
Training on show at Venice

Un convegno per la pasta
A pasta convention

L’arte, la carta, la pubblicità
Art, paper and advertising

Chi ha rubato il divertimento?
Who stole the fun?

Walky cup per dolci(vori)
Walky cup for confectionary(vores)

Bella, utile e possibile
Beautiful, useful and possible


News

Pupa nel Paese delle Meraviglie
I fantastici iper giocattoli della bellezza
Sonia Pedrazzini

Capita di vedere nelle vetrine di alcune profumerie, oltre a flaconi, creme, rossetti e smalti di varia foggia, anche voluminosi oggetti e che a prima vista sembrano giocattoli messi lì per sbaglio.
Hanno l’aspetto di diavoletti, angioletti, orsetti, topini, cappuccetti rossi; di stelle, lune, soli, sfere, cubi. Oppure sono come piccoli giardini sotto plexiglas, vassoi di pasticcini, vasi di ikebana. Spesso il colore dominante è il rosso acceso, primario e lucido per richiamare l’attenzione.
Infatti ci si ferma a guardare meglio e si scopre che si tratta di profumi o di kit per il make up “disegnati” apposta per incuriosire e stupire; sono iperbolici packaging-giocattolo che seducono non solo ragazzine e adolescenti ma tutte quelle piccole donne che non vogliono crescere.
I cofanetti Pupa sono oggetti senza mezzi termini “esagerati”: taluni evocano esplicitamente un mondo infantile e sognante (favole, caramelle e yo-yo), altri rispecchiano, semplificandole, le tendenze del momento (tecnologia, aromaterapia e stile giapponese); tutti sono “barocchi” perché è impossibile non farci caso e non avere le voglia di aprirli, schiudendo tutti i micro cassetti e i piccoli sportelli che li caratterizzano, per vedere se la promessa del sogno è mantenuta.
Sono oggetti “goduriosi”, un po’ per l’aspetto colorato, caramelloso, arrotondato, che ricorda tanto i bon bon dei cartoni animati, un po’ perché evocano mondi sensuali abitati da lolite impertinenti, dolci e maliziose. Sono oggetti in cui il packaging eccessivo è la vera peculiarità che proclama l’identità e la riconoscibilità della marca.
Il prodotto si adegua alla fiaba e poche gocce di profumo colorano delicatamente i boccioli dei fiori sintetici dai lunghi steli; tre candele galleggianti accompagnano il bagno doccia “Bonsai”; semi veri e farfalle polimeriche abitano il “piccolo giardino” degli aromi; tre perle da bagno a forma di cuore sono accostate a profumo e talco per la segreta bellezza del corpo; stelline, sali da bagno e gel glitterato aspettano sotto una volta celeste di plastica.
Rossetti, lip gloss, ciprie, ombretti di tutti i colori, si adeguano ai capricci di imballaggi ipertrofici e camaleontici; fondotinta, fard, mascara, matitoni per gli occhi, sono fagocitati dagli innumerevoli scompartimenti di astucci incredibili. Rendiamo merito all’abilità tecnica e ingegneristica che fa di questi pack-giocattolo delle piccole opere di perizia costruttiva.
L’attuale tendenza del packaging cosmetico di proporre soprattutto scatole e flaconi dalle forme pulite ed essenziali, talvolta appena segnate da un dettaglio, algide e minimaliste, è sovvertita da Pupa senza alcun imbarazzo e senza mezze misure. Questi packaging ridondanti rispecchiano l’aspetto più esagerato e vistoso che talvolta caratterizza le nostre artificiose esistenze. Come in un Truman Show, la finzione totale diventa la regola di quella realtà, anzi, iper realtà (intesa come grande, iperbolica, fantasmagorica), che vorremmo almeno una volta esperire, senza leggi né regole che non siano quelle dello stupore e della meraviglia di Alice nel suo viaggio fantastico.
L’importanza dei packaging-giocattolo di Pupa è quella di aver assunto con consapevolezza e professionalità l’onere del trash e di aver occupato, senza compromessi, un posto ben preciso nell’immaginario del giovane pubblico femminile.


Pupa in Wonderland
The fantastic hyper-toys of the beauty world
Sonia Pedrazzini

It sometimes happens that in the windows of some perfumeries, among the bottles, creams, lipsticks and nail varnishes of various shapes, you see large objects which look like toys which have been put there by mistake.
They look like imps, cherubs, teddy bears, mice and Little Red Riding Hoods; like stars, moons, suns, spheres and cubes. Or maybe they are like little gardens under plexiglass, little trays of petit fours, vases of ikebana. Often the main colour is red – bright, bold and shiny, to catch the attention.
In fact, if you stop and have a closer look, you realise that these are perfumes or make-up kits specifically ‘“designed” to arouse curiosity and astonish; they are deliberately-exaggerated packaging-toys aimed at attracting not only children and teenagers but also those women who do not want to grow up.
Pupa gift boxes are, to put it bluntly, “exaggerated”; some of them explicitly evoke a child’s dream-world (fairy tales, sweets and yo-yos), while others reflect, in a simplified way, today’s trends (technology, aromatherapy and Japanese style). They are all “Baroque”, because it is impossible not to be attracted to them and want to examine them, opening all the little boxes and drawers which are their main features, to see if the promise of the dream is fulfilled.
They are “blissful“ objects, partly because of the colors used, and their rounded shapes, like sweets, recalling those in animated cartoons, and partly because they evoke sensual worlds inhabited by saucy Lolitas, sweet but malicious. They are objects in which excessive packaging is actually the particular feature which proclaims the identity and recognisability of the brand.
The product adapts itself to the fairy tale, and a few drops of perfume delicately color the buds of long-stemmed flowers; three floating candles accompany the “Bonsai” bath foam; real seeds and polymer butterflies inhabit the “little garden” of scents; three heart-shaped bath pearls adorn perfume and talc for the secret of bodily beauty; little stars, bath salts and gel glitter as they wait under a blue plastic sky.
Lipsticks, lip gloss, powders and eyeshadows of every hue are adapted to the whims of bulging, chameleon-like packaging; foundation, blusher, mascara and eyebrow pencils are swallowed up in the innumerable compartments of the fantastic boxes. We give credit to the technical and engineering ability that has made these pack-toys into little constructional masterpieces.
The present usual trend for cosmetics packaging to offer boxes and bottles with clean, functional lines, sometimes marked out with a small, austere and minimalist detail, has been subverted by Pupa without embarrassment and without half-measures. These grandiose packagings reflect the most exaggerated and garish aspect which sometimes characterises our unnatural existence.
As in the Truman Show, total pretence becomes the rule of this reality, even hyper-reality (meaning great, hyperbolic, phantasmagoric), which we want to experience at least once, without the laws or rules which are those of Alice’s amazement and wonder on her fantastic journey.
The importance of Pupa’s packaging-toys is to have taken on, with awareness and professionalism, the burdens of trash and, without compromise, occupied a well-defined place in the imagination of a young female public.




Tubetti dell'anno
Durante l'annuale conferenza dell'Associazione Europea dei Fabbricanti di Tubetti (ETA) sono stati annunciati i vincitori del concorso "Tube of the Year 2002", premiati in base a requisiti tecnici, di design, stampa e innovazione. Seguendo la tradizione, il concorso ha inteso sottolineare le valenze di funzionalità di questo particolare tipo di confezione, che vanta fra i propri plus un elevato grado di convenienza e sicurezza, e la contemporanea attenzione agli aspetti estetici ed economici. Ecco i vincitori, suddivisi per materiale nelle tre categorie di prodotti in alluminio, accoppiati e plastica.

Kaufmann & Sohn
Il vincitore in questa categoria è il tubetto per schiuma da barba prodotto dalla tedesca Kaufmann & Sohn (1). Proget-tato come un set da viaggio, completo di rasoio e specchi fissati sulla chiusura, presenta un corpo arrotondato che cattura lo sguardo e migliora la presa, agevolando inoltre l’aggancio del rasoio alla confezione. La decorazione è ottenuta con una preliminare laccatura nera e una successiva colorazione argentata che impreziosisce un packaging ideale per gli uomini che amano viaggiare senza troppi bagagli.

Karl Höll
Fra i tubetti di accoppiato, il primo premio è stato assegnato a una confezione a base di film plastico barriera, prodotta dalla tedesca Karl Höll (2). Particolari accorgimenti ne semplificano l'utilizzo, come la nuova geometria del beccuccio, che mantiene pulita la filettatura, o la linguetta tamper-proof che protegge il prodotto. Inoltre, la nuova filettatura a baionetta facilita le operazioni di apertura e chiusura (accompagnate da un “clic” ben udibile), che avvengono tramite una rotazione ridotta a 90°. La particolare forma della spalla, rinforzata con uno strato di materiale barriera, è stata studiata per consentire il riempimento totale del tubetto.

Tubex e Kaufmann & Sohn
La classifica della categoria Plastica vede al primo posto, ex aequo, due vincitori.
- Il tubo coestruso della tedesca Tubex (3) coniuga bellezza, funzionalità e piacevolezza al tatto e colpisce per la trasparenza del corpo coestruso, dotato di uno strato barriera per soddisfare anche le esigenze di protezione più stringenti (per esempio nel confezionamento di olio per motori). La scala graduata, stampata sul retro del contenitore e leggibile sul fronte con un gradevole effetto tridimensionale, fornisce informazioni precise sul dosaggio. Oltre che per la morbidezza della superficie, l’oggetto si distingue per la buona impugnatura, favorita dall’effetto felpato ottenuto per serigrafia nel punto più ergonomico del tubetto.
- Il tubetto di PE per prodotti tricologici (tinture per capelli) della Kaufmann & Sohn (4) si distingue per la sofisticata tecnica di stampa, realizzata con il tradizionale metodo offset, che permette l’ottimale riproduzione delle sfumature di colore senza tema di confronti con la decorazione su etichetta. L'eleganza del tubetto, valorizzata dalla marcatura dorata a caldo, ne aumenta la visibilità a scaffale.


Tube of the Year
On the occasion of this year's annual conference of the European Tube Association (ETA) the contest "Tube of the Year 2002" was held. The tubes are judged under the technical, design/printing and innovative aspects. Once again the contest has impressively underlined the broad functionality of the tube which secures a high degree of convenience, product safety, aesthetics and economic efficiency. The competition comprises the following three material categories: aluminium, laminate and plastic tubes.

Kaufmann & Sohn
The first prize for aluminium tubes was awarded to a shaving cream tube produced by the german firm Kaufmann & Sohn (1). The tube that is designed as a travel set excels by a shaver and mirror fixed to the closure. The line-shaped elevations along the tube body, are not only an eye-catcher but also increase the grip of the tube and give the razor a firm hold at the packaging. In a first decoration step the tube was completely lacquered in black colour, before the line-shaped elevations were decorated with a silver-coloured printing. This shaving cream tube is the ideal packaging for people who are travelling light.

Karl Höll
In the category of laminate tubes the first prize was awarded to a plastic barrier laminate tube manufactured by Karl Höll (2). The user-friendliness of the packaging was increased through several product improvements. The changed geometry of the nozzle prevents soiling of the thread. In addition the tube is fitted with a tamper-proof membrane. Because of the new bayonet thread the unscrewing and closing of the tube is reduced to a 90° turn. The closing of the tube is accompanied by an audible snap sound. Moreover the bayonet closure prevents the cap from tilting when it is screwed on. The barrier layer containing shoulder was designed in such a way as to allow the tube to be completely emptied.

Tubex e Kaufmann & Sohn
In the category of plastic tubes two products were on level pegging.
With its highly transparent coextruded tube by Tubex (3) combined in a unique manner highest demands in optical, tactile and functional characteristics of a tube. First of all the tube excels by the high transparency of the body, the barrier layer of which comes up to the high demands of the filling good (motor oil). The scaling printed on the back of the transparent tube in mirror writing gives exact information about the remaining content or the dosage and conveys a three-dimensional reading effect. The soft touch of the highly transparent material gets an improved grip through silk-screen printed small naps at the top of the tube.
The second packaging that was awarded in this field is produced by Kaufmann & Sohn (4). The PE hair colour packaging excels by its sophisticated printing technique realised in the conventional offset method. This technique allows to print the complete variety of soft colours.
Thus, the printing quality can easily keep up with labelled decorations. The elegance of the tube, which is reinforced by golden-coloured hot stamping placed around the brand name, achieves an outstanding shelf appeal.




III e GSICA alleati sul food packaging
L’Istituto “sposa” Jessica e apre un forum permanente (via internet) sulle teorie scientifiche relative all’imballaggio alimentare.

L’Istituto Italiano Imballaggio (III) e il Gruppo Scientifico Italiano Confezionamento Alimentare (GSICA, in gergo “Jessica”) hanno formalizzato un accordo di collaborazione per promuovere l’aggior- namento e il dibattito su quella materia delicata e in perenne evoluzione che è il confezionamento di alimenti.
Nata nel ’99 come associazione volontaria, GSICA raggruppa una sessantina di docenti universitari e ricercatori italiani guidati da Luciano Piergiovanni, ordinario di Tecno- logie di confezionamento e della distribuzione del diSTAM (Facoltà di Agraria, Milano).
Il suo obiettivo è di promuovere la collaborazione fra tutti coloro che, nel pubblico come nel privato, affrontano problemi scientifici nel campo del food-packaging, offrendo un contributo concreto al progresso delle conoscenze in quest’area di ricerca.

Ricerca, dibattito e divulgazione
“Naturale”, dunque, la cooperazione con l’III, a sua volta impegnato a perfezionare le proprie competenze di natura tecnica e, nello specifico, ad approfondire le tematiche di igiene e qualità nell’industria dell’imballaggio. Interessanti, al riguardo, la recente ricerca sui metalli pesanti realizzata con l’ausilio di laboratori specializzati, e l’istituzione di un gruppo di lavoro dedicato all’esame delle norme tecniche BRC/IOP, formulate dal British Retail Consortium in collaborazione con il locale The Institute of Packaging (IOP), qui tradotte e commentate in italiano.
A complemento e sostegno dell’attività GSICA, l’Istituto intende fungere da punto di raccordo e promozione del dibattito scientifico, oltre che di divulgazione, con linguaggio accessibile e un taglio pragmatico. Un “forum” che si svolgerà su un sito internet dedicato - www.packlab-jessica.it - finestra di dialogo fra mondo accademico-scientifico e comu- nità di produttori e utilizzatori di imballaggio.

Un grande convegno nel 2003
Il primo “prodotto” di questa collaborazione sarà un convegno nazionale dal titolo “Shelf life degli alimenti confezionati”, programmato dall’11 al 13 giugno 2003 a Milano e patrocinato anche da AITA.
Tre le sessioni di argomenti: Shelf–life modelling (previsione sulla SL di alimenti confezionati, previsione delle proprietà di barriera dei materiali, cinetiche di degradazione dei prodotti alimentari, previsione del rischio alimentare…);
New technologies for extending shelf–life (novità in fatto di materiali, dispositivi di packaging, tecnologie di stabilizzazione degli alimenti, tecniche di riduzione del rischio);
Shelf–life testing (tecniche non invasive di analisi, indicatori di qualità, valutazione delle proprietà funzionali degli imballaggi, nuove procedure di misura del rischio).


III e GSICA allies in food packaging
The Institute “marries” Jessica and opens a permanent forum (via Internet) on scientific theories about food packaging.

The Istituto Italiano Imballaggio (III) and the Gruppo Scientifico Italiano Confezionamento Alimentare (GSICA, in jargon “Jessica”) have formalised a cooperation agreement to promote the updating and debate on the delicate subject, in perennial evolution, of food packaging. Founded in ’99 as a voluntary association, GSICA groups together about sixty Italian university teachers and researchers under the leadership of Luciano Piergiovanni, professor of Packaging and Distribution Technology at diSTAM (Faculty of Agriculture, Milan). His objective is to promote cooperation between all who, both in the private and the public sector, have to tackle scientific problems in the field of food packaging, offering a concrete contribution to the progress of knowledge in this area of research.

Research, debate and divulgation
“Natural”, therefore , the co-operation with the III, that is itself busy perfecting its own technical competences and, specifically, researching further into the themes of hygiene and quality in the packaging industry. Of interest, in this case, is the recent research into heavy metals carried out with the help of specialized laboratories, and the creation of a work group dedicated to examining the technical norms BRC/IOP, formulated by the British Retail Consortium in cooperation with the local Institute of Packaging (IOP), which have been translated and commented on here. Complimentary to and in support of the activity of GSICA, the Institute intends to act as a link and promotion point of the scientific debate, as well as divulging information using an accessible, pragmatic approach. A “forum”, which will take place on a dedicated internet site – www.packlab-jessica.it - a window for dialogue between the academic-scientific world and the community of producers and packaging users.

A great conference in 2003
The first “product” to come out of this cooperation will be a national conference, titled ”Shelf life of packaged goods”, programmed from 11th to 13th June 2003 in Milan and also supported by AITA.
3 sessions on the subjects:
Shelf-life modeling (forecast of SL of packaged foods, forecast of the barrier characteristics of materials, kinetic theories on the decomposition of food products, forecast about food risks…);
New technologies for extending shelf life (novelties as regards materials, packaging devices, technologies for stabilising foods, techniques for reducing risk);
Shelf life testing (non-invasive analysis techniques, quality indicators, evaluation of the functional characteristics of the packaging, new procedures for measuring the risk).




Aggiornamenti editoriali
La collana di Linee Guida dell’Istituto Italiano Imballaggio si è recentemente arricchita di 3 nuovi volumi, rispettivamente dedicati alla valutazione del fornitore nel settore imballaggio (_ 100,00+ Iva); al confezionamento in atmosfera protettiva (_ 100,00+ Iva); ai capitolati tecnici di fornitura dei materiali da imballaggio (_ 129,11+ Iva). Da luglio è inoltre disponibile l’edizione 2002 dell’ “Imballaggio in cifre”, che quest’anno è stata focalizzata sui soli dati relativi all’imballaggio finito.
Per il 2003 si prevede invece di poter riproporre anche gli altri dati disponibili sull’imballaggio, resi comparabili e trasparenti.


Editorial updates
The Guide Lines series from the Istituto Italiano Imballaggio has just recently been enriched with 3 new volumes, dedicated respectively to rating suppliers within the packaging sector (_100,00+ VAT); to packing in protective atmospheres (_100,00+ VAT); to technical specifications of supplier of packaging material (_129,11+ VAT). Furthermore, as of July, the 2002 edition of “Packaging in figures”, which this year only focuses on data relative to finished packaging, is available.
In turn from 2003 onwards the other data available on packaging, rendered comparable and transparent, should be a available.


Premi (e una precisazione)
Arca Etichette (produttore di etichette autoadesive nonché sistemi di etichettatura e identificazione) ha ricevuto dal presidente della Camera di Commercio di Milano Carlo Sangalli, un importante riconoscimento all’innovazione. Ma, per errore, sullo scorso fascicolo di ItaliaImballaggio abbiamo equivocato sui nomi, attribuendo a Sangalli la presidenza dell’azienda lombarda. Ce ne scusiamo con i lettori e, soprattutto, con i diretti interessati.
Arca Etichette, che ha partecipato al concorso con “Studio e progettazione di una nuova etichettatrice con sovrastampa e applicazione in tempo reale di dati variabili”, ha vinto il premio per le caratteristiche innovative e di prestazione delle print&apply Serie 2000. Dotate di una struttura ergonomica e particolarmente robusta - con una componentistica di gran marca e dettagli curati per durare – le macchine di questa serie si caratterizzano per il design accattivante, senza spigoli vivi e soprattutto per la modularità degli applicatori e delle stampanti che permette, cambiando elemento, di trattare le etichette più diverse. Da segnalare, al riguardo, che la serie si compone di tre modelli base, che ben si adattano anche agli ambienti più difficili e alle “tirature” più elevate. Sono denominati Air (con applicatore ad aria), Contact (print&apply a contatto, richiesto soprattutto nell’alimentare e nel pharma) e Power (pure a contatto, ma più sofisticato e “prestante”, per un’etichettatura senza limiti di dimensione e posizionamento). Rilevante, infine, il particolare supporto “a cravatta” che consente di posizionare le macchine in verticale, obliquo, orizzontale o in qualsiasi altra modalità richiesta dal contesto.


Prizes (and an explanation)
Arca Etichette (producer of selfadhesive labels as well as labeling and identification systems) recently received an important award for innovation from the president of the Milan Chamber of Commerce Carlo Sangalli. But by mistake, in the last issue of ItaliaImballaggio we inverted the names, attributing Sangalli the presidency of the Lombard concern. We offer our apologies to our readers and aboveall to those concerned.
Arca Etichette, that took part in the competition with “Study and design of a new labeler with overprinting and application in real time of variable data”, won a prize for innovatory characteristics and performance of the print&apply Series 2000. Fitted with an ergonomic and particularly sturdy structure – with big name components and details made to last – the machines of this series stand out for their smooth, appealing design and aboveall for the modular construction of the applicators and the printers that, with a change of element, enable the processing of a whole variety of labels. The series is made up of three basic models, designed to operate under the most difficult working conditions and on long “runs”. Their names are Air (with air applicator), Contact (contact print&apply in demand aboveall in food and pharma) and Power (this too contact, but sophisticated and offering considerable performance for labeling without limitations of size and positioning). Worthy of comment the special “tie” supports that enable the vertical, oblique or horizontal positioning of the device as wished.


Cosmesi da viaggio
Dopo il packaging da passeggio – che permette ai trafelati e ai ragazzi (beata gioventù!) di mangiare e camminare insieme - arriva l’assai più confortevole confezione cosmetica da viaggio. L’hanno inventata e realizzata Lameplast e C.O.C. Farmaceutici - storici partner nella produzione di contenitori primari di plastica e nell’outsourcing per l’industria farmaceutica e della bellezza - che la presentano al Luxe Pack 2002.
Si tratta di un’evoluzione glamour della linea di monodose caratteristica del gruppo emiliano, concepita in modo da poter accogliere prodotti diversi, nella fattispecie di igiene e make-up. Lo strip da 5 “monodose multiprodotto” in mostra alla fiera monacense può infatti essere utilizzato per trasportare, proteggere e conservare trattamenti completi, a piccole dosi, per Lei o per Lui. Infinite le combinazioni: struccante occhi/struccante viso/ tonico/crema occhi/crema viso; latte/tonico/due creme/glitter; trucchi fluidi di colori diversi; trattamenti mirati per specifici problemi della pelle…
Per questi e altri casi, così come per particolari campagne di promozione e co-marketing, i vantaggi del monodose vengono estesi a nuove specialità, di cui si assicura purezza e freschezza nel tempo, oltre a una protezione garantita da contaminazioni ambientali. Non banale la tecnologia che ha permesso di raggiungere questi risultati, superando fra l’altro la difficoltà di riempire contemporaneamente i contenitori con fluidi diversi per viscosità e consistenza.
Ultima, ma non meno importante, caratteristica del nuovo strip: ciascun monodose può essere efficacemente personalizzato con l’immagine e la descrizione del contenuto.


Travel cosmetics
Following walkabout packaging – which enable busy people and young people (lucky youth!) to eat and walk about at the same time – the even more handy pack for travel cosmetics arrives on the scene. Invented and produced by Lameplast and C.O.C. Farmaceutici – long-time partners in the production of primary plastic containers and in outsourcing for the pharmaceutical and beauty industries – they are being presented at Luxe Pack 2002. It amounts to a glamour evolution in the monodose line that characterises the group from Emilia, designed in such a way as to be able to accomodate different products, in this case hygiene and make-up products. The strip of 5 “monodose many products” on show at the Monaco fair can in fact be used to transport, protect and preserve complete treatments, in small doses, for Her and for Him. The combinations are infinite: eye make-up remover/facial make-up remover/ toner/cream for eyes/ face cream; milk/ toner/two creams/glitter; different colored liquid make-up; treatment aimed at specific skin problems…For these and other cases, as for particular promotion campaigns and co-marketing, the advantages of the monodose are being extended to new specialities, for which purity and freshness can be assured in time, as well as guaranteeing protection from atmospheric contamination. The technology that has enabled these results to be reached is anything but banal, overcoming among other things the difficulty of filling the containers with fluids of different viscosity and consistency at the same time. A final, but no less important, characteristic of the new strip: each monodose can be effectively customised with the picture and description of the contents.


NEC sponsor della Celeste Galeria
NEC Computers Italia - filiale italiana di NEC Computers International, prim’attore nel comparto PC e nelle soluzioni server e storage per il mercato professionale - è tra gli sponsor sostenitori della mostra “Gonzaga. La Celeste Galeria. Il Museo dei Duchi di Mantova” curata e ideata da Andrea Emiliani e Raffaella Morselli. La mostra, inaugurata il 2 settembre scorso a Mantova, a Palazzo Ducale e presso le Fruttiere di Palazzo Te, permette di ammirare alcuni capolavori pittorici e oggetti collezionati dai Gonzaga e provenienti da tutto il mondo. NEC Computers Italia ha fornito sei postazioni PowerMate Flex ML3 con monitor LCD touch screen, collocate in un’apposita area relax e all’esterno dello spazio espositivo, e tre proiettori per la visione di un documentario e per le animazioni grafiche in alcune aree del palazzo.


NEC sponsors the Celestial Gallery
NEC Computers Italia – Italian branch of NEC Computers International, prime actor for PCs and in the solution for servers and storage segment for the professional market – is among the sponsor-backers of the show “Gonzaga. The Celestial Gallery. The Museum of the Dukes of Mantua” designed by Andrea Emiliani and Raffaella Morselli. The show, inaugurated 2 September last at Mantua at the Ducal Palace and at the “Fruttiere” of the Te Palace, enables visitors to admire pictorial masterworks and objects collected by the Gonzagas the world over. NEC Computers Italia has supplied six PowerMate Flex ML3 stations with LCD touchscreen monitors, situated in a special rest area and outside the exhibition space, and three projectors for viewing documentaries and for the graphic animation in some areas of the palace.


+ Bacardi, - alcol
Antesignano dei superalcolici light che stanno piacendo ai giovani, Bacardi Breezer - un mix da 5,6° di rum e succhi tropicali - è ora impegnato a rafforzare la leadership e a comunicare chiaramente il proprio posizionamento nella fascia alta di un mercato sempre più agguerrito e segmentato. Così ha assegnato a Robilant&Associati un progetto di restyling dell'identità visiva con l’obiettivo di ottenere un’immagine di marca attraente per il target di riferimento principale (18-24 anni) e nello stesso tempo adatta a fidelizzare il target più maturo; creare un design moderno che conferisca longevità e status all'immagine del prodotto; assicurare una forte connotazione di marca leader.
Il team di designer della storica agenzia milanese ha lavorato a enfatizzare la segmentazione del prodotto per gusti, ed è intervenuto a perfezionare la struttura e la grafica del packaging, creando una bottiglia dalla forma più “maschile”, impreziosita con l'introduzione di elementi dorati. Ne è risultata una gamma Bacardi Breezer moderna, attuale e sofisticata, con un'immagine di prodotto leader di mercato, “sicuro di sé” e destinato per stile e qualità a durare nel tempo, e al contempo sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza.


+ Bacardi, - alcohol
Herald of the light spirits that are evermore popular with young people, Bacardi Breezer – a mix rum and tropical juices at 5.6° – is now committed to reinforcing its leadership and clearly communicating its own positioning in the upper range of the market, an area that is getting ever tougher and more fragmented. Thus it has assigned Robilant&Associati the task of restyling its visual identity with the objective of obtaining a brand image that appeals to its main reference target (18-24 year-olds).
At the same time the new image should ensure the fidelity of the more mature target, creating a modern design and confering a longstanding status image on the product; this by giving it a strong connotation as a leading brand. The design team of the time-honored Milanese agency worked on emphasizing the segmentation of the product into flavours, also perfecting the structure and the graphics of the packaging, creating a bottle more “masculine” in shape, embellished with golden elements. The result is a modern, up-to-the-minute and sophisticated Bacardi Breezer range, with the image of market product leader, confident and with a style and quality that will last, while at the same time being a step ahead of its competitors.


Quando vince il total design
L’agenzia di total design Carmi & Ubertis prepara un brillante bilancio di fine anno, caratterizzato da conferme e riconferme del mercato. Accanto a nuovi clienti prestigiosi, come il Banco Popolare di Verona e Novara, figurano infatti molti incarichi affidati da clienti storici come il settimanale Famiglia Cristiana, di cui lo scorso anno C&U aveva curato il restyling, Lindt (confezioni regalo per cioccolatini) e Motta (restyling dei prodotti legati al Natale 2002 e packaging di una nuova linea di torte). Questi e molti altri progetti (per Neox, Orzoro, Dainese, Axa Carlink assicurazioni…) hanno in comune una metodologia progettuale che deriva dalla cultura trasversale dei due designer. «Tutti i progetti cui diamo vita - dichiara Alessandro Ubertis - si fondano sul concetto di gestione del brand, che significa costruire la personalità di marca e di prodotto. Essere total designer è per noi una condizione naturale». È questa felice natura che alimenta anche il progetto “Io Sì Scavia”, ovvero la comunicazione e i materiali di supporto alla brand image della linea di gioielli, nata dall’intuizione di Ilaria Furlotti (uno dei massimi esperti di marketing in questo campo), per cui Carmi & Ubertis Design ha realizzato la brochure istituzionale, il nuovo materiale per le fiere e gli eventi, la campagna stampa.


When total design wins
The total design agency Carmi & Ubertis is preparing a brilliant end-of-year balance, featuring confirmations and reconfirmations from the market. Besides new, prestigious customers, like the Banco Popolare di Verona e Novara, the agency has also been assigned many commissions from longstanding customers such as the weekly magazine Famiglia Cristiana, who C&U restyled last year, Lindt (gift packages for chocolates) and Motta (restyling of products connected to Christmas 2002 and packaging for a new line of cakes). These and many other projects (for Neox, Orzoro, Dainese, Axa Carlink, insurance...) have in common a project methodology that comes from the transversal culture of the two designers. «All the projects which we give life to - declares Alessandro Ubertis - are founded on the concept of brand management, which means building the personality of the brand and the product. To be total designers comes naturally” to us». Their creative verve has also gone into “lo Sì Scavia” project, this being the communication and the support material for the brand image for a line of jewellery, the result of an idea by Ilaria Furlotti (one of the most important experts in marketing in this field), for whom Carmi & Ubertis Design have produced the international brochure, the new material for fairs, events and the press campaign.


Cartoncino di qualità
Pensando alle applicazioni ad elevato impatto visivo che prevedono l’uso di cartoncino trattato con stampe a colori, lavorazioni cartotecniche e passaggi post-stampa (verniciatura, plastificazione…), Burgo ha messo a punto Prisma Silk, un materiale patinato senza legno, prodotto in versione mono- o bi-patinata e goffrata, nelle grammature da 170 a 400 g/m2. Prisma Silk è ideale per la realizzazione di astucci per profumi e cosmetici, copertine di libri, cartoline, biglietti di auguri, scatole regalo e, più in generale, tutto ciò che richiede l’utilizzo di un cartoncino di qualità.


Quality cardboard
With the applications and the high visual impact of color printed processed cardboard, converting and post print operations in mind (lacquering, plastification….), Burgo has devised Prisma Silk, a gloss product without wood, produced in single or double sided gloss and embossed versions, in a basis weight of from 170 to 400 g/m2. Prisma Silk is ideal for the creating perfumes and cosmetics cases, bookcovers, postcards, greetings cards, gift boxes and, more in general, anything that requires the use of quality paper.


Alla riconquista della Svizzera
Dopo 10 anni di assenza dal mercato svizzero dei succhi di frutta, Elopak lo riconquista con Pomdor, market leader con il brand Ramseier Sussmost, che ha scelto il contenitore Pure-Pak® per la sua immagine giovane e moderna, al passo con le esigenze dei consumatori.
La nuova linea di riempimento asettico Elopak Pure-Pak U-S80A da 8.000 pezzi/h, installata presso lo stabilimento di Kiesen, sterilizza contenitori con una soluzione a bassa concentrazione di perossido di idrogeno e con irradiazione di raggi UV. Per Pomdor lavorerà su tre turni per cinque giorni alla settimana, con un output previsto (in 5 anni) di circa 60 milioni di succhi di frutta in Pure-Pak da 500 , 750 e 1.000 ml, tutti dotati di tappo versatore Pure-Cap U.


Reconquering Switzerland
After 10 years of absence on the Swiss fruit juice market, Elopak has reconquered it with Pomdor, market leader with the Ramseier Sussmost brand, that has chosen the Pure-Pak® container for its young and modern image, in step with consumer needs.
The Elopak Pure- Pak U-S80A line, installed at the works at Kiesen and capable of producing 8,000 pieces/hour, sterilizes containers with a low concentrate solution of hydrogen peroxide and with UV rays. The line will work for Pomdor on three shifts for five days a week, with an output set (in five years) at around 60 million fruit juices in 500, 750 and 1,000 ml Pure-Pak gable-top cartons, all with Pure-Cap U pourer.


Stick da premio
Amcor Flexibles Schüpbach ha vinto un premio Fedes (la federazione europea dell’industria flessibile) con uno stickpack sterilizzabile, privo di strati metallici, saldato sui tre lati. Questa confezione, già adottata per i dolciumi alla crema e altri gusti a marchio Ambrosia Splat, viene sterilizzata a 121 °C per 5 minuti, permettendo di commercializzare e immagazzinare il prodotto a temperatura ambiente (ma può anche essere surgelato confezionato). Apprezzati il valore di innovazione e servizio dello stick Amcor: un accoppiato rivestito PE/nylon bi-orientato/PP cast, stampato in roto dalla svizzera AF Schüpbach (gruppo Amcor Flexibles Europe).


Prizewinning stick
Amcor Flexibles Schüpbach has won the Fedes (European flexible industry federation) with a sterilizable stickpack, without metal layers, sealed on three sides. This pack, already adopted for cream and confectionery of other flavors under the Ambrosia Spalt brand, is sterilised at 121 °C for 5 minutes, enabling the product to be traded and stored at room temperature (but it can also be frozen when packed). The innovation and service value of the Amcor stick has been much appreciated: a PE/nylon bi-oriented/PP cast laminate, roto printed by the Swiss firm AF Schüpbach (gruppo Amcor Flexibles Europe).


Formazione in mostra a Venezia
L’Istituto Superiore di Architettura e Design (ISAD) presenta le proprie attività didattiche nello "spazio informazioni" del Padiglione Italia, all'VIII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (8 settembre-3 novembre 2002). Inoltre, per il 29 e 30 ottobre prossimi ha organizzato un viaggio-studio che include un incontro con il direttore della mostra, conferenza, presentazioni e visita guidata all’esposizione, con l’intento di approfondire i temi emergenti nell'architettura contemporanea. Ulteriori informazioni su www.labiennale.org o alla segreteria dell’istituto milanese.


Training on show at Venice
The Istituto Superiore di Architettura e Design (ISAD) is presenting its own didactic activities in the “information space” at the Italian Pavilion at the 8th International Architectural Show at the Venice Biennale (8 september-3 November 2002). As well as that, 29-30 October next it has organised a study-trip that includes an encounter with show organisers, conferences, presentation and guided visits to the show, organised with the intent of going further into subjects emerging in contemporary architecture. Further information at www.labiennale.org or at the offices of the Milanese institute.


Un convegno per la pasta
Il gruppo veneto Pavan (macchine per pastifici) mette a disposizione gli atti del convegno “Produzione di pasta secca di alta qualità”, di recente organizzato nella sede romana del C.N.R. Oltre ai risultati raggiunti dall’azienda padovana nell’innovazione di processo, durante il workshop sono state presentate relazioni su vari aspetti della lavorazione da parte di prestigiosi istituti nazionali di ricerca, animatamente commentati nella tavola rotonda di fine lavori da alcuni dei più prestigiosi esponenti dell’università e dell’industria.


A pasta convention
The Pavan group from the Veneto region (machines for pastamaking) is publishing the minutes of its convention “Production of high quality dry pasta”, recently organised in the Rome premises of the C.N.R. As well as results achieved by the Padua-based concern in process innovation, during the workshop reports on the various aspects of processing by prestigious national research institutes were presented, animatedly commented on in the round tables at the end of the works by some of the most prestigious figures from university and industry.


L’arte, la carta, la pubblicità
Lo scorso settembre alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il gruppo Fedrigoni ha presentato se stesso (oltre al vice presidente, c’erano i responsabili del marketing e tutta la forza vendite della filiale torinese) e la nuova pagina pubblicitaria istituzionale, realizzata come sempre dall’Agenzia Milani. Cornice: l’Arena in cui è inserita l’opera pavimentale “Anni Luce”di Giulio Paolini, dove i quadri, liberati dalle cornici, sembrano raffigurare fogli di carta che “volano verso un futuro universale”. Una visione in cui l’artista inserisce metaforicamente la carta (e quindi la cultura e la comunicazione) in una dimensione spazio-temporale infinita, al di là delle mode, seguendo la stessa suggestione che ha ispirato lo slogan – “timeless papers” - della nuova campagna del Gruppo. La Holding Fedrigoni Group è costituita dalla neoacquisita Cartiera Miliani Fabriano, dalla Cartiera Fedrigoni (carte speciali), da Arconvert (prodotti autoadesivi) e dalla spagnola Manter (prodotti autoadesivi), e rappresenta uno dei più importanti poli cartari d’Europa.


Art, paper and advertising
Last September at the Turin Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, the Fedigroni group did a self-presentation (the group vice president the marketing heads and all the sales force of the Turin branch being present) along with presenting the new institutional advertising page, as always drawn up by the Milani Agency. The setting was the Arena in which the paving work by Giulio Paolini “Lightyears” is situated, where pictures, freed from their frames, seem to represent sheets of paper that “fly towards a universal future”. A vision in which the artist metaphorically inserts paper (and hence the communication culture) in an infinite spatial-temporal dimension, beyond all reaches of fashion, this following the same approach that inspired the slogan – “timeless papers” – of the new campaign of the Group.
The Fedigroni Group Holding is made up of the newly purchased Cartiera Miliani Fabriano, of Fedigroni Papermill (special paper), of Arconvert (selfadhesive products) and of Spanish company Manter (selfadhesive products), and is representing one of the most important paper poles in Europe.


Chi ha rubato il divertimento?
"Who took the fun out of design?" è stato il tema del 24° congresso lionese della Pan European Brand Design Association o PDA (80 agenzie in 20 paesi, in rappresentanza di 1.500 professionisti). L’obiettivo, serissimo, che ispira il titolo faceto è la comprensione delle dinamiche che “stressano” sempre più il packaging designer, levando appeal al marchio e gusto a lavorare in maniera creativa e innovativa. E, a quanto riferisce il rapporto post-congresso dello stesso PDA, qualche idea è emersa.
Innanzitutto sono stati individuati i colpevoli: la responsabilità per la perdita di "fun" va attribuita agli shareholders, ai direttori marketing e ai product manager dei clienti, troppo timidi e conservatori per tema di perdere clienti. Ma anche, nelle stesse agenzie di design, delle persone che si oppongono al divertimento creativo (purtroppo, le nostre fonti non spiegano perché, Ndr).
Poi sono state proposte delle cure. Sul côté della progettazione, si tratta innanzitutto di rompere le regole e di "andare a prendere" il consumatore nella sua propria dimensione. Lo ha affermato, fra gli altri, Richard Williams, partner della Williams Murray Hamm, che (è l’esempio citato) ha incassato un successo esorbitante stampando sui sacchetti di plastica di un noto pane inglese non l’immagine del pane stesso ma quella di altri alimenti, che promettono un pasto stuzzicante, buono e individuale.
Diversi relatori hanno poi richiamato l’importanza di riferirsi non solo al prosaico piano dei bisogni, ma anche alla sfera fantastico-affettiva del consumatore, generando gioco e sorpresa. Sulla stessa falsariga è stato evocato il sopravvento, rispetto a un passato assai recente, della “funzione estetica” rispetto a quella funzionale del prodotto. Altri hanno quindi ricordato l’importanza dell’umorismo come fonte di creatività, del sorriso come veicolo di fiducia e scorciatoia per raggiungere l’Altro (come riescono a fare benissimo le “figure” che simboleggiano il prodotto, come la tigre di Kelloggs o di Esso, "la vache qui rit” e simili).
Infine, in una sorta di ritorno dai voli della fantasia e del ragionamento libero, emerge il richiamo all’importanza del lavoro d’équipe e del coinvolgimento dei giovani, “veicoli” di novità per natura.


Who stole the fun?
“Who took the fun out of design?” was the subject of the 24° Lyon congress of the Pan European Brand Design Association or PDA (80 agencies in 20 countries, representing 1,500 professionals). The objective, extremely serious, that inspires the facetious title was that of understanding the dynamics that are evermore “stressing” the packaging designer, reducing the appeal of the brand and the love of working in a creative and innovative manner. The post-congress report by the PDA itself refers put forward some suggestions.
Aboveall the guilty elements have been identified: the responsibility for the loss of “fun” is to be attributed to the shareholders, to the marketing directors and the product managers of the customers, too timid and conservative and afraid of losing customers. But apparently the selfsame design agencies also harbor persons that oppose creative fun (unfortunately, our sources did not explain why this occurs, E.n.).
Then some cures were offered. On the design side of things, the question is aboveall that of breaking the rules and “going and getting” the consumer in his/her own dimension. This was stated among others by Richard Williams, partner of Williams Murray Hamm, that (the example cited) has enjoyed a great success working for a known English bread producer printing not the image of bread itself but that of other foods that promise a tasty, wholesome and individual meal on their plastic bags.
Different speakers then called upon the importance of not solely appealing to the prosaic level of need, but also to the imaginative-emotional sphere of the consumer, engendering playfulness and surprise. In the same vein, the dominance of the “aesthetic function” over the functional side of the product was evoked, this countering a fairly recent past. Others then recalled the importance of humor as a source of creativity, of the smile as a vehicle of trust and a short-cut to reaching the Other (such as the “figures” that symbolise the products like the Kelloggs or the Esso Tiger, "la vache qui rit” and similar).
Finally, in a sort of return from the flight of fantasy and free-thinking, a call was made for importance of teamwork and the involvement of young people, “vehicles” of novelty by nature.


Walky cup per dolci(vori)
Ci sono gli erbivori, i carnivori e i… dolcivori: golosi che prediligono i sapori dolci come il latte della mamma, la colazione che apre il nuovo giorno, i lussuriosi finepasto delle feste e i sentimenti belli e buoni della vita. Bistefani ce lo ricorda, e stuzzica gli appetiti con tre nuovi prodotti da passeggio (i classici Baci di dama, Krumiri e Offelle in versione mini) proposti in walky cups realizzate da Finseda.
Si tratta di bicchieri realizzati con un quadruplice accoppiato di PE/carta di pura cellulosa/ALU/PE - che garantisce una barriera adeguata a salvaguardare tanto la shelf life quanto la fragranza dei biscotti - un sigillo PE/ALU/PET e un coperchio termoformato di pura cellulosa/PE. Coppa e coperchio sono stampati in off-set a 6 colori, con in più uno strato superficiale di vernice.
Bistefani li ha scelti in primo luogo per incontrare le abitudini del target da “colpire” (moderno, agile e dinamico), stimolando al contempo il consumo “uno tira l’altro”. Già adottato con successo per le bibite, nel settore dei biscotti e snack il bicchiere da passeggio spicca per originalità e comunicativa, favorita da una grafica accattivante studiata insieme all’agenzia milanese Linguaggi. Inoltre garantisce maneggevolezza, piacevolezza (anche al tatto), massima protezione del contenuto e praticità, in quanto è richiudibile e trova posto ovunque. Anche al cinema, dove si fa apprezzare anche per la sua “silenziosità”.


Walky cup for confectionary(vores)
There are herbivores and carnivores and… confectionarivores: the sweet-toothed who go for sweet things as if they were their mother’s milk, for breakfast to open each new day, for the luxurious finale to a festive meal and for the beautiful and good sentiments of life. It is Bistefani who reminds us of this and wets our appetites with three new walkabout products (the classical Lady’s kisses, Krumiri and Offelle in mini versions) offered in walky cups produced by Finseda.
These are cups made in quadrupled laminate in PE/pure cellulose paper/ALU/PE - which guarantees an adequate barrier to protect both the shelf life and the fragrance of the biscuits - a PE/ALU/PET seal and a thermoformed cover in pure cellulose/PE. Cup and cover are printed in 6 colour off-set, with an additional lacquer coating.
Bistefani chose them initially to satisfy the habits their set target (modern, agile and dynamic), simultaneously stimulating “one bite leads to another” type consumption. Already adopted successfully for beverages, in the biscuit and snack sector the walkabout cup stands out for its originality and communicativeness, enhanced by captivating graphics worked out together with the Milanese agency Linguaggi. Furthermore it is manageable and pleasant (also to touch), guarantees maximum protection for the content and is practical, in that it can be re-closed and kept anywhere. It is also appreciated in the cinema because it is “silent”.



Bella, utile e possibile
Animata dalla simpatica Syusy Blady, lo scorso 16 settembre a La Rinascente Duomo, Milano, si è svolta la premiazione del New Domestic Trashcape, il concorso internazionale promosso da Conai (in collaborazione con Fratelli Guzzini e Aedo-to.com) per promuovere la concreta realizzazione di un contenitore funzionale ma soprattutto bello, che invogli le persone alla raccolta differenziata dei rifiuti domestici. Del resto, come ha spiegato il sociologo Sasson, è proprio il fascino esercitato dall’estetica il mezzo migliore per convincere gli Italiani - per natura poco inclini a rispettare le regole - ad adottare comportamenti virtuosi.
Nonostante vi siano ancora ampi margini di miglioramento, Faina (Conai) e Ferlini (Osservatorio sui rifiuti) hanno ricordato con soddisfazione come, in pochi anni, l’impegno comune di pubblico e privati sia riuscito a ribaltare una situazione poco lusinghiera, dando vita a un’efficiente filiera di raccolta e recupero. L’intenzione di lanciare sul mercato una pattumiera a più scomparti è stata a sua volta confermata da Domenico Guzzini (Fratelli Guzzini): l’azienda di Recanati produrrà, infatti, alcuni dei contenitori progettati per il concorso. I vincitori - La palma, per la categoria designer professionisti, è stata conferita al palermitano Alex Titone con Xbagage (vedi foto), per un progetto che abbandona lo schema tradizionale del bidone per spazzatura proponendosi, al contrario, come una borsa per lo shopping; può essere prodotto in plastica riciclata, ed è costituito da moduli scomponibili di diverso colore, così da facilitare la raccolta differenziata, la collocazione in diversi luoghi della casa e il trasporto fino ai cassonetti. Paolo Nataletti è invece il vincitore nella categoria studenti con Trash-bogie. I 149 i progetti presentati sono stati giudicati da una giuria presieduta da Ettore Sottsass (Sottsass Associati) e composta da Virginio Briatore (aedo-to.com), Enrico Finzi (Astra e Demoskopea), Giuseppe Roma (Censis), Gianfranco Faina (Conai), Domenico Guzzini (Fratelli Guzzini) e Alberto Bassi (Il Sole 24 Ore).


Beautiful, useful and possible
Presented by the charming Syusy Blady on 16 September in Milan’s La Rinascente Duomo, was the prize-giving for the New Domestic Trashcape, the international competition promoted by Conai (in association with Fratelli Guzzini and Aedo-to.com) to promote the creation in tangible form of a container which is functional but also attractive, to involve people in the differentiated collection of household refuse. Moreover, as the sociologist Sasson explained, it is the fascination exercised by the aesthetic which is the best way of convincing Italians - who by nature have little inclination to respect rules - to adopt virtuous habits.
Although there is still plenty of room for improvement, Faina (Conai) and Ferlini (Waste Observatory) recalled with satisfaction how in a few years joint public and private commitment has managed to turn around a rather unflattering situation, giving rise to an efficient system on collection and recovery. The intention of launching on the market a dustbin with several compartments was further confirmed by Domenico Guzzini (Fratelli Guzzini): this company from Recanati will produce some of the containers designed for the competition. The winners - The prize for the professional designer was awarded to Alex Titone from Palermo, for Xbagage (see photo), a design which forsakes the traditional form of a dustbin, replacing it with a shape like a shopping bag. It can be made from recycled plastic and is made up of detachable modules in various colors to facilitate differentiated collection, placement in different parts of the house, and transport to the collecting bins. Paolo Nataletti was the winner in the student category with Trash-bogie. The 149 designs submitted were judged by a panel chaired by Ettore Sottsass (Sottsass Associati) and made up of Virginio Briatore (aedo-to.com), Enrico Finzi (Astra e Demoskopea), Giuseppe Roma (Censis), Gianfranco Faina (Conai), Domenico Guzzini (Fratelli Guzzini) and Alberto Bassi (Il Sole 24 Ore).